SPETTACOLI- Pagina 180

Premiato a Piacenza il trombettista torinese Mecca

La finale al Milestone ha decretato i due vincitori

 

Il flautista Di Caterino miglior solista alla finale del “Bettinardi”

 

Nella prima finale Solisti premiati anche il trombettista Cesare Mecca e il saxofonista Pietro Mirabassi

 

Il vincitore della categoria Solisti del Concorso Nazionale “Chicco Bettinardi” per giovani talenti del Jazz italiano è il flautista Aldo Davide Di Caterino della provincia barese (24 anni), al secondo posto il saxofonista Pietro Mirabassi, di Perugia (coetaneo 24enne). Il premio del pubblico è andato invece al trombettista Cesare Mecca (25 anni), originario della provincia di Torino. La prima delle finali per questa edizione 2022 del Concorso, la diciannovesima, ha visto confrontarsi i cinque solisti selezionati sulla base del materiale audio inviato al momento dell’iscrizione. Le altre sezioni, quelle relative ai gruppi e ai cantanti si svolgeranno i prossimi sabati e, più precisamente, 12 e 19 febbraio sempre alle ore 21.30 presso il Milestone Live Club di via Emilia Parmense 27. A organizzare il Concorso è il Piacenza Jazz Club, con il sostegno determinante della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il supporto di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy e, da quest’anno, del Comune di Piacenza.

 

I nomi dei due primi classificati, Di Caterino e Mirabassi, sono stati annunciati sabato sera dal presidente del Piacenza Jazz Club Gianni Azzali al termine di una finale con esecuzioni di grande livello tecnico e di grande sensibilità musicale, come avviene sempre più spesso con questi giovanissimi talenti del jazz italiano. Ad apprezzarne le capacità vi era una Giuria di musicisti ed esperti del settore, presieduta dal maestro Giuseppe Parmigiani, saxofonista, compositore ed arrangiatore. Insieme a lui tre musicisti di grande esperienza che hanno accompagnato i finalisti nel corso delle loro esibizioni: Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. Gli altri componenti erano Fabio Bianchi del quotidiano “Libertà”, il critico musicale della rivista “Musica Jazz” Giancarlo Spezia e Giuseppe “Jody” Borea, esperto di musica afroamericana e docente della Milestone School of Music.

 

Al primo classificato è andato un assegno del valore di 1.200,00 euro più un ingaggio nel cartellone del Piacenza Jazz Fest 2023, al secondo un assegno di 600,00 euro.

Nel corso della finale è stato assegnato inoltre un premio ambito seppur simbolico: il Premio del Pubblico, sulla base dei voti degli spettatori presenti, che ha scelto la tromba di Cesare Mecca.
Le performance dei finalisti saranno visibili tra alcuni giorni sul canale YouTube del Piacenza Jazz Club.

L’organizzazione si complimenta con tutti i finalisti per l’alto livello di preparazione dimostrato.

 

L’appuntamento è per sabato prossimo alle ore 21.30 per la finale della Sezione Gruppi.

 

Collisioni annuncia il concerto di Blanco ad Alba

Evento straordinario

Collisioni annuncia il concerto di Blanco ad Alba sabato 9 luglio 2022 in piazza Medford. A due giorni dalla vittoria della 72° edizione del Festival di Sanremo “Brividi” è il brano più ascoltato di sempre in un giorno su Spotify Italia ed è il più alto debutto di sempre di una canzone italiana al 5° posto della classifica Global Spotify.In estate Blanco sarà protagonista del festival Agri-rock Collisioni per l’unica data in Piemonte del “Blu Celeste Tour”, nell’ambito della tradizionale Giornata Giovani di Collisioni che vedrà numerosi altri artisti in cartellone.Ricordiamo che il festival Agri-rock Collisioni è
un appuntamento imperdibile e prestigioso, grazie al suo cartellone artistico che negli anni ha visto ospiti nomi come: Salman Rushdie, Paul Auster, il regista Premio Oscar Michael Cimino, Don DeLillo, e tanti altri personaggi famosi in tutti gli ambiti possibili ed immaginabili.

Enzo Grassano

Rai Isoradio, Piero Chiambretti oggi a “L’autostoppista” di Igor Righetti

 “I virologi hanno ormai l’agente, come gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono”

“I virologi hanno ormai il procuratore, l’agente, come i calciatori e gli artisti. Dovrebbero fare più attenzione a ciò che dicono perché ci hanno creato una grande confusione. La televisione può creare delle psicosi e non si può dire oggi sì, domani forse e dopodomani no”. È quanto affermato dal conduttore televisivo Piero Chiambretti nella puntata di oggi de “L’autostoppista” di Igor Righetti in onda su Rai Isoradio dalle 17 alle 18. Parlando di televisione, Chiambretti l’ha definita “uno specchio rovesciato, spesso rotto, della realtà”. “L’autostoppista” è il primo programma radiofonico pet friendly dove il co-conducente e co-conduttore è il bassotto Byron, seguitissimo format nato dalla creatività del giornalista e conduttore radiotelevisivo Igor Righetti. A tutt’oggi “L’autostoppista” ha dato un passaggio a 225 personaggi celebri rimasti in panne, da Renzo Arbore a Vittorio Sgarbi, da Piero Angela a Renato Pozzetto fino a Pupi Avati, Barbara Palombelli, Iva Zanicchi, Katia Ricciarelli, Beppe Severgnini, Mara Maionchi, Giovanni Allevi e Massimo Giletti. Da oggi a giovedì 10 febbraio saliranno a bordo dell’auto parlante e interattiva di Righetti, tra gli altri, il cantautore Edoardo Vianello, il regista Stefano Reali, l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi, l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli e il medico veterinario Federico Coccia.

Ironia graffiante, radio dediche musicali e cinematografiche, esperti del mondo pet, influencer, inventori, imprenditori, personaggi celebri del mondo dello spettacolo, del giornalismo e della politica per raccontare i cambiamenti dell’Italia e dei suoi abitanti tra ricordi, aneddoti, curiosità, emozioni e ilarità. “L’autostoppista” può essere ascoltato sulle frequenze di Rai Isoradio (103.3 e 103.5), su RaiPlay Sound (www.raiplaysound.it/isoradio), tramite la app di Radio Rai e in podcast sul sito di Rai Isoradio.

Ecco gli “autostoppisti” di questa settimana.

Lunedì 7 febbraio: il conduttore televisivo Piero Chiambretti

Martedì 8 febbraio: l’editore Florindo Rubbettino, la responsabile dell’area dermatologica del Policlinico universitario Campus Biomedico di Roma Caterina Dianzani, la guida turistica di Roma e del Lazio Fiamma Passarelli

Mercoledì 9 febbraio: il regista, sceneggiatore e compositore Stefano Reali, il medico veterinario Federico Coccia, l’influencer Lorenzo Castelluccio e l’esperto di gossip reduce dal GfVip 6 Biagio D’Anelli

Giovedì 10 febbraio: il cantautore Edoardo Vianello e l’esperto di comunicazione Giampaolo Rossi

Il bullismo, la famiglia, la scuola: il “quando” e il “perché” di una tragedia

“Il nodo” di Johnna Adams, sino al 6 febbraio al Carignano per la stagione dello Stabile

Una classe di prima media nella scuola pubblica di Lake Forest, un piccolo centro nei dintorni di Chicago, una pedana e pochi banchi nel chiuso di una stanza. Un luogo che potrebbe essere completamente cancellato, l’universalità rende il “dove” non importante, è importante il “quando”, è importante soprattutto il “perché”. L’azione potremmo ritrovarla qui o chissà dove, non avrebbe nessuna importanza, le troppe storie che leggiamo ormai quotidianamente ci hanno sentiamo che i confini sono stati infelicemente cancellati.

È l’orario per i colloqui con gli insegnanti, la signora Heather Clark, madre single di Gidion, arriva inaspettata – intimamente devastata: la ferita è recente ma quella devastazione non si vede, non è conclamata, si è lì per lottare, quello è un ring, con un ordine da sovvertire mandando ogni cosa a gambe all’aria, è una lotta all’ultimo sangue, per i sentimenti da squadernare non c’è spazio – davanti all’insegnante Corryn Fell, dell’appuntamento non c’è traccia, eppure Heather deve interrogare, deve sapere. Le prime parole aspre, i primi alterchi, i primi tentativi di ricomporre una situazione, le prime ambiguità, quelle stesse ambiguità che sono il perno intorno a cui ruota il testo. Dovrà pur sapere perché suo figlio abbia ricevuto nei giorni precedenti una lettera di sospensione, forse per un comportamento scorretto o per un rimprovero troppo forte, inadeguato, proprio da parte della Fell, perché lo abbia visto tornare a casa con dei lividi, vittima di bullismo?, chi lo abbia picchiato e per quali motivi, se la vittima sia stata lui o se al contrario sia stato proprio lui a molestare, quale peso abbiano avuto quei compagni più vicino a lui. Deve sapere perché pochi istanti dopo si sia chiuso nel garage di casa per non uscirne più.

“Il nodo” della scrittrice americana Johnna Adams, nella traduzione di Vincenzo Manna e Edward Fortes inserito nella stagione dello Stabile torinese, fa domande ed esige risposte, mentre la disgrazia del suicidio di Gidion aleggia in una continua tensione, un realismo che, complice il cambio di luci, si tramuta quasi in una favola, per un attimo, alla lettura dell’ultimo tema del ragazzo. Domande e risposte che faticano ad uscire fuori dalle bocche, e dai cuori, mescolate tra sospiri e urla, tra parole scandite e frasi che nella rabbia si sovrappongono l’una all’altra, tra rimproveri e verità che sfuggono. Il privato si mescola al pubblico, qual è il peso dell’educazione, quale il peso di una famiglia o della scuola, con i piccoli successi e le sconfitte irreparabili, le parole della madre single ribattono a quelle dell’insegnante che meriterebbe in altro tempo una commedia a sé (l’insegnamento forse portato avanti senza gioia, disperatamente subito, non un figlio, non uno straccio di famiglia, i giorni uno eguale all’altro), la ricerca della verità che dura realisticamente 80’, nel quesito senza spegnimento di chi sia la colpa e la responsabilità, la ricerca delle cause e non degli effetti.

Incisiva, alla ricerca di dare ancora più spessore alle parole, ai “momenti”, del testo, la regia di Serena Senigaglia, che cattura con bravura gli anfratti continui che emergono tra le parole; forti interpreti, preziose nella loro verità di attrici, Ambra Angiolini (che è Heather) e Arianna Scommegna (che è Corryn), indimenticata “Misery” un paio di anni fa. Sala osannante, con le attrici a ringraziare in proscenio, pronte allo stupore e anche alla furtiva lacrima. Da vedere, si replica al Carignano sino a domenica 6 febbraio.

Elio Rabbione

Le immagini dello spettacolo sono di Azzurra Primavera

Il Festival di Sanremo accende la Mole e annuncia Eurovision Song Contest

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Stasera, dal palcoscenico del Festival di Sanremo, ospite il Sindaco Stefano Lo Russo, Eurovision Song Contest ha annunciato ufficialmente i 3 conduttori dell’edizione 2022 che si svolgerà a Torino il 10, 12 e 14 maggio.

Gli artisti che presenteranno la rassegna musicale internazionale, una delle più importanti al mondo seguita in 41 paesi con una audience di 200 milioni di spettatori, sono Laura Pausini, Alessandro Cattelan e Mika.

Dal Festival, insieme ad Amadeus e in collegamento con Torino, i tre hanno dato il via al countdown, proiettato sulla Mole Antonelliana, che segnerà i 100 giorni dalla partenza dell’evento.

 

Torino è pronta ad accogliere tutto il pubblico dell’Eurovision Song Contest – dichiara il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo -. Siamo felici di far vedere a tutto il mondo la nostra meravigliosa città. Essere al Festival di Sanremo – continua Lo Russo – è poi una grande emozione. Dopo la Liguria sarà Torino e il Piemonte il palcoscenico della musica internazionale. E da stasera conosciamo anche i tre conduttori: artisti straordinari e amati dal pubblico. L’Eurovision Song Contest oltre a essere una grande vetrina riporta anche al centro il messaggio di un’Europa unita, coesa e inclusiva. Mancano esattamente cento giorni alla partenza, questa notte dalla cupola della Mole Antonelliana parte il conto alla rovescia del più grande evento musicale europeo”.

 

Too short to wait: torna in sala la rassegna del corto piemontese

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anteprima Spazio Piemonte  21° GLOCAL FILM FESTIVAL 4 – 6 febbraio 2022  Cineteatro Baretti, Torino

50 CORTOMETRAGGI PER RACCONTARE IL CINEMA IN PIEMONTE

Torna in sala TOO SHORT TO WAIT – anteprima Spazio Piemonte, rassegna dedicata ai cortometraggi piemontesi che segna la prima fase della 21ª edizione del GLOCAL FILM FESTIVAL, diretto da Gabriele Diverio e in programma dal 10 al 14 marzo 2022 al Cinema Massimo MNC di Torino.

In attesa del festival, da venerdì 4 a domenica 6 febbraio, i 50 corti che hanno risposto alla call della storica sezione competitiva del Glocal “SPAZIO PIEMONTE” si mostreranno al Cineteatro Baretti (Via Baretti 4, Torino) suddivisi in 10 appuntamenti: venerdì e sabato alle ore 19.00, 20.30 e 22.00, mentre le proiezioni domenicali saranno alle 16.30, 18.30, 20.30 e 22.30 (ingresso 5 euro, ridotto 3 euro).

Dopo la versione online dello scorso anno, nella sua 10a edizione TOO SHORT TO WAIT porta nuovamente sul grande schermo il cinema breve prodotto nel 2021, restituendo l’espressione della creatività della settima arte regionale, grazie alla presenza in programma di corti da tutte le 8 province del Piemonte.

Dei 50 corti proiettati in questa 3 giorni, per la prima volta tutta incentrata sul formato breve di fiction, solo 15 accederanno alla fase finale del festival di marzo, attraverso il voto del pubblico e la selezione dei curatori Chiara Pellegrini, Roberta Pozza e Dario Cerbone, con la collaborazione di Ottavia Isaia.

In palio il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior Attore, il Premio ODS – Miglior Attrice e il Premio Pantaleon – Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria composta da Daniela Scattolin (attrice, protagonista della serie Netflix Zero), Claudio Di Biagio (regista tv, cinema e web, autore e speaker radiofonico e youtuber) e Matevž Jerman (responsabile della programmazione del festival sloveno FeKK Ljubljana short film festival), oltre ai premi speciali dei partner Machiavelli Music – Miglior Colonna Sonora e Scuola Holden – Miglior Sceneggiatura, e il Premio del Pubblico – Santa Clelia.  

I 665 minuti di proiezione – frutto del lavoro di 67 registi e registe – affrontano un ampio spettro di tematiche. Non manca l’apertura alla leggerezza con commedie, satira e l’esplorazione del genere horror che da sempre contraddistingue molti corti della rassegna, ma il contesto attuale lascia inevitabilmente traccia in molti dei lavori in programma, dove la pandemia si insinua nelle vite di personaggi che si muovono in rapporti di coppia complicati, contesti famigliari tossici, violenza di genere e relazioni generazionali complesse.

Anche quest’anno il pubblico di TOO SHORT TO WAIT potrà riconoscere alcuni volti noti del cinema e della comicità, come quello di Hal Yamanouchi – protagonista di Dharma Bums di Francesco Catarinolo – attore e doppiatore giapponese naturalizzato italiano che conta nella sua filmografia 61 titoli girati in Italia e all’estero e che ha dato la voce a Ken Watanabe in L’ultimo samuraiBatman BeginsInceptionGodzillaPokémon: Detective PikachuGodzilla II Massimiliano Loizzi attore, scrittore e stand-up comedian – volto del Terzo Segreto di Satira – protagonista di Cadde la notte su di me di Riccardo Menicatti e Bruno Ugioli.

Anche il territorio si fa protagonista di alcune storie, come ne La Vera Storia della Partita di Nascondino Più Grande del Mondo di Paolo Bonfadini, Irene Cotroneo e Davide Morando, mockumentary ambientato a Serravalle Langhe, in cui i luoghi nascondiglio dei concorrenti rimandano ai rifugi dei partigiani; Colli Novesi di Riccardo Bruno, con le colline di Novi Ligure a fare da sfondo a una gara ciclistica organizzata da Costante Girardengo; Il Tesoro di Monticchio di Giuseppe Varlotta, che segue la graduale scoperta del territorio locale da parte del protagonista; La Leggenda di Stinky-Puzzone di Carlo Ghioni, immerso tra i boschi di Mayne Island, British Columbia, in Canada; Il filo della vita di Maurizio Pellegrini, in cui una giovane si immerge nel territorio biellese di Miagliano tra magia e tradizione.

Tra i 50 corti in programma 18 sono in anteprima assoluta, mentre altri hanno avuto modo di partecipare a importanti festival, come Lui di Federico Mottica che ha debuttato ad Alice nella città – sezione parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni; Damua – La solitudine ai tempi del virus di Marzio Bartolucci e Washing Heart di Pietro Pedrazzoli presentati la prima volta al Paris Lift-Off Film FestivalI miei occhi di Tommaso Acquarone al Festival Européen du Film Court de BrestCortinametraggio e al Corto Dorico Film Festival.

Anche in questa 10ª edizione di Too Short To Wait è presente il cinema d’animazione con 8 titoliUn corpo di Milena Tipaldo; Promised Land di Andrea Pierri; Favole dal Mondo Nuovo di Fulvio Nebbia; Qualcuno ha detto mostro? di Francesco Forti e 4 corti degli studenti del CSC Animazione, Il granaio di Arianna Binaghi, Gabriele Bollassa, Irene Frizzera e Gaia Rizzi; Princess di Lorenzo Bosi, Gabriele Scudiero, Alessandra Piras e Andrea Filippetti; Underwater Love di Veronica Martiradonna, Andrea Falzone e Cristina Fiore; Lucerna di Giorgia Ubaldi, Alessandra Quaroni, Luca Passafaro e Alessandro Spedicato.

Oltre ai 50 corti di fiction, altri 25 lavori sono arrivati dagli istituti scolastici della regione e al festival di marzo uno tra questi riceverà il Premio Miglior Corto Scuole; mentre i 24 film di durata inferiore ai 30’ in forma di documentario iscritti al festival, concorreranno nella nuova categoria DOC SHORTS del concorso Panoramica Doc per il Premio Cinemaitaliano.info – Miglior Corto Documentario, che cresce e si rafforza grazie al gemellaggio con il Toscana Filmmaker Festival, offrendo al corto vincitore e al suo autore o autrice la partecipazione anche dal festival toscano, in programma a Prato a giugno.

Ognuna delle proiezioni domenicali si aprirà con un episodio della mini-serie POST SCRIPTUM – UNO SGUARDO OTTIMISTA DALLA FINE DEL MONDO diretta dal duo torinese Elena Beatrice e Daniele Lince.

La docu-serie – presentata fuori concorso e per la prima volta integralmente in sala – mescola atmosfere sci-fi al racconto di quattro storie attuali raccontate da un futuro immaginario: sfide quotidiane, individuali e collettive, di persone che hanno vissuto una situazione unica tra pandemia e lockdown, e ne sono uscite rafforzate, con una nuova visione orientata al futuro. Protagonista è il “divulgatore del web” Barbascura X, che in Post Scriptum veste i panni di Alex, archeologo del futuro in missione per cambiare il mondo, che ci racconterà il 2020 con uno sguardo ottimista e con la sensibilità tipica di uno dei più brillanti YouTuber in circolazione, che unisce comedy e divulgazione. Il progetto è prodotto dalla torinese Grey Ladder Productions insieme a Infinity Lab, e distribuito in esclusiva da Infinity+.

TSTW – Glocal Film Festival è organizzato da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e di Fondazione CRT, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi. 

TOO SHORT TO WAIT :: anteprima Spazio Piemonte :: Glocal Film Festival  

4 – 6 febbraio 2022 :: CineTeatro Baretti, Torino :: Ingresso 5 euro, ridotto 3 euro.

INFO: www.piemontemovie.com – info@piemontemovie.com – 328.845.82.81 

www.facebook.com/PiemonteMovieGlocalNetwork / www.instagram.com/piemontemovie

Max Casacci presenta Head ‘n’ Groove

I Giovedì in CAMERA
 

Presentazione del libro fotografico con la partecipazione di Max Casacci e Rossano Ronci

Giovedì 3 febbraio, ore 18.30, Gymnasium di CAMERA

Giovedì 3 febbraio, alle ore 18.30, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia ospita la presentazione del libro fotografico Max Casacci. Head ‘n’ Groove (edito da Silvana Editoriale)un ritratto dell’eclettico musicista dei Subsonica, attraverso le immagini evocative del fotografo Rossano Ronci.
 
In queste pagine, Ronci racconta gli istanti salienti delle tournée di Max Casacci con uno sguardo inedito che sa cogliere l’uomo oltre al musicista famoso, e la fitta rete di connessioni culturali ed emotive, che interessano il fondatore dei Subsonica e la sua più grande passione.
 
Seguendo la band in concerto, Rossano Ronci racconta le storie invisibili sopra e dietro il palco, le tensioni e le attese, andando oltre il classico reportage on stage e di backstage.
 
“Mi rendo conto che non c’è uno strumento migliore della fotografia per costruire il racconto di quello che altrimenti passerebbe inosservato. Il pubblico vede tutto ciò che è frontale, noi ricordiamo i flash, gli stati intensi. Ma guardando queste immagini realizzo, per la prima volta, anche quello che succede un attimo dopo e un attimo prima. Quando per esempio la chitarra resta a terra e tu cammini verso lo star-gate che ti riporterà giù. Per un momento sei completamente svuotato. Non me l’aveva mai mostrato nessuno. Ci voleva la fotografia. Ci voleva Rossano Ronci.”
Max Casacci
 
A fine l’incontro, si svolgerà il book signing con l’autore del libro.
 
Intervengono:
Max Casacci, musicista
Rossano Ronci, fotografo
Gabriele Ferraris, giornalista
Walter Guadagnini, direttore di CAMERA
 
Massimiliano Casacci (Torino, 1963)
Meglio noto come Max Casacci, è un chitarrista italiano, produttore e fondatore dei Subsonica. È compositore e autore della maggior parte dei testi del gruppo, produttore musicale, tecnico del suono e direttore del Traffic – Torino Free Festival.
 
Rossano Ronci (Rimini, 1970)
Fotografo autodidatta, ha realizzato progetti editoriali sulla fotografia di ritratto, lavorando con personaggi dello spettacolo come Fiorello, Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, e con grandi campioni dello sport, tra i quali Valentino Rossi, Dino Zoff, Francesco Totti e Gigi Buffon. Si occupa inoltre di fotografia d’architettura, realizzando immagini per importanti architetti italiani e internazionali.
 
 
È consigliato prenotare l’incontro sul sito di CAMERA (qui).
Il biglietto d’ingresso ha un costo di 3 euro.
 
 immagini © Rossano Ronci

Bennato re del rock di scena al Colosseo

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Nel 2020 si sono festeggiati i 40 anni del leggendario “Sono solo canzonette”, l’album che consacrò il successo di Bennato portandolo, come primo italiano, a riempire gli stadi con i suoi concerti.

 

EDOARDO BENNATO 

PETER PAN 

ROCK ‘N’ ROLL TOUR 

Il re italiano del rock

torna a teatro per un nuovo tour

LUNEDì 7 FEBBRAIO – TEATRO COLOSSEO

Via Madama Cristina, 71 – Torino

 

La pandemia non ha permesso la realizzazione del tour, che si sposta direttamente al 2022, con ancora maggiore energia, maturata in due anni, dell’artista.
Edoardo si prepara quindi a tornare sul palco con due ore di pura energia.
Con grinta, passione e tanta voglia ancora di trascinare il pubblico, sarà la volta di “PETER PAN ROCK’N’ROLL TOUR”, nei teatri più prestigiosi d’Italia.
Un concerto ad alto contenuto rock & blues: dai brani dell’album “Solo solo canzonette” ai grandi classici di Bennato.
On stage la Be Band, la formazione ormai consolidata, formata da Giuseppe Scarpato (chitarre), Raffaele Lopez (tastiere), Gennaro Porcelli (chitarre), Arduino Lopez (basso), Roberto Perrone (batteria). E a completare il quadro di grande musica il Quartetto Flegreo.
Bennato arriva a Torino in data lunedì 7 febbraio alle ore 21 al Teatro Colosseo per una data che si prospetta ennesimo SOLD OUT come tutte le date di Bennato organizzate da Dimensione Eventi.

I biglietti di tutte le date sono in vendita:
Per maggiori informazioni contattare
on-line su www.ticketone.it
la produzione Dimensione Eventi al
in tutti i punti vendita affiliati Ticket One
numero 011/19214730, dal lunedì al venerdì,
on-line su www.teatrocolosseo.it
dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30
e presso la biglietteria del teatro