SPETTACOLI- Pagina 166

Allevi e non solo al teatro Colosseo

 

TEATRO COLOSSEO
Via Madama Cristina 71 – Torino

La stagione 2021 – 2022

 

Mercoledì 30 marzo ore 21
OPEN
poltronissima € 33,70 | poltrona A € 28,50 | galleria € 25,50 | galleria B € 22,50

Open, scritto a quattro mani dal coreografo americano – innamorato dell’Italia – Daniel Ezralow con la moglie Arabella Holzbog, è un patchwork di piccole storie che strizzano l’occhio allo spettatore con numeri a effetto, multimedialità, ironia e umorismo, all’insegna del più puro entertainment.  “Un antidoto alla complicazione della vita“, come dichiara lo stesso Ezralow. Uno spettacolare inno alla libertà creativa, al ciclo della vita e alla rivisitazione dei successi da lui creati, volto a trasportare il pubblico in una nuova dimensione dove umorismo e intensità danno vita a una miscela esplosiva di straordinaria fantasia creativa ed emozione scenica. “Prima di chiamare lo spettacolo Open, pensando a Calvino avevo pensato a Recostruction, perché dobbiamo continuamente rimuovere e ricostruire. Il titolo però non funzionava, così mia moglie mi ha suggerito Open: una parola che, con le sue quattro lettere molto bilanciate ha in sé tanta energia. I motivi per cui ho deciso di chiamare lo spettacolo Open sono diversi: aperti possono essere il cuore, la mente, gli occhi, una finestra. Open vuol dire aperto al mondo, al lavoro, al business, agli altri. Bisogna guardare al presente senza remore, appunto con mente aperta. La vita è spesso pesante, ma abbiamo tanta energia positiva che aiuta a risolvere i problemi. Il titolo fa riferimento a un’apertura culturale ma anche stilistica. A me piace mescolare. La mia formazione non è classica, quindi ci sono poche punte; non è neanche la break dance, quindi non roteo tanto sulla testa. Posso però usare ognuno di questi elementi per comunicare il senso del momento”.
Sul palcoscenico, oltre ad una scenografia molto semplice composta di quattro pannelli su cui vengono proiettati una successione di quadri visivi e vignette in movimento, vi sono otto ballerini della sua compagnia americana che, nelle numerose sequenze di gruppo così come negli assoli, coniugano con scioltezza il linguaggio neoclassico e la modern dance, incantando il pubblico in un mix tra sorpresa, divertimento, leggerezza e agilità. Nella coreografia di Open si susseguono emozioni e sensazioni differenti, come l’ironia, il dolore, o la speranza, fino ad arrivare a un’idea ecologista. “In Open c’è il contrasto tra città e natura, laddove solo quest’ultima può liberare l’uomo dalla frenesia della vita. Il filo conduttore è che attraverso la città arrivo alla natura. Ritengo che oggi i più giovani siano cresciuti con dei nuovi valori che noi non avevamo, come il rispetto per l’ecologia. L’ho visto in mio figlio che a dieci anni nella sua scuola di Los Angeles aveva seguito programmi innovativi sul rimboschimento. Saranno loro a salvare il mondo. Con questo spettacolo la mia intenzione non è raccontare una storia, tant’è che il clima è piuttosto astratto, ma sono i vari elementi messi insieme a fare la storia. I danzatori per metà spettacolo sono vestiti, l’altra metà sono nudi ma dipinti. È stato a diciannove anni che avevo scoperto che potevo esprimermi e raccontare col corpo. Del resto, il nostro linguaggio nasce dal corpo, che è il nostro strumento. La tecnica, invece, è un modo di esprimersi; a differire sono solo le finalità


OPEN – Olympiads -Photo by Fabio Diena
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Venerdì 1 e sabato 2 aprile ore 21
MAURIZIO BATTISTA
Tutti contro tutti
sold out

Maurizio Battista torna sul palco con uno spettacolo inedito, “Tutti Contro Tutti”.
È proprio vero che si è destinati a vivere tutti contro tutti? Che si è costretti ad assecondare i ritmi frenetici di una vita mandandola spesso fuori giri? Che i social sono l’unico momento di aggregazione o non piuttosto il modo migliore per alienarsi e soffrire di solitudine?
A queste e a tante altre domande risponde nel suo nuovo show Battista che, con la sua indiscutibile capacità di far ridere, riesce ad unire tutti gli spettatori all’insegna del divertimento e delle risate.
«Perché la risata, udite udite, unisce tutte le persone! – afferma – Visto che la cosa più bella che abbiamo in questa vita, sono proprio gli altri! Oddio, non proprio tutti, eh…»

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Domenica 3 aprile ore 18
GIOVANNI ALLEVI
Estasi Tour
poltronissima € 50,00 | poltrona A € 39,80 | galleria € 32,60 | galleria B € 25,50

Il  nuovo  tour  europeo  del  compositore  e  pianista Giovanni Allevi, il 3 aprile, al Teatro Colosseo di Torino. In questo concerto presenta live  i  brani  della  sua  ultima  opera  musicale,  Estasi,  per  pianoforte solo.
Attraverso  le  note  del  pianoforte,  il compositore  Giovanni  Allevi  conduce  per  mano  l’ascoltatore  nelle molteplici emozioni dell’essere umano, fino alla più sublime: l’estasi, percorrendo  momenti  di  riflessione,  di  sognante contemplazione, impennate aggressive e rarefatta tenerezza. Le coinvolgenti note del nuovo lavoro del compositore-filosofo, saranno l’occasione per il pubblico di avvicinarsi all’esperienza meravigliosa  dell’estasi,  attraverso  il  tocco  inconfondibile  del  suo pianoforte.


Giovanni Allevi – Photo credit Max Valerio

Tutte le informazioni sul sito www.teatrocolosseo.it e sui profili social del Teatro.

 
 

 

A torino eletta “Miss Mamma italiana”

Premiate 15 Mamme torinesi

 

Torino. Sono ripartite in tutta Italia le selezioni per “Miss Mamma Italiana 2022”, concorso nazionale di bellezza e simpatia giunto quest’anno alla sua 29° edizione, curato dalla Te.Ma Spettacoli di Paolo Teti (ideatore e Patron del Concorso) e riservato a tutte le mamme aventi un’età tra i 25 ed i 45 anni, con fascia “Gold” per le mamme dai 46 ai 55 anni e fascia “Evergreen” per le mamme con più di 56 anni.

“Miss Mamma Italiana” sostiene “Arianne” Associazione Onlus per la lotta all’Endometriosi, una malattia progressiva ed invalidante, ancora poco conosciuta, che in Italia colpisce oltre 4 milioni di donne fin dall’adolescenza e che, per questo motivo, deve essere ben conosciuta per permettere un’attivazione spontanea in caso di sintomi sospetti.

Lo scorso fine settimana, all’Allegroitalia Golden Palace di Torino, si è svolta una selezione valevole per l’elezione di “Miss Mamma Italiana 2022”. 22 le mamme partecipanti che, oltre a sfilare in passerella con abiti eleganti, hanno sostenuto una prova di abilità come cantare, ballare, illustrare ricette gastronomiche, cimentarsi in esercizi ginnici ed in prove creative ed artistiche.

La giuria ha proclamato vincitrice della selezione LAURA DAUKSYTE, 41 anni, commessa, di Torino, mamma di Angelica, Caterina e Lucia, di 14, 13 e 10 anni.

La fascia “Miss Mamma Italiana GOLD” (riservata alle mamme dai 46 ai 55 anni), è andata a STEFANIA SAPETTI, 47 anni, infermiera professionale, di Lanzo (TO), mamma di Alessio, Nicole, ed Emily, di 25, 23 e 14 anni; mentre la fascia “Miss Mamma Italiana EVERGREEN” (riservata alle mamme con più di 56 anni), è andata a PATRIZIA ZANDA, 56 anni, rappresentante, di Carignano (TO), mamma di Lorenzo di 23 anni.

 

Queste le altre mamme premiate che, insieme a Laura Dauksyte, si aggiudicano il pass di accesso per le Pre Finali Nazionali “Miss Mamma Italiana 2022”, in programma dal 5 al 10 settembre 2022 a Bellaria Igea Marina – Riviera Romagnola:

“Miss Mamma Italiana in Gambe” KATIUSCIA FAUSTINI, 37 anni, impiegata, di Gavirate (VA), mamma di Beatrice e Luisa di 10 anni;

“Miss Mamma Italiana Sportiva” MICHELA CINNANTI, 40 anni, libera professionista, di Susa (TO), mamma di Manuel e Nicole, di 16 ed 8 anni;

“Miss Mamma Italiana Eleganza” GAETANA BIUSO, 43 anni, addetta alla mensa, di Nichelino (TO), mamma di Melissa e Denise, di 19 e 17 anni;

“Miss Mamma Italiana Romantica” ZOTA ZENAIDA, 44 anni, operatrice sanitaria, di Torino, mamma di Giulia, Matteo e Victoria, di 18, 10 e 6 anni.

 

Queste invece le mamme premiate per le categorie “Gold” (dai 46 ai 55 anni) ed “Evergreen (dai 56 anni a salire):

“Miss Mamma Italiana Gold Arianne” SONIA GILI, 51 anni, assistente di Polizia Municipale, di Carignano (TO), mamma di Nadia, Andrea, Luca, Alessandro e Marco, di 23, 21, 13, 10 ed 8 anni e delle gemelle Alice e Giorgia di 4 anni;

“Miss Mamma Italiana Gold Sprint” SANDRA CAPELLO, 49 anni, imprenditrice, di Ferrere (TO), mamma di Francesca ed Alessio, di 13 e 12 anni;

“Miss Mamma Italiana Gold Dolcezza” CRISTINA BRUNO, 53 anni, parrucchiera, di Settimo Torinese (TO), mamma di Manuel ed Andrea, di 29 e 21 anni;

“Miss Mamma Italiana Gold Sorriso” ERMINIA MANDAS, 53 anni, impiegata, di Prarostino (TO), mamma di Gabriele di 14 anni;

“Miss Mamma Italiana Gold Glamour” LORETTA LICCIARDI, 50 anni, impiegata, di Orbassano (TO), mamma di Martina di 20 anni;

“Miss Mamma Italiana Evergreen Solare” LUISELLA D’ANDREA, 57 anni, gastronoma, di Beinasco (TO), mamma di Martina, di 28 anni;

“Miss Mamma Italiana Evergreen Radiosa” ENZA LASALANDRA, 58 anni, regista, di Torino, mamma di Elisa ed Alessio, di 31 e 26 anni;

“Miss Mamma Italiana Evergreen Simpatia” LISA NAVA, 61 anni, impiegata, di Torino, mamma di Alessio e Daniel, di 37 e 32 anni;

“Miss Mamma Italiana Evergreen Sprint” ROSELLA ZAMPAGLIONE, 58 anni, addetta alla sicurezza, di Rondissone (TO), mamma di Samuele e Rebecca, di 25 e 24 anni.

 

L’evento è stato presentato da Paolo Teti ideatore e Patron del concorso, Barbara Semeraro, Paola Lippi e Jennifer Barrella. Ospiti d’onore le Madrine di “Miss Mamma Italiana”, ovvero le vincitrici di fascia nazionale delle passate edizioni ed il gruppo di Majorette “le Sirenelle” della Maestra Donatella Galvani.

Le mamme interessate a partecipare al Concorso a loro dedicato (le iscrizioni sono gratuite), possono contattare la Te.Ma Spettacoli al numero 0541 344300 oppure consultare il sito www.missmammaitaliana.it

 

Nelle foto in allegato:

  • Le vincitrici delle tre categorie, da sinistra, Stefania Sapetti (fascia “Gold” dai 46 ai 55 anni), Laura Dauksyte (fascia 25 – 45 anni), Paolo Teti Patron del concorso e Patrizia Zanda (fascia “Evergreen” dai 56 anni a salire);
  • tutte le signore premiate alla selezione di Torino.

Un omaggio al legame tra Carmelo Bene e Torino

 

Nella  mostra Bene, bis. 85 anni dalla nascita, 20 dalla scomparsa

Torino rende omaggio a Carmelo Bene nel ventennale della scomparsa con diversi appuntamenti tra cui la mostra “Bene, bis. 85 anni dalla nascita, 20 dalla scomparsa” a cura di Mario Serenellini al centro PHOS in Via Giambattista Vico 1 a Torino.L’esposizione si concentra sulle stagioni teatrali di fuoco degli anni 1966-1968 con una selezione di scatti d’autore (Gianfranco Mantegna, “Stephan”, Riccardo Orsini, Claudio Abate) scelte dal curatore ed esposte per la prima volta nel 2017 al MAV di Ercolano e al Festival Magma di Acireale/Milo.

L’artista dalla personalità straripante con il vizio della provocazione e una instancabile volontà di sperimentare l’arte come attore, regista, drammaturgo, scrittore e poeta, trovò un terreno fertile nella Torino degli anni Sessanta, percorsa da unfervido spirito avanguardistico. A vivacizzare la scena culturale torinese indipendente tra la metà degli anni Sessanta e Ottanta spiccava Edoardo Fadini, fondatore del Cabaret Voltaire, con unasensibilità artistica vicina a quella di Carmelo Bene, con il quale portò avanti un sodalizio artistico trentennale.

Il “sommo Bene” nel 1966, il 17-18 maggio, porta per la prima volta a Torino il suo Pinocchio e, sostenuto dall’Unione culturale Franco Antonicelli, animata da Edoardo Fadini, e con la mediazione del futuro sindaco Diego Novelli, lo spettacolo viene ospitato al Teatro Alfieri, e il 18 pomeriggio Bene lo presenta incontrando il pubblico nella sede storica di Palazzo Carignano dell’Uc. L’anno successivo, nel giugno 1967, il “Primo Convegno Nazionale per un Nuovo Teatro” di Ivrea promosso da Fadini e dall’Uc accoglie interventi e spettacoli di Eugenio Barba e dell’Odin Teatret, di Leo De Berardinis e Perla Peragallo, di Carlo Quartucci e Carmelo Bene, le cui contestazioni segnano fortemente lo svolgersi degli incontri. Nel 1968, l’8-9 e 11 marzo, l’Unione culturale e il Piper Pluri Club (che lo ospita) organizzano lo spettacoloconcerto di Carmelo Bene e Vittorio Gelmetti dal titolo Majakovskij. L’8 dicembre 1968, all’Unione culturale, va in scena Don Chisciotte di Carmelo Bene (con Bene, Mancinelli, De Berardinis e Peragallo), replicato dal 9 al Teatro Gobetti grazie alla co-organizzazione dello spettacolo tra Uc e Teatro Stabile. Il 14 gennaio 1969, Torino ospita quella che viene presentata come la prima nazionale di Nostra signora dei Turchi al Cinema Gioiello. Anche in questo caso si organizza a Palazzo Carignano un incontro pomeridiano di presentazione del film con Bene. Nei decenni successivi, Bene tornerà poi in città nell’ambito del progetto Toreat, realizzato sempre dall’inesauribile Fadini con il suo Cabaret Voltaire, l’Uc e le Università di Torino e Cagliari e verrà ricordato nell’anno della sua scomparsa dal convegno Le arti del Novecento e Carmelo Bene (GAM, ottobre 2002) organizzato da Fadini e i cui atti sono stati recentemente stampati da Kurumuny editore con il titolo Il sommo Bene.

La mostra, realizzata in collaborazione tra Le Plateau de la Méduse di Parigi, MAV (Museo Archeologico Virtuale) di Ercolano, Unione culturale Franco Antonicelli, Teatro Stabile di Torino e PHOS – Centro per la Fotografia e le Arti Visive, è stata inaugurata il 21 marzo alla presenza del curatore Mario Serenellini. È aperta da lunedì a venerdì, dalle 15.30 alle 19.30 o su appuntamento fino all’8 aprile.

Mario Serenellini, giornalista, critico (“France Culture/Radio France”, “la Repubblica”, “Alias–il manifesto”, “la Gazzetta del Popolo”), cura rassegne e mostre internazionali con la sua associazione Le Plateau de la Méduse. Già direttore artistico di Cinéma italien Nouvel Air all’Espace Pierre Cardin, Capolavori d’un giorno all’Institut Culturel Italien, AniMav a Ercolano e Napoli, Sottosopra18 a Torino, guida a Parigi con Ysé Brisson il FDFC-Festival Droits des Femmes & Cinéma. Traduttore (da Proust, Lewis Carroll, Tim Burton, Hitchcock), autore di pièces e video, ha pubblicato tra l’altro Max Ernst dada e surrealista, Le figure incrociate, L’AnNez Pinocchio/Il NasoMese, François Truffaut: il ragazzo salvato.

PHOS è un centro culturale polifunzionale in cui confluiscono molteplici attività incentrate sullo studio, la promozione e la produzione della fotografia e delle arti visive. Fondato nel 2011 da un collettivo di artisti, fotografi e professionisti legati al mondo della fotografia Fine Art, ha come finalità quella di costituire un punto d’incontro per chiunque si interessi al mondo dell’immagine. Il Centro offre supporto alla realizzazione e valorizzazione di progetti fotografici, iniziative editoriali (tirature in edizione limitata e libri d’artista) e mostre, con particolare attenzione al lavoro di giovani autori. Propone inoltre percorsi di riflessione e mostre di grandi maestri della fotografia come Michael Ackerman, Lisette Model, Jacob Aue Sobol, Luigi Ghirri, Mario Cresci e Mario Giacomelli. Il Centro opera poi per l’istituzione di concorsi, l’organizzazione di residenze per artisti provenienti dall’Italia e dall’estero e per l’attivazione di collaborazioni e scambi con istituzioni analoghe.

GIULIANA PRESTIPINO

Contatti: tel. 011 7604867; web: www.phosfotografia.com; email: phos@phosfotografia.it

Rock Jazz e dintorni Giovanni Allevi e i Subsonica

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Magazzino sul Po si esibisce Sonosem. Al Jazz Club suona il duo Sunay &Meloni. All’Otium Pea Club è di scena il quartetto del trombonista Luca Begonia.

Mercoledì. Al Jazz Club si esibisce il cantante e chitarrista Fabio Giua. Al Cafè Neruda suona il trio di Nico Di Battista.

Giovedì. Al Dash si esibiscono i Sucker Punch. Al Jazz Club è di scena Chelo e Les2Clochards. Al Cafè Neruda suona il quartetto di Riccardo Zegna e Sandro Gibellini.

Venerdì. Al Magazzino di Gilgamesh si esibiscono i Black Coffee. Al Concordia di Venaria prima di tre serate consecutive per i Subsonica con il tour “Microchip Temporale”.All’Otium Pea Club è di scena Didie Caria. Alla Suoneria di Settimo si esibisce Cristina Donà.  Al Blah Blah suona il gruppo punk rock Slaughter &Punch. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena Generic Animal con Marco Fracasia. All’Arteficio suona il quartetto del batterista Mel Contino.  Al Molo di Lilith si esibisce il duo Giorgianni & Perego.

Sabato. Al Capolinea 8 è di scena il chitarrista Barry Finnerty.Al Teatro Civico di Vercelli arriva Claudio Baglioni. Al Folk Club si esibisce Maggie McInnes con il figlio Calum Park.Ad Alessandria è di scena Davide Van De Sfroos. Allo Spazio 211 suona il quartetto indie rock Cara Calma. Allo Ziggy si esibiscono i Necrodeath con il trio Mindsnare.

Domenica. Al Cap 10100 suona il trio Dudu Folk Experience di Davide Morandi dei Modena City Ramblers. Al Teatro Colosseo si esibisce Giovanni Allevi. Allo Ziggy è di scena il supergruppo Il Senato. Al Bunker suonano i Duma.

Pier Luigi Fuggetta

“Le avventure dei fratelli Spark e il tesoro di Teotihuacan”, a sostegno dell’Ucraina

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Va in scena sul palco delle OGR, venerdì 25 marzo alle ore 21, la prima nazionale della nuova opera show “Le avventure dei fratelli Spark e il tesoro di Teotihuacan”, a sostegno dell’Ucraina. L’intero incasso della serata verrà infatti devoluto al Sermig per l’accoglienza e l’acquisto di cibo e beni di prima necessità a favore delle bambine e dei bambini in fuga dalla guerra.

 

Lo spettacolo, che unisce musica lirica, canto, danza e prosa, è realizzato nell’ambito del Progetto Diderot della Fondazione CRT. La regia è di Mario Acampa, autore, conduttore e regista, cui è affidata la stagione Concerti per Bambini del Teatro alla Scala di Milano e la stagione di Invito alla Scala. La produzione è della Fondazione Accademia Perosi. L’Orchestra Talenti Musicali, diretta da Marco Alibrando, eseguirà brani di Richard Wagner, Igor Stravinsky, Gioachino Rossini, George Gershwin, Georg Friedrich Haendel.

 

Le coreografie sono di Raphael Bianco per i danzatori della Compagnia Egri Bianco Danza.

 

I biglietti si possono acquistare al seguente link: https://bit.ly/3IXDG4B

Note d’autore al Folk Club

VENERDÌ 25 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 25 € | Ridotto Under 30 13 € | Live Streaming 5 €
Roberto Taufic (BRA), Fausto Beccalossi, Carlos “El Tero” Buschini (ARG)
TRES MUNDOS
Un fantastico trio che miscela e interpreta idee, culture, sonorità e ritmi propri dei luoghi di origine: Italia, Brasile e Argentina. Un sound eminentemente acustico dove l’accordeon, la chitarra e il basso acustico restituiscono con la forza e personalità dei singoli interpreti le vibrazioni della cultura popolare con il piglio più elegante del jazz, l’incontro di tre meravigliosi artisti che si misurano con profondità e semplicità, con la voglia di rimettere al centro della musica il suo essere plurale, la sua naturale propensione a farci ‘sentire insieme’.
Qui il comunicato stampa completo.

 

SABATO 26 MARZO ORE 21.30
Ingresso Intero 20 € Live Streaming 6 €
Alicia Marquez & Ramon Martinez, Mercedes Cortez, Jordi Flores
TABLAO D’AUTORE

Torna il miglior Flamenco!
Tablao d’Autore: la più attesa, la più prestigiosa, la più autentica rassegna di Flamenco, con grandissimi artisti che -eccezionalmente- si potranno ammirare nella più intima e raccolta delle situazioni: è possibile solo al FolkClub!
Qui il comunicato stampa completo.

Informazioni e prenotazioni
www.folkclub.it+39 011 19215162folkclub@folkclub.it

Il Torino Film Festival compie 40 anni Le novità

Le prime anticipazioni dell’edizione
diretta da Steve Della Casa

Torino, 25 novembre – 3 dicembre 2022

 

Martedì 22 marzo, nel corso di un incontro con la stampa presso Casa Argentina en Roma, il Direttore del Torino Film FestivaSteve Della Casa insieme a Enzo Ghigo e a Domenico De Gaetano – rispettivamente Presidente Direttore del Museo Nazionale del Cinema di Torino – ha annunciato le linee guida che caratterizzeranno la 40ma edizione.

Voglio innanzitutto ringraziare il mio predecessore, Stefano Francia di Celle e tutta la sua squadra, per lo straordinario lavoro svolto in questi due anni così difficili e il Museo Nazionale del Cinema per la fiducia accordatami – ha dichiarato Steve Della CasaFin da subito la sintonia con il presidente Enzo Ghigo e il direttore Domenico De Gaetano, è stata totale, così come con i vertici della Film Commission Torino Piemonte, nella comune consapevolezza dell’importanza di consolidare ulteriormente la collaborazione e la sinergia tra gli enti del sistema cinema torinese, in ambito artistico così come in ambito industriale. In questo campo stiamo preparando con Gaetano Renda un convegno internazionale sul rapporto tra cinema e sala. La 40ma edizione del Torino Film Festival dovrà essere all’insegna del rinnovamento ma nel solco della tradizione, ritrovare quella vitalità identitaria che per forza di cose nei due anni di pandemia si è persa, tornando a coniugare sperimentazione, cinema popolare e di genere.”

“Gli ultimi due anni del Torino Film Festival sono stati fortemente condizionati dalla pandemia – sottolineano Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema – e questa sarà la prima vera edizione del post-Covid. Per il Museo Nazionale del Cinema, che organizza anche i festival Lovers e CinemAmbiente oltre al TorinoFilmLab, il TFF è una grande vetrina con risonanza nazionale e internazionale, e ancor di più lo sarà quest’anno con l’edizione speciale per il quarantennale. Siamo certi che i contenuti e le proposte artistiche ideate da Steve Della Casa coinvolgeranno la città in una bellissima festa, in linea con i grandi eventi che vedranno Torino protagonista nel 2022”.

E nella direzione indicata da Steve Della Casa va la scelta di dedicare all’attore Malcolm McDowell un omaggio a riconoscimento del suo straordinario apporto al cinema d’autore, al cinema popolare e alle serie tv, e nello spirito delle grandi retrospettive che hanno caratterizzato il Torino Film Festival negli anni.
L’attore sarà ospite del TFF e protagonista di una masterclass condotta da David Grieco, regista di Evilenko, uno dei sei titoli – insieme a Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e Caligola di Tinto Brass – che lo stesso McDowell ha scelto come più esemplificativi della sua carriera.

Il 40° TFF sarà un festival più snello. Il programma comprenderà 4 sezioni competitive – Concorso internazionale lungometraggiConcorso documentari internazionaliConcorso documentari ItalianiConcorso cortometraggi italiani -, un Fuori Concorso dedicato alla produzione più interessante dell’anno in corso e alcuni Programmi Speciali.

Tra i Programmi Speciali, sempre nello spirito e nella tradizione del festival, sarà dedicata al western una mini retrospettiva. Saranno proposti 6 titoli, scelti in una rosa di 20, diretti o interpretati da registi e attori cult e presentati in sala da cinefili e studiosi del genere, tra i quali Francesco Ballo e Marco Giusti.  “Questi film caratterizzeranno il TFF per quello che deve tornare ad essere, cioè il luogo geometrico (anche) della cinefilia più estrema” dichiara Steve Della Casa.

Per festeggiare degnamente i 40 anni del Torino Film Festival, inoltre, la serata di apertura – sorprendente e pop al tempo stesso – si terrà al Teatro Regio e sarà trasmessa in diretta.

Ad affiancare il Direttore ci sarà un nuovo Comitato di selezione composto da Giulio Casadei, Antonello Catacchio, Massimo Causo, Grazia Paganelli, Giulio Sangiorgio e Caterina Taricano. Consulenti alla direzione artistica saranno Luca Beatrice, Claudia Bedogni, David Grieco, Luigi Mascheroni, Paola Poli, Alena Shumakova e Luciano Sovena.

 

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino

Il mondo del teatro nella “Tempesta” proposta da Alessandro Serra

Lo spettacolo, nel cartellone dello Stabile torinese, alle Fonderie Limone sino al 3 aprile

Non conoscevo Alessandro Serra, non conoscevo il suo teatro, mea culpa, non conoscevo la sua compagnia, Teatropersona, con cui dal 1999 mette in scena le proprie opere e porta avanti una visione di teatro del tutto personale. Non ho conosciuto, mea culpa, quel suo “Macbettu” shakespeariano che aveva radici sarde, che ha portato in mezzo mondo e per cui ha vinto nel 2017 il Premio Ubu quale miglior spettacolo. L’ho conosciuto, poche sere fa, alle Fonderie Limone di Moncalieri, con “La tempesta”, ultima opera del grande Bardo (1611), spettacolo prodotto dagli Stabili di Torino e di Roma, da ERT e dal Sardegna Teatro, in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia e Compagnia Teatropersona, in scena sino al 3 aprile. Bellissima, entusiasmante sorpresa. Andando a memoria, mi ritrovavo ancora ancorato all’edizione di Binasco o, molto più in là, alle vele azzurre che ondeggiavano furiose sul palcoscenico del Lirico milanese per l’edizione di Strehler con Carraro e Giulia Lazzarini che volteggiava piena di timori a parecchi metri d’altezza: ho conosciuto, finalmente, la sua fame di impadronirsi totalmente della grande macchina teatrale che ha avviato giorno dopo giorno al debutto, non soltanto ha curato la regia, ma anche le luci, i suoni, i costumi. Ho conosciuto la sua genialità nel costruire la “sua” scena – un quadrato di legno chiaro e spoglio al centro del palcoscenico, l’isola del naufragio, a delineare e contenere lo svolgimento della vicenda, una superficie piana lievemente intervallata da impercettibili buchi o da più visibili fessure, benedette imperfezioni da sfruttare nello e per lo spettacolo; e nell’”inserire” (ma forse il termine è poca cosa e non rende la totale quanto entusiasmante bellezza visiva che ne deriva) i suoi attori, posizionarli, fermarli e renderli vivi ad ogni momento, arricchirli di animi e di gesti, di centralità e di destre e di sinistre, nel farli soffrire, amare, divertire, urlare, tradire, perdonare dentro lo spazio. Poi, oltre quella, come un taglio di Fontana, uno squarcio sul fondo che è il resto del mondo, un “altro” luogo che è l’origine delle varie entrate in scena, e certe sciabolate di luce, fiammeggianti, dai lati, grandiose come un grandioso bianco e nero cinematografico.

“La tempesta” di Serra ha un inizio che è un piccolo poema dentro lo spettacolo. Le urla dei naufraghi, la rabbia delle onde nei suoi colori grigiastri, il caos dei tanti suoni, il grande telo che avvolge ogni cosa e da cui Ariel – una eccellente Chiara Michelini, dolce, umana e persuasiva, leggera come i passi di danza con cui procede, l’interpretazione più convincente tra tutti e dodici gli attori che attraversano la scena – si sradicherà. Poi “La tempesta” s’avventura in un viaggio doloroso all’interno dei sentimenti umani, aggirandosi tra il sopruso e il tradimento, il potere violato e l’inganno e i pentimenti, tra l’amore di due anime giovani e sensibili, d’opposti genitori, quasi nuovi Romeo e Giulietta (Fabio Barone e Maria Irene Minelli, che convincono appieno), sino alla compassione e al perdono che lo spirito dell’aria farà conoscere e accettare al mago Prospero, vecchio sovrano spodestato. Mago di piccola taglia, quasi senza importanza, una magia “rozza”, capace tuttavia di far nascere tempeste e di imprigionare gli spiriti della natura, chiuso nel suo desiderio di vendetta e per troppo tempo privo di quella spiritualità e di quella trascendenza che dovrebbero indurlo ad uscirne fuori.

“Omaggiare il teatro con i mezzi del teatro”, dice Alessandro Serra. E dice ancora: “La magia del teatro risiede proprio in questa possibilità unica e irripetibile di accedere alle dimensioni metafisiche attraverso la cialtroneria di quattro assi di legno, una compagnia, pochi oggetti e un mucchietto di costumi rattoppati”. E “La tempesta” diventa un variopinto gioco di teatro nel teatro, un viaggio dicevamo doloroso e comico al tempo stesso per quegli intermezzi che hanno i lazzi di Stefano (con la napolitaneità di Vincenzo Del Prete che si ritaglia un buon successo) e Trinculo (un godibilissimo Massimiliano Poli), che paiono usciti da un’altra commedia, con la complicità di altre fonti, un omaggio fatto da un capocomico e dai suoi attori al teatro stesso, con gli stessi mezzi di cui il teatro vive. Prospero è il mago pronto a divenire il metteur en scène, colui che dispone e dirige e guida, nella propria magia e nella propria successiva umanità. Marco Sgrosso ne fa un personaggio solido e dignitoso, eccellente nel delineare la forza della paternità  come gli aspetti anche negativi, il suo potere su Caliban (Jared McNeill), anche con quelle amare frange di colonialismo d’altro tempo esposte nella schiavitù e nella distruzione di una lingua.

Serra, prima che si spenga il guizzo finale di Ariel, ci apre la parete di fondo e ci lascia intravedere gli attori (o sono ancora i personaggi?) alle prese con i loro costumi, quegli stessi costumi che prima, scendendo dall’alto, hanno unito il cielo e il palcoscenico: la certezza della vita del teatro, del suo universo, del suo essere chiamato a risollevare i tempi bui. Tra le piccole e le grandi magie.

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Alessandro Serra; nell’ordine Maria Irene Minelli (Miranda) e Marco Sgrosso (Prospero); Chiara Michelini (Ariel); Jared McNeill (Caliban), Vincenzo del Prete (Stefano) e Massimiliano Poli (Trinculo); Jared Mc Neill (Caliban)

Gypsy Musical Academy, show all’Alfieri

Un cast di eccezione, con più di ottanta tra cantanti, ballerini e acrobati

Di nuovo in scena al teatro Alfieri lunedì 21 marzo  alle 20.30 la Gypsy  Musical Academy, con il suo nuovo Show che vedrà impegnati più di ottanta tra cantanti, ballerini, acrobati, musicisti e guest star.
Il ricavato della serata, organizzata dall’Eneselle Spettacoli, sarà devoluto alla Federazione Malattie Rare Infantili.
Tratto dal famoso musical-film “The greatest Showman” con Hugh Jackman, questo brillante show porta in scena la storia di Taylor Barnum, il fondatore del Ringling Bros e Barnum & Bailey Circus. Si tratta di uno spettacolo interamente cantato e suonato dal vivo con la presenza di artisti d’eccezione, di grandi numeri acrobatici e balletti d’effetto con un numeroso corpo di ballo e sgargianti costumi.
Protagonista dello spettacolo, adatto a tutte le età e ricco di sorprese, è Sergio Moses, il noto cantante pop e musical che annovera nella sua carriera grandi successi tra i quali il “Festival di San Remo” con il brano Maggie, che è poi stato vincitore all’Accademia della Canzone al teatro Ariston di Sanremo e, contemporaneamente, protagonista di grandi musical, tra cui quello intitolato “I dieci comandamenti”.
L’ensemble è composto da più di sessanta tra cantanti e ballerini, i Gypsies della Gypsy Musical Academy, i finalisti di Italia’s got talent che, nel 2019, avevano ricevuto da Claudio Bisio il Golden Buzzer per “This is me”, uno dei più noti brani del musical “The Greatest Showman”.
Al loro fianco, co protagonisti saranno i diplomati e docenti Gypsy dalle grandi voci. A coronare il cast gli eclettici acrobati aerei e cincensi di TeatrAzionE.
La regia è di Neva Belli Sacchetti, cura vocale e cori Marta Lauria. La direzione musicale dello spettacolo è curata dal maestro Tony De Gruttola, chitarrista della cantante Cheryl Porter e musicista di fama internazionale. Sarà lui a dirigere la band che suonerà dal vivo l’intero show sulle musiche di Benj Pasek e Justin Paul. Al suo fianco Daniel Bestonzo, arrangiatore per Ramazzotti, X Factor, Annalisa, Malika Ayane, Levante e che ha anche diretto diversi artisti al Festival di Sanremo.
Cristina Fraternale Garavalli ha curato le coreografie e ha alle spalle la cura della coreografia di diversi show e musical italiani e degli spettacoli di Arturo Brachetti, ed è anche collaboratrice di Fabrizio Angelini.
È anche presente un bimbo prodigio della Gypsy, Zan Efren Domingo, ospite di recente della trasmissione “All togheter now” che, pur essendo di giovane età, è in grado di renderlo uno spettacolo adatto a un pubblico più vasto.

Mara Martellotta

Info e prenotazioni dei biglietti 3491446282
eneselle@gmail.com
info@gypsymusical.com
Gipsy Academy- Musical & Show
Via Pagliani 25 Torino
Tel 0110968343

Rock Jazz e dintorni I 40 anni degli Africa United e Elio per Iannacci

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al Magazzino di Gilgamesh si esibiscono gli Altieri &Friends. All’Otium Pea suona il quintetto Rhythm and Bones.Al Jazz Club è di scena il duo Landscape.

Mercoledì. Sempre al Jazz Club suona l’armonicista Eros Fine Harp. Al Magazzino sul Po si esibisce il cantautore Pietro Berselli preceduto da Davide Rosolini.

Giovedì. Al Blah Blah sono di scena i Cibo e gli Actionmen. Al Jazz Club suona il quartetto del chitarrista Max Gallo. Al Teatro Colosseo si esibiscono I Musici di Francesco Guccini:Vince Tempera , Pier Luigi Mingotti, Juan Carlos “Flaco” Mondini e Antonio Marangolo. Al Cafè Neruda suonano gli Harlem Swing Society mentre al Dash sono di scena i Melty Groove.

Venerdì. Al Jazz Club il trio acustico di Marco Betti rende omaggio alla figura del sassofonista Joe Henderson (il giorno successivo nello stesso luogo in versione elettrica).Al Blah Blah sono di scena i Bachi da Pietra. Al Molo di Lilith tributo a Django Reinhardt da parte del trio di Marco Parodi. Al Folk Club è di scena Tres Mundos ovvero Carlos “El Tero” Bruschini ,Roberto Taufic e Fausto Beccalossi. Al Magazzino sul Po si esibisce Federico Sirianni. All’Arteficio sono di scena Ruàn, Casalis, Niccolò Piccini e Ondivaghi. All’Off Topic si esibisce Scarda.

Sabato. Al Capolinea 8 suona il quartetto dell’organista Hammond Enrico Perelli. Al Teatro Colosseo Elio canta e recita Jannacci nello spettacolo “Ci vuole orecchio”. All’Arteficio serata blues con Al B & The Bad Guys. Al Teatro Sociale di Pinerolo gli Africa United festeggiano i loro 40 anni di attività. Al Folk Club sono di scena il chitarrista Jordi Flores e la cantante Mercedes  Cortès. Al Circolo della Musica di Rivoli Rodrigo D’Erasmo e Roberto Angelini , rendono omaggio alla memoria di Nick Drake. Allo Ziggy suonano Ambusur e Procioney Rock Band .

Domenica. Al Blah Blah si esibisce Lorenzo Valdambrini.

Pier Luigi Fuggetta