SPETTACOLI- Pagina 218

“Scene”. E anche i bambini vanno a teatro

Dall’8 luglio al 27 settembre Musica, Danza, Teatro, spettacoli per bambini

 

SCENE riparte, dopo i mesi di più calda emergenza sanitaria, con SCENE_Recovery, un cartellone ricostruito ad hoc per “recuperare” il nostro tempo sospeso, insieme alla musica, al teatro, alla danza rimasti in stand-by da inizio marzo. “Una piccola rinascita per noi, con la certezza di restituire una parte di bellezza della quale tutti necessitiamo. Vi chiediamo un aiuto: la prenotazione è per noi essenziale, ai fine di garantire a voi la libertà di fruire delle nostre iniziative al massimo della sicurezza, secondo le norme vigenti”, dicono gli organizzatori.

 

Gli eventi della settimana: 

MERCOLEDI 8 LUGLIO, ORE 18:00
FAMILY CONCERT: “IL BAULE DEGLI ANIMALI”/FABER TEATER (anni 3+)

Area Estiva Parco G.Salvemini, C.so Susa 128, Rivoli

 

 

con Francesco Micca, Lucia Giordano
regia Aldo Pasquero, Giuseppe Morrone
oggetti e burattini Faber Teater

liberamente ispirato a racconti di
A. Moravia, M. Corona, Esopo, W. Holzwarth-W. Erlbruch

PRENOTAZIONE NECESSARIA
rivolimusica@istitutomusicalerivoli.it / 0119564408
www.vivaticket.it

Torna anche lo spazio per i più piccoli, con il Ciclo Family Concert e uno scrigno di avventure mirabolanti pronto a condurre bambini e adulti in un viaggio attraverso terre lontane e vicine, montagne e savane, per conoscere animali meravigliosi e storie entusiasmanti. Al timone la poetica delicata e sognante di Faber Teater, che attraverso elementi concreti come la fisarmonica, un baule e disegni, oggetti e burattini, porta in scena un simbolico quanto palpabile “baule degli animali”, raccolta di storie dedicate ai sentimenti più profondi che scaturiscono dalla variopinta galleria di personaggi, dai quelli esotici ai più comuni.

GIOVEDI 9 LUGLIO ORE 21:30
CREATURE SELVAGGE, MACCHINE INUTILI
LASTANZADIGRETA CON LA PARTECIPAZIONE DI BALLETTO TEATRO DI TORINO

Area Estiva Parco G.Salvemini, C.so Susa 128, Rivoli

Lastanzadigreta
Alan Brunetta, percussioni, marimba, tastiere, bidoni
Leonardo Laviano, voce, chitarre
Umberto Poli, chitarre, cigar box
Flavio Rubatto, theremin, didjeridoo, sintetizzatori, voce
Jacopo Tomatis, mandolini, sintetizzatori, giocattoli, voce

Con la partecipazione di Balletto Teatro di Torino
Lisa Mariani, Nadja Guesewell, Viola Scaglione, Hillel Perlman, Emanuele Piras

PRENOTAZIONE NECESSARIA
rivolimusica@istitutomusicalerivoli.it / 0119564408
www.vivaticket.it

Se non può essere quel “Musica da Stanza”, previsto secondo cartellone al Circolo della Musica, allora sarà “Creature Selvegge” – targa Tenco per la miglior Opera prima 2017 – con un assaggio di “Macchine inutili”, nuovo disco de Lastanzadigreta (uscita posticipata al 1 Dicembre 2020). Questo il programma deciso dai cinque della musica “bambina e democratica” per il 9 luglio, quando Alan Brunetta, Leonardo Laviano, Umberto Poli, Flavio Rubatto e Jacopo Tomatis saliranno sul palco di SCENE_Recovery (8 luglio – 27 settembre 2020) per inaugurare, dopo Faber Teater, una piccola stagione culturale consacrata al tempo sospeso da “recuperare” dopo il trimestre di emergenza sanitaria.
Trait d’union e ponte tra i repertori sarà il singolo “Attenzione attenzione”, ispirato alla filastrocca che l’artista e designer Bruno Munari inserì in apertura del suo libro “Le macchine di Munari” (Corraini Editore), raccolta di macchine – da lui sviluppate tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento – «inutili perché non fabbricano, non eliminano manodopera, non fanno economizzare tempo e denaro, non producono niente di commerciabile». Il brano, in uscita il 3 luglio su tutte le piattaforme digitali, vuole essere, come l’intero disco, un omaggio al lavoro di Munari e alla sua profetica constatazione: «il mondo, oggi, è delle macchine (…) fra pochi anni saremo i loro piccoli schiavi».

SABATO 11 LUGLIO, ORE 21:30
LA PASSIONE DI GIOVANNA D’ARCO

Sonorizzazione ed interpretazione live del film di C.T. Dreyer

Area Estiva Parco G.Salvemini, C.so Susa 128, Rivoli

 

 

Stefano Maccagno, pianoforte

Max Viale, sound design,

Eleonora Giovanardi, voce recitante

Una produzione Distretto Cinema

PRENOTAZIONE NECESSARIA
rivolimusica@istitutomusicalerivoli.it / 0119564408

A SCENE_Recovery il capolavoro di Carl Theodor Dreyer viene proposto nella versione originale – restaurata e senza censure – con didascalie interpretate dal vivo da Eleonora Giovanardi (“Quo vado?”, “Non uccidere”, “la vita promessa”).

Al pianoforte ad accompagnare dal vivo il film Stefano Maccagno, pianista e compositore ufficiale del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Al sound design Max Viale (Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, candidati finalisti ai Nastri d’Argento 2018).

IL FILM

La passione di Giovanna d’Arco (1928) è uno dei capolavori del cinema muto del regista Carl Theodor Dreyer. La sfortunata storia del film incomincia quando la censura dell’epoca lo riduce a un prodotto discontinuo e poco comprensibile. Nel tempo il film fu poi perduto. Negli anni ’80 una pellicola originale fu ritrovata nei magazzini di un ospedale psichiatrico di Oslo. Questa pellicola fu restaurata e riportata alla sua originale bellezza, come voluta dal regista.

Concerto ad ingresso libero dei Cameristi dell’Accademia di San Giovanni

Il Rotary Torino Duomo offre la serata concertistica  in programma sabato 4 luglio in Duomo a alle 21. Ad ingresso libero su prenotazione

Da sempre la musica coniuga l’espressione artistica alla sua intrinseca capacità di veicolare valori come la speranza e lo spirito di rinascita. In questo solco si colloca il concerto promosso dal Rotary Torino Duomo sabato 4 luglio  alle 21, nella Cattedrale Metropolitana di San Giovanni Battista, che si affaccia sull’omonima piazza torinese. Il concerto, che vuole essere un segnale di ripresa dopo il lockdown ed un omaggio all’ingresso del district governor per l’anno rotariano 2020-2021 Michelangelo De Biasio, vedrà protagonisti i Cameristi dell’Accademia, formazione nata all’interno dell’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni a Torino. Questa, a sua volta, rappresenta un’emanazione dell’Accademia che ha sede nel Duomo torinese, nata sul finire del 2017 per rendere il Duomo stesso oltre che punto focale della religiosità piemontese, anche crocevia  di percorsi di pensiero, di cultura e filosofia pratica.

Il concerto vedrà  la partecipazione come interpreti di Marcello Iaconetti al violino, Enrico Salzano alla viola, Helga Ovale al violino e di Dario Destefano al violoncello.

Molto ricco il programma che verrà eseguito, che spaziera’ da autori classici quali Bach e Mozart alla musica lirica di Giacomo Puccini, per approdare a Scott Joplin e Glenn Miller, Gino Paoli ed alla musica dei Queen, ed altre musiche ancora. Il programma verrà illustrato dal presidente dell’Accademia di San Giovanni, don Carlo Franco, socio onorario del Rotary Torino Duomo. Il percorso musicale, che sarà oggetto della serata, spaziera’ attraverso quattro secoli, arricchito da brani capaci di toccare il cuore dell’ascoltatore con grande forza di penetrazione, unita ad una lucida chiarezza nell’esecuzione.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei 200 posti disponibili. Su prenotazione telefonando al numero 3936054884 O scrivendo via mail a: promoevents@accademiacattedralesangiovanni.it

Mara Martellotta

“1534. Follia e verità”

Progetto Cantoregi presenta a Racconigi il nuovo romanzo storico di Alec Ronchi, pseudonimo di Andrea Piovano. Sabato 4 luglio, ore 18,30. Racconigi (Cn)

Dopo il fermo d’obbligo dovuto all’emergenza sanitaria, riprende a Racconigi l’attività di Progetto Cantoregi, l’Associazione teatral-popolare nata nel 1977 da un’idea del regista ed autore Vincenzo Gamna, scomparso nel 2017, ed oggi presieduta da Marco Pautasso.

A dare il via alla nuova programmazione sarà un appuntamento (in collaborazione con la Città di Racconigi e il Centro Culturale “Le Clarisse”) in calendario per sabato 4 luglio, alle ore 18,30, dedicato alla narrativa contemporanea, con la presentazione in via Carlo Costa 23, negli spazi della SOMS (la casa sociale, appartenuta fino a circa un anno fa alla Società Operaia di Mutuo Soccorso) del nuovo libro di Alec Ronchi, al secolo Andrea Piovano, titolato “1534.Follia e verità”, romanzo storico da poco uscito per i tipi di “Aracne Editrice”. La serata vedrà in dialogo l’autore con Luisa Perlo e sarà accompagnata dalla lettura di brani tratti dal libro e interpretati dall’attrice Elide Giordanengo.
Nato a Racconigi nel 1976, Andrea Piovano ha vissuto per un certo tempo a Londra. Ritornato in patria, attraverso Progetto Cantoregi, scopre la passione per il teatro sociale e oggi è docente di Materie Letterarie in una scuola media della provincia torinese. E’ lui stesso a raccontare: “Il romanzo lega due mondi, il mondo anglosassone e il mondo greco-latino, dipanandone, anche storicamente, le origini mitologico-religiose comuni”. Legame che Piovano ha voluto sottolineare anche con l’immagine scelta per la prima di copertina: una moneta raffigurante l’effigie di Brutus di Troia, discendente di Enea, allora comunemente riconosciuto come il progenitore della stirpe dei Britanni. Anno chiave e motore temporale del romanzo, il 1534, quando “a Londra – prosegue Piovano – Henry VIII firma l’Atto di supremazia e nasce la Chiesa anglicana, punto di origine dell’impero inglese”. “In quegli stessi mesi, nella Cappella Sistina, Michelangelo lavora ai bozzetti preparatori del Giudizio Universale e, sotto i venti della Riforma protestante, la Roma papale inizia a vacillare, mentre sorge la Londra imperiale”. Quello che lo scrittore racconta è un universo fascinosamente sospeso fra “follia e verità”, toccando e andando a scarnificare temi fondamentali nel passaggio dal Medioevo al Rinascimento, come “il sacrificio di martiri ed eretici inglesi, l’emancipazione femminile, l’omosessualità in una prospettiva ellenistico giudaico-cristiana, le aspirazioni politiche di una nuova classe dirigente di funzionari e intellettuali, l’indissolubilità della cultura europea, la distanza tra cristianità delle origini e la decadente Roma papale del ’500, le attese e i timori escatologici di un’epoca che reinventa se stessa, recuperando le sue origini nel mito”.
Per info: tel. 335/8482321 o www.progettocantoregi.it
L’ingresso (solo con mascherina) è libero fino ad esaurimento posti. Consigliata la prenotazione a: info@progettocantoregi.it
g. m.

I vent’anni del museo del cinema di Torino

Inaugurato il 19 luglio 2000 e realizzato su progetto di François Confino, è diventato uno dei musei più visitati

di Marco Travaglini

Il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana tra qualche settimana compie vent’anni. Inaugurato il 19 luglio 2000 e realizzato su progetto di François Confino, è diventato uno dei musei più visitati di Torino e di tutto il Paese, una vera e propria istituzione culturale che ha ottenuto importanti consensi a livello internazionale.

Enzo Ghigo, il Presidente del Museo nazionale del Cinema di Torino

L’idea di un’istituzione museale partì da lontano grazie alla passione di Maria Adriana Prolo, la storica nata a Romagnano Sesia che legò il suo nome alla stagione pionieristica del cinema italiano. In una piccola annotazione contenuta in una sua agenda indica la data in cui ebbe l’intuizione: “8 giugno 1941: pensato il Museo”.

Il logo del Museo del Cinema di Torino

Per tradurla in realtà ci vollero molto tempo e tanto lavoro. Nel settembre del ’58 il museo venne inaugurato a Torino in un’ala di palazzo Chiablese al numero 2 di piazza San Giovanni, nel cuore del centro storico. La mostra dei cimeli fu allestita al piano terreno, mentre al piano superiore trovarono ospitalità una sala di proiezione, la cineteca e la biblioteca. Maria Adriana Prolo ne venne nominata direttrice a vita.

L’inaugurazione del museo a Palazzo Chiablese nel 1958

L’avventura terminò venticinque anni dopo, nel 1983, con le sale costrette a chiudere i battenti per carenza di risorse e l’impossibilità di adeguare la struttura alle nuove disposizioni di sicurezza. L’anno dopo la scomparsa della “signora del cinema”, avvenuta nel 1991, nacque la Fondazione “Maria Adriana Prolo — Museo Nazionale del Cinema” con il sostegno della Regione Piemonte, del Comune e della Provincia di Torino, della Cassa di Risparmio di Torino e dell’Associazione del Museo Nazionale del Cinema.

La Mole Antonelliana, simbolo di Torino

Otto anni dopo il Museo del Cinema risorse dalle sue ceneri come una moderna araba fenice nella nuova e attuale sede all’interno della Mole Antonelliana, monumento simbolo di Torino e “sogno verticale” del grande architetto che, quando venne portato a compimento, con i suoi 167 metri e mezzo di altezza, rappresentava l’edificio in muratura più alto d’Europa. Gli allestimenti del museo si sviluppano a spirale verso l’alto e su più livelli espositivi, dando vita a una presentazione spettacolare delle collezioni che ripercorrono la storia del cinema dalle origini ai giorni nostri.

La sala centrale del Museo del Cinema

In una cornice di scenografie, proiezioni e giochi di luce, arricchita dall’esposizione di fotografie, bozzetti, oggetti e percorsi di visita interattivi si possono scoprire i segreti della storia del cinema, dal teatro d’ombre e dalle prime affascinanti lanterne magiche che hanno costituito la preistoria della “settima arte” ai più spettacolari effetti speciali dei nostri giorni.

Le proiezioni sulla cupola della Mole

Il Museo Nazionale del Cinema è stato visitato in questi anni da più di dieci milioni di persone ed è gestito da una Fondazione — presieduta da Enzo Ghigo, ex Presidente della Giunta regionale del Piemonte che durante il suo governo, insieme all’Assessore alla cultura Giampiero Leo, figurò tra i principali artefici della realizzazione della nuova sede museale alla Mole. Il museo è così diventato una realtà culturale tra le più importanti e celebrate, vanto della città e dell’intera nazione: un’impresa importante tesa a promuovere attività di studio, ricerca e documentazione in materia di cinema, fotografia e immagine nella città dove al tramonto dell’Ottocento è nato il cinema italiano e nel 1914 venne realizzato “Cabiria” di Giovanni Pastrone, il film italiano più celebre del cinema muto e primo colossal della storia del cinema mondiale.

Maria Adriana Prolo

La Mole Antonelliana, dalla festa patronale di San Giovanni fino a lunedì 20 luglio, si è trasformata nello schermo di un cinema a cielo aperto grazie all’innovativo e avveniristico spettacolo di videomapping. Tutte le sere, dalle 21 alle 23,30, i quattro lati della cupola dell’Antonelli propongono un omaggio al cinema, alla sua culla italiana e ai grandi interpreti di tutti i tempi in un montaggio serrato e visionario realizzato da Donato Sansone grazie al supporto tecnico di Iren, sponsor dell’evento. Un’idea davvero “luminosa” per i vent’anni del Museo Nazionale del Cinema alla Mole e di Film Commission Torino Piemonte, festeggiando un doppio compleanno che sottolinea la vocazione cinematografica di Torino dagli albori alla sperimentazione dei nuovi linguaggi audiovisivi.

Nel museo dentro la Mole

In tutto questo s’avverte, tutt’ora viva e presente, l’impronta culturale della Prolo, donna eccezionale, dotata di grande tenacia, intelligenza e capacità d’intuizione. Quasi che, in omaggio all’anima esoterica della Mole e delle energie positive che irradierebbe sulla città, il suo fantasma aleggiasse nelle sale ricavate nel ventre del capolavoro dell’Antonelli, vegliando amorevolmente la sua creatura.

La Mole si “anima” per San Giovanni

Con la festività  entrano nel vivo i festeggiamenti per 20 anni del Museo Nazionale del Cinema e della Film Commission Torino Piemonte

24 giugno 20 luglio  dalle 21:00 alle 23:30

La Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema, dal 24 giugno al 20 luglio 2020 diventa per la prima volta un cinema a cielo aperto, grazie a uno spettacolo di videomapping altamente innovativo, rivolto al grande pubblico e di livello internazionale.

Tutti i giorni, dalle 21:00 alle 23:30, i quattro lati della cupola della Mole si animano contemporaneamente con uno spettacolo, della durata di 20 minuti, che non ha eguali; un omaggio alla Torino cinematografica, al cinema italiano e alle grandi star internazionali di tutti i tempi, in un montaggio serrato e visionario realizzato da Donato Sansone grazie al supporto tecnico di Iren, sponsor dell’evento.

Entrano così nel vivo i festeggiamenti per celebrare i 20 anni del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana e di Film Commission Torino Piemonte, un doppio compleanno che ribadisce la vocazione cinematografica di Torino, culla degli albori della Settima arte, solidamente ancorata alla propria vocazione ma da sempre aperta alla sperimentazione dei nuovi linguaggi audiovisivi.

A partire dal giorno dedicato a San Giovanni, patrono della città, la Mole, gioiello architettonico progettato da Alessandro Antonelli, una sorta di “archistar” ante litteram, diventa una torre cinematografica, un inusuale faro luminoso, e grazie al contributo del Gruppo Iren per la prima volta si trasforma in uno schermo multimediale per proiettare immagini in movimento.

“È uno spettacolo studiato come momento perfetto per comunicare la ripartenza della cultura e delle idee innovative e per promuovere Torino come città del cinema – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. È allo studio un sistema di diffusione della musica, e un’apposita campagna social e web, con fotografie e riprese con i droni, diffonderanno e promuoveranno a livello internazionale le immagini di una Torino ‘cinematografica’. Inoltre, il progetto entrerà a far parte, come “opera” audiovisiva, del patrimonio del Museo e potrà in futuro essere aggiornata e riproposta insieme ad altre opere di videomapping create da grandi registi ma anche giovani artisti”.

“Con questo evento la Mole Antonelliana diventa il tempio del cinema sia all’interno, con il suo spettacolare museo, che all’esterno, con il videomapping visibile da tutta la città – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. 20 anni sono un traguardo importante, che festeggiamo consapevoli che le sfide da affrontare sono ancora tante, ma forti del sistema cinema che caratterizza Torino. La coincidenza con un momento storico non facile e assolutamente non previsto ci rende ancora più determinati nel rendere questo museo sempre più partecipativo e innovativo, vicino agli oltre 10 milioni di visitatori che in questi 20 anni hanno varcato la soglia della Mole Antonelliana per lasciarsi incantare dall’affascinante mondo della Settima Arte”.

Il presidente di Film Commission Torino Piemonte Paolo Damilano aggiunge che “oggi è ancora più importante valorizzare la storica vocazione del cinema torinese e mostrare al contempo il ruolo chiave che questo settore ricopre per il rilancio dell’industria culturale del nostro territorio. Ci congratuliamo con il Museo Nazionale del Cinema per l’ideazione di questo spettacolo che dà il via ad una serie di progetti che ci vedranno collaborare in vista del week-end del 20 luglio, quando le rispettive 20 candeline verranno spente”.

Il Gruppo Iren, da sempre attento al sostegno del patrimonio artistico e culturale dei territori in cui opera, ha voluto dare il proprio contributo per celebrare questo importante traguardo del Museo del Cinema” dichiara il presidente di Iren, Renato Boero. “In questo particolare momento storico inoltre la capacità di adattarsi ed evolversi attraverso lo sviluppo di nuove ed innovative tecnologie digitali risulta una opportunità vincente per arricchire tutte le iniziative di carattere culturale offerte dal territorio, consentendo nello stesso tempo una fruizione diffusa delle stesse ed un’ulteriore valorizzazione del patrimonio artistico collettivo.

Lo spettacolo

Il videomapping è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte e si avvale della regia e del genio creativo di Donato Sansone. Sponsor dell’evento è Iren.

Le proiezioni alternano diversi elementi e varimateriali, molti dei quali appartenenti alle ricche e prestigiose collezioni del Museo Nazionale del Cinema: foto, manifesti e oggetti si avvicendano a sequenze e elementi di computer grafica, in un crescendo emozionale che coinvolge fino all’ultimo frame.

Si parte dall’omaggio al cinema torinese e italiano, per poi arrivare alle grandi star. Le fotografie animate dei volti bellissimi delle attrici e degli attori noti al grande pubblico – da Sophia Loren a Marcello Mastroianni, da Claudia Cardinale a Vittorio Gassman, da Massimo Troisi a Ornella Muti, da Ugo Tognazzi a Monica Bellucci – si incontrano con i manifesti che hanno scandito la storia del cinema italiano: la bellezza dei loro sguardi si interseca con il tributo al regista italiano più visionario, Federico Fellini, nell’anno del centenario della sua nascita.

A questi si aggiungono memorabili sequenze di film girati a Torino, da Cabiria a The Italian Job,fino alla sezione dedicata alle icone cinematografiche internazionali: da King Kong a Spiderman, dall’agente 007 a Indiana Jones, da Vito Corleone al perfido Darth Vader.

Un altro omaggio a Torino viene raccontato daglielementi chiave che la connotano: l’acqua che riempie la Mole trasformandola in acquario è un omaggio al fiume Po, in cui nuotano personaggi ironici e legati all’immaginario infantile, le automobili che si inseguono in maniera rocambolesca attorno alla Mole e infine il volo con le sequenze più vertiginose che contraddistinguono i film d’avventura.

Non poteva mancare l’amore romantico, con i più bei baci della storia del cinema, e i momenti di festa, in omaggio al doppio compleanno, con proiezione di fuochi d’artificio.

Si tratta di uno spettacolo tecnologicamente avanzato, che prevede l’utilizzo di 8 videoproiettori a led posizionati sui palazzi adiacenti che proiettano simultaneamente sui 4 lati della cupola; la sincronizzazione delle immagini che partono dalle quattro postazioni avviene con dei trasmettitori wireless che dalla Mole Antonelliana diffondono il segnale via radio e, grazie alla mappatura architettonica dell’edificio – mai fatta prima –, sarà possibile assistere a inediti giochi di luci e colori.

La proiezione sincronizzata delle immagini video è possibile grazie all’investimento tecnico di Iren,basato sull’installazione di 8 video proiettori da 20 mila Ansi Lumen, con tecnologica 3 chip DLP con lampada allo Xenon da 3000 watt. Nello specifico, ad ogni lato della cupola della Mole sono dedicati due proiettori, in grado di lavorare in stack, ossia in contemporanea, le immagini video per permettere maggiore visibilità e nitidezza delle immagini stesse.  

I proiettori sono stati posizionati a coppie sul balcone dell’Istituto Madre Cabrini delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, sulla sommità del palazzo della Rai, sulla sommità di Palazzo Nuovo – Università degli Studi di Torino e su un balcone di una casa privata con affaccio sulla MoleAntonelliana.

Sono stati installati, inoltre, 4 media player Dataton, ossia 4 server in grado di fornire multiuscite video per permettere la riproduzione sincronizzata dei contenuti multimediali e una regia workstation posizionata all’interno della Mole. Infine, la sincronizzazione effettiva avverrà tramite l’utilizzo di 4 router LTE che, mediante una connessione a bassa latenza che permette una velocità di comunicazione superiore allo standard e un controllo in diretta dei 4 proiettori, farà comunicare tutte le macchine all’interno dello stesso network, per poter lavorare in modo sincronizzato.

L’iniziativa fa parte di ‘Torino Città del Cinema 2020’, un progetto di Città di Torino, Museo Nazionale del Cinema e Film Commission Torino Piemonte, con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, in collaborazione con Regione Piemonte, Fondazione per la Cultura Torino, partner Intesa Sanpaolo, media partner Rai.

Ecco tutti gli appuntamenti di San Giovanni

Mercoledì 24 giugno Torino, insieme a Genova e Firenze celebreranno San Giovanni mettendo in scena, a partire dalle ore 21.30, uno spettacolo comune in diretta tv su Rai Premium (canale 25 ddt), in streaming su RaiPlay e sulla piattaforma digitale www.sangiovannix3.it.

Durante la giornata di festa, molti dei musei torinesi saranno aperti al pubblico, tra questi: i Musei Reali (orario 9-19) i Giardini RealiPalazzo Madama, GAM e MAO (orario 10-20); il Museo Egizio (10-18); la Pinacoteca Albertina (orario 10–18); il Museo Nazionale del Risorgimento (orario 10–18); Camera – Centro Italiano per la Fotografia (orario 11-19); Fondazione Accorsi Ometto (10–13 e 14–19); il Museo Pietro Micca e dell’Assedio di Torino del 1706  (orario 14.30-18 e 21-23); il Museo storico nazionale d’artiglieria – Mastio della Cittadella (orario 14–22, ingresso gratuito); il Museo Nazionale della Montagna (orario 10–18); la Cupola della Basilica di Superga (orario 10.30-13.30; 14.30-18; salita in notturna 21.30-00.30); il Planetario (solo su prevendita dei biglietti orario 14-19); il MAUTC – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (orario 10–19, ultimo ingresso ore 18); il PAV – Parco Arte Vivente (orario 12-19); la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (orario 14–21, ingresso libero); la Palazzina di Stupinigi (orario 10–18.30, ultimo ingresso ore 18); la Reggia di Venaria (orario 10.30-18.30).

Anche il mondo del commercio intende dare un messaggio alla cittadinanza per recuperare i propri spazi di normalità: la proposta di Confesercenti è quella di tenere i negozi aperti fino a mezzanotte in centro, prima di tutto, ma anche nel resto della città.

L’appello è rivolto sia ai commercianti sia alla loro clientela. Ai commercianti, affinché colgano l’occasione per dare un altro segno della loro volontà di ripresa; ai consumatori, affinché riscoprano il gusto dello stare insieme e frequentare vie e quartieri, nella consapevolezza che la ripresa della città passa anche attraverso la ripresa dei locali pubblici, dei negozi e dei mercati.

La tradizionale ricorrenza inizierà alle ore 10.30 con la Messa solenne in Duomo (funzione organizzata dalla Famija Turinèisa con il Duomo). Alle ore 12,15 la Sala del Consiglio Comunale a Palazzo Civico ospiterà la cerimonia di nomina di sette Ambasciatori delle eccellenze di Torino e del suo territorio: personalità che si sono distinte per le loro esperienze umane e professionali e che, a livello nazionale e internazionale, sono espressione di alte capacità imprenditoriali, di cultura, creatività, solidarietà e impegno nel campo del sociale e della giustizia. Gli ambasciatori nominati sono: Maria Lodovica Gullino, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Paolo Pininfarina, Lorenzo Sonego, Sergio Momo, Ernesto Olivero e don Luigi Ciotti

“La Notte di San Giovanni” – programma in diretta tv nazionale presentato da Arianna Ciampoli  per la regia di Duccio Forzano – prenderà il via alle ore 21.30 e durerà fino alle 23.30.

Gli artisti dello show torinese, ospitato all’interno della Mole Antonelliana (che quest’anno celebra il 20^ compleanno con un programma dedicato, ‘Torino città del cinema 2020) saranno: Luciana LittizzettoNiccolò Fabi, Eugenio in Via di Gioia, Guido Catalano, Suor Cristina l’orchestra del Teatro Regio di Torino, il Maestro Andrea Bacchetti con un omaggio a Ezio Bosso; il poeta Guido CatalanoChristian Greco, Direttore del Museo Egizio, Alessandro Barbero, il Maestro Bruno Santori e il Professor Curnis.

La serata terminerà con il dj set di Ema Stockholma, prima in diretta tv, successivamente in streaming sulla piattaforma digitale www.sangiovannix3.it sulla pagina Facebook della Città di Torino.

La luce sarà protagonista della notte del Santo patrono grazie a speciali coreografie realizzate con imponenti fasci luminosi proiettati verso il cielo in tre differenti luoghi cittadini: Superga, Monte dei Cappuccini e Lingotto.

Inoltre, dalla sera di San Giovanni, e fino al 20 luglio, la Mole Antonelliana diventerà, per la prima volta, un cinema a cielo aperto, grazie a uno spettacolo di videoproiezione altamente innovativo. Dalle ore 21.00 alle 23.30, i quattro lati della cupola si animeranno contemporaneamente con uno spettacolo, della durata di 20 minuti: un omaggio alla Torino cinematografica, al cinema italiano e alle grandi star internazionali di tutti i tempi, in un montaggio serrato e visionario realizzato da Donato Sansone.

(foto Michele D’Ottavio)

Zecchino d’Oro Casting Tour riparte online

I piccoli cantanti del Piemonte potranno inviare i propri video tramite una piattaforma dedicata

Lo Zecchino d’Oro giunge alla 63ª edizione e torna anche Zecchino d’Oro Casting Tour, alla ricerca dei solisti che interpreteranno le canzoni della prossima edizione della trasmissione.

L’ultimo interprete a rappresentare il Piemonte è stato Andrea Amelio (10 anni, di San Damiano d’Asti) con il brano “Una commedia divina”, in gara alla 58° edizione nel 2015; in tutto sono 38 i bambini della regione che, dal 1959 a oggi, hanno preso parte alla storica trasmissione. All’edizione 2020 si partecipa con una modalità tutta nuova e divertente, per giocare in famiglia da casa, tramite il sito www.zecchinodoro.org. Date le disposizioni legate all’emergenza Covid-19 Antoniano ha messo in campo, infatti, una procedura online gratuita, rivolta a tutte le bambine e i bambini tra i 3 e i 10 anni, che si sviluppa in tre fasi distinte.

In un primo momento i bambini sono chiamati a inviare tramite una piattaforma online un video della durata di un minuto in cui eseguono una canzone del repertorio dello Zecchino d’Oro, da scegliere tra i brani inclusi nella playlist intitolata “Zecchino d’Oro Casting Tour 2020” sul canale YouTube ufficiale di Zecchino d’oro e accessibile anche dal sito alla sezione dedicata. Facoltativo l’invio di un ulteriore video di presentazione, sempre tramite il sistema sul web.

Le esibizioni raccolte verranno ulteriormente esaminate dallo staff dell’Antoniano in modo da riascoltare, in una seconda fase, le bambine e i bambini selezionati. La terza fase avverrà presso l’Antoniano di Bologna – da confermare in base alle disposizioni future legate all’emergenza – con lo scopo di individuare le voci più adatte a interpretare i 12 brani inediti in gara. Tutti dettagli relativi alla partecipazione e il regolamento saranno disponibili sul sito.

L’obiettivo dello Zecchino d’Oro Casting Tour non è quello di trovare vocalità straordinarie o piccoli talenti, ma gli interpreti per i 12 brani. Si cerca infatti la personalità, l’età e la voce che siano più corrispondenti alle canzoni dell’edizione in corso, ricordando con l’#èlamusicachevince che la sfida non è tra le bambine e i bambini, ma musicale.

Rai Radio Kids seguirà tutto il percorso che porterà alla selezione dei piccoli cantanti, con dei contenuti speciali e dedicati, in quanto partner ufficiale di Zecchino d’Oro Casting Tour 2020.

Insieme allo Zecchino d’Oro, in questi giorni di emergenza Covid-19, va avanti anche la missione solidale dell’Antoniano che, nel pieno rispetto di tutte le disposizioni delle autorità, continua a portare avanti le proprie attività a Bologna nei confronti dei più fragili, fronteggiando anche un aumento di richieste di aiuto. Kit alimentari distribuiti nel chiostro agli ospiti della mensa francescana, assistenza telefonica per gli utenti del Centro di Ascolto, videochiamate per i piccoli pazienti del “Centro terapeutico Antoniano Insieme” e maggiore presenza sui canali digitali per offrire sostegno a chi ha bisogno di aiuto e per essere vicini alle persone. Restano attivi online i Laboratori Migranti e continuano anche il servizio di accoglienza abitativa e le attività del Centro di Ascolto dell’Antoniano.

Per ulteriori informazioni: www.zecchinodoro.org.

Quando il sound inganna

Caleidoscopio rock USA anni ’60 / Il movimento psichedelico costituì uno spartiacque di indiscutibile importanza nella storia della musica rock degli anni Sessanta negli Stati Uniti. Il suono nuovo, gli effetti di riverbero, l’uso delle distorsioni divennero segni distintivi di una rinnovata ondata che giunse a contaminare positivamente tutto ciò che in precedenza era riconducibile a rock&roll, rockabilly vintage, garage tradizionale e simili.

La contaminazione suddetta era (ed è tuttora) avvertibile pressoché da tutti, finanche dagli orecchi meno allenati e dagli ascoltatori più distratti; lo è in tal misura da essere importantissima per poter datare con una certa sicurezza un gran numero di 45 giri che (dati la settorialità delle etichette, il piccolo cabotaggio delle bands o lo scarso impatto dei brani nelle programmazioni radiofoniche) non avrebbero potuto dare appigli o indizi utili per un inquadramento temporale delle incisioni.

Ma naturalmente ci sono casi davvero complicati e infidi, specialmente quando le etichette sono piccole, magari “meteore” nate e morte con una band specifica, refrattarie alle nuove influenze musicali in arrivo o in ascesa; gli stessi studiosi della storia della musica rock statunitense si trovano in grande difficoltà in questi frangenti, quasi al punto di dover datare un 45 giri con una lancio di moneta (coin flip). Purtroppo queste situazioni di profondo dubbio non sono così rare ed isolate, proprio a causa del proliferare continuo di microetichette in tutti gli USA nella seconda metà degli anni Sessanta. Uno di questi casi è l’unico 45 giri inciso dalla band Cole and The Embers di Kirkwood (area metropolitana di St. Louis, Missouri): “Hey Girl” [Martines – Lepore] (1220; side B: “Love Won’t Hurt You”), con etichetta Star Trek records. La datazione corretta è maggio 1968 (possibile solo con l’attenta analisi dei numeri di matrice del disco), ma sfido chiunque ad affermare che il sound del disco abbia sentori del 1968… Questa infatti è proprio la fattispecie di un’etichetta microscopica a se stante rispetto ai tempi ormai mutati e al suono ormai rinnovato dalla psychedelia. La band Cole and The Embers sorse nel 1965 e dopo vari cambi di componenti si stabilizzò in Robert Lepore (V, chit), Scott Lay (V, b), Steve Starr (org), Charlie Cablish (batt). La maggior parte delle esibizioni aveva luogo in occasione di feste liceali, frat parties e soprattutto in teen clubs dell’area di St. Louis, in seguito in estensione fino a Rolla, Farmington, Lebanon e nel sud est del Missouri oltre la Mark Twain National Forest. Il raggio di azione non fu particolarmente vasto e solo in rari casi si spingeva fino a Illinois ed Indiana, per frat parties “strategici” o per incassi che almeno compensassero le spese di viaggio. La gestione manageriale era “home made” e il budget impiegato per l’incisione dell’unico 45 giri era basso, limitando il tutto ad un’unica sessione e in condizioni “estreme” (un sabato mattina alle 9, con voci precarie a seguito di un venerdì notte di gig fino a tarda ora). La band comunque non si spinse mai oltre il limite della “tenuta psicologica”, ben consapevole degli impegni negli studi e della classica “spada di Damocle” del periodo post- “high school”. D’altronde, così come regolarmente succedeva, anche Cole and The Embers si sciolsero nella fase critica del passaggio al college o all’università, vale a dire nell’estate del 1968.

Gian Marchisio

Fondazione Cosso: “Concerto d’estate da Steve Reich”

Al Castello di Miradolo, aspettando l’alba. Domenica 21 giugno, ore 4,30. San Secondo di Pinerolo (Torino)

Alle prime luci dell’alba, l’estate arriva rincorrendo la magia di “rimbalzanti” note musicali al Castello di Miradolo, sede della Fondazione Cosso.

L’appuntamento (udite, udite!) in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo è nientemeno che alle 4,30 della prossima domenica 21 giugno, allorché su invito della Fondazione pinerolese si celebrerà la festa del solstizio (primo giorno) d’estate, con il consueto Concerto en plein air di inaugurazione della programmazione estiva e, idealmente, della nuova stagione. Dopo i ripetuti sold out delle precedenti edizioni, saranno ancora le note (ma quest’anno eseguite in una veste totalmente nuova) di “Music for 18 musicians”, composta dal musicista americano Steve Reich – fra i padri della corrente minimalista – a invadere il grande spazio aperto del prato centrale del Parco storico. La performance, come sempre, verrà affidata ai musicisti di “Avant-dernière pensèe”, singolare format musicale nato nel 2009 da un’idea di Roberto Galimberti, che vede il pubblico al centro della scena grazie a un inedito e innovativo sistema di ripresa e diffusione del suono, tale da permettere ai musicisti di esibirsi senza vedersi, fra di loro lontani nello spazio.

La fruizione dell’esecuzione avverrà grazie alle cuffie silent system luminose, che diverranno delle autentiche “stanze d’ascolto” in cui il pubblico potrà, in solitudine e raccoglimento, cogliere le relazioni tra lo sviluppo della partitura e i mutamenti che la natura offre all’arrivo dell’alba. “Il ruolo della tecnologia e le possibilità legate al suo utilizzo come mezzo espressivo – sottolineano gli organizzatori – possono rappresentare, in questo tempo e in continuità con la sperimentazione e la ricerca sviluppata in oltre dieci anni di attività, un importante spunto di riflessione sulle prospettive di fruizione dei linguaggi performativi offerte al pubblico”.

Al termine del Concerto sarà possibile fare colazione con le dolcezze dell’Antica Pasticceria Castino, su prenotazione. A seguire, avrà luogo una guida all’ascolto curata dallo stesso Roberto Galimberti, che dialogherà con il pubblico.

Gli esecutori: Roberto Galimberti, violino e direzione; Francesca Lanza, voce; Laura Vattano, pianoforte; Marco Pennacchio, violoncello; Alberto Occhiena, marimba.
I tecnici: Marco Ventriglia, audio e supervisione tecnica ed Edoardo Pezzuto alle luci.
Non sono disponibili sedie e il pubblico è invitato a portare un plaid da casa.
Prenotazione obbligatoria allo 0121/ 502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

Gli spettacoli del circo riprendono in streaming

#SpazioFLICstreaming dal 28 giugno al 19 luglio 2020

– Spettacoli e incontri trasmessi in diretta dallo Spazio FLIC di via Niccolò Paganini 0/200 a Torino
– Video realizzati nel periodo del lock-down e altri video girati in vari luoghi della Città di Torino
– Streaming in www.facebook.com/FLIC.Scuola.di.Circo | https://www.youtube.com/user/ScuolaFlic
Sito web con info di approfondimento sulla scuola > www.flicscuolacirco.it

La FLIC Scuola di Circo di Torino termina l’anomala stagione di spettacoli 2019/2020 con una rassegna trasmessa in dirette streaming che si sviluppa in otto appuntamenti con spettacoli e performance circensi degli allievi, contributi di artisti professionisti, incontri con esperti del settore, video-progetti realizzati nel periodo del lockdown e video realizzati in strade e piazze della Città di Torino, il tutto nel rispetto delle vigenti disposizioni governative.

In relazione alle nuove norme sugli spettacoli vigenti dal 15 giugno, la direzione sta valutando la possibilità di aprire gli eventi a un ristretto pubblico dal vivo.

Gli elaborati artistici degli allievi sono ideati e creati con il coordinamento del direttore artistico Stevie Boyd e con il supporto e la regia di qualificati registi esterni – Giorgio Bertolotti, Alessandro Maida, Flavio D’Andrea e Piergiorgio Milano – che doneranno al pubblico anche alcuni loro personali progetti artistici.
I video realizzati in varie location della città di Torino sono a cura di Francesco Giorda.