Torino- Pagina 75

Un sabato calcistico impegnativo per Juve e Toro

22esima giornata di campionato

Ore 15 Toro-Genoa
Ore 18 Napoli -Juventus

Qui Juve: turno davvero impegnativo per la lanciatissima squadra bianconera al cospetto di un Napoli in crisi ma tecnicamente sempre valido.Pirlo recupera Bonucci ma non avrà a disposizione Arthur e Dybala,recuperabili per gli ottavi di Champions League.
Modulo consolidato il 4-4-2
Con Szczesny tra i pali
Quartetto di difesa composto da Cuadrado,De Ligt Chiellini e Danilo
I 4 di centrocampo saranno,da destra a sinistra,McKennie Rabiot Betancour e Chiesa.Unico dubbio chi affiancherà Ronaldo in attacco:o Morata oppure Kulusevsky.

Qui Toro: l’ennesima gara della svolta sta attendendo i granata di Nicola,avversario il rinato Genoa di Ballardini che viaggia a ritmo Champions League.Un Toro in salute ma che deve tornare a vincere per ottenere la salvezza il prima possibile.
Confermato il consolidato modulo 3-5-2
con Sirigu in porta,terzetto difensivo composto da Izzo,N’Kolou e Bremer
A centrocampo gli esterni saranno Singo ed Ansaldi,trus di centrocampo con Rincon Mandragora e Lukic,in attacco Belotti e Zaza.Ancora indisponibile Sanabria che attende l’ultimo tampone per la negatività al covid e poter tornare disponibile a breve.

Vincenzo Grassano

Covid, il bollettino di venerdì 12 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 869 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 117 dopo test antigenico), pari al 4,2 % dei 20.644tamponi eseguiti, di cui 13.465 antigenici. Degli 869 nuovi casi, gli asintomatici sono 306 (35,2%).

I casi sono così ripartiti: 149 screening, 433 contatti di caso, 287 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 77 scolastico, 770 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 236.136 così suddivisi su base provinciale: 20.998 Alessandria, 12.304 Asti, 8.090 Biella, 32.175 Cuneo, 18.487 Novara, 123.851 Torino, 8.727 Vercelli, 8.481 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.177 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.846 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 144 ( – 6 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.924 (– 32 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.260

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.700.253 (+20.644 rispetto a ieri), di cui 1.078.162 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9109

Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.109 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.377 Alessandria, 588 Asti, 376 Biella, 1.085 Cuneo, 754 Novara, 4.141 Torino, 408 Vercelli, 297 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 83 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

214.699 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 214.699 (+694 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.746 Alessandria, 11.062 Asti,7.328Biella, 29.857 Cuneo, 16.843 Novara, 112.350 Torino, 7.950 Vercelli, 7.771 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.089 extraregione e 1.703 in fase di definizione.

Coppia sfascia negozio di materassi

Arrestati dagli agenti del commissariato Mirafiori

 

Sono circa le 18 in Borgo Filadelfia quando due soggetti, un uomo ed una donna di 44 e 36 anni, entrano in un rivenditore di materassi. Il titolare, già impegnato con un’altra cliente, chiede alla coppia di uscire momentaneamente dal negozio, al fine di rispettare le normative vigenti riguardo gli ingressi contingentati. I due, seppur indispettiti, escono per poi fare ritorno circa 45 minuti dopo. Una volta all’interno, il quarantaquattrenne inizia ad inveire contro il proprietario del negozio, senza apparente motivo. Dalle offese si passa ben presto alle minacce, fino a quando l’uomo non arriva a spintonare la vittima. Dal tentativo di farlo arretrare, tra i due nasce una colluttazione. Nel frattempo sopraggiungono nel locale un secondo titolare ed un suo collaboratore, che dividono i litiganti. Dopo qualche minuto di apparente tranquillità, è la donna a dare in escandescenze danneggiando l’interno dell’esercizio commerciale, tirando calci alla vetrina, ribaltando le doghe, calpestando le reti e facendo cadere i vari suppellettili presenti. Distratti dalla furia della trentaseienne, lo staff del negozio non si rende conto che nel mentre il compagno della donna si è avvicinato al fondo cassa e, abbassando il monitor del computer, sta per mettere le mani sul cassetto del contante. Nel giro di pochi istanti il reo viene scoperto ed accompagnato fuori dal locale insieme alla persona entrata con lui. Una volta per strada, i due ricominciano a minacciare di morte il titolare mentre colpiscono con violenza la vetrina e la porta d’ingresso. I due titolari allertano il 112 NUE mentre il dipendente tenta di calmare i soggetti.

La volante del commissariato Mirafiori giunta sul posto riconosce immediatamente uno dei due aggressori: il quarantaquattrenne il giorno prima era stato denunciato dalla stessa pattuglia intervenuta per lesioni ed insolvenza fraudolenta.

Entrambi, con numerosi precedenti di Polizia anche specifici, sono stati arrestati per tentata rapina.

I proprietari del negozio hanno stimato oltre 500 euro di merce danneggiata.

Un altro clochard muore al freddo a Torino

Un clochard è  morto in strada a Torino, in corso Taranto, dietro al Mercato.

E’ stata chiamata la polizia dopo il ritrovamento del corpo. L’’uomo è probabilmente morto per il freddo, o per un malore. Pochi giorni fa era già stato curato in ospedale per ipotermia. E’ il secondo senzatetto che muore all’addiaccio a Torino negli ultimi giorni.

Gianduia, il volto “ridanciano” di Torino

Capiterà presto di vederlo, un gentiluomo un po’ panciuto, con una lunga giacca marrone bordata di rosso, un panciotto giallo, delle vistose calze rosse e delle “brache fustagno”. Si tratta di ‘Gioan d’la douja’, meglio conosciuto come Gianduia, un contadino arguto e simpatico, sempre allegro, perennemente con un boccale di vino in mano (“douja”, in dialetto piemontese).

 

Ma se lo incontrate, non commettete l’errore di giudicarlo un banale signorotto “avvinazzato”, poiché egli è in realtà un galantuomo, capace di dimostrare coraggio e buon senso. Gianduia porta sul collo della camicia un fiocco verde e un ombrello della stessa tinta e, soprattutto, lo contraddistingue la capigliatura, egli tiene i capelli raccolti in un codino legato all’insù con un nastro rosso, e in testa indossa un “tricorno” scuro. Gianduia, come ogni maschera che si rispetti, è innamorato, precisamente di Giacometta, che lo accompagna nei momenti di festa e lo affianca nelle visite ai bisognosi che si trovano negli ospedali o negli ospizi, oppure lo sostiene nelle chiacchierate scolastiche, durante le quali spiega ai ragazzi l’importanza di mantenere viva una tradizione tanto antica quanto bella.

Stiamo parlando della maschera tradizionale torinese; “Gioan” si inscrive nel vasto gruppo costituito da altri altrettanto celebri personaggi provenienti da altre zone italiane, quali il campano Pulcinella, il ligure Capitan Spaventa, l’emiliano Dottor Balanzone, il lombardo Meneghino, i toscani Stenterello e Burlamacco o ancora i famosi Arlecchino, Pantalone, Colombina, Rosaura e Brighella dall’inconfondibile accento veneto.
È arrivato quindi il momento di “buttare all’aria la città”, per dirla con la versione disneyana di Clopin Trouillefou, il quale, con un allegro brano musicale, racconta buffamente come nel giorno di Carnevale tutto venga messo “sottosopra”. Così, mentre i bambini canticchiano e iniziano a memorizzare concetti che studieranno meglio a scuola, noi adulti ci limitiamo a ricordare di quando anche noi ci travestivamo da personaggi delle favole o dei cartoni animati. Oramai chi pone attenzione a queste sciocchezze? Chi ha il tempo per fermarsi a ponderare sul vero senso della festa? La società dei consumi ci vuole rapidissimi compratori di “gadget” per i più piccoli, e di certo non lascia a nessuno nemmeno un secondo per riflettere sul fatto che le antiche tradizioni popolari sono molto più di banali occasioni per “spendere” e “comprare”.
Nello specifico, il Carnevale è una festa tipica dei paesi di religione cristiana; la parola “carnevale” è di origine incerta, anche se l’ipotesi più accreditata è che derivi dall’espressione latina “carnem levare”, ossia “eliminare la carne”, in riferimento al banchetto del martedì grasso, che chiude i festeggiamenti precedenti la Quaresima, ovvero i quaranta giorni di penitenza in attesa della Pasqua cristiana. Eppure le origini di tale festività non vanno ricercate solamente nel Cristianesimo, bensì nel mondo greco e latino, precisamente nei “Saturnalia” romani e, prima ancora, nelle “Dionisiache” greche.

Nel periodo classico, durante tali festività si assiste ad un temporaneo scioglimento degli obblighi sociali e delle gerarchie, avviene dunque un rovesciamento dell’ordine prestabilito e si lascia liberamente spazio agli scherzi e, in alcuni casi, anche a momenti di dissolutezza. Le feste qui prese in esame, così come il Carnevale che da esse trae origine, si caricano di un significato rituale, diventano cioè “rinnovamento simbolico”: il caos, per un tempo limitato, sostituisce l’ordine riconosciuto, quando questo riemerge è rinvigorito e rinnovato, nuovamente garantito per un ciclo temporale valido fino al successivo festeggiamento, ossia per tutto un anno solare.
Nel mondo romano vi è anche un’altra ricorrenza con caratteristiche riconducibili alla tradizione carnevalesca, è la celebrazione in onore della dea Iside, divinità egizia importata nell’Impero Romano: durante la festa si aggirano gruppi di persone mascherate, come racconta Lucio, il protagonista delle “Metamorfosi” di Apuleio (8, XI), il grande retore latino del II secolo d.C.
Il Carnevale si inserisce in un ampio contesto che ruota attorno ad una visione mitologica, secondo la quale in tale periodo gli spiriti possono circolare liberamente tra il cielo, la terra e gli Inferi. Da un punto di vista filosofico e metafisico il Carnevale invita l’uomo a pensare al proprio destino, ai possibili cambiamenti, anche drastici, che ciascuno di noi è chiamato a concretizzare per perseguire i propri obiettivi di crescita personale; in questi giorni gli individui sono stimolati a riflettere sulla propria esistenza e quasi a “rinascere” dalle difficoltà, esattamente come fa la Terra in primavera, che rifiorisce dopo le intemperie dell’inverno. In questo particolare contesto festivo vi è l’abitudine di travestirsi e soprattutto di mascherarsi; le maschere infatti hanno funzione apotropaica, perché con tutto quell’andirivieni di spiritelli non si sa mai quale si possa incontrare!

Anche se con rammarico, è opportuno che mi fermi qui con la mia “tiritera” sul Carnevale, festa che mi sta decisamente a cuore e che tutt’ora mi affascina come quando ero piccina e mi travestivo da Lady Oscar. Tuttavia mi preme intrattenermi sul “nostro” caro Signor Gianduia, anche lui relegato ad una serie di scontati stereotipi commerciali che lo assimilano al cioccolato, al vino e a quel sorridente viso “paciarotto”. Egli in realtà è una figura assai complessa, così come lo è la sua storia; lo sa bene Alberto Viriglio che così descrive la maschera piemontese ne “Torino e i Torinesi” (1898): «Gianduja non è una maschera, è un carattere», sostiene, e continua che, sotto l’apparente ingenuità, il personaggio cela un’astuzia e una prontezza di riflessi non comuni. È dotato di una grande sensibilità «sembra spaventato da un grillo» … «piange allo spettacolo dell’innocenza oppressa» ma è anche provvisto di coraggio «lotta col diavolo, non senza prima presentare le proprie ragioni»; con noncuranza «scherza col boia che lo vuole impiccare» … «è pronto alla picchiata e picchia sodo».
Se dovessimo definire una data e un luogo di nascita per Gianduia, questi potrebbero essere il 1808 e Callianetto, nell’astigiano. Ad inventare il personaggio sono stati Giambattista Sales torinese e Gioacchino Bellone di Racconigi.
Antenato di Gianduia è Gironi, altro personaggio popolare piemontese, già noto fin dal 1630, le cui caratteristiche estetiche e caratteriali si ritroveranno pressoché invariate nel suo successore.
Gironi, nel corso della seconda metà del Settecento, è uno dei protagonisti indiscussi degli spettacoli ambulanti del marionettista Umberto Biancamano (omonimo del conte di Savoia), meglio conosciuto come “Giôanin d’ij ôsei”. Secondo la storia, il giovane Sales segue con assiduità gli spettacoli di Biancamano, fintanto che un giorno decide di esibirsi anche lui nei cortili del capoluogo piemontese. Il giovane è ben conscio della bravura del “maestro” marionettista, così decide di spostarsi con il suo teatrino nelle province, lontano dalla concorrenza. Sales trova un decisivo aiuto economico nell’amico Bellone, con cui inizia un’assidua collaborazione e insieme al quale inventa il personaggio di Gerolamo. I due ottengono un discreto successo e riescono a portare lo spettacolo fino a Genova, dove però al tempo vi è il Doge Gerolamo Durazzo (1739-1809), il quale non apprezza per niente che la marionetta irriverente porti il suo stesso nome (Gerolamo): Sales e Bellone vengono espulsi dalla città con l’accusa di “lesa maestà”. I due tornano a Torino, ma anche qui si imbattono in un altro Gerolamo, re Gerolamo di Westfalia, fratello minore di Napoleone Bonaparte, il quale ordina di imprigionarli per lo stesso reato di cui erano già stati accusati. Una volta liberati, Sales e Bellone si affrettano a fare una cosa: cambiare il nome al loro personaggio di legno. I due marionettisti ricominciano ad esibirsi proprio a Callianetto, all’epoca un piccolo paesino circondato da boschi e osterie; lo stesso Sales è solito mostrarsi con un “tricorno” sul capo e i capelli legati in un codino, tutto allegro ordina un boccale di terracotta ricolmo di vino e prima che qualcuno se ne possa accorgere il marionettista e la marionetta si fondono in un’unica maschera: “Giôan d’la dôja”. È opportuno ricordare inoltre che negli anni Gianduia diviene un personaggio molto noto, tanto che da “villano sempliciotto”, protagonista di spettacoli ambulanti, si fa volto satirico, come dimostrano le apparizioni della maschera su giornali quali il “Fischietto” e il “Pasquino”; attraverso tali testate Gianduia entra nel vivo della scena politica, anche grazie alle illustrazioni di autori prestigiosi. Gianduia acquista in breve tempo una seconda identità, autonoma rispetto alla precedente, la marionetta va via via incarnando lo spirito onesto e ligio al dovere del popolo piemontese all’alba dell’Unità d’Italia. Tra le varie raffigurazioni spiccano la “Via Crucis di Gianduja” di Silla e “Da Torino a Roma” di Teja.

Con il passar del tempo la figura di Gianduia si lega intrinsecamente a Torino, ne segue i mutamenti e i cambiamenti più significativi: la città diviene un principale centro industriale e la maschera piemontese si associa alle “galuperie” dolciarie. Nel 1866 viene fondata la “Società Gianduia” che insieme al Circolo degli Artisti promuove un’operazione del rilancio del Carnevale piemontese nel segno della nuova direzione industriale.
I carnevali servono a ridare importanza alla città ma relegano la figura di Gianduia all’aspetto prettamente commerciale delle festa: la marionetta inizia a dimenticare le sue complesse e multiformi origini e si trasforma nell’immagine stereotipata che abbiamo oggi.
Ma non tutto è perduto: Gianduia, l’autentica maschera, sopravvive proprio nel luogo che lo ha visto nascere e crescere, ossia nei teatrini ambulanti, grazie a marionettisti quali Lupi, Razzetti, i Rame, i Burzio, i Marengo, i Niemen, o i Gambarutti. Lo stesso Lupi, nel 1941, così scrive per il suo/nostro Gianduia che continua a vivere per sempre: “Giandoja mòrt? L’é nen la prima vòlta /ch’a l’han cantaje ij funeraj an rima,/ma pen-a ’l mond a l’ha virà na svòlta,/l’é torna arsussità, pì svicc che prima!”
Negli spettacolini l’ indole satirica e politicizzata della maschera è sempre percepibile: nel quotidiano satirico di metà Novecento “Codino Rosso”, si legge “Rosso, ma Codino. Codino, ma Rosso”, un chiasmo che tutt’ora richiama la vera essenza di Gianduia, per dirla citando Alfonso Cipolla “Gianduja è rivoluzionario ma conservatore, conservatore, ma rivoluzionario.”
Capiterà dunque di vederlo tra la folla, il nostro amico Gianduia, ridanciano e con i “pumin rus”, un signorotto come tanti, che come molti si porta sulle spalle una storia complessa e inaspettata, e allora incrociamo il boccale con lui, facciamoci contagiare dalla sua indole allegra e spensierata. Ascoltiamo la verità di Gianduia: troviamo il coraggio di non prenderci sempre così sul serio e, per una volta, mandiamolo “sottosopra” questo mondo ipercinetico, sia mai che a furia di scuoterlo lo facciamo tornare un po’ più a misura d’uomo.

Alessia Cagnotto

Un convegno internazionale sul libro animato

Sospeso l’anno scorso a causa della pandemia, riprende il suo cammino il Progetto Pop-App, lanciato dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma. Dal 16 al 19 febbraio si svolgerà in modalità online una International Conference cui parteciperanno i massimi esperti mondiali del libro animato. Altre iniziative: un Centro Studi, una rivista online, un nuovo spazio espositivo al Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia di Palazzo Barolo e quattro esposizioni temporanee. Da giovedì 18 febbraio aperture straordinarie al MUSLI per il Percorso Libro.

 

Un Centro studi, un convegno internazionale, una rivista online, un nuovo spazio espositivo e quattro esposizioni temporanee. Si arricchisce e si sviluppa il “Progetto Pop-App” lanciato nel 2019 dalla Fondazione Tancredi di Barolo e da Sapienza Università di Roma non solo per evidenziare le potenzialità artistiche, creative ed educative dei libri animati, ma anche per sottolinearne i legami con le tecnologie e le applicazioni digitali del giorno d’oggi. Dopo la sospensione nel febbraio dell’anno scorso a causa della pandemia, il progetto riprende il suo cammino, suscitando grande interesse nel mondo degli esperti di questi geniali origami cartacei che “saltano fuori” dalle pagine.

Il Centro studi permanente sul libro animato – diretto da Gianfranco Crupi dell’Università La Sapienza e da Pompeo Vagliani della Fondazione Tancredi di Barolo – avrà sede a Torino, all’interno della Fondazione, che conserva la più importante collezione di libri animati a disposizione del pubblico presente in Italia, con oltre mille esemplari tra Otto e Novecento.

Questa nuova istituzione culturale sarà ufficialmente presentata nel corso del Convegno Internazionale “POP-APP. International Conference on description, conservation and use of movable books”, che la Fondazione Tancredi di Barolo e l’Università La Sapienza di Roma organizzano dal 16 al 19 febbraio prossimi, in modalità on line sulla piattaforma ZOOM Webinar, cui possono iscriversi fino a 500 partecipanti.

Trenta i relatori italiani e stranieri: esponenti del mondo accademico, fra cui le statunitensi Suzanne Karr Schmidt, della Newberry Library di Chicago, e Jacqueline Reid-Walsh, della Pennsylvania State University, considerate tra i massimi esperti mondiali per quanto riguarda rispettivamente il libro animato antico e quello moderno; specialisti del settore del restauro librario; rappresentanti di istituzioni come Iccu (Istituto Centrale per il Catalogo Unico), Icpal (Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro) e Centro Restauro “La Venaria Reale”.

“E’ la prima conferenza internazionale di questo genere realizzata in Europa – spiegano Pompeo Vagliani e Gianfranco Crupi – si parlerà di antico e moderno del libro animato e dell’apertura verso le nuove frontiere dell’interattività multimediale e del pop-up design contemporaneo, grazie anche all’apporto di Massimo Missiroli. Vi saranno focus su descrizione, catalogazione, restauro e valorizzazione di questi beniVogliamo coinvolgere non solo studiosi, ma anche studenti e appassionati di libri e libri animati”. Par facilitarne la fruizione, il convegno sarà trasmesso in streaming sul canale Youtube della Fondazione Tancredi Barolo, sul quale poi si potranno trovare tutte le registrazioni degli interventi.

Il nuovo Centro Studi Permanente sul Libro Animato avrà anch’esso come oggetto sia i libri animati di interesse storico che la multimedialità e il libro d’artista. Nasce per coordinare a livello nazionale e internazionale le ricerche scientifiche, le attività di conservazione e valorizzazione di questo bene culturale, contribuire a definire standard di catalogazione e modalità di conservazione e restauro, favorire la fruibilità anche online del patrimonio di libri animati, sviluppare una rete di collegamento e di confronto con i fondi conservati presso istituzioni pubbliche, private, collezionisti, esperti, coinvolgere il mondo della scuola, favorendo l’utilizzo del libro animato come mezzo per lo sviluppo della creatività. Nell’ambito del Centro Studi verrà avviata una Rivista online (“Journal of Interactive Books”), diretta da Gianfranco Crupi.

“In occasione del convegno internazionale – sottolinea Pompeo Vagliani – il MUSLI presenterà un nuovo allestimento del Percorso Libro (POP-APP MUSLI), con l’inaugurazione di una nuova sala espositiva messa a disposizione dall’Opera Barolo e realizzata anche con il contributo degli eredi in memoria dell’ing. Emilio Clara, grande bibliofilo torinese. Verranno esposte nuove acquisizioni relative a preziosi libri animati antichi e a materiali del precinema, che saranno fruibili anche attraverso postazioni e applicativi multimediali realizzati per l’occasione”.

Inoltre, saranno presentate quattro esposizioni temporanee (POP-APP Exhibitions): la mostra Italian Style. 10 opere di 10 artisti del libro animato italiano contemporaneo, la mostra Made in China. New trends in new environment, che propone una rassegna di diciannove libri pop up pubblicati in Cina e qui esposti per la prima volta, nonché Pop up for creativity, un’esposizione di dieci libri animati realizzati dagli studenti del liceo artistico Passoni di Torino, e la mostra Tante teste tanti cervelli. Lanterna magica delle facce umane, realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema.

Sarà possibile effettuare la visita virtuale di tutto il percorso, tramite contenuti video, a partire dal 17 febbraio sul sito www.pop-app.orgA partire dal giorno successivo, giovedì 18 febbraio, il MUSLI riaprirà al pubblico osservando le seguenti aperture straordinarie e consentendo così la visita del Percorso Libro (inclusi il nuovo allestimento POP-APP MUSLI e le mostre temporanee): giovedì 18 e venerdì 19 febbraio dalle ore 15 alle 17.30, da lunedì 22 a giovedì 25 febbraio, dalle ore 15 alle 17.30. L’accesso è garantito solo con mascherina e per piccoli gruppi, nel rispetto della normativa vigente. (Costo: 5 euro a persona, prenotazione consigliata contattando didattica@fondazionetancredidibarolo.com, 388 4746437. Sempre su prenotazione, sarà inoltre possibile concordare altri orari di apertura). La riapertura del Percorso Scuola sarà invece prevista per il mese di marzo. Eventuali aggiornamenti verranno comunicati sui siti www.pop-app.org e www.fondazionetancredidibarolo.com

Per assistere al convegno è necessario registrarsi (gratuitamente), utilizzando il seguente link: https://zoom.us/webinar/register/WN_k_XYLLrnQ7KkisGHsdpseg A registrazione avvenuta, gli iscritti riceveranno il link zoom per accedere alle quattro sessioni del convegno come “attendees”, che permetterà loro di interagire tramite chat durante le fasi di dibattito. Per tutti i partecipanti sarà disponibile in formato PDF, prima del convegno, l’insieme degli abstract e dei curricula dei relatori.

 

Le iniziative POP-APP 2021 sono realizzate con il sostegno di Regione Piemonte, Società Reale Mutua di Assicurazioni, Fondazione CRT e con il fattivo supporto dell’Opera Barolo.

Hanno ricevuto il patrocinio di Città di Torino, Consiglio regionale del Piemonte, Società Italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB), Dipartimento di Lettere e Culture Moderne di Sapienza Università di Roma, Centro Apice – Università degli Studi di Milano.

Le squadre torinesi si preparano alle nuove sfide

Qui Juve: seduta odierna tecnico tattica per la squadra bianconera di Andrea Pirlo Al vaglio costante l’utilizzo di 2 moduli per aver la meglio nella delicata trasferta a Napoli contro i partenopei del traballante mister Gattuso.Tre punti fondamentali per agganciare,il prima possibile,la testa della classifica ancora appannaggio del Milan.Ancora a parte Dybala il cui recupero, probabilmente, avverrà per gli ottavi di finale d’andata di Champions League contro il Porto.Rientreranno Bonucci e Chiellini per il resto sarà confermata la formazione che ha conquistato la ventesima finale di Coppa Italia con avversaria l’Atalanta a maggio.

Qui Toro: anche per i granata del mister Nicola c’è stata una doppia seduta atletica tattica in giornata Sabato un appuntamento da non fallire:vincere contro il lanciato Genoa per rinsaldare la diciassettesima, attuale,posizione in classifica vale a dire l’ultimo posto disponibile per la la matematica salvezza.Rientrerà Ansaldi come terzino sinistro al posto di Murru e davanti sarà confermato Zaza affianco a capitan Belotti.Probabile ingresso a centrocampo di Baselli al posto di Lukic per completare il terzetto di mediana con Mandragora e Rincon.In porta ancora confermato il disastroso Sirigu,lontanissimo parente del buon portiere che arrivò 3 anni fa.In difesa un’altra conferma,quella di N’Kolou al centro del pacchetto arretrato.

Vincenzo Grassano

Il Museo del Cinema propone “Backstage. Incontri con i conservatori”

Ingresso ridotto per tutti, museo gratuito per gli under 26 e incontri con i conservatori. mercoledì – giovedì – venerdì, dalle 10:00 alle 18:00

ACQUISTO DEL BIGLIETTO ONLINE https://www.ticketlandia.com/m/museo-cinema

Il 10 febbraio ha riaperto il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e fino al 5 marzo 2021 sarà aperto nei giorni di mercoledì, giovedì, venerdì dalle 10:00 alle 18:00 e il biglietto sarà ridotto per tutti:

Museo Nazionale del Cinema   9 € – gratuito under 26
Ascensore panoramico   6 €
Museo Nazionale del Cinema + Ascensore 12 €

È sempre possibile effettuare delle visite guidate a pagamento (max 10 persone per gruppo) con prenotazione obbligatoria.

Prosegue fino all’11 aprile 2021 la mostra cinemaddosso i costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood, a cura di Elisabetta Bruscolini, che celebra la straordinaria Sartoria Annamode, eccellenza del Made in Italy che dagli anni Cinquanta a oggi ha realizzato abiti per grandi produzioni cinematografiche nazionali e internazionali.

 

Ogni giorno dalle 15:00 alle 17:00, e fino al 5 marzo, il Museo Nazionale del Cinema propone la nuova iniziativa Backstage. Incontri con i conservatoriapprofondimenti gratuiti della durata di 20’ con i curatori di alcune sezioni del museo.

Il mercoledì ci sarà Roberta Basano, responsabile della Fototeca, il giovedì Nicoletta Pacini, responsabile Manifesti e memorabilia, mentre il venerdì sarà la volta di Raffaella Isoardi, responsabile Apparecchi e collezioni di precinema.

Per la prima volta sarà possibile conoscere e riscoprire la ricchezza e l’importanza del patrimonio del museo dalla voce diretta di chi tutti i giorni lo gestisce e preserva. Un’occasione unica per approfondire la conoscenza di un settore, apprendere dietro le quinte, aneddoti e curiosità.

La prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti.

“Questa apertura del museo è importante non solo per gli appassionati di cinema ma per tutto il pubblico – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Non nascondo che è un sacrificio economico che il museo fa volentieri, a sottolineare l’importante valenza sociale della cultura”.

“Le collezioni di un museo sono patrimonio della collettività e per questo vanno mostrate –afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Riaprire i nostri spazi proponendo gli incontri con i curatori è un’occasione unica per scoprire il patrimonio del museo, ben oltre i materiali esposti alla Mole Antonelliana”.

Backstage 

Incontri con i conservatori del Museo Nazionale del Cinema

Mercoledì – ore 15:00; 15:30; 16:00; 16.30

La fotografia storica, nascita di una collezione

Incontro con Roberta Basano, responsabile Fototeca

La raccolta fotografica del Museo conta oggi oltre un milione di immagini: una collezione preziosa che racconta non solo il cinema ma anche la storia della fotografia.

Raro caso esistente al mondo di Museo del Cinema e della Fotografia, il patrimonio raccolto ripercorre le origini e gli sviluppi della fotografia. Perché nasce la collezione fotografica? Come conservarla e valorizzarla? Quali sono i tesori conservati nei depositi? A queste domande e ad altre curiosità, risponderà Roberta Basano.

Giovedì – ore 15:00; 15:30; 16:00; 16:30

Il cinema di carta

Incontro con Nicoletta Pacini, responsabile Manifesti e memorabilia

Che cosa c’è dietro una collezione di più di 535.000 manifesti e materiali pubblicitari? Uno sguardo dentro un mondo di fogli di carta colorati che, nati per essere affissi sui muri o nei cinema per poche settimane, trovano invece un posto definitivo nel mercato del collezionismo, nelle aste, nei libri, nei musei. Una conversazione con Nicoletta Pacini che vi racconterà come si conservano, si espongono, si acquisiscono i manifesti cinematografici: un piccolo viaggio in un grande mondo colorato, imprescindibile testimonianza della storia del cinema.

Venerdì – ore 15:00; 15:30; 16:00; 16:30

Conservare ed esporre l’Archeologia del Cinema

Incontro con Raffaella Isoardi, Responsabile Apparecchi e collezioni di precinema

Conservare, valorizzare ed esporre sono le parole chiave di ogni museo: una passeggiata al piano dell’Archeologia del Cinema per conoscere la genesi di un allestimento, i presupposti per esporre un’opera e per preservarla. Una conversazione con Raffaella Isoardi per scoprire le sfide da affrontare nella conservazione di un patrimonio molto eterogeneo (più di 500 diverse tipologie di oggetti di epoche diverse) e le curiosità su opere non esposte.

Quartiere Aurora, 4 esercizi commerciali sanzionati

Nel pomeriggio di giovedì scorso gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, coadiuvati da personale del Reparto Prevenzione Crimine, dell’’Unità Cinofila e del VII nucleo della Polizia Locale, hanno effettuato un articolato servizio di controllo nel quartiere Aurora.

Due gli esercizi commerciali sanzionati in corso Giulio Cesare. Ad entrambi i locali sono state elevate 6000 euro di sanzioni a causa delle scarse condizioni igienico sanitarie, 800 euro per il mancato rispetto delle normative anti Covid, 8000 euro per mancanza del registratore di cassa e quasi 15000 per la mancanza di etichettatura nei prodotti. All’atto del controllo veniva constatata la presenza di numerose persone intente a consumare cibo e bevande.

Sanzionato per un totale di 300 euro un negozio di parrucchiere in corso Emilia per carenze sul regolamento parrucchieri comunale di Torino.

Altri 700 euro di sanzioni sono stati elevati ad una macelleria per carenze igienico sanitarie e per la mancata traduzione in lingua italiana delle etichette della merce esposta.

Infine, durante un controllo lungo la Dora all’altezza del Ponte Bologna, noto luogo di ritrovo di soggetti dediti allo spaccio di sostanza stupefacente, sono state rinvenute diverse confezioni di marijuana, per circa 10 grammi di peso. La droga era stata occultata tra la fitta vegetazione, lungo gli argini del fiume.

Imprenditori si diventa a scuola con il progetto Diderot

A  CURA DI  FONDAZIONE CRT. PIÙ DI 2000 RAGAZZI ALLA SCOPERTA DELL’INDUSTRIA DEI VIDEOGIOCHI

Al via il primo febbraio nelle scuole superiori di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta la linea didattica “Rendere possibile un’impresa impossibile”

Come nasce un videogioco? A partire dall’1 febbraio, oltre 2.000 studenti piemontesi e valdostani andranno a “scuola” di videogame industry con il progetto Diderot di Fondazione CRT. Processo creativo, marketing, implicazioni etiche, “game addiction” saranno gli argomenti che verranno affrontati dalle classi iscritte alla linea didattica “Rendere possibile un’impresa … impossibile” del progetto di Fondazione CRT rivolto a tutte le scuole del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Il percorso formativo – che prevede la possibilità di attivare gli incontri in modalità didattica a distanza – è realizzato in collaborazione con la Cooperativa Pandora per stimolare lo spirito imprenditoriale dei più giovani, ed è ideato da Mario Acampa, attore, regista e autore. I ragazzi verranno coinvolti in vere e proprie lezioni-spettacolo curate da tre divulgatori: Matteo Macchio, Viviana Laura Pinto e Jessica Redeghieri.

Gli studenti si confronteranno con casi studio, analizzeranno la catena del valore, scopriranno le principali aziende produttrici di videogiochi e potranno trasformarsi in veri e propri influencer in grado di valutare e promuovere i prodotti dell’intrattenimento. Rifletteranno sul mondo del gaming in ottica economica e di marketing, ripercorrendo esempi che hanno rivoluzionato l’industria dell’intrattenimento, sempre più in crescita. Non mancherà anche un focus su temi “caldi” legati ai videogiochi: dai possibili messaggi discriminatori alla sostenibilità.

Il Progetto Diderot della Fondazione CRT, rivolto alle scuole di ogni ordine e grado del Piemonte e della Valle d’Aosta, porta in classe discipline non curricolari e, nello stesso tempo, approfondisce materie tradizionali con metodologie innovative: dalla matematica alla tutela della salute e dell’ambiente, dalla prevenzione alle dipendenze all’astronomia. La partecipazione è gratuita per tutte le scuole. Giunto alla quindicesima edizione, quest’anno il progetto ha superato le 80.000 iscrizioni.

 

 

Il calendario dei primi appuntamenti di “Rendere possibile un’impresa…impossibile” per provincia:

1 febbraio, IIS Bona di Biella

2 febbraio, IIS Alfieri di Asti

3 febbraio, IS Barletti di Ovada, Alessandria

8 febbraio, ITC Da Vinci di Borgomanero, Novara

9 febbraio, IIS Guala di Bra, Cuneo

10 febbraio, ITC Galilei di Avigliana, Torino

10 febbraio, IIS Galileo Ferraris di Crescentino, Vercelli

19 febbraio, ISILTEP di Verrès, Aosta