SPETTACOLI- Pagina 88

A teatro la storia di una donna ciclista

Caro direttore,

segnalo ai lettori lo  spettacolo che si terrà al Piccolo Teatro Comico di via Morbarcaro 99 a Torino. È un monologo in cui racconto la vita sportiva e non di Alfonsina Morini Strada, unica donna ad avere fatto il Giro d’ Italia con gli uomini. L’avevo proposto a Vinovo e intendo raccontarlo ovunque capiterà, soprattutto per la bellezza della storia di Alfonsina citata recente dalla presidente Giorgia Meloni nel giorno del suo insediamento, o da Bolle in una prima serata in tv. Ma voglio raccontarla anche per chiedere più luoghi, vie, intestate a donne, io ho chiesto ai rispettivi sindaci di intestare a lei la costruenda ciclabile Vinovo – La Loggia. Grazie per l’attenzione,

Claudio Tartaglino 

Rock Jazz e dintorni a Torino: Steve Wynn e i Figli di Guttuso

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Jazz Club si esibiscono gli Almostone. Al Blah Blah è di scena Liede.

Mercoledì. Al Jazz Club Jam session blues condotta dal chitarrista Fast Frank. Al Blah Blah si esibisce Johnny DalBasso.

Giovedì. Al Jazz Club suonano i Dionysian in versione acustica. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Tutti Fenomeni. Al Dash si esibisce l’Ukuele Turin Orchestra. Alla Falegnameria è di scena il cantautore Renzo Rubino. All’Off Topic comincia il festival “Situazione?” con protagonisti:Jacopo Perosino, Protto e Sabrina Pallini. Al Blah Blah suona il trio Lame.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh si esibiscono gli Hot Dogs. Steve Wynn dei Dream Syndicate si esibisce al Folk Club. Al Jazz Club suona l’Om Quartet. Al Magazzino sul Po sono di scena i Senza Coloranti Aggiunti e il pisano Toru. All’Askatasuna sono di scena i Nerosud. Al Blah Blah suonano i Diplomatics. Allo Ziggy si esibiscono i Mai Mai Mai. Allo Spazio 211 sono di scena dARI e Melody Fall. Per “Situazione?” al Off Topic suonano La Trappola di Dalian, Fattosano e Baobab!.

Sabato. Da Gilgamesh si esibiscono i Freubers In The Sky. Al Blah Blah festeggiano i 35 anni di attività i Figli di Guttuso. Al Jazz Club suona il quartetto di Marco Varvello. Allo Ziggy punk con i Dick Dastardly’s preceduti dai Housebroken. Al Magazzino sul Po si esibiscono i Cazale con Monkey Sound. All’Azimut Marzio Zorio presenta il “Concerto per quattro battiti”.

Domenica. Al Jazz Club si esibiscono i Sound Remember Vaughan.

Pier Luigi Fuggetta

Carolina arriva per la prima volta al Teatro Colosseo dopo l’Epifania

Domenica 8 gennaio ore 15 e ore 18
CAROLINA

Un Natale favoloso…a teatro!
poltronissima € 37,50 | poltrona A € 29,50 | galleria € 29,50 | galleria B € 23,50
Direttamente dalla tv in teatro, dal vivo, per vivere la magia del Natale nel più caloroso dei modi: Carolina arriva per la prima volta al Teatro Colosseo con il suo spettacolo “Un natale favoloso…a teatro” che racchiude i più grandi successi di Carolina e dei suoi simpatici amici elfi, che trasporteranno grandi e piccini in una entusiasmante storia natalizia.
A questo link il comunicato stampa
Tutte le informazioni sul sito www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro.

La Stagione dei Concerti del Regio parte con la Messa da Requiem di Verdi diretta da Andrea Battistoni

Inaugurazione domenica 8 gennaio

 

La Messa da Requiem, capolavoro di Giuseppe Verdi, diretta da Andrea Battistoni, inaugura la Stagione dei concerti del teatro Regio di Torino domenica 8 gennaio prossimo, con la partecipazione del Coro, elemento fondamentale della partitura, istruito da Andrea Secchi. Le parti solistiche saranno affidate a un cast prestigioso, composto da Angela Meade quale soprano, Silvia Beltrami quale mezzosoprano, Enea Scala tenore e Gianluca Buratto basso.

Il Requiem venne eseguito per la prima volta il 22 maggio 1874 nella Basilica di San Marco a Milano, dove era lo stesso Verdi a dirigere.Composto dal grande operista per commemorare il primo anniversario della scomparsa di Alessandro Manzoni, il Requiem emerse subito quale universale messaggio di pace e consolazione rivolto all’umanità. Immediato fu il successo di pubblico e di critica. La partitura iniziò a viaggiare a Roma, Venezia, Parigi, Londra e, da allora, è sempre rimasta nel repertorio.

Più che di musica sacra si potrebbe parlare di musica spirituale, creata da un uomo per altri uomini, nel tentativo di offrire un poco di conforto, non certo una risposta definitiva al mistero della vita come a quello della morte.

Nel Requiem ascoltiamo il grido di dolore del “Dies Irae”, il pentimento e il rimorso nell’Ingeminisco, la compassione nella ”Lacrymosa” e, infine, la pace, vera dimensione dell’uomo, nel “Libera me”.

Il Requiem è una partitura di estrema finezza compositiva; Verdi da due anni non componeva più, dopo i vertici raggiunti con le opere del Don Carlo e Aida. Con il Requiem avrebbe aperto l’ultima fase del suo genio creativo, che avrebbe dato frutti molto innovativi, tali da segnare per sempre la storia della musica.

La stagione dei Concerti del teatro Regio proseguirà venerdì 27 gennaio alle 20.30 con il Concerto della Memoria, nel quale l’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Riccardo Frizza, ospite abituale dei più illustri teatri europei, con un ricco programma che invita alla riflessione, comprendente le Ebridi di Felix Mendelssohn-Bartholdy, La Sinfonia n- 7 di Franz Schubert e la Sinfonia n. 9 di Sostakovic.

Con il suo Requiem Verdi ha affrontato non soltanto il tema della musica, ma anche quello della spiritualità, della ricerca della fede, della paura della morte o, meglio, di cosa ci attende dopo e, soprattutto, del terrore che in questo “dopo” non ci sia altro che il nulla.

Gli anni di composizione sono i più turbolenti della vita di Verdi e corrispondono al periodo in cui si allontanò dalla fede ma, al contempo, numerosi lutti lo portarono a riflettere più profondamente sulla morte e sul trascendente. La più importante opera sacra di Verdi risulta la risposta a due opposti impulsi, da un lato una crescente ricerca di spiritualità, dall’altro il suo altrettanto crescente scetticismo sul problema della fede, in anni in cui il compositore avrebbe sfiorato l’ateismo, come confermato dalle parole della moglie Giuseppina Strepponi.

La Messa per i morti diveniva, così, il più alto messaggio di una posizione laica, molto comune nell’Ottocento europeo, dell’uomo che percepisce la sua debolezza innanzi al mistero della morte. L’uomo senza certezze trascendenti, prima che si manifestino le filosofie della vita e gli esistenzialismi di Nietzsche e Heidegger. Con Verdi si afferma con coraggio l’immagine dell’uomo

Mara Martellotta

 

“Gianduia e i libri magici”, divertimento assicurato con le marionette Grilli

SUL PALCO DELL’ALFA TEATRO

spettacolo per marionette a filo di Augusto Grilli 

 Gianduja e Pietro sono naufragati su un’isola misteriosa. Da una caverna esce uno scheletro che è stato colpito dall’incantesimo di una Maga malvagia. Vuole essere vendicato con l’aiuto di Gianduja e Pietro, che grazie ai libri magici potranno aiutare questo povero scheletro. Una grande avventura inizia, passando da ville meravigliose a orride prigioni…

🎭 La Compagnia Marionette Grilli arriva con “Gianduja e i libri magici” il 6-7-8 Gennaio 2023 alle ore 17.00 all’Alfa Teatro di Torino 👍

☎ INFO: +39 334 2617947
🎫 https://bit.ly/3hxGsVJ

La Bella e la Bestia alla Palazzina di Caccia di Stupinigi

Venerdì 6 gennaio 2023

“La Bella e la Bestia” arriva nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi in una messa in scena in abiti storici a cura di Nobiltà Sabauda. I personaggi più celebri della fiaba di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, che ha ispirato il film Disney, rivivono in un magico ballo negli ambienti della palazzina.

 

Testo scritto per Nobiltà Sabauda da Davide Motto

Regia di Paolo Cardone

Coreografie Andrea Zanforlin

Coordinamento: Bernardo Adriana e Pierpaolo Benzi

 

INFO

Venerdì 6 gennaio 2023, tre repliche alle ore 15 – 16 – 17

L’ingresso allo spettacolo è compreso nel prezzo del biglietto

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info e prenotazioni: 011.6200634progetti@artemista.net

Senza la prenotazione non si garantisce la possibilità di assistere allo spettacolo

 

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

“Pigiami”, un classico teatrale da duemila repliche

Domenica 8 gennaio, ore 16

Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

Pigiami 

Il più classico tra gli spettacoli per le nuove generazioni che conta 35 anni e 2mila repliche in giro per il mondo

 

 

Dopo 35 anni e oltre 2mila repliche in giro per il mondo, “Pigiami” prosegue la sua avventura con la medesima carica di energia scenica e innovazione teatrale, dimostrando a tutt’oggi di possedere un linguaggio sempre attuale di una rara freschezza e longevità, che ne fa un vero e proprio classico del teatro per i giovani. Nato come spettacolo per il pubblico dei più piccoli, è stato rappresentato sia per gli adulti che per i ragazzi, in diversi paesi tra cui: Italia, Francia, Gran Bretagna, Spagna, Stati Uniti, Canada, Croazia e Belgio.

La stanza da letto di un adulto che, nella quiete della sera, scopre il piacere di ridiventare bambino; un luogo dove curiosità reciproca e tenerezza si alternano in una girandola che ha il colore dominante di una nuova amicizia. “Pigiami” è un ever green che invita a non perdere mai la voglia di giocare e sognare.

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Domenica 8 gennaio, ore 16

Pigiami

Favole a merenda

Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani onlus

Di Nino D’Introna, Graziano Melano, Giacomo Ravicchio

Regia di Nino D’Introna e Giacomo Ravicchio

Con Pasquale Buonarota, Alessandro Pisci

Scene e costumi di François Chanal

Biglietti: adulto 10 euro – bambino 5 euro – in abbonamento

 

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124 – info@teatrodellaconcordia.it

 

“Le 8 montagne”, storia d’una amicizia, di stabilità, di fughe e di ritorni

Dal romanzo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

È l’estate del 1984 quando Pietro, nelle vacanze in Val d’Aosta dove i genitori lo hanno portato, incontra Bruno. Lui vive a Torino, famiglia borghese, buona educazione, vietate le parolacce “perché noi non siamo così”, carattere solitario e chiuso, il nuovo compagno un ragazzino abituato a vivere tra le case di pietra e le strette strade del paese, legato alle sue montagne, ai piccoli lavori di muratore che ha appreso a fare, alle mucche che con lo zio malgaro accompagna agli alpeggi, ad una scuola che è l’ultimo dei suoi pensieri. Tra sentieri tutti da scoprire e laghetti in cui tuffarsi, tra scherzi e corse, tra voli d’uccelli e rituali della natura, tra gite verso le nevi bianche dei ghiacciai, quando il padre di Pietro s’impone freddamente a guida, tra giornate che trascorrono tutte eguali ma egualmente spensierate e allegre, nasce quell’amicizia che negli anni successivi si stringerà sempre di più. È il primo capitolo delle “8 montagne” – Premio della Giuria lo scorso maggio a Cannes, condiviso con “EO” di Skolimovski – che i registi belgi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, coppia d’arte e di vita, hanno tratto in pieno rispetto dal romanzo omonimo di Paolo Cognetti, Premio Strega 2017: romanzo di amore per la montagna e di descrizioni bellissime pronte a catturare completamente il lettore, romanzo di formazione e di rapporti, romanzo di ricordi e di vita e di psicologie che nella loro crudezza a volte sembrano fare a pugni con la bellezza dello scenario che le circonda e che le anima. È un romanzo di padri e di figli, i primi assenti o incapaci di costruire legami, legati come sono al personale mondo del lavoro, ad un’indifferenza di fondo, gli altri spinti a cancellare figure ingombranti o da sempre allontanate.

È il film (che abbiamo amato, come già il romanzo) della maturità, intriso ad ogni inquadratura di una malinconia che si sparge su uomini e cose, di una maturità che porta Bruno a consolidare i legami che ha stretto con la sua montagna, a trovare un punto stabile in quei ruderi verso cui s’impegna a ridare nuova quanto solida vita, quella montagna che ogni giorno va raggiunta con il fisico e con la mente, a cercare una maggiore fermezza nella famiglia, ma capace anche di ripetere gli stessi errori da sempre rinfacciati alla figura paterna; e che porta Pietro a cercare il proprio posto nel mondo, tra quelle montagne cui ad ogni momento è pronto a ricongiungersi, con un atteggiamento e con un una speranza sempre nuovi, per poi immediatamente abbandonarle, in un continuo susseguirsi di fughe e di ritorni, sino a spingersi sin nel lontano Nepal, dove forse troverà quella pace che per anni ha inseguito. Disegnare su un foglio un grande cerchio a simboleggiare il mondo, creare otto montagne e otto mari, al centro una montagna più alta: per scommettere chi ha appreso di più, se Pietro attraversando quelle montagne o Bruno richiudendosi su quell’unica vetta. Due diversi cammini; e nella scelta da parte degli autori, tra campi lunghi e inquadrature fisse, tra riprese dall’alto e visi catturati da vicino, del formato quadrato c’è la volontà di racchiudere in uno stretto spazio visivo l’intera storia di rapporti per porre in secondo piano la verticalità delle montagne.

Pietro e Bruno hanno i visi – e le chiusure e i sentimenti – di Luca Marinelli e Alessandro Borghi, due convincenti interpretazioni, forse Borghi con qualche applauso in più, un bell’incrociarsi di sguardi e di fisicità, la costruzione esatta e senza mai qualcosa di troppo dei personaggi, momenti allegri e increspature, la rabbia e le confessioni e la momentanea gioia di vivere intrise di vita autentica. Accanto a loro Filippo Timi e Elena Lietti, i genitori di Pietro. E ancora: un ritmo giusto, una cadenza di racconto condotta con maestria, anche nella brevità di certi passaggi, con la conseguente durata che supera le due ore, contrariamente ai rimproveri di una certa critica nei confronti del lavoro della coppia d’autori.

Arte e musica: Profumi, un abbinamento di bellezza con Fondazione Torino Musei e OFT

Da ottobre 2023 il programma è in corso fino al 1 giugno 2024

Una tradizione che si rinnova. Per il sesto anno consecutivo, Fondazione Torino Musei e OFT – Orchestra Filarmonica di Torino propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa.

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezzaIspirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i tre grandi musei della Città di Torino – GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama Museo Civico d’Arte Antica – ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

 

L’iniziativa, alla sua sesta edizione, è a cura dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei e le visite sono condotte da Theatrum Sabaudiae.

 

OFT offre ai partecipanti alla visita guidata la possibilità di partecipare al concerto di riferimento acquistando il biglietto intero con poltrona numerata a 8 euro, anziché a 25 euro, salvo esaurimento dei posti disponibili.

Visite guidate a pagamento. Costo: 6 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso (ingresso gratuito al museo con Abbonamento Musei e Torino +Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com • è possibile effettuare l’acquisto anche on-line

Maggiori info su

https://www.oft.it/it/

https://www.fondazionetorinomusei.it/it

https://www.arteintorino.com/

Arturo Brachetti ritorna in scena, da gennaio, con il suo grande “one man show”

“SOLO. The Legend of quick change”

È l’ultima stagione in Italia, prima del tour internazionale

Il suo solito ciuffetto all’insù (quello trattato, dice lui, “con gel al viagra”, diventato il suo brand ed eredità di quel suo Puck interpretato, nei primi anni ’90, nel “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare” per la regia di Duccio Camerini), 65 anni incredibili e portati ch’è una meraviglia – con la gagliarda “bricconeria” di un fanciullo dall’argento vivo addosso che si rifiuta di crescere, fisicamente e nello spirito almeno – il nostro torinesissimo Arturo Brachetti (all’anagrafe Renzo Arturo Giovanni Brachetti, che già nel nome richiama il destino, messosi da anni sul groppone, della massima pluralità) ritorna, dal prossimo 14 gennaio, sui palcoscenici italiani con il suo “SOLO. The Legend of quick change”, giunto ormai alla sesta stagione e applaudito finora da 600mila spettatori in quasi 500 repliche.

 

L’indiscusso e più grande trasformista al mondo, maestro internazionale del più contemporaneo quick change, erede del leggendario Fregoli e “Guinness dei Primati” nel 2002 come trasformista più veloce del pianeta (ben 81 personaggi interpretati in uno spettacolo di due ore), la farà da indiscusso padrone con più di 60 nuovi personaggi, molti ideati appositamente per questo coinvolgente e travolgente show. Uno spettacolo in cui Brachetti propone anche un viaggio nella sua storia artistica”, attraverso le altre affascinanti e molteplici discipline in cui eccelle: dai grandi classici come le “ombre cinesi”, il “mimo” e la “chapeaugraphie” alle sorprendenti novità della poetica “sand painting” e del magnetico “raggio laser”. Il mix tra scenografia tradizionale e videomapping, permette ancora di più di enfatizzare i particolari e coinvolgere gli spettatori. Ventidue le tappe del tour italiano, con partenza dal “Teatro Ventidio Basso” di Ascoli (14 e 15 gennaio) e chiusura al “Teatro Cilea” di Napoli (dal 30 marzo al 2 aprile). A Torino, Brachetti sarà al “Teatro Alfieri” dal 23 al 26 febbraio. L’attore, in “SOLO” apre le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie: “una casa senza luogo e senza tempo – si legge – in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per salire, una casa che esiste dentro ciascuno di noi, dove ognuna delle stanze racconta un aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo limite è la fantasia. È una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in cui conserviamo i sogni e i desideri… Brachetti schiuderà la porta di ogni camera, per scoprire la storia che è contenuta e che prenderà vita sul palcoscenico”. Uno strampalato, magico e meraviglioso mix di reale e surreale, verità e finzione, magia e realtà: tutto ci si può aspettare dal funambolico Brachetti, tutto pur di dimenticarsi della razionalità. Dai personaggi dei telefilm celebri a Magritte e alle grandi icone della musica pop, passando per le favole e la lotta con i “raggi laser” in stile Matrix, Brachetti batte il ritmo sul palco: 90 minuti di vero spettacolo pensato per tutti, a partire dalle famiglie. Lo spettacolo è un vero e proprio “as-SOLO” per uno degli artisti italiani più amati nel mondo, l’“uomo dai mille volti”, come recitava il titolo del suo precedente “one man show”, visto da oltre 2milioni di spettatori.

Per info: www.brachetti.com – Twitter @arturobrachetti – Instagram @arturobrachetti – Youtube arturobrachetti

g.m.

Nelle foto: alcune scene dallo spettacolo, credit Paolo Ranzani