SPETTACOLI- Pagina 172

L’Eurovision sta per sbarcare in città e cerca volontari

La kermesse musicale più seguita al mondo sta per sbarcare nel capoluogo piemontese e se volete prendervi parte , non serve saper cantare.

Martedi 25 Gennaio, a Palazzo Madama, si è svolto il passaggio di consegne tra Ahmed Aboutaleb, il sindaco di Rotterdam, e il nostro sindaco, Stefano Lo Russo. E così l’edizione numero 66 dell’Eurovision Song Contest comincia a prendere forma. Si svolgerà all’ombra della Mole il 10, 12 e 14 maggio.

 

Il sindaco di Rotterdam ha suggerito di lavorare insieme ad imprenditori e cittadini per valorizzare al meglio la città che, come già fatto notare su questo sito, avrà l’opportunità di farsi notare da una platea di portata mondiale proprio come successe per le Olimpiadi del 2006.

 

E proprio come i giochi olimpici, sul sito del comune di Torino, è possibile trovar il bando per arruolare 600 volontari che aiuteranno nella gestione dell’evento. La scadenza per le iscrizioni è fissata per il 14 febbraio. Bisogna però far parte di Giovani Per Torino, e quindi avere un’età compresa tra i 16 e i 30 anni, anche se la manifestazione si concentrerà sulla ricerca di “giovani maggiorenni”.

L’impegno richiesto è di circa 3 settimane e le attività saranno quelle di: informazioni turistiche, gestione dei flussi, accoglienza di giornalisti e delegazioni, accrediti nonché dell’ambitissimo ruolo di “attachè” ovvero di colui che viene assegnato a una delegazione per seguirla in tutti gli spostamenti. Si insomma, a Rotterdam c’è stato un fortunato volontario che ha vissuto la manifestazione insieme a i Maneskin! Per quest’ultimo ambitissimo posto, bisogna però sfoggiare un buon inglese. Siete stati attenti durante le lezioni del liceo?

 

Non è prevista alcun tipo di retribuzione né tantomeno una forma di ospitalità. Per tanto bisogna aver già un posto in cui pernottare. Dal canto suo, Eurovision promette formazione, una divisa, buoni pasto e biglietti per i mezzi di trasporto. Ma il vero compenso sarà la possibilità di vivere un’esperienza di respiro internazionale, fare nuove amicizie e far parte di un evento che di sicuro resterà nel cuore. Se non ne siete convinti, chiedete ai volontari di Torino 2006 e correte a candidarvi.

Loredana Barozzino

“Musica per una vita”

La Reggia di Venaria celebra il “Giorno della Memoria” con la grande musica di Franz Schubert

Giovedì 27 gennaio, ore 18

“Summa dell’arte compositiva schubertina, ma anche un  testamento in musica della  cultura europea”: sarà il “quintetto per archi in do maggiore D 956”, composizione musicale da camera scritta dal grande viennese Franz Schubert nel 1828 ( a soli 31 anni e circa due mesi prima della sua morte ) a risuonare giovedì 27 gennaio, a partire dalle ore 18, negli spazi barocchi della Sala di Diana a La Venaria Reale per celebrare il “Giorno della Memoria”. Noto anche come “quintetto per violoncello” (poiché l’organico è inusualmente composto da un quartetto d’archi con un secondo violoncello aggiunto) o più semplicemente come “quintetto per archi” di Schubert, l’opera, nonostante sia oggi riconosciuta come un capolavoro assoluto e come una delle massime espressioni del “sublime” nel Romanticismo, non godette inizialmente di alcuna fama, tanto che la prima esecuzione pubblica e la pubblicazione a stampa avvennero solo nel 1850 e nel 1853, anni dopo la scomparsa del compositore, mai davvero preso seriamente in considerazione quand’era in vita come autore sinfonico o cameristico. Eppure “in poche altre pagine nella storia della musica si condensano serie di stati d’animo, di situazioni narrative e di evoluzioni quasi pittoriche così varie ed intense” come nell’opera schubertiana scelta dalla Reggia di Venaria – in collaborazione con “Associazione Bianca” – a celebrazione della ricorrenza internazionale (fissata il 27 gennaio d’ogni anno dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite) per commemorare le vittime dell’Olocausto.

In apertura, quasi scolpito, declamato, il “Kaddish” di Maurice Ravel rivisitato da Edoardo Dadone e proposto in prima esecuzione al violoncello solo. “Un brano struggente ma composto, rigoroso, che in poche righe penetra in profondità e consegna un messaggio universale ed inequivocabile di devozione e condivisione”.

Interpreti del concerto saranno il violoncellista Claudio Pasceri ed un gruppo di musicisti di grande valore come Adrian Pinzaru (violino), Sara Mazzarotto (violino), Lara Albesano (viola) e Lorenzo Guida (violoncello).

Ingresso gratuito, fino ad esaurimento posti e consentito solo se in possesso di “Super Green Pass” e “mascherina FFP2”.

Per info: Reggia di Venaria, piazza della Repubblica 4, Venaria Reale (Torino); tel. 011/4992300 o www.lavenaria.it

g.m.

 

Foto di Alessandro Medda

–         Claudio Pasceri

–         “La Venaria Reale”, Sala di Diana

Eurovision, ecco il tabellone delle prime due serate

Eurovision Song Contest, si comincia. Con il passaggio di consegne che si è svolto questa mattina a Palazzo Madama tra il sindaco di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, e il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, l’edizione numero 66 dell’Eurovision Song Contest, che si terrà nella città della Mole il 10, 12 e 14 maggio prossimi, è ai nastri di partenza. Un rituale, quello dello scambio delle insegne tra le città ospitanti, che va avanti dal 2007. 

Torino è onorata di essere la città sede della prossima edizione dell’Eurovision  Song Contest 2022afferma Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino -. Oltre a essere l’evento musicale più importante al mondo, rappresenta anche l’Europa e suoi valori. Valori di pace, uguaglianze e solidarietà, principi fondativi della nostra Unione e da riaffermare ancora oggi. L’Unione europea nasce come un sogno, oggi è realtà. E la musica è uno straordinario strumento di unione dei popoli. Con Rotterdam condividiamo la forte convinzione di una Europa sempre più unita e solidale”.

È necessario lavorare insieme agli imprenditori e ai cittadini per rendere l’Eurovision una grande occasione anche per loroaggiunge il sindaco di Rotterdam Ahmed Aboutaleb -. Così si otterranno le migliori idee e la città vivrà appieno questo meraviglioso evento. È ciò che abbiamo fatto noi con l’allestimento della nostra città e con i festeggiamenti. Lasciate che il festival pervada ogni angolo di Torino! Questa competizione musicale è una sorta di accumulatore di energia positiva. Caricatelo al massimo e lasciate che tutti in città ne traggano vantaggio”.

Eurovision Song Contestcommenta la Presidente Rai Marinella Soldiè una grande festa della canzone e dei giovani europei, che ha assunto ormai una dimensione globale. La Rai è orgogliosa di organizzare l’edizione 2022, che si prepara ad essere un grande evento mediatico, per raggiungere una platea di 200 milioni di spettatori in tv e sintonizzarsi su un pubblico giovane, sperimentando una comunicazione social e multipiattaforma e soluzioni tecniche di avanguardia nelle riprese e nelle scenografie. Si tratta inoltre di una preziosa opportunità per intensificare la collaborazione tra Servizi Pubblici Europei. Eurovision Song Contest è un grande trampolino di lancio: lo dimostra il successo internazionale dei Maneskin, vincitori dell’ultima edizione, a cui dobbiamo il piacere di essere il paese ospitante quest’anno. Mi auguro che Eurovision 2022 abbia lo stesso spirito e la stessa energia di questa band italiana che con la sua passione, la sua grinta, la forza della sua musica ha conquistato il mondo. Siamo felici che ad ospitare la manifestazione sia Torino, la città che è stata la culla della televisione italiana, abituata ai grandi eventi sportivi e culturali e ad accogliere visitatori di ogni Paese”.

L’Allocation Drawconclude l’Executive Supervisor dell’Eurovision Song Contest, Martin Österdahlsegna un giorno importante nel calendario dell’Eurovision. Quest’anno è più speciale perché è il primo dal 2020. Ora l’eccitazione sta davvero iniziando a crescere, mentre contiamo i giorni fino a maggio in cui accoglieremo tutti gli artisti partecipanti a Torino e condivideremo il Suono della Bellezza al 66° Eurovision Song Contest”.

La cerimonia di oggi, condotta da Carolina Di Domenico e Mario Acampa, è stata anche l’occasione per decidere, tramite un’estrazione a sorte (Allocation Draw) la composizione del cartellone delle prime due serate, che vedranno 36 paesi competere in due semifinali. Procedura valida anche per i cosiddetti Big Five – Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito – che accedono direttamente alla finale, ma che hanno diritto di voto e trasmettono obbligatoriamente solo una delle due serate iniziali. In totale a questa edizione parteciperanno 41 Paesi.

Alla cerimonia, oltre ai Sindaci, hanno preso parte anche, il Presidente del Reference Group dell Eurovision Song Contest Frank-Dieter Freiling, gli Executive Producer Rai Simona Martorelli e Claudio Fasulo e il direttore del Centro di Produzione Tv Rai di Torino Guido Rossi.

Il video on demand dell’evento sarà disponibile su RaiPlay anche con i sottotitoli per i non udenti curati da Rai Accessibilità per Rai Pubblica Utilità.

Questa la composizione delle due semifinali:

Prima semifinale del 10 maggio

 

Prima metà:

Albania

Lettonia

Svizzera

Slovenia

Bulgaria

Moldavia

Ucraina

Lituania

Paesi Bassi

 

Seconda metà:

Norvegia

Russia

Portogallo

Danimarca

Armenia

Austria

Croazia

Islanda

Grecia

 

Nella prima semifinale avranno diritto di voto i seguenti Paesi dei cosiddetti “Big 5”: Francia e Italia.

 

Seconda semifinale del 12 maggio

 

Prima metà:

Australia

Georgia

Cipro

Serbia

Finlandia

Azerbaigian

San Marino

Israele

Malta

 

Seconda metà:

Montenegro

Romania

Repubblica Ceca

Polonia

Belgio

Macedonia del Nord

Svezia

Estonia

Irlanda

 

Nella seconda semifinale avranno diritto di voto i seguenti Paesi dei cosiddetti “Big 5”: Regno Unito, Spagna e Germania.

 

Negli occhi di mia madre (Il Mammone) A teatro

NEGLI OCCHI DI MIA MADRE (IL MAMMONE)

commedia feroce di François-Xavier FRANTZ con Sara D’AMARIO Giulia CEARINI – Elia DE NITTIS

29 gennaio, ore 21.00, Teatro Civico Matteotti di Moncalieri

Quella matassa ingarbugliata che si chiama «famiglia» è al centro de Negli occhi di mia madre (Il Mammone), la nuova rappresentazione teatrale di François-Xavier Frantz, che andrà in scena sabato 29 gennaio alle 21.00 al Teatro Civico Matteotti di Moncalieri.

La «commedia feroce» sarà interpretata da Sara D’Amario, Giulia Cearini ed Elia De Nittis ed è prodotta da Associazione Ancora in collaborazione con Constellation Factory e con il patrocinio e il sostegno dell’Assessorato alla Cultura e alle Pari Opportunità del Comune di Moncalieri.

La sinossi

«Laura sta facendo i bagagli per andarsene da casa “per sempre”. Fausto va nel panico perché aspetta una persona, forse una cliente, che potrebbe arrivare da un momento all’altro».Comincia così Il mammone, che si affida ai personaggi di una Mamma, una Moglie (madre anche lei) e un figlio (che è anche marito e padre): 6 “ruoli” per 3 personaggi.

La pièce è un fuoco di artificio che si sviluppa in un “giocoso carnage famigliare in cui nervosismo e mal sopiti rancori deflagreranno in una parossistica esplosione di verità comichequasi scandalose, perché inconfessabili. Così, in una corsa folle dietro le apparenze, si sveleranno segreti di famiglia, giochi perversi ed esilaranti e altre complicità inaspettate, fino a non capire più chi sia il più dipendente dall’altro, al di di ogni evidenza.

La lettura

Quanto la nostra famiglia d’origine condiziona i nostri futuri rapporti affettivi? Quanto conta l’educazione che riceviamo da piccoli nella nostra formazione? Quanto è importante capire fin da piccoli che le differenze esistono e vanno assunte come un valore?E, infine, da genitori, quanto si è responsabili dei modelli proposti ai figli che a loro volta assorbono e imparano da essi? Con Il mammone, pièce «spietata» tra Yasmina Reza e Feydeau, tra il Boulevard, la Commedia dell’arte e il teatro «di parola», l’autore si propone di indagare sull’incapacità di accettare la fine di una storia d’amore, sul conseguente sentimento del «rifiuto» e sul perché i rapporti familiari possano sfociare in tragedia.

È in questo modo che una commedia con 3 personaggi si propone di osservare il fenomeno della «mammite»: con divertita ironia e sfiorando la tragicommedia, con la certezza che il miglior modo per riflettere sia concedersi una risata folle e liberatoria e abbandonarsi alla commozione. 

Le dichiarazioni di François-Xavier Frantz e Sara D’Amario

«Negli occhi di mia madre (Il Mammone) nascedall’osservazione dell’evoluzione contemporanea dei rapporti tradonne e uomini, tra cui sembra radicarsi un sentimento di crescente incomprensione. La commedia mette anche a fuoco le difficoltà di tanti giovani a diventare autonomi a livello emozionale: spesso perdono la testa fino a diventare violenti,perché non trovano una ragazza brava, attenta, «ossessionata» da loro, almeno quanto lo sia la loro mamma.

La pièce traccia con ironia la genesi dei «mammoni»,analizzandone ogni stadio, fino ad arrivare a una conclusione tanto sorprendente e comica quanto inevitabile e crudele».

François-Xavier Frantz e Sara D’Amario

Informazioni e prenotazioni

29 gennaio 2022

Teatro Civico Matteotti, via Giacomo Matteotti 1, Moncalieri

h. 21.00

prezzo 10

studenti liceali e universitari prezzo 5 €

per prenotazioni: prolocomoncalieri@gmail.com

tel. 011/6407428

richiesto Green Pass rafforzato e mascherina FFP2

In caso di chiusura dei teatri a causa dell’emergenza sanitaria, è prevista una versione video con diffusione in streaming dello spettacolo.

Il fischio d’inizio dei Giochi senza Frontiere

“Attention..Trois, deux,un..”. Chi non ha atteso con trepidazione nelle serate dei mercoledì queste parole pronunciate con inconfondibile accento svizzero dai giudici Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi, seguite dal fischio d’inizio delle gare dei Giochi senza frontiere?

Un evento popolare al quale, nel corso delle trenta  edizioni svoltesi tra il 1965 e il 1999 ( con una breve pausa a metà degli anni ’80),grazie all’Eurovisione, assistettero centinaia di milioni di telespettatori con degli share altissimi (il 32% in Italia e il 48% in Grecia, addirittura il 78% in Ungheria). L’ascolto più alto venne registrato negli anni ’70.Nel ’78, con la telecronaca di Ettore Andenna e Milly Carlucci la media fu di 17,8 milioni di telespettatori a serata mentre l’’anno precedente, con la conduzione di Rosanna Vaudetti e Giulio Marchetti, fu raggiunto il record di 18,5 milioni a puntata, addirittura più delle Olimpiadi di Monaco. A prestare voce a volto alle telecronache italiane, oltre ai già citati conduttori, vi furono tra i tanti anche Enzo Tortora e Claudio Lippi. La finalissima del ’78 incollo davanti ai televisori duecento milioni di telespettatori in Europa (e l’Italia vinse l’edizione con la squadra di Abano Terme). Si narra che la prima edizione dell’evento, a metà degli anni ’60, venne fortemente voluta dal presidente francese Charles de Gaulle, desideroso di far incontrare i giovani d’Europa in una competizione che rappresentasse anche un momento di gioia e divertimento. Parallelamente nacque la trasmissione più longeva nella storia delle coproduzioni che accompagnò almeno due generazioni di telespettatori europei. Dalle iniziali quattro nazioni che si sfidarono nella prima edizione (Italia, Germania, Francia e Belgio) si allargò la platea dei contendenti al punto che furono diciotto i paesi che offrirono le più diverse e originali ambientazioni con circa 2500 città partecipanti, compresa una puntata invernale nella colonia portoghese di Macao, nel 1990. I giochi di ogni puntata erano generalmente legati a un tema collegato alle peculiarità della città che li ospitava. Ogni squadra era composta da otto atleti, quattro uomini e quattro donne che venivano estratti a  sorte per ogni gioco.

Le edizioni più classiche prevedevano nove manches:  la prima e l’ultima impegnavano tutte le squadre, senza possibilità di giocare il Jolly e di raddoppiare il punteggio ottenuto in quel gioco, mentre le restanti sette erano disputate da tutte le squadre meno una, a rotazione. I punti venivano  assegnati a scalare dalla prima all’ultima classificata e la squadra che non disputava il gioco di gruppo doveva cimentarsi nella prova singola su un percorso a tempo: il famoso e temutissimo fil rouge. Tra gli anni ’80 e ’90 si tennero anche venti edizioni invernali dei giochi (14 come Giochi sotto l’albero e le restanti 6 denominate Questa pazza, pazza neve). In Piemonte ai Jeux sans Frontieres parteciparono 14 località (Acqui Terme, Alba, Arona, Biella, Borgosesia, Canelli, Casale Monferrato, Cesana, Chieri, Limone Piemonte, Sestriere, Stupinigi, Torino e Verbania). Cesana San Sicario fu l’unica a partecipare nel 1981 all’edizione invernale di Questa pazza, pazza neve aggiudicandosi la vittoria nella seconda puntata che venne ospitata l’8 febbraio sui Pirenei francesi, a La Mongie. Nelle memorie di generazioni di telespettatori restano quelle immagini disincantate e serene che avvicinavano tutti, attraverso quelle gare dove si mescolavano sport e allegria, all’idea di una Europa unita, comunitaria. Un ricordo che provoca istintivamente un lieve, sano sentimento di nostalgia per quei Giochi Senza Frontiere ai quali vorremmo ancora assistere.

Marco Travaglini

Casa Fools ripartono le Domeniche Spettacolari

Le giornate dedicate alla famiglia con spettacoli di teatro per l’infanzia.
In programma domenica 23 gennaio Elisir d’amore – Favola in musica” con Luigi Orfeo, attore e regista lirico.
Con l’aiuto di simpatici pupazzi, Luigi racconterà in forma giocosa e coinvolgente le rocambolesche avventure di tutti i personaggi, dando nuova vita a un capolavoro adatto a tutte le età. Il melodramma di Donizzetti diventa così una favola in musica pensata per i più piccoli, ma che lascia a bocca aperta anche gli adulti.
L’appuntamento è alle ore 10 per la replica mattutina e alle 16 per quella pomeridiana. Prima dello spettacolo il pubblico potrà gustare la ricchissima merenda dolce e salata con tanti prodotti genuini.

Due tensostrutture per Eurovision

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Saranno due le tensostrutture che la Città di Torino allestirà per quindici giorni vicino al PalaOlimpico in occasione dell’Eurovision song contest in programma il prossimo mese di maggio.

 

Una ampia tremila mq collocata a fianco dell’impianto sarà sede delle delegazioni e degli artisti dei vari Paesi, dei camerini e dell’area degli sponsor; la seconda – ampia cinquemila mq – sarà installata nell’area dei giardini di piazza d’Armi per ospitare la sala stampa e i circa millecinquecento giornalisti attesi in Città in occasione della manifestazione.

La delibera è stata illustrata in via preventiva durante la seduta della Commissione Ambiente di ieri pomeriggio che ha espresso parere positivo alla deroga al Regolamento al Verde Pubblico previsto per questa tipologia di occupazioni. L’obbligo di ripristino dell’area verde al termine della manifestazione è garantito dalla Città stessa.

L’atto sarà esaminato da parte della Giunta comunale per l’approvazione.

Sanremo, anticipazioni sulle canzoni in gara

Mancano pochi giorni all’avvio della manifestazione canora più seguita in Italia che, da oltre settant’anni, tiene inchiodati gli amanti delle canzonette davanti al televisore. Massimo segreto sulle canzoni in gara, pena l’espulsione dalla gara; ma noi siamo riusciti a carpire i segreti dei concorrenti e ve li proponiamo per prepararvi bene all’evento…

AKA7EVEN
Ma dove l’ha trovato il nome, in un cruciverba? Canta PERTETTA COSI’, forse pensando a Belen RFodriguez…

MICHELE BRAVI
Schizzato fuori dalle pagine dei Promessi Sposi si esibisce con L’INVERNO DEL FUORI, prima canzone dedicata all’elogio degli iscritti all’associazione che raggruppa i “diversamente sessuati”.

DARGEN D’AMICO
Sfigatissimo nome, destinato a svolgere il ruolo di eterno secondo, con medaglia d’argen anziché d’or; canta DOVE SI SBALLA, scritta in una discoteca dove la Coca gira più della Pepsi…

DITONELLAPIAGA CON RETTORE
Chissà se riuscirà ad esibirsi dopo la denuncia dei rettori universitari che non vogliono essere considerati un dito nella piaga? Peccato per la sua CIMICE, originale inno ai pidocchi.

ELISA
La bisbisnipote di Mona Lisa si esibisce con O FORSE SEI TUC, un bel ritornello ispirato al noto cracker belga.

EMMA
La ragazza, elettricista mancata (il padre, grossista di lampadine, avrebbe voluto che si laureasse in elettrodinamica, ma lei ha preferito cantare) partecipa con il toccante OGNI VOLT E’ COSI’, ispirato agli studi prematuramente abbandonati.

GIUSI FERRERI
L’ex commessa, oggi star della musica italiana, punta alla vittoria con MELE, una smaccata pubblicità dei prodotti della Val di Non di proprietà di suo zio.

HIGHSNOB & HU
Non si sa da dove vengano, chi siano, dove vadano… Cantano un piacevole refrain dedicato al rito inglese delle cinque del pomeriggio, ABBI CURA DEL THE

IRAMA
Originario dell’Indostan arrivato in Italia insieme al fratello Diorama, ingegnere specializzato nella creazione di modellini. Ossessionato dalla moglie Sarah, ha scritto OVUNQUE SARAH.

LA RAPPRESENTANTE DI LISTA
Fuggita dal seggio elettorale di Cantù dopo l’annullamento delle elezioni comunali, la ragazza ha composto MIAO MIAO, prendendo spunto dai versi del suo amato micio cinese, Miao Tse Tung.

ACHILLE LAURO
Erede del grande armatore napoletano canta DOMENTICA, canzone dedicata ai malati di Alzheimer

LE VIBRAZIONI
Un trio che ha dovuto cambiare la denominazione originaria di I VIBRATORI, considerata troppo osé. Il loro brano s’intitola DANTISSIMO e celebra i 700 anni dalla morte dell’Alighieri.

MAHMOOD E BLANCO
Accoppiata tra un allevatore di mammuth ed un coltivatore di Prosecco che hanno scritto BRIVIDI sotto l’effetto del COVID 19

ANA MENA
Discendente di Ana Coreta, eremita siriano del II secolo, canta DUECENTOMILA ORE, la versione “giga” di Ventiquattromila baci di Mina. Ma non c’è confronto!

GIANNI MORANDI
Il sempreverde arriva con APRI TUTTE LE MORTE, un testo horror ispirato ad un medico legale che da 30 anni fa autopsie su cadaveri di donne all’istituto di medicina legale di Bologna.

FABRIZIO MORO
Il suo più illustre antenato era Ludovico Moro, che si rivolta nella tomba pensando ad un discendente così. Si esibisce con SEI TUC, con l’obiettivo di fare concorrenza a ELISA (vedi sopra).

NOEMI
Storpèiatura del cognome del nonno, Feliciangelo Poemi, grande scrittore autore di numerosi canti eroici. Più modestamente lei ha composto TI AMO NON LO SO LIRE, uno struggente testo in cui si rimpiange la vecchia moneta italiana.

MASSIMO RANIERI
Altro sempreverde che presenta LETTERA DAL MARE, ispirata ad una storia vera, un a lettera spedita da un focoso siciliano di Alcamo all’amata abitante a Bressanone e pervenuta alla giovine tanto desiderata solo 50 dopo, per i solito disguido delle poste. La ragazza nel frattempo si era sposata con uno shutzen tirolese…

RKOMI
Altro impronunciabile… Ma è giustificato, proviene da una famiglia di sherpa nepalesi. La sua canzone IN SU PER ABILE descrive gli sforzi di un alpinista che vuole aprire una nuova via sul Kanchenjunga.

MATTEO ROMANO
Con un nome così, non potrà mai vincere, troppo banale di questi tempi, non poteva scegliere Kikazzé o Brumbrum? Nessuna speranza per la sua VIRALE, motivetto che trae spunto dalla pandemia.

SANGIOVANNI
Dopo il Battista e l’Evangelista ecco il Sanremista, arrivato al Festival per cantare FAR FALLI un allegro motivetto che coindanna i calciatori più fallosi del campionato di calcio italiano.

TANANAI
Canta CESSO OCCASIONALE, ritornello ispirato agli effetti del confetto Falqui, su testo del Generale Cambronne; insomma, una cagata…

GIOVANNI TRUPPI
Cantautore noto negli ambienti militari che presenta un testo dedicato alla famiglia TUO PADRE; TUA MADRE, TUA ZIA.

YUMAN
Fuggito dallo Yemen canta ORA È QUI, primo pezzo di una trilogia che comprenderà nelle prossime edizioni ORA E’ QUA e poi ORA E’ QUO, dedicata ai nipotini di Paperino.

IVA ZANICCHI
Più che sempreverde, l’ideatrice dell’Imposta sul Valore Aggiunto passa dal fisco all’agricoltura con la delicata VOGLIO ARARTI dedicata ad un giovane coltivatore di mais del Salento. Pare che fra loro ci sia del tenero (grano tenero, ovviamente…).

Gianluigi De Marchi

Il nuovo sentimento per il giovane arabo: riparte la stagione dei Marcido

Da stasera, nello spazio di Marcidofilm di corso Brescia 4bis

Si riparte. Si prova a ripartire. A elencare un calendario teatrale che, pandemia permettendo, possa reggersi in piedi, al di là di interruzioni o chiusure, con ogni sua forza. C’è la passione, c’è la raffinata bravura, c’è la caparbietà di un gruppo ma a volte ogni cosa è insufficiente. I teatri si chiudono, i teatri vanno (?) chiusi, con il rischio assurdo di mettere un tappo alla cultura e soffocarla. Dopo una settimana di applauditissime repliche al Gobetti con “Memorie dal sottosuolo”, merito soprattutto della prova di Paolo Orrico, per cui il termine perfezione non è sprecato, dopo una trasferta milanese, i Marcido (Marcidorjs e Famosa Mimosa: ma da sempre e per tutti, i Marcido) tornano alla loro tana, al luogo d’elezione, alla casa madre di corso Brescia 4bis, al loro Marcidofilm, al loro minuscolo quanto agguerrito teatro in formato bonsai, pronti a riaprire i battenti per una nuova avventura.

Da gennaio a maggio, le novità e la riprogrammazione degli spettacoli che non sono potuti andare in scena nelle scorse stagioni, a causa della chiusure dei teatri per l’emergenza sanitaria. Il debutto è affidato stasera (repliche sino al 30 gennaio) a Maria Luisa Abate, per l’adattamento drammaturgico e la regia di Marco Isidori, con “L’importante è che ci sia qualcuno: Vaduccia”, tratto da “L’amante” dello scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua cui la compagnia ha lavorato durante il lockdown. La vicenda – ambientata in una Haifa attraversata dalla guerra del 1973, tra i sogni e i desideri dei tanti protagonisti, le loro personali aspettative – narra di una novantasettenne ebrea che, come risvegliatasi da una malattia colpevole d’averla privata di ogni “consapevolezza vitale” e resa un minerale, “una pietra” come afferma lei stessa, si ritrova a condividere il vivere quotidiano con un ragazzo arabo. Gli inizi sono costruiti sul reciproco sospetto, il presente di divisioni non s’addice alle relazioni, ma con il passare del tempo, specialmente da parte della donna, si giungerà persino alla gioiosa scoperta della costruzione di un sentimento amoroso. Una vicenda odierna che, anche complice la lingua che ne tesse i caratteri e le azioni, dice Isidori, “ci ha portato verso la realizzazione di uno spettacolo dove la performance dell’attrice (una straordinaria Maria Luisa Abate) s’avvita con fatale inesorabilità, in un parossismo non solo interpretativo, ma anche “fonico”, andando verso quella “compiutezza” teatrale, che è stata, e che ancora vogliamo continui ad essere, uno dei cardini della ricerca scenica dei Marcido”.

La stagione vedrà ancora “Vecchio oceano” da “I canti di Maldoror” di Lautréamont e “Specchio a due facce: Eschilo e Petrolini in un’unica invocazione; il riallestimento dello storico “Happy days in Marcido’s field”, una nuova edizione di “Giorni felici” di Beckett, ad aprile “una serata con il poeta Roberto Mussapi”. La stagione si chiuderà con una nuova edizione de “L’avaro” di Molière, anche banco di prova per due giovani attori formatisi nel Laboratorio dei Marcido.

e.rb.

Il femminile e il maschile in Luigi Pirandello

 

Moncalieri, ore 17-18,30

Biblioteca civica Arduino, via Cavour 31

Diretta sulla pagina facebook @bibliomonc

L’universo pirandelliano è costituito da una miriade di ritratti femminili e maschili che con le loro peculiarità hanno influenzato in maniera significativa il ‘900 italiano. E che ancora oggi sono di un’attualità sconcertante. Se ne occupa una mini-rassegna curata dall’associazione culturale Linguadoc e patrocinata dall’Assessorato alla Cultura di Moncalieri: due incontri da non perdere uno si è svolto lunedì 10 e il prossimo lunedì 17 gennaio (il primo focalizzato sul femminile, il secondo dedicato ai ritratti di uomini) alla biblioteca civica Arduino di Moncalieri.

Pirandello attinge alla propria esperienza famigliare e di vita (i genitori, i professori, la moglie, l’allieva/attrice e musa ispiratrice) per tracciare minuziosi frammenti che definiscono i personaggi – sintetizzano i curatori – senza mai trascendere nella volgarità o nella critica tout court. Emergono così i caratteri di donne e uomini che affascinano per la varietà che rappresentano”. Nei due appuntamenti previsti, dalle 17 alle 18,30 la scrittrice e giornalista Sabrina Gonzatto e il regista Giulio Graglia intrattengono il pubblico insieme all’attrice Carlotta Micol De Palma, la voce narrante. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti e diretta facebook.

Sarà anche una stimolante occasione per tornare a sfogliare le pagine di uno dei classici della letteratura nazionale, premio Nobel nel 1934 – commenta soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Verranno proposti diversi testi tratti dalla vasta produzione pirandelliana: tra gli altri Enrico IV, Non si sa come, Il mio viaggio, Trovarsi, La rosa. Con un taglio originale per cogliere lo sguardo penetrante di Pirandello su un tema di grande attualità come la dialettica tra maschile e femminile”.