SPETTACOLI- Pagina 212

Se Nanni Moretti perde la sincerità dei suoi affetti

Esce nelle sale “Tre piani”

 

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

 

Spostando l’ambientazione – con la collaborazione di Federica Pontremoli e Velia Santella – dall’originale Tel Aviv del romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo (edito in Italia da Neri Pozza) ad un lungotevere romano, Nanni Moretti affronta in “Tre piani” (presentato all’ultimo festival di Cannes, undici minuti d’applausi ampiamente reclamizzati ma non preso in considerazione dalla giuria guidata dal “gaffeur” Spike Lee) per la prima volta un soggetto non suo. Una storia corale, non centralizzata, una microsocietà che con difficoltà tenta di affrontare la quotidianità piena di ombre, gli affetti di poco conto, le asprezze che nascono con chi ti sta accanto, le scelte che possono aiutare o scalfire enormemente il corso di una vita, il senso della colpa e la sua maturazione come il superamento atteso da sempre, le perdite e la scoperta delle parole che non si sono mai dette, l’educazione dei figli e l’impossibilità ad una altruistica comprensione, la giustizia che giudica o che assolve. “Tre piani” è tutto questo attraverso gli occhi di Moretti e molto altro ancora.

Nell’appartamento del primo piano abitano Sara e Lucio con la loro bambina di sette anni, Francesca, che spesso affidano alla comoda assistenza di una coppia di anziani signori; quando il vecchio, che non ci sta più tanto con la testa, e la piccola una sera scompaiono per venire ritrovati dopo poche ore in un buio giardinetto Sara sa affrontare l’incidente con rasserenante comprensione mentre per il marito esso diventa rabbiosa ossessione, nella certezza sempre più esasperata che l’uomo abbia abusato della figlia. Sopra, una giovane madre, Monica, che ha appena partorito, compagna di un uomo sempre assente per lavoro, facile a scivolare nella solitudine, che la spinge a intravedere fantasmi o accomodanti realtà, e nella follia di cui già sua madre è vittima. All’ultimo piano una coppia di giudici, Vittorio e Dora, alle prese con un figlio che tra aspre discussioni e incomprensioni e violenze si stacca sempre più da loro e che una notte, rincasando ubriaco, uccide con l’auto una donna. Dora è spinta a cercare di comprenderlo, a sviscerare un disagio che si fa sempre più feroce, mentre il padre lo allontana definitivamente, nell’intransigenza di un castigo che il ragazzo dovrà affrontare da solo.

Cosa c’è che non va in questo affresco umano che si srotola nel tempo di una decina d’anni, in questo ultimo film del regista di “La stanza del figlio” e di “Mia madre”, tanto per citare due titoli che al contrario ci sono rimasti nel cuore? C’è la difficoltà delle tre vicende a riunirsi in un unico sguardo, a farsi concreto spessore, e certo non basta il ballo sul finale nell’intento d’abbandonare le proprie piccole persone per aprirsi al mondo, alla comunità riunita e alla felicità leggera e generale. C’è quella separazione che divide il mondo tra un universo maschile riprovevole e un altro femminile assai più assennato e consapevole. C’è in fondo la facilità con cui si è riassunto il bellissimo romanzo di Nevo, prosciugandolo, c’è l’ingombrante apporto del regista, abituato a “dire” le battute, che s’è materializzato e fatto personaggio vivo e vegeto, c’è una sincerità di sentimenti interiori che troppo spesso viene a mancare, ci sono interpretazioni che paiono attestare la partecipazione ad un compitino fatto per bene, diligente nello svolgimento, ma nulla più. Per tutti, la Buy diventa sempre più Buy e la Rohrwacher sempre più Rohrwacher, per dimenticare subito e tutto lo Scamarcio in lacrime. Moretti guarda all’interno del piccolo palazzo la nostra intera società, la espone e non la giudica con i mezzi di un tempo, lo fa con distacco, mescola destini con uno sguardo che a tratti saresti quasi tentato di definire assente, mentre a noi sarebbe piaciuta la vibrante partecipazione di qualche titolo fa.

Un “Abito” per la musica classica contemporanea

I tanti appuntamenti del “EstOvestFestival” dal 4 ottobre al 19 dicembre

Torna “EstOvest Festival”, il più importante appuntamento dellautunno per la musica classica

contemporanea. Dal 4 ottobre al 19 dicembre si terrà la ventesima edizione, promossa

dallAssociazione EstOvest Festival, a Torino e in diversi luoghi del Piemonte, con più di 20 eventi.

Sono attesi ospiti da tutto il mondo, dal violoncellista finlandese Anssi Karttunen al violinista

polacco Rafal Zambrzycki-Payne, e al violoncellista tedesco Lucas Fels, oltre a talenti italiani di

livello internazionale come Francesco Dillon e il Quartetto Maurice. Ci saranno poi la violinista Eilís Cranitch, presidente onorario del festival, ed Elizabeth Wilson, fondatrici del festival e dello Xenia Ensemble, nucleo artistico da cui è nata la manifestazione. La crescita di EstOvest ha portato alla contaminazione fra diverse arti, aspetto che questanno sarà declinato non solo attraverso lalto numero di collaborazioni, ma con il contributo di grafici, video editor e persino macchine. Il 4 ottobre, alle ore 18, lAula Magna del Politecnico di Torino ospiterà “Intelligenze”, evento in cui una macchina, Sally, «dipingerà» dei quadri «lasciandosi ispirare» dalle musiche di Arnold Schoenberg, Enno Poppe, Jörg Widmann, Bernd Alois Zimmermann e Friedrich Gulda.

Nei progetti innovativi proposti da “EstOvest” rientra “Inhubita”, al Polo del 900 per tutta la durata

della manifestazione, creato da Andrea Gerratana e Riccardo Perugini. Fra elementi videoludici

e musica, lobiettivo è indagare, con quattro installazioni, il rapporto fra esseri umani e case. A proposito di contaminazioni, molta attenzione sarà riservata al rapporto fra arte musicale e

fotografia. Claudio Pasceri, musicista e direttore artistico di “EstOvest”, lavorerà con il fotografo Luca Del Pia per trasformare in immagini un preciso numero di lemmi che rappresentano la musica classica contemporanea. L’ultima novità è la creazione di un evento interamente dedicato al repertorio contemporaneo del violoncello. Nasce a Torino la Contemporary Cello Week, che dal 21 al 24 ottobre porterà incittà importanti violoncellisti a livello internazionale. Sarà offerto uno spaccato della sconfinata produzione realizzata per questo strumento, con esibizioni affiancate da tavole rotonde e masterclass, organizzate al Camplus Bernini con il Conservatorio G.Verdidi Torino. Sono rivolte a compositori e giovani di talento da tutta Europa, ma anche il pubblico potrà accedere. Il calendario concertistico, poi, coinvolge anche Politecnico, Circolo dei lettori e Museo Ettore Fico.

“Il ventesimo anno di EstOvest Festival – dichiara Adrian Pinzaru, presidente dell’Associazione

EstOvest Festival – ci porta a proiettare lo sguardo sul percorso intrapreso. Dagli esordi nel 2001,

grazie all’impegno costante del gruppo di lavoro e al sostegno e accompagnamento dei

finanziatori, “EstOvest” è cresciuto anno dopo anno in termini quantitativi, di eventi, e qualitativi, nella proposta artistica. Vent’anni di continue trasformazioni e rimodulazioni”. “Il tema è da sempre caro alla manifestazione – commenta Claudio Pasceri, direttore artistico di EstOvest Festival – e il luogo della musica e dei musicisti nella comunità è in questa edizione assolutamente centrale. Il titolo del 2021, “Abito”, intende le molte declinazioni e i suggestivi e sfaccettati significati del concetto di abitare. Leghiamo la presenza di artisti giovani a quella di musicisti riconosciuti a livello internazionale, cercando di mettere tutto sempre sullo stesso piano. Intendiamo così creare nel pubblico che frequenta il festival l’habitus, l’abitudine, a una proposta rilevante sul piano musicale, ma innanzitutto inclusiva e omogenea”.

Maurizio Scandurra interviene su Canale Italia

Questa sera il giornalista cattolico interviene in diretta dalle 20.00 a ‘Piazza Libertà’ su ‘Canale Italia 83’.

Maurizio Scandurra ritorna a ‘Piazza Libertà’. Questa sera il giornalista radiotelevisivo e saggista cattolico è fra gli ospiti in diretta dalle 20.00 alle 21.00 di Armando Manocchia (Direttore del portale d’informazione ‘ImolaOggi.it’) su ‘Piazza Libertà’, il talk-show d’informazione libera in onda ogni domenica su ‘Canale Italia 83’, su Sky 937 e in streaming su Facebook.

“Al centro della puntata, – commenta Scandurra – strategie e risposte concrete per arginare la deriva democratica posta in essere dalla pandemia da Covid-19.”

Maurizio Scandurra, spesso opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ con Giuseppe Cruciani, Alberto Gottardo e David Parenzo, a ‘Radio Radio’ con Francesco Vergovich e commentatore per primarie agenzie di stampa italiane quali ‘Ansa’ e ‘Adnkronos’, interverrà con il consueto piglio deciso e argomentato, come nel suo stile.

Che l’ha portato in pochi mesi a rivelarsi una delle figure televisivamente più seguite da quell’ampia fascia di pubblico che non si riconosce nelle logiche della narrazione mainstream e politically correct al tempo del Covid-19, riscuotendo larghissimi consensi sull’onda lunga di personaggi di grande calibro e spessore quali Alessandro Meluzzi, Diego Fusaro, Maria Giovanna Maglie, Gianluigi Paragone e Vittorio Sgarbi.

Maurizio Scandurra, già nel cast di programmi di punta di Raiuno e Raidue come ‘Mattina in Famiglia’, ‘Telethon’ e ‘Scalo 76’, ha esordito per la prima volta anche al cinema interpretando sé stesso accanto a Sebastiano Somma e Remo Girone nel film ‘Lupo Bianco’, dedicato alla storia straordinaria del filantropo Carlo Olmo e premiato alla 78° Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia con l’ambito ‘International Starlight Cinema Award’.

La regia è di Tony Gangitano, la produzione di Antonio Chiaramonte per ‘CinemaSet’, la sceneggiatura di Stephanie Beatrice Genova e Alessandro Ferrara con i costumi di Tina Monello. L’opera è attesa nelle sale cinematografiche a Febbraio 2022.

Sono gratissimo a Carlo Olmo, magistralmente protagonistail 25 Settembre scorso su Raidue di una delle più belle puntate di ‘Tg2 Storie’ con tutta la sua eccezionale carica caritatevole, per avermi permesso di partecipare a un lungometraggio così significativo. Capace di insegnare con l’emozione e la concretezza qual è la strada giusta per amare. E aggiungere un tocco di magia in più al mio mestiere di cronista, facendomi scoprire tutta la suggestiva efficacia e altrettanto profonda bellezza della macchina da presa messa al servizio del cuore”, dichiara entusiasta e riconoscente Maurizio Scandurra.

Musica ebraica, cristiana e islamica domenica in San Massimo

Per iniziativa del Centro Federico Peirone domenica 26 settembre alle ore 20,30 nella chiesa di San Massimo, via Mazzini angolo via San Massimo, a Torino, si terrà il concerto: Tre fedi, un solo Dio, con musiche delle tradizioni Ebraica, Cristiana e Islamica. Creato a conclusione delle due mostre sulle “Tre religioni del libro” e “I luoghi di pellegrinaggio” questo unico e raffinato concerto unisce la tradizione musicale vocale delle tre grandi religioni monoteiste per esplorare rispettivamente la musica della parte mistica, sufica, dell’Islam, della Chiesa cristiana maronita d’Oriente e della tradizione ebraica sefardita. Si esibiranno Françoise Atlan voce, percussioni, Patrizia Bovi voce, arpa, direzione, Fadia Tomb El Hage, voce, Gabriele Miracle, percussioni salterio, Peppe Frana, oud, liuto. Ingresso a inviti, per invito scrivere a info@centro-peirone.it (Offerta libera per parrocchia San Massimo). Per l’ingresso saranno osservate le norme anti-Covid.

La serata sarà introdotta da don Tino Negri presidente del Centro Pejrone e da Giampiero Leo portavoce del Coordinamento interconfessionale del Piemonte 
“Noi siamo con voi”.

Gozerian cambia location e arriva sul palco del Bunker

TUM e Viking on Dope Entertainment  in collaborazione con Bunker presentano: 

A GOZERIAN SUNDAY, 3a edizione

domenica 26 settembre 2021

Cani Sciorrì – Tons – Rope – Oh Die! – Last Minute To Jaffna – Anno Zero – Low Standards, High Fives – Gufonero – Ponte Del Diavolo – Nitritono

Bunker, Via Paganini 0/200

Ingresso 10 euro – Biglietti qui

apertura porte ore 15 

fine concerti ore 01

CARTELLA STAMPA CON FOTO

Appuntamento fisso della scena underground torinese, quest’anno la Gozerian cambia location e arriva sul palco del Bunker con 10 ore di musica non stop e 10 band tra i principali esponenti della scena hardcore, doom, punk-noise e post metal.

CANI SCIORRI 

I Cani Sciorri nascono in mezzo alle campagne fossanesi nel 2001. Hanno all’attivo 8 dischi, moltissimi live sulla penisola, un paio di tour europei e uno negli Stati Uniti. Il loro è un rock’n’roll molestato dal noise e violentato dall’hardcore. I loro live sono un treno in corsa che ti travolge, ma con grande ilarità. I Cani Sciorri nascono nel 2001, a Fossano, in quel della campagna cuneese e pubblicano il loro primo disco autoprodotto “Club” nello stesso anno. Nel 2003, dopo un periodo di assestamento della line-up Alessandro “Cher” Cerrato (voce e chitarra) e Francesco Lamberto (basso) incontrano Daniel Daquino (batteria) e trovano la quadra definitiva nel power-trio. I Cani portano il loro rock’n’roll molestato dal noise e violentato dall’hardcore su molti palchi della penisola. Escono con il loro primo demo “Flat” nel 2004 e, dopo un mini-tour invernale nel nord Italia, registrano subito “Parte V” coprodotto da San Martin Records ed El Paso Autoproduzioni che esce nel febbraio 2005 su 500 CD. Dopo moltissimi live incendiari nei centri sociali italiani e club sparsi per la penisola, tornano in studio nel settembre 2007 per registrare “Parte IV”. Questa volta vanno al Red House Recordings di Senigallia (AN) con David Lenci. Il disco esce nel 2009 per Escape From Today, Il Complotto Autoproduzioni e Canalese Noise Records in 500 copie su vinile rosso sangue. In autunno escono dai confini italiani e suonano in Francia per qualche data. Il 2012 è l’anno di “Parte III” registrato al Cinema Vekkio di Corneliano d’Alba e stampato su LP 12” + CD allegato in 500 copie. Un cambio di bassista costringe i Cani a rallentare sui live e su nuovi lavori, ma l’arrivo di Marco “Giacco” Giaccardi riaccende la scintilla e i Cani Sciorri tornano più in forma che mai a suonare e registrano in poco tempo “Parte II” nel 2016. A marzo del 2017 partono per il loro primo tour europeo insieme ai Cherubs, band cult del noise rock degli anni ’90 da Austin, Texas suonando in Italia, Francia, Belgio, Olanda e Germania. Rientrati si mettono immediatamente a preparare nuovi brani e in pochi mesi le 8 tracce di “Parte I” sono pronte per essere registrate, cosa che avviene nel gennaio 2018 ad Austin, TX al Cacophony Recorders con Erik Wofford. A giugno 2018 i Cani Sciorri ripartiranno in tour per l’Europa insieme ad un’altra storica band noise americana, i Distorted Pony da Los Angeles, California dove, nel 2019, registrano il loro ultimo album “Ten Tacos and One Burrito” con Eddie Rivas al Total Annihilatiom Studios. Nei giorni successivi segue il primo tour dei Cani Sciorri negli USA: 10 date insieme ai texani We Are The Asteroid. Tutto il resto è pandemia!

TONS

I Tons si formano nel 2009 con membri di band hardcore della scena Torinese (The Redrum, Lama Tematica e NoInfo). Sonorità lente e pesanti prendono il posto delle frenetiche ritmiche HC; i testi parlano in maniera ironica di marijuana, ma anche di una certa tendenza all’esoterismo che caratterizza la città di Torino. Nel 2010 registrano un primo demo e nel 2012 esce, per la torinese Escape from Today e per la romana Heavy Psych Sounds, il primo full lenght “Musineè Doom Session”, registrato da Danilo “Dano” Battocchio. Nel 2013 esce uno split con i romani Lento ed i Tons iniziano a solcare i palchi europei, suonando prima di band come Bongzilla, Unsane, Church of Misery, Napalm Death, Pentagram etc….. Nel 2014 vengono invitati a suonare al Duna Jam in Sardegna e all’Incubate Fest. a Tillburg (NL). Nel 2015 Marco Dinocco il batterista lascia la band e viene rimpiazzato da Andrea Peracchia. In formazione si aggiunge anche Paolo Paganelli come chitarra solista. Nel 2018 esce il secondo full lenght della band “Filthy Flowers of Doom” per Heavy Psych Sounds Rec., che porta nuovamente i Tons in giro per l’Europa nei due anni successivi. Nel 2020 entrano di nuovo in studio per registrare un lungo brano per uno split album con i Bongzilla, che vede la luce il 23 aprile del 2021 sempre per Heavy Psych Sounds Rec.

ROPE

I ROPE sono una band torinese formata all’inizio del 2019 da Alessio Francesco e Simone (ex Tutti I Colori Del Buio) e Alessandro (ex The Ponches) poco dopo l’interruzione dell’attività dei loro precendenti gruppi. L’idea iniziale era quella di suonare un misto di punk, grunge, post-hc seguendo le coordinate sonore di Dischord Rec, Sub Pop Rec e SST Rec. Dopo circa sei mesi di prove e una manciata di date in Italia, la band registra il primo disco CRIMSON YOUTH al Magma Studio di Torino con Davide Donvito e affida mix e master a Will Killingsworth degli Ampere/Orchid al Dead Air Studios in Massachussets. Dopo le registrazioni Francesco è stato sostituito da Josh prima per i live e poi in pianta stabile. Simone suona anche con i Peste, hardcore punk di Torino, Josh suona anche con i Khoy hardcore punk di Torino e Alessio suona anche con i The Love Supreme punk-noise sparpagliati per tutta Italia.

OH DiE!

Gli OH DiE! sono Paolo Scappazzoni (batteria) e Tino Paratore (basso). Paolo e Tino sono tra i protagonisti della scena torinese che ha attraversato gli ultimi trent’anni di musica sabauda e, con questa, hanno mosso i primi passi nelle case occupate, raccogliendo lo scettro di quel che fu la vera rivoluzione nella città della Fiat: il punk hardcore dei Negazione, Indigesti, Nerorgasmo, Blue Vomit ecc. Rivitalizzano la scena con i loro Church Of Violence e Arturo, nomi fondamentali nella Torino anni ’90. E questo è solo l’inizio: nel corso del decennio lavorano con Linea 77, Perturbazione, Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Kina, Cripple Bastards, Mirsie e molti altri in un caleidoscopio musicale che è quanto serve loro per sviluppare e sfogare la visione a 360° della musica. Arrivato il nuovo millennio abbracciano nuovi linguaggi, per lo più legati alla musica elettronica, che li vede protagonisti insieme a progetti come LN Ripley, Niagara, ma anche  più sperimentali come Italiani (Li Calzi, Carlone, Johnson Righeira) o più smaccatamente pop come Syria. Con questo bagaglio, nel 2018, Paolo e Tino si affacciano al mondo con il nome OH DiE!, un mix perfetto, algido ma rabbioso, di rock, new wave, punk e musica elettronica in cui basso e batteria sono i soli ingredienti per esplorare un mondo così complesso che viene narrato anche grazie ai visual di Tuby Manuele Di Siro, tra beat nervosi e aperture liberatorie a scandire il respiro affannato di questi tempi sempre in rincorsa.

LAST MINUTE TO JAFFNA

Nati nel 2005, i Last Minute to Jaffna nel corso degli anni hanno sviluppato un suono abbastanza unico nel panorama post metal, che li ha fatti diventare una delle bands italiane più apprezzate nel genere. L’aura scura di Torino, la loro città di origine, è certamente una delle influenze principali della loro musica. Conosciuti per il loro imponente muro di suono, che deve più di qualcosa a bands come Breach, Neurosis ed Isis, nel 2011 hanno cominciato a suonare versioni acustiche dei loro brani, mostrando un lato decisamente più intimo che gli ha fatto guadagnare paragoni con bands come Grails, Codeine e Bark Psychosis. Dopo sedici anni di attività, i Last Minute To Jaffna sono una band capace di suonare in piccoli locali o su grandi palchi con la stessa intensità.

ANNOZERO

Nati dalle ceneri dei Black Wings of Destiny e con precedenti esperienze in Concrete Block, Sickhead e Coda Di Lupo. Una catarsi che li ha portati al recupero di sonorità hardcore e metal proprie del Nord Ovest del paese radicate nel loro vissuto musicale e personale per esprimere il disagio, l’astio e l’inadeguatezza di questo periodo storico. La rabbia vive ancora.

LOW STANDARDS, HIGH FIVES

I Low Standards, High Fives nascono nel 2012 nei dintorni di Torino, con la certezza di essere fuori moda e, allo stesso modo, con il desiderio di scrivere canzoni che durino più di un’estate. La band ha continuato ad evolversi ed affinare il proprio suono e dall’autunno del 2015 la formazione è composta da 3 chitarre, 3 voci, basso e batteria. Dopo i primi 2 EP, nel 2017 arriva il loro album d’esordio “Are We Doing The Best We Can?” prodotto dall’inglese Engineer Records. In questi anni la band ha collaborato con artisti quali Garrett Klahn (Texas is The Reason, Solea) e Jonah Matranga (New End Original, Gratitude) e ha suonato con Ratboys (USA), Foxing (USA), Fine Before You Came (IT), Any Other (ITA), Dowsing (USA), Gender Roles (UK), The Penske File (CAN), Karl Larsson (Last Days of April) e molti altri.

GUFONERO 

I gufonero nascono in Trentino dalle ceneri degli Xarabras (un trio: due bassi e batteria nati nel 2013-2014). Sono un duo basso (Marcella Spaggiari) e batteria (Andrea Bertagnolli) con alcune parti noise. Si possono classificare come un gruppo sludge-noise atipico. Nel 2016 hanno fatto uscire un 7″, nel 2017 uno split 7″ con i trentini Sovereign e nel 2018 uno split Lp con i toscani La cuenta e nel Maggio 2021 un lp dal nome “Ipnagogico”.

PONTE DEL DIAVOLO

Ponte del Diavolo nasce nell’inverno del 2020 a Torino dalla volontà di Erba del Diavolo,che recluta gli altri musicisti coinvolti nel progetto. Dopo un paio di session viene delineata la direzione stilistica della band. Un occult doom molto influenzato tanto dalla new wave quanto dal black metal,con la peculiarità di avere 2 bassi in formazione. Nei primi giorni di marzo del 2021,un paio di giorni prima del lock down registrano in presa diretta il loro primo ep mystery of mystery,pubblicato in cassetta per magma distribution e terminato in pochi giorni. A breve uscirà il secondo ep della band (il secondo di una trilogia).

NITRITONO

Nitritono è duo noise dalla provincia di Cuneo, dall’impatto violento e minimale, nato dall’incontro tra Luca Lavernicocca (Batteria) e Siro Giri (Chitarra) : due teste dure che hanno deciso di sfidarsi sul ring del noise. Attivi dal 2012, quando registrano il demo omonimo con budget minimo, che però dà loro la possibilità di realizzare diversi concerti ed aprire tra gli altri a Cani Sciorrì, Ruggine, Titor, Flying disk, Movion, Ape Unit, The Glad Husband, Lleroy e Stoner Kebab. Nel 2017 esce il primo disco ufficiale, “Panta Rei”, composto da 8 tracce e registrato da Enrico Baraldi (Ornaments), coprodotto da DreaminGorilla Records, Vollmer Industries, Edison Box, Insonnia Lunare Records, TADCA Records e Brigante Records. Durante questi 2 anni raccolgono quasi una cinquantina di date, e nel 2018 aprono a gli Eyehategod.

La Signorina Felicita ovvero la Felicità

Morenica_NET Whatever It Takes dal 5 giugno al 30 ottobre 2021 a Ivrea e Chiaverano (TO)

Un progetto di Compagnia Tecnologia Filosofica e Compagnia Andromeda

 

Sabato 25 settembre

h 17 Centro di Chiaverano

Tour: Le terre sparse di Matteo

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITÀ

di e con Lorena Senestro

 

 

Continua Morenica_NET Whatever It Takes che inaugura la stagione autunnale spostandosi al Teatro Bertagnolio di Chiaverano nella data di sabato 25 settembre per La Signorina Felicita ovvero la Felicità, coproduzione Teatro Stabile di Torino e Teatro della Caduta, uno spettacolo di e con Lorena Senestro, la regia di Massimo Betti Merlin e le musiche originali eseguite dal vivo di Andrea Gattico.

Lorena Senestro, nelle vesti della signorina Felicita, propone una personalissima interpretazione del celebre “salottino in disuso” di Guido Gozzano, accompagnata da Andrea Gattico al pianoforte, alternando lieve comicità e sommessa angoscia e restituendo i versi del poeta con grande maestria ed originalità. Un lavoro di drammaturgia paziente e accurato che filtra i versi di Gozzano per trasporli in scena fluidi ed evocatori, arricchiti da una scenografia che assume proporzioni smisurate, dall’orologio a cucù al mobilio del salotto di Villa Amarena. Immobilizzata nel tempo sospeso dell’attesa, Felicita spera nel ritorno di Guido che non tornerà, stroncato dalla tubercolosi, ma che rimarrà vivo nei ricordi della giovane come “poeta vagabondo”, suo primo e forse unico innamorato. Un omaggio a Guido Gozzano nel centenario della sua morte, lo spettacolo ha debuttato nel 2016 per il Teatro Stabile di Torino ed è stato in seguito più volte replicato e apprezzato sulla scena nazionale. Posti limitati, necessaria la prenotazione ai numeri: 3383781032 – 3387625380 – 3479731968, biglietto intero € 12, ridotto (under 12) € 9.

Prima dello spettacolo, con partenza alle h 17, il tour ne Le terre sparse di Matteo a cura di Life in Progress, una passeggiata in vigna in compagnia del giovane produttore canavesano che con studio e passione ha sottratto dall’abbandono i terrazzamenti nei pressi di Chiaverano. Info telefonando al numero 389.8424683 (Simona Marra) e aperitivo o cena a prezzi convenzionati presso il Caos Pub di Chiaverano.

 

  1. B. Lo spettacolo Antigone WEB previsto per il 17 settembre è stato rimandato a fine settembre con repliche rivolte agli studenti del Liceo Scientifico Gramsci di Ivrea all’interno degli spazi messi a disposizione dall’Istituto nelle date del 29, 30 settembre e 1° ottobre. Per motivi di sicurezza non sarà possibile aprire le repliche a tutto il pubblico.

 

 

 

 

Il programma prosegue con…

 

A fine settembre uno studio di Antigone WEB di e con Francesca Brizzolara, progetto vincitore del bando WIKI-Teatro Libero indetto da Wikimedia Italia che affronta la tematica dell’accesso libero alla cultura, in collaborazione col Liceo Scientifico Gramsci di Ivrea, nelle presentazioni dal 28 settembre al 1° ottobre dedicate agli studenti negli spazi interni all’Istituto. Gli ultimi appuntamenti in ottobre, sabato 2 il musical Back from the future della Compagnia Andromeda che, attraverso il linguaggio della magia, propone un percorso inedito, tutto cantato e ballato dal vivo, tra i grandi musical, dai classici alle nuove produzioni di Broadway; sabato 9 ottobre L’anarchico non è fotogenico, produzione Quotidiana.com in cui Roberto Scappin e Paola Vannoni ripensano al ruolo del teatro contemporaneo; sabato 23 ottobre la danza dei giovani e pluripremiati Zoe Bernabeu e Lorenzo Covello in Un po’ di più alla ricerca di un nuovo, precario equilibrio; ultimo appuntamento della stagione sabato 30 ottobre con VOLO, produzione Tecnologia Filosofica e Morenica Cantiere Canavesano, progetto sulla prevenzione della violenza di genere che dal 2019 incontra il pubblico e le scuole superiori e le Università del territorio, in collaborazione con la Casa delle Donne di Ivrea, il Soroptimist International-Sezione di Ivrea e Canavese, il Progetto Violetta-la forza delle donne.

 

La stagione Morenica NET – Whatever It Takes è un progetto di Tecnologia Filosofica e Compagnia Andromeda. Con il contributo e il sostegno di: Fondazione Piemonte Dal Vivo | Corto Circuito Piemonte 2020; Comune di Ivrea e Fondazione Guelpa; Fondazione CRT; Regione Piemonte; Comune di Chiaverano. Sponsor AEG Cooperativa, in collaborazione con Associazione Pubblico 08, ZAC! Zone Attive di Cittadinanza, La Galleria del Libro di Ivrea, NaturLife, Tour operator Life in Progress, Associazione Sensounico. Media partnership Turismo Torino e Provincia, Ivrea Smart City App.

Tutti gli eventi sono organizzati nel rispetto delle norme di sicurezza e prevedono il distanziamento dei posti a sedere. Per le persone che vivono nello stesso nucleo famigliare non vi è obbligo di distanziamento fisico. Gli spettatori sono invitati al rispetto delle disposizioni di sicurezza, ad indossare la mascherina, a non creare assembramento ed a collaborare con l’organizzazione per la registrazione dei dati personali.

In caso di pioggia, per gli eventi all’aperto sono previste sedi alternative.

 

Link alla brochure con schede spettacolo

https://drive.google.com/file/d/18eDpjcXscXowbnglqNALLEAAvq0dVYkk/view?usp=sharing

Altre informazioni e approfondimenti sul sito morenica.org e sulla pagina FB Morenica NET

 

Biglietti

intero € 12, ridotto € 9 (under 12)

Prevendita

La Galleria del Libro, Via Palestro 70, Ivrea (tel. 0125 641212)

Alimentari La Censa, Chiaverano (tel. 0125 54813)

Vendita diretta a partire da mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli.

Necessaria la prenotazione ai numeri:

3383781032 – 3387625380 – 3479731968

Luoghi

Cortile del Museo Garda piazza Ottinetti, Ivrea

Teatro Bertagnolio via del Teatro 19, Chiaverano

Area Santo Stefano, Chiaverano

Tennis, Piazza Ombre Chiaverano

Movicentro ZAC! via Dora Baltea 40/b, Ivrea

Teatro Giacosa piazza Teatro 1, Ivrea.

 

Tours a cura di Life in Progress.

I tours si confermano con un numero minimo di adesioni. Info e prenotazioni 3898424683, dettagli sui singoli tours su www.agenzialifeinprogress.com. I partecipanti ai tours avranno accesso a pranzi/aperitivi/cene convenzionati prima dell’inizio degli spettacoli, presentando apposito coupon (che sarà fornito al termine dei tours) presso:

Caffé Canavesano (aperitivo) Via Palestro 53, Ivrea

Ristorante La Lucciola (cena) Vicolo Cantarana 12, Ivrea

ZAC! Zone Attive di Cittadinanza (aperitivo o cena) Via Dora Baltea 40b, Ivrea

Caos Pub (pranzo, aperitivo o cena) Corso C. Zuffo 10, Chiaverano

 

Organizzazione Tecnologia Filosofica, Compagnia Andromeda, Sensounico

Direzione artistica Francesca Brizzolara, Matteo Chiantore, Renato Cravero

Comunicazione e ufficio stampa Roberta Cipriani

Amministrazione Antonella Cafasso – Grafica Luca Zocco

Fotografia Luisa Romussi, Davide Bruschetta

 

 

 

Referente stampa, comunicazione e social

Roberta Cipriani – tel 328.4288666 – morenicasignal@gmail.com

 

 

CALENDARIO

MORENICA_NET Whatever It Takes

 

 

Sabato 5 giugno 2021

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

KOTEKINO RIFF di e con Andrea Cosentino

 

Sabato 12 giugno

h 17 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano, il borgo del buon vivere

h 21.30 Piazza Ombre (Tennis), Chiaverano

OPEN di e con Mattia Fabris

 

Domenica 13 giugno

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica Sociale di Adriano Olivetti

h 21,30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

MALALA di e con Raffaella Tomellini

 

Sabato 19 giugno

h 10 Centro di Chiaverano: Bike Tour

h 15 Lago Sirio: relax al lago

h 18 e h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

SINO di e con Giulia Ceolin e Baobab

 

Domenica 20 giugno

Area Santo Stefano, Chiaverano

h 11 Passeggiata Il tessitore di Foreste

a cura di Tiziano Fratus

h 11 Laboratorio di espressione corporea

a cura di Lontana Re

h 15 MUOIO ERGO SUM di e con Matteo Saudino

h 16.30 KODAMA di e con Marta Lucchini

h 17.30 Sinfonia H2O di e con F. Cinalli e P. De Santis

h 18.30 DJ SET

 

Domenica 27 giugno

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

BLACK DICK Bugie bianche capitolo primo

di e con Alessandro Berti

 

Venerdì 2 luglio

h 17 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano, il borgo del buon vivere

h 21.30 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

AMARSIAMORSI di e con Biloura Collective

 

Sabato 3 luglio

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il Grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

IOSONOCHI regia Renato Cravero

 

 

Sabato 17 luglio

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

ORIENTAL GRAND TOUR di e con Mishkalé

 

Sabato 24 luglio

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

BORSELLINO produzione Teatro Bresci

 

Domenica 1° agosto

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

LAUDATO SI’ di e con Moni Ovadia

 

 

 

Martedì 10 agosto

h 17 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21.30 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

INBOX di e con Compagnia Soralino

 

Sabato 21 agosto

h 17 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

IL SETTIMO CONTINENTE

di e con Compagnia La Ribalta

 

Sabato 28 agosto

h 17 Stadio della Canoa, Ivrea

Tour: Il grande Porto di Eporedia

h 21.30 Cortile del Museo Garda, Ivrea

CANTICO DEI CANTICI di e con Roberto Latini

 

Sabato 11 e domenica 12 settembre 2021
Fuoriprogramma for Afghanistan

Presso Area Santo Stefano – Chiaverano (TO)

Appuntamenti di spettacolo a cura di Tecnologia Filosofica

h 11 e h 17.30 – ingresso libero

 

Sabato 25 settembre

h 17 Centro di Chiaverano

Tour: Le terre sparse di Matteo

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITÀ

di e con Lorena Senestro

 

Sabato 2 ottobre

h 16 Duomo di Ivrea

Tour: I misteri del Duomo di Ivrea

h 21 Teatro Giacosa, Ivrea

BACK FROM THE FUTURE

di e con compagnia Andromeda

 

Sabato 9 ottobre

h 16 Via Jervis, Ivrea

Tour: La Fabbrica sociale di Adriano Olivetti

h 21 Movicentro ZAC! Ivrea

L’ANARCHICO NON È FOTOGENICO

di e con Roberto Scappin e Paola Vagnoni

 

 

Sabato 23 ottobre

h 16 Piazza Ombre, Chiaverano

Tour: Chiaverano il borgo del buon vivere

h 21 Teatro Bertagnolio, Chiaverano

UN PO’ DI PIU’

di e con Zoé Bernabeu e Lorenzo Covello

 

Sabato 30 ottobre

h 21 Teatro Giacosa, Ivrea

VOLO di e con Francesca Brizzolara

(venerdì 29 matinée per le scuole)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna

Sabato 25 settembre 2021

MONCALIERI SUMMER EXPERIENCE

Green Minds One Woman Show

Moncalieri, ore 21

Cascina Le Vallere, corso Trieste 98

Ingresso libero, prenotazione consigliata

Green minds è un viaggio divertente e pericoloso nella mente di una donna che vive in un mondo bombardato di informazioni folli, belle, inquietanti, attuali, passate, vere o… false. Lo scopo di questa donna è capire come non lasciarsi intrappolare in un puzzle mentale confuso, tra emozioni paradossali, frontiere fisiche e mentali da attraversare e tanti luoghi comuni. Il suo percorso le schiarisce le idee e ci mette in movimento… con un’energia nuova.

Sara D’Amario è un’autentica professionista e una grande attrice. A luglio aveva aperto il

Moncalieri Summer Experience con Speed Dating, ora torna sul palco delle Vallere nell’ultimo weekend di programmazione estiva con Green Minds – chiosa soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Non a caso abbiamo messo due date con loro e altre ne seguiranno questo autunno: ogni spettacolo prodotto da lei e da François-Xavier è un successo garantito”.

Scheda evento

di François-Xavier Frantz e Sara D’Amario

con Sara D’Amario

Mise en espace, regia, musica dal vivo

François-Xavier Frantz

Credits

Associazione Ancora

Ritorna il Torino Jazz Festival

Il Torino Jazz Festival si svolgerà dal 27 settembre al 3 ottobre. Oltre 220 artisti tra cui musicisti,attori, danzatori, dj con 46 eventi. Saranno coinvolti 12 Jazz Club cittadini.

Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. L’unico concerto a pagamento al Politecnico vedrà esibirsi il trombettista Markus Stockhausen accompagnato dal pianista Florian Weber. La versione autunnale del Festival prevede l’esibizione di numerosi musicisti tra cui: John Greaves con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza con la vocalist Lauren Henderson, Michael Rosen e Mike Cooper. Numerosi anche gli italiani tra cui: Tino Tracanna, Gabriele Mirabassi con Simone Zanchini. l’ex Area Ares Tavolazzi e i torinesi Marco Tardito, la band di Giancarlo Petrini, il sassofonista Emanuele Cisi. Molte le voci femminili: Lucia Minetti, Barbara Raimondi, Valentina Nicolotti. Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billye Holiday.

 

Pier Luigi Fuggetta

Torino a tempo di Jazz, una settimana di musica con 200 artisti

TJF PARTE SECONDA

Nei 7 giorni di programmazione, dal 27 settembre al 3 ottobre, il Torino Jazz Festival Cl(H)Ub 2021 – progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, con il contributo di Fondazione Crt e A.N.Co.S., main partner Intesa Sanpaolo e Iren, media partner Rai Cultura, Rai 5, Rai Radio 3 e La Stampa – coinvolgerà 12 Jazz Club cittadini e l’Aula Magna del Politecnico, in cui si terranno 46 eventi/spettacoli con la partecipazione di oltre 220 artisti tra cui musicisti, attori, danzatori e dj, molti dei quali di Torino o attivi sul territorio.

 

Nonostante la mobilità degli artisti non sia ancora semplice, la sezione Jazz Cl(H)ub quest’anno ha in calendario importanti artisti stranieri come  l’asso della tromba Markus Stockhausen accompagnato dal pianoforte di Florian Weber (concerto realizzato in collaborazione con Polincontri Classica), John Greaves, un mito del rock progressivo, a Torino con la cantante Annie Barbazza, il sassofonista Rick Margitza, che iniziò la sua carriera suonando con Miles Davis, ospite della GP Big Band, la vocalist Lauren Henderson, di radici caraibiche ma cresciuta musicalmente nei club di New York, e l’apolide sperimentatore Mike Cooper.

Suoneranno artisti italiani conosciuti in tutto il mondo come Gabriele Mirabassi e Simone Zanchini, musicisti legati all’improvvisazione e al rock come i Manual for Errors dell’eclettico chitarrista Manlio Maresca, il chitarrista torinese Paolo Spaccamonti per la prima volta con il polistrumentista dei Calibro 35 Enrico Gabrielli, e gli inetichettabili Hobby Horse, così come è difficile incasellare la musica acustica del violoncellista Francesco Guerri. Particolarissimo il gruppo UnFOLKettable del pianista Nico Morelli con la grande voce di Barbara Eramo, progetto a metà strada tra il jazz e la musica folk dell’Italia meridionale. E ancora, musica legata alla scrittura contemporanea con il chitarrista Gilbert Impérial, in Trance TV Trash, progetto dedicato ai compositori degli ultimi decenni, partendo da Fausto Romitelli, e con i torinesi Serial Disorder.

Non mancherà la narrazione del jazz: Elena Canone leggerà l’autobiografia di Billie Holiday con la complicità dei PRANK, gruppo elettrico di sorprendente elaborazione, così come le note del pianista Giancarlo Tossani racconteranno William Parker, Matteo Salvadori rileggerà il Great American Songbook con voce e chitarra acustica, e il concerto del clarinettista Marco Tardito è dedicato a Lawrence Ferlinghetti.

 

Uno spazio interdisciplinare è dedicato alla musica e alla danza, con gli elettronici Retina.it insieme all’ensemble di Gabriella Cerritelli e DJ Delavie e Ivan Bert con il Balletto Teatro di Torino.

 

Saranno presenti importanti nomi del jazz nazionale come Umberto Petrin insieme a Tino Tracanna, Ares Tavolazzi in duo con Federico Bagnasco, un dialogo tra contrabbassi, Piero Tonolo ospite dell’Ottimo Massimo Grand Band, Giovanni Falzone con  Bandakadabra, Gianni Cazzola insieme a  Sandro Gibellini, i Pericopes.

 

Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali si è chiesto di fare dei primi concerti originali, come Mario Congiu insieme a Paolo Porta, Luca Mangani e Donato Stolfi), e ancora Luigi Tessarollo, Max Gallo Dedalus Trio, il Django Memory Ensemble che suona la musica gipsy jazz di Django Reinhardt; i Jazzonia che dedicano il loro concerto al leggendario batterista Art Blakey. Molte le voci femminili che animeranno il cartellone autunnale: Valentina Nicolotti, Lucia Minetti, Monica Fabbrini, Barbara Raimondi. E tra le grandi formazioni: CFM Big Band, Big Band Theory, JST Reunion e The Swingers Orchestra che riprende il repertorio di Count Basie. Confermata anche quest’anno la collaborazione con importanti enti culturali torinesi come Polincontri Classica, l’Associazione Piazza dei Mestieri e quella con Soundmit, la fiera dedicata ai sintetizzatori, agli strumenti musicali elettronici e alle nuove tecnologie per il suono. Il tutto condito dai DJ set di DJ Charlie e Robbie F DJ.

 

 

“Il palinsesto che TJF dedica ai Jazz Club costituisce a oggi il legame più stretto possibile tra la comunità dei musicisti e quella degli appassionati di jazz e musica d’arte, vero e proprio presidio culturale diffuso, occasione privilegiata di incontro e di impensate relazioni sociali. I Jazz Club sono anche il luogo che favorisce l’innesto di musiche e musicisti complementari. Qui sono nati nuovi sound, musiche composte o improvvisate, formazioni solide esportate in tutto il mondo, punto di convergenza di fermenti del territorio culturale cittadino, regionale e nazionale. La missione di TJF è quella di intercettare e sollecitare nuove produzioni o alternativamente mettere in scena concerti consolidati che non passano da troppo tempo nei club della Città e godere delle evoluzioni stilistiche che li hanno affinati negli anni come un grande vino. L’omaggio alla fertile penna di Don Grolnick di Rick Margitza con la GP Big Band, quello al grande Django Reinhardt dell’omonima Associazione con un concerto composto ad hoc per TJF, l’incontro tra i numerosi senatori del jazz  con emergenti di ottimo talento, la presenza di formazioni di allievi e docenti concertisti dei poli di formazione jazzistica quali il Centro di Formazione Musicale della Città, Arcote e Jazz School Torino, l’azione divulgativa e inclusiva nei luoghi di detenzione di Sfera Culture, i grandi organici rimasti in sospeso dalla scorsa edizione. Questi alcuni tratti salienti di un programma fitto e di alto profilo che porterà sui 13 palchi del festival 46 concerti con la partecipazione di oltre 200 musicisti. Ci auguriamo che la circuitazione curiosa del pubblico, al quale chiediamo uno sforzo di pazienza aggiuntivo aiutandoci nelle pratiche di prenotazione, animi i Jazz Club di tutta la Città restituendoci la meravigliosa esperienza di vederli rivivere grazie alla vitalità e alla piacevole socialità che il Jazz porta sempre con sé” dichiara Diego Borotti, Direttore, con Giorgio Li Calzi, del TJF 2021.

 

 

La sfida di questa seconda parte del Torino Jazz Festival 2021 è quella di far sentire la voce di chi fa e di chi segue la musica dal vivo nei club, piccoli ma fondamentali avamposti culturali che tengono in vita la musica durante il corso dell’anno. Proprio questi club non sono ancora davvero ripartiti, viste le condizioni in cui ci troviamo da quasi due anni: purtroppo l’emergenza ha portato a galla le problematiche già esistenti, in generale, nel comparto culturale, nella musica dal vivo, specie in un ambito diverso dall’intrattenimento, e troppo spesso, ancora in questi giorni veniamo a conoscenza di improvvise chiusure di club nella nostra città, che è uno specchio del nostro paese. Ma veniamo a noi: questa sfida consiste nel produrre 46 concerti in 13 location, nonostante le capienze limitate e proprio per questo, con un budget opportuno per questo tipo di attività, senza però rinunciare a sostanza, unicità e appeal artistico. Suoneranno musicisti torinesi, a molti dei quali abbiamo chiesto di fare dei primi concerti originali, gruppi italiani che rappresentano tutte le sfaccettature del jazz e dei linguaggi improvvisativi con una particolare attenzione per tutto ciò che è contemporaneo, che sta intorno a noi, ma anche alcuni importanti artisti stranieri, toccando i generi che il jazz ha generato o a cui si è unito: dal linguaggio afro-americano al progressive (con un vero protagonista a Torino), dalla scrittura contemporanea al folk, dalla libera improvvisazione agli omaggi  (Django Reinhardt, Fausto Romitelli, Count Basie, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg, William Parker, le Funeral March di New Orleans, Italo Calvino, Billie Holiday, Langston Hugues, Art Blakey), dall’improvvisazione sotto forma di rock e elettronica all’interdisciplinarità (grazie a due concerti legati alla danza), dalla narrazione del jazz alla sperimentazione, perché il jazz si è sempre collocato in un territorio rivolto al dialogo tra i linguaggi e alla sperimentazione. Nell’arco di una settimana ci saranno più di 200 musicisti che hanno voglia di suonare per il loro pubblico. Insomma, noi abbiamo fatto questa prima parte. Ora vi aspettiamo al festival per ricominciare davvero tutti insieme”, dichiara Giorgio Li Calzi, Direttore, con Diego Borotti, del TJF 2021.

 

 

INOLTRE…

 

In ‘n Out: jazz dentro e fuori

Attività fuori cartellone dedicate dal TJF al sociale. La ‘Torino Social Orchestra’ dell’associazione Sfera Culture si esibirà per i detenuti e il personale della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno delle Vallette; Il ‘Monbell Trio’, nato dal Dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, suonerà invece per i giovani dell’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti.

 

Area X

Dopo aver ospitato la musica classica con ‘MITO per la Città’, Area X – l’iniziativa di Intesa Sanpaolo Assicura dedicata alla diffusione della cultura e alla protezione – apre le porte anche al jazz. Il 2 ottobre alle 17,00 con l’esibizione del ‘Monbell trio’ Area X si conferma un luogo a disposizione della comunità in cui si incontrano esperienza, protezione e futuro. Prenotazione obbligatoria: TJFinAreaX@fondazioneperlaculturatorino.it .

 

Il TJF festeggia quest’anno anche un anniversario importante: il ventennale della etichetta discografica Auand. Il Festival – che ospita diversi artisti Auand come Giancarlo Tossani & Big Monitors e I Manuals for Errorsha – ha invitato il fondatore della label Marco Valente a spegnere le virtuali candeline e a raccontare la sua attività di scouting volta a documentare il meglio del nuovo jazz italiano.

 

I club coinvolti per il TJF – JAZZ CL(H)UB 2021 sono:

Amen Bar (via Valprato 68); Bagni Pubblici di via Agliè (via Agliè 9); Bunker (via Paganini 0/200); Cafè Neruda (via Giachino 28/e); Combo (corso Regina Margherita 128); Off Topic (via Pallavicino 35); Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13); Folkclub (via Perrone 3 Bis); L’Arteficio (via Bligny 18/L); Laboratori di Barriera (via Baltea 3); Osteria Rabezzana (via San Francesco d’Assisi 23/C); Polincontri – Politecnico Torino (corso Duca degli Abruzzi 24); Piazza dei Mestieri (via Durandi 13).

 

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a esclusione di Markus Stockhausen e Florian Weber “Inside Out” (mercoledì 29 settembre ore 18) al Polincontri Politecnico di Torino (informazioni su www.policlassica.polito.it).

 

Norme di sicurezza

All’ingresso:

  • dovrà essere esibito il Green Pass;
  • verrà misurata la temperatura e non sarà consentito l’accesso con temperatura superiore ai 37.5°;
  • dovranno essere segnalate eventuali variazioni di nominativo.

Dovrà essere indossata la mascherina anche durante lo spettacolo. Non è ammesso l’uso di mascherine di comunità.

Dovranno essere disinfettate le mani con gli appositi gel messi a disposizione.

Dovrà essere osservato il rispetto delle distanze di sicurezza.

Il pubblico si impegna a informare il gestore del club in caso insorgessero sintomi riconducibili a Covid-19 entro le 48 ore successive allo spettacolo.

 

TJF SOCIAL

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Canali TJF

Sito www.torinojazzfestival.it  

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YouTube www.youtube.com/user/torinojazzfestival 

Io non voglio le tue ali Io non voglio falsa libertà

MUSIC TALES, LA RUBRICA MUSICALE

Alle sicurezze delle assicurazioni

Preferisco le paure di tutti i marinai

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà

Agli equilibrismi dei campioni del potere

Preferisco un deltaplano su cui poter sbandare

Io non voglio le tue ali

Io non voglio falsa libertà”

La città di Napoli ha, da sempre, regalato artisti meravigliosi, cantautori di poesie …uno tra questi nacque nel 1946 e porta il nome di Edoardo Bennato.

È ritenuto uno dei più grandi rocker italiani, genere che ha spesso unito o alternato al blues e al folk. È stato il primo cantante italiano a riempire lo stadio milanese di San Siro con più di sessantamila persone, il 19 luglio 1980; e il primo cantante italiano ad esibirsi, nel 1976, al Montreux Jazz Festival.

Di lui, l’album da me più apprezzato, resta “Burattino senza Fili” ma oggi voglio parlarvi di un brano non trito e ritrito dai media e dalle radio: “Falsa libertà”.

Chitarrista, armonicista e cantante, dopo un’esperienza londinese cominciò a proporsi come one man band suonando contemporaneamente, oltre alla chitarra e all’armonica, anche il tamburello a pedale, il kazoo e altre percussioni. L’influenza di grandi del blues come B.B. King e John Lee Hooker su tutti, del rock and roll e di cantautori come Bob Dylan, caratterizzò subito il suo personaggio e la sua musica, nella quale però non potevano mancare influenze mediterranee e partenopee.

L’Edoardo nazionale ci ha sempre regalato testi ironici, dissacranti e rivolti in modo graffiante contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma si manifesti, senza schieramenti politici o appartenenze a partiti.

Per questo lo trovo sempre attuale, in tutte le sue opere musicali.

“Falsa libertà” è una lenta ballad per chitarra acustica e armonica che ci fa riflettere ancora una volta sul potere delle grandi istituzioni e ci propone ancora una volta il messaggio di rivolta dell’artista che preferisce il suo isolamento alla promessa di un volo condotto con le ali di una falsa libertà…come non proporla di questi tempi?

Ma si sa, La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale. Ci sono due libertà – quella falsa, dove un uomo è libero di fare ciò che gli piace; quella vera, dove è libero di fare ciò che deve.

Un uomo è libero nel momento in cui desidera esserlo.”

Buon ascolto del brano, che possa farvi pensare, tanto.

Chiara De Carlo

https://www.youtube.com/watch?v=RQQJlrWpQGU&ab_channel=NamelessHero27

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi della settimana!