SPETTACOLI- Pagina 2

“La meglio gioventù”: al Regio protagonisti due direttori e due direttrici d’orchestra giovani, talentuosi e pluripremiati

la Corte d’Onore di Palazzo Reale sarà lo scenario dei concerti promossi dal Teatro Regio di Torino nell’ambito della stagione attuale, intitolata “La meglio gioventù”, dal 2 al 24 luglio prossimo. I protagonisti di questi concerti estivi del Teatro Regio saranno quattro direttori d’orchestra giovani, talentuosi e pluripremiati, due direttrici e due direttori.

“Siamo un teatro aperto – hanno dichiarato Mathieu Jouvin, Sovrintendente del Regio e Cristiano Sandri, direttore artistico – e vogliamo favorire le collaborazioni. Siamo quindi felici di tornare a collaborare con i Musei Reali proponendo una rassegna estiva che sia piacevole e godibile durante le serate d’estate. Vogliamo l’opportunità a quattro giovani direttori d’orchestra, due uomini e due donne, per un discorso di parità, molto talentuosi e con un bagaglio importante d’esperienza alle spalle di emergere e farsi conoscere al meglio”.

Accanto ai quattro direttori d’orchestra figureranno cinque cantanti del Regio Ensemble e ottanta, fra ragazzi e ragazze, del nostro Coro di Voci Bianche istruito dal Maestro Ulisse Trabacchin. Con “La meglio gioventù in concerto” il Teatro Regio rinnovato l’impegno nel valorizzare le nuove generazioni artistiche, stimolando la curiosità del pubblico e invitandolo a lasciarsi sorprendere da nuove bacchette e da sguardi inediti sulla musica. Sono quelli di Matteo Dal Maso, torinese, classe 1998, Danila Grassi, pugliese, 32 anni; Sieva Borzak, 28 anni, di origini italo russe; Liubov Nosova, 32 anni, di San Pietroburgo, che saliranno sul podio invitando il pubblico a scoprire le bacchette del futuro.

Il primo appuntamento è in programma mercoledì 2 luglio, e si intitola “Sempre Verdi”, un omaggio travolgente a uno dei maggiori compositori del melodramma italiano. Verranno scelti i Cori e i brani sinfonici fra i più toccanti e amati dal pubblico internazionale. Il programma spazia dai titoli giovanili ai capolavori della maturità, offrendo un ritratto variegato del compositore. In scaletta troveremo pagi e tratte da “Un giorno di Regno”, “Nabucco”, “Luisa Miller”, “I Masnadieri”, “Stiffeglio”, “La battaglia di Legnano”, “Il trovatore”, “Macbeth”, “Ernani” e “La traviata”. Sul podio dell’Orchestra del Coro del Teatro Regio sale il torinese Matteo Dal Maso, il Coro è istruito da Ulisse Trabacchin, solisti cantanti del Regio Ensemble Siphokatsi Molteno e Janusz Nosek. L’appuntamento sarà replicato giovedì 3 luglio.

Le ragazze e i ragazzi del Coro del Teatro Regio saranno i protagonisti del concerto di lunedì 7 luglio, dal titolo “Girotondo”, guidati dal Maestro Claudio Fenoglio, direttore pianoforte, in un affascinante viaggio musicale tra secoli e continenti, attraverso culture e stili lontani tra loro, ma uniti per una sera dalla forza del cantare insieme. Il concerto spazia da Camille Saint-Saëns a Pëtr Il’ic Cajkovskij, da Arrigo Bolto a Leonard Bernstein, passando per Peter Maxwell Davies, Georges Biset, Puccini, Jean Avsil, Mauro Zuccante e John Rutter. Si tratta di un repertorio ricco e variegato che, oltre a emozionare il pubblico, rappresenta per i giovani cantori u ‘esperienza formativa preziosa: cantare in coro educa all’ascolto, alla disciplina, alla bellezza del fare musica in armonia con gli altri.

Mercoledì 9 e giovedì 10 luglio sono in programma due serata all’insegna dell’emozione pura, dove la musica a racconta gioie e seduzioni, drammi, passione e tormento . Con “Intermezzo” il Teatro Regio invita il pubblico a lasciarsi trasportare in un viaggio intenso e raffinato, in cui ogni brano è un frammento di vita, un’istantanea dell’animo umano. Sul podio la talentuosa Danila Grassi, prima donna a dirigere un’opera nella storia del Festival della Valle Itria, che guiderà l’Orchestra e il Coro del Regio accanto al soprano solista Albina Tonkikh, artista del Regio Ensemble, in un programma che alterna celebri intermezzi , brani sinfonici e cori tratti dal repertorio verista. Ricordiamo “La Gioconda” di Ponchielli, “I pagliacci” di Leoncavallo, “La Cavalleria Rusticana” di Mascagni, “Fedora” di Giordano fino ai grandi titoli pucciniani, tra cui “Le Villi”, “Manon Lescault”, “Turandot”, “Madama Butterfly”. Ogni pagina musicale può essere una carezza o un colpo al cuore.

Martedì 15 e mercoledì 16 luglio il Teatro Regio renderà omaggio a Mozart, straordinario talento capace di comporre capolavori a vent’anni, rivoluzionare l’Opera prima dei trenta e lasciare un’eredità immortale a soli 35 anni. Con le serate intitolate “I preferiti di Mozart”, il Regio rende omaggio a questo miracolo della musica, proponendo una selezione delle sue pagine più amate: “Ouverture – arie e danze” dal “Flauto Magico”, il “Don Giovanni”, “Le nozze di Figaro”, “Così fan tutte” e “Idomeneo”. Sul podio Sieva Borzak, che guiderà il Coro del Regio e gli artisti del Regio Ensemble, Albina Tonkikh, Siphokatsi Molteno, Daniel Umbelino, Janusz Nosek e Tyler Zimmerman, per una serata di humour e eleganza.

Mercoledì 23 e giovedì 24 luglio a essere protagoniste saranno le “Donne fatali”, le donne raccontate da Georges Bizet, che oscillano tra il ruolo di seduttrici magnetiche e figure materne e protettive, diventando protagoniste di storie dove il destino degli uomini si gioca sul filo della passione, del desiderio e dell’illusione. In “Donne fatali” l’Orchestra e il Coro del Regio saranno diretti da Liubov Nosova, e daranno voce a due tra le più celebri composizioni musicali del compositore francese, “L’Arlésienne”, con le sue suggestive musiche di scena trasformate in suite sinfoniche e “Carmen”, capolavoro dell’Opera ottocentesca, qui proposta nelle sue pagine orchestrali più iconiche. Si tratta di un programma di grande impatto emotivo che esplora l’universo femminile attraverso la forza evocativa della musica di Bizet, capace di dipingere con tratti intensi un’intera gamma di emozioni.

I concerti inizieranno tutti alle ore 21, ai possessori del biglietto è riservata l’apertura eccezionale del Giardino Ducale, a partire dalle ore 20, per una passeggiata serale e un aperitivo presso la caffetteria. Prenotazione: info@caffetteriareale.it. I concerti avranno luogo presso la Corte d’Onore di Palazzo Reale, piazzetta Reale 1.

Biglietti in vendita alla biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215, a Torino, e online.

Telefono: 011 8815241242 – biglietteria@teatroregio.torino.it

Orari: da lunedì a sabato 0re 11-19 – domenica 15.30 – 16.30

Mara Martellotta

Rock Jazz e dintorni a Torino: gli appuntamenti della settimana

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Martedì. Al Blah Blah suonano i Kontravoid. Al Vinile si esibisce Alex Vaudano.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana è di scena il Corrado Abbate Trio. Al Jazz Club The Chicago Blues Jam!

Al Blah Blah suonano gli Hippie Death Cult + Supasonic Fuzz.

Giovedì. Al Peocio di Trofarello sono di scena gli Horse Power. Al Cafè Neruda suonano Gianni Denitto e Alberto Gurrisi. Allo Ziggy si esibiscono Notturno Kilroy+ Simone Villa + Mazaratee.

Venerdì. Al Jazz Club si esibiscono i 20 Strings. Al Circolino suonano gli After Dark “Blues Experience”. Al Blah Blah sono di scena gli Alteria + guest t.b.a. Allo Spazio 211 si esibisce Gaia Morelli. Allo Ziggy suonano Monade Stanca+ Bowelaw.

Sabato. Al Cap 10100 concerto Gospel. Al Jazz Club suonano i FarRock. Al Bunker per 2 sere consecutive “Jazz is Dead ! Festival. Al Blah Blah suonano gli Small Jackets + Fox Conspiracy + Onyrica. Allo Ziggy si esibiscono i Manicomio. Allo Spazio 211sono di scena i c+c= maxigross.

Domenica. Al Bunker “ “Jazz is Dead! Festival”. Al Blah Blah suonano i The Lings.

Pier Luigi Fuggetta

Human/Machine. Un’esperienza immersiva tra arte e tecnologia

Lunedì 26 maggio, ore 21

Teatro Vittoria, via Gramsci 4, Torino

Human/Machine

Un’esperienza immersiva tra arte e tecnologia, musica elettronica e danza contemporanea, per un dialogo creativo tra uomo e macchina

 

Con Human/Machine prende vita lunedì 26 maggio al Teatro Vittoria di Torino per la Stagione 2025 della Stefano Tempia, una live performance nella quale musica elettronica, live coding, musica acustica e danza trovano un punto d’incontro, chiudendo un grande cerchio di lettura intorno al concetto generale di arte. Sul palco il Collettivo Riflessi con i danzatori Elisa Dal Zovo, Giulia Di Martino, Doris Qehaja, Gabriel Interlando in dialogo con le invenzioni di Davide Anzaldi, musicista underground, polistrumentista ed esperto di informatica.

Human/Machine nasce da una riflessione che, nel 2019, sembrava remota, ma che oggi è diventata una realtà condivisa. In un mondo in cui l’intelligenza artificiale e la tecnologia permeano ogni aspetto della vita, l’arte si fa ponte tra l’umano e il digitale. Corpo, suono e codice si intrecciano in un dialogo profondo. Da un lato, la materia viva degli strumenti acustici, dall’altro l’universo fluido e mutevole dei suoni elettronici generati in tempo reale dal codice. La macchina non è più solo uno strumento, ma una presenza creativa, capace di generare emozioni e dinamiche, mentre il corpo traduce impulsi in movimento. I suoni, inizialmente astratti e algoritmici, incontrano la fisicità dei suoni organici, dando vita a un flusso continuo di interpretazione reciproca. La danza diventa un linguaggio che plasma il suono, mentre il suono trasforma il corpo. Human/Machine è una riflessione che non appartiene più al futuro: è il presente, un presente in cui il conflitto lascia spazio alla collaborazione, dove uomo e macchina diventano co-creatori di un’arte che esplora e celebra il loro incontro. Un respiro comune, un linguaggio condiviso.

COLLETTIVO RIFLESSI

Collettivo Riflessi nasce all’interno di Esplorazioni Contemporanee APS con l’obiettivo di approfondire e concretizzare, in forma estetica, una ricerca sulla commistione tra linguaggi artistici: danza, musica e fotografia.

Il progetto è guidato dalla coreografa Laura Ziccardi, affiancata da un team multidisciplinare composto dalla docente e danzatrice Marta Molinari, dalla fotografa Sonia Santagostino e dal polistrumentista Davide Anzaldi. Un gruppo di professionisti che ha scelto di condividere un percorso di esplorazione artistica, nato da esperienze trasversali e sviluppato negli spazi dell’associazione, ambiente ideale per dare corpo e forma a nuove espressioni performative. Il Collettivo si configura come un laboratorio permanente di ricerca, dove l’interazione tra corpi, suoni e immagini genera esperienze sceniche originali e coinvolgenti. Il gruppo si alimenta del contributo di danzatori e artisti diversi, uniti da una visione condivisa e da un approccio aperto alla sperimentazione. Questo continuo dialogo tra persone, estetiche e pratiche differenti mantiene vivo e in costante evoluzione il processo creativo del Collettivo.

DAVIDE ANZALDI

Musicista e compositore con 30 anni di esperienza dal vivo e in studio, combina il polistrumentismo con l’elettronica, audio recording e live coding. Le collaborazioni con innumerevoli professionisti lo portano a studiare percussioni tradizionali e intonate, batteria, basso, chitarra e tastiere. Da sempre appassionato di elettronica, ha esperienza nella gestione di progetti IT, sviluppo software, loopstation e live coding. Specializzato in esibizioni, composizione, arrangiamento per gruppi di danza contemporanea, teatro, realtà virtuali e sound design sviluppa un custom kit di strumenti ibrido, librerie software per audio e un linguaggio personale, risultato di una combinazione di varie influenze di musica acustica ed elettronica.

LAURA ZICCARDI

Piemontese, approfondisce la danza contemporanea tra Milano, Londra e New York. Laureata in Comunicazione (IULM) e in Scienze dello Spettacolo (UniMi), si specializza come insegnante all’Accademia Teatro alla Scala, consegue il Diploma di Coreografa Regione Lombardia. Conduce laboratori di improvvisazione per danzatori e musicisti al Conservatorio G. Verdi di Milano. Co-fondatrice di Esplorazioni Contemporanee APS, di AMAWAY project e della SFD – Scuola di Fotografia di Danza, è anche docente all’Istituto Italiano di Fotografia. Dirige il Collettivo Riflessi.

MARTA MOLINARI

Danzatrice, formatrice e facilitatrice somatica Body Mind Centering®, diplomata alla Paolo Grassi di Milano. Ha lavorato con artisti italiani e internazionali e partecipato a tournée in Europa e Asia. È co-fondatrice e direttrice artistica di Esplorazioni Contemporanee, ideatrice del format Sento, Mi Muovo, Dico dedicato a bambini e adolescenti. Assistente alla coreografia nel Collettivo Riflessi diretto da Laura Ziccardi. La sua ricerca Come un respiro unisce corpo, percezione e relazione in un approccio integrato tra arte e pedagogia.

DANZATORI:

ELISA DAL ZOVO

Diplomata al Centro Formazione AIDA nel 2017. Inizia la carriera lavorativa con diverse collaborazioni, tra cui Ferrari Gala Road Tour (2023) in tutta Europa, Amaway project (dal 2020) in Italia. Lavora in diversi teatri italiani, tra i quali Teatro Coccia di Novara (2021/2022/2024) Teatro di Bergamo (2022) e il Teatro alla Scala di Milano (2025) e prende parte a diversi progetti indipendenti in Italia.

GIULIA DI MARTINO

Diplomata al Corso di Perfezionamento del Centro Formazione AIDA di Milano. Approfondisce i suoi studi al corso di Alta Formazione del CCN Aterballetto. Danzatrice per Mediaset, Aterballetto, Milano Fashion Week, Milano Beauty Week, Centre Du Ballet, Illusion Group.

DORIS QEHAJA

Danzatrice contemporanea, di origine albanese, classe 1999. Lavora tra Verona e Milano. Danza per vari progetti ed eventi tra i quali: Amaway, progetto legato alla danza e alla fotografia; Collettivo Riflessi, con le produzioni Riflessi, Spazio. Tempo e Human Machine (coreografie di Laura Ziccardi); Mandala Dance Company, con Riti di passaggio e In arte Maddalena (coreografie di Paola Sorressa) esibendosi in teatri nazionali ed internazionali.

GABRIEL INTERLANDO

Danzatore formatosi a Milano, diplomato all’Accademia Susanna Beltrami, approfondisce lo studio del movimento al Centro Formazione Aida e al corso di Alta Formazione del CCN Aterballetto attraverso l’esplorazione di diversi generi, con particolare attenzione alla ricerca e all’improvvisazione. Collabora con coreografi come Paola Lattanzi, Niyayesh Nahavandi, Camilla Pasetto, Alberta Palmisano, Salvatore Sciancalepore e Laura Ziccardi.

L’ACCADEMIA CORALE STEFANO TEMPIA

Fondata nel 1875, l’Accademia Corale Stefano Tempia è la prima associazione musicale del Piemonte e l’Accademia corale più antica d’Italia.

Riferimento storico per l’educazione alla musica e la divulgazione del repertorio a cappella e sinfonico corale, l’Accademia si distingue fin dalle origini per le frequenti  collaborazioni con prestigiosi direttori come Giovanni Bolzoni, Giuseppe Martucci, Lorenzo Perosi,  Arturo Toscanini, e la realizzazione di grandi eventi culturali tra cui la prima esecuzione in Italia del Judas Maccabeus di Haendel (1 marzo 1885) e la prima esecuzione a Torino della Nona Sinfonia di Beethoven (18 marzo 1888).

L’Associazione promuove una Stagione annuale di concerti ospitata presso prestigiose sedi torinesi e in decentramento, in cui abitualmente invita solisti e complessi di alto profilo oltre che offrire un notevole contributo in prima persona. Accanto all’organizzazione e alla programmazione di una stagione musicale che si svolge soprattutto a Torino, ma anche altrove sul territorio piemontese, l’Associazione partecipa a festival e a iniziative musicali in tutta la regione. Riconosciuta a livello nazionale e membro di Sistema Musica, la Stefano Tempia si distingue per la sua missione di educare alla conoscenza del canto corale e alla passione per la musica colta in tutte le sue forme. Per vocazione questa antica istituzione si spinge a esplorare repertori meno frequentati, proponendo opere e brani poco noti o raramente eseguiti, spaziando dai grandi autori della tradizione a composizioni contemporanee e arrangiamenti che dialogano con linguaggi musicali trasversali e innovativi. L’Accademia è guidata da un Direttivo composto da coristi e presieduto da Isabella Oderda, corista nelle file dei soprani e prima donna a ricoprire questo ruolo nella storia della Tempia. Direttore Artistico e Maestro del Coro Luigi Cociglio.

Nel 2025 l’Accademia celebra il suo 150° anniversario con una Stagione che combina in modo armonioso antico e moderno, creando un dialogo musicale che promuove continuità e sperimentazione. Questo approccio si riflette anche nella modalità di collaborazione con artisti e gruppi, incoraggiando forme di coproduzione per ampliare le prospettive e il pubblico della Tempia. I giovani interpreti rappresentano il cuore pulsante della stagione: una significativa percentuale di concerti li vedrà protagonisti, sostenuti con pazienza e determinazione.

INFO

Lunedì 26 maggio, ore 21

Teatro Vittoria, via Gramsci 4, Torino

HUMAN/MACHINE

Concept, sound design, live coding: Davide Anzaldi

Coreografia: Laura Ziccardi

Assistente alla coreografia: Marta Molinari

Elisa Dal Zovo, danzatrice

Giulia Di Martino, danzatrice

Doris Qehaja, danzatrice

Gabriel Interlando, danzatore

Biglietti: intero 15 euro, ridotto 10 euro (soci Tempia, under 30, enti convenzionati)

Biglietti al link:

https://www.ticket.it/musica/evento/humanmachine—a-mutual-interpretation.aspx

Per informazioni: www.stefanotempia.it

Nasce il centro estivo della Gypsy Musical Academy di Torino

Dai banchi di scuola al palcoscenico nel giro di una sola estate. Il percorso è  davvero molto più  lungo per diventare ballerini professionisti, ma quello che propone la Gypsy Academy di Torino è davvero un buon inizio per i talenti in erba e non solo. Si tratta del Centro Estivo Musical dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni che, finita la scuola, potranno gettarsi a capofitto nell’universo musical all’interno della più grande accademia multidisciplinare di Torino, che rappresenta un’eccellenza italiana.

Un’occasione per bambini e genitori della Circoscrizione, desiderosi di impegnare al meglio i lunghi mesi estivi dei propri figli ( giugno, luglio e settembre), una volta terminata la scuola. I partecipanti avranno l’opportunità di allestire uno spettacolo ogni due settimane, trattando materie  relative al musical, quali allestimento, canto, danza, recitazione, presenza scenica e scenografia.  Lo spettacolo verrà  poi rappresentato nel teatro della Gypsy, in via Pagliani 25. Sono previste molte attività aggiuntive, quali il gioco al parco attrezzato, una gita golosa da Silvano per assaggiare uno dei gelati più buoni di Torino.

Posti limitati. Informazioni allo 011.0968343

Info@gypsymusical.com

Mara Martellotta

Buon compleanno, Festival delle Colline!

La trentesima edizione, dall’8 ottobre al 3 novembre

Una lunga storia d’amore e di teatro”, dice l’Assessora Rosanna Purchia non appena arrivata alla Fondazione Merz per la presentazione della nuova edizione del Festival delle Colline (dall’8 ottobre al 3 novembre prossimi), un’edizione e un anniversario – un trentennale – che Marzio Zorio ha riassunto in quel logo più che esplicativo, tre grandi X che in obliquo formano una lunga linea compatta, attraversate dagli oscillii zigzaganti di una sorta di elettrocardiogramma emotivo che sta lì a decifrare trent’anni di spettacoli. Era il 1996 e gli scenari erano le piazze di paese, i cortili e le case rubate per una sera anche furtivamente a chi li abitava, le ville e i castelli della collina torinese, tutto frutto di chiacchierate e di intuizioni da parte di Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla, che ancora ne sono al timone. Una storia d’amore che forse chiamarla un susseguirsi di serate e di appuntamenti suona riduttivo: piuttosto una specie di follia che a un certo punto prese organizzatori e pubblico – quel pubblico che a volte vagava per i verdi pendii alla ricerca dell’introvabile luogo di rappresentazione, che sottostava al maltempo improvviso e vedeva l’allora assessore Valter Giuliano asciugare sedie e materiale fonico mentre Pippo Delbono aspettava le ventitré per poter iniziare la sua “Rabbia” -, un momento di teatro aperto alle molte voci teatrali sempre in arrivo che catturò anno dopo anno un momento importante, fondamentale, nella vita culturale di Torino e dell’intero Piemonte. Tempi pionieristici, ieri come ieri un confronto pieno d’entusiasmo tra drammaturgie differenti, a partire da quelle ore del tramonto del 10 luglio, sulla scalinata della settecentesca Villa Bria di Gassino, quando Galatea Ranzi vi prese a recitare i versi di Clemente Rebora – un’altra antica follia credere nella forza della poesia! -, quando Roberta Bosetto intonò Emily Dickinson nella chiesa di Santa Croce di San Raffaele Cimena, quando Alessandro Quasimodo, in una piazza di Pavarolo, si mise di fronte all’Odissea tradotta da suo padre, quando Aldo Reggiani recitò le poesie di Oddone Cappellino nel palazzo comunale di San Raffaele Cimena.

A voltarsi indietro, vediamo ancora una volta questo “palcoscenico privilegiato” – che continua -, italiano e internazionale per il teatro contemporaneo, ci rivediamo alle spalle numeri di tutto rispetto, come 603 spettacoli di cui 157 stranieri, circa 1300 recite con 287 prime, 336 luoghi a raccogliere 2300 interpreti. Una lunga storia d’amore che ha raccolto 38 paesi esteri per un totale di 180mila spettatori. Bei traguardi, invidiabilissimi. Qualcosa s’è assestato da ieri a oggi, molte cose sono cambiate, le visioni e l’impegno politico-civile, lo spirito di ricerca e di importanza e di bellezza sono sempre quelli. Oggi il Festival delle Colline – ancora l’inossidabile duo alla direzione artistica – è realizzato da TPE – Teatro Piemonte Europa in partnership con Fondazione Merz e in collaborazione con il Teatro Stabile Torinese e Torinodanza Festival, la Fondazione Piemonte dal Vivo e il Museo Nazionale del Cinema, e vede il sostegno del Ministero per la Cultura, della Regione Piemonte, della Città di Torino, della Fondazione Compagnia San Paolo e della Fondazione CRT.

Nei luoghi scelti quest’anno a ospitare i sedici spettacoli proposti – dall’Astra alla Fondazione Merz, dal teatro San Pietro in Vincoli al Museo del Risorgimento al Palazzo degli Istituti Anatomici, dalle Fonderie Limone a Le Roi Music Hall – si avvicenderanno la compagnia catalana Agrupaciòn Senor Serrano (nel 2015 Leone d’Argento per l’innovazione teatrale alla Biennale di Venezia) con “Historia del amor”, una reliquia pre-colombiana e una storia d’amore che inizia sul web ma pure Katharine Hepburn e Humphrey Bogart con Virginia Woolf ed Enea, Rimini Protokoll che porterà un titolo alla Magritte, “Ceci n’est pas une Ambassade” con un anziano diplomatico, una vibrafonista e una attivista digitale durante l’inaugurazione di un’ambasciata di Taiwan a Torino, ovvero le mire espansionistiche dell’imperialismo cinese, la Compagnia Arnaboldi con “Autour du Corps”, il Bauhaus cancellato dal nazismo e la Sagra della Primavera di Stravinskij. Federica Rosellini è al centro di “iGirl” di Marina Carr (lo spettacolo farà anche parte del cartellone del TPE, sabato 11 e domenica 12 ottobre), bella scoperta di una delle più importanti drammaturghe irlandesi, una fusione di teatro, videoarte e musica, un curioso sconfinamento nell’arte contemporanea, e Marco Lorenzi che guarda in chiave moderna, con il Mulino d’Amleto, al “Giulio Cesare” shakespeariano che per lui è “la notte della Repubblica”, vista come vittima da uccidere e da sacrificare, ovvero amore per la patria o per il potere?, “La vie secrète des vieux” che dobbiamo a Mohammed El Khatib, ovvero un gruppo di persone anziane, sul parquet di una sala da ballo, “per esaltare passioni che sono inversamente proporzionali alla fragilità dei corpi”, amori in là con gli anni, e ancora Lina Majdalanie e Rabin Mroué, artisti libanesi, a firmare il rapporto tra Brecht e la Commissione per le attività anti-americane, mentre guardano alle loro vite di esuli e ai disastri delle dittature.

Ancora Benedetta Parisi con una performance itinerante, uno spettacolo con il pubblico in cuffia alle prese con percorsi individuali e collettivi che esplorano la Fondazione Merz e il vicino Garage Lancia, il gruppo Sotterraneo con il pubblico che danza, due celebri discorsi di Matteotti che Elena Cotugno porta negli spazi del Museo del Risorgimento mentre Paolo Musio s’affida alla maratona poetica della lettura dell’Eneide virgiliana e Tiziano Cruz con “Wayqeycuna” (il titolo si traduce in “miei fratelli”) fa rivivere storia e cultura di una comunità andina. Il primo novembre torna la compagnia che più è stata presente in questi trent’anni di festival, i Motus, con “Frankenstein (A Love Story) e Frankenstein(A History of Hate”), ancora Maria Hassabi, danzatrice coreografa artista, Sergio Ariotti in veste di autore/attore con Aldo Salassa per “L’ispezione”, quattro repliche per uno studio su Emilio Salgari e Mario Carrara che si incrociarono nel 1911, l’uno morto suicida, l’altro obbligato a fare un’ispezione sul cadavere, mentre l’Italia entrava nell’avventura coloniale in Libia e Carrara sarebbe stato costretto a fare i conti con il fascismo vent’anni dopo. Lunedì 3 novembre, in finale di festival, una sempre interessante tappa, “Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi” presentato con lo Stabile torinese, dello studio che Valter Malosti va conducendo sulla figura dello scrittore di “Se questo è un uomo”, del suo mondo letterario, saggistico e poetico. Una silloge di poesie, al suo fianco la chitarra di Paolo Spaccamonti.

Elio Rabbione

Nelle immagini: “l’elettrogramma emotivo” inventato dall’artista Marzio Zorio per i trent’anni del Festival; scene dagli spettacoli “Ceci n’est pas une ambassade” e “Autour du Corps”; Federica Rosellini interprete di “iGirl” di Marina Carr.

L’Atteso ritorno di Interplay, il Festival della danza

Giunto alla sua venticinquesima edizione e diretto da Natalia Casorati, con artisti anche internazionali

Ritorna Interplay dal 28 maggio al 15 luglio prossimi, alla sua venticinquesima edizione, a  cura dell’Associazione Culturale Mosaico Danza, per la direzione artistica di Natalia Casorati.

Quest’anno rappresenta un anno importante, che va ben oltre la ricorrenza dei 25 anni dalla parte della danza e dei coreografi italiani che hanno trovato attraverso il Festival un’occasione per crescere, essere sostenuti e portati anche all’estero, e degli artisti internazionali, molti dei quali, grazie a Interplay, sono approdati per la prima volta in Italia. Si tratta di venticinque anni di collaborazioni e di scambi e soprattutto 25 anni in cui Torino ha avuto un  ruolo  centrale riconosciuto nel panorama della danza contemporanea europea.

Interplay non è  solo un  Festival, ma un motore che unisce, spinge e genera energia. Si tratta di una realtà capace  di trasformarsi, di intercettare le novità,  di offrire uno spazio reale, anche critico a intere generazioni di coreografi e compagnie.  Questo lo si deve soprattutto a Natalia Casorati, direttrice tenace, che da sempre si batte per rendere possibile tutto questo.

28 maggio – 14 giugno la durata del Festival con un evento speciale il 15 luglio nel Living Lab, il nuovo spazio performativo di Mosaico Danza, che si affaccia dal verde della collina verso il centro della città.

Il Festival, che dal 2009 viene finanziato dal Ministero, vincendo poi bandi europei e torinesi, come quest’anno il bando “Torino che cultura”, si è  negli anni affermato come punto di riferimento per la scena coreografica emergente e si svolge in quattro teatri e cinque spazi multidisciplinari,  con una particolare attenzione al riequilibrio territoriale grazie a eventi anche in periferia, confermando la sua vocazione nel creare connessioni tra linguaggi coreografici innovativi e un pubblico sempre più  ampio ed eterogeneo.

A questa edizione parteciperanno 24 compagnie provenienti da otto Paesi, con 9 prime nazionali e nuove creazioni site-specific. Molti tra gli ospiti del Festival hanno recentemente ottenuto importanti riconoscimenti quali il Premio UBU 2024 e il Premio Danza&Danza 2024, a testimonianza della qualità e della proposta artistica che da 25 anni promuove il dialogo e la sperimentazione ad esso connessi.

Il Festival animerà quattro teatri, la Casa del Teatro Ragazzi, in corso Galileo Ferraris 266/C, il teatro Astra in via Rosolino Pilo 6, le Officine Caos, in piazza Eugenio Montale 18/a, e le Lavanderie a Vapore , a Collegno, in corso Pastrengo 51, e cinque spazi multidisciplinari, quali via Baltea, la Casa del Quartiere Bagni Pubblici di via Agliè, l’Imbarchino e il MAO, Museo di Arte Orientale.

Spettacoli site-specific verteranno sui temi dell’Identità e complessità dell’individuo, su quello della trasformazione e decostruzione, e sul corpo politico.

L’inaugurazione del festival avverrà  alla Casa Teatro Ragazzi e Giovani di corso Galileo Ferraris e sarà affidata alla compagnia Abbondanza/Bertoni, con il duetto Viro; il sipario si alzerà alla Lavanderia a Vapore con la performance “Sleep in the car” del coreografo Premio D&D 2024 alla carriera Virgilio Sieni, che proporrà un lavoro di riflessione sulla libertà  e sulle costrizioni nella contemporaneità. Tra gli spettacoli più attesi “AeReA”  di Panzetti Ticconi con una musica originale di Demetrio  Castellucci, in programma  il 12 giugno alle Lavanderie a Vapore. Il 30 maggio la Casa del Teatro ospiterà  la performance “Totemica” di Manfredi Perego e “Decisione consapevole” di Roberto Tedesco, uno dei coreografi più promettenti della scena contemporanea. Il  4 giugno, sempre alla Casa del Teatro, sarà presente  la Compagnia Reaction Integrated Dance Company, che vedrà esibirsi danzatori con o senza disabilità,  e lo spettacolo Aerowaves Twenty 24 di Sarah Baltzinger & Isaiah Wilson, entrambi del Lussemburgo.

Evento speciale del festival il 15 luglio al Living Lab, lo spazio perfomativo creato da Mosaico Danza, affacciato sulla collina torinese, dove andranno in scena “Cosmorama” di Nicola Galli e “Roots Unseen” del collettivo Kyklos, lavori che indagano il rapporto tra paesaggio, identità e appartenenza.

Il 31 maggio a Barriera di Milano e il 14 giugno alle Lavanderie a Vapore di Collegno si terranno due talk sul festival.

Mara  Martellotta

La Rappresentante di Lista ha scelto “Città in note”

Per aprire il Summer Tour
Venerdì 23 maggio alle 21.30 al Toselli. Nel pomeriggio talk, esibizioni e festa per i 25 anni del liceo musicale
22.05.2025 – Continuano a Cuneo gli appuntamenti con la quinta edizione del festival “Città in note. La musica dei luoghi”, ideato e promosso da Fondazione Artea con il Comune di Cuneo, e la direzione artistica di Claudio Carboni coadiuvato da Carlo Maver. La rassegna propone, fino a lunedì 26 maggio, sei giorni di programmazione con oltre 30 appuntamenti che celebrano l’unione tra la musica e il patrimonio storico della città con concerti, performance, workshop e incontri che trasformeranno alcuni dei più suggestivi luoghi della città in palcoscenici vibranti mettendone in luce il grande valore storico, architettonico e naturale.

Domani, venerdì 23 maggio, nell’ambito del progetto The Youth Factor, si terranno due incontri speciali “Talk About Music”. Il primo, alle 15, presso l’auditorium Foro Boario (via Carlo Pascal), accoglierà la proiezione del docu-film “DARE – to take that first step”, giovani imprese e ponti culturali al centro di un racconto intimo e toccante, che invita a riflettere sui temi del contemporaneo e sulle sfide del presente. Dopo lo screening, il talk, condotto da Margherita Devalle, insieme ai protagonisti del film, Silvia Nocentini (NoOx Worldwide, co-direttrice artistica), Sek (artista italo-senegalese), e la regista Silvia Tonelli (anche co-direttrice artistica)cui seguiranno approfondimenti visuali e musicali legati al mondo Afro e di Nuova Generazione. Il secondo appuntamento, alle 18.30, in Sala Michele Ferrero di Casa Betania (via Bersezio, 9), sarà in compagnia de La Rappresentante di Lista che incontrerà il suo pubblico nel talk “La mia natura è resistere”, condotto da Margherita Devalle, e in cui si parlerà della musica come potente linguaggio veicolo di diritti, di inclusività e di riflessione sulla contemporaneità. Evento già sold out ma si consiglia di monitorare comunque il profilo Eventbrite di Artea nell’eventualità che qualcuno annulli la sua prenotazione e si liberino dei posti.

Alle 19.30, nel complesso Monumentale di San Francesco (via Santa Maria, 10), l’Orchestra CONsonanTE (Orchestra Sinfonica Giovanile) della Scuola Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, diretta da Sergio Castroreale, si esibirà con un repertorio di musiche di G.B Sammartini, G. Bottesini e F. J. Haydin. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazione consigliata su fondazioneartea.org.

Alle 20.30, presso la cattedrale di Santa Maria del Bosco (via Roma), imperdibile concerto del coro e orchestra d’archi del Liceo Musicale “Bianchi – Virginio” di Cuneo in collaborazione con le scuole di musica della città Insieme Musica e Palcoscenico. Un’occasione speciale per celebrare i 25 anni del Liceo musicale cuneese che dalla sua fondazione ad oggi, oltre ad aver partecipato a rassegne, concorsi nazionali ed internazionali e a scambi culturali con prestigiose istituzioni scolastiche italiane ed estere ha sviluppato numerosi ed importanti progetti, tra cui la realizzazione integrale de “La Traviata” di G. Verdi e l’incisione su CD del “Requiem” di Mozart. Ingresso libero, posti limitati. Prenotazione obbligatoria su fondazioneartea.org.

Alle 21.30, presso il teatro Toselli (via Giovanni Toselli, 9), La Rappresentante di Lista aprirà il suo Summer Tour 2025. Un percorso lungo ed estremamente ricco, quello della band, con 13 anni di carriera e quattro album in studio all’attivo. Dal 2011 ad oggi il duo si è mosso attraverso territori musicali sempre nuovi e ricercati fra pop e dance, come un laboratorio artistico multidisciplinare e in continua evoluzione, che si nutre dell’attività in studio, ma soprattutto di quella – infaticabile – dal vivo.  Il loro è infatti un live che è sinonimo di qualità musicale, ma non solo: ogni concerto de La Rappresentante di Lista è un’esperienza emotiva e intellettuale, un rito collettivo imprevedibile, nervoso ed energico. Fra i maggiori successi del gruppo, impossibile non ricordare almeno Ciao ciao, canzone classificatasi settima al Festival di Sanremo nel 2022, e da allora diventata una delle hit italiane più cantate e ballate di questo decennio. Biglietti disponibili in prevendita su ticket.it, al costo di 25 euro intero e 20 euro ridotto (under 25, over 65, possessori di abbonamenti alle stagioni a cura di Piemonte dal Vivo, iscritti all’associazione ACLI, iscritti FAI, possessori abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta). Salvo esaurimento posti, i biglietti potranno essere acquistati presso la biglietteria del teatro, la sera del concerto, a partire da un’ora prima.

La Rappresentante di Lista
La rassegna vede quest’anno, in una forma ancora più consolidata, l’importante coinvolgimento delle scuole e delle istituzioni musicali del territorio – Conservatorio “G. F. Ghedini” di Cuneo, Academia Montis Regalis, Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di SaluzzoIstituto Bianchi-Virginio, Insieme Musica, Palcoscenico Performing Arts Centre, Progetto Har e Voice Art Academy – che con le loro proposte di alta qualità troveranno in “Città in note” una rassegna ideale per presentare i giovani talenti della musica del futuro. Diverse le collaborazioni con le principali realtà concertistiche piemontesi: le cuneesi Orchestra sinfonica Bartolomeo Bruni e la Società Corale Città di Cuneola Corale Polifonica “Castello” di Rivoliil Coro Polifonico di Boves e il Gruppo corale “I Polifonici del Marchesato”. Per informazioni consultare il sito www.fondazioneartea.org

“Gran Paradiso dal Vivo”. Anteprima: domenica 25 maggio

Nuove produzioni, spettacoli all’alba, cene in silenzio e camminate narrative nelle Valli Orco e Soana per l’unico Festival “zero impact” di Teatro in natura

Ceresole Reale (Torino)

Godersi e fare teatro – fra esibizioni sceniche, storia e natura – “imprigionati” nella magica suggestione di catene e valli alpine di grande fascino sul versante piemontese del “Parco Nazionale Gran Paradiso”, il più antico d’Italia, istituito il 3 dicembre 1922. L’esperienza è di sicuro indimenticabile! A proporla, anche quest’anno, è “Gran Paradiso dal Vivo”, alla sua ottava edizione e in Italia unico Festival “zero impact” di Teatro in natura, ideato e promosso dal “Parco Nazionale Gran Paradiso” con il contributo di “Unione Montana Gran Paradiso, Valli Orco e Soana”, “Smat” e la direzione artistica di Riccardo Gili, che sottolinea: “L’ottava edizione del Festival percorrerà nuovi sentieri all’interno di un contesto consolidato, ovvero i nove centri che ospitano la nostra manifestazione. Non solo rappresentazioni di teatro in natura, ma esperienze costruite apposta per i luoghi, per la loro storia e per le persone che li abitano o li raggiungono. Modalità nuove sia di rappresentazione che di relazione con il pubblico per un viaggio su e giù tra le valli Orco e Soana con la possibilità di raggiungere le sedi di spettacolo anche con la condivisione dell’auto con gli spettatori. Il tutto, per un Festival sempre più vicino alla natura e più vicino ad ognuno di noi”.

In programma 9 spettacoli “unici ed irripetibili”, senza quinte né sipario, totalmente immersi nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva nei luoghi e nei territori dei comuni di AlpetteCeresole RealeFrassinettoLocanaNoascaRibordoneRonco CanaveseSparone e Valprato Soana. L’appuntamento è da sabato 5 a domenica 20 luglio, con un’anteprima da non perdere domenica 25 maggio.

In programma: una “Cena in silenzio” a Ribordone con la Compagnia “Le Sillabe” e circondati dai soli rumori della natura. A seguire l’allestimento all’aperto del recente successo di Laura Curino “La lezione di Rachel Carson”, la “Signora degli Oceani”, pioniera dell’ambientalismo moderno; la nuova produzione “Albero Madre” con dieci performer donne di “O Thiasos TeatroNatura” messa in scena all’alba, a Locana; la “camminata narrativa” serale “Il viaggio dell’eroe” sulla saga di “Parsifal” e del “Santo Graal”, con Claudio Tomaello, autore e narratore teatrale e il nuovo spettacolo itinerante per famiglie “Topi con la pelliccia” di “Compagni di Viaggio”.

Domenica prossima 25 maggio, invece e come detto, l’anteprima, a Ceresole Reale (ore 15,30), con lo spettacolo “Re di Carte” , realizzato ad hoc per il “Parco”: una presentazione semiseria dei “Reali di Casa Savoia” che hanno dato i natali al primo Parco Nazionale d’Italia. In scena i “Compagni di Viaggio”, con Riccardo Gili, Costanza Maria Frola, Alessandra Minchillo, Federico Clerico, accompagnati dal pianista Gioachino Scomegna. “Re di Carte” entra negli antichi Palazzi di Casa Savoia nel secolo in cui nacque l’Italia con un percorso semiserio che porta in scena i re, ma soprattutto le regine, dal 1821 al 1922, e il loro mondo di relazioni, problemi, urgenti e protocolli: Carlo Felice di fronte ai moti piemontesi del 1821, la Bela Rosin, la Regina Margherita e la salita al Gran Paradiso del 1890, di Vittorio Emanuele III. Spettacolo godibilissimo, un “pacchetto” teatrale di contenuta, intelligente verve ironica, in mano ad un ensemble di attori di buon mestiere perfettamente guidati da Riccardo Gili.

Dopo l’anteprima, lo spettacolo sarà messo in scena domenica 13 luglio, alle 21,30, a Noasca con gli stessi interpreti e il soprano Sherrie Anne Grieve.

Per info e programma: www.granparadisodalvivo.it

  1. m.

Nelle foto: Immagine repertorio a Frassinetto; “Compagni di Viaggio” in “Re di Carte” e Laura Curino

Il podcast ti lascia solo la verità della voce: Carolina Crescentini si racconta

Torinese il Salone, romana lei. Carolina Crescentini arriva con l’energia e l’ironia di chi ha fatto della trasformazione un’arte. L’occasione è la presentazione di Giovani, ricche, vedove, nuovo audiolibro firmato Audible Original, uscito in esclusiva il 15 aprile. Accanto a lei, un cast tutto al femminile: Ambra Angiolini, Fatima Romina Ali, Ilaria Stagni. Un progetto corale, potente, che racconta storie di donne – e lo fa con la voce, la sfumatura più intima dell’identità. Carolina presta la sua a Krystle, “una figura forte e determinata, una donna libera”. Ma dietro quel personaggio, c’è molto anche di lei.

Un progetto tutto al femminile. Che energia si respira?

Lavorare con altre donne, soprattutto in un contesto creativo, è come parlare una lingua comune. Siamo più rapide, più istintive. Spesso ci basta uno sguardo per capirci. Non c’è bisogno di spiegare troppo: ci siamo già dette tutto con un sorriso o con un gesto. È una forma di connessione bellissima. Con Ilaria (Stagni, ndr) abbiamo passato due giorni a ridere e raccontarci la vita. È stato terapeutico.

In questo lavoro hai lasciato da parte il corpo e ti sei affidata solo alla voce. Com’è stato?

Liberatorio. Ogni tanto mi fa bene togliermi di dosso tutto, anche se non ho problemi con il mio corpo. Anzi, sono autoironica e lo uso spesso per raccontare e trasformare. Ma a volte mi stancano le opinioni, l’essere sempre esposti. Il podcast ti spoglia di tutto, ti lascia solo la verità della voce. È come tornare a una dimensione pura, infantile quasi. Come quando da bambina ascoltavo i radiodrammi in macchina con mia madre: erano favole della buonanotte, ma alla radio.

Cosa ascolta una narratrice come te?

Indagini lo seguo spesso. Il dito di Dio di Pablo Trincia mi ha distrutto l’anima: lui è straordinario. Ho amato La città dei vivi, adesso sto ascoltando I limoni sul G8 di Genova – che per la mia generazione è stato uno shock. Mi ha colpito anche Gli slegati di Chiara Gamberale: interviste intime, forti. E poi ogni mattina inizio con Il Post, come un caffè.

VALERIA ROMBOLA’