SPETTACOLI- Pagina 84

Il Gatto con gli stivali 2 al Castello di Miradolo

Torino, dove “abitano” gli incubi di Dario Argento

Torino e Dario Argento, un sodalizio all’insegna della paura e del mistero. Potremmo iniziare così, parlando dello speciale “feeling” che lega il maestro del brivido, il regista che è stato definito “l’Hitchcock italiano” con la “città magica”, fascinosa e austera, chiamata dal grande Le Corbusier “…la città con la più bella posizione naturale del mondo”.

Dario Argento, nella sua autobiografia ( “Paura” – Einaudi,2014) ha confessato che “Torino è il luogo dove i miei incubi stanno meglio”, rendendo esplicito il suo amore per la città all’ombra delle Alpi . “ Ero giovanissimo, un bambino  -racconta – e venni a Torino con mio padre, che doveva andarci per lavoro. Arrivammo di sera, pioveva e subito la trovai una città bellissima. Aveva appena piovuto, le strade riflettevano le luci di questi lampioni, queste luci gialle… le strade luccicavano. Mi piaceva molto, aveva un’aria malinconica e al tempo stesso inquietante. Non pensavo che avrei mai fatto il regista, ma ero sicuro che Torino sarebbe 

stata una città ideale per girarci dei film ; anche se non conta la città in se stessa per rendere più o meno pauroso il film, perché dipende da come la si inquadra, da come la si illumina”. La sua carriera dietro la macchina da presa iniziò nel 1970 con “L’uccello dalle piume di cristallo”, ma è dal secondo film che il regista scelse Torino come “set naturale”  per dare corpo ai suoi incubi. Ne “Il gatto a nove code” gran parte delle scene vennero filmate nel capoluogo piemontese. I luoghi e i “volti” di Torino emersero nel film: da via Vincenzo Vela, 12, dove abitava l’enigmista Franco Arnò (l’attore Karl Malden) con la piccola Lori, al misterioso Istituto di ricerche genetiche Terzi” che, nella realtà, era il retro della GAM, la Galleria di Arte Moderna, per passare dalla stazione ferroviaria di Porta Nuova, da via Santa Teresa e da piazza Solferino. Altre scene vennero girate ai piedi della collina torinese, a due passi dal Po, in corso Fiume, 2, per finire tra le tombe del cimitero Monumentale in piazzale Carlo Tancredi Falletti di Barolo (già corso Novara). Torino piacque a Dario Argento a tal punto che, nello stesso anno, la scelse anche per il thriller “Quattro mosche di velluto grigio”. Le “location”, anche in questo caso, furono molte: dal giardino Lamarmora, incastonato tra le vie Cernaia, Stampatori, San Dalmazzo e Bertola, all’Auditorium RAI di piazza Rossaro,angolo Via Rossini; dalla galleria Umberto I all’esterno del Conservatorio Giuseppe Verdi, in piazza Bodoni; dalla galleria Subalpina al  Caffè Mulassano,al numero 15 di piazza Castello. Ma Dario Argento raccoglierà a piene mani l’aurea misteriosa di Torino tre anni dopo, nel 1974, girando le scene più importanti del suo capolavoro, l’inquietante “Profondo rosso” dove si scorgono, oltre alle piazze e alle vie più note del centro, il Teatro Carignano,  la Galleria San Federico e piazza CLN,dove si riconoscono le fontane di fronte alle quali Gabriele Lavia e David Hemmings assistono al primo terribile delitto del film, quello della sensitiva Helga Ullman ( l’attrice Macha Méril). David Hemmings (che nel film interpreta il pianista inglese Marc Daly ),sulla collina torinese,incrocia alcune dimore importanti come Villa della Regina (residenza storica dei Savoia), lungo la Strada Comunale Santa Margherita, per poi raggiungere l’obiettivo della sua ricerca : Villa Scott, in Corso Giovanni Lanza, 57. È quella, infatti,  la lugubre “villa del bambino urlante” che si trova in Borgo Po, sulle colline della città: un edificio bellissimo, uno degli esempi più straordinari dell’art decò.  “L’ho scoperta per caso – ha raccontato  il regista –  mentre giravo in auto in cerca di posti interessanti dove girare il film. La villa era in realtà un collegio femminile diretto dalle monache dell’Ordine delle Suore della Redenzione  e, siccome ne avevo bisogno per un mese, offrii alle occupanti una bella vacanza estiva a Rimini, dove si divertirono tantissimo. Con noi restò una monaca-guardiano, che sorvegliò le riprese con austerità”. Una curiosità va ancora segnalata. Quando Marc, nel film,suonò a casa del suo amico Carlo, si trovò di fronte la madre di lui (Clara Calamai), che lo fece entrare in un appartamento ricco di cimeli e foto d’ogni sorta. La casa era davvero quella dell’attrice e, quindi, ciò che si vede è probabilmente in gran parte ciò che davvero c’era in quell’appartamento nel 1974, diventato set per l’ultima prova cinematografica della grande interprete del cinema italiano. Il film, quinta prova dietro la macchina da presa per Dario Argento, uscì nelle sale il 7 marzo 1975 e lo consacrò, grazie al successo, come il vero  “maestro del brivido made in Italy”. Il ritorno di Dario Argento alle atmosfere tipiche del genere thriller, parecchi anni dopo “Profondo Rosso”, coincise ancora con una pellicola girata a  Torino dove il capoluogo piemontese venne sfruttato per ambientare praticamente tutte le location di “Non ho sonno”. Anche la colonna sonora, firmata dai Goblin, è un trade-union con il capolavoro del 1975. E come dimenticare l’inquietante “filastrocca del fattore”, quella iniziava con “è arrivata mezzanotte, con il letto faccio a botte, ora inizia la mia guerra con le bestie della terra”? Alcune scene furono girate presso i teatri di posa Euphon Communications, a Mirafiori Sud, mentre per gli esterni il primo ciak avvenne alla stazione Dora di Torino, capolinea della Torino-Ceres. Le immagini del film accompagnano luoghi facilmente riconoscibili dalla Crocetta a piazza della Gran Madre, da San Salvario a piazza Carignano, da piazza Castello al vecchio deposito della SATTI di Lungo Dora Agrigento, al cimitero Monumentale, alla Casa di Riposo  ex “Poveri Vecchi” di Corso Unione Sovietica. Per non parlare di due locali “storici” come la celebre discoteca “Big Club” di Corso Brescia e il  pub “Barbican’s”di piazza Vittorio Veneto. In “Non ho sonno” le analogie con “Profondo rosso” sono molte, quasi come se Dario Argento volesse “citarlo” più volte. Gabriele Lavia , ad esempio, interpreta, anche in questa pellicola, il presunto colpevole e, in una scena importante ,sbotta in un “È’ tutta colpa tua”, esattamente come nell’altro film, recitando la stessa identica espressione. La scena dell’omicidio della ballerina venne girata al Teatro Carignano, la stessa location dove la sensitiva Helga  tenne la conferenza nelle scene iniziali di “Profondo rosso” e, infine,  anche in ”Non ho sonno”, si scelse di usare un manichino che ha le sembianze dell’assassino. Dopo questo ritorno al thriller classico, Argento girò sempre a Torino un film per la televisione: “Ti piace Hitchcock?”. Ai giornalisti, confessò: “Questa città è uno stupendo teatro di posa, quando penso a un film lo immagino qui”. Nelle sequenze Torino si vede dappertutto, da via Vincenzo Vela (già nota per aver ospitato la casa di Arnò el’Istituto Terzi ne “Il gatto a nove code”) al Politecnico di Corso Duca degli Abruzzi, dalla fontana dei dodici mesi” al parco del Valentino a Corso Francia, per finire nella videoteca – il luogo d’incontro di tutti i protagonisti – immaginata al n. 26 di via Cesare Balbo.“La terza madre “, diretto nel 2007 da Dario Argento, con protagonista sua figlia Asia (che aveva già lavorato con il padre nei film “Trauma”, “La sindrome di Stendhal” e “Il fantasma dell’Opera” ) è stato il capitolo conclusivo della saga delle tre madri di cui fanno parte Suspiria (1977) ed Inferno (1980), vale a dire la storia delle tre streghe sorelle, madri degli inferi: Mater Suspiriorum, Mater Tenebrarum e Mater Lacrimarum. Anche per questo film Torino  “prestò” se stessa per molte scene, dagli interni della libreria “La Bussola” di Via Po alla villa abbandonata nei sotterranei della quale si rifugiano la Strega e i suoi discepoli, collocata in Viale Thovez, dalle Molinette di corso Bramante a piazza Emanuele Filiberto, per finire nel Quadrilatero romano,  in Via Bellezia, all’altezza del noto ristorante “Le tre galline”. Anche i dintorni della capitale sabauda ospitarono il set del film: dall’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso a Buttigliera Alta alla  chiesa dei Batù e al cimitero di Andezeno, da strada Cenasco a Moncalieri all’aeroporto di Caselle. Nel 2009 Dario Argento ambienta a TorinoGiallo”, un thriller dove una hostess statunitense insieme ad un investigatore italiano deve seguire le tracce della sorella scomparsa, vittima di un terribile serial killer. Il cast vede un protagonista d’eccezione come Adrien Brody mentre la sua partner è Emmanuelle Seigner, moglie di Polanski, il regista con cui Brody  vinse un premio Oscar per Il pianista. Dopo vari problemi distributivi, il film venne commercializzato direttamente in home video. Anche in quel caso è un rincorrersi per le vie e i quartieri della città. Da corso Vercelli  a via Pietro Egidi, dalle parti del Duomo; dal Conservatorio Giuseppe Verdi, in Piazza Bodoni, al Mastio della Cittadella, ai Portici di via Cernaia, al Teatro Regio di piazza Castello al Caffè San Carlo nell’omonima piazza. S’intravedono anche il palazzo dell’Elettricità in via Bertola, il mercato del pesce di Porta Palazzo. Una citazione a parte merita la macelleria Curletti, ormai ex” dopo un secolo di onorata attività. E’ lì che, nel film, viene assassinato il macellaio. In corso Moncalieri, sulla riva destra del Po, ai piedi della collina, questa rinomata macelleria venne aperta all’inizio del Novecento da Oreste Curletti che, al mestiere di macellaio di grande qualità, affiancava la passione per la pittura, arricchendo la sua bottega di una notevole galleria di quadri raffiguranti quarti di bue, costate, bovini d’ogni razza commissionate ad artisti del calibro di Soffiantino, Calandri e  Tabusso. L’ultimo film girato in terra piemontese dal maestro del brivido è del 2012 e non venne accolto molto bene dal pubblico e dalla critica. “Dracula 3D” (conosciuto anche come Dracula di Dario Argento) non è certo annoverabile tra le migliori prove del regista, nonostante il cast impegnato sul set  (il tedesco Thomas Kretschmann nei panni del più famoso “succhiasangue” della storia, il grande Rutger Hauer come interprete di Van Helsing, il cacciatore di vampiri, e Asia Argento). Le riprese del film sono state ambientate nella splendida cornice medievale del Ricetto di Candelo, nel biellese, e nel castello di Montaldo Dora, sull’erta del monte Crovero, nell’anfiteatro morenico di Ivrea. In attesa di vedere se Dario Argento vorrà tornare ancora “sul luogo del delitto” con un altro film da ambientare nella città dei quattro fiumi, per gli appassionati – ai primi di settembre – verrà organizzata la sesta edizione del“Tour Locations Argentiano” , promosso dal regista Alessandro Benna e dagli esperti cinefili Stefano Oggiano e Davide Della Nina. Lo scopo è far conoscere e scoprire una Torino inedita, visitando i luoghi utilizzati nei sette film girati qui dal “maestro del brivido” italiano. Un programma “da urlo” che non va perso per nessuna ragione.

Marco Travaglini

Il sorriso di Renzo Villa e l’invenzione della tv privata

Una fetta di sorriso è il titolo di un libro molto bello che si legge in un fiato.

L’ha scritto Cristiano Bussola, giornalista alessandrino di nascita e torinese d’adozione, appassionato di televisione. Racconta, attraverso una quarantina di testimonianze, l’avventurosa storia del luinese Renzo Villa, uno dei pionieri della televisione commerciale italiana, morto prematuramente nel 2010. Pagina dopo pagina, sfogliando i ricordi di registi e conduttori, cantanti e comici, cameraman e telespettatori, prende vita l’incredibile impresa di un uomo che amava lo spettacolo e la cultura al punto da spingersi, nel 1975, a fondare la prima tv privata in Italia a trasmettere via etere al fianco del petroliere Giuseppe Mancini e dell’amico Enzo Tortora, notissimo volto del piccolo schermo grazie alla Domenica Sportiva e a Portobello. L’esperienza di Telealtomilanese, che trasmetteva da Busto Arsizio in provincia di Varese, dovette fare i conti con mille ostacoli e con il sequestro operato dalla   polizia del trasmettitore e delle telecamere dell’emittente. Ma Villa e Tortora non erano certamente dei tipi che si lasciavano intimorire. Nel 1977 fondarono una nuova tv, Antennatre Lombardia, emittente che farà la storia delle trasmissioni televisive, all’avanguardia dal punto di vista della tecnologia e del linguaggio, con uno studio ( il celebre Studio 1 a Legnano) che poteva vantarsi di essere il più grande d’Europa, trasmettendo le immagini a colori nell’anno in cui anche la Rai andò oltre al bianco e nero. Nelle interviste raccolte da Cristiano Bussola con un lavoro dove s’intuisce la grande passione per il piccolo schermo viene ricostruita la storia della creatura mediatica di Renzo Villa che lanciò la réclame a livello imprenditoriale in un contesto di creatività e sperimentazione con programmi che sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo come La Bustarella, condotta da Ettore Andenna, Il Pomofiore condotto da Lucio Flauto con la regia di Cino Tortorella ( il mitico mago Zurlì dello Zecchino d’Oro) e Bingooo, il gioco a premi ispirato alla versione anglosassone della tombola che andò in onda per 420 puntate, condotto dallo stesso Villa che compose ed eseguì anche la sigla del programma (“Se la vita non ti sembra bella, gioca al Bingoo, ridi, canta e balla, se sei triste e pieno di guai, vieni dai, e sorriderai…”)  che, incisa sul vinile a 45 giri registrò la vendita record di un milione e mezzo di copie. Le testimonianze raccolte da Bussola offrono una visione ricchissima della personalità di Villa e degli anni ruggenti di Antennatre Lombardia tra il 1977 e il 1987. Oltre al già citato Andenna ci sono gli esordi di Massimo Boldi e del suo personaggio Max Cipollino, Gerry Bruno già leader dei Brutos, Enrico Beruschi e Elena, la figlia di Lucio Flauto, Donatella Rettore e Wally Villa che tiene viva la memoria del marito attraverso l’associazione di amici che porta il suo nome. E ancora Peppo Sacchi, Memo Remigi, Johnson Righeira (L’estate sta finendo fu un grande successo sull’emittente lombarda),il giornalista sportivo Ravezzani, Wilma De Angelis e tantissimi altri. L’ultima parte del libro è dedicata all’album fotografico di quel decennio d’oro che suscita ricordi ed emozioni. Cristiano Bussola ha avuto il grande merito di dare l’opportunità a chi ignorava questa storia e i suoi protagonisti di conoscere Renzo Villa e i suoi collaboratori che, dal più umile operatore e tecnico ai volti più noti e popolari, hanno contribuito alla storia delle televisione italiana regalando a una larghissima platea di spettatori una grande “fetta di sorriso”.

Marco Travaglini

 

“Una fetta di sorriso. Renzo Villa, l’inventore della tv commerciale raccontato da chi lo ha conosciuto” di Cristiano Bussola, Paola Caramella Editrice – Euro 18,00. Link per l’acquisto:

https://www.paolacaramella.it/product/una-fetta-di-sorriso/

Per un mese, a Niella Tanaro, si suona in “aia” la musica “dotta e popolare”

“Musica sull’Aia”

Dal 2 al 30 agosto

Niella Tanaro (Cuneo)

Il palcoscenico è indubbiamente suggestivo e custode di antiche memorie: l’“aia”, un tempo (ma a volerlo ancora oggi) luogo centrale della vita contadina. Nell’aia, davanti alla cascina, le famiglie di campagna erano solite, un tempo, battere il grano o sgranare i legumi e nelle serate estive riunirsi a crocchio e raccontarsi della rava e della fava o sentire o fare musica o ballare, mentre i più piccoli si rincorrevano e giocavano in piena libertà sotto le stelle. Complici, qualche spetteguless (che ci stava sempre bene) e un buon bicchiere di rosso o (perché no?) un bell’“Antico Toscano”, trinciato “spacca gola”, di quelli da godersi pian piano e in santa pace, anche se spenti, che manco te ne accorgi.

E proprio qui, in queste memorabili e rimpiante oasi di pace, ritorna anche quest’anno, per la sua XXIX edizione, la ricca programmazione concertistica di “Musica sull’Aia”, organizzata a Niella Tanaro, fra le dolci colline monregalesi, da “Maestro Società Cooperativa”“Pro Niella Tanaro”. Cinque gli appuntamenti concentrati nel mese di agosto (sempre di sera, a partire dalle 21) e tesi, come sempre, a promuovere e diffondere la musica “dotta e popolare” (un termine non esclude l’altro) portandola direttamente nelle caratteristiche aie o nei cortili di paese. Davvero una bella pensata che prenderà il via mercoledì 2 agosto, presso “Aia Camilla”, località Roà Soprana a Niella Tanaro, con il concerto “Incantevole Barocco”, protagonisti i musicisti Carlo Aonzo (mandolino) e Marcello Scandelli (violoncello). La rassegna proseguirà, sempre a Niella Tanaro, con altri quattro eventi in calendario domenica 6, 13 e 20 agosto, per terminare il mercoledì 30 agosto.

Domenica 6 agosto, il  ritrovo è nell’“Aia della Cascina Berzide” con “Radio Juice – I grandi successi rivisitati in chiave acustica” e arricchiti da effetti elettronici, beatbox, da Giulia Cavallera, Andrea Griffone, Claudio Bozzolasco e Paolo Tarolli (“Fondazione Academia Montis Regalis”). La serata sarà animata dalla partecipazione attiva del pubblico, che avrà un ruolo fondamentale nella realizzazione del concerto.

“Madame, l’operetta con un tocco di Napoli”trasporterà, invece, in luoghi e tempi remoti gli spettatori che, domenica 13 agosto, interverranno presso l’“Aia di Baraté” in località Borgo, al concerto dedicato ad alcune delle più celebri melodie d’operetta dal soprano cuneese Serena Garelli e dal tenore borgarino Michelangelo Pepino, accompagnati al pianoforte da Lorenzo Martini.

Il programma proseguirà domenica 20 agostopresso “Aia Beccaria”, località Poggio, con “Naviganti e sognatori”, concerto tratto dall’ultimo disco di Luca Falomi, chitarrista genovese, Alessandro Turchet, bassista friulano, e Max Trabucco, batterista e percussionista veneziano. Lo spettacolo promette di raccontare “un intreccio di storie nascoste nei riflessi salmastri e sfuggenti dell’Italia marittima”.

A chiudere davvero alla grande, il quinto e ultimo appuntamento, di respiro internazionale, che si terrà mercoledì 30 agosto, presso l’“Aia Camilla-Borio”, in località Sant’Anna. Qui il “Bebado Jazz Duo” con Enrica Capilli (voce) e Gioele Mazza (chitarra) si esibirà in “Racconto musicale sulla Bossa Nova”, narrazione in musica della storia di questo genere musicale brasiliano, dalla fine degli anni ’50 (origini dalla samba) fino alle più moderne, attuali trasformazioni. Nel primo atto, ci si concentrerà sui personaggi che hanno dato inizio al movimento, da Vinìcius de Moraes ad Antonio Carlos Jobim, da Joao Gilberto a Chico Buarque. Nel secondo, invece, si attraverserà l’Oceano per ritrovare questi autori in Italia e, grazie alla fruttuosa collaborazione con Ornella Vanoni, esplorare la brillante unione tra musica brasileira e lingua italiana.

Per ulteriori info e per il programma completo: tel. 347/3810902 (Emanuele Rovella) o www.musicasullaia.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine di repertorio

–       Carlo Aonzo e Marcello Scandelli

–       “Bebado Jazz Duo” – Enrica Capilli e Gioele Mazza

Rock Jazz e dintorni a Torino. Cristina Donà e i Marlene Kuntz

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Lunedì. Francesca Michielin si esibisce a Chesal sopra Bardonecchia. Chiusura a Venaus di “Alta Felicità” con Mellow Mood, Myss Keta e Cosmo in veste di Dj. A Verbania blues con Fabrizio Poggi. Per “Attraverso” a Cherasco è di scena Neri Marcorè in duo con Domenico Mariorenzi.

Martedì. Sempre per “Attraverso” recital di Gioele Dix con “Ma per fortuna che c’era il  Gaber”

Mercoledì. A Cuneo per “Musica e pace” in piazza suonano i Marlene Kuntz. Epilogo di “Monfortinjazz” con Carmen Consoli e Marina Rei ( in replica dopo 2 giorni al forte di Bard). Al Blah Blah si esibiscono i Cro-Mags.

Giovedì. A Mondovì è di scena gIANMARIA. A Cuneo canta Alberto Fortis.

Venerdì. Allo Ziggy si esibisce Hellripper. A Cuneo arriva Francesco Baccini.  Al forte di Exilles suona la Bandakadabra. Alla Cascina Bellaria di Sezzadio si esibisce il sestetto Sothiac Group. A Verbania è di scena il cantautore curdo Ashti Abdo. A Sant’Ambrogio debutto di “Camosci Sound” con Torso Virile Colossale e Tubipora.

Sabato. A Cuneo termina “Musica e Pace” con Massimo Priviero. Per “Camosci Sound” Cristina Donà e Patrizio Fariselli. A Guarene per il “Roero Music Fest”, suona il sestetto di Mauro Ermanno Giovanardi. A Verbania suona il batterista Khompa.

Domenica. A Rossana per “Occit’amo” si esibisce Lou Pitakass. A Visone suona il quartetto della violoncellista Ana Carla Maza. Chiusura di “Camosci Sound” con Valeria Sturba  e Carlot-ta.

Ad Agosto l’8 al Blah Blah suonano i Sasquatch. Il 9 a Rivalta è di scena Tricarico. Il 10 a Exilles Raphael Gualazzi e Simona Molinari. Per il concerto di ferragosto si esibiscono i Lou Dalfin a Castelmagno. Il 18 a Bardonecchia arriva Cesareo, chitarrista di Elio e le Storie Tese. Il 19 Baccini ad Aramengo, Mr.Rain al forte di Bard  e Francesco Gabbani a Castagnole Lanze per “Contro” che prevede anche i Nomadi il 26 e il 27 Bobby Solo. Comincia anche “Todays” con allo Spazio 211 Wilco(25), Verdena (26) e Christine And The Queens (27).

Buone vacanze a Tutti! Ci si vede a settembre

Pier Luigi Fuggetta

Attraverso Festival 2023. #parolenuove

Una settimana fra cuneese e alessandrino, con musica, poesia e spettacolo

Dal 31 luglio al 4 agosto

Cherasco (Cuneo)

In agenda per fine luglio e la prima settimana di agosto: Neri Marcoré,  Gioele Dix, il poeta Franco Arminio, la scrittrice Raffaella Romagnolo e il  cantautore Federico Sirianni.

Proseguono gli appuntamenti di “Attraverso Festival”, la rassegna giunta ormai alla sua VIII edizione e nata sotto le stelle dell’“UNESCO” che riunisce oltre 20 comuni di tre provincie piemontesi (Alessandria, Asti e Cuneo) e di quattro territori (Langhe, Monferrato, Roero e Appennino Piemontese). Fino al 9 settembre, si andrà per piazze, cortili, Forti possenti, Auditorium, giardini e naturaQuasi 40 gli appuntamenti tra concerti, spettacoli teatrali, incontri, dialoghi, “attraversamenti” di genere, di linguaggi, di artisti che con il loro lavoro ben rappresentano il tema “Le parole nuove”, sottotitolo di quest’ edizione del Festival “che intende approfondire – dicono gli organizzatori – l’esigenza ormai stringente di provare a costruire un nuovo alfabeto per la contemporaneità, una sorta di mappa di istruzioni per far fronte ai grandi cambiamenti del nuovo millennio e a quello spaesamento che ne è conseguito”. L’#parolenuove accompagnerà dunque tutto il Festival, che per i prossimi giorni ha in serbo appuntamenti (tutti alle ore 21) di notevole interesse e levatura.

Si parte con il funambolico Neri Marcoré (attore, comico, conduttore, cantante e doppiatore) che, lunedì 31 luglio, a Cherasco (Cuneo) porterà in scena in piazza Arco del Belvedere lo spettacolo, concerto acustico, “Duo di tutto – Canzoni belle e buone”. Con lui l’inseparabile amico e strepitoso polistrumentista Domenico Mariorenzi. Figura fra le più versatili dello spettacolo italiano grazie a un innato talento capace di districarsi tra i più svariati ambienti, Neri spazierà nel mondo dei cantautori italiani e stranieri, dal folk al pop: da Elvis Costello agli “Eagles”, da “Simon and Garfunkel” a Elvis Presley fino a Fabrizio De André, a Francesco De Gregori e ad Ivan Graziani, solo per citarne alcuni. In scaletta anche pezzi noti e meno noti che ci raccontano la formazione musicale di Neri Marcorè, legata a esperienze di vita personali o semplicemente al piacere di coinvolgere il pubblico nella condivisione di un patrimonio musicale comune.

“Ma per fortuna che c’era il Gaber: viaggi tra inediti e memorie del Signor G”, è invece il titolo dello spettacolo portato in scena, in una doppia replica, martedì 1° agosto a Cherasco (Cuneo), in piazza Arco del Belvedere, e giovedì 31 agosto a Casale Monferrato (Alessandria), nel cortile di Palazzo Langosco, dal visionario Gioele Dix. Da sempre filo-gaberiano, il milanese Gioele Dix (al secolo David Ottolenghi) renderà omaggio al talento inimitabile di Giorgio Gaber, in occasione del ventennale della scomparsa, nella doppia veste di attore e cantante, accompagnato da Silvano Belfiore (pianoforte) e Savino Cesario (chitarre). Lo spettacolo è costruito come un “insolito itinerario all’interno del teatro-canzone” di Gaber e Sandro Luporini (suo straordinario compagno di scrittura), in cui si intrecciano brani conosciuti del loro repertorio con musiche e testi variamente inediti: uno spettacolo assolutamente speciale nel quale convivono sorprese (un esilarante monologo inedito sulla “Rivoluzione d’Ottobre”) e rievocazioni personali (il primo incontro assolutamente casuale fra Gaber e Dix nella hall di un albergo di Mestre), brani d’annata (“Il Riccardo”“Barbera e champagne”) e bozze di canzoni tipicamente alla Gaber-Luporini su cui inventare una musica (“Appunti di democrazia”).

E sempre al genio di Giorgio Gaber – dopo i due incontri con il poeta, scrittore e regista Franco Arminio (mercoledì 2 agosto, sul Sagrato della Chiesa a Spigno Monferrato, Alessandria, con il suo “Sacro minore”) e con la scrittrice Raffaella Romagnolo ( giovedì 3 agosto, nell’“Area Verde” di Gamalero, Alessandria, con “Il cedro del Libano”) – è dedicato “20 anni senza Signor G” il recital proposto, giovedì 3 agosto nell’“Area di Boscopiano” a Borghetto Borbera (Alessandria), dal cantautore genovese (e di “scuola genovese”) Federico Sirianni, sul palco con i musicisti del “Teatro Canzone di Giorgio Gaber”, Gianni Martini (chitarra) e Claudio De Mattei (basso). “Con questo spettacolo – racconta Sirianni – cerco di ripercorrere alcuni pezzi di storia dello straordinario artista milanese scegliendo, tra le canzoni e i monologhi, quelli più significativi in ciò che veniva definito, in quegli anni belli e difficili, ‘il politico e il personale’. Un omaggio pieno di passione e rispetto per uno dei più straordinari uomini di spettacolo del Novecento italiano”.

Da segnalare anche l’appuntamento di venerdì 4 agosto, sul “Sagrato della Chiesa” di Santa Limbania a Rocca Grimalda (Alessandria), con “La leggenda di Santa Limbania”, racconti e musica dedicati alla Santa cipriota, protettrice dei mulattieri e degli emigranti, con testi di Valentina BosioViola Cortellini e Marc Rossi. Accompagnamento musicale di Walter Porro.

Per info e programma completowww.attraversofestival.it

  1. m.

Nelle foto: Neri Marcoré, Gioele Dix, Federico Sirianni

“Il Foro Festival”. Madrina d’eccezione, l’attrice Manuela Arcuri

Carmagnola si prepara a dieci serate di grandi concerti e spettacoli per celebrare il “Re Peperone”

Dal 1° al 10 settembre

Carmagnola (Torino)

Manca più di un mese, ma a Carmagnola va già a pieni giri la macchina organizzativa della 74^ edizione della “Fiera Nazionale del Peperone”, la più grande manifestazione fieristica italiana dedicata ad un prodotto agricolo, organizzata dalla Città di Carmagnola e prodotta, per la prima volta, da “Puro Stile Italiano” e “Fondazione Reverse”. Fiera – mercato (estesa su un’area espositiva di oltre 10mila metri quadrati), ma non solo. Anche quest’anno infatti le serate comprese fra venerdì 1 e domenica 10 settembre (sempre a partire dalle 21), saranno movimentate (in tutti in sensi) e allietate da “Il Foro Festival”, che porterà concerti, spettacoli e colori intensi nella grande “Arena” all’interno del “Foro Boario”di piazza Italia. “Ce ne sarà per tutti i gusti e per tutte le fasce di età”, promettono gli organizzatori che, nei giorni scorsi, hanno reso noti i nomi degli artisti coinvolti e il calendario degli spettacoli.

Madrina d’eccezione della “Fiera”, l’attrice e conduttrice televisiva Manuela Arcuri, venerdì 1° settembre, il primo appuntamento (a ingresso gratuito) sarà con la grande orchestra di 30 elementi “Cinemaniax. I Maniaci del Cinema” che propongono una rivisitazione delle colonne sonore dei più famosi film, telefilm e musical degli ultimi 40 anni: dagli spensierati anni ’50 di “Grease” e “Happy Day”s,  fino agli anni ’90 di “Pretty Woman” e “The Bodyguard”.

Sabato 2 settembre a salire sul palco sarà il comico, attore e conduttore dai mille volti Enrico Brignano che porta in scena il suo spettacolo “Ma… diamoci del tu!”, dopo un tour sold out di oltre 30 date, per far ridere e riflettere all’insegna di un rapporto più personale fra le persone.

Domenica 3 settembre, arriva Enrico Ruggeri, due volte vincitore al “Festival di Sanremo” e “Premio Tenco 2021”, accompagnato dalla nuova band dei “Supersonics”.

Lunedì 4 settembre (ingresso gratuito), sarà la volta di “Schiuma Party” con Marco Marzi e Marco Skarica, djs e produttori, da vent’anni sulla scena musicale. Il giorno successivo, martedì 5 settembre (ingresso gratuito), il protagonista sarà Marco Ligabue, fratello minore di Luciano, sul palco con la sua storica band “I Rio”, le sue canzoni, quelle dei più grandi cantautori italiani e ovviamente del fratello Luciano rivisitate in chiave rock. A seguire “Mania 90”, il grande “concerto dance” dedicato alla musica degli anni Novanta con Roby Giordana ed Emanuele Caponetto+ special guest Paolo Noise, una delle voci simbolo dello “Zoo” di 105, il programma radiofonico più irriverente e di successo d’Italia trasmesso da “Radio 105”.

“Solo Mengoni Tribute Band” ripercorre a “Il Foro”, mercoledì 6 settembre (ingresso gratuito), il concerto di “Mengoni live” negli stadi 2023, mentre giovedì 7 settembre(ingresso gratuito) è “Infernomania” con i “DiscoInferno” e i “Discomania”, insieme per una notte, per rivivere la musica “Seventies & Eighties” con zeppe e lustrini, brani, storie ed aneddoti.

Venerdì 8 settembre cambia la musica con “Teenage Dream Party”, la festa che fa impazzire i giovani di tutta Europa con “karaoke a tema Disney Channel”, coreografie di “High School Musical” e duetti di “Camp Rock”.

Sabato 9 settembre (ingresso gratuito) dj set“Alien Cut + tributo a Gigi Dag”, per chiudere, domenica 10 settembre (ingresso gratuito) con “Showzer”, una tra le più creative realtà di spettacolo composta da cantanti, ballerini, performer e musicisti che crea spettacoli unici, coinvolgenti e pieni di energia.

Per info:

“Fiera Nazionale del Peperone”, tel. 011/9724222/270 o www.fieradelpeperone.it

g.m.

Nelle foto: Manuela Arcuri, Enrico Brignano (Ph. Roberto Panucci), Enrico Ruggeri, Alien Cut

La Notte Bianca Giavenese

Fervono i preparativi per la Notte Bianca Giavenese: l’appuntamento è fissato per sabato 29 luglio, a partire dalle ore 18 fino a tarda serata.

L’evento, organizzato dall’Ufficio Turistico Comunale, coinvolgerà non soltanto il centro storico cittadino, ma anche le principali vie del paese (via Roma e viale Regina Elena, piazza San Lorenzo, piazza Molines e, in una veste totalmente rinnovata, piazza Maritano).


La Notte Bianca nasce nei primi anni duemila come serata dedicata allo shopping e alla musica: è diventata un tradizionale appuntamento del luglio giavenese, le strade della città si animano sin dalle prime ore pomeridiane di luci, suoni e colori.

L’edizione 2023 della manifestazione si preannuncia ricca di novità e tanto divertimento: i punti musicali saranno quest’anno sei, e l’obiettivo è quello di rendere maggiormente variegata la proposta, ampliandola e lasciando spazio anche ad aree dedicate a balli e danze.

In piazza Ruffinatti il protagonista sarà infatti il country, in piazza Mautino invece il liscio con Giovanni Coppola.

Grande rilievo verrà dato anche alla musica strumentale e alle sonorità più moderne: saranno infatti presenti il blues dei “Marconi Blues Band” in piazza Sant’Antero e il concerto pop dei “NoStars” nei pressi della fontana di via XX Settembre.

I vari artisti coinvolgeranno i presenti in un vortice di melodie, che accontenterà gli amanti di ciascun genere musicale.

Raddoppiano inoltre quest’anno le aree dedicate al food e ai brani commerciali.

Alla ormai consolidata piazza Molines, location per eccellenza sul cui palco si esibirà quest’anno il Team Party Time con un DJ Set, insieme con i Latin Boys ed il campione di Freestyle Rap El Poeta, è l’inedita piazza Maritano ad affiancarsi con una proposta dedicata ai ragazzi, che vedrà in concerto i giovanissimi rapper di Back on Track.

Band dal vivo e dj saranno poi impegnati in piccoli live presso i bar e le attività commerciali presenti sul territorio, che offriranno cibo e bevande fino a tarda notte, dando la possibilità di assaporare un buon pasto o semplicemente sorseggiare una bibita.

A Starlight Serenade experience, Una notte al planetario

Club Silencio e TUM presentano

 

UNA NOTTE AL PLANETARIO 

 

featuring BOOSTA live

POST PIANO SESSION

 

venerdì 28 luglio 2023

 

corte ex risalita all’Osservatorio

via Osservatorio, 8 – Pino T.se (TO)

Planetario di Torino

via Osservatorio, 30 – Pino T.se (TO)

 

Una serata unica per festeggiare l’estate

Venerdì 28 luglio la location è speciale: dalle 19 e lungo la notte, la corte dell’ex impianto di Risalita al Planetario – cuore verde della riserva MAB Unesco (Man and Biosphere) – e il Planetario di Pino Torinese aprono le porte al pubblico con una serata all’insegna di musica, cultura e intrattenimento, il tutto accompagnato da guide d’eccezione: le stelle delle notti estive.

Una notte al Museo è il format ideato e realizzato dall’associazione Club Silencio con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio storico-culturale dei musei e degli edifici storici d’Italia, con una particolare attenzione al pubblico under 35. L’appuntamento alla corte dell’ex Stazione di Risalita in Via Osservatorio n° 8 e al Planetario è realizzato nell’ambito della quarta edizione di A Starlight Serenade, un evento del Comune di Pino Torinese, immaginato dall’associazione TUM.

Sono due le aree nelle quali si sviluppa la serata: presso l’ex Stazione di Rrisalita  si tiene POST PIANO SESSION, la performance di Boosta – al secolo Davide Dileo – il co-fondatore e tastierista dei Subsonica. Una piccola suite di elettronica e pianoforte, evocativa e romantica: in POST PIANO SESSION viaggiano composizioni strumentali libere che passano attraverso suggestioni pienamente contemporanee. Il live avrà inizio alle ore 22:30 quando il buio si farà fitto al punto da godersi appieno le stelle, illuminati dalle sole luci del cielo, ascoltando il concerto con la testa all’insù.

Ad aprire e chiudere la performance i dj set di Sick Seek & Spacerenzo le cui selezioni spazieranno tra la disco e house più cosmica.

Al Planetario e all’Osservatorio la proposta culturale della serata vedrà protagonista la scienza. Il pubblico potrà partecipare alle visite al Museo dell’Astronomia e dello Spazio, all’Osservatorio Astrofisico (aperto per la prima dopo la pandemia) e godere di  momenti di divulgazione e confronto con gli astrofisici, professionisti del settore. Imperdibile l’apertura straordinaria dell’esperienza immersiva del Planetario con la tecnologia Digistar 6: la rappresentazione del cielo e dei suoi protagonisti metterà in scena emozionanti immagini celesti e suggestive proiezioni astrali.

Ad attendere il pubblico nella terrazza panoramica del Museo una proposta wine bar, presso la corte dell’ex risalita all’Osservatorio sarà possibile usufruire del servizio food and drink.

 

Per partecipare è necessario accreditarsi al link https://to.clubsilencio.it/planetario/?src=cs

 

Ricordiamo che l’accesso alle aree di evento sarà solo pedonale, sarà possibile parcheggiare lungo Via Folis e il piazzale del Centro Polifunzionale / Studi Medici: l’ingresso dell’ ex Stazione di Risalita sarà raggiungibile a piedi (circa 500mt in leggera salita). E’ severamente vietato invece pacheggiare lungo Via Osservatorio, al fine di non causare disagi ai residenti.

 

Un evento di particolare importanza per il territorio, come sottolinea la Sindaca di Pino Torinese, Alessandra Tosi: “Con grande entusiasmo siamo giunti alla quarta edizione di “A Starlight Serenade”, un’esperienza unica nel suo genere attraverso cui, anche grazie al prezioso contributo quest’anno del Club Silencio, vogliamo valorizzare e far conoscere ai visitatori, ma anche ai pinesi stessi, le bellezze e le potenzialità della nostra cittadina: dalla riserva MAB Unesco all’Osservatorio con il suo Planetario, una delle eccellenze indiscusse di Pino. Siamo sicuri che coniugare musica e scienza offrirà a tutti i partecipanti un’emozionante occasione per divertirsi in una maniera inedita, osservando le stelle immersi nella musica di un incredibile artista”.

 

UNA NOTTE AL PLANETARIO di Club Silencio

nell’ambito di A Starlight Serenade quarta edizione

un evento del Comune di Pino Torinese, ideato da TUM

 

venerdì 28 luglio 2023 dalle 19 alle 01

corte ex risalita all’Osservatorio

via Osservatorio, 8 – Pino T.se (TO)

Planetario di Torino

via Osservatorio, 30 – Pino T.se (TO)

 

Una notte al Planetario è un evento del format Una notte al Museo ideato e realizzato dall’associazione Club Silencio, con l’intento di valorizzare e promuovere il patrimonio storico-culturale dei musei e degli edifici storici d’Italia. L’appuntamento del 28 luglio è in collaborazione con TUM, nell’ambito della quarta edizione di A Starlight Serenade, un evento del Comune di Pino Torinese.

Club Silencio è un’associazione culturale torinese impegnata in progetti esperienziali che stimolino la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e politica del proprio territorio. Tra i format dell’associazione dedicati alla promozione e alla valorizzazione del patrimonio culturale troviamo: Una notte al Museo, Museo Sonoro, Golden Hour e Club Silencio Talk. Volti a favorire la partecipazione attiva, invece, i format: Tu Vuo’ Fa’ l’Americano, G2O Global Games, Una notte con Biennale Democrazia. Super Partes e Aurora Sogna. Per maggiori informazioni: www.clubsilencio.it

 

TUM conduce una missione di promozione musicale alternativa e di ricerca, affrontando viaggi sonori verso mondi sotterranei tra musica dal vivo e dj set. Direzione artistica e comunicazione per Jazz is Dead, Piedicavallo Festival, Varvara Festival, Magazzino Paradiso, Grand Rodeo Open Air, A Starlight Serenade, Music For Stars. In collaborazione con: Fondazione per la Cultura Torino, Torino Jazz Festival,  Museo Nazionale del Cinema, INFINITO – Planetario di Torino, TOdays Festival, Arci Torino, The Others Art Fair, Sottodiciotto Film Festival, Apolide Festival, Creativafrica Festival, Comune di Pino Torinese.

 

Il Museo interattivo dell’Astronomia e dello Spazio “Attilio Ferrari” di Infini.to è un moderno Science Centre dove fare esperienze di contenuto scientifico e approfondire temi astronomici. Toccare e fare sono i veri imperativi del Museo, dove la conoscenza passa prima di tutto dai nostri organi di senso, per poi diventare oggetto di riflessione e di spiegazione. Si comincia dal piano terra per poi scendere verso il basso, entrando sempre più in profondità nei segreti dell’Universo e ripercorrendo le tappe fondamentali della storia dell’Astronomia e dell’Universo: dalla teoria del Big Bang ai Buchi Neri.

“WOW DAYS” #newlegru. Quattro giorni di musica e festa gratis a “Le Gru”

Dal 27 al 30 luglio

Fra gli ipermercati più grandi d’Europa (il più grande in assoluto quando venne costruito nel 1993, con i suoi 21mila mq di superficie), “Le Gru” torna a rendere più accattivante l’estate piemontese. Dopo gli ultimi grandi eventi legati al restyling del mall iniziato nel 2022, per l’estate 2023 la shopville di Grugliasco propone il nuovo evento targato “WOW DAYS” #NewLeGru, la cui grafica è firmata come sempre dall’estro e dalla visionarietà di Milkyeyes, ovvero il regista e visual artist Donato Sansone: quattro giorni di festa all’aperto negli accoglienti spazi dell’“Arena” verde esterna, per “celebrare la stagione – dicono i responsabili – della leggerezza e dell’allegria con appuntamenti per tutti i gusti e grandi nomi della scena musicale” per divertirsi e ballare insieme dalle 17 del pomeriggio all’1,30 di notte. E il tutto gratis, presentando all’ingresso l’APP Io&LeGru.

Si inizia giovedì 27 luglio con “Love Turin Night”, serata tutta dedicata alla musica dei migliori “miscelatori” di suoni della città dai “DJS FROM MARS”, fra le eccellenze della torinesità, all’atteso set di Boosta, tastierista e co-fondatore dei “Subsonica”, dj, produttore e remixer, con la sua elettronica morbida e moderna capace di mescolarsi alla “techno” di ieri, in suoni ricchi di sorprese da ascoltare e ballare con le braccia alzate. A seguire il grande “maestro dei piatti” Molinaro, che dagli esordi degli anni ‘90 è diventato prima una star della “techno tricolore” per poi segnare la produzione pop più di successo degli ultimi venticinque anni. Completano il cartellone di una serata da non perdere: Lollino che da Torino ha conquistato tutti i club europei più cool e un altro nome amatissimo della “club culture” locale come Jarodj e produttore del rapper torinese Shade. Spazio anche a “Devozioni Baleari”, giovanissima realtà torinese, nata nell’estate del 2022, con un percorso musicale che trasporta nelle sonorità “balearic, italo disco, funky” e immerge nella freschezza della musica mediterranea.

Venerdì 28 luglio, l’ “Arena verde” si trasformerà in una sorta di grande discoteca all’aperto con dj set underground e tanti personaggi della musica del passato. Una serata imperdibile con due format tutti da ballare: “NOSTALGIA 90”, lo spettacolo dance anni 90 più famoso d’Italia e “LA VITA A 30 ANNI”, una festa dedicata alla generazione “che pagava le suonerie del telefono, che pensa che il vero influencer sia il pupazzo Uan”ai “millennial che si sentono boomer”. A rendere indimenticabile la serata le selezioni del dj e speaker radiofonico Andrea Poggio, che sarà in consolle in apertura e chiusura anche il giorno successivo.

Sabato 29 luglio sarà la serata della “superstar dei piatti” Benny Benassidj e produttore riconosciuto come uno dei più rispettati artisti dell’industria musicale internazionale, collaborazioni con Madonna, David Bowie, Black Eyed Peas e Mika. Nel 2019 collabora anche con Jovanotti aprendo la tappa di Cerveteri del “JovaBeach Party” e, nel 2022, è uno degli ospiti dell’ “Eurovision Song Contest” di Torino.  Non meno entusiasmate sarà il set di Manuelito: discografico, manager, direttore creativo, artista e talent scout, Manuelito “Hell Raton” è co-founder e co-owner di “Machete Empire Records”, “Me Next”, “Next Show” e “Machete Gaming”, di cui è anche “CEO”. Insieme a loro sul palco anche Beatrice Quinta in un intenso showcase: cantautrice siciliana, seconda classificata nell’ultima edizione di “XFactor” il suo primo esordio musicale è nel 2015 a “Sanremo Giovani” con il brano “Paulette”. Negli anni successivi canta e scrive anche “top line” per diversi dj in tutta Europa.

L’“Arena esterna” di “Le Gru” è un posto “Dove si Balla” anche durante la “Closing Dj Night” di domenica 30 luglio, tutta dedicata ai suoni più nuovi e giovani: perché il protagonista è Dargen D’Amico, rapper, cantautore e produttore fra i più eclettici della scena cantautorale italiana contemporanea. Con lui Sick Luke, artista che ha saputo mescolare elettronica, pop, cantautorato, urbantrap e rap, dando vita a un sound del tutto personale, frutto dell’abbattimento delle barriere fra i generi. Ai piatti di una serata pirotecnica anche Edmarro, condottiero italiano dell’“EDM-Electronic Dance Music”, capace di fondere nel suo suono tracce neomelodiche con i sound più attuali della musica elettronica e Alexander Rya, uno dei nomi più promettenti del panorama djing italiano. Completano il cast della serata i giovanissimi “Cactus”, band nata a Como, che ha conquistato il web con varie canzoni virali e il giovane dj albese Mr Cugi.

“WOW DAYS” è un programma per tutti: accanto alle serate per ballare sotto le stelle “Le Gru” ha pensato anche ad “attività per le famiglie”Dalle 17 alle 19,30 l’“Arena verde” sarà aperta con giochi e attrazioni per i più piccoli e l’occasione per un aperitivo nel verde per i più grandi, grazie alla partecipazione di alcuni fra i più golosi player del Centro come “Alimento”, “Dezzutto”, “Amo Poke” e “Twenty Rolls”.

Per info: “Area Esterna Le Gru”, via Crea 10, Grugliasco (Torino); tel. 011/7709657 o www.shopvillelegru.it

g.m.

Nelle foto: Immagine-guida evento, Boosta, Manuelito, Dargen D’Amico