Torino- Pagina 93

Giovane denunciato per furto sul treno

Gli agenti Polfer in servizio nella stazione di Torino Porta Nuova hanno denunciato un ventunenne algerino, senza fissa dimora, responsabile di furto aggravato a bordo treno.

Una viaggiatrice a bordo di un treno regionale nella tratta Bardonecchia (TO) – Torino ha notato un giovane che, cambiando repentinamente posto e aggirandosi su diverse carrozze, manipolava alcuni bagagli posti su una cappelliera.

Nel controllare i propri effetti personali, la ragazza si è accorta che le erano stati sottratti il cellulare ed un hard-disk esterno. Avvisato nell’immediatezza il Capotreno, questi ha avvisato il personale Polfer presso lo scalo di Torino Porta Nuova, stazione di arrivo del treno.

Rintracciato ancora a bordo, il giovane è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è risultato essere inottemperante all’Ordine di espulsione emesso del Prefetto di Mantova. Estendendo il controllo, nel suo bagaglio al seguito è stato rinvenuto l’hard disk della viaggiatrice, mentre il cellulare è stato ritrovato in un cestino dei rifiuti sullo stesso convoglio.

L’uomo è stato deferito all’A.G. per furto aggravato e per inottemperanza all’ordine di allontanamento.

Donna schiaffeggia guardia giurata che ha allertato la Polizia

La donna era stata vista trafugare alcuni prodotti

Domenica pomeriggio gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato una cittadina italiana di 28 anni.

Sono circa le 18 quando la donna si reca in una profumeria di via Garibaldi e, dopo aver effettuato alcuni acquisti, si dirige verso l’uscita. Nel tragitto la ventottenne afferra un rossetto da uno scaffale e lo occulta fra gli articoli acquistati poco prima. La guardia giurata, notato l’accaduto, allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo suonano le barriere antitaccheggio, così il vigilante la raggiunge chiedendole di mostrare il contenuto del sacchetto che aveva al seguito. Questa allora palesa l’articolo precedentemente trafugato. L’uomo la invita a mostrare eventuale altra merce rubata, informandola di aver contattato la Polizia. Ascoltate queste parole, la ventottenne da in escandescenze, spingendo l’uomo verso l’uscita e schiaffeggiandolo al fine di guadagnarsi una via di fuga. Ai poliziotti giunti sul posto la donna consegnerà altri due prodotti cosmetici che aveva nascosto nella borsa.

La rea è stata arrestata per tentata rapina e la merce asportata, del valore commerciale di oltre 40 euro, riconsegnata ai dipendenti del negozio.

Torino: con chat segrete e timer ha celato l’attività di spaccio

Trentaduenne italiano arrestato dalla Polizia per detenzione di stupefacente

Complessivamente sono stati sequestrati circa 150 grammi di sostanza stupefacente

Lo scorso settembre un cittadino italiano proprietario di un bar a Torino era stato arrestato dai poliziotti del Comm.to San Secondo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La cocaina era nascosta all’interno del cocktail bar da lui gestito in corso San Maurizio e presso la sua abitazione. Lo stupefacente, già suddiviso in dosi, era stato trovato nella cucina del bar, sia all’interno di un fornetto elettrico che sotto il lavello. Complessivamente, erano stati sequestrati 166 grammi di cocaina, 1350 €, un bilancino di precisione, diversa sostanza da taglio, una mazza da baseball, uno sfollagente telescopico in metallo e un tirapugni. Altri 50 grammi della stessa fattispecie erano nascosti nella cassaforte di casa.

Nello stesso bar lavoravano due fratelli. Uno di questi, un 32enne italiano, è stato arrestato lo scorso lunedì per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio dopo alcune indagini svolte sempre dagli investigatori dal Commissariato San Secondo.  Lo hanno rintracciato presso l’abitazione della convivente, dove sono stati rinvenuti oltre 23 grammi di cocaina pura in pietra, più di 73 grammi di hashish e della marijuana, oltre ad un bilancino di precisione e 290 euro in contanti. Inoltre, EVAN, cane poliziotto, ha fiutato sempre all’interno della camera da letto una busta da lettere contenente 1000 euro in banconote da 50.

Il trentaduenne nega di aver in uso altre abitazioni ma gli agenti, non convinti, continuano la perquisizione e trovano un atto notarile relativo ad un piccolo alloggio sito in via Coppino, intestato a suo fratello. Trovano anche delle chiavi, il giovane però è reticente, non aiuta gli investigatori. Questi, comunque, intuiscono che quelle chiavi con ogni probabilità aprano l’alloggio del quartiere Madonna di Campagna. Ed è proprio così: il giovane aveva chiesto al fratello, incensurato, di intestarselo, per evitare dei problemi avendo a proprio carico degli insoluti col fisco. Di fatto l’abitazione, parzialmente arredata, è nella piena disponibilità dell’arrestato.

Nell’alloggio, sotto il lavello della cucina, gli operatori rinvengono altri 51 grammi e mezzo di cocaina pura in pietra, una lametta con tracce di stupefacente e diversi ritagli in cellophane utilizzati per confezionare le dosi.  Ciò che ha sorpreso maggiormente gli agenti è l’astuzia con la quale il 32enne ha svolto l’illecita attività di spaccio. L’uomo ha utilizzato un app di messaggistica segreta che consente di autodistruggere i messaggi in pochi secondi così da eliminare ogni traccia delle conversazioni. Alcuni messaggi, vuoi per errore o guasto tecnico, non si sono però autodistrutti e pertanto sono stati visionati dai poliziotti sul dispositivo.

“Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”, all’Accademia di Medicina

Venerdì 29 gennaio alle 17.30, l’Accademia di Medicina di Torino organizza una seduta scientifica on line dal titolo “Cento anni fa: luci ed ombre sulla scoperta dell’insulina”.

Introduce l’incontro Paolo Cavallo Perin, professore di Medicina Interna all’Università di Torino e Presidente della Società Italiana di Diabetologia dal 2008 al 2010. Il relatore sarà Massimo Porta, anch’egli professore di Medicina Interna all’Università di Torino, già Segretario generale della “European Association for the Study of Diabets” (EASD) dal 1999 al 2001. Sia il prof. Cavallo Perin che il prof. Porta sono soci ordinari dell’Accademia di Medicina. Il 2021 inaugura il centenario dall’inizio degli esperimenti che portarono l’anno successivo a sviluppare estratti di “insulae” pancreatiche (insulina) che permisero di salvare, per la prima volta, la vita di persone, soprattutto bambini e giovani adulti, colpite da diabete di tipo 1, fino allora inesorabilmente mortale. Fu il primo miracolo della medicina moderna, con lo sviluppo di un nuovo farmaco per via razionale e non per serendipità (scoperta casuale in una ricerca scientifica volta ad altri obiettivi). Tuttavia, questo trionfo della scienza medica fu accompagnato da una serie di incomprensioni, approssimazioni ed anche omissioni che, a un secolo di distanza, dimostrano come anche i giganti della ricerca possano rivelarsi umanamente non all’altezza delle scoperte da loro stessi realizzate.

In ottemperanza alle disposizioni del DPCM relative alle misure di contenimento della pandemia, si potrà seguire l’incontro solo collegandosi al sito

www.accademiadimedicina.unito.it.

Allasia: “Le pietre d’inciampo ridanno nome alle vittime del nazifascismo”

In occasione del Giorno della Memoria, il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha partecipato ieri  alla celebrazione istituzionale in Sala Rossa, e il vicepresidente Mauro Salizzoni alla commemorazione al Cimitero Monumentale.

Entrambi presenti alle 15 davanti all’ex caserma dei Vigili del Fuoco in corso Regina Margherita per la posa degli Stolpersteine dedicati a Francesco Aime e Giovanni Bricco, due vigili del fuoco che aderirono alla Resistenza.
“Le pietre d’inciampo ci restituiscono la storia personale, ridanno nome a chi ne fu privato per via dell’applicazione dell’ideologia nazifascista, ricostruiscono la storia dei luoghi dove risiedevano, lavoravano o vennero arrestati. Oggi il compito di custodire e tramandare la memoria, attraverso un ponte con le nuove generazioni,  diventa determinante per evitare il rischio di nuove tragedie. Da parte delle istituzioni serve coraggio e determinazione, affinché la memoria diventi per tutti la bussola che orienta le nostre scelte ogni giorno”, spiega Allasia.
Per Salizzoni “mai come oggi abbiamo l’urgenza di non dimenticare ciò che è stato, di ‘commemorare’ ovvero condividere una comune Memoria. Lo dimostrano i recenti raid digitali antisemiti, la propaganda fascista e nazista fatta di gesti, parole e simboli che credevano appartenere al passato, il negazionismo basato sull’ignoranza che crede che Mussolini abbia fatto cose buone e che la Shoah sia un’invenzione. Lo dimostrano le donne, uomini e bambini in fuga tra i boschi dei Balcani, cacciati indietro a bastonate. Contro i fascismi di ieri e di oggi, contro l’intolleranza e il razzismo, siamo tutti chiamati ad un forte impegno culturale, educativo ed istituzionale.

Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, grazie al sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale, e in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino e il Goethe Institut Turin, per il settimo anno porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.
Quest’anno, per la prima volta dal 2015, Demnig non è presente a causa delle limitazioni legate alla pandemia. In tutto sono otto le pietre posate ieri.

Profondo rosso per il cinema piemontese

“Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

Lo hanno riferito in un’audizione della Sesta commissione sulla situazione dei cinema in relazione all’emergenza Covid i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri.
Per gli auditi il comparto potrà avere una ripresa non prima dell’estate, con il rischio che molti esercenti, anche in centro città a Torino, decidano di cessare l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi: “I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.
Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”.
I consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) hanno chiesto chiarimenti per capire come si possa intervenire sul bilancio regionale per andare incontro alle esigenze della categoria e quali siano i bandi di maggior interesse per il comparto.
L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio è intervenuta per ricordare che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.

Condanna Appendino, Uncem: “A pagare sono sempre i sindaci”

“Tutta la vicinanza di Uncem alla Sindaca Appendino. Le sentenze di rispettano, ma la condanna per responsabilità indirette sull’organizzazione di un evento da parte di terzi è veramente assurda. Non possiamo pagare per altri, sempre gli Amministratori, sempre i Sindaci.

Non sono ‘scudati’, non hanno l’immunità. Come mi ha scritto stamani un amico Amministratore, cosa sarebbe dovuto succedere in sede giudiziaria per il Sindaco di Nizza Estrosi dopo i fatti della Promenade?! Eppure, in Italia quanto successo a Chiara segue quanto successo alla Sindaca di Genova Marta Vincenzi, al Sindaco di Livorno, al Sindaco di Civita in occasione di gravi calamità naturali. Loro sono stati accusati e portati nelle aule per il giudizio. Hanno pagato. Sempre di mezzo finiscono i Sindaci, per colpa di norme sbagliate rispetto a responsabilità e impegni amministrativi. L’abuso d’ufficio è un reato che va totalmente rivisto. E così altri reati. Voglio però evidenziare un aspetto, emerso in queste ore. Quando ci dicono che andando avanti così rimarremo senza Sindaci, e lo dicono i primi cittadini delle grandi città, li vorrei invitare a osservare quanto succede da anni e quanto succederà ancora nei piccoli paesi, dove è già accaduto che non vi siano candidati alle amministrative, oppure vi siano solo una lista. Ed è avvenuto in centinaia di piccoli Comuni negli ultimi cinque anni. Solo una lista. Oppure ancora vi siano Sindaci, in molti piccoli Comuni, che arrivano proprio a fare i Sindaci in un piccolo Comune di una valle alpina o appenninica pur se residenti a Milano o Novara o Torino appunto. Il Presidente di Uncem Piemonte Colombero li chiama “transumanti”. Viaggiano verso il Comune dove fanno i Sindaci, dal Comune di loro residenza. Molto va corretto, nel testo unico degli Enti locali e non solo. Va fatto anche alla luce di quanto successo a Chiara Appendino che ha l’affetto, la vicinanza e l’abbraccio di Uncem e dei Sindaci dei Comuni montani”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Sit in radicale a Torino per Navalny

In occasione della mobilitazione delle opposizioni al regime russo che si sono ridate appuntamento nelle piazze del paese per chiedere la liberazione di Aleksej Navalny, il Partito Radicale ha promosso per sabato 30  e domenica 31 gennaio manifestazioni e sit-in a Torino e in altre città italiane

L’obiettivo è chiedere che il nostro Governo intervenga con la massima urgenza, insieme all’Unione europea e al Consiglio d’Europa, di cui la Russia fa parte, per la liberazione del leader dell’opposizione #Navalny, per il rispetto delle più elementari regole democratiche e dei diritti umani.
Alla manifestazione di Torino di sabato 30 gennaio, ore 11, davanti alla Prefettura in Piazza Castello, promossa insieme all’Associazione Marco Pannella, hanno aderito e parteciperanno il Centro Pannunzio, Energie PER l’Italia, l’Associazione Adelaide Aglietta, Piemonte Liberale-Unione per le Libertà, Airesven. 
Sit-in e manifestazioni sono previste sabato 30 e domenica 31 gennaio  in diverse città italiane ed europee: Torino, Roma,  Milano Genova, Bologna, Palermo, Siena, Napoli, Rimini, Parigi, Tel Aviv.

Nucleare, Gariglio (Pd), “Il percorso sarà trasparente, da Cirio polemiche strumentali”

“Il Presidente Cirio stia tranquillo, la scelta del deposito delle scorie radioattive sarà trasparente, rispettosa della volontà delle comunità locali e della vocazione agricola, turistica ed ambientale dei territori.

La Regione Piemonte smetta di polemizzare su tutto e si attivi concretamente, coinvolgendo gli enti preposti, per verificare se i siti potenzialmente idonei hanno realmente l’attitudine ad ospitare il deposito nazionale”: è quanto dichiara Davide Gariglio, deputato Pd.
“Fino a che non verrà completato il deposito nazionale, il cui iter durerà alcuni mesi, le scorie radioattive continueranno ad essere immagazzinate in depositi temporanei: il Piemonte ospita da anni la maggior quantità di queste scorie (5.505 metri cubi in siti nucleari in provincia di Alessandria e Vercelli) ed é quindi la Regione maggiormente interessata a che il percorso per la scelta di un sito unico nazionale maggiormente sicuro si completi al più presto. Occorrono quindi meno polemiche e maggior serietà”: conclude Davide Gariglio.

La Circoscrizione 1 Centro Crocetta a fianco dei più deboli

La Circoscrizione 1  in prima fila nella campagna di solidarietà. Ne parliamo con il Capogruppo del PD Thomas Ponte

Alla raccolta natalizia dei giocattoli per i bambini delle famiglie in stato di necessità, da anni appuntamento consueto, quest’anno la Circoscrizione 1 Centro Crocetta ha sostituito la raccolta solidale di materiale informatico, iniziativa tuttora in corso.

“Questa raccolta – spiega il Capogruppo del PD nella Circoscrizione 1, Thomas Ponte – è tanto più preziosa se si prendono in considerazione le numerose situazioni di famiglie in difficoltà, in cui risulta piuttosto complicato per i ragazzi seguire la didattica a distanza, imposta in certi gradi di indirizzo scolastico da questi tempi di pandemia. In molte famiglie la connessione web risulta, infatti, insufficiente e, nel caso in cui uno o entrambi i genitori siano impegnati nello smartworking, non sempre i computer o Tablet sono in numero adeguato a consentire anche ai ragazzi di seguire la Dad. La prima Circoscrizione ha, così, deciso di avviare la raccolta di computer, notebook, tablet, mouse, tastiere e stampanti, che possano essere dismessi anche da uffici o privati, purché ancora funzionanti o tali da richiedere una piccola manutenzione. Questi strumenti informatici potranno anche essere utili per gli anziani per collegarsi ai nipotini e per le persone più fragili per non sentirsi isolate dal mondo”

“E proprio la solitudine – spiega Thomas Ponte – risulta uno dei problemi più gravi che sta vivendo una città come Torino, che già presentava diverse fragilità sia economiche sia nel tessuto sociale in epoca pre Covid e che la pandemia ha accentuato. Basti pensare al problema delle persone in condizioni di difficoltà senza fissa dimora e dei senzatetto, che stanno aumentando, soprattutto nel centro cittadino. Inutile affermare che certe piazze fossero un tempo il salotto buono di Torino. Sono cambiate le condizioni economiche che Torino, negli ultimi anni, si è trovata a vivere e la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare dopo marzo, quando cesseranno gli ammortizzatori sociali per i lavoratori, e le imprese potranno iniziare a licenziare”.
“Torino – aggiunge il capogruppo del PD in Circoscrizione 1, Thomas Ponte – è ancora una delle città italiane che mostra una grande sensibilità e rivolge una grande attenzione alla realtà dei senzatetto. Come Circoscrizione 1 monitoriamo costantemente la situazione e inviamo un rapporto alla vicesindaco di Torino Sonia Schellino. Purtroppo, pur essendo il nostro Comune uno dei più attenti a questo tipo di problematica, nel corso degli ultimi anni il numero dei senzatetto è andato aumentando esponenzialmente, soprattutto dopo l’inizio della pandemia da Covid 19. Si tratta di persone che, difficilmente, accettano il ricovero presso strutture messe a disposizione del Comune.

Esiste nella nostra città, tuttavia, una vasta rete di Solidarietà, comprendente diverse realtà del cosiddetto terzo settore, tra cui il Sermig, la Caritas, i Servizi Vincenziani per Senza Fissa Dimora, i City Angels, la Boa Mobile, che fornisce ai senzatetto un sostegno durante le ore notturne di permanenza all’aperto. A queste si aggiungono altre realtà di volontariato attente alle persone fragili come gli anziani, e qui mi riferisco, per esempio, a Telehelp, associazione telefonica rivolta all’ascolto degli anziani. Nella Circoscrizione 1 esiste una sottocommissione appositamente dedicata agli adulti in difficoltà, presieduta dal Consigliere Federico Tagliaferri”.

“Un altro problema che interessa sempre più la nostra città – prosegue il Capogruppo Thomas Ponte – è quello della presenza di gruppi di microcriminalità che stanno interessando zone della città un tempo estranee a queste problematiche, quali quella del Polo del Novecento. Il tessuto sociale cittadino si sta purtroppo pian piano lacerando e anche il comporto della cultura che, fino a un anno fa, era estremamente vivace a Torino, sta vivendo una grave crisi economica, provocata dal prolungarsi della chiusura dovuta alla pandemia”.

“Torino come altre importanti città italiane – spiega Thomas Ponte – vale a dire Milano, Bologna, Roma e Napoli, attende la grande sfida delle elezioni amministrative della prossima primavera per l’elezione del nuovo sindaco, un’opportunità assolutamente da non perdere per il rilancio di una città chiamata a superare una crisi che affonda le sue radici già prima dell’emergenza Covid. Il candidato che il PD è chiamato a scegliere come possibile sindaco di Torino, oltre che autorevole, deve, secondo me, conoscere molto bene la macchina politica della città per evitare di farsi manovrare da chi conosce il meccanismo di governo di una realtà complessa come quella di Torino.

 

Non soltanto, infatti, dovranno essere affrontati problemi quali il rilancio economico e l’innovazione, ma anche quello del ricambio generazionale in alcuni settori della macchina comunale, se si considera il pensionamento previsto per il prossimo autunno in diversi uffici comunali (seguito da una prevista non sostituzione del personale). Sarà anche necessario procedere a uno snellimento delle pratiche anagrafiche, che oggi rendono estremamente lungo e complicato ottenere una semplice carta d’identità elettronica. Un altro problema che sicuramente ha provocato questa pandemia è stato quello della progressiva perdita di posti di lavoro e dell’adozione dello smartworking, che ha avuto delle pesanti ricadute su altri settori tra cui quello della ristorazione e dei bar, costretti l’uno ad una prolungata chiusura o semichiusura con asporto, l’altro a un’attività prevalentemente di asporto, che ha inciso notevolmente sui ricavi, con una loro drastica riduzione “.

Mara Martellotta