Caro direttore, come sempre, ogni articolo di Marco Travaglini è motivo di una gioiosa lettura e attenzione e alla fine sempre di commozione come in questo caso l’articolo su Mario Rigoni Stern ovvero:
La memoria dell’ umanità nell’uomo che comprende cosa è giusto e cosa no, come un risvegliarsi da un sogno drammatico e capire che l’essere umano non è fatto per una guerra di conquista, di parole ridondanti di un uomo che si crede al di sopra dell’uomo, che lo utilizza come fa un bambino nel gioco di soldatini. Come allora non riflettere su quanto, con parole comprensibili, Mario Rigoni Stern ha descritto della vita di trincea in Russia a 40° sotto zero, della ritirata con in mente la casa, il focolare che ti impedisce di arrenderti quando i piedi divengono ghiacciati al punto che non puoi più proseguire se non stringendo i denti …e avanti un piede e l’altro con dolore disperato, forse raggiungere una hisba, dove una popolazione di donne vecchi e bambini ti accolgono con un po’ di calore, quel calore che ti ridona la vita, e ti offrono metà della loro cena ovvero una patata cotta, un gesto di cristiana umanità. Grazie a Marco Travaglini che con la sua avvincente e credibile scrittura ci ricorda tutto questo. Con gratitudine
Wilma Minotti Cerini
Mario Rigoni Stern, il centenario del grande vecchio dell’Altipiano