SPETTACOLI- Pagina 2

“Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” con Giulia Pont


Un monologo su amori che finiscono e vita che ricomincia,  la musica leggera che ci ha rovinato con i suoi testi romantici,
le app di dating e le avventure che regalano,  le donne single che ancora vengono viste come “mancanti di un pezzo”

 

Se i divorzi sono in aumento, credere nella coppia è un progetto fallimentare? Se Emma Bovary avesse avuto Tinder, come sarebbe finita? E’ il Teatro San Sipario a San Sicario (Cesana) a fare da cornice allo spettacolo di Giulia Pont: venerdì 8 agosto alle 21 presenta “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, per la regia di Carla Carucci. Fa parte della rassegna estiva organizzata da Onda Larsen in collaborazione con l’Associazione Non Solo Neve, partner del progetto: i biglietti (10 euro) sono in vendita su www.ticket.it e alla cassa.

 

Giulia Pont snocciola una mitragliata di domande. Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella al supermercato sotto casa se siamo 7 miliardi sulla Terra? Avranno ragione i poliamorosi? E ancora: la musica leggera ha rovinato la nostra idea di amore?

E se stare da soli, alla fin fine, fosse meglio?

 

Pont, che ha scritto il testo e che lo interpreta sola sul palco per 70 minuti ininterrotti, spiega: «”Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” nasce come sequel dello spettacolo “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, monologo che ha debuttato nel 2013 durante la prima stagione del Torino Fringe Festival e che è stato lo spettacolo più visto di quell’edizione». Racconta: «Si riallaccia al tema della fine dell’amore per raccontare, però, un punto di vista nuovo. Narra infatti come la fine possa essere, in realtà, un nuovo inizio: scoperta di se stessi, della propria individualità e liberazione».

In un mondo in cui ancora troppo spesso una donna single è considerata come “mancante di un pezzo”, la protagonista lotta contro i pregiudizi della società e della famiglia per affermare se stessa e i suoi desideri nonostante un padre patriarca, una mamma sessantottina pentita e una zia con l’hobby delle domande inopportune.

«Nel suo percorso di scoperta di sé stessa si confronta anche con un mondo estremamente avventuroso e talvolta insidioso: l’universo del dating, spesso popolato da “casi umani”. Un viaggio nel quale la accompagna una controversa psicologa» sorride Pont.

Tra ritratti di personaggi bizzarri, momenti di stand-up comedy e canzoni, la protagonista affronta anche il tema della ricerca del piacere femminile. Scoprendo, con ironia ed eleganza, le carte di un gioco che per anni alle donne non è stato concesso.

 

Lo spettacolo ha vinto il Bando Residenze 2022 del Teatro della Caduta. La regia del monologo è di Carla Carucci, che ha già firmato altri due spettacoli della Pont: il monologo “Non tutto il male viene per nuocere ma questo sì” e la commedia “Effetti indesiderati anche gravi” che ha debuttato nel 2018 nella stagione del Teatro Stabile di Torino per “Il Cielo su Torino”.

 

Il teatro e la cultura tornano al Festival di Fenestrelle

Il teatro e la cultura tornano al Festival di Fenestrelle, grazie al Festival Teatro e Letteratura  promosso dal Tangram Teatro tra i forti di Exilles e Fenestrelle dal 2 al 17 agosto. Il festival trae origini da tempi lontani, da quando i direttori artistici di Tangram Teatro Ivana Ferri e Bruno Maria Ferraro hanno iniziato a intrattenere un rapporto con il pubblico a Sauze d’Oulx che si sarebbe poi rivelato duraturo.

La trentesima edizione ha preso il via il 2 agosto  a Fenestrelle, con Matthias Martelli nel suo nuovo lavoro “ Il suono delle pagine”, di cui è,  oltre che interprete, anche autore. Era accompagnato dai jazzisti Mattia Basilico  e Alessandro Gwis. Si è trattato dell’interpretazione di pagine della grande letteratura italiana, dai giullari a Dante, da Trilussa a Rodari.

Il 6 agosto, alle 21, andrà in scena “’L’invenzione senza futuro. Viaggio nel cinema in 60 minuti”. A 130 anni di distanza dal quel 28 dicembre 1895, quando si tenne la prima proiezione cinematografica dei fratelli Lumière al Salon du Grand Café di Parigi, andrà in scena uno spettacolo che verrà presentato alle 21 nell’Arena ex bocciofila di Fenestrelle, a ingresso libero. Il testo è  interpretato da Celeste Gugliandolo, Mauro Parrinello e Matteo  Sintucci e scritto da Federico Giani,  Celeste Gugliandolo, Francesca Montanino e Mauro Parrinello. Al centro dello spettacolo la nascita del cinema, avvenuta per mano dei due fratelli francesi. Ciò che si pongono come obiettivo gli interpreti di questo testo è creare una fusione tra teatro e cinema.

L’8 settembre  a Fenestrelle sarà sul palco Neri Marcorè  che, accompagnato dal polistrumentista Domenico  Mariorenzi, proporrà un viaggio dei cantautori italiani e stranieri, da Elvis Costello agli Eagles, da Simon and Garfunkel a Elvis Presley, passando da De André,  molto amato da Marcorè,  a De Gregori e Ivan Graziani.

Bruno Maria Ferraro  porterà in scena “Viaggio con Dante”, seguito il giorno dopo da un incontro promosso sul Sommo Poeta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. A Exilles sarà di scena Laura Curino con la pièce “La lezione di Rachel  Carson. La Signora degli oceani”, dedicato a una delle maggiori protagoniste dell’ambientalismo americano.

Interessante incontro domenica 10 agosto a Fenestrelle nell’ambito di ‘Focus ambiente’ con la climatologa Elisa Palazzi, che dialogherà con la docente Maria Ludovico Gullino sul  tema delle conseguenze delle crisi climatiche sui territori montani.

Mara Martellotta

“Sapore di mare” all’Imbarkino 

La settima edizione di ‘Imbarkino- il cinema nel prato’ continua e si svolge sul pratone antistante l’Imbarchino. Per domenica 10 agosto propone, alle 21, la proiezione del film “Sapore di mare”, girato in Italia nel 1983, da Carlo Vanzina.

Il cinema nel prato si articola in sei appuntamenti imperdibili tutte le domeniche, fino ad agosto. Sei pellicole d’autore selezionate da Davide Oberto , storico curatore della sezione “Documentari” e “Italiani.corti” al Torino Film Festival. La manifestazione è organizzata da Imbarchino e Banda Larga APS in collaborazione con l’associazione culturale Zampanò Seeyousound International Music Film Festival,  con il sostegno della Città di Torino, Fondazione per la Cultura Torino, Circoscrizione 8 e va Lentino srl Società Benefit.

Il programma cinematografico mira ad osservare la società attraverso le sue metamorfosi più intime. Nella versione restaurata della Cineteca di Bologna “Sapore di mare” ripropone i primi amori e la spensieratezza di una famiglia in vacanza a Forte dei Marmi nell’estate 1964. Il racconto di un’Italia felice, allegra e leggera, accompagnata dalle canzoni di Mina, Edoardo Vianello e Riccardo Cocciante. In caso di pioggia, la proiezione verrà posticipata, in ordine di palinsesto, alle domeniche 17 o 24 agosto, immediatamente successive alla chiusura della rassegna, che si concluderà appunto il 24 agosto con il film “One to One: John & Yoko” , pellicola statunitense del 2024 di Kevin Macdonald.

Mara Martellotta

“Lemon Therapy”, l’adolescenza a San Sicario

Sette mesi di interviste e incontri con ragazzi trasformate in una commedia

 

 

Uno spettacolo sull’adolescenza: l’epoca delle passioni tristi, delle non scelte, dove la risposta a tutto è “boh!”, la stagione dove il desiderio è essere contemporaneamente come tutti gli altri e come nessun altro, quella fase precaria dell’esistenza dove l’identità appena abbozzata gioca tra il non sapere chi si è e la paura di non riuscire a essere ciò che si sogna. Il tempo in cui si comincia a scoprire se stessi, a entrare in contatto con la propria sessualità e a sperimentarla. E’ questo “Lemon therapy” di Chiara Boscaro e Marco Di Stefano, uno spettacolo della compagnia modenese Quinta parete in scena giovedì 7 agosto alle 21 al Teatro San Sipario, a San Sicario, frazione di Cesana (10 euro,  biglietti in vendita su www.ticket.it e alla cassa). Rientra nella stagione “Spettacoli di mezza estate… in vetta”,firmata dalla compagnia teatrale torinese Onda Larsen in collaborazione con l’Associazione Non Solo Neve, partner del progetto.

 

Diretto e interpretato da Enrico Lombardi e Alice Melloni, questo è uno spettacolo che nasce da un’indagine durata sette mesi fatta di interviste, incontri e laboratori con ragazzi dagli 11 ai 20 anni, i loro genitori e insegnanti. Un percorso che parte dai ragazzi, dalle scuole, luogo in cui si sente sempre più l’esigenza di affrontare un argomento spinoso come la sessualità e l’affettività in età adolescenziale, non in termini di prevenzione o dal punto di vista tecnico-scientifico ma in termini di relazione ed educazione. Utilizzando lo strumento teatro e mettendo al centro di questi incontri e laboratori il corpo, un corpo che sta cambiando, che pulsa, che chiede e cerca risposte, Enrico Lombardi e Alice Melloni sono riusciti a entrare in contatto con i ragazzi, a esplorare la loro sfera emotiva, aiutandoli ad esprimersi, a raccontare le loro emozioni, per arrivare a comprendere come i tempi sono cambiati, cosa provano oggi, quali sono i loro dubbi, le loro certezze e come vivono la loro sessualità.

 

Ci si è chiesto: esistono nodi intergenerazionali? La prima volta? L’attesa, la tensione, la sperimentazione, la scoperta di sè e dell’incontro con l’altro.  Chi sono? Come mi percepiscono gli altri? Come sono cambiato?

 

Nelle loro mani questo materiale è diventata una commedia in cui P., un trentacinquenne che ha rimosso completamente il ricordo della sua adolescenza, viene aiutato da  V., una psicoterapeuta con una “originale” terapia. Terapia in cui la Dottoressa, con provocatorie richieste, rompe più volte la quarta parete, rendendo il pubblico co-protagosta dello spettacolo che, intercettando le reazioni degli spettatori, si trasforma da una replica all’altra.

 

La scenografia firmata da Rewik Grossi fa emergere  la contrapposizione tipica adolescenziale di ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, una pianta di limoni viva e reale e uno schermo artificiale ne sono i simboli, come a volere riportare sul palco ciò che si scatena all’interno dell’animo di un adolescente: il contrasto tra il fingere di essere invulnerabile e la realtà di essere fragili.

E’ così che ha preso forma “Lemon Therapy”, una commedia leggera ma non superficiale, che non vuole solo far ridere, non pretende di dare risposte, lascia spazio alla riflessione e lancia provocazioni sul tema, senza scimmiottare o prendere in giro il mondo adolescenziale ma cogliendone l’ironia, la crudeltà e la tragicità.

 

Laura Chiatti madrina del Torino Film Festival

Laura Chiatti condurrà le serate di apertura e di chiusura del Torino Fiom Festival nella sua 43esima edizione

Sarà Laura Chiatti a condurre le serate di apertura e chiusura della 43esima edizione del Torino Film Festival, in programma dal 21 al 29 novembre prossimi.

Laura Chiatti, attrice di talento e di grande popolarità,  accompagnerà il pubblico nelle due serate ufficiali del Festival, salendo fin dalla cerimonia di apertura sul palco del teatro Regio di Torino, a fianco del direttore Giulio Base. Si tratta di una presenza luminosa e intensa, a suggello di un’edizione che si preannuncia ricca di emozioni, grandi film da scoprire, visioni inedite e super ospiti internazionali.

Il Tff ha già   annunciato la retrospettiva su Paul Newman cui ha dedicato il manifesto, mentre il programma completo della 43esima edizione sarà presentato in conferenza stampa a Roma, il 7 novembre.

“Ho conosciuto Laura parecchio tempo fa recitando con lei e poi l’ho voluta in un mio progetto, per avere il privilegio di dirigerla –  spiega Giulio Base, Direttore del Torino Film Festival-  mi è  bastato poco per capire che era la numero uno. Quando due anni dopo l’ho vista splendida protagonista in concorso a Cannes nel film “L’amico di famiglia” di Paolo Sorrentino, ho capito che era arrivata la sua giusta consacrazione. Da allora ho sempre seguito la sua carriera con stima e affetto. Ritrovarla oggi al Torino Film Festival rappresenta una gioia profonda, come certi incontri che tornano al momento giusto, per chiudere il cerchio e riaprirlo di nuova luce”.

Laura Chiatti è una delle interpreti più riconoscibili del cinema italiano  contemporaneo e ha lavorato con grandi registi quali Paolo Sorrentino, Pupi Avati, Roberto Faenza, Sofia Coppola, Marco Tullio Giordana, Giuseppe Tornatore, che le hanno affidato ruoli di forte intensità drammatica. È  anche stata scelta da registi come Carlo Vanzina, Luca Lucini, dimostrando una certa versatilità tra cinema d’autore e commedia popolare.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura, Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città  di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT.

Mara   Martellotta

Aperto il Sestriere Film Festival, il cinema a 2035 metri di altitudine

Sabato 2 agosto ha preso avvio il “Sestriere Film Festival”, giunto alla sua quindicesima edizione  a 2035 metri di altitudine, al cinema Fraiteve, la sala cinematografica più alta d’Europa.
Promosso dall’Associazione Montagna Italia e sostenuto dalle autorità locali, il festival si pone come scopo la promozione e la celebrazione della montagna attraverso film, documentari, cortometraggi e fiction. L’avvio riprende una tradizione ormai consolidata: dopo i saluti istituzionali, alle 21,  il concerto della Fanfara della Brigata Alpina Taurinense, un evento voluto dal Museo Nazionale del Cinema e proposto in anteprima assoluta. Verrà  proiettato il film storico “Sul tetto del mondo. Viaggio di S.A.R il Duca degli Abruzzi  al Karakorum”, girato nel 1910 e musicato dal maestro Michel Catania.
Il primo film in concorso si intitola ”Abriendo Camino. Vol II. Groenlandia”, realizzato da Juan Miguel Ponce, racconto di un’emozionante spedizione che ha condotto all’esplorazione delle montagne lungo la costa orientale della Groenlandia.
Domenica 3 agosto sono iniziate alcune passeggiate che  effettuate con l’accompagnamento delle guide di Sestriere, con ritrovo alle ore 9.30 presso l’Ufficio Turistico del Sestriere  in via Pinerolo 7/b. Alle 21 il festival celebrerà una ricorrenza istituzionale, i cento anni dalla morte di Pier Giorgio Frassati con il film “Verso l’alto” di Daniela Gurrieri.

Terziario domenicano e membro della San Vincenzo de’ Paoli, beatificato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II, le sue spoglie riposano dal 26 luglio scorso non più nel Duomo di Torino, ma a Roma, nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, di fronte al Pantheon.
Il Festival promuove anche un bando cinematografico internazionale aperto a registi e produttori che abbiano dedicato i loro lavori alle “Terre alte del mondo”.
Il 9 agosto ci saranno le premiazioni delle pellicole in concorso, domenica 10 agosto alle 11.30 il rifugio Alpette ospiterà il concerto finale Magic Miles con i musicisti Fabio Brignoli, Francesco Chebat e Stefani Bertoli, che interpreteranno alcuni dei brani più celebri del noto trombettista americano Miles Davis.

Mara Martellotta

 Bardonecchia, linguaggi artistici multidisciplinari con “Narrazioni parallele”

Lunedì 4 agosto, al palazzo delle Feste di Bardonecchia,  si aprirà la prima edizione di una nuova voce nei festival itineranti estivi con “Narrazioni parallele”, un evento innovativo che fonde linguaggi diversi, quali la danza, il circo contemporaneo, le arti visive, la musica e il teatro, su diverse latitudini, tra montagne e città.
Per tre giorni, dal 4 al 6 agosto, il Palazzo delle Feste sarà  il cuore pulsante del Festival. Lunedì 4 agosto alle 21 il festival debutterà con “Virtual Reality”, il nuovo spettacolo dei Dekru, i mimi ucraini eredi spirituali di Marcel Marceau. Con un notevole virtuosismo fisico capace di commuovere, i Dekru esplorano il rapporto tra la componente corporea e quella digitale. Garantito il divertimento, attraverso gag che fanno uso esclusivo del corpo, lo show associerà l’arte del mimo, molto antica, alle nuove espressioni del XXI secolo, quali le storie su Instagram o i balletti su Tik Tok.

Martedì 5 e mercoledì 6 agosto si terrà il debutto nazionale assoluto della celebre compagnia francese Les Farfadais, un valido punto di riferimento nel panorama europeo del nuovo circo. Il loro spettacolo, dal titolo “Envol” accompagna gli spettatori in un universo onirico, rappresentato da un cantiere incompiuto, popolato di creature magiche, misteriosi suoni e giochi di luce. Si prospettano acrobazie spettacolari e invenzioni sceniche straordinarie, che hanno fatto riscuotere a Les Farfadais un successo con oltre 150 repliche in tutta Europa.

‘Narrazioni parallele’ si trasferirà poi a Fenestrelle, dove il 10 agosto la cantautrice Cristina Donà sarà accompagnata dal polistrumentista Saverio Lanza e insieme all’antropologa Elena Dak darà vita alla serata dal titolo “La Musa e l’orizzonte”.

L’11 e il 12 agosto andranno in scena I fantasmi di Fenestrelle e una  lettura inedita tratta dal Macbeth di Shakespeare, che diventerà il monologo “Lady Macbety- God Save the Queen”.

La chiusura del festival avverrà  a Torino e sarà affidata alla Fondazione Merz, con diversi eventi di teatro subacqueo, performance musicali il 19 e 20 settembre prossimi.

Mara Martellotta

50 anni di ‘Stasera che sera’ con Carlo Marrale, Silvia Mezzanotte e tutte le hit dei Matia Bazar

Al via il nuovo tour

Anteprima nazionale a Caramagna Piemonte (CN) il 26 settembre alla Tenuta ‘Lago dei Salici’ che con loro inaugura la nuova ‘Area Concerti’ da 1.200 posti a sedere. Prevendite aperte su www.ticket.it.

Stasera che sera’, il primo, grande successo dei Matia Bazar targato 1975, compie 50 anni. Da allora, di strada continua a macinarne ancora. E per l’occasione diventa un tour celebrativo che prenderà il via, con una gustosa e altrettanto attesa anteprima nazionale, proprio dalla provincia di Cuneo e poi in tutta Italia.

Protagonisti assoluti sul palco Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte pronti a raccontare, tra musica e parole, tutti i più grandi successi nei Matia Bazar.

Una festa in musica – unica data nel Nord Italia – quella che i due noti artisti, ora ex membri della storica band ligure, terranno venerdì 26 settembre alle 21.30 alla Tenuta ‘Lago dei Salici’ di Caramagna Piemonte (CN) fondata nel 1995 e giunta quest’anno al suo 30° compleanno: che, con loro, inaugura la nuova ‘Area Concerti’ destinata ai grandi eventi di musica dal vivo a due passi da Torino, Cuneo e Asti con possibilità di unire alla buona musica anche un’ottima cena seduta.

Uno spazio inedito d’incantevole fascino all’interno di una location mozzafiato con un lago navigabile al centro di un parco verde di ben 12mila metri quadrati fioriti, sentieri per passeggiate e ampio parcheggio.

Un appuntamento e un contesto imperdibili entrambi per celebrare canzoni senza tempo come ‘Vacanze Romane’, ‘Ti Sento’, ‘Solo Tu’, ‘Cavallo Bianco’, ‘Per un’ora d’amore’, ‘Dedicato a Te’, ‘Piccoli Giganti’, ‘Messaggio D’Amore’, ‘C’è tutto un mondo intorno’, ‘Brivido Caldo’ oltre alla pionieristica ‘Stasera che sera’ da cui tutto ebbe inizio.

Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte saranno accompagnati da una band di formidabili musicisti.

Il Tour ‘Stasera…che sera! 50Th Celebration’ è prodotto da ‘Vie Musicali Eood’ in collaborazione con ‘Baldrini Group’.

Carlo Marrale, chitarrista, cofondatore, storica voce maschile dei Matia Bazar dal 1975 al 1994, nonché coautore di tutte le hit più famose, che con loro vinse Sanremo nel 1978 con ‘E dirsi ciao’.

Silvia Mezzanotte, frontwoman per oltre dieci anni dal 1999 al 2016, iconica voce della formazione ligure – unica, al pari di Antonella Ruggiero – ad averli riportati alla vittoria al ‘Festival della Canzone Italiana’ nel 2002 con ‘Messaggio D’Amore’. Brano divenuto a pieno titolo un evergreen dei Matia Bazar con l’altrettanto popolare ‘Brivido Caldo’ che prima, a Sanremo 2000, ne sancì il debutto al microfono come raffinata solista.

Io e Carlo abbiamo vissuto il mondo Matia Bazar in modo parallelo, ma in formazioni diverse. La prima volta che cantammo insieme ci siamo subito riconosciuti, come chi ha già fatto un pezzo di strada mano nella mano. Sono felice di celebrare questo grande capolavoro con lui insieme a tutti gli altri che ha contribuito a scrivere“, afferma entusiasta Silvia Mezzanotte.

Conservo un ricordo nettissimo del momento in cui è nata “Stasera che sera” – racconta Carlo Marrale – Era il tardo pomeriggio del 1° gennaio del ’75. Rientravo dalla festa di Capodanno organizzata con Cassano, Stellita, Antonella Ruggiero e altri amici. Appena arrivato a casa imbracciai la chitarra e, come se l’avessi sempre suonata, mi venne di getto tutta la prima parte…Quella melodia era il regalo che il nuovo anno mi portava. Mancava però uno special che elaborai dopo qualche giorno, in studio di registrazione. Come d’incanto iniziai a cantare le note che sentivo utili a completare la canzone, Aldo Stellita scrisse il testo in breve tempo e il brano era pronto: quasi senza saperlo, gettavamo le basi di una carriera lunghissima e di livello internazionale. Riascoltandola oggi a distanza di 50 anni, mi rendo conto che abbiamo davvero fatto un gran bel lavoro. Per questo motivo insieme a Silvia Mezzanotte, cui mi lega una sintonia artistica e umana uniche, abbiamo scelto di celebrarne i 50 anni: che coincidono con il primo mezzo secolo di vita dei Matia Bazar di cui entrambi abbiamo fatto parte”.

La serata sarà condotta da Maurizio Scandurra, giornalista e opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’, pronto a dialogare con la coppia Marrale-Mezzanotte in una scaletta ricca di sorprese insieme a Giovanni Riggio, il Capitano del ‘Lago dei Salici’. “Silvia e Carlo sono due amici. La voce, la chitarra e la firma del mondo Matia Bazar. Cuori autentici, artisti veri, ma soprattutto binomio d’anime pure al centro di uno spettacolo intenso e ritmato”, afferma Scandurra. “Avere con noi due degli storici protagonisti dei Matia Bazar dei tempi migliori è una gioia immensa, per me che sono cresciuto con le loro canzoni. Un modo per ricambiare in una serata-evento tutta l’emozione che continuano a regalare a quanti amano la musica italiana di qualità stimata anche all’estero”, chiosa Giovanni Riggio.

Biglietti in prevendita on line disponibili sino a esaurimento posti sul circuito www.ticket.it all’indirizzo, con possibilità di prenotare anche la cena selezionando l’opzione desiderata in fase di acquisto.

Maggiori informazioni telefonando allo 0172 89236, Whatsapp 392 0653237.
Lo spettacolo si terrà anche in caso di pioggia.

Onda Larsen porta in scena “Il sogno di Bottom”

Dialoghi divertenti e serrati per una riflessione sul mondo del lavoro e sul teatro a San Sicario

Sabato 2 agosto alle 21 al Teatro San Sipario, a San Sicario (Cesana),  Onda Larsen porta in scena  “Il sogno di Bottom”, per la regia di Lia Tomatis che firma anche il testo. Una commedia, proposta per la stagione “Spettacoli di mezza estate… in vetta“, che è  una riflessione sui meccanismi burocratici che regnano sovrani nel mondo del lavoro e ridicolizza quegli aspetti che oggi sono considerati “vantaggiosi” ma che in realtà badano più alla forma che al contenuto: Quincio, il regista della storia che vive ai giorni nostri, per riuscire ad accontentare le richieste di un bando ed ottenere così dei finanziamenti, è costretto a destrutturare tutte le sue idee sull’arte e a presentare un progetto che “artistico” ormai non è più.

Lo spettacolo è uno spin off di uno dei più divertenti personaggi di Shakespeare. Siamo nel 1595, nel bosco di “Sogno di una notte di mezza estate”, Bottom e Quince provano lo spettacolo per il Duca. Finita la prova, Bottom si addormenta e si risveglia quattro secoli dopo davanti a un giovane regista che sta cercando di allestire uno sgangherato progetto teatrale nella speranza di ottenere qualche finanziamento pubblico. Bottom si lascerà coinvolgere con non poche difficoltà e involontariamente metterà a nudo le contraddizioni del nostro presente grazie alla sua semplicità.

I dialoghi serrati e divertenti, i personaggi ben caratterizzati e gli argomenti estremamente attuali sul mondo teatrale ma anche sul mondo del lavoro in generale, sono i punti di forza di questo spettacolo. L’ironia e la satira dominano il testo e ci spingono a riflettere su alcune contraddizioni del nostro presente che forse sono stati assimilate senza che ce ne siamo veramente accorti. “Ci si accontenta in mancanza d’altro e purtroppo ci si abitua” viene detto all’interno della storia. E’ veramente così o si può cambiare qualcosa?

Scritto e diretto da Lia Tomatis.
Con: Riccardo De Leo e Gianluca Guastella.

Note di regia, a cura di Lia Tomatis

Lo spettacolo IL SOGNO DI BOTTOM è scritto mescolando battute di Shakespeare, un linguaggio “Elisabettiano” e un linguaggio moderno, contemporaneo, così come nelle opere di Shakespeare si alternavano realtà e magia, momenti di dramma e di commedia.
È scritto in modo da essere fedele all’ordine cronologico in cui sono state scritte le opere di Shakespeare: Bottom non conosce le parole dei drammi che sono stati scritti dopo “Sogno di una notte di mezza estate”, gli frullano solo nella testa in maniera inconsapevole, mentre conosce “Romeo e Giulietta” che risulta precedente. Le informazioni storiche che passano, anche se solo di sfuggita, tra le parole dei personaggi sono corrette.
Vista la scelta di creare una coerenza filologica drammaturgica, anche per l’impianto scenico e la regia si è scelto una pulizia che ricordasse il teatro elisabettiano.
In scena infatti c’è un solo elemento: un cubo che può viene utilizzato nel finale come veniva utilizzato il balcone nel teatro elisabettiano. Lo spettacolo è pensato per poter essere rappresentato in ogni tipo di luogo, anche in arene a pianta semicircolare. Come nel teatro seicentesco, gli attori possono recitare quasi tra il pubblico e con il pubblico interagiscono e i cambi di scena e di luogo sono segnalati dall’uscita degli attori da una quinta e un rientro in palco da un’altra quinta.
Con una recitazione naturale, informale, che alterna momenti di grande poesia e momenti di comicità e dramma si è cercato di restituire un po’ di quell’anima del teatro elisabettiano in chiave moderna.

Biglietto unico 10 euro. I biglietti sono acquistabili sia in cassa il giorno dell’evento sia sul sito www.ticket.it
Informazioni: info@ondalarsen.org; 3514607575.

Il Cinema San Sipario è in frazione San Sicario Alto C1 3/b, Cesana.

Inizio sempre alle 21.

Preparatevi: “JUKEBOX – LA NOTTE DELLE HIT” sta per arrivare!

Grande attesa per le due serate evento, che diventeranno spettacolo televisivo, con Antonella Clerici e la partecipazione di Clementino all’“Inalpi Arena”

Biglietti già in vendita / 12 e 13 settembre

Sarà grande musica. Musica “senza tempo”. Protagonisti nomi alti alti, che sono ormai “leggende” della scena musicale internazionale. A condurre i giochi sul grande palco della torinese “Inalpi Arena” (corso Sebastopoli, 123), sarà (anche lei “leggenda”) Antonella Clerici, uno dei volti più noti ed amati della televisione italiana, con la partecipazione di Clementino, rapper e attore avellinese, al secolo Clemente Maccaro, classe 1982. I due (ottima accoppiata!) accompagneranno il pubblico, che si presume accorrerà numeroso, in un viaggio sonoro lungo quarant’anni, attraverso la riproposta di “hit” iconiche in uno spettacolo live, destinato a trasformarsi in un “evento televisivo” che andrà in onda, in autunno e in prima serata, su “Rai 1”. L’appuntamento con le registrazioni, sotto la Mole, è in programma per due serate straordinarie che si terranno all’“Inalpi”, venerdì 12 e sabato 13 settembrea partire dalle 21.

Attenzione! I biglietti per assistere alle due serate sono già disponibili su “Ticketone” e presso tutti i punti vendita autorizzati.

“JUKEBOX – LA NOTTE DELLE HIT” sarà un lungo viaggio, proposto tra fantasia e realtà (memorie e spazi non negati all’attualità) nella “storia della musica”, dagli anni ’70 ai Duemila, con la presenza degli interpreti originali di brani che hanno fatto cantare, ballare e sognare intere generazioni. Il progetto, davvero imponente e prodotto da “A1 Pictures”, riuscirà certamente a mettere insieme la spettacolarità del “live” con la rispettosa “eleganza” della grande televisione, annunciandosi come uno dei titoli di punta della stagione autunnale “Rai”.

Soul, rock, pop, dance, flamenco e cantautorato saranno gli ingredienti – base di un concertone che vedrà alternarsi sul palco oltre venti “leggende” della musica impegnate in un repertorio senza tempo che, per due indimenticabili serate, farà da suggestivo collante a un pubblico d’ogni età che potrà ritrovare o (perche no?) scoprire, imprevedibilmente e a distanza di anni, la colonna sonora della propria vita, attraverso le voci autentiche e carismatiche che hanno segnato la Storia (con la “S” maiuscola) della musica italiana e internazionale. “Ogni artista – dicono gli organizzatori – porterà sul palco la propria essenza musicale, creando una colonna sonora corale e intergenerazionale, capace di emozionare e coinvolgere il pubblico di tutte le età. Sarà una vera e propria festa della musica dal vivo, un evento che promette di diventare un classico della programmazione televisiva nazionale”.

Annunciato ai “Palinsesti Rai” del 27 giugno a Napoli, l’evento è stato seguito dalla presentazione ufficiale della “line-up” degli artisti divisi per serata che calcheranno il palco, secondo un ordine che vedrà alternarsi, venerdì 12 settembre, i nomi di 11 artisti: da Anastacia con la sua voce potente e i suoi successi planetari ai “Gipsy Kings di Diego Baliardo (maestro del “flamenco pop”), all’americano Michael Sembello (leggendario interprete di “Maniac”, colonna sonora cult di “Flashdance”), fino alla band svedese degli “Alcazar” e alle milanesi “Vibrazioni” (con il loro “Dedicato a te”), per continuare con il “pop” raffinato degli “Zero Assoluto”, con Alexia (regina della “dance” anni ’90), il carismatico Leee John (voce degli “Imagination”) e per finire con Marco Ferradini (e il suo “Teorema”) e l’intramontabile voce dura e graffiante dell’inossidabile Fausto Leali.

Sabato 13 settembre, saranno invece 12 gli artisti a esibirsi. Si comincia con gli “Earth, Wind & Fire Experience” di Al McKayspecial guest Greg Moore; a seguire il britannico Cutting CrewAndreas Johnson (con il successo internazionale di “Glorious”), “Jenny from Ace base” (voce storica della band svedese), via via fino ai “Former Ladies of The Supremes” (eredi degli storici “Motown”), ai “Boney M. – Maizie Williams” (autentico fenomeno “disco-pop” degli anni ’70 e ’80), ai nostri “Gemelli Diversi” (icona del “pop-rap” italiano), all’irriverente eternamente iconica Rettore, ai “Nomadi” (carichi di sessant’anni di carriera), per finire con Ryan Paris (Fabio Roscioli) e la sua “Dolce vita”“Le Orme” anche loro band senza tempo, e quel Johnson Righeira (Stefano Righi) vero baluardo dell’“Italo-disco” con brani immortali come “Vamos a la playa”“L’estate sta finendo” “No tengo dinero”.

Due serate indimenticabili e, si spera, anche turisticamente fruttuose per la città. Di certo, le premesse ci sono tutte. E la Torino “bugia nen” saprà sicuramente metterci del “suo” nel fare, come si deve, la sua parte. E la sua bella figura.

g.m.

Nelle foto: Antonella Clerici da sola e con Clementino