SPETTACOLI- Pagina 126

Per la prima volta approda a Torino l’opera di Thomas Ades: “Powder her face”

Un nuovo allestimento che rende omaggio ai ritratti erotici di Carlo Mollino, al Piccolo Regio Puccini dal 10 al 18 marzo prossimi

 

Venerdì 10 marzo  alle ore 20, per la prima volta a Torino, approderà al Piccolo Regio Puccini l’opera intitolata “Powder her face”, “Incipriale il viso” del compositore inglese Thomas Ades.

Rappresentata in prima assoluta nel 1995 al Cheltnham Music Festival, si tratta di una delle opere contemporanee più eseguite a teatro, oltre ad aver avuto anche una versione cinematografica.

Il libretto, ironico e spiritoso, di Philip Henscer, è basato sulla vita di Ethler Margaret Whigham e sul burrascoso divorzio dal suo secondo marito, Ian Douglas Campbell, undicesimo duca di Argyll, che destò clamore scandalo nel 1963. Il processo terminò con la condanna della duchessa per adulterio e atti osceni e scatenò i pruriti dei tabloid britannici, a partire dalle prove che Campbell portò al giudice, una lista di ottantotto nomi, presunti amanti della moglie, e delle piccanti Polaroid.

Abbandonata da tutti, visse tra il 1978 e il 1990 in un appartamento al Grosvenor House Hotel, da cui fu sfrattata per debiti.

Trascorse gli ultimi anni della sua vita in una casa di cura, dove morì nel luglio 1993.

L’opera da camera è suddivisa in otto scene separate da intermezzi musicali. La prima e ultima scena sono ambientate negli anni Novanta, mentre le altre spaziano dagli anni Trenta agli anni Settanta.

I ricordi si rincorrono e si intrecciano in un gioco di travestimenti e doppi sensi in puro stile british grazie a un musica molto avvincente.

“Powder her face” è la prima opera scritta da Thomas Ades, compositore e pianista, oltre che direttore d’orchestra. Dopo gli studi al King’s College di Cambridge, ha rivestito la carica di Direttore artistico di Birmingham Contemporary Music Group ed è diventato professore di composizione alla Royal Academy.

Tra le sue composizioni operistiche figurano “Powder Her face” e The tempesta, andata in scena al teatro alla Scala di Milano e The Exterinating Angel del 2016, adattamento dell’omonimo film surrealista di Luis Buñuel.

Il nuovo allestimento al teatro Regio in scena per cinque recite dal 10 al 18 marzo prossimi è firmato dal regista Paolo Vettori. Dirige l’orchestra del Teatro Regio di Torino il ventitreenne Riccardo Bisatti.

Protagonisti della scena sono Irina Bogdanova nel ruolo della duchessa, Amelie Hois, interprete di sei personaggi e Thojas Cilluffo, impegnato in cinque ruoli.

Le scene sono di Claudia Boasso, i costumi di Laura Viglione e le luci di Gianni Bertoli.

“È un’opera di una straordinaria modernità – afferma il regista Paolo Vettori. Lo spettatore non tarda a rendersi conto che, in fondo, sta assistendo alla rappresentazione della nostra società, dell’irresistibile voglia di spiare dal buco della serratura per giudicare l’altro, della macchina di fango pronta a azionare alla prima occasione. Erotismo e ricordo si mischiano lasciando sempre, al centro della scena, una donna straordinaria, una libertina punita dalla società, con una determinazione e ferocia ben diverse da quella affidata a don Giovanni, contraltare maschile del libertinismo.

“La scena si svolge in una stanza dalle pareti consunte, quasi manicomiale, in contrasto con ricordi e oggetti di una vita vissuta nel lusso.

Le celebri polaroid scandalose che la fecero condannare diventano un omaggio alle erotiche Polaroid scattate da Carlo Mollino.

Grazie alla collaborazione di Casa Mollino è stato possibile riprodurre in grandi dimensioni sul fondo dell’impianto scenico, in modo da evocare il mondo in cui “tutto è permesso”, catturato dal geniale occhio dell’architetto torinese.

Mara Martellotta

 

Biglietteria e informazioni

Biglietteria Teatro Regio, piazza Castello 215

Torino, tel 011/8815242

Da lunedì al sabato dalle 11 alle 19, domenica ore 14-18.

www.teatroregio.torino.it

 

 

Anteprima regionale sabato 11 e domenica 12 marzo al Maffei per “Al suo posto”

Un modo nuovo di raccontare la violenza sulle donne: invece di parlare di vittime e mettere in scena donne straziate, abusate, uccise, far parlare gli uomini. Non uomini che parlano di donne o che fanno le donne, ma uomini che si calano, letteralmente, nei loro panni.

 

Sabato 11 e domenica 12 marzo alle 21 al Teatro Maffei, via Principe Tommaso 5, arriva a Torino

“Al suo posto”, messo in scena dalla Compagnia TeatRing di Milano. Una doppia data per l’anteprima regionale del testo scritto e diretto da Marianna Esposito, che vede salire sul palco Alberto Corba, Alessandro Cassutti, Diego Paul Galtieri, Giulio Federico Janni.

Come vivrebbero gli uomini, se il mondo fosse sempre stato matriarcale?

Lo spettacolo ha scelto di non far parlare le donne, ma gli uomini che narrano di tutti i piccoli e grandi abusi che vivono nel corso della loro vita, delle continue attenzioni per salvaguardarsi.

Ecco scene che le donne conoscono bene come il cambiare marciapiede se, in una via deserta, si scorge un gruppetto di uomini, come il tenere le chiavi di casa già in mano quando si scende dalla macchina di notte, come il non andare a passeggio in città da sole di notte, come l’essere state, tutte, senza esclusione apostrofate, chiamate con fischi o epiteti volgari; toccate, strusciate, sbavate, abusate nel corpo e nell’anima in modi piccoli e grandi, sottili o evidenti.

Qui la prospettiva è ribaltata.
Un mondo non patriarcale, ma matriarcale.

Il testo

In questo mondo all’inverso, protagonisti sono quattro amici al bar. Ognuno di loro è alle prese con i problemi di tutti i maschi del mondo: mantenersi giovani e belli, conciliare carriera e paternità, contrastare le discriminazioni di un mondo al femminile, vivere in un mondo dove un uomo deve fare il doppio della fatica per potersi realizzare ed essere preso sul serio…

In un’atmosfera da commedia americana si comincia ridendo molto, per poi scivolare nel buio di vicende mai raccontate, che appartengono a “tutti gli uomini” di questo mondo. “Al suo posto”, che è stato semifinalista al Premio Teatrale Dante Cappelletti,  pone lo spettatore di fronte a uno specchio magico per lasciar scorgere, attraverso un mondo appositamente distorto, quanti “no” gli uomini devono ancora imparare ad accettare e le donne a dire.

L’unicità di questo spettacolo

In tema di ingiustizie, disparità sociali, violenza, siamo abituati alla narrazione delle vittime. La produzione culturale è piena di spettacoli che narrano la storia di donne vittime di violenze, stupri, abusi.  Queste narrazioni, sebbene sicuramente utili per restare all’erta, non sollevano alcun contraddittorio, poiché davanti alle vittime non esiste nessuno che non denunci.

«Quello che ci interessa con questo spettacolo è mostrare la radice della violenza, non i suoi frutti. Perché solo osservando la radice si può estirpare una cultura impari» dice Marianna Esposito, autrice e regista dello spettacolo.

«Al suo posto», nel suo «plot» drammaturgico, inverte l’ordine dei fattori: cambia il mondo attorno e, rendendolo da sempre matriarcale, mostra uomini che hanno gli stessi problemi delle donne del nostro mondo. «Il focus dello spettacolo è affermare che la violenza parte da lontano, spesso da piccoli gesti, abitudini, o linguaggio, che instillano nelle menti la disparità – continua Esposito –  Anziché santificare le vittime e crocifiggere i carnefici, che è operazione alquanto semplicistica, si può lavorare tutti perché cambi l’humus nel quale la violenza nasce, si nutre e cresce».

La Compagnia TeatRing è già nota al pubblico italiano per progetti che coniugano teatro e attualità sociale, come “Dr Jeckyll e Mr. Aspie” – primo spettacolo sulla Sindrome di Asperger in età adulta – o “Come se non fosse un fulmine“, presentato nella stagione 19-20 del Teatro Elfo Puccini e dedicato ai grandi Giusti della Storia.

 

 

Il biglietto costa 10 euro.

Biglietti per l’11 marzo: https://www.cinemaffei.it/eventi/al-suo-posto/

Biglietti per il 12 marzo: https://www.cinemaffei.it/eventi/al-suo-posto-2/

Informazioni: info@cinemaffei.it

LO SPETTACOLO IN BREVE

“Al suo posto”
Progetto realizzato con il contributo della Fondazione Caritro e della Provincia Autonoma di Trento

Testo e regia: Marianna Esposito.

Con: Alberto Corba, Alessandro Cassutti, Diego Paul Galtieri, Giulio Federico Janni.

Assistente alla regia: Francesca Ricci.

Scenografie: Stefano Zullo.

 

BIOGRAFIE

Compagnia TeatRing Fondata nel 2004 da Marianna Esposito, è composta da un gruppo eterogeneo di attori, danzatori, musicisti. Le attività della compagnia sono la produzione, l’organizzazione di eventi culturali e la formazione e la sua ricerca si focalizza sul teatro poetico di metafora e d’immagine, alla ricerca di una fusione organica e indissolubile tra tutti gli elementi scenici.

Tra gli spettacoli sino ad ora realizzati ricordiamo SottoSopra – perché ho più diritto di te a suicidarmi, Vincitore dei concorsi “OFFerta Creativa – Teatrinrete” e “La Fabbrika Teatro”, Finalista al Festival Inventaria; Tu, mio tratto dal romanzo di Erri De Luca, vincitore di “Premio AEnaria 2015 – miglior spettacolo” e finalista ai festival “VDA – Voci Dell’Anima 2016” e “Ad Arte, Calcata cineteatro festival”; MattaTtori, la vita di Magnani e Gassman, omaggio ai due grandi artisti italiani; Creaturamia… presentato al Fringe Festival di Edinburgo, finalista a UNO Concorso Nazionale di Monologhi Teatrali, Festival Status Quo, Rassegna EmargiNati, Festa del Teatro di Milano; Baccanti, la paura delle donne, finalista al concorso internazionale di regia Fantasio Piccoli. www.teatring.it

Marianna Esposito Regista, dramaturg e attrice. Inizia la formazione teatrale giovanissima, studiando a Milano presso CTA, Quelli di Grock, Studio laboratorio dell’attore di Raul Manso. Si diploma al Corso di Formazione Superiore per Attori di Emilia Romagna Teatro. Studia inoltre con Cesar Brie, Michele Abbondanza, Paolo Nani, Cristina Pezzoli, Living Theatre, Marco Baliani, Maria Grazia Mandruzzato.

Inizia a lavorare come attrice a 18 anni, alternando lavori su scrittura a collaborazioni con collettivi teatrali. Nel 2004 fonda la Compagnia TeatRing.

Da oltre vent’anni lavora anche come insegnante di recitazione in accademie, scuole di teatro e in progetti legati alla disabilità. Studia e approfondisce la sindrome di Asperger e collabora con strutture sociali che si occupano di autismo ad alto funzionamento e di Asperger, per le quali ha messo a punto una pedagogia teatrale volta all’apprendimento e affinamento delle abilità sociali quali empatia, linguaggio del corpo, comunicazione.

Riconoscimenti: Finalista al Concorso Internazionale di Regia Fantasio Piccoli, Finalista Premio per attrici Bianca Maria Pirazzoli, Premio della stampa a VDA Voci dell’anima 2019.

“Emanuela Loi, la ragazza della scorta di Borsellino” al Teatro Concordia

Al Concordia “Frankenstein Jr” diretto da Claudio Insegno

Con la Compagnia della Gypsy Musical Academy sarà in scena al Teatro Concordia di Venaria

sabato 11 marzo ore 21

In occasione dell’uscita nelle sale il 27 febbraio prossimo della versione restaurata diFrankenstein Jr”, il capolavoro di Mel Brooks, la Gypsy Musical Academy di Torino porterà in scena, l’11 marzo prossimo, al Teatro Concordia di Venaria, alle 21, l’omonimo musical di Broadway, per la regia di Claudio Insegno, le coreografie di Cristina Fraternale Garavalli e la direzione musicale di Marta Lauria. Si tratta di un ulteriore omaggio a questo film che ha fatto la storia del cinema e che compie i suoi primi cinquanta anni.

Frankenstein Junior non è soltanto il più bel film di Mel Brooks – spiega Claudio Insegno -, ma è il capolavoro assoluto del cinema comico di tutto il mondo. Le battute sono fresche, originali e mai troppo ripetitive, la volgarità è quasi impercettibile e inoltre ci si trova di fronte ad un cast di una bravura eccezionale. Quindi cercare di arrivare a quella perfezione è stato difficile, ma con gli allievi accademici della Gypsy non è stato impossibile. Noi non abbiamo fatto altro che replicare il divertimento del cast originale. E poi, essendo un musical, l’aggiunta di canzoni e balletti, hanno reso l’impatto emozionale ancora più bello e divertente. Lunga vita alla comicità di Mel Brooks e all’estro degli interpreti del nostro musical”.

Protagonisti i gypsies della sezione Accademica, reduci dall’allestimento dei musical “The Greatest Showman” e “Sweet Charity”, sempre per la regia di Claudio Insegno. Si tratta degli stessi artisti che, nel 2019, grazie al Golden Buzzer di Claudio Bisio a “Italia’s Got Talent” giunsero direttamente alla Finalissima.

Nei panni di Frederick Frankenstein c’è Massimiliano Di Paolo, Igor è William Spagnolo, Inga è Roberta Penta, Elisabeth è Cleo Schiappacasse, Frau Blücher è Claudia Spina, il Mostro è Luca Sidoli.

Un evento che vede come partner tecnico ideale per questo spettacolo Giubileo, la storica e rinomata onoranza funebre torinese (che quest’anno compie 25 anni dalla sua fondazione avvenuta nel 1998) la quale, all’interno del suo Progetto Cultura, supporta gli aspetti tecnici del musical che, così come la pellicola di Brooks, vuole essere una parodia dei film horror anni ’30.

Un noto professore universitario Frederick Frankenstein, nipote del famoso barone dottor Victor Von Frankenstein, del quale solo inizialmente rigetta le teorie mediche, giunge presto a realizzare degli esperimenti che lo porteranno, insieme all’aiutante Igor, all’assistente Inga e alla misteriosa Frau Blücher alla creazione del mostro che creerà il panico in paese…

MARA MARTELLOTTA

“Arte a 33 Giri all’ombra della Mole”

 

Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3 (II piano) a Torino. Ingresso libero.

Giovedì 9 marzo 2023 ore 18:30

Dal giornale alla musica – incontro in due atti senza intervallo
Con Ennio Bruno, Stefano Quario, Gigi Giancursi
https://www.aicstorino.it/giovedi-9-marzo-dal-giornale-alla-musica-incontro-in-due-atti-senza-intervallo-incontro-di-arte-a-33-giri/ 

La rivista Il Giornale della Musica è nata a Torino nel 1985 e fino al 2014 è uscita in formato tabloid, per diventare nel 2015 gdm – giornaledellamusica.it, il primo sito web italiano dedicato a tutte le musiche. Nel 2017 il sito si è trasformato in un portale tutto nuovo, ottimizzato e completamente mobile friendly, e rimane uno dei punti di riferimento del mondo musicale italiano, letto ogni giorno da migliaia di professionisti, musicisti e semplici appassionati.

 

Durante l’incontro Ennio Bruno, collaboratore della webzine, racconterà la storia e gli obiettivi della rivista, mentre un secondo collaboratore, Stefano Quario – meglio conosciuto come Bizarre, chiacchiererà amabilmente col musicista Gigi Giancursi, ex chitarrista dei Perturbazione, del suo ultimo disco solista Rovesciate.

In presenza alle ore 18:30 a Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
In diretta alle ore 18;45 su Radio Contatto https://www.radio-contatto.com
Riprese video a cura di AICS Web TV www.aicstvtorino.com

Puntate precedenti:
articoli: https://www.aicstorino.it/category/arte-a-33-giri/
podcast: https://open.spotify.com/show/3CVGUIRdVNCJcoYYLvUtWI?si=30252c5f616b4a7a
video: https://www.youtube.com/@aicstorino5104/videos

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Arte a 33 Giri all’ombra della Mole.

Ciclo di incontri legati al mondo della musica e al suo intreccio multidisciplinare.
Appuntamenti in presenza a ingresso libero, anche in diretta su Radio Contatto e con riprese video di AICS Web TV, organizzazione a cura di Roberto Tos. Realizzato nell’ambito del progetto Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative grazie al sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.
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Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3, II piano, 10124, Torino
Un presidio culturale di prossimità nel quartiere Centro della Circoscrizione 1, centro per l’associazionismo e spazio per la cittadinanza pensato per promuovere connessioni e relazioni.
E’ anche sede del Comitato provinciale AICS Torino APS. Uno spazio di socializzazione per confrontarsi e immaginare insieme proposte di produzione culturale, di progettazione partecipata, di realizzazione di attività e eventi sportivi, di condivisione di saperi in un’ottica di inclusione sociale mettendo in comune la creatività collettiva.
Con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, bando Space- SPazi di PArtecipazione al CEntro.
https://www.aicstorino.it/sociale/vanchiglia3-spazi-connessione-creative/


Vanchiglia 3 Spazi di Connessioni Creative
Via Vanchiglia 3, II piano, 10124, Torino
email: vanchiglia3@aicstorino.it
sito web: www.aicstorino.it/vanchiglia3
tel: 011 238 6372

Spazio44 inaugura la mostra “Woman. Nothing compares to you”: solo per l’8 marzo

Oggi, per la sola serata dell’8 marzo, alle ore 19:00,  Spazio44 inaugura la mostra “Woman. Nothing compares to you”, interamente dedicata alle donne.

Protagonisti della serata, oltre alle opere esposte, saranno l’attrice Rita Pensa, che si esibirà in un recital di poesie intitolato “La verità, vi prego, sull’amore” di W.H. Auden, e i ballerini di tango Ruggero Meirone e Barbara Giacobbe del Laboratorio Tango Baires, che la accompagneranno.

La serata, voluta fortemente da Angela Calcagni e Claudia Converso, direttrici e artiste appassionate dello Spazio44, e poi dall’attrice Rita Pensa, conferma la galleria come un luogo dell’arte finalizzato alla crescita, alla sperimentazione e alla contaminazione.

Una serata, quella di oggi, che non rappresenta solo un omaggio a tutte le donne, ma anche un momento di condivisione e riflessione a cui tutti noi siamo chiamati.

Spazio44, Via Maria Vittoria 44, Torino

Con Agis, Torino e il Piemonte ripuntano sul cinema

Lunedi 6 Marzo, presso la sede dell’Agis di Torino, è stata presentata l’iniziativa Cinema al Cinema per un nuovo modello di sala cinematografica. Si tratta di una serie di eventi rivolti a bambini, famiglie, scuole e operatori del settore per riportare le persone al cinema.  

 

 

La pandemia ha profondamente cambiato le nostre abitudini e l’intrattenimento ha subito un vero e proprio scossone. Per quanto riguarda il cinema, da un lato ci sono colossi come Amazon e Netflix che con i loro cataloghi online che ci permettono di guardare film, serie tv, documentari comodamente sul divano di casa. Dall’altro ci sono le sale cinematografiche che, complice il lockdown, si sono prima svuotate e oggi fanno ancora fatica a ritrovare i numeri di affluenza pre-pandemia.

Agis Piemonte e Valle d’Aosta, vincitore di un bando regionale, ha ideato un cartellone di eventi dedicati a bambini, famiglie, scuole per l’infanzia e operatori del settore. Si tratta di Cinema al Cinema.

 

Luigi Boggio, presidente di Agis Piemonte e Valle d’Aosta, ha spiegato come questo sia un periodo ancora estremamente complicato per le sale cinematografiche. Ecco dunque l’esigenza ma anche la voglia di ideare un evento che riporti lo spettatore al cinema, che gli faccia riprovare il piacere di un film in sala.

 

Alla conferenza stampa ha preso parte anche Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, al Turismo e al Commercio della Regione Piemonte. “Da anni Torino e il Piemonte hanno puntato sul sistema cinema a partire dalla costituzione di Film Commission che, portando qui le produzioni, ha permesso di valorizzare il territorio. La Regione ha stanziato negli anni 20 milioni di euro che ha supportato progetti di vario tipo. Puntare sul cinema si è rivelato una scelta vincente. Tra il 2018 e il 2022 i contributi a sostegno della produzione di lungometraggi, film tv e fiction (tra contributo bando e spesa complessiva) hanno generato un moltiplicatore di 4,57. Significa che per ogni euro investito ne sono tornati quasi 5 come ricaduta su indotto e territorio. Insieme al Presidente Cirio vogliamo riconoscere un percorso per il sistema cinema. Questo è un progetto ben studiato, che coinvolge Agis, Anec e Acec e che punta su bambini e famiglie ma che cerca di sostenere anche le sale di proiezione. Lo facciamo per ritrovare quel pubblico che si è allontanato dalle sale a causa della pandemia.”

 

Ed ecco quindi un cartellone di proiezioni durante i fine settimana, rivolto a bambini dai 5 ai 12 anni, a cui si potrà assistere con un biglietto scontato di 3,5 euro. Ma anche eventi rivolti alle scuole d’infanzia. Il programma al momento comprende 27 titoli e coinvolge 35 sale dislocate in 31 comuni di tutto il Piemonte. Potete trovare il calendario completo, e in continuo aggiornamento, a questo indirizzo.

Ad arricchire i fine settimana di Cinema al Cinema, la proiezione di cortometraggi d’animazione realizzati in Piemonte che precederanno i film in cartellone al fine di valorizzare il prodotto piemontese. Si tratta complessivamente di 14 corti d’animazione, ideati e realizzati con metodo e tecniche professionali dagli allievi della Scuola Nazionale di Cinema – Centro Sperimentale di Cinematografia (sede Piemonte) – dipartimento Animazione. Ad accogliere i fruitori più piccoli ci saranno attori che “permetteranno dunque di mescolare cinema e teatro” a spiegato Fabio Naggi, di Unoteatro.

 

Il progetto Cinema al Cinema si rivolge anche agli operatori delle sale cinematografiche con una serie di incontri a numero chiuso per comprendere come valorizzare le sale. “Le sale devono essere concepite come luoghi di aggregazione e cultura. Il cinema e l’audiovisivo devono diventare strumento didattico per parlare di ambiente, società, letteratura” spiega Marta Valsania, Segretario Generale di Agis Piemonte e Valle d’Aosta. Da qui nasce un gruppo di Networking: 5 esercenti, tre industriali (Movie Planet, Multisala Vittoria di Bra, Cinema delle Valli di Villar Perosa) e due della comunità (Baretti di Torino e Elios di Carmagnola), lavoreranno insieme per poi formare altri esercenti attraverso iniziative congiunte, autoformazione e focus group con soggetti esterni al mondo dell’esercizio cinematografico.

 

Torniamo al cinema, da spettatori. Riappropriamoci dei luoghi che hanno rappresentato svago, riflessione, commozione e risate.

 

Lori Barozzino

Torino riscopre Alberto Moravia

In una retrospettiva dal 12 al 28 marzo e in una mostra prevista dal 12 marzo al 31 maggio al Cinema Massimo

 

In occasione del corposo omaggio che la Fondazione Circolo dei Lettori, insieme alla Gam, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea e al Museo Nazionale del Cinema dedicano a Alberto Moravia, il Museo Nazionale del Cinema presenta al Cinema Massimo una rassegna di quattro tra i film più noti tratti dalle opere dello scrittore.

Dal 12 al 28 marzo prossimi sarà possibile rivedere sul grande schermo  capolavori realizzati da alcuni maestri del cinema del Novecento, tra cui “Il conformista” di Bernardo Bertolucci, “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, “La Ciociara” di Vittorio De Sica e “Gli indifferenti” di Citto Maselli.

A completamento di questo omaggio, dal 12 al 31 maggio 2023 il foyer del Cinema Massimo ospiterà  una raccolta di tredici immagini di grande formato realizzate da Angelo Frontoni, il grande fotografo delle dive a Capri, durante le riprese del film “Il disprezzo” di Jean Luc Godard, ha realizzato scatti unici e preziosi che sono stati messi in mostra a sessant’anni dall’uscita del film tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia, pubblicato nel 1954.

‘Le mepris’ ( Il disprezzo) di Jean Luc Godard, tratto dall’omonimo romanzo  di Alberto Moravia del 1954, usciva nelle sale cinematografiche.  Controverso è stato il rapporto tra regista e scrittore, definito dallo stesso Moravia come una “non relazione”.

“Godard è  un uomo brillante che ha rivoluzionato la cinematografia ma è  una persona con la quale risulta difficile o quasi impossibile comunicare”- dichiarò lo scrittore Alberto Moravia. A questo film appartengono le fotografie di Angelo Frontoni,  scattate durante le riprese a Capri nel 1963. Queste si concentrano sulla regia del film piuttosto che sul film stesso, come si nota nelle inquadrature di Godard mentre studia un’inquadraturao fornisce indicazioni agli attori

Le fotografie esposte provengono dall’Archivio di Angelo Frontoni (1929-2002), acquisito nel 2004 dal Museo Nazionale del Cinema e dal Centro Sperimentale di Cinematografia- Cineteca Nazionale. Si tratta di un’acquisizione nata dalla volontà delle due istituzioni di garantire l’integrità e la conservazione di un patrimonio di oltre 546 mila immagini capaci di testimoniare la memoria del cinema e del costume italiani.

MARA MARTELLOTTA

 

Retrospettiva 12-28 marzo 2023

Mostra 12 marzo -31 maggio 2023

 

La nuova primavera del Torino Jazz Festival

La primavera riporta il Torino Jazz Festival.

La kermesse dal 22 al 30 aprile con 93 appuntamenti, 243 musicisti in 62 luoghi diversi della città. Stefano Zenni ritorna come direttore artistico sostituendo il duo Giorgio Li Calzi e Diego Borotti, direttori delle ultime edizioni. Apertura il 22 alle Ogr con lo spettacolo dell’attore e cantante Peppe Servillo, accompagnato dall’Orchestra del TJF All Stars e con musicisti del calibro di Cisi, Moroni, Boltro Tavolazzi, Zirilli, con un tributo al romanzo “Natura morta con custodia di sax” di Geoff Dyer. Vi sarà un omaggio a Frank Zappa a 30 anni dalla morte a cura di Furio Di Castri . Tra le figure storiche spicca il Kenny Barron Trio che festeggerà i suoi 80 anni. Steve Coleman e i suoi Five Elements. Nei 9 giorni di Festival tanti artisti tra cui Cristina Zavalloni,  Eve Risser, Furio di Castri, Craig Taborn. Chiusura del festival nella giornata del 30 aprile, celebrazione della giornata Unesco del Jazz,  con il doppio concerto di Stefano Bollani, impegnato alle 17 con il suo Danish Trio e alle 21 in piano solo all’auditorium del Lingotto.

Pier Luigi Fuggetta

Le relazioni pericolose al teatro Gobetti

Andrà in scena al teatro Gobetti di Torino lo spettacolo dal titolo “Le relazioni pericolose” per la regia di Carmelo Rifici, che ne ha curato la drammaturgia insieme a Livia Rossi.

Il celebre romanzo di Pierre- AmbroiseChoderlos de Laclos rappresenta il punto di partenza di un lavoro di riscrittura drammaturgica ispirato a numerosi filosofi e letterati, da Antonin Artaud a Pier Paolo Pasolini, da Friedrich Nietzsche a Simon Weil e Fedor Dostoevskij. Si tratta di un lavoro di ricerca che Rifici e Rossi hanno condotto insieme a Ugo Fiore. In scena Flavio CapuzzoDolcetta, Federica Furlani, Elena Ghiaurov, Monica Piseddu, Edoardo Ribatto e Livia Rossi. Il disegno sonoro è di Federica Furlani, l’impianto scenico di Carmelo Rifici e Pier Franco Sofia, il disegno luci di Giulia Pastore e il progetto visivo di Daniele Spanò.

“Qualche tempo fa – afferma il regista Carmelo Rifici – sono ritornato su un saggio molto amato in passato, che il filosofo Renè Girard aveva dedicato al Generale prussiano Carl von Clausewitz e al suo trattato dal titolo ‘Della guerra’. Lo statista militare sostiene la tesi che, nella cultura dell’Occidente, fin dall’inizio la guerra siastata assunta come dato costitutivo e fondante del pensare, dell’agire e dell’essere. Lo stesso Eraclito, nel suo frammento ‘b 53’, affermava che polemos, la guerra, è padre di tutte le cose, di tutti i Re, e gli uni li svela come dei, gli altri come uomini, gli uni fra gli schiavi, gli altri tra i liberi. Clausewitz offre un’interpretazione oggettiva del fenomeno guerra, mostrando come esso sia inseparabile dal concetto occidentale di politica. Il pensiero provocatorio, ma mai gratuito, di Girard, conduce il discorso verso orizzonti più antropologici: la guerra, come ogni duello, nasconde e protegge un senso religioso. L’odio contiene qualcosa di misterioso e di sacro, spingendo gli antagonisti a una rivalità mitica e ancestrale, che ha una fine soltanto nell’annientamento del nemico, che altro non è che il proprio modello e il proprio specchio.

Questo testo – aggiunge Carmelo Rifici mi ha riportato a un altro scritto da un militare, il Generale Pierre Choderlos de Laclos, dal titolo ‘Le relazioni pericolose’. Il romanzo epistolare mi aveva affascinato per la sua lucidità e crudeltà, ma soltanto alla luce del trattato di Girard ne coglievo la reale potenza. L’intenzione di Laclos era sorprendente, i suoi personaggi erano calati in un duello senza sconti e con effetti catastrofici, proponendo non tanto una trama di erotismo e di morte, quanto una vera e propria teoria sul pensiero occidentale. La guerra santa scatenata dall’Occidente nel mondo è quella della ragione contro l’occulto e il mistero. La storia del pensiero occidentale si può racchiudere nella metafora della luce che stana le ombre, e cerca di far tacere le voci misteriche di un universo parallelo invisibile, che si palesa nell’irrazionale, nella malattia, nei riti antichi, nella natura e nel corpo. E’ logos che si fa calcolo, potenza strategica e ‘controllo’. Non a caso, il ‘700, secolo dei Lumi, è figlio delle prime rivoluzioni scientifiche e dei primi tentativi, da parte dei pupazzi meccanici, chehanno tentato di imitare e superare in durata la fragilità dell’essere umano. La guerra tra ordine e caos diventa, così, un duello di reciprocità e un desiderio troppo pericoloso, in quanto il duellante sfida la sua nemesi e, mentre la combatte, le assomiglia sempre di più. L’uomo ha sempre usato la guerra come schema di equilibrio di vita e di morte insensato. Il testo di Laclos si è poi piegato ai gusti della moda di Parigi. Ho chiesto a due miei ex studenti, attori e intellettuali, Livia Rossi e Ugo Fiore, di aiutarmi in una ricerca di testi per portare a estreme conseguenze i tentativi di Laclos. Ne è nato un testo originale, di straordinaria omogeneità e compattezza, nel quale è stato affrontato un viaggio nel campo di battaglia del pensiero, del Linguaggio contro la parola. L’uomo occidentale teme soltanto la morte, e la sua corsa nel tempo rappresenta il suo tentativo di superarla. Siamo di fronte a un superamento della natura, della debolezza, del corpo e dell’istinto, in favore di un controllo sempre più sofisticato sugli eventi e di un calcolo che supera le possibilità dell’umano. Lo spazio scenico è costituito di pochi elementi, tra cui microfoni e macchine foniche, che sostituiscono la violenza della mano armata, della penna e dell’inchiostro, diventando nuovi geroglifici, totem e simulacri sacri. Attraverso una macchina ormai preistorica, la lavagna luminosa, l’immagine ricorda quel desiderio di armonia e di pace che l’uomo conserva dentro di sé quale antidoto alla violenza. Ho chiesto al coreografo e amico Alessandro Sciarroni di lavorare sulla pratica dell’arte della scherma, nel tentativo da parte dell’essere umano di rendere innocuo l’istinto dell’uomo verso la sopraffazione del proprio simile”.

 

“Le relazioni pericolose”, ispirate al “Teatro e la peste” di Antonin Artaud, al “Castello interiore” e alla “Vita” di Teresa D’Avila, a “Massa e potere” di Elias Canetti, a “Della guerra” di Carl von Clausewitz, fino alle poesie di John Keats e al Cantico dei Cantici, con frasi citate da “Il gabbiano” di Cechov e da “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni.

Partner è il LAC di Lugano Arte e Cultura e la Ricerca Clinica Luganese Moncucco.

MARA MARTELLOTTA

 

Teatro Gobetti, via Rossini 8, Torino

Dal 7 al 12 marzo 2023

Martedi, giovedì e sabato ore 19:30

Mercoledì e venerdì ore 20:45

Domenica ore 15:30

Biglietteria del Teatro Stabile di Torino: Piazza Carignano 6

Telefono: 0115169555 – Numero Verde: 800235333