SPETTACOLI- Pagina 159

Regio Metropolitano, Noseda protagonista

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Per il Regio Metropolitano Gianandrea Noseda interpreta il 15 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, brani di Brahms, Smetana e Dvorak

 

Lunedì 15 novembre prossimo, alle 20.30, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, appuntamento con il Regio Metropolitano e il maestro Gianandrea Noseda, sul podio dell’Orchestra e Coro del teatro Regio per un ricco programma che prevede le Nanie di Johannes Brahms, il poema sinfonico Riccardo III di Bedrich Smetana, il “Canto delle parche” di Brahms e la Sinfonia n. 7 di Antonin Dvorak.

Il coro è istruito da Andrea Secchi; Gianandrea Noseda è stato recentemente nominato Direttore musicale generale del Teatro dell’Opera di Zurigo, oltre ad essere Direttore musicale della National Symphony Orchestra di Washington, Direttore ospite principale della London Symphony Orchestra e della Israel Philarmonic Orchestra.

La Naenia di Brahms per coro e orchestra, su testo di Friedrich Schiller, fu composta fra il 1880 e l’estate del 1881 in memoria del pittore Anselm Fuerbach e ebbe la sua prima esecuzione a Zurigo il 6 dicembre di quell’anno. Nei versi di Schiller, cui Brahms si ispirò, è  presente il riferimento ai miti di Orfeo, Adone e Achille,e viene espresso il concetto che le cose belle e perfette sono destinate a perire ma, a differenze di ciò  che è  brutto, la loro morte è  accompagnata da canti di rimpianto. La Naenia presenta una forma tripartita.

Qualche anno prima, nel 1856, Smetana, allora trentaduenne, soggiornò per ragioni di salute a Saro, nella parte meridionale della penisola svedese di Goteborg, a quei tempi molto alla moda come meta di vacanze estive. Fu questa  la cornice che vide nascere il suo poema sinfonica intitolato “Riccardo III”, liberamente ispirato all’omonimo dramma shakespeariano.  Al centro la figura tragica e al tempo stesso crudele del monarca assetato di sangue  e di dominio. Smetana prende spunto dalla figura shakespeariana  per tracciare il profilo musicale del personaggio, descriverne l’ascesa al potere, i tormenti causati dai suoi omicidi e la sua successiva caduta.

Nel 1882 Brahms scrisse per coro e orchestra un inserto derivato dalla fine del penultimo atto dell’Ifigenia in Tauride di Goethe, in cui la protagonista, in un momento di disperazione, ripete un canto antico, originariamente intonato dalle Parche. Il coro fu suddiviso in sei voci, tre femminili e tre maschili , che spesso contrappongono duramente e drammaticamente le loro sonorità. La potenza del Canto delle Parche op. 89 risulta inarrivabile; aperto dall’orchestra con un vero  e proprio schianto, il brano va poi a scivolare verso tristezze abissali. Le asprezze poi si mitiganoin un’apparente apertura alla speranza, lasciata al dominio delle voci femminili. Si tratta di un presagio di scioglimento positivo che chiude la tragedia, anche se poi le note ritornano al colore terreno dell’inizio e sembrano inabissarsi tra i vapori dell’Ade.

La settima sinfonia di Dvorak rappresentò il momento di svolta nella carriera del compositore;in essa egli seppe fondere con inventiva sicura le ambizioni formali del genere sinfonico e quelle della musica popolare. In tutta la sinfonia si coglie, infatti, la sua capacità di saper intrecciare la vocazione monumentale propria di questo genere con inserti cameristici che ne attenuano la retorica. L’inizio mormorato e misterioso ha carattere introduttivo, tipico del recitativo strumentale e drammatico, capace di creare un clima che viene stemperato dal richiamo affettuoso dei fiati e dalla sonorità dei corni, che fanno pensare a boschi e elfi. Il Poco Adagio, fin dal cantabile iniziale del clarinetto, delinea un clima introspettivo venato di sarcasmo, ma orientato già  alle suggestioni folcloristiche che prendono il sopravvento nel successivo Scherzo, vero e proprio ballabile campestre. Il Finale conclusivo affianca passi di marcia a bizzarrie alla zingara, a inserti ottimistici dei fiati, trascinando tutto l’insieme verso l’epilogo di una marcia compatta.

Nonostante la buona accoglienza della sua prima esecuzione, avvenuta alla St. James Hall a Londra, diretta dallo stesso compositore nel 1885, Dvorak ebbe dei ripensamenti e ne rielaboro’ alcuni passi.

 

Regio Metropolitano è  realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore  del Teatro Regio, e con il patrocinio della Città  di Torino.

Sabato 20 novembre il Regio Metropolitano si sposterà  al teatro Colosseo dove l’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Diego Fasolis. Venerdì  26 e domenica 28 novembre, all’Auditorium Giovanni Agnelli al Lingotto, verrà presentata in forma di concerto l’opera lirica verdiana Aida. Coro e orchestra del Teatro Regio saranno diretti dal maestro Pinchas Steinberg e Aida sarà  interpretata da una protagonista di rilievo internazionale, quale Angela Meade.

I biglietti e le card per i concerti e gli spettacoli sono in vendita presso la Biglietteria del teatro Regio , con orario da lunedì a sabato con orario 13-18.30; domenica 10-14. È  possibile anche l’acquisto presso i punti vendita Vivaticket.

Mara Martellotta 

Presenze impertinenti tra risate e suggestioni occulte

Il 13 novembre alle ore 20,30 presso il Teatro Sant’Anna di Torino, la compagnia teatrale ON OFF ritornerà in scena aprendo la stagione con una commedia brillante dal titolo: “Presenze Impertinenti”.
Trama
Un romanziere in cerca di suggestioni “occulte”, un’eccentrica quanto maldestra medium ed un fantasma che vuole ricomparire nell’aldiquà!
Quando ci si confronta col soprannaturale i risultati possono essere davvero sorprendenti!
Momenti di esilarante divertimento, sul palco e tra il pubblico!
PRESENZE IMPERTINENTI
Sabato 13 novembre 2021
Ore 20:30
Teatro Sant’Anna
Via Brione, 40 – Torino
Costo del biglietto: euro 10,00
Prenotazioni su WhatsApp al n° 338 7262627

Quando il barocco incontra il folk

L’ORCHESTRA SINFONICA DI SAVONA INCONTRA GLI ALLIEVI DEL COLLEGIO EINAUDI. VENERDÌ 12 NOVEMBRE CONCERTO E CONFERENZA “IL BAROCCO INCONTRA IL FOLK”

Uno dei programmi più amati del ‘tour’ del Voxonus Festival entra a far parte del progetto di formazione musicale per i giovani

Secondo appuntamento torinese per il Voxonus Festival, la rassegna barocca dell’Orchestra Sinfonica di Savona, che venerdì 12 novembre presenterà al Collegio Universitario Einaudi “Il Barocco incontra il Folk”. Suoneranno Maurizio Cadossi (violino), Claudio Gilio (viola) e Flavio Spotti (percussioni etniche). Il repertorio spazierà dai brani di Solomon ed Henry Eccles a quelli di PlayfordKircher e Lully. Il programma, che verrà presentato alle 18 con una conferenza riservata agli studenti e alle 21.15 con il concerto, prevede un dialogo tra pubblico e musicisti, che racconteranno, anche attraverso l’evoluzione degli strumenti originali, la storia del Barocco europeo.

“Il Barocco incontra il Folk” è un esempio delle contaminazioni crossover che interessano il percorso culturale del Voxonus Festival, che con questo studio tra musica colta e popolare realizza una ricerca filologica senza precedenti. Claudio Gilio e Maurizio Cadossi fanno inoltre parte del ricercato Voxonus Duo. Dopo gli apprezzamenti ricevuti dalla critica musicale, grazie alla Fondazione Collegio Universitario Einaudi si consolida il legame tra Liguria e Piemonte con uno sguardo privilegiato verso un pubblico giovane. Così è stato anche per la rassegna “Off” andata in scena all’Accademia Musicale di Savona Ferrato-Cilea.

“Questa iniziativa di formazione musicale realizzata nell’ambito del Voxonus Festival rappresenta per i nostri studenti e studentesse una peculiare opportunità di formazione, che abbina approfondimenti in aula ad esperienze concertistiche, con l’obiettivo di avvicinarli al mondo della musica. I nostri studenti e studentesse saranno accompagnati in questa esperienza dal Maestro Claudio Gilio e da alcuni componenti dell’Orchestra Sinfonica di Savona. Insieme approfondiranno il tema della ‘creatività’ in una possibile sua applicazione musicale”, commenta Laura Viada, Direttrice della Formazione del Collegio Einaudi.

La Fondazione Collegio Universitario Einaudi è una fondazione privata senza fini di lucro, che gestisce Collegi di Merito riconosciuti e accreditati dal MUR. Con le sue cinque residenze il Collegio offre spazi di vita e percorsi di formazione a oltre 800 studentesse e studenti universitari meritevoli. La mission del Collegio è valorizzare il merito e il potenziale di studenti universitari motivati a sviluppare nuove capacità, raggiungere risultati eccellenti e crescere come Persone, Cittadini e Professionisti, offrendo loro un ambiente di studio e di vita stimolante e interdisciplinare e un percorso di formazione personalizzato e trasversale. L’incontro si inserisce pertanto in questo ambito di sviluppo formativo di abilità trasversali.

Voxonus nasce 10 anni fa ad Albissola Marina dall’idea di Claudio Gilio, direttore artistico dell’Orchestra Sinfonica di Savona, e dello specialista Filippo Maria Bressan all’interno del progetto Academia di musici e cantori. Una realtà stabile, sinfonica, operistica e corale, improntata su musiche e strumenti del Sette-Ottocento. Sebbene la cifra stilistica sia l’espressione artistico-culturale di epoca barocca, il repertorio si apre a contaminazioni crossover con incursioni di altri generi, che regalano al pubblico un’esperienza unica. Protagoniste della rassegna sono le formazioni Voxonus Orchestra, Voxonus Quartet, Voxonus Choir e Voxonus Duo. Nel 2020, in pieno lockdown, è nata l’etichetta discografica Voxonus Records e proprio questa etichetta ha realizzato il cortometraggio ‘Risvegli’ diretto da Francesco Ghiaccio, con Across Duo, e distribuito da Vevo.

I posti riservati al pubblico per il concerto delle 21.15 sono limitati ed è pertanto necessaria la prenotazione. Green pass obbligatorio. Per info e contatti con l’Orchestra Sinfonica di Savona: Tel. + 39 019 824663 | Cell. + 39 340 6172142 | info@orchestrasavona.it

Dal “Diavolo veste Prada” al Museo del Cinema: Stanley Tucci alla Mole

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L’attore americano Stanley Tucci è stato ieri in visita al Museo Nazionale del Cinema.

In Italia per girare una puntata della serie Searching for Italy della CNN, l’attore ha manifestato il desiderio di visitare in forma privata il Museo Nazionale del Cinema. La visita è stata preceduta da una proiezione strettamente privata al Cinema Massimo del film 007 No time to die, quale sorpresa di fine riprese per la crew che lo ha accompagnato in città.

Accolto al museo dal presidente Enzo Ghigo e dal direttore Domenico De Gaetano, Tucci è rimasto affascinato dalla bellezza dell’edificio, tanto da prendere l’ascensore panoramico e salire fino in cima alla Mole Antonelliana per ammirare la città dall’alto. Una prova di grande coraggio per lui che soffre tantissimo di vertigini, e l’emozione è stata così forte che ha affermato che la prossima volta ha intenzione di fare la salita nell’intercapedine della cupola.

Molto colpito e incantato dallo splendore del museo  e dell’Aula del Tempio: uno spazio così suggestivo e inaspettato che per lui rappresenta un grande omaggio al cinema, soprattutto la mostra Photocall con i volti di attori conosciuti, da Isabella Rossellini a Monica Bellucci.

Ha dimostrato molto interesse alla programmazione e alle attività delle salette dedicate alla realtà virtuale CineVR, posizionate di fianco al Moloch del film Cabiria, film da lui conosciuto e apprezzato.

Molto conosciuto in Italia per diverse sue interpretazioni, ha dichiarato che uno dei suoi personaggi preferiti è Nigel ne Il Diavolo veste Prada, e ha acconsentito a firmare il manifesto e la locandina.

Almodòvar alla ricerca della verità della Storia: ma privato e pubblico non legano  

“Madres paralelas” sugli schermi

 PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

Due donne, due tra le tante madri a cui Pedro Almodòvar ci ha abituato nel corso degli anni, dentro quel suo cinema pieno di colori, melodrammatico sino all’eccesso, di scritture e di storie al limite dell’improbabile, di anfratti a tratti difficili da superare, di giravolte non sempre limpide. Un cinema fatto bensì di capolavori, ognuno di noi ha nella memoria i “propri” titoli. Oggi, dopo l’affresco autobiografico di “Dolor y gloria”, ci offre questo “Madres paralelas” che ha avuto il compito di aprire la recente Mostra di Venezia e che è valso a Penelope Cruz la Coppa Volpi quale migliore attrice. Due donne, Janis e Ana, ha raggiunto i quaranta la prima ed è un’affermata fotografa, piena di vita e di felicità, pronta a chiudere con l’affascinante antropologo forense che le ha dato una figlia, quando questi mette in dubbio la propria paternità; poco meno che ventenne la seconda (Milena Smit, da tenere d’occhio), ma già sballottata tra le tempeste della vita, anch’essa una figlia in arrivo, con un padre non meglio identificato, un avvenire che non esiste, la tristezza perennemente negli occhi. Si ritrovano nello stesso ospedale, nella stessa stanza, Janis pronta in ogni istante a rendere meno complicate le giornate della giovane amica. Poi il parto, poi il Fato, là dove già non sempre ogni passo della storia è calibrato: a rendere le settimane e i mesi a venire pieni di interrogativi, di abbandoni e di lacrime, di menzogne e di parole taciute, di dolcissimi primi piani di bimbi che il regista si diverte a mettere sullo schermo, di certezze subito cancellate, di lavori precari e di ospitalità naufragate, in un susseguirsi continuo di porte che si spalancano e si chiudono, che accolgono persone e le respingono, di legami che si formano e si sciolgono e si riaffermano, di amiche affettuose e collaborative e di madri chiuse nel loro egoismo e pronte a fuggire immediatamente da casa, inseguendo una carriera d’attrice che le porta a debutti e tournée, che le spinge ad affermarsi con Garcia Lorca e O’Neill.

Ad aprire e chiudere questa vicenda di maternità, un lungo momento tutto a sé, Almodòvar, per la prima volta, s’è avventurato nella Storia del Novecento del proprio paese, in quei conti che la Spagna non ha ancora chiuso con se stessa, in quel periodo buio dei rastrellamenti e degli uomini portati via dalle proprie case, delle fosse comuni mai del tutto restituite. Un addentrarsi del regista che a qualcuno ha fatto gridare ad un rinnovato miracolo. L’aggancio “esterno” poteva essere un altro qualsiasi, ma meno vittima di una simile cesura e il gioco avrebbe retto egualmente. Una volontà di ricerca e di chiarimenti che spinge Janis (del suo bisnonno non si sono avute più notizie) a far riscoprire quei terreni, a coinvolgere un intero paese, a chiudere un finale con la timida processione delle donne che fa tanto “quarto stato” ridotto all’essenziale e con quei corpi ritrovati. Janis, nella scrittura spudorata dell’autore, lega il nucleo centrale alla cornice: che tuttavia rimangono totalmente chiusi in una area tutta propria, con un filo spinato che nessuno è in grado di tagliare. Neppure il migliore dei registi. “Madres paralelas” appare così sbilanciato e slegato, annacquato in un doppio intento, l’uno a guardare l’altro con aria sbalordita e confusa, non privandosi neppure di scivoloni come gli attimi di passione che avvolgono le due donne. È ancora una volta l’universo femminile, quello che da sempre e più interessa il regista, ma questa volta slabbrato, con un che di macchinoso e di falsamente ricercato, imposto, program che mina anche quei momenti di emozione che – in altre occasioni – ci hanno fatto amare il cinema di Almodòvar.

Torna il Torino Film Festival con 68 prime mondiali

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Il Tff edizione 39 è il primo festival con capienza al 100 per cento nelle sale. 181 film, di cui 68 prime mondiali, 14 internazionali e 53 italiane,  in programma dal 26 novembre al 4 dicembre

“Lavoriamo da un anno a questa edizione e abbiamo sempre sperato di poter ospitare il pubblico in presenza. Gli incontri fisici tra pubblico e artisti sono sempre stati al centro di un festival nato 39 anni fa per puro amore del cinema, con un occhio al mondo giovanile, alle opere prime e al cinema sperimentale”,  così il direttore e il presidente del Museo del Cinema, Domenico De Gaetano e Enzo Ghigo.

Qui le news e il programma della rassegna cinematografica:

www.torinofilmfest.org

Inoltre dal 29 novembre al 1° dicembre si terrà la 14a edizione del TorinoFilmLab Meeting Event, evento annuale che porta a Torino una nuova generazione di talenti del cinema mondiale, i cui progetti di film sono stati sviluppati dal lab del Museo Nazionale del Cinema, grazie a mesi di lavoro con tutor qualificati di fama internazionale.

Dopo l’evento torinese, il TFL Meeting Event proseguirà dal 6 al 10 dicembre con un programma online che mostrerà altre sfaccettature della community di creativi e professionisti del TFL.

5G e l’orchestra diventa itinerante

PRESENTATO OGGI A TORINO ‘THE GARDEN OF FORKING PATHS’ DI ANDREA MOLINO

Torino diventa protagonista e teatro dell’innovazione tecnologica nel settore artistico-culturale e degli audiovisivi.

Nell’ambito del progetto 5G-TOURS finanziato dall’Unione Europea, è stato presentato al pubblico un evento dimostrativo che, grazie alla rete 5G di TIM con tecnologia Ericsson, ha consentito a musicisti e performers di interagire da punti diversi della città torinese dando vita ad una spettacolare esibizione artistica, ripresa da Rai con il supporto di LiveU.

La copertura 5G all’interno di Palazzo Madama è stata realizzata attraverso una progettazione personalizzata e con apparati non invasivi, coprendo tutta l’area museale senza alcun impatto estetico.

 

Si è svolto oggi, all’interno del Gran Salone dei Ricevimenti di Palazzo Madama a Torino, ‘The Garden of Forking Paths’, l’ultimo lavoro del compositore e direttore d’orchestra torinese Andrea Molino; uno spettacolo musicale per quattro voci e quattro saxofoni itineranti per le strade del centro città ed ensemble strumentale presente in sala che hanno suonato all’unisono in diretta audiovisiva grazie alla rete 5G di TIM.

L’evento, che nasce dalla collaborazione tra la Città di Torino, EricssonFondazione Torino MuseiLiveURaiTIM, rappresenta un’iniziativa innovativa per il sistema della produzione televisiva remota, sviluppata all’interno del progetto 5G-TOURS – ‘5G smarT mObility, media and e-health for toURists and citizenS’  finanziato dalla Commissione Europea.

Musicisti e performers in movimento su diverse strade della città hanno potuto collegarsi in diretta, con una regia centrale creando così una serie di interazioni musicali e teatrali coinvolgenti come se fossero tutti nello stesso luogo di fronte al direttore d’orchestra.

L’Ensemble Fiarì, diretto da Marilena Solavagione, ha interagito dal Gran Salone dei Ricevimenti di Palazzo Madama in real time e con sincronizzazione di precisione musicale (quindi con un margine di errore inferiore ai 3 centesimi di secondo) con i quattro saxofonisti del ‘SaXemble’ di Zurigo e quattro giovani attori appena diplomati dalla Scuola di Teatro del Teatro Stabile, che, seguiti ciascuno da una videocamera mobile 5G live di Rai, si sono mossi liberamente negli spazi di Piazza Castello, per poi riunirsi di fronte all’ingresso del Palazzo e, ciascuno seguendo un percorso diverso, entrare in modo da raggiungere il Gran Salone e terminare così l’esecuzione insieme agli altri, evidenziando così non solo la precisione della coordinazione a distanza ma anche la compatibilità artistica e tecnologica tra le due situazioni.

‘Grazie a questo esperimento spiega Andrea Molinoè stato possibile mettere in risalto come l’utilizzo delle più avanzate tecnologie della comunicazione vadano incontro a una nuova idea di spettacolo dal vivo. In questo caso la tecnologia 5G infatti non è solo ‘al servizio’ dell’idea spettacolare, ma contribuisce in modo attivo e integrato alla definizione di un vero e proprio nuovo linguaggio artistico, rendendo di fatto possibile un modo nuovo di concepire un evento dal vivo.’

La configurazione tecnologica sviluppata in questo progetto infatti non solo ha consentito la risoluzione di problemi tecnici fondamentali, come appunto la sincronizzazione in diretta di performers che si trovano in luoghi anche molto distanti l’uno dall’altro e la necessità di una comunicazione estremamente precisa tra di essi e la regia centrale, ma, di conseguenza, ha messo a disposizione situazioni e possibilità fino ad oggi di fatto mai utilizzabili e capaci per di più di aprire al pensiero artistico un mondo nuovo e inesplorato.

Il sistema di produzione televisiva remota, messo a punto dal Centro Ricerche Rai con la collaborazione del Centro di Produzione di Torino e il supporto di LiveU, ha permesso di ricevere i flussi provenienti dalle camere mobili e la gestione dei segnali necessari a garantire la sincronizzazione dei musicisti e degli attori in movimento. Tutti i flussi dati sono stati processati in tempo reale nella Control Room al fine di ricostruire per il pubblico in sala la presenza virtuale degli artisti in movimento, ottenendo un’esecuzione complessiva perfettamente sincronizzata. Il risultato finale, oltre che apprezzato dal pubblico in sala è stato anche trasmesso in modalità 5G broadcast dal trasmettitore di Torino Eremo e visibile su alcuni smartphone dimostrativi in uno spazio allestito all’esterno di Palazzo Madama.

La soluzione di rete 5G, realizzata a Palazzo Madama da TIM con tecnologia Ericsson e in collaborazione con Fondazione Torino Musei, ha garantito in modo costante alte velocità e bassissime latenze, al fine di assicurare una trasmissione contemporanea di diversi flussi video in alta definizione dalle videocamere alla regia centrale.

Questa soluzione, conforme allo standard 3GPP, è estremamente flessibile sia in termini di utilizzo (abilitando nuovi servizi innovativi in ambito museale) sia in termini di realizzazione. Per Palazzo Madama, patrimonio UNESCO, sono state infatti progettate installazioni ad-hoc utilizzando apparati e soluzioni che si sono integrate alla perfezione all’interno dell’area museale garantendo allo stesso tempo elevatissime prestazioni di banda e latenza

Torino si conferma terreno fertile per l’innovazione urbana: nell’ambito del progetto, il Comune di Torino insieme a Fondazione Torino Musei ha assunto il ruolo di abilitatore, rappresentando i bisogni dell’utilizzatore finale – c.d. vertical – e contribuendo allo sviluppo delle soluzioni più adatte.

Grazie a tale progetto, Palazzo Madama, rappresenta  oggi un unicum tecnologico a livello italiano e un raro esempio a livello europeo di edificio museale completamente coperto dal 5G (indoor e outdoor) dove sarà possibile realizzare nei prossimi mesi ulteriori sperimentazioni di servizi innovativi di realtà aumentata e virtuale, telepresenza, robotica e produzione e distribuzione di video ad alta definizione.

La transizione digitale è una delle chiavi per migliorare la qualità delle vita dei cittadini e delle cittadine per offrire nuove opportunità di sviluppo per il territoriocommenta l’assessora Chiara Foglietta -. Le tecnologie abilitate dal 5G nel settore culturale, come dimostrato oggi, sono un possibile volano per promuovere un’offerta nuova, per il turismo e non solo, arricchita, accessibile e sostenibile. Le attività di co-sviluppo e sperimentazione, nell’ambito della progettazione europea, rappresentano un modus operandi che il Comune di Torino intende perseguire per essere protagonista dell’Innovazione urbana e guardare al futuro in tutti i settori della vita

 

L’OPERA ‘THE GARDEN OF FORKING PATHS’

Uno spettacolo dal vivo dove musica, recitazione e tecnologia 5G creano una simbiosi per un nuovo linguaggio spettacolare.

‘Il progetto ‘The Garden of Forking Paths’ nasce – sia per quanto riguarda la concezione drammaturgica sia nel coinvolgimento della parte tecnologica – da un’intuizione fondamentale: che il luogo di un evento faccia parte integrante del contenuto dell’evento stesso.

Il titolo del progetto è tratto da un celebre racconto di Jorge Luis Borges e intende rappresentare sia la mappa dei percorsi che i musicisti hanno compiuto fisicamente durante l’esecuzione sia la rete di connessioni e interazioni, ideali ed effettive, che hanno portato alla sua realizzazione.

Il contributo narrativo di un luogo a un evento performativo si può articolare su diversi livelli: per esempio, architettonico, urbanistico, sociale, culturale. In questo caso è stato il centro storico di Torino, il cuore della città, a raccontare questa storia.

Tutto ciò è stato possibile solo grazie alla collaborazione di un gruppo mirato di istituzioni, organizzazioni e imprese, come il Comune di Torino, la Fondazione Torino Musei, la Rai, TIM ed Ericsson; questo tipo di sinergia operativa, inedita in campo artistico si è rivelata funzionale per il raggiungimento degli obiettivi.

I protagonisti:

SaXemble (Zurigo):
Raphael Camenisch
Patrick Stadler
Amit Dubester
Sebastian Pottmeier

Voci recitanti:
Lucia Corna

Daniel Santantonio

Gabriele Valchera

Enrica Rebaudo

 

Fiarì Ensemble (Torino):
Alessandra Masoero, flauto
Gianluca Calonghi, clarinetto
Paolo Volta, violino
Dagmar Bathmann, violoncello (in collaborazione con l’Ensemble degli Intrigati di Montepulciano)
Gianfranco Montalto, pianoforte

Riccardo Balbinutti, percussioni
Marilena Solavagione, direttore

Maria Baratta, regia
Luca Vignaroli, produttore esecutivo

 

Centro di Produzione RAI di Torino

Direttore di produzione: Massimiliano Madeddu

Direttore della Fotografia: Roberto Pini

Tecnici Audio: Alessandro Piras, Dario Tamburro

Tecnico Video: Simone Martinelli

Operatori di Ripresa Francesco Filippo, Lorenzo Gaviglio, Antonello Castelli, Antonio De Cristofaro, Alessio Sabatini, Domenico Schiano

Capo operaio: Andrea Bocco

Specializzati di Ripresa: Giuseppe Cuccia, Dario Balducci

 

 

Duo Sur La musica sur-americana di Gilson Silveira e Miguel Acosta

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 10 novembre, ore 21.30

La voce e la chitarra di Miguel Acosta (Argentina) incontrano le percussioni di Gilson Silveira (Brasile) per una “acuarella” di ritmi e melodie dell’ampio repertorio di musica sur-americana.

Miguel Acosta e Gilson Silveira sono due musicisti attivi da anni a Torino. Nato nel 1954 a Los Pozos (Argentina) nella provincia di Cordoba, Miguel Acosta inizia sin da bambino, incoraggiato dal padre Don Eustacio, a suonare la chitarra. Nel ‘72 si trasferisce a Cordoba, dove inizia gli studi e allo stesso tempo si propone come solista folk nei locali di città e provincia. Nell’80 integra il gruppo Cantares Cuatro, finalista del festival Pre Cosquin. A partire dal 1984, parallelamente alla sua attività di solista, inizia la collaborazione con il famoso gruppo Quetral, realizzando diverse tournèe in tutto il Paese e partecipando a diverse trasmissioni televisive. Si trasferisce a Torino nel 1987 e fonda il gruppo Umami-Raiz Latina, dedito alla diffusione della musica andina e afrolatinoamericana. È notevole l’attività concertistica di Miguel con gli Umami che in 25 anni tengono concerti in tutta Italia e all’estero, con 9 incisioni all’attivo e con cui ha realizzato la Misa Criolla di Ariel Ramirez e Feliz Luna insieme al coro dell’Università di Torino, diretto dal Maestro Sergio Pasteris. Miguel ha all’attivo molte collaborazioni anche con importanti musicisti italiani, e diversi lavori discografici. Fonda il gruppo di tango argentino Nuevo Encuentro con Carlos Buschini, David Pecetto e suo figlio Lautaro.

Nato a Ipoema, in Brasile, nel 1962, Gilson Silveira ha seguito un corso di percussione e teoria con il maestro Paulo Sergio Santos alla scuola di musica di Milton Nascimento, per poi approfondire la storia musicale di alcuni stati del Nord e del Nord Est del Brasile. Nel 1985 si trasferisce in Europa e in seguito in Italia, dove ha lavorato con diversi gruppi ed artisti di ambito brasiliano. Con Kal Dos Santos ha fondato la Mitoka Samba, prima “escola de samba” italiana con sede a Milano. È un percussionista dal virtuosismo e dalla creatività travolgenti, specializzato in mescolanze brasiliane e jazzistiche con strumenti di personale e unica produzione. Acuto sperimentatore, ha trasformato strumenti a fiato in percussioni uniche nel loro genere, nate dalla straordinaria combinazione di materiale di recupero ed organico (conchiglie, gusci, tessuti e ingranaggi per un’acustica inimitabile).

 

Nel rispetto delle normative anti-Covid19, ai concerti si accede solo con Green Pass. Grazie alla convenzione attivata con la Farmacia Solferino sarà possibile effettuare il tampone antigenico rapido entro le ore 20 del giorno del concerto al prezzo promozionale di 12 euro.

 

Ora di inizio concerto: 21,30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

 

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Lello Arena inaugura a Nichelino la nuova stagione del Teatro “Superga”

“Parenti Serpenti”

Lunedì 8 novembre, ore 21

Nichelino (Torino)

Torna finalmente a rialzarsi il sipario del Teatro “Superga”, in via Superga 44, a Nichelino. E ad aprire la nuova stagione, dopo i vari rinvii dovuti all’emergenza sanitaria, sarà un classico conosciuto dal grande pubblico grazie al film “cult” di Mario Monicelli del ’92. Parliamo di “Parenti Serpenti”, commedia scritta da Carmine Amoroso, divertente e profondamente amara nello stesso tempo, che vedrà quale protagonista – nelle vesti di papà Saverio – un brillante Lello Arena, mirabilmente diretto da Luciano Melchionna. L’appuntamento è per il prossimo lunedì 8 novembre, alle ore 21. Accanto al comico partenopeo, saranno in scena Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Serena Pisa e Fabrizio Vona. La trama è nota ai più. Tutto ha inizio con un Natale a casa degli anziani genitori che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli ormai lontani. E se quest’anno gli amati genitori volessero chiedere qualcosa ai loro figli? Se volessero finalmente essere “accuditi”, chi si farà carico della loro richiesta? Luciano Melchionna, il visionario creatore di “Dignità Autonome di Prostituzione”, costruisce uno spaccato di vita intimo e familiare di grande attualità, con un crescendo di situazioni esilaranti e spietate che riescono a far ridere, ma allo stesso tempo a far riflettere con profonda emozione e commozione.

La stagione del Teatro “Superga” proseguirà domenica 28 novembre alle ore 19 con il primo appuntamento di Musical a Corte nel Salone d’Onore della Palazzina di Caccia di Stupinigi: “Disney Musical” dedicato ai lungometraggi animati Disney. Domenica 5 dicembre alle ore 18 al Teatro “Superga”arriva l’“Harlem Gospel Choir”, il più famoso e longevo coro gospel d’America con i più grandi successi del mondo gospel e un tributo speciale a Prince. Mercoledì 8 dicembre alleore 18 per gli spettacoli del Teatro Ragazziandrà in scena “Il canto di Natale” liberamente ispirato al racconto di Charles Dickens. La programmazione prosegue mercoledì 15 dicembre alle ore 21 con il “Gran Concerto di Natale” della “Filarmonica San Marco”, una delle più promettenti realtà musicali italiane e domenica 26 dicembre alle ore 17 arriva, per la prima volta in Italia, il musical tratto dall’omonimo poema bestseller “Il Gruffalò”.

Gli spettacoli della stagione 2022 saranno annunciati nei prossimi giorni.

Biglietti

Platea: 30 euro – Galleria: 24 euro

Riduzioni e abbonamenti disponibili. Green Pass e mascherina obbligatori.

Info: tel 011/6279789 o www.teatrosuperga.it

g. m.

 

Coro Edelweiss – 70 anni di canti! 

Il Coro Edelweiss, in accordo e con il supporto del CAI Torino di cui fa parte, intende celebrare questo importante evento, pur con un anno di ritardo, in una sede prestigiosa realizzando un concerto che coinvolgerà gli appassionati di canti popolari e di montagna.

Il coro intende festeggiare tale ricorrenza, che pochi cori possono vantare in Italia, con varie manifestazioni tra cui la più importante sarà un concerto che si terrà il 13 novembre 2021 presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. E’ importante ricordare che il coro Edelweiss ha realizzato nel corso della sua lunga storia centinaia di concerti in Italia ed all’Estero di cui una parte significativa in Torino e regione anche a sostegno di attività di carattere benefico e registrato numerosi CD e DVD. Inoltre ha partecipato in collaborazione con la Biblioteca Nazionale del CAI ed il Museo della Montagna a manifestazioni artistiche e culturali come “Leggere la Montagna” e “La Montagna InCantata” ed ha preso parte anche ad altre importanti manifestazioni del CAI, l’ultima lo scorso 2 ottobre con un evento memorabile “Walter Bonatti – Sognare ancora” eseguito sempre al Conservatorio. Si celebrerà questa importante tappa del nostro percorso con un programma ricco di sorprese per il nostro pubblico ed il Coro La Grangia, che sarà ospite, darà un magistrale contributo all’evento. Il Coro Edelweiss intende continuare a portare il proprio contributo non solo alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio artistico qual è il canto popolare e di montagna ma anche alla promozione della cultura di montagna intesa come rispetto e difesa dell’ambiente e delle tradizioni. A tutti i partecipanti al concerto verrà dato in omaggio un cd del coro festeggiato. Per rispettare l’emergenza Covid verrà richiesto all’ingresso l’esibizione del green pass ed il controllo della temperatura.

  • costo biglietto: € 10,00
  • punti di pre-vendita:
    • Segreteria CAI Torino – Via Barbaroux 1 (tel. 54.60.31)
    • Ristorante Monte dei Cappuccini (tel. 011-66.00.302)
    • Libreria della Montagna – Via Sacchi 26 bis (tel. 011-562.00.24)