Dal 19 al 21 luglio Taormina ha ospitato la 18esima edizione del Nations Award, il Premio Cinematografico delle Nazioni promosso da Michel Curatolo. Una parata di stelle che anche quest’anno ha visto tra i premiati personaggi che confermano il prestigio di questo appuntamento estivo siciliano. L’evento ha portato per la prima volta in Sicilia il due volte premio Oscar Kevin Spacey, grazie alla preziosa consulenza artistica di Marco Fallanca. L’attore, premiato lo scorso anno al Museo Nazionale del Cinema di Torino, si è esibito domenica 21 luglio in unsuggestivo monologo di Shakespeare nello scenografico del Teatro Antico “costruito dagli dei”, così come lo ha definito lo stesso Spacey, che ha poi ricevuto il Nations Award alla carriera per la sua assoluta dedizione al mestiere di attore. Il premio è andato anche, tra gli altri, ad un esponente eccellente del cinema italiano Giancarlo Giannini, che ha portato la nostra cultura fino ad Hollywood ricevendo nel 2023 una stella nella celebre Walk of Fame.
Il Nations Award anche quest’anno ha dato ampio risalto alla sostenibilità ambientale con il Thinkingreen, un vero e proprio“salotto dell’economia sostenibile” con un alternarsi di convegni all’NH Hotel di Taormina in cui si sono confrontati esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e personaggi dello spettacolo per promuovere lo sviluppo, tutelare l’ambiente e le generazioni che verranno.
Tra i grandi nomi architetti di fama internazionale Doriana e Massimiliano Fuksas, premiati nel corso dell’iniziativa, che hanno dialogato con esperti ed esponenti istituzionali parlando degli interventi e dei progetti che mirino a valorizzare la bellezza del nostro Paese preservando il territorio. Molto interessanteanche l’intervento del presidente del Fc Internazionale, Giuseppe Marotta, in una tavola rotonda dedicata allo sport e alla sostenibilità. In rappresentanza di Torino il direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano che si è soffermato sulle qualità della città di Torino che già da un po’ di anni, da dopo le Olimpiadi del 2006, si è confermata una meta turistica molto ambita con un focus sui musei: “Torino ha un’offerta culturale di ampio respiro soprattutto di qualità molto alta e il Museo del Cinema lo scorso anno ha battuto il record di visitatori in un annocon 750.000 visitatori dal 2000, da quando esiste. Con il Museo Egizio che è il nostro grande competitor in città non c’è assolutamente competizione per il fatto che i turisti quando vengono solitamente vanno con l’intento di vedere questi musei, quindi vanno prima al Museo Egizio e poi a quello del Cinema o viceversa. Per cui, nel momento in cui il Museo Egizio ha chiuso per un mese per lavori di ristrutturazione noi non abbiamo visto un aumento delle presenze da noi, perché il turista va con l’intenzione di vedere proprio quei musei lì e tutta una serie di attrazioni. Recentemente ho fatto il giro del mondo per visitare gli altri musei del cinema e capire i loro punti di forza. Il nostro è molto particolare perché si trova all’interno della Mole antonelliana e quindi oltre ad avere delle collezioni molto ricche attira un certo tipo di pubblico. Ad esempio, mentre da noi, quando facciamo una mostra arrivano circa 400.000 persone, al museo del cinema di Parigi, la Cinémathèque française, arrivanoal massimo 100.000 persone, anche perché nella città più turistica al mondo l’offerta culturale è molto ampia e quindi la Cinémathèque che è un po’ più in periferia non ha così tanto appeal come lo ha invece il Museo del Cinema di Torino. Credo che una delle cose che devono fare i musei sia quella di attirare i giovani. Quando si va nei musei esteri soprattutto in estremo oriente, sarà che l’età media della popolazione è più bassa, si nota come siano stati creati a dimensione dei giovani.
E il fatto di costruire il pubblico del futuro è stata una delle nostre costanti, per cui abbiamo fatto la mostra di Tim Burton che ha avuto un successo eccezionale e poi ha attirato turisti da tutto il mondo e dall’Italia, ma soprattutto un pubblico giovane con un fenomeno piuttosto strano. Cioè erano i ragazzini dai 10 ai 13 anni che costringevano i genitori a venire a Torino per entrare in un museo, quando solitamente accade il contrario: sono i genitori ad obbligare i figli ad entrare in un museo. Adesso abbiamo aperto una saletta sui videogiochi visto che i ragazzi sono fruitori più di giochi che di cinema, un modo per attirare i giovani a Torino per far diventare il museo un luogo dove si respira cultura ma non quella classica che viene magari percepita noiosa. Torino è la città dei Savoia che sui libri di storia non vengono mai dipinti come tra i più simpatici, quindi l’idea è quella di creare uno storytelling che possa attirare un pubblico trasversale in futuro.”
Ma in primo piano c’è stata anche la solidarietà. Partner dell’evento è infatti l’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e sul palco del Teatro greco è stata rappresentata dall’attrice Ester Pantano, testimonial d’eccezione fin dall’inizio, della raccolta fondi per incentivare la ricerca contro questa grave patologia.
Nations Award-Thinkingreen gode dell’alto patrocinio del Parlamento Europeo, del Senato della Repubblica e dell’alto patrocinio e del supporto della Regione Siciliana, Assemblea Regionale Siciliana, Parco Archeologico di Naxos-Taormina e del Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento e inoltre del patrocinio del Comune di Taormina, Fondazione Taormina Arte, Città Metropolitana di Messina, Messina Tourism Bureau, Comune di Giardini Naxos, Università degli studi di Messina e degli Ordini professionali Architetti, Ingegneri e Medici di Messina.
GIULIANA PRESTIPINO