SPETTACOLI- Pagina 155

Finché morte non ci separi

Venerdì 25 novembre

Teatro Concordia, Venaria Reale (TO)

 

 

Silvana Arena, Maria Masi, Marina Corradino: sono i nomi delle tre vittime di femminicidio di Venaria Reale, dal 2011 ad oggi, a cui il Teatro Concordia dedica un gradino del teatro.

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Concordia propone una riflessione sul tema che diventa un atto di memoria per ricordare, un nome per ogni gradino, le tre vittime di un femminicidio avvenuto sotto casa e un atto di denuncia, attraverso la messa in scena di uno spettacolo scritto da un uomo che si è messo nei panni delle vittime.

“Finché morte non ci separi”, della compagnia Liberipensatori Paul Valéry, è la storia di due donne che vengono ammazzate dai rispettivi compagni. Due donne all’apparenza molte diverse, una che rispecchia tutti i luoghi comuni della donna maltrattata e spesso uccisa, l’altra che elude ogni luogo comune e che nonostante viva una vita agiata e in apparenza piena di affetto ha il medesimo destino della prima. Con ironia e allo stesso tempo con toni tragici entrambe narrano da morte la loro condizione fino al momento dell’uccisione.

“Finché morte non ci separi” è un invito alla riflessione, dunque, che nel lungo elenco di nomi delle vittime di femminicidio degli anni 2020-2021-2022, parte integrante dell’allestimento, mostra il dramma che sempre più spesso affligge la nostra società.  

 

Venerdì 25 novembre, ore 21

Finché morte non ci separi

Compagnia Liberipensatori Paul Valéry

Di Francesco Olivieri

Regia di Francesca Vettori

Con Stefania Rosso, Daniela Vassallo e Manuela Grippi

Biglietti: intero 13 euro + d.p. – ridotto 11 euro + d.p. – in abbonamento

 

Info

Teatro della Concordia, corso Puccini, Venaria Reale (TO)

www.teatrodellaconcordia.it

011 4241124info@teatrodellaconcordia.it

A Chieri note e notte in Jazz per i cinquant’anni di fondazione della CRI

“Notte Bianca e Rossa”

Sabato 26 novembre

Chieri (Torino)

 

A risuonare, per strade e piazze, saranno note di grande jazz nella notte chierese di sabato 26 novembre. In occasione dei festeggiamenti del 50° di fondazione della “Croce Rossa Italiana – Comitato di Chieri”, la Città collinare delle “Cento Torri” si trasformerà infatti in un grande palcoscenico musicale, con un’edizione speciale della “Notte Bianca e Rossa”occasionalmente in versione “jazz”, grazie alla preziosa collaborazione con il “FolkClub” di Torino. Edizione “speciale” in quanto si svolgerà unicamente “in door”, con due concerti ospitati dalla “Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco” (piazza Cavour) e da “ArKa Centro Giovanile” (Area Caselli).

Si inizia alle ore 21, alla “Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco”, con l’ensemble “CIACK JAZZ TRIO”, impegnato a proporre riadattamenti di alcune fra le più celebri melodie internazionali e colonne sonore cinematografiche, quindi si prosegue alle ore 22 al “Centro Giovanile Area Caselli” con il concerto dei “KORA BEAT”, band nata a Torino da un’idea del maestro Cheikh Fall, musicista senegalese di Dakar.

La Direzione Artistica e l’Organizzazione Generale sono di Paolo Lucà (“FolkClub”).

Ingresso gratuito, durante la serata saranno promossi i principi, i valori e le attività della “CRI” compreso il progetto “Aiuta CRI Aiuta” del “Comitato di Chieri”, volto alla riduzione dei costi di trasporto in ambulanza per i cittadini.

 

“Cultura e Solidarietà sono il binomio che caratterizza il progetto ‘Aiuta CRI Aiuta’ e questa edizione speciale della ‘Notte Bianca e Rossa’ che come Comune di Chieri – commenta il sindaco Alessandro Sicchierosiamo orgogliosi di sostenere, in concomitanza dei 50 anni di attività della sezione chierese della ‘Croce Rossa’. 50 anni a servizio del territorio e dei chieresi. Un momento di festa, di speranza, di condivisione di valori e di unità della nostra comunità. E siamo lieti che la ‘Notte’ veda la collaborazione con un’istituzione che è un’eccellenza per i cultori della musica, ovvero il ‘FolkClub’ torinese” .

Per info: www.aiutacriaiuta.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Ciack Jazz Trio”

–        “Kora Beat”

Ghiotta serata fra “cibo buono e bello” e il grande “cinema”

Al Teatro della “Fondazione Mirafiore” di Serralunga d’Alba, arrivano Antonella Viola con Moreno Cedroni, a seguire Enrico Vanzina

Venerdì 25 e sabato 26 novembre

Serralunga d’Alba (Cuneo)

 

Proseguono fino al 25 aprile del prossimo anno gli incontri dedicati dalla “Fondazione Mirafiore”, nata nel 2010 – nel cuore della Langa del Barolo, per volontà di Oscar Farinetti – al “Laboratorio di Resistenza Permanente” tenuto nel Teatro, centro della vita culturale della “Fondazione” (all’interno del “Villaggio Narrante” in Fontanafredda) che è il solo teatro “in cui – si dice – è consigliabile entrare con un bicchiere di buon vino in mano”.

Venerdì 25 novembre, alle 19, ospite della serata sarà una coppia decisamente inedita: l’immunologa Antonella Viola e lo chef Moreno Cedroni in un incontro dal titolo “Il cibo buono e bello”. Antonella Viola ha iniziato a farsi conoscere al grande pubblico durante la pandemia ed è già stata ospite della “Fondazione” lo scorso anno con il suo “Danzare nella tempesta”, il libro dedicato al Covid-19 che ha stravolto le nostre vite, e continua in parte a farlo, da due anni a questa parte. Intrapresa con buon successo anche la strada della scrittura, la professoressa Viola (autrice anche de “Il sesso è (quasi) tutto”, edito da Feltrinelli nel 2022), insieme al nutrizionista Daniele Nucci, ha appena pubblicato un terzo libro “Il Cibo Buono” (Gribaudo), dove il punto di vista è ovviamente sempre quello scientifico: il “cibo buono” è quello che aiuta a rafforzare il nostro sistema immunitario, ma l’impostazione è a metà tra saggio e ricettario, con un unico obiettivo in mente, il benessere della persona e la sostenibilità. Su questi argomenti l’immunologa tarantina si confronterà venerdì sera a Serralunga d’Alba con Moreno Cedroni, lo “chef 2 stelle” Michelin che ha portato uno spirito avanguardista nella cucina italiana. Cedroni è infatti considerato uno degli chef italiani più innovativi, dotato di grande creatività e capacità di intrecciare tradizione e innovazione fra i fornelli. Si parlerà quindi di cibo, quello “buono e bello”, raccontato attraverso le lenti della scienza e dell’arte della grande cucina.

Sabato 26 novembre, alle 18,30, protagonista della serata sarà invece il cinema italiano con il regista e sceneggiatore Enrico Vanzina e una “lectio” dal titolo: “Il cinema e la vita”. Figlio del grande regista Steno, uno dei fondatori della commedia italiana, nel 1976 Enrico ha iniziato a scrivere sceneggiature e da allora ha collaborato con i maggiori esponenti del nostro cinema. Nel corso degli ultimi quarant’anni ha firmato, insieme al fratello Carlo (scomparso nel 2018 e a cui Enrico ha dedicato il libro “Mio fratello Carlo” – IBS), alcuni dei più grandi successi al botteghino italiano. Alla “Fondazione Mirafiore”, Vanzina terrà un incontro, moderato dal giornalista e amico, Emilio Targia, che prenderà spunto dal suo ultimo libro fresco di stampa: “Il cadavere del Canal Grande”, IBS, un  giallo, ambientato nella Venezia di Casanova, che ancora una volta rivela l’eclettico e straordinario talento di Enrico.

La partecipazione agli eventi della “Fondazione” è gratuita, ma per garantire il rispetto delle norme di sicurezza è obbligatoria la prenotazione tramite il sito www.fondazionemirafiore.it. Gli incontri si possono anche seguire in diretta streaming sempre dal sito della “Fondazione Mirafiore”.

Per info e programma completo degli eventi: “Fondazione Mirafiore”, via Alba 15/a, Serralunga d’Alba (Cuneo); tel. 0173/626424 o www.fondazionemirafiore.it

g.m.

Nelle foto:

–       Antonella Viola e Moreno Cedroni

–       Enrico Vanzina

Monologo di donna con…

venerdì 25 novembre – in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne – alle ore 21,00 andrà in scena al Teatro Magnetti di Ciriè (via Cavour 28), l’anteprima del nuovo spettacolo di Giulia Cerruti, Monologo di donna con…

Un assaggio di stand-up comedy scritto da una donna con un desiderio di maternità parecchio ingombrante.
“Ci sono alcune trentenni che percepiscono che i parenti ai pranzi di famiglia cominciano a guardarle come si guarda un panetto di stracchino in scadenza” commenta la Cerruti, artista che si è distinta come autrice e attrice in numerosi festival e concorsi nazionali.
Un simpatico affresco di delusioni d’amore raccontate con cinico sarcasmo, ma anche una riflessione su alcune aspettative sociali nei confronti delle detentrici di due cromosomi X.

Teatro al Femminile ha deciso di celebrare così il 25 novembre, valorizzando come sempre la forza delle donne ed evidenziandone l’ironia e la potenza.
“Troppo spesso vediamo passare un messaggio erroneo e distorto: una donna vittima di violenza e/o discriminazione, è una donna debole. Non è così – afferma Virginia Risso, direttrice artistica di Teatro al Femminile – La discriminazione diventa più forte quando noi, come società e come cultura, glielo permettiamo”.

Monologo di donna con…
di e con Giulia Cerruti
venerdì 25 novembre ore 21,00
Teatro Magnetti (via Cavour 28, Ciriè TO)

Costo della serata € 12,00
Prenotazione obbligatoria: teatroalfemminile@gmail.com

Il Piccolo Principe al teatro Colosseo

«L’essenziale è invisibile agli occhi» 

 

A 80 ANNI DALLA SUA PRIMA PUBBLICAZIONE

 

DOPO ESSERE STATO TRADOTTO IN OLTRE 500 LINGUE 

E AVER VENDUTO PIÚ DI 200 MILIONI DI COPIE IN TUTTO IL MONDO

 

ARRIVA A TEATRO NEL 2023

LA STORIA PIÚ LETTA E AMATA DI TUTTI I TEMPI

IL PICCOLO PRINCIPE

di Antoine de Saint-Exupéry

IL PICCOLO PRINCIPE_Logo in bassa def..jpeg

LO SPETTACOLO ANDRÁ IN SCENA A 

ROMA (Teatro Sistina) 

da mercoledì 1 a domenica 12 febbraio 2023

BOLOGNA (Teatro Celebrazioni) 

da giovedì 16 a domenica 19 febbraio 2023

TORINO (Teatro Colosseo) 

da giovedì 23 a domenica 26 febbraio 2023

FIRENZE (Tuscany Hall) 

da giovedì 2 a domenica 5 marzo 2023

MILANO (Teatro Repower) 

da giovedì 23 marzo a domenica 2 aprile 2023

PARIGI | FRANCIA TOURNÉE 

novembre – dicembre 2023

 

Le prevendite sono disponibili su TicketOne Il Sistina

 

Nel 2023, a 80 anni dalla pubblicazione, arriva a teatro “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint-Exupéry, la storia più letta e amata di tutti i tempi. Lo spettacolo teatrale, diretto da Stefano Genovese e prodotto da Razmataz Livedebutterà mercoledì 1° febbraio a Roma, presso il Teatro Sistina, e sarà in tour in Italia per tutta la prima parte dell’anno, per poi approdare in Francia il prossimo autunno e ad AmsterdamBerlinoDublinoLisbona Madrid nel 2024.

“IL PICCOLO PRINCIPE” è la storia che tutti conoscono ma nessuno ricorda, quasi a provare che quanto dice il suo autore corrisponde a verità: gli adulti non pensano mai alle cose veramente importanti. E quali sono queste cose? Quelle che ci insegnano da piccoli e che dimentichiamo una volta diventati grandi. Spetta proprio al Piccolo Principe, eterno bambino, rinfrescarci la memoria.

 

«Tutti gli adulti sono stati bambini una volta. Ma pochi di essi se ne ricordano»

Pubblicato nel 1943, “IL PICCOLO PRINCIPE” è un racconto senza tempo, che ha incantato grandi e piccini per generazioni. È il libro più tradotto dopo la Bibbia (oltre 500 lingue e dialetti) e ha venduto più di 200 milioni di copie in tutto il mondo (19 milioni solo in Italia), tanto da meritarsi di essere inserito da “Le Monde” tra i migliori libri del XX secolo. Un’opera fortemente trans-mediale, che negli anni è stata adattata e declinata in innumerevoli forme, dai fumetti, ai film, dalle serie animate al balletto.

Lo show firmato Razmataz Live è una rappresentazione unica nel suo genere, che si snoda attraverso gli innumerevoli linguaggi che la narrazione, la musica, il canto, la scenografia e, più in generale, la performance offrono. In equilibrio tra prosa, musical, arte circense e installazione, ogni significato, ogni personaggio, ogni snodo della vicenda attinge al codice più adatto ad arrivare allo spettatore. «Ciascuna scena non si ferma agli occhi o alle orecchie o all’olfatto» – racconta il regista Stefano Genovese – «Quelli sono solo porte sensoriali per arrivare alla destinazione finale: il cuore di ogni spettatore».

Fedele allo stile dell’opera originale, nel mettere in scena “IL PICCOLO PRINCIPE” Stefano Genovese ha deciso di non lasciare alle parole il ruolo centrale, ma di affidare il racconto all’immaginazione, traducendolo in un’esperienza spettacolistica evocativa che solo il teatro, per sua stessa natura, è in grado di restituire.

Le verità sono semplici e diventano assolute proprio in virtù della loro essenzialità. Le immagini – come sosteneva lo stesso Antoine de Saint-Exupéry – aiutano a non dimenticare, a rendere reale ciò che, se fosse solo raccontato, non sarebbe creduto. Un pensiero molto attuale, estremamente all’avanguardia in un’epoca in cui ancora la fotografia era agli albori, quasi a predire l’importanza che essa, un secolo dopo, avrebbe iniziato ad avere nelle vite di ciascuno di noi.

“IL PICCOLO PRINCIPE” vanta un cast creativo di primordine: Stefano Genovese (Adattamento e Regia), Carmelo Giammello (Scene), Paolo Silvestri (Direzione e arrangiamenti musicali) e Guido Fiorato (Costumi). Uno spettacolo imperdibile, pronto a incantare il pubblico di tutte le età, che non appena annunciato ha attirato su di sé grandissima attenzione, tanto da raccogliere, per i casting svolti tra Roma e Milano, oltre 1650 richieste e curricula, 380 dei quali di bambini.

Le prevendite sono disponibili su TicketOne Il Sistina.

 

L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti al di fuori dei circuiti di biglietteria autorizzati e non indicati nei propri comunicati ufficiali.

 

 

CALENDARIO TOURNÉE

ROMA (Teatro Sistina) 

da mercoledì 1 a domenica 12 febbraio 2023

BOLOGNA (Teatro Celebrazioni) 

da giovedì 16 a domenica 19 febbraio 2023

TORINO (Teatro Colosseo) 

da giovedì 23 a domenica 26 febbraio 2023

FIRENZE (Tuscany Hall) 

da giovedì 2 a domenica 5 marzo 2023

MILANO (Teatro Repower) 

da giovedì 23 marzo a domenica 2 aprile 2023

PARIGI | FRANCIA TOURNÉE 

novembre – dicembre 2023

LINK UFFICIALI

Il Piccolo Principe

Sito Web: https://www.ilpiccoloprincipe.show

Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100086171586361

Instagram: https://instagram.com/ilpiccoloprincipe.show?igshid=YmMyMTA2M2Y=

 

Il tempo ritrovato al Conservatorio Verdi

mercoledì 23 novembre 2022 – ore 20.30

Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni

serie dispari

 

Ensemble IL TEMPO RITROVATO

Francesco Manara, Piergiorgio Rosso violini

Simone Briatore, David Briatore viole

Massimo Polidori, Francesca Gosio violoncelli

 

CONCERTO IN RICORDO DI ANDREA ALPESTRE

 

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Quintetto in sol minore K.516

 

Johannes Brahms (1833-1897)

Sestetto in sol maggiore op. 36

 

comunicato stampa

 

IL TEMPO RITROVATO è un ensemble a formazione variabile nato in occasione dell’omonimo progetto online dell’Unione Musicale realizzato durante il periodo di lockdown e tuttora disponibile sul canale YouTube dell’ente torinese. Il progetto è nato come riflessione sul tempo e sul senso del fare musica insieme ed è l’occasione per riportare in città alcuni dei più brillanti musicisti che, a partire dagli studi al Conservatorio di Torino, hanno realizzato importanti carriere come solisti, come prime parti di alcune delle più prestigiose orchestre o come membri di ensemble cameristici di primo piano.

Dopo l’esordio dal vivo dello scorso maggio, l’Ensemble IL TEMPO RITROVATO torna sul palco del Conservatorio Giuseppe Verdi mercoledì 23 novembre 2022 alle ore 20.30.

 

«Questo progetto cameristico – ha affermato Antonio Valentino – rappresenta, per alcuni eccezionali artisti torinesi che hanno condiviso un lungo percorso di studi e di crescita professionale, l’opportunità di tornare a lavorare insieme, anche a distanza di molti anni. Lo scambio di idee e di energie che si genera ogni volta che ci si ritrova fa nascere un vero e proprio laboratorio di musica da camera, dove tutti sono disponibili a dare e ricevere nuovi spunti, mettendosi in gioco anche in repertori inediti e al di fuori delle formazioni stabili».

 

Per il secondo concerto dal vivo l’Ensemble torna in formazione di sestetto per archi: protagonisti Francesco Manara, violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala e Piergiorgio Rosso, violinista del Trio Debussy; Simone Briatore e David Briatore, prime viole rispettivamente dell’Orchestra di Santa Cecilia di Roma e dell’Orchestra del Teatro Verdi di Trieste; i violoncellisti Francesca Gosio del Trio Debussy e Massimo Polidori, prima parte dell’Orchestra del Teatro alla Scala.

 

Il concerto è dedicato ad Andrea Alpestre, musicista torinese, professore d’orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, recentemente scomparso. Alpestre ha condiviso con i musicisti dell’Ensemble il progetto IL TEMPO RITROVATO, oltre agli anni della formazione al Conservatorio di Torino e a molte altre avventure musicali.

 

Sui leggii due capolavori del repertorio da camera per archi: il Quintetto in sol minore K. 516 di Mozart e il Sestetto in sol maggiore op. 36 di Brahms. «Queste composizioni – prosegue Antonio Valentino – sono state scelte con l’intento di richiamare il pubblico alla piacevolezza dell’ascolto: un omaggio alla bellezza della musica da camera e al piacere di ritrovarsi per suonarla insieme».

 

Il Quintetto in sol minore K 516 rappresenta senza dubbio uno dei vertici assoluti della produzione cameristica mozartiana. Scritto nella tonalità di sol minore raccoglie una mescolanza di drammaticità e inquietudini. I materiali sono raccolti in una scrittura densa e raffinata che esalta le potenzialità espressive e tecniche degli archi. La vena oscura irrompe in questa partitura, facendo risuonare terribile la sua voce: un urto emotivo di cui sarà capace la Sinfonia K. 550, nella stessa fatale tonalità. Nato insieme al Quintetto K. 515 nel 1787, la composizione vide la luce quando Mozart aveva già compiuto piena esperienza del nuovo stile quartettistico, del quale questi nuovi Quintetti sono – come si è osservato – una applicazione più articolata sotto il profilo dell’equilibrio strumentale e formale. I due lavori devono essere considerati come gemelli, dal momento che esplorano, con due risultati distinti e fra loro complementari, gli stessi principi di grandi ambizioni strutturali e profondità di contenuti.

 

Iniziato da Brahms nell’estate del 1864 a Baden-Baden, il Sestetto in sol maggiore op. 36 fu portato a termine nell’inverno successivo a Vienna. Pubblicato da Simrock nel 1866, fu eseguito per la prima volta a New York, ma la presentazione “ufficiale” ebbe luogo a Vienna il 3 febbraio 1867. Il Sestetto ha un sottotitolo, Agathe, riferimento esplicito a un doloroso episodio autobiografico. Nell’estate del 1858 Brahms soggiornò per qualche settimana a Göttingen, dove conobbe e si innamorò di Agathe von Siebold. Pur amandola, Brahms decise di lasciare Göttingen e non rivide mai più la giovane. Il pensiero di questo amore lo tormentò per molto tempo e quando, qualche anno più tardi, mise mano al suo secondo Sestetto per archi, volle inserirvi un omaggio alla donna che forse aveva più amato: inserì nel primo movimento un motivo che utilizza le lettere del nome AGATHE. Sembra che Brahms, parlando di questa sua opera, abbia affermato: «Qui mi sono liberato del mio ultimo amore».

 

Ecco i giovani artisti di Area Sanremo

CONCORSO GRATUITO CHE FA ACCEDERE 4 TALENTI EMERGENTI
ALLA SERATA FINALE DI
“SANREMO GIOVANI”

FELLOW SELEZIONATO DAL PIEMONTE

 

DIREZIONE ARTISTICA: AMADEUS

ORGANIZZAZIONE: FONDAZIONE ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO

 

Si è conclusa la fase eliminatoria di AREA SANREMO 2022, il concorso gratuito che fa accedere 4 artisti emergenti alla serata finale di Sanremo Giovani!

 

Questi i nomi (in ordine alfabetico – elenco presente anche sul sito www.area-sanremo.it) di chi accede alle fasi finali di AREA SANREMO 2022:

CECILIA (singolo – Toscana), CLOUDIA (band – Campania), COLLA ZIO (band – Lombardia), DANIELE BIANCONI (singolo – Lazio), DELVENTO (singolo – Sicilia), DENTELLA (singolo – Lombardia), DEREK (singolo – Puglia), DIAMANTE (singolo – Calabria); DYNAMITE 36 (band – Toscana), ELISABETTA CONTE (singolo – Lombardia), ELLY (singolo – Lombardia), ETTA (singolo – Toscana), FELLOW (singolo – Piemonte), FIAT131 (singolo – Calabria), FRANCESCO DAL POZ (singolo – Veneto), GEA (singolo – Toscana), I TRISTI (singolo – Liguria), IL RESPONSABILE DELLE ACQUE (singolo – Basilicata), JAYDAR (singolo – Veneto), JORDÀ (singolo – Lazio), JORE (singolo – Lombardia), JUMA (singolo – Liguria), KASHMERE (singolo – Svizzera), LAMANTE (singolo – Veneto), LUCA FOL (singolo – Emilia-Romagna), MARCO FERRARI (singolo – Emilia-Romagna), MAYU (singolo – Svizzera), MEDA169 (singolo – Puglia), MICHELE & MARCOS (duo – Abruzzo), MINENA (singolo – Lombardia), MIRA (singolo – Campania), MONNAELISA (singolo – Emilia-Romagna), MOTUS (singolo – Puglia), NOOR (singolo – Marche), PIERFRAU (singolo – Lombardia), ROMEO & DRILL (duo – Lazio), SAMEBLUD (band – Lazio), SARAH TOSCANO (singolo – Lombardia), STEFANIA TASCA (singolo – Piemonte), STREA (singolo – Lombardia), TOMMASO IMPERIALI (singolo – Lombardia), V3N3R3 (singolo – Puglia), VALENTINA MORO (singolo – Lombardia), YATES NICOTERA (duo – Calabria), YURI PASCALE LANGER (singolo – Campania), ZO VIVALDI (singolo – Lombardia).

Le fasi finali del concorso si terranno sabato 26 e domenica 27 novembre.

I finalisti di Area Sanremo 2022, che saranno proclamati dalla stessa Commissione di Valutazione insieme ad Amadeus, avranno la possibilità di sostenere un’audizione davanti alla Commissione Musicale RAI, che decreterà i 4 artisti vincitori che parteciperanno alla serata finale di Sanremo Giovani.

La Direzione Artistica di Area Sanremo 2022 è di AMADEUS che, fin dall’inizio della sua conduzione al Festival di Sanremo, è sempre stato attento ai giovani, dando loro anno dopo anno la possibilità di mettere in luce il proprio talento artistico.

AREA SANREMO 2022 è una manifestazione organizzata dalla Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, presieduta dall’Avv. Filippo Biolé.

I 70 anni di Vittorio Sgarbi raccontati in un ritratto corale. Al Tff

VITTORIO IN UN TEMPO FUORI DAL TEMPO

Un film di ELISABETTA SGARBI / BETTY WRONG

 

In anteprima al TORINO FILM FESTIVAL

 I 70 anni di Vittorio Sgarbi raccontati in un ritratto corale  attraverso lo sguardo affettuoso della regista

 

Verrà proiettato in anteprima al Torino Film Festival “VITTORIO – IN UN TEMPO FUORI DAL TEMPO” di Elisabetta Sgarbi/Betty Wrong. Dedicato al fratello Vittorio in occasione del compimento dei 70 anni, il film è stato girato a maggio 2022 durante le due feste di compleanno: la prima a bordo di una nave sul Po, la seconda a Milano.

 

Durante le due serate gli amici e i colleghi sono stati rapiti da un disturbatore affettuoso, impersonato da Elisabetta Sgarbi con il suo drappo colorato, e portati davanti alla telecamera per un personale saluto al festeggiato.

PROIEZIONI TORINO FILM FESTIVAL

Lunedì 28 novembre ore 16.00 – Cinema Centrale (Proiezione stampa)

Martedì 29 novembre ore 17.30 – Cinema Romano 2 (Proiezione ufficiale)

Venerdì 2 dicembre ore 22.15 – Cinema Romano 1 (replica)

Marco “Morgan” Castoldi, Giuseppe Cruciani, Domenico Dolce, Mirco Mariani e tantissimi altri personaggi del mondo dello spettacolo, imprenditori, scrittori e persone che hanno un legame con Vittorio, si sono prestati ad essere ritratti in una veste informale che delinea il profilo di un Vittorio che non tutti conoscono ma di cui Elisabetta ha sempre intuito la sensibilità oltre che il genio.

«Per distrarmi dagli obbligatori festeggiamenti dovuti a Vittorio, ho inventato l’esigenza di un film che testimoniasse questa doppia festa di compleanno. Un film che mi portasse fuori dalla festa. L’8 maggio 2022 a bordo della Nave Stradivari lungo il Po è stata la prima tappa. La seconda è stata il 10 maggio, nella mia città di adozione, Milano, a casa di Francesco Micheli. Così, mentre si festeggiava, io, con la complicità di Andrés Arce Maldonado e quella più saltuaria di Eugenio Lio, rapivamo gli invitati dal flusso della festa per inquadrarli. Ne emerge un ritratto (impossibile) di Vittorio, corale e a più voci. Amici (molti), e meno amici (pochi, in fondo inteneriti dalla estrema vitalità di Vittorio), collaboratori, giornalisti, complici di avventure e scorribande, politici e ministri, autisti e artisti, figlie e parenti, medici, dentisti e galleristi, imprenditori, creditori ed ex amanti dedicano a Vittorio una parola, una testimonianza, un ricordo. 70 ricordi per 70 (dicono) anni» racconta Elisabetta Sgarbi.

 

Le riprese si muovono dinamiche all’interno della Motonave Stradivari, lungo il Po grazie a un drone, negli interni della location milanese di Francesco Micheli e sopra l’abitazione di Ro Ferrarese di Vittorio e Elisabetta Sgarbi, per finire lungo il litorale con un cameo di Antonio Rezza.

 

Il montaggio incalzante è impreziosito dalle note dei brani degli Extraliscio estratti dagli album “È bello perdersi” e “Romantic Robot” (prodotti dall’etichetta Betty Wrong Edizioni Musicali di Elisabetta Sgarbi e distribuiti da Sony Music Italy).

Con Vittorio Sgarbi e Elisabetta Sgarbi.

Hanno partecipato Andrée Ruth Shammah, Giuseppe Cruciani, Arnaldo Colasanti, Nicola Porro, Francesca Filauri, Mirco Mariani, Moreno Conficconi, Marco “Morgan” Castoldi, Laura Casalis, Eleonora Cavallini, Stefano Bighi e Angela Benini, Edera Fornasari e Gino Ziche, Sabrina Colle, Guido Panza, Sauro Moretti, Camillo Langone, Alessandro Bertazzini, Giuseppe Bergomi, Roberto Barbolini, Luisa Beccaria, Marcello Corvino, Pietro Di Natale, Nino Ippolito, Roberto Pazzi, Anja Rossi, Leonardo Spadoni, Roberta Tancredi, Wainer Vaccari, Gianfranco Vissani, Tommaso Ferruda, Marisa Roncati, Claudio Trotta, Filippo Martinez, Eugenio Lio, Marco Gulinelli, Alan Fabbri, Naomo Lodi, Giampaolo Cagnin, Massimo Listri, Leonardo Spadoni, Santino Carta, Sara Pallavicini, Giovanni Lettini, Stefano Morelli, Beatrice Avanzi, Franco Panizza, Monica Macchioni, Alba ed Evelina Sgarbi, Francesco Micheli, Mario Andreose, Anna Maria Lorusso, Simona Baroni, Domenico Dolce, Candida Morvillo, Eliana Liotta, Venanzio Postiglione, Pietro Valsecchi, Melania Rizzoli, Gile Bae, Riccardo Vitanza e Francesco Specchia, Urbano Cairo, Alessandro Sallusti, Maurizio Bottoni, Chiara Beria di Argentine, Michele Ainis, Tommaso Sacchi, Moni Ovadia, Fabio Novembre, Stefano Losani, Oliviero Toscani. Alla festa in barca Arialdo Ceribelli, Pierluigi Panza, Giuliano Landini, Massimo Garavaglia, Corrado Sforza Fogliani. Assenti giustificati Antonio e Giordano Rezza.

 

Regia: Elisabetta Sgarbi / Betty Wrong

Aiuto Regia: Eugenio Lio

Direttore della fotografia: Andrés Arce Maldonado

Montaggio: Andrés Arce Maldonado, Elisabetta Sgarbi

Mix: Pino “Pinaxa” Pischetola

Foto di scena: Simona Chioccia

 

Per le feste di compleanno, durante le quali è stato girato il film, si ringraziano Giampaolo Cagnin e Francesco Micheli.

BIOGRAFIA Elisabetta Sgarbi ha fondato e dirige La nave di Teseo Editore, è Presidente di Baldini+Castoldi e Oblomov Edizioni, è Direttore Responsabile della rivista linus. Ha ideato, e da 20 anni ne è Direttore artistico, il festival internazionale La Milanesiana, e ha ideato e dirige linus –  Festival del fumetto. Dal 1999 dirige e produce i suoi lavori cinematografici.

FILMOGRAFIA Mariko Mori (1999); Stringimi, stringimi (1999); Anonimo. Rispondere? (1999); Fla (videoverde, 1999); Frammenti di una biografia per versi e voce (1999); In serra (un arabo colpito dalla fuga occidentale) (1999); Starless (1999); Set(t)e (co-regia Paolo Mosca, 2000); L’isola del tesoro, video, 2000 (co-regia Paolo Mosca, 2000); John Richmond non lo sa (ovvero, il video che non c’è) (co-regia Paolo Mosca, 2000); This is my chocky message (co-regia Paolo Mosca, 2000); Ancora un po’ (ovvero il senso del cinema italiano) (coregia Paolo Mosca, 2000); Projeto meninos de luz (2000); (Non sempre) Merci beaucoup (2000); La consolazione e la spina dolorosa (2001); Aladdin flash (-back) (2001); Malattia (2001); Otello (2001); Tre variazioni della vita (2001); Wainer (2001); Belle di notte (2001); L’acqua… Il fuoco (2002); La notte che si sposta (2002); Rue de Varenne (2002); La conversazione amorosa. Luciano Emmer / Alice Ferney (2002); Fantasmi di voce, Antonio Stagnoli (2003); Nel castello del Catajo (2003); Ci conosciamo? Luciano Emmer / Erica Jong (2004); Notte senza fine (2004); Dentro una nuvola, dentro Giro di vento (2004); Insopportabile (2004); Palladio. La luce della ragione (2004); Palladio. I tempi del sole e della luna (2004); Due contro una (2005); Due. Michael Cunningham / Michel Houellebecq (2005); NevicheRo (2006); Tresigallo. Dove il marmo è zucchero (2006); Apparizioni. Mathias Grünewald (2006); Watch football together. Hanif e Chocki Kureishi (2006); Un viaggio nel Mare delle verità. Andrea De Carlo (2006); Il pianto della statua (2007); Non chiederci la parola. Il Gran teatro montano del Sacro Monte di Varallo (2008); L’ultima salita. La Via Crucis di Beniamino Simoni (2009); Deserto Rosa. Luigi Ghirri (2009); Dimenticare Tiziano. Girolamo Romanino a Pisogne (2010); Raffaello. La Stanza della Segnatura (2010); Se hai una montagna di neve tienila all’ombra. Un viaggio nella cultura italiana (2010); Prove per un naufragio della parola (2011); Quiproquo. Cosa è l’avanguardia? (2011); Sono rimasto senza parole. Un dialogo tra Antonio Stagnoli e Pino Roveredo (2011); Lotta silenziosa. Andrea Martinelli / Edoardo Nesi (2011); L’invenzione di Ariosto. Tullio Pericoli (2011); Il viaggio della Signorina Vila (2012); Trieste: la contesa (2012); Racconti d’amore (2013); Quando i tedeschi non sapevano nuotare (2013); Per soli uomini (2014); Il pesce siluro è innocente (2014); Il pesce rosso dov’è (2015); Colpa di comunismo (2015); La lingua dei furfanti. Romanino in val Camonica (2016); L’altrove più vicino (2017); I nomi del signor Sulčič (2018); Extraliscio. Punk da balera (2020); La nave sul monte (2022); È così (2022); Nino Migliori. Viaggio intorno alla mia stanza (2022).

Quizzuma, con Billi Spuma 

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 23 novembre, ore 21.30

Giochi e quiz musicali con Marco Basso, Billi Spuma e i suoi Gassati

 

Con “Quizzuma” l’Osteria Rabezzana si trasforma, mercoledì 23 novembre, in un teatro televisivo per accogliere il primo concerto a quiz della storia della musica. I commensali dei diversi tavoli saranno chiamati a formare le squadre che si sfideranno a suon di giochi, indovinelli, balli, prove di cultura musicale italiana degli anni ‘60. Il tutto in un dialogo continuo ed effervescente tra pubblico e orchestra. Una sorta di “Giochi senza Frontiere” della canzone: lo SpumazziereIl Filo di Arianna, La parola che non c’è, sono solo alcuni titoli dei tanti giochi in programma.

Marco Basso e Billi Spuma con i suoi Gassati condurranno la competizione insieme a ospiti a sorpresa: artisti, cantanti, personalità. Non mancheranno naturalmente premi e riconoscimenti alle squadre in gioco.

Marco Basso, storico dell’arte, critico musicale sulle pagine de La Stampa, ideatore e curatore di iniziative culturali e rassegne musicali. Per anni è stato conduttore radiofonico sulle emittenti locali GRP, Reporter, Flash e nei palinsesti nazionali di Radio RAI con trasmissioni di culto come Stereodrome, Planet Rock e Stereonotte.

Billi Spuma e i suoi Gassati. La band torinese che ripercorre da anni storia, costume, balli e mode dei mitici anni ’60. Tra twist e hully gully, surf e rhythm and blues, da trent’anni sono interpreti della musica beat nostrana. Il loro sound trascinante trasforma i concerti in spumeggianti feste danzanti.

Formazione: Billi Spuma voce, Marc Fioretti tastiere, Benny Pizzuto basso, Paul Vinci chitarra, Sandro Marangon batteria, Gianluigi Corvaglia sassofono tenore.

Ora di inizio: 21,30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

Riccardo Muti, al Regio il “Don Giovanni” fino al 26 novembre

STAGIONE D’OPERA E DI BALLETTO 2022

DON GIOVANNI
Riccardo Muti dirige il nuovo allestimento
del capolavoro di Mozart

La regia è firmata da Chiara Muti

Teatro Regio, dal 18 al 26 novembre 2022

Nei giorni scorsi al Teatro Regio, è stata presentata la nuova produzione del Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.

All’incontro hanno partecipato il Maestro Riccardo Muti, la regista Chiara Muti, il Sovrintendente del Teatro Regio Mathieu Jouvin, il Direttore artistico Sebastian F. Schwarz, il Condirettore Generale di Reale Mutua Massimo Luviè e gli interpreti dell’opera.

Nella foto: il Maestro Riccardo Muti nella platea del Teatro Regio (Foto Silvia Lelli – © Teatro Regio Torino)
Il “mito della musica” Riccardo Muti torna al Regio per dirigere Don Giovanni, leggendario capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart. Il Maestro Muti sale sul podio dell’Orchestra e del Coro del Teatro Regio e mantiene fede alla promessa del febbraio 2021 quando, nel salutare il Teatro, espresse un commosso apprezzamento: «avete dimostrato di essere molto al di sopra dell’ottimo, di essere un’eccellenza importante non solo di Torino, ma anche dell’Italia».

Chiara Muti firma la regia di questo nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo. Protagonista delle cinque recite dal 18 al 26 novembre è un cast di altissimo livello: Luca MichelettiJacquelyn WagnerMariangela SiciliaGiovanni SalaAlessandro LuongoFrancesca Di SauroLeon Košavić e Riccardo Zanellato. La nuova produzione di Don Giovanni è sicuramente lo spettacolo di punta della Stagione 2022 del Teatro Regio ed è un appuntamento molto atteso a livello internazionale.

Reale Mutua, che da anni è accanto al Teatro e ne sostiene l’attività con impegno e passione, è sponsor della produzione di Don Giovanni. «Da sempre siamo impegnati nel supportare e diffondere la cultura come fattore di crescita e sviluppo per l’individuo e la collettività, sostenendola nelle sue molteplici forme – dichiara Massimo Luviè Condirettore Generale di Reale Mutua – siamo pertanto orgogliosi che la nostra Società sia a fianco anche quest’anno di uno dei teatri più prestigiosi del panorama artistico e musicale internazionale, partecipando alla stagione operistica 2022 con il Don Giovanni, diretto dal grande Maestro Riccardo Muti,  presente per il secondo anno consecutivo nella nostra Città e punto di riferimento per tutti coloro che hanno nel cuore la musica classica».

Il Coro del Teatro Regio è istruito da Andrea Secchi. Le scene sono di Alessandro Camera, i raffinatissimi costumi di Tommaso Lagattolla e le luci di Vincent Longuemare. Maestro al fortepiano è Alessandro Benigni.

«Mozart diceva che la musica più profonda è quella che si nasconde tra le note. È un’idea incredibile: tra una nota e l’altra, anche se strettamente legate, c’è l’infinito. Il Mistero è lì, in quello spazio che racchiude l’universo». Così Riccardo Muti – nel suo libro L’infinito tra le note. Il mio viaggio nella musica (Solferino, 2019) – fa proprie le parole del compositore del Don Giovanni per illustrare la dimensione più profonda dell’arte musicale. Il Maestro Muti è senza dubbio uno dei più prestigiosi direttori al mondo, “l’apostolo del mito italiano” (come lo definì il giornalista Lorenzo Arruga), la sua brillante carriera e la personalità magnetica ne fanno costantemente fonte di ispirazione e fascino. Come inossidabile resiste ancora oggi, il fascino di Don Giovanni, ben oltre ormai il suo archetipo letterario.

Mito immortale del seduttore per antonomasia, Don Giovanni è molto più di un personaggio: è l’incarnazione del desiderio infinito. Attorno a lui ruotano come in un vortice tutti i personaggi, e risuonano alcune delle musiche più belle e potenti che siano mai state scritte. Ma lui, il protagonista, ha solo due arie, velocissime, cortissime, perché è troppo indaffarato a corteggiare e sedurre tutte “pel piacer di porle in lista”; corre, nella sua ultima giornata di vita, verso l’Inferno.

Nella foto: la regista Chiara Muti (Foto Andrea Macchia – © Teatro Regio Torino)
«Don Giovanni non esisterebbe senza donne! Deve alle sue prede il nome che porta – racconta la regista Chiara Muti – Le dodici entità che deambulano in scena sono le ombre del rimorso di Don Giovanni, o meglio quello che vanno cercando invano torturandosi senza pace e che vorrebbero veder balenare nel profondo dei suoi occhi sfuggenti, per liberarsi dall’umiliazione d’essere, un giorno, state sue vittime. Il mito che incarna l’ha reso immune, l’archetipo che rappresenta l’ha liberato dai fili a cui sono ancorati tutti gli altri, e nessun timore di Dio riuscirà mai ad ammaestrarlo!». Prosegue Chiara Muti: «Mozart ha lasciato Don Giovanni senza una vera aria, perché egli vive negli altri… Non ha tempo da perdere e corre dritto incontro al suo destino. Gli altri, invece, sono comprimari inconcludenti, aspiranti protagonisti. Anna, per esempio, che si dispera per la morte del padre, lo fa in maniera affettata, priva d’ogni spontaneità – e mi fa venire in mente la Desdemona agonizzante e compiaciuta di Laura Betti in Che cosa sono le nuvole? di Pasolini, geniale affresco sulla condizione umana».
Nella foto: la regista Chiara Muti e Luca Micheletti, interprete di Don Giovanni, durante le prove (Foto Andrea Macchia – © Teatro Regio Torino)
Omaggio dunque a Pasolini, a cento anni dalla nascita, e poi anche a Molière, a quattrocento anni dalla nascita, spiega Chiara Muti: «in una scena desolata il nostro eroe, solo come un condannato, attende seduto su quella sedia che accompagnò Molière nei suoi ultimi istanti di teatro. Omaggio al suo genio, che sublimò Don Giovanni rendendolo immortale. Un’ombra smisurata irrompe sulla scena, la coscienza di pietra chiede d’essere ascoltata! Esige un pentimento. Può Don Giovanni rinnegare se stesso? Come già fece il vile Faust davanti alle porte dell’Inferno? Mai! La salvazione sarebbe per lui una sconfitta. In quei “no” irati, ripetuti ad oltranza, vige il mito di Don Giovanni. L’ombra sembra rinunciare alla sua impresa di redenzione! Saranno le donne la sua condanna… Costretto a guardarsi dentro… e veder riflessa la sua immagine così come la vedono le sue vittime e doverne sostenere lo sguardo… I loro occhi bruciati dal pianto ficcati come dardi nei suoi. Il mistero di ciò che si è realmente è insostenibile… L’incantesimo dell’invulnerabilità al rimorso si spezza… Don Giovanni sprofonda all’Inferno. Ma per poco, e lo sa…
Il male riconosce il male e l’elegge suo ambasciatore sulla terra».Il Don Giovanni sarà diffuso in diretta giovedì 24 novembre alle ore 20 su Rai Radio3; la trasmissione sarà condotta da Susanna Franchi.

Per desiderio del Maestro Riccardo Muti e del Sovrintendente Mathieu Jouvin, il Teatro Regio devolve l’incasso della prova generale di mercoledì 16 novembre alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus di Candiolo.

DON GIOVANNI
Dramma giocoso in due atti
Libretto di Lorenzo Da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus MozartPersonaggi e interpreti
Don Giovanni baritonoLuca Micheletti
Donna Anna sopranoJacquelyn Wagner
Donna Elvira sopranoMariangela Sicilia
Don Ottavio tenoreGiovanni Sala
Leporello bassoAlessandro Luongo
Zerlina mezzosopranoFrancesca Di Sauro
Masetto baritonoLeon Košavić
Il Commendatore bassoRiccardo Zanellato

Maestro al fortepiano: Alessandro Benigni