SPETTACOLI- Pagina 39

“Seven Springs”, alla scuola Holden sette concerti alle sette di sera a 7 euro

È unica e diversa da tutte e altre la prima avventura musicale della Scuola Holden, aperta a tutti dal titolo “Seven Springs. Il suono della Holden. Si tratta di sette concerti in programma ogni martedì  alle 7 di sera, iniziati ieri e in programma fino al 14 maggio 2024 nel General Store.

Seven Springs avrà tanti protagonisti,  dalle sorelle Katia e Marielle Labèque a quattro mani e due pianoforti. Seguirà  la musica indiana classica dei Mohan  Brothers, per la prima volta in Italia. Grande attesa per l’incontro mistico tra Simone Cristicchi e Amara. Il ridere e l’amare con il pianista Hyung-Ki Joo e la voce di Serena Gamberoni  e le acrobazie di due pattinatori professionisti; sarà  presente anche un raduno notturno di violoncellisti con un ospite speciale, Giovanni Sollima. E tra gli altri artisti partecipanti Sergej Krylov, Miriam Prandi e il Trio Kronthaler

I direttori artistici Gloria Campaner e Nicola Campogrande hanno immaginato Seven Springs non come una stagione di concerti, ma come una ‘serie di vibrazioni’.

Si chiama Seven Springs perché per sette primavere, sette concerti verranno proposti alle sette di sera e con un biglietto di sette euro sarà possibile immergersi nel nuovo suono della Holden.

“Seven Springs sarà l’occasione anche per dare il via ai festeggiamenti per il trentesimo compleanno della Holden che per tutto il 2024 celebrerà le storie e la storia trentennale della scuola con ospiti, eventi e progetti speciali- spiegano i direttori artistici.

Musicisti e musicisti non solo canteranno e suoneranno, ma lasceranno anche entrare l’ascoltatore nel loro mondo, in un’esperienza ad alta intensità narrativa in cui si accenderà un dialogo sui temi più  diversi. Si parlerà  di arte, di cucina, di storia, di meditazione e magari di geopolitica.  Alla fine ci sarà un aperitivo e si continuerà  a rimanere in compagnia,  chiacchierando fino all’ora di cena”.

Martedì 2 aprile è stato protagonista il duo pianistico migliore al mondo, con le sorelle francesi Katia e Marielle Labèque,  che accostano il romanticismo di Franz Schubert con un loro cavallo di battaglia, la Fantasia in fa minore, a un brano contemporaneo di Philipp Glass, musicista con cui hanno un rapporto artistico di elezione.

Martedì 9 aprile sarà  la volta di due fratelli di Nuova Dehli, Lakshay e Aayush Mohan, conosciuti come i Mohan Brothers per il loro talento supremo nel condurre il pubblico alla scoperta della musica classica indiana. Sono stati i primi indiani a esibirsi al Grammy Museum di Los Angeles e i primi ad essere nominati al Global indian Music Academy Awards come migliori strumentisti classici nel 2016.

Suonano il sitar e il sarod, tra antichi raga e improvvisazioni. Chi voglia proseguire nel loro ascolto può recarsi al MAO, Museo diArte orientale, dove alle 22 sarà in programma Midnight Ragas,  musica e meditazione con una digutazione di te e piccoli assaggi di cibi indiani accompagnati dalla musica dei Mohan Brothers.

 

Mara Martellotta

R-Esistere Festival: la Settimana della Resistenza con cultura e impegno

Druento si prepara ad accogliere la seconda edizione del R-Esistere Festival, un evento organizzato dalla Consulta Giovanile, dall’ANPI Sezione di Druento e dall’ARCI Valle Susa – Pinerolo, in collaborazione con la Proloco Druento, con il contributo del Consiglio Regionale Piemonte e delComune di Druento, in occasione della Settimana della Resistenza, che si terrà dal 19 aprile al 25 aprile 2024.

Il Festival avrà luogo in varie location del paese, offrendo una vasta gamma di attività culturali e di intrattenimento per celebrare i valori della Resistenza, della libertà e della memoria storica.

Il 19 aprile, una data da segnare nei calendari, sarà il momento clou di questa manifestazione. Dopo una mattinata dedicata alla riflessione e all’educazione dei più giovani attraverso la lettura animata intitolata “Di che colore è la libertà?” presso la Biblioteca Civica “Ipazia”, la serata si colorerà di musica e di passione con il concerto dei Modena City Ramblers. La loro performance, parte integrante dell’Altomare Tour, non sarà semplicemente un concerto, ma un viaggio emozionante attraverso undici canti carichi di vita, speranza e coraggio. Sarà un’esperienza che risveglierà le coscienze e infiammerà gli animi.

Le attività del Festival proseguiranno il 20 aprile con l’inaugurazione della mostra “Le biciclette della Resistenzaa cura dell’ANPI sezione di Druento, presso il Centro Culturale San Sebastiano, seguita da una lettura animata per i più piccoli alla Biblioteca Civica “Ipazia”.

Il 22 aprile, gli spettatori potranno godersi uno spettacolo teatrale all’aperto dal titolo “I diritti e la libertà“, messo in scena dagli studenti della scuola secondaria di primo grado “Don Milani” presso Piazza XXII Martiri.

Il 23 aprile, la compagnia teatrale I Restroscena presenterà lo spettacolo “I ribelli della montagna“, diretto da Marco Alotto, presso il salone parrocchiale Don Cocchi, mentre il 24 aprile al Centro Culturale San Sebastiano la Consulta Giovanile incontrerà i giovani del Comitato Resistenza Colle del Lys.

Il Festival si concluderà il 25 aprile, con il corteo istituzionale e la deposizione delle corone, seguiti da un concerto del Corpo Musicale Santa Cecilia in Piazza XXII Martiri e da un momento di riflessione da parte di Nino Boeti, Presidente provinciale ANPI di Torino.

Il R-Esistere Festival si propone di mantenere viva la memoria della Resistenza e di trasmettere alle future generazioni i valori di libertà, democrazia e solidarietà che essa rappresenta. Invitiamo tutti i cittadini di Druento  partecipare numerosi a questa importante celebrazione della nostra storia.

«R.Esistere Festival rappresenta un pilastro fondamentale nel calendario culturale del Comune di Druento. Siamo grati per la partecipazione attiva dei giovani della Consulta e dell’ANPI di Druento, che insieme ci permettono di onorare il nostro passato e di costruire un futuro basato sui principi di pace e libertà. Quest’anno, grazie al contributo del Consiglio Regionale, siamo entusiasti di poter arricchire l’evento con il concerto dei Modena City Ramblers, un gruppo musicale che promuove i valori dell’accoglienza e dell’antifascismo attraverso la propria arte. Non vediamo l’ora di condividere questo momento significativo con la nostra comunità e oltre. » – dichiara il Sindaco di Druento, Carlo Vietti.

«L’Amministrazione Comunale, la Consulta Giovanile, l’ANPI di Druento, l’Istituto Comprensivo ed i cittadini uniti per confermare come sia importante difendere le libertà ed i valori della democrazia, che, sebbene possano sembrare scontati oggi, sono stati ottenuti attraverso sacrifici enormi. Questi sacrifici richiedono un impegno continuo per garantirne il rispetto.» – prosegue il Vice Sindaco e Assessore alla cultura, Marinella Orsino.

«In questi anni le giovani e i giovani druentini sono stati veri protagonisti della vita del nostro paese e hanno promosso molte iniziative. Siamo fieri di come la loro partecipazione sia cresciuta in questa consiliatura e speriamo che il loro impegno continui a favore della nostra comunità. Al presidente Stefano Lisa e a tutto il direttivo vanno i miei personali ringraziamenti per questo grande lavoro.» – ha sottolineato l’Assessore alle politiche giovanili, Alessandra De Grandis.

Il concerto dei Modena City Ramblers è organizzato in collaborazione con il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte. Commenta il Vicepresidente del Consiglio Regionale e Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte: «Ogni anno cerchiamo di celebrare la Festa della Liberazione non solo con le tradizionali commemorazioni istituzionali e i momenti di approfondimento storico, ma promuovendo eventi che auspichiamo servano a coinvolgere le giovani generazioni e ricordare loro che 80 anni fa, ragazzi e ragazze della loro età diedero la vita per consentire a noi, oggi, di vivere in un Paese democratico. Perché il 25 aprile è un momento di gioia e, al tempo stesso, occasione di riflessione sul nostro passato per non perdere la Memoria di ciò che è stato e farne linfa del nostro impegno per un futuro libero, giusto e pacifico. Siamo quindi orgogliosi di sostenere il concerto dei Modena City Ramblers, che nella loro decennale carriera spesso si sono ispirati alle tematiche e ai valori della Resistenza. Con il loro combat folk renderemo omaggio al “sangue resistente” versato anche a Druento».

Il dramma di Tennessee Williams rivive tra i dettagli della compagnia Eleftherìa

Sabato 6 aprile al Teatro Cardinal Massaia e sabato 11 maggio al Teatro della Provvidenza va in scena Lo Zoo di Vetro con la regia di Claudio Destino e Federica Tucci.

 

Torino è una città che ha imparato a mostrare i suoi punti di forza, ad attirare turisti e a incantare i visitatori di passaggio. Ma è negli angoli nascosti che cela tesori inaspettati. Sono le sale oltre l’entrata dei caffè storici, i cortili con statue e fregi dei palazzi, le fabbriche dismesse trasformate in luoghi di cultura e svago. Non fanno eccezione i teatri come il Cardinal Massaia di Via Sospello 32/c che, come uno scrigno, sabato 6 aprile si aprirà per mostrare una piccola manciata di pietre preziose.

 

La compagnia Eleftherìa debutta nel 2016 per esigenza creativa e artistica di Claudio Destino e Federica Tucci, attori e registi che si sono formati al Centro di formazione attori Gruppo Teatro 1 guidato da Maurizio Messana. Portano così in scena Ionesco, Pirandello, Dario Fo e ora Tennessee Williams, che avevano già affrontato con 27 Vagoni di Cotone e che con il suo Zoo di Cristallo ci riporta nelle angosce più che mai attuali dell’America degli anni 1940.

Ho incontrato, o per meglio dire mi sono imbucata ad una delle prove della compagnia, nel sabato piovoso che ha preceduto la Pasqua, in una Torino grigia che ha deciso di fare da scenografia naturale alle vicende della famiglia Wingfield. Claudio e Federica dirigono e interpretano i figli Tom e Laura, Angela di Tria è l’ingombrante madre Amanda e Claudio Errico il controverso Jim.

 

Con Zoo di Vetro ritroviamo una società malinconica, una famiglia in piena decadenza. D’altronde Williams scrive a ridosso di quella crisi del 1929 da cui l’America non si è ancora ripresa e che vive in bilico tra sogno americano e disillusione. La sola speranza è partire per la guerra, per l’avventura.

 

Al dramma di un’intera società si affianca quello di una famiglia abbandonata dal padre dove una madre deve fare i conti con una figlia zoppa che non riesce a trovare marito. I personaggi vivono nel loro immaginario, tanto che lo stesso Williams lo definisce un dramma di memoria. Madre, sorella e fratello vivono immaginando qualcosa che non hanno o che hanno perso: la madre una gioventù ormai sfiorita. Tutto è immobile, cristallizzato in un tempo che non c’è più. I personaggi sono come gli animaletti di vetro della figlia: uno zoo, per l’appunto, di cristallo.

 

Ho chiesto a Claudio e Federica se non sia un ostacolo essere coppia sul lavoro e nella vita. Rispondono completandosi a vicenda: “No, perché portiamo in scena un’idea comune, una visione dove inserire tematiche a noi care. Le idee degli autori sono più che mai condivise oltre che attuali.” In effetti Williams avrebbe potuto scrivere questo testo nel 2024, cambiando un dettaglio o due.

 

La stessa complicità dei due registi si ritrova nell’intero gruppo di lavoro. Gli attori sembrano muoversi con delicatezza sulla scena. L’atmosfera è sospesa, complice un tappeto sonoro italiano anni 1960, studiato dal regista e coadiuvato da Marcello Coco, che ci permette di identificarci e che trasporta i personaggi, ormai archetipi, nel nostro tempo. Impossibile non riconoscere in un’Amanda talvolta isterica, quell’amore tossico che porti in terapia in età adulta, o non arrabbiarsi di fronte all’ambiguità di Jim che oggi forse ti bloccherebbe vigliaccamente sui social senza darti spiegazioni.

 

La compagnia Eleftherìa si muove perfettamente tra l’aderenza al testo e la libertà di proporlo a noi con atmosfere che, a ridosso di una pandemia, sentiamo purtroppo familiari. Noi come loro in quello stesso zoo di cristallo. Il pericolo è di riuscire a sentire quelle stesse angosce e soffrire con i personaggi. Esattamente come succede quando una buona compagnia mette in scena il teatro dell’assurdo. Il rischio di non poter sopportare quelle atmosfere porta lo spettatore a saltare sulla sedia, a sentirne tutta la scomodità e ad abbandonare il teatro prima della fine. E, purtroppo o per fortuna, gli Eleftherìa sono bravi, inopportunamente bravi.

 

A questo punto il lettore si starà chiedendo perché andare a vederli. Per due motivi. Intanto per apprezzare la cura maniacale dei dettagli che vanno dalla scelta degli oggetti di scena, ai brani anni 1960 (no, non posso e non devo svelarvi tutto).

 

E poi perché l’arte non è solo denuncia, memoria o svago. L’arte ci permette di assimilare, analizzare e rielaborare. Come in una seduta psicoanalitica, l’arte ci dona quella leggerezza che solo la consapevolezza può regalarci. O forse dovrei dire libertà, che è anche la traduzione dal greco di Eleftherìa. Affrontate questo spettacolo con la tenacia di chi sa che, per alleggerirsi, deve attraversare il fuoco, non girarci attorno.

 

 

 

Per maggiori informazioni e per acquistare i biglietti

 

https://teatrocardinalmassaia.com/lo-zoo-di-vetro/

 

6 Aprile ore 21 – Teatro Cardinal Massaia, Via Sospello 32/c Torino (prenotazione in teatro o online)

 

11 Maggio ore 21 – SpazioPRO – Teatro Provvidenza, Via Asinari di Bernezzo 34/a Torino (prenotazione al numero 3407896306 o per e-mail eleftheria.teatro@gmail.com)

 

Lori Barozzino

 

“La notte è troppo silenziosa, l’amore è un’altra cosa.”

Music Tales, la rubrica musicale

“Semplice, sembrava tutto così semplice,

per chi credeva nelle favole come noi,

cercando un’altra verità.

Senti che ci manca qualcosa,

che c’è sempre una scusa,

che la gioia si è offesa,

che non c’è la scintilla,

che si è spenta la stella,

ma una colpa non c’è.

La notte è troppo silenziosa,

l’amore è un’altra cosa.”

Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa (Genova, 20 agosto 1982), è una cantante e personaggio televisivo italiana.

L’artista è arrivata alle luci della ribalta accompagnata da Giuseppe Anastasi, autore del brano Sincerità e sua prima fiamma. Poco tempo dopo i due hanno interrotto la loro relazione e così ha iniziato una storia d’amore con Lorenzo Zambelli, il suo ex manager. Da sottolineare il fatto che la cantante abbia conservato un ottimo rapporto con Giuseppe Anastasi, grande amico, collaboratore e confidente.

Proprio dalla sua penna arriva, tra i tanti, “l’amore è un’altra cosa”.

Nel 2020 la sua relazione con Lorenzo è terminata. Ma la vita di Arisa ha preso subito una nuova svolta positiva, e stando a quanto rivelato, ha già iniziato una nuova relazione con il suo manager Andrea Di Carlo.

I due sembravano a un passo dal matrimonio, ma poco prima di Pasqua si sono improvvisamente lasciati nel 2021, per poi rimettersi insieme subito dopo, e iniziare un lungo tira e molla. Stanno insieme oggi? La risposta è no.

Nel 2021 ha conosciuto a Ballando con le stelle Vito Coppola. I due vincono insieme il programma e sviluppano un feeling che li porta a frequentarsi anche lontano dal programma. Le cose non vanno come sperato e il loro flirt dura ben poco. Oggi Arisa avrebbe comunque ritrovato l’amore in un uomo più grande di lei, ma la sua identità resta un mistero…

Vi propongo una versione di “l’amore è un’altra cosa” che porta la firma mia e di una mia band, i No More Noise.

“Ti ho amato prima di saperlo

e forse è solo così che si ama” – P. C. Freitas

Buon ascolto in una versione inaspettata

https://www.youtube.com/watch?v=QylbnjmxdZs

 

CHIARA DE CARLO

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Orchestra Rai di Torino, giovedì 4 aprile il concerto “Restauri d’autore”

Marcio Angius e Anna Tifu saranno protagonisti 

 

Si intitola “Restauri d’autore” ed è dedicato al rinnovamento in chiave contemporanea del linguaggio di tre grandi compositori italiani attivi tra il XVI e XVIII secolo, Costanzo Porta, Giovanni Gabrieli e Tommaso Vitali dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma giovedì 4 aprile alle 20:30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, trasmesso in live streaming sul portale di Rai Cultura e registrato da Radio 3, che lo proporrà in differita. La serata fa parte di Rai Nuova Musica, la rassegna Rai dedicata alla musica contemporanea, che si svolge durante la stagione sinfonica della sua orchestra. Sul podio Marco Angius, raffinato specialista della musica di oggi. In apertura di serata verrà proposto “Pour un livre à Venise”, la prima raccolta di Costanzo Porta di Giuseppe Sinopoli, composta nel 1975 per il Festival d’Olanda. È basato su arrangiamenti di Mottetti, considerato tra i grandi rappresentanti della scuola veneziana, vissuto nel 1500. Il brano è stato eseguito per la prima volta ad Amsterdam il 20 giugno 1975 per la direzione di Giuseppe Sinopoli. Nei primi due numeri, “Contrappunto primo e Hommage” a Costanzo Porta, il contrappunto originario perde la sua fisionomia e si stratifica su più livelli tramite il timbro, mentre il terzo, la canzone “La Gerometta”, originariamente per doppio coro, è stata trascritta per quattro gruppi strumentali disposti con effetto quadrifonico.

Segue “Il Vitalino Raddoppiato” per violino e piccola orchestra, sulla “Ciaccona” di Tommaso Vitali (1663-1745), realizzato nel 1777 da Hans Werner Heinze (1926-2012). Il brano fu proposto per la prima volta il 2 agosto 1978 al Festival di Salisburgo, che lo aveva commissionato, e guarda direttamente alla vita e alle opere del compositore bolognese Tommaso Vitali. A interpretarlo è chiamata l’artista italo rumena Anna Tifu.

La serata si concluderà con le canzoni “Prima” e “Tredicesima” con la Sonata Diciannovesima di Giovanni Gabrieli (1557-1612), trasmesse per orchestra da Claudio Ambrosini (1948) e commissionate per il Festival Milano Musica. Le trascrizioni ampliano l’organico originario per arricchire i brani con nuove combinazioni strumentali, grazie anche all’utilizzo di un massiccio numero di percussioni.

Tutti e tre i brani in programma sono proposti per la prima volta dall’OSN Rai di Torino. Il concerto è preceduto da un’introduzione all’ascolto realizzata dal Direttore Artistico dell’OSN Rai Ernesto Schiavi, in collaborazione con il Direttore d’orchestra Marco Angius.

 

Auditorium Rai, Piazza Rossaro, Torino

Tel: 011 8104996

 

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino: Cosmo sold out alle Ogr, poi Alfa e Gazzelle all’Inalpi Arena

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Gli appuntamenti musicali della settimana

Lunedì. Il party itinerante “Luovo, con vari deejay nostrani, si sposta alla bocciofila Rami Secchi.

Martedì. Tutto esaurito per Cosmo in concerto alle Ogr.

Mercoledì. Al Blah Blah concerto di Steve Wynn e Chris Cacavas, storici esponenti di punta delPaisley Underground” californiano.


Giovedì.
Nel Duomo delle Ogr, per Ogr Club, sfida a colpi di note tra Giovanni Truppi, con la sua band, e Sibode Dj. Al Milk scena e microfoni per Gianluca Grignani. Allo Spazio 211 concerto di N*O*Y*S*E (Punkreas) + Ralph Penegun. Al BlahBlah arriva, da Denver, Reverend Deadeye, on stage con l’elvetica Nicotine Sue. Ricominciano i concerti al Circolo della Musica di Rivoli con il live show di Matteo Tambussi.

Venerdì. Al Folk Club la statunitense Alice Howe. All’Hiroshima Mon Amour i romagnoli Nobraino. Al Blah Blah il trip hop dei milanesi Pindhar. Allo Ziggy con gli Ash Code affiancati da The Elephant Man. Al Café Müller tocca al collettivo Pietra Tonale, alCapolinea 8 il jazz del trio guidato da Luigi Tessarollo; alla Piazza dei Mestieri reading dell’attrice Sara D’Amario accompagnato dalla musica live di Giorgio Li Calzi. Al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna il blues di Fabio Treves e all’Ambra di Alessandria l’Ale Sound Festival Blues Edition con le performance di di Dario Lombardo e Andrea Scagliarini.

Sabato. Dal Festival di Sanremo, Alfa è in concerto all’InalpiArena. Al Blah Blah live show degli Irossa. Ad Alessandria ancora blues con Marco Pandolfi e la Gnola Blues Band.

Domenica. All’Inalpi Arena luci e microfoni sulla musica di Gazzelle. Al Bunker il sound system britannico Jah Tubby’s con il vocalist brasiliano Junior Dread. Al Cap10100 i Vocal eXcess. Canzoni e divertimento al teatro Concordia di Venaria con lo show musicale di Ruggero de I Timidi. Allo Splendor di Aosta, coppia di cantautori performer in scena: Simone Cristicchi è affiancato da Amara per un tributo alla memoria di Franco Battiato.

Pier Luigi Fuggetta

Radio RBE festeggia i suoi quarant’anni

 

 

Il 2024 è un anno speciale per Radio RBE, emittente radio televisiva comunitaria piemontese, in quanto festeggia i primi quarant’anni dalla messa in onda. Nel corso dell’anno saranno molte le occasioni per celebrare la sua storia guardando al futuro, con eventi in onda e dal vivo con cui RBE desidera rafforzare il proprio carattere comunitario, facendosi player culturale sui territori in cui trasmette i programmi. Quarant’anni sono un traguardo non scontato per una radio nata nel 1984 sull’onda delle radio libere che, dal primo giorno “On Air”, non ha mai interrotto le proprie trasmissioni. Oggi RBE è una delle poche realtàcomunitarie del panorama radiofonico ancora presenti nell’etere, e ha saputo rispondere alle sfide del presente mantenendo intatto lo spirito pionieristico che ne ha dettato la nascita, cercando sempre nuovi linguaggi e modi di partecipazione all’agorà, come quando, nel 2022, ha aggiunto un importante pezzo alla sua storia con la nascita di RBE TV, in onda 24 ore su 24 sul canale 87 del digitale terrestre. RBE, in un contesto in cui i media tradizionali faticano a stare al passo con i tempi e con le modalità di comunicazione, ha costruito un percorso che la sta portando ad avere una relativa stabilità e un gruppo che porta avanti un progetto editoriale coerente. Al momento la radio conta 12 dipendenti, cui si aggiunge un gruppo di collaboratori e liberi professionisti di supporto alle attività redazionali, tecniche e amministrative, e una decina di volontari, che realizzano trasmissioni in radio e in televisione. L’emittente è sempre stata “una radio oltre la radio”, la cui cifra è il saper dialogare con diverse realtà e oltrepassare il confine delle frequenze FM, uscendo dai propri studi per conoscere, raccontare ed essere di servizio al territorio, con un impianto laico e uno spiccato sguardo nazionale e internazionale. RBE, le cui prime trasmissioni coprivano il Comune di Torre Pellice , trasmette oggi in FM in provincia di Torino, Val Germanasca, Val Chisone, provincia di Cuneo, provincia di Imperia e Val Bormida e, attraverso la tecnologia DAB, interessa oggi anche le province di Genova, Savona e Asti.

Il calendario degli eventi di aprile si aprirà giovedì 4 a Torino, quando la radio sarà protagonista di un corso di formazione dell’Ordine dei Giornalisti dal titolo “Entra nelle case e ci parla direttamente – i cento anni della radio e i quarant’anni di RBE”, per indagare le prospettive future di un mezzo sempre attuale, nonostante l’avvicendarsi dei nuovi media. Sabato 13 aprile, a Torre Pellice, sarà alla Civica Galleria d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo, di cui è partner culturale in occasione delle iniziative organizzate a trent’anni dall’inaugurazione della sua sede espositiva. La radio sarà presente all’apertura alle 10:30 con Melting Box, una postazione che permetterà a chiunque lo desideri di registrare un messaggio audio e video dedicato al polo culturale. I messaggi verranno poi uniti per formare u prodotto corale che testimoni il valore di questi spazi per la cittadinanza. Inoltre verrà trasmessa alle 17 l’inaugurazione della mostra “In dialogo”. Mercoledì 17 aprile, la Radio RBE si immergerà nella vitalità del mercato cittadino di Pinerolo con Claudio Petronella, che porterà il suo Café Bleu radiofonico in diretta tra banchi e bancarelle. Dal 9 al 13 maggio sarà la volta della partecipazione al Salone del Libro di Torino, in cui Radio RBE aprirà ai propri microfoni al pubblico del Salone. Chi lo vorrà potrà sperimentare l’esperienza radiofonica leggendo alcuni passaggi di racconti e dando vita a un podcast comunitario e condiviso.

Lo sviluppo di RBE negli anni è stato possibile grazie al sostegno dell’8 per 1000 della Chiesa Valdese, che ha permesso di costruire progetti editoriali comunitari  con una forte impronta di servizio al territorio.

 

Mara Martellotta

Chi fermerà la musica? I 50 anni delle radio libere in Italia

Martedì 9 aprile 2024

L’OCCHIO CRITICO

Leggere le notizie consapevolmente insieme a Flavio Corazza

Chi fermerà la musica? I 50 anni delle radio libere in Italia

Moncalieri, ore 17,30

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Pagina facebook della Biblioteca @bibliomonc

Martedì 9 aprile a Moncalieri per il ciclo di incontri de L’occhio critico si tiene un nuovo appuntamento con il giornalista Flavio Corazza, già vicedirettore del quotidiano La Stampa. L’occhio critico è una proposta della biblioteca Arduino (via Cavour 31) per imparare a destreggiarsi nella lettura delle notizie. Corazza è affiancato da Miresi Fissore e introdotto da Laura Pompeo. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti e diretta facebook.

Il fenomeno delle fake news, la propaganda, l’inquinamento dell’informazione hanno un posto di primordine nel dibattito pubblico, in particolare in tempi di crisi sistemica e geopolitica come questo che stiamo vivendo spiegano il ViceSindaco Davide Guida e l’assessore alla Cultura Laura PompeoE’ vitale acquisire gli strumenti utili e proprio per questo abbiamo cominciato la scorsa primavera con i primi seguitissimi incontri”. I cittadini devono cominciare a guardare al ruolo della biblioteca con occhi nuovi, come a una “piattaforma abilitante”,che permetta alla comunità di coltivare ed espandere la propria conoscenza, la propria capacità di espressione, con l’obiettivo principale di far crescere, con progetti come questo fortemente voluto dall’amministrazione, la consapevolezza e il senso critico delle persone.

 

A Torino si gira la serie tv su Mike Bongiorno e si cercano comparse

 

La Rai si prepara a portare sul piccolo schermo una serie tv girata a Torino sulla straordinaria vita di Mike Bongiorno, il mitico presentatore televisivo che ha incantato intere generazioni di spettatori italiani.

Nato a New York il 26 maggio 1924 da madre torinese, Enrica Carello, Bongiorno si trasferì a Torino all’età di cinque anni, dove crebbe e si formò, diventando una delle figure più emblematiche della televisione italiana.

Il protagonista della serie potrebbe essere Elia Nuzzolo, noto attore italiano, (impegnato anche nel ruolo di Max Pezzali nella serie dedicata al gruppo musicale degli 883), mentre la regia sarà affidata a Giuseppe Bonito.


La decisione di effettuare la maggior parte delle riprese a Torino non è casuale; la città sabauda ebbe un significato profondo per Bongiorno, poiché vi trascorse una parte fondamentale della sua giovinezza, avvicinandosi allo sport e al giornalismo.

La serie potrebbe includere scene ambientate in luoghi significativi per la vita del famoso conduttore, come il Liceo Classico Rosmini, dove si è diplomato, e anche scene che riproducono gli eventi legati alla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale Bongiorno fu arrestato dalla Gestapo.

Un’altra curiosità in merito, è la scelta del Teatro Gobetti, dove probabilmente verranno ricostruiti gli uffici della Rai a Milano, dove Mike Bongiorno trascorse molti anni della sua carriera. Questo dimostra un’attenzione particolare ai dettagli da parte della produzione, che cerca di restituire fedelmente l’atmosfera e gli ambienti legati alla vita del protagonista.

La trama della serie, ancora in via di definizione, promette di ripercorrere l’intera vita del presentatore, offrendo agli spettatori un ritratto avvincente e completo di una delle figure più influenti della storia televisiva italiana.

Parallelamente al casting del protagonista, la ricerca di comparse è già iniziata. La Film Commission Torino Piemonte e la società di produzione Viola Film stanno raccogliendo le candidature di uomini, donne e bambini residenti o domiciliati in Piemonte, tra i 7 e i 75 anni, per ricreare fedelmente l’atmosfera dei diversi periodi della vita di Bongiorno.

Si cercano anche figure speciali, come attori che parlino tedesco per le scene legate agli anni della guerra, attori che parlino inglese e atleti uomini di salto in alto, riflettendo così le diverse sfaccettature della vita del celebre presentatore.

Per coloro che desiderano far parte di questo entusiasmante progetto e che corrispondono ai requisiti richiesti, è possibile inviare la propria candidatura all’indirizzo mail torino.figurazioni@gmail.com entro il 10 aprile.

Il lavoro sarà regolarmente retribuito, offrendo l’opportunità ai residenti del Piemonte di contribuire a una produzione televisiva di grande rilievo e di celebrare la vita straordinaria di uno dei più grandi presentatori televisivi italiani di tutti i tempi.

Cristina Taverniti


I 50 anni del Centro Studi del Teatro Stabile di Torino

Il centro studi del Teatro Stabile di Torino compie 50 anni, un gioiello culturale non solo per gli addetti ai lavori ma un vero e proprio tesoro per tutti. Una raccolta che va al di là della raccolta, della documentazione, della conservazione, ma uno scrigno di opere conservate che si arricchisce poiché sempre più artisti lasciano i loro lavori ed elaborati mettendoli al servizio della comunità.
Un compleanno tondo che si è festeggiato al Teatro Gobetti, teatro scrigno culturale nello stesso fabbricato dove vive il Centro. A fare gli onori di casa  il Presidente del Teatro Stabile di Torino Filippo Fonsatti, il direttore Piero Crivellaro,i dipendenti,  e tutto un mondo che si muove attorno al meraviglioso mondo del teatro, autori, giornalisti, registi, attori, tecnici, studiosi ed appassionati. Si sono ripercorse le fasi di sviluppo del Centro dalla fondazione nel 1974 dalla morte del fondatore della rivista Dramma, Lucio Ridenti, fino ai giorni nostri, con l ultimo lasciato del M.Eugenio Allegri. Negli anni si è arricchito con l impronta lasciata da ogni direttore che si è susseguito sia al Centro che al Teatro, una sinergia indispensabile e una collaborazione attiva con l’università di Torino. Il Centro Studi del Teatro Stabile di Torino è riconosciuto Istituto di ricerca con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 febbraio 2009.
Un grande riconoscimento, un grande magazzino della memoria per tutto ciò che gira attorno il mondo del teatro.
L’Archivio storico del Teatro Stabile di Torino ospita la documentazione relativa alle produzioni del Teatro Stabile di Torino (573 spettacoli nei primi 60 anni), suddivisa per stagioni dal 1955 a oggi e per tipologia di materiali (rassegne stampa, copioni, notiziari, comunicati, programmi di sala, fotografie, locandine e manifesti, bozzetti e figurini, audiovisivi ecc.). La maggior parte di questi materiali è ora consultabile on line. La piattaforma digitale verrà implementata con la documentazione delle nuove produzioni.

Gabriella Daghero