STORIA- Pagina 107

Il Sentiero Nello

DAL PIEMONTE / Ogni anno, nell’ultimo sabato di agosto, in ricordo del comandante partigiano Nello Olivieri si svolge la camminata che da Boleto (Vb) arriva all’alpe Cambocciolo, per poi proseguire fino alla sella della Crosiggia alle pendici del monte Briasco e scendere infine, passando per Piana dei Monti, alla Merlera, frazione di Cellio (Vc) in Valsesia.

Il programma della 18° edizione del “Sentiero Nello” prevede per sabato 28 agosto il ritrovo e la partenza dei partecipanti alle 8 del mattino  in Piazza Nello  a Boleto (comune di Madonna del Sasso). Alle 9.30, viceversa, partiranno i partecipanti a Castagneia e da lì si incammineranno verso il monte Briasco lungo il  “Sentiero della Libertà”. L’arrivo è previsto verso mezzogiorno e dopo il pranzo (al sacco o alla baita, previa prenotazione) ci sarà alle 14.oo il ricordo della partigiana Wanda Canna. Nel pomeriggio i partecipanti proseguiranno per Castagneia e Breia per poi trasferirsi a Valpiana-Merlera dove, alle 17.oo, si terrà la commemorazione del prof. Alessandro Orsi, presidente dell’Anpi di Borgosesia. Nello Olivieri è stato una figura di spicco nell’ambito della Resistenza valsesiana. Giunto dalla Lunigiana a Rimella, dove aveva sede il comando partigiano, si arruolò nelle formazioni partigiane della Valsesia, alle quali portò il fondamentale contributo della sua esperienza militare, maturata in dodici anni di servizio nell’esercito, trasformando il “gruppo del Cellio” in una ordinata formazione militare, composta da ragazzi differenti per provenienza ed estrazione sociale.La formazione di Nello si mise in luce in particolare per la battaglia che costituì l’atto conclusivo dell’esperienza della “zona libera”, con la quale impedì ai nazifascisti il rientro in Valsesia dalla Cremosina il 2 luglio del 1944, opponendo una efficace resistenza che li costrinse a spostarsi verso Borgosesia e posticipò così al 5 luglio la fine del governo partigiano della zona. Caduto in una imboscata il 27 agosto alla frazione Merlera di Cellio venne ferito da una raffica a un ginocchio e morì per dissanguamento. In sua memoria la brigata partigiana assunse il nome di 6a Brigata d’assalto Garibaldi “Nello”. La manifestazione si svolge nell’arco di una giornata ed è organizzata dai comuni del territorio, dall’Anpi e dagli Istituti storici della Resistenza di Novara e della Valsesia, dalla Casa della Resistenza di Fondotoce e dai comuni di Madonna del Sasso e di Cellio con Breia.

Marco Travaglini

 

I segreti della Gran Madre

Torino, bellezza, magia e mistero

Torino città magica per definizione, malinconica e misteriosa, cosa nasconde dietro le fitte nebbie che si alzano dal fiume? Spiriti e fantasmi si aggirano per le vie, complici della notte e del plenilunio, malvagi satanassi si occultano sotto terra, là dove il rumore degli scarichi fognari può celare i fracassi degli inferi. Cara Torino, città di millimetrici equilibri, se si presta attenzione, si può udire il doppio battito dei tuoi due cuori.

Articolo1: Torino geograficamente magica
Articolo2: Le mitiche origini di Augusta Taurinorum
Articolo3: I segreti della Gran Madre
Articolo4: La meridiana che non segna l’ora
Articolo5: Alla ricerca delle Grotte Alchemiche
Articolo6: Dove si trova ël Barabiciu?
Articolo7: Chi vi sarebbe piaciuto incontrare a Torino?
Articolo8: Gli enigmi di Gustavo Roll
Articolo9: Osservati da più dimensioni: spiriti e guardiani di soglia
Articolo10: Torino dei miracoli

Articolo 3: I segreti della Gran Madre

La città di Torino è tutta magica, ma ci sono dei punti più straordinari di altri, uno di questi è la chiesa della Gran Madre di Dio, o per i Torinesi, ël gasometro. La particolarità del luogo è già nel nome, è, infatti, una delle poche chiese in Italia intitolate alla Grande Madre. L’edificio, proprietà comunale della città, venne eretto per volontà dei Decurioni a scopo di rendere onore al re Vittorio Emanuele I di Savoia che il 20 maggio 1814 rientrò in Torino dal ponte della Gran Madre (la chiesa sarebbe stata edificata proprio per celebrare l’evento), fra ali di folla festante. Massimo D’Azeglio assistette all’evento in Piazza Castello. Il dominio francese era finito e tornavano gli antichi sovrani. Il passaggio del Piemonte all’impero francese aveva implicato una profonda trasformazione di Torino: il Codice napoleonico trasformò il sistema giuridico, abolì ogni distinzione e i privilegi che in precedenza avevano avvantaggiato la nobiltà, la nuova legislazione napoleonica legalizzò il divorzio, abolì la primogenitura, introdusse norme commerciali moderne, cancellò i dazi doganali. La spinta modernizzatrice avviata da Napoleone con il Codice civile fu di grande impatto e le nuove norme commerciali furono fatte rispettare dalla polizia napoleonica con un controllo sociale nella nostra città senza precedenti. Tuttavia il carattere autoritario delle riforme napoleoniche relegava i Torinesi a semplici esecutori passivi di ordini imposti dall’alto e accrebbe il malcontento di una economia in difficoltà. Quando poi terminò la dominazione francese non vi fu grande entusiasmo, né vi fu esultanza per l’arrivo degli Austriaci. L’8 maggio 1814 le truppe austriache guidate dal generale Ferdinand von Bubna-Littitz entrarono in città, e prontamente rientrò dal suo esilio in Sardegna il re Vittorio Emanuele I, il 20 maggio dello stesso anno. Il re subito volle un immediato ritorno al passato, ossia all’epoca precedente il 1789, abrogando tutte le leggi e le norme introdotte dai Francesi. Il nuovo regime eliminò d’un tratto il principio di uguaglianza davanti alla legge, il matrimonio civile e il divorzio, e reintrodusse il sistema patriarcale della famiglia, le restrizioni civili riservate a ebrei e valdesi e restituì alla Chiesa cattolica il suo ruolo centrale nella società. Il 20 maggio 1814 fu recitato un Te Deum nel Duomo di Torino per celebrare il ritorno del re, che si fermò a venerare la Sacra Sindone. L’autorità municipale festeggiò il ritorno dei Savoia costruendo una chiesa dedicata alla Vergine Maria nel punto in cui il re aveva attraversato il Po al suo rientro in città. A riprova di ciò sul timpano del pronao si legge l’epigrafe “ORDO POPVLVSQVE TAVRINVS OB ADVENTVM REGIS”, (“L’autorità e il popolo di Torino per l’arrivo del re”) coniata dal latinista Michele Provana del Sabbione.

La chiesa, di evidente stampo neoclassico, venne edificata nella piazza dell’antico borgo Po su progetto dell’architetto torinese Ferdinando Bonsignore; iniziato nel 1818, il Pantheon subalpino venne ultimato solo nel 1831, sotto re Carlo Alberto. L’edificio ubbidiva all’idea di una lunga fuga prospettica che doveva collegare la piazza centrale della città, Piazza Castello, alla collina. La chiesa è posta in posizione rialzata rispetto al livello stradale, e una lunga scalinata porta all’ingresso principale. Al termine della scalinata vi è un grande pronao esastilo costituito da sei colonne frontali dotate di capitelli corinzi. All’interno del pronao vi sono ai lati altre colonne, affiancate da tre pilastri addossati alle pareti. Eretta su un asse ovest-est, con ingresso a occidente e altare a oriente, essa presenta orientazioni astronomiche non casuali: a mezzogiorno del solstizio d’inverno, il sole illumina perfettamente il vertice del timpano visibile dalla scalinata d’ingresso. Il timpano, sul frontone, è scolpito con un bassorilievo in marmo risalente al 1827, eseguito da Francesco Somaini di Maroggia, (1795-1855) e raffigura la Vergine con il Bambino omaggiata dai Decurioni torinesi. Ai lati del portale d’ingresso sono visibili due nicchie, all’interno delle quali si trovano i santi San Marco Evangelista, a destra, e San Carlo Borromeo, a sinistra. Fanno parte dell’edificio due imponenti gruppi statuari, allegorie della Fede e della Religione, entrambi eseguiti dallo scultore carrarese Carlo Chelli nel 1828. Sulla sinistra si erge la Fede, rappresentata da una donna seduta, in posizione austera, con il viso serio, sulle ginocchia poggia un libro aperto che tiene con la mano destra, con l’altra, invece, innalza un calice verso il cielo. Spunta in basso alla sua destra un putto alato, che sembra rivolgersi a lei con la mano sinistra, mentre nella destra tiene stretto un bastone. Dall’altro lato si trova la Religione, raffigurata come una matrona imperturbabile e regale: stringe con la mano destra una croce latina e sta seduta mentre guarda fissa l’orizzonte, incurante del giovane che la sta invocando porgendole due tavole di pietra bianca. I capelli sono ricci, e sulla fronte, lasciata scoperta dal manto, vi è una sorta di copricapo, come una corona, su cui compare un simbolo: un triangolo dal quale si dipartono raggi. Spesso, con un occhio al centro del triangolo, il simbolismo è usato in ambito cristiano per indicare l’occhio trinitario di Dio, il cui sguardo si dirama in ogni direzione, ma anche in massoneria è un importante distintivo iniziatico. Perfettamente centrale, ai piedi della scalinata, è l’imponente statua di quasi dieci metri raffigurante Vittorio Emanuele I di Savoia. La torre campanaria, munita di orologio, venne costruita sui tetti dell’edificio che si trova a destra della chiesa nel 1830, in stile neobarocco.

Entrando nella chiesa ci si ritrova in un ampio spazio tondeggiante e sobrio, c’è un’unica navata a pianta circolare, l’altare maggiore, come già indicato, è posto a oriente, all’interno di un’abside semicircolare provvista di colonne in porfido rosso. Numerose sono le statue che qui si possono ammirare, ma su tutte spicca la figura marmorea della Gran Madre di Dio con Bambino, posta dietro l’altare maggiore, il cui misticismo è incrementato dalla presenza di raggi dorati che tutta la circondano. Nelle nicchie ai lati, in basso, vi sono alcune statue simboliche per la città e per i committenti della chiesa, cioè i Savoia. Oltre a San Giovanni Battista, il patrono della città, anch’egli con una grande croce nella mano sinistra, S. Maurizio, il santo prediletto dei Savoia, Beata Margherita di Savoia e il Beato Amedeo di Savoia. La cupola, considerata un capolavoro neoclassico piemontese, sovrasta l’edificio ed è costituita da cinque ordini di lacunari ottagonali di misura decrescente. La struttura è in calcestruzzo e termina con un oculo rotondo, da cui entra la luce, del diametro di circa tre metri. Sotto la chiesa si trova il sacrario dei Caduti della Grande Guerra, inaugurato il 25 ottobre 1932 alla presenza di Benito Mussolini. La bellezza architettonica dell’edificio nasconde dei segreti tra i suoi marmi. Secondo gli occultisti, la Gran Madre è un luogo di grande forza ancestrale, anche perché pare sorgere sulle fondamenta di un antico tempio dedicato alla dea Iside, divinità egizia legata alla fertilità, anche conosciuta con l’appellativo “Grande Madre”. Iside è l’archetipo della compagna devota, per sempre fedele a Osiride, simbolo della consapevolezza del potere femminile e del misticismo, il suo ventre veniva simboleggiato dalle campane, lo stesso simbolo di Sant’Agata. Si è detto che Torino è città magica e complessa, metà positiva e metà maligna, tutta giocata su delicati equilibri di opposti che sanno bilanciarsi, tra cui anche il binomio maschio-femmina. Questo aspetto è evidenziato anche dalla contrapposizione tra il Po e la Dora che, visti in chiave esoterica, rappresentano rispettivamente il Sole, componente maschile, e la Luna, componente femminile. I due fiumi, incrociandosi, generano uno sprigionamento di forte energia. Altri luoghi prettamente maschili sono il Valentino e il Borgo Medievale, che sorgono lungo il Po e sono anche simboli di forza; ad essi si contrappone la zona del cimitero monumentale, in prossimità della Dora, legata alla sfera notturna e femminile. L’importanza esoterica dell’edificio non termina qui, ci sono alcuni che sostengono ci sia un richiamo alle tradizioni celtiche con evidente allusione a un ordine taurino nascosto tra le parole della dedica: se leggiamo l’iscrizione a parole alterne resta infatti la dicitura: Ordo Taurinus. Ma il più grande mistero che in questa chiesa si cela è tutto contenuto nella statua della Fede. Secondo gli esoteristi, la donna scolpita in realtà sorreggerebbe non un calice qualunque ma il Santo Graal, la reliquia più ricercata della Cristianità, e con il suo sguardo indicherebbe il luogo preciso in cui esso è nascosto. Allora basta capire dove guarda la marmorea giovane -secondo alcuni la stessa Madonna – e il gioco è fatto! Sì, peccato che chi ha scolpito il viso si sia “dimenticato” di incidervi le pupille, così da rendere l’espressione della figura imperscrutabile, e il Graal introvabile. Se non per chi sa già dove si trovi.

Alessia Cagnotto

Andrea Liberatori, il giornalista gentiluomo

E’ morto a Champoluc, dove si trovava in vacanza con la moglie Anna Maria,  Andrea Liberatori. Aveva 97 anni e fu a lungo il caporedattore dell’edizione piemontese de L’Unità.  

Giornalista preparato e appassionato, colto e raffinato,  lo ricordiamo in tanti come un gentiluomo dai modi fermi e garbati che ha insegnato il mestiere a generazioni di cronisti. Studente di ingegneria al Politecnico entrò nella redazione torinese de L’Unità” nel 1948 e per quarant’anni lavorò al giornale fondato da Antonio Gramsci, prima a Torino, poi a Milano e nuovamente a Torino. Una vita intensa da segretario di redazione, cronista, inviato, capo redattore per l’edizione torinese. Per dodici anni fece parte del consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte. Nel periodo milanese, tra il  1957 e il 1962 lavorò con Aldo Tortorella direttore e Aniello Coppola capo redattore. Sempre a Milano, con Giulio Trevisani e Arturo Lazzari, partecipò attivamente alla creazione dell’Enciclopedia nuovissima che uscì a dispense con il Calendario del popolo. Chi ha avuto l’opportunità – e l’onore – di lavorare per quel giornale ( com’è capitato per diversi anni a chi scrive) e di conoscerlo lo ricorda come un maestro.

L’etimologia stessa di questa parola si addice alla sua figura: il conoscitore profondo di una disciplina che egli possiede integralmente e che può insegnare agli altri nella maniera più proficua. E così è stato. Con garbo, competenza, pazienza. Per chi quel giornale l’ha confezionato, diffuso, letto, commentato, persino ostentato come un simbolo, una bandiera, è rimasto nella testa e nel cuore  qualcosa di più importante e prezioso di un ricordo. Non è stato “solo” un giornale: è stata L’Unità. E Andrea Liberatori, che sostituì Diego Novelli alla guida della redazione che allora si trovava nel palazzone di via Chiesa della Salute, era anch’egli un simbolo grazie alle sue qualità di intellettuale e giornalista che aveva scelto di mettere la sua elegante scrittura ( come ha ricordato benissimo Battista Gardoncini) “al servizio di quella che allora si chiamava – ed era – lotta di classe”.

Andrea Liberatori condivise quell’impegno con tanti giornalisti, con uomini come Italo Calvino, Paolo Spriano e molti altri. Un tempo lunghissimo, vissuto raccontando Torino, il Piemonte, l’Italia dal dopoguerra agli anni ’80. Continuando poi a scrivere, a esprimere opinioni, a dare consigli importanti. Quel mondo che incontrai la prima volta a vent’anni nella redazione torinese di via Chiesa della Salute, ai tempi di Andrea Liberatori come capo redattore e Antonio Monticelli capo cronista, non c’è più. E amaramente dubito che oggi vi siano eredi alla loro altezza. Rimane però un patrimonio di storie e vicende umane che sarebbe un eresia disperdere. La storia di un giornale – di ogni giornale – è come una tessera del mosaico nella storia di un Paese. E la storia di giornalisti come Liberatori, tra gli ultimi a intervistare Primo Levi, ne rappresenta una parte importante.

Marco Travaglini

Cosa fare nel mese di agosto a Torino: il Quadrilatero romano

Sei in città in agosto? Hai già qualche idea su che cosa farai?

Se così non è, qua di seguito troverai dei consigli su come riscoprire Torino in questi giorni di caldo afoso! In particolare l’articolo di oggi si concentra sul quartiere del Quadrilatero romano – quella zona storica di Torino in cui resiste ancora il segno della fondazione romana.

 

Continua a leggere: https://electomagazine.it/fine-settimana-a-torino/

Ferragosto al museo

Anche quest’anno per la giornata di Ferragosto Fondazione Torino Musei propone ai suoi visitatori l’ingresso ridotto a 1€ a GAM, MAO e Palazzo Madama: per chi rimane in città, la visita ai Musei Civici sarà un’occasione piacevole per immergersi nella cultura e nella bellezza del nostro patrimonio artistico.

 

ORARI E TARIFFE

I musei saranno aperti dalle 10 alle 18.

Le mostre in corso nei tre musei di FTM saranno comprese nella tariffa speciale, con le sole eccezioni di Viaggio controcorrente alla GAM e World Press Photo a Palazzo Madama, che saranno invece a tariffa ordinaria, secondo regolamento. Durante la giornata sarà inoltre proposto un ricco programma di visite guidate.

La tariffa di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

Le modalità di accesso al museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti. Tutte le info: www.fondazionetorinomusei.it

 

COSA SI POTRÀ VISITARE

Alla GAM | Oltre alle collezioni permanenti del Novecento, saranno accessibili con ilbiglietto unico a 1€ le mostre Natura e verità. Il paesaggio come scelta 1861-1871 che pone l’accento sulle ricerche più audaci condotte sul fronte del paesaggio tra Piemonte e Liguria, Sul principio di contraddizione, una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, Ancora Luce. Luigi Nervo, dedicata alla figura e all’opera dell’artista torinese nel suo ultimo giorno di apertura, e Alighiero Boetti in VideotecaGAM.

Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino.

 

Al MAO | Accesso con biglietto unico a 1€ alle cinque gallerie delle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee Krishna, il divino amante, una raffinata selezione di dipinti religiosi indiani esposti per la prima volta al pubblico, e TOAsean Design, progetto realizzato in collaborazione con IED Torino e CNA. Aggiungendo 1€ si potrà visitare anche la mostraChina goes Urban, che racconta il fenomeno dell’urbanizzazione cinese e su scala globale,

 

A PALAZZO MADAMA | Con il biglietto unico a 1€ il pubblico potrà accedere alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee inserite nel percorso: Ritratti d’oro e d’argento, che propone una importante selezione di reliquiari medievali proveniente da Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia, e La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane, l’affresco di Antoniazzo Romano esposto in anteprima assoluta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro.

Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra World Press Photo 2021.

 

LE VISITE GUIDATE:

 

GAM | ore 15: visita guidata alle collezioni del Novecento

ore 16.30: Controcorrente. L’arte tra le due Guerre – visita guidata alla mostra Viaggio controcorrente.

 

MAO | ore 15: visita guidata alle gallerie dedicate all’Asia Meridionale e Sud-est asiatico, Regione Himalayana e Paesi Islamici dell’Asia

ore 16.30: Viaggio nelle new town cinesi – visita guidata alla mostra China goes Urban

 

PALAZZO MADAMA | ore 15: L’architettura del tempo – visita guidata al Palazzo

ore 16.30: World Press Photo Exhibition 2021 – visita guidata alla mostra

 

Costo della visita guidata: 6€ a partecipante (10€ collezioni+mostra). Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Un ricco calendario di appuntamenti per trascorrere il week-end di Ferragosto ai Musei Reali

 

Anche nella settimana di Ferragosto continua la ricca proposta di attività dei Musei Reali, che aprono le porte a torinesi e turisti con diverse iniziative volte a far scoprire l’affascinante itinerario di storia, arte e natura del complesso museale.

 

Venerdì 13 agosto, dalle 19.30 alle 23.30 (ultimo ingresso 22.30), i Giardini Reali, il Museo di Antichità e il Teatro Romano saranno aperti in via straordinaria alla tariffa speciale di 2 euro. Dalle 20.30 alle 22.30, nell’area esterna, si potrà anche assistere alla rievocazione storica “Metti una sera al Teatro Romano”, in collaborazione con l’Associazione Okelum, che trasporterà i visitatori nell’antica Augusta Taurinorum, in compagnia di alcuni personaggi del tempo – il magistrato organizzatore dei giochi, due gladiatori e una matrona con il vivace figlioletto – che racconteranno la città al tempo di Augusto.

 

Sabato 14 agosto dalle 19.30 alle 23.30 sarà possibile visitare la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà alle ore 21 partecipare al Concerto di Ferragosto, quinto appuntamento della serie Torino. Crocevia di sonorità. Matteo Borsarelli eseguirà al pianoforte musiche di Schubert, Chopin, Debussy e Rachmaninov. Realizzato in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino, a cura della prof.ssa Valeria De Bernardi, il ciclo di concerti condurrà il pubblico ogni venerdì attraverso un viaggio musicale dalle sonorità del Mediterraneo al jazz americano, sulle tracce di Palma di Cesnola, scopritore delle antichità cipriote e primo direttore del Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo della visita guidata serale è di € 20 con concerto gratuito. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nel Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale. Dalle 20.40 ingresso libero al concerto fino a esaurimento posti. Info e prenotazioni: info.torino@coopculture.it.

 

In occasione della festività di Ferragosto, inoltre, lunedì 16 agosto il complesso dei Musei Reali sarà aperto in via straordinaria dalle 9 alle 19 (ultimo ingresso alle 18) con tariffa ordinaria.

 

Visite speciali

Martedì 10 agosto alle ore 16 si terrà la visita Sulle tracce di Emanuele Filiberto, rivolta ai soli possessori dell’Abbonamento Musei. Emanuele Filiberto è stato uno dei personaggi chiave della storia sabauda come di quella della nostra città: fu lui, infatti, a portare la capitale del ducato a Torino e a eleggere il palazzo di San Giovanni a residenza ufficiale della sua famiglia. Attraverso le sale di Palazzo Reale risuonano gli echi della sua presenza. Lo si ritrova raffigurato in dipinti e sculture, è possibile ammirare le sue armature e ricostruire la sua storia. L’itinerario si snoda tra il Salone delle Guardie Svizzere, la Cappella della Sindone, l’Armeria e i Giardini Reali alla ricerca di tracce e storie che permetteranno ai partecipanti di approfondire la conoscenza a tutto tondo della sua immagine attraverso i secoli. Il costo della visita è di 7 € oltre alla lettura della tessera Abbonamento Musei; il gruppo sarà da massimo 10 persone. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Venerdì 13 agosto alle ore 17, sabato 14 agosto alle 10 e alle 17 e domenica 15 agosto alle 10 e alle 15, CoopCulture propone anche la visita alle Cucine, collocate negli ambienti sotterranei del Palazzo Reale, e all’Appartamento della Regina Elena, situato nell’ala nord costruita dal 1684 e completato alla fine del Seicento. In questo tour d’eccezione si potranno ammirare soffitti affrescati, stucchi, servizi di porcellane ma anche le sale di dispensa, le stanze dell’impiattamento e del lavaggio, il corridoio del pane, la sommelleria (ove si conservavano i vini) e le grandi ghiacciaie in un susseguirsi di ambienti fastosi o di servizio, ciascuno intriso di storia e fascino. Il costo dell’attività è di € 20, €13 ridotto. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 14 agosto alle ore 11 domenica 15 agosto alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 14 agosto alle ore 15.30 e domenica 15 agosto alle 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Le mostre in corso

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.museireali.beniculturali.it o su www.coopculture.it.

 

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nel Medagliere Reale è prorogato fino al 5 settembre il percorso Il Volto delle Donne. L’altra faccia della storia. Nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019 con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Si propone quindi di ritrovare e rinnovare nella memoria del pubblico l’immagine di una selezione di figure femminili, talora donne importanti nella storia antica e moderna, più spesso emblema di come la figura della donna, pur frequentemente esaltata e immortalata, sia stata molte volte un semplice simbolo ideale e immateriale che travalica la donna reale.

Il percorso è fruibile anche online sul sito dei Musei Reali: un percorso virtuale per conoscere alcune figure femminili che hanno contribuito a fare la Storia http://www.museireali.beniculturali.it

 

La Biblioteca Reale

Fino al 21 agosto la Biblioteca Reale osserverà l’orario ridotto: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 14.30 e il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura.

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

 

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MUSEI REALI TORINO
www.museireali.beniculturali.it

 

Orari
I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18).
I Giardini Reali sono aperti con ingresso gratuito dal martedì alla domenica, dalle ore 8.45 alle 18.45.
Le Sale Chiablese, che ospitano la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà, sono aperte dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18).
La Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 14.30; il sabato dalle 9 alle 13.

Accesso con Certificazione verde Covid-19
In ottemperanza alle disposizioni governative previste per tutti i luoghi di cultura italiani (D.L. 23 luglio 2021 n. 105), dal 6 agosto 2021 è richiesta la Certificazione Verde (Green Pass) per accedere al complesso dei Musei Reali, corredata da un documento di identità valido. Le disposizioni non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti con una certificazione medica specifica. In mancanza di Green Pass e di un documento valido non sarà possibile accedere ai Musei e il biglietto acquistato non sarà rimborsato. Per maggiori informazioni sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID consultare il sito www.dgc.gov.it.
Il Green pass non è necessario per l’ingresso ai Giardini Reali e alla Corte d’Onore, salvo che in occasione di eventi in cui siano previsti accredito e prenotazione obbligatoria (concerti, serate musicali).
Rimangono in vigore le prescrizioni di sicurezza anti-Covid: è obbligatorio indossare la mascherina; lungo il percorso sono disponibili dispenser di gel igienizzante, mentre le sale hanno una capienza contingentata nel rispetto della distanza fisica prevista per la sicurezza dei visitatori.

 

Biglietti
Intero: 15 euro
Ridotto visitatori da 18 a 25 anni: 2 euro
Gratuito: minori di 18 anni; persone con disabilità e un loro accompagnatore; insegnanti con scolaresche e guide turistiche con gruppi; personale del Ministero della Cultura; possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, tessera ICOM.
L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Mostra Cipro. Crocevia delle civiltà
Intero (Cipro + Musei Reali): 25 euro
Ridotto (Gruppi con prenotazioni, insegnanti, convenzioni): 13 euro
Ridotto visitatori da 11 a 25 anni: 7 euro
Ridotto visitatori da 11 a 25 anni (Cipro + Musei Reali): 7 euro
Gratuito per i minori 11 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero della cultura, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card.
L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.
Visite guidate disponibili in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Info e prenotazioni alla mail info.torino@coopculture.it o al numero 011 19560449.

 

I biglietti possono essere acquistati su www.museireali.beniculturali.it o su www.coopculture.it.

 

 

Gam, Mao, Palazzo Madama: Ferragosto al museo

Domenica 15 agosto biglietto speciale a 1€

per GAM, MAO e Palazzo Madama

  

 

Anche quest’anno per la giornata di Ferragosto Fondazione Torino Musei propone ai suoi visitatori l’ingresso ridotto a 1€ a GAM, MAO e Palazzo Madama: per chi rimane in città, la visita ai Musei Civici sarà un’occasione piacevole per immergersi nella cultura e nella bellezza del nostro patrimonio artistico.

 

ORARI E TARIFFE

I musei saranno aperti dalle 10 alle 18.

Le mostre in corso nei tre musei di FTM saranno comprese nella tariffa speciale, con le sole eccezioni di Viaggio controcorrente alla GAM e World Press Photo a Palazzo Madama, che saranno invece a tariffa ordinaria, secondo regolamento. Durante la giornata sarà inoltre proposto un ricco programma di visite guidate.

La tariffa di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

Le modalità di accesso al museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti. Tutte le info: www.fondazionetorinomusei.it

 

COSA SI POTRÀ VISITARE

Alla GAM | Oltre alle collezioni permanenti del Novecento, saranno accessibili con il biglietto unico a 1€ le mostre Natura e verità. Il paesaggio come scelta 1861-1871 che pone l’accento sulle ricerche più audaci condotte sul fronte del paesaggio tra Piemonte e Liguria, Sul principio di contraddizione, una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, Ancora Luce. Luigi Nervo, dedicata alla figura e all’opera dell’artista torinese nel suo ultimo giorno di apertura, e Alighiero Boetti in VideotecaGAM.

Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945 dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino.

 

Al MAO | Accesso con biglietto unico a 1€ alle cinque gallerie delle collezioni permanenti e alle esposizioni temporanee Krishna, il divino amante, una raffinata selezione di dipinti religiosi indiani esposti per la prima volta al pubblico, e TOAsean Design, progetto realizzato in collaborazione con IED Torino e CNA. Aggiungendo 1€ si potrà visitare anche la mostra China goes Urban, che racconta il fenomeno dell’urbanizzazione cinese e su scala globale,

 

A PALAZZO MADAMA | Con il biglietto unico a 1€ il pubblico potrà accedere alle collezioni permanenti e alle mostre temporanee inserite nel percorso: Ritratti d’oro e d’argento, che propone una importante selezione di reliquiari medievali proveniente da Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia, e La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane, l’affresco di Antoniazzo Romano esposto in anteprima assoluta al pubblico dopo un lungo e complesso restauro.

Biglietto a tariffa ordinaria per la mostra World Press Photo 2021.

 

LE VISITE GUIDATE:

 

GAM | ore 15: visita guidata alle collezioni del Novecento

ore 16.30: Controcorrente. L’arte tra le due Guerre – visita guidata alla mostra Viaggio controcorrente.

 

MAO | ore 15: visita guidata alle gallerie dedicate all’Asia Meridionale e Sud-est asiatico, Regione Himalayana e Paesi Islamici dell’Asia

ore 16.30: Viaggio nelle new town cinesi – visita guidata alla mostra China goes Urban

 

PALAZZO MADAMA | ore 15: L’architettura del tempo – visita guidata al Palazzo

ore 16.30: World Press Photo Exhibition 2021 – visita guidata alla mostra

 

Costo della visita guidata: 6€ a partecipante (10€ collezioni+mostra). Prenotazione obbligatoria.

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Il Muro della vergogna 1961/1989

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni 

Il Muro di Berlino incominciò ad essere costruito tra il 12 e il 13 agosto 1961 ed oggi resta una pagina di storia dimenticata perché il crollo del comunismo sovietico portò nel 1989 all’abbattimento del muro della vergogna, com’era definito dai democratici.

Io ricordo quell’estate, non avevo ancora quattordici anni e non dimentico le parole severe di condanna di mio padre che per la prima volta mi parlò di comunismo, descrivendomi- avendola visitata di persona – cosa fosse l’URSS e la RDT. Avevo fatto l’ esame di terza media nel giugno 1961 e avevo per conto mio studiato anche la storia contemporanea che non c’era nel libro che finiva con il fascismo e conoscevo le conseguenze devastanti della seconda guerra mondiale che portò la Germania ad essere divisa in due, certo non senza fondate motivazioni perché il mostro del Nazismo avevano sconvolto l’Europa e minacciato da vicino il mondo libero ,per non parlare dello sterminio di 6 milioni di ebrei. Ma i cittadini tedeschi dell’Est non meritavano di passare dalla dittatura hitleriana a quella staliniana. Per impedire il libero passaggio tra le due Germanie, quella comunista e quella democratica, la prima eresse un muro di 156 chilometri alto 3,6 metri. Secondo i comunisti tedeschi che beffardamente definirono la loro repubblica “democratica“  il Muro era in funzione “antifascista “ per impedire alle spie occidentali di entrare a Berlino Est. In effetti venne costruito per inibire il libero passaggio tra le due Germanie e la fuga da una condizione di vita intollerabile ,se paragonata a quella dei tedeschi dell’Ovest malgrado le conseguenze della guerra perduta. La Germania dell’Est era uno Stato satellite dell’URSS, governata con sistemi dispotici, come tutti i Paesi oltre la Cortina di ferro. Il Muro divise per 28 anni le due Berlino e provocò disastri. Più di centomila berlinesi cercarono la fuga nella vera Germania democratica, quella che aveva per capitale Bonn. Furono molte centinaia i morti durante il tentativo di fuga, uccisi dalla polizia, affogati o caduti in incidenti mortali, come, rara avis, ci ricorda oggi il socialista Ugo Finetti.

Ci fu anche gente che si suicidò quando venne scoperta perché la Polizia della RDT era particolarmente efferata. Un vero stato di polizia nel cuore dell’Europa. La devastazione economica della Germania dell’Est creò gravi problemi anche per la riunificazione tedesca dopo il 1989.Va ricordato che il presidente americano Kennedy che non va affatto mitizzato perché commise tanti errori, andò nel 1963 in visita in Germania e disse la celebre frase : ”Io sono berlinese“, solidarizzando con i cittadini dell’Est che si vedevano violati i diritti più elementari. L’Occidente non si mosse come non si era mosso per l’invasione sovietica dell’Ungheria nel 1956. Gli equilibri internazionali erano più importanti della libertà dei Berlinesi. Vale però la pena di sottolineare la follia di costruire un muro per impedire la fuga dall’inferno comunista. Di fronte ad essa il PCI di Togliatti tacque ,anzi fu solidale con la RDT .Basta rileggere i titoli e gli articoli dell’ “Unità“ di quei giorni di Ferragosto in cui quasi tutti pensavano a divertirsi in vacanza. Io ero a Bordighera e in Corso Italia vidi alcuni giovani che distribuivano dei volantini di condanna.

Mi venne spontaneo dar loro una mano : fu il mio battesimo alla politica. Nel 2019 andai a Berlino per ricevere un riconoscimento e ricordo la tristezza di quella città che aveva aggiunto alla tragedia nazista quella comunista e non si era ancora ripresa .La grande Berlino prussiana era stata cancellata e la Porta di Brandeburgo appariva un reperto archeologico. Inutilmente pensai alla Germania di Kant  di Ficthe, di Hegel, di Nietzsche, di Beethoven, dei grandi storici e filologi. Restava solo il fantasma di un Marx che mi appariva il primo tradito. La sua utopia libertaria ed egualitaria diventò un regime sanguinario in cui veniva calpestata la dignità stessa delle persone. Non furono giorni piacevoli di vacanza. Ma vidi in ogni dove i fantasmi delle due dittature, nazista e comunista, che dominarono il ‘900. Una tragedia agghiacciante di cui il muro resta una delle testimonianze più ignobili e intollerabili.

Quaglieni: “Ricordare Bisagno nel centenario della nascita”

Caro direttore, il primo partigiano d’Italia,  il tenente del Genio Aldo Gastaldi , il Bisagno della Resistenza che fondò e comandò la Divisione “Cichero” compirebbe cent’anni a settembre.

Morì in situazioni mai chiarire a 23 anni nel maggio 1945. La Chiesa cattolica ha avviato un processo di canonizzazione nei suoi confronti. Fu un soldato che seppe imbracciare le armi senza rinnegare la fede cristiana e dimostrando pietà verso i vinti. Un esempio unico di amore verso Dio e la Patria. Il Centro Pannunzio che ha tra i suoi compiti istituzionali quelli
di ricordare la Resistenza militare e autonoma dai partiti , propone a Sindaci e Consigli comunali del Ponente Ligure e del Basso Piemonte  di valutare l’ipotesi di dedicargli una strada, una piazza o un giardino. Gastaldi è stato un grande ligure e un grande italiano da cui trarre più che mai esempio oggi . Ogni città italiana dovrebbe ricordarlo come luminosa figura di patriota e di cristiano. Il Centro Pannunzio lo ricorderà a Torino in settembre.
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Pier Franco Quaglieni
Direttore del Centro Pannunzio

Gli archivi del Politecnico di Torino entrano in 9CentRo

Crescono le fonti consultabili online su 9CentRo, hub degli archivi del Polo del ‘900. In un unico spazio digitale oltre mezzo milione di foto, video, documenti sulla storia del Novecento

Oltre mezzo milione di fotografie, video, documenti, manifesti, giornali, libri e percorsi per esplorare la storia del Novecento in un unico spazio digitale: questo è 9CentRohub degli archivi degli Enti partner del Polo del ‘900 e di altre importanti realtà piemontesi e liguri. Si tratta di fonti di inestimabile valore storico e civico che custodiscono la memoria del secolo scorso con i grandi movimenti del lavoro, le lotte e i diritti conquistati, la storia e le voci della Resistenza, il pensiero dei grandi protagonisti del Novecento da Gramsci a Bobbio, da Levi a Gobetti, e molto altro ancora. A implementare il patrimonio disponibile, il Politecnico di Torino rende consultabili su 9CentRo gli archivi storici dell’architettura e dell’ingegneria conservati presso la sezione Archivi della Biblioteca Centrale di Architettura “Roberto Gabetti” e il Laboratorio di Storia e Beni Culturali del Dipartimento Interateneo di Scienza Progetto e Politiche del Territorio (DIST). Sono archivi donati e depositati presso l’Ateneo, a partire dagli anni Settanta, da protagonisti e protagoniste dell’architettura e dell’ingegneria che hanno progettato e costruito a Torino, in Piemonte e sul territorio nazionale, nel corso dell’ultimo secolo. Navigando tra le carte si possono scoprire progetti che hanno trasformato la città e il territorio, così come quelli che, rimasti irrealizzati, rivelano la città immaginata. Inoltre, attraverso le lenti dell’architettura e della pianificazione urbana e territoriale è possibile leggere i grandi temi del Novecento: la casa economica e la scuola (fondi Berlanda, B.C.R., Dolza, e Collettivo di Architettura), la ricostruzione e l’edilizia quantitativa (fondo Clara), i monumenti alla Resistenza (fondo Berlanda), i luoghi del lavoro (fondi Rosani, Morelli), la pianificazione urbana e territoriale (fondi Abbate, Berlanda, Collettivo di Architettura).

“Si tratta di un traguardo eccezionale per la documentazione conservata presso il Politecnico di Torino”, sottolinea Sergio Pacereferente del Rettore per Biblioteche, archivi e museo. “Un patrimonio di risorse di straordinario valore, indispensabile per ricostruire come è cresciuta la città di Torino nel corso degli ultimi decenni, entra a far parte di un hub archivistico che, a propria volta, si candida a diventare una delle fonti principali per comprendere la storia, a Torino e in Piemonte, non soltanto del Novecento, ma anche del tempo presente”.

Il Politecnico di Torino non è il primo partner esterno che si aggrega a 9CentRo. Nato nel 2018 ad opera di Promemoria Group, l’hub ha visto negli anni crescere le fonti consultabili in maniera esponenziale – i record archivistici sono passati da 85.000 a 256.000, i media digitali da 16000 a 74.000, i record bibliografici sono 354.700 – grazie al progressivo ingresso, oltre degli istituti membri del Polo, di Fondazione 1563 per l’arte e la cultura della Compagnia di San PaoloILSREC (Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea), Fondazione Sandro PennaCREO (Centro ricerca etnomusica oralità) e Museo Leone di Vercelli.

Come spiega Alessandro Bollodirettore del Polo del ‘900: “9CentRo è un ecosistema digitale in continua evoluzione, passato in poco più di due anni da piattaforma per la comunicazione degli archivi del Polo a hub per la valorizzazione integrata dei patrimoni archivistici e bibliografici aperto alle realtà esterne. L’interoperabilità è la parola chiave, una modalità che consente ai patrimoni di dialogare tra loro con un unico punto di accesso che apre a un universo di straordinarie potenzialità. Un punto di riferimento per la ricerca e gli studi sul Novecento pensato per studiosi, archivisti, studenti ma anche per chi si approccia per la prima volta: appassionati, curiosi, artisti e certamente insegnanti che possono usare le fonti d’archivio e i percorsi multimediali realizzati dagli Enti del Polo a supporto della didattica. Inoltre, alla novità dell’ingresso degli archivi del Politico di Torino si aggiunge un restyling grafico e strutturale di 9CenTro che adesso si presenta in una nuova versione che rende più intuitiva e dinamica la ricerca tra la grande mole di contenuti”.

Oltre all’incremento degli istituti coinvolti, 9CentRo annuncia un’altra novità. Infatti, si è concluso a maggio 2021 il restyling del sito che si presenta con una nuova struttura e un nuovo design, risultato di un corposo intervento di reingegnerizzazione dei contenuti e dei punti di accesso. Attualmente scorrendo l’homepage di 9CentRo è possibile esplorare gli inventari dei singoli enti e più di 500 fondi, navigare tra più di 40mila nomi di personaggi storici, sfogliare le collezioni dei periodici (ultima new entry il Fuori! prima rivista italiana di emancipazione del movimento omosessuale) e consultare più di 70mila oggetti multimediali con descrizione annessa e la possibilità di scaricare l’immagine digitalizzata (per info, consulenza e consultazione, scrivere a archivio.biblioteca@polodel900.it). È stata inoltre sviluppata la pagina “Notizie da 9centRo” e ristrutturata la sezione “Storie e percorsi“, pensata come canale di pubblicazione di contenuti narrativi (su Repubblica, Liberazione, Donne, Trasformazioni urbane ecc.) via via prodotti nell’ambito delle attività di ricerca e progettazione culturale degli enti aderenti al sistema 9centRo.

Negli anni molti sono stati i progetti sviluppati a partire dagli archivi del Polo in un ottica di valorizzazione e sperimentazione. Tra gli altri lo spettacolo “Vogliamo tutto!” sul ‘68 co-prodotto dal Polo e da TPE (2018); il progetto SAS – Smart Archive Search (2018) con il centro di ricerca HER che applica l’intelligenza artificiale alla ricerca archivistica; le mostre “Superarchivi” (2019) e “Phylum” (2021) durante il Festival Archivissima; WER IST WER (2019), escape room a tema muro di Berlino in collaborazione con We Are Müesli e il prossimo autunno la mostra “50 anni del Fuori!” con la Fondazione Penna.

Nel 2020, con 9centRo, il Polo del ‘900 si è aggiudicato il Premio Gianluca Spina per l’Innovazione digitale nei Beni e Attività Culturali, promosso dall’Osservatorio Innovazione Digitale nei Beni e Attività Culturali del Politecnico di Milano.

Ferragosto al Museo Nazionale del Risorgimento con… Napoleone

Visita guidata NATO IL 15 AGOSTO dedicata a Napoleone Bonaparte. Prenotazione obbligatoria al n. 0115621147. 

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino sarà regolarmente aperto domenica 15 agosto 2021, Ferragosto, e alle ore 15.30 proporrà al pubblico la visita guidata Nato il 15 agosto, dedicata a Napoleone Bonaparte.

Quella di Napoleone non fu solo un’epopea militare e una eccezionale avventura personale riccamente descritta nelle sale del museo attraverso quadri celebrativi, stampe satiriche, oggetti di particolare pregio. Egli realizzò anche importanti e innovative riforme in Francia e in tutti i territori dell’Impero conquistati. Uniformò ordinamenti legislativi giuridici ed amministrativi, con l’emanazione del Codice Civile, in cui si affermavano i principi dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e della laicità dello Stato, sopravvissuti alla fine dell’epoca napoleonica tanto quanto i diritti dell’uomo proclamati dalla Rivoluzione del 1789. Dalla descrizione del periodo napoleonico, in cui affondano le radici di tutti i processi di nazionalità europei, la visita prosegue presentando gli eventi e i fatti che portarono all’Indipendenza e all’Unità d’Italia.

Per partecipare occorre prenotare telefonando al numero 0115621147. La visita ha un costo di 4 euro a persona da aggiungersi al prezzo del biglietto di ingresso ridotto.

Ricordiamo che in base al Decreto-Legge 23 luglio 2021 n. 105, a partire dal 6 agosto 2021 l’ingresso a musei, mostre, istituti e luoghi della cultura italiani è consentito esclusivamente a chi è in possesso di Certificazione verde Covid-19, la cui validità viene verificata dal personale.