SPETTACOLI- Pagina 126

Affetti Collaterali insegna e divulga l’arte teatrale

VIAGGIO TRA LE ASSOCIAZIONI TORINESI

L’Associazione di promozione sociale e compagnia teatrale  Affetti Collaterali  è stata costituita il  3marzo 1999.

Ha conseguito il 1.o PREMIO NAZIONALE ASSOLUTO “CULTURA E SOCIETA’ – SEZ. TEATRO”
MEDAGLIA DELLA PRESIDENZA DELLA CAMERA

Questi gli scopi istituzionali:
Promuovere attività di carattere socio-culturale volte a divulgare l’arte teatrale e il suo
insegnamento, favorire l’integrazione sociale delle persone disabili, proporre laboratori e
stages rivolti ad attività socio/culturali, collaborare con Associazioni aventi scopi
umanitari.

Vengono proposte attività di vario tipo:

spettacoli per tutte le età

(al momento disponibili: KATACLISMA – commedia brillante, BANCA DI RIPOSO – commedia brillante, IL PICCOLO PRINCIPE tratto dall’omonimo libro, MIRIAM QUELLO CHE I VANGELI NON DICONO – reading drammatizzato tratto dall’omonimo libro di Patrizio Righero)

sketch, cabaret, magia, Letture drammatizzate di testi letture (con musicista) laboratori, crazy teatre, gioca teatro, lettura interpretata e uso della voce, il corpo e il gesto ecc…

La Compagnia informa che le attività, possono essere orientate anche alle persone con disabilità fornendo importanti momenti di integrazione.

FB: Compagnia Teatrale Affetti Collaterali

Premio Buscaglione, la settima edizione al via a Torino

Le semifinali e la finale: dal 4 al 6 maggio, in tre dei più importanti  live club di Torino, i 10 semifinalisti della settima edizione del Premio Buscaglione si esibiranno dal vivo. 

A chiusura di ogni serata, i concerti di tre headliner: 

Post Nebbia, 4 maggio

Yosh Whale, 5 maggio 

Gazebo Penguins, 6 maggio

presentano Claudia Losini e Sebastiano Pucciarelli

GIOVEDI’ 4 MAGGIO

Torino, sPAZIO211 

in apertura, 5 semifinalisti 

headliner: POST NEBBIA

biglietto: 13 Euro + prevendita

inizio concerti ore 21.30

VENERDI’ 5 MAGGIO

Torino, Off Topic

in apertura, 5 semifinalisti 

headliner: YOSH WHALE

biglietto: 10 Euro + prevendita

inizio concerti ore 21.30

SABATO 6 MAGGIO 

Torino, Cap10100

in apertura, i 4 finalisti 

headliner: GAZEBO PENGUINS

biglietto: 15 Euro + prevendita

inizio concerti ore 21.30

prevendite disponibili dal 13 aprile su Oooh Events https://oooh.events

scopri i 10 semifinalisti attraverso la playlist online: 

audio

Candra, Cassio, Fonni, Frenesi, Giøve, 

Hey!Himalaya, Miglio, Mivergogno, Tommi Scerd, Ufo Blu

561 artisti si sono candidati all’attesa settima edizione del Premio Buscaglione, il premio dedicato ai giovani talenti musicali italiani, per un totale di circa 65 ore di musica. Dopo aver svelato i dieci semifinalisti, il Premio Buscaglioneannuncia le date in cui i selezionati si sfideranno sul palco di tre dei più importanti live club di Torino, per tre giorni, dal 4 al 6 maggio, di concerti in cui, a chiusura, seguiranno le esibizioni di tre headliner, tre band che, nel corso degli anni, hanno consolidato la propria esperienza artistica.

Tra questi dieci semifinalisti, solo uno si aggiudicherà il premio da 3.000 Euro, più un tour di dieci date in Italia. Il vincitore del premio della Critica si aggiudicherà invece 1.500 Euro, oltre un tour di cinque date. Il premio Booster permetterà ad un artista di avere un’audizione a porte chiuse con l’agenzia di booking Locusta e l’etichetta discografica Woodworm, mentre l’artista che si aggiudicherà il premio Sold Out avrà l’onore di aprire un concerto targato Panico Concerti o Dischi Sotterranei; infine, con il premio Riflettori il vincitore avrà la possibilità di avere visibilità sulle testate dei media partner del Premio Buscaglione.

Si parte il 4 maggio con il live di Post Nebbia sPAZIO211 che, dall’home recording, arrivano a farsi notare nel panorama musicale indipendente italiano dove, tra psych-rock e funk, hanno conquistato media ed ascoltatori in ogni angolo della Penisola. Il 5 maggio, all’Off Topic, è la volta della sperimentazione di Yosh Whale, band che spazia dall’elettronica al soul, dalla R&B al rock. Yosh Whale hanno inoltre vinto il Premio Buscaglione nel 2018, anno del loro esordio. Il 6 maggio, al Cap10100, arriva la carica punk-rock-emo e free jazz di Gazebo Penguins, pronti a presentare ‘Quanto‘, il quarto album pubblicato a dicembre 2022.

POST NEBBIA 

I Post Nebbia sono una band della nuova scena musicale veneta, nata dalle esplorazioni di home recording di Carlo Corbellini, classe ’99. La band pubblica il primo lavoro autoprodotto, ‘Prima Stagione’ a maggio del 2018, facendosi notare da importanti realtà del panorama musicale italiano indipendente. Con le prime date accolgono un riscontro positivo da parte di tutti gli addetti al settore. Nei primi mesi del 2020 la band viene segnalata tra le band più promettenti sia da rockit.it (CBCR) che da Rolling Stone (Classe 2020).

Il 23 ottobre 2020 arriva il loro secondo disco, ‘Canale Paesaggi’ per Dischi Sotterranei/La Tempesta Dischi. Qui i Post Nebbia partono da una base psych-rock, giocando però con citazioni al funk, alla musica sample based di produttori come Madlib e The Alchemist e alla library music italiana. Un viaggio allucinato nel mondo dell’esperienza dello spettatore televisivo, con rimandi all’estetica trash dei canali televisivi regionali. L’album ha riscosso gli entusiasmi di pubblico e stampa (tra cui Il Venerdì di Repubblica, La Lettura, Internazionale, Billboard, Rolling Stone). Il 28 maggio 2021 esce il singolo Veneto d’estate feat. Nico LaOnda, che apre e anticipa un fitto tour estivo nei principali festival e venue di tutta Italia. La band fa il suo ritorno con il nuovo album ‘Entropia Padrepio’, anticipato dai singoli Cuore semplice e Cristallo Metallo.

YOSH WHALE

Yosh Whale è un progetto campano nato nel 2017. È composto da Vincenzo Liguori, Andrea Secondulfo, Ludovico Marino e Sam De Rosa. Le loro sonorità variano dall’elettronica al rock, dalla R’n’B al soul; quadrati nei picchi di intensità, morbidi nelle chiusure più espressive. A gennaio del 2017 viene pubblicato il primo EP auto-prodotto “YAWN”, con il quale vincono il Premio Buscaglione. Si aggiudicano un tour in vari festival Italiani, condividendo il palco con artisti come i Ministri, Bud Spencer Blues Explosion, Sick Tamburo, Colapesce, Andrea Laszlo De Simone, Dardust. Nel 2020 pubblicano il video ufficiale di ‘Nilo’ e una live session di ‘Inutile’ con l’etichetta discografica italiana INRI. Ad ottobre 2021 partecipano alla dodicesima edizione di “Music for change” vincendo un tour in vari club italiani organizzato da KeepOn live. Il 4 Marzo 2022 pubblicano il loro primo disco ‘Tornano sempre’. A giugno partecipano all’edizione di Musicultura 2022 vincendo il premio “Vincitori assoluti”, il premio “Nuovo Imaie” e “Miglior testo”. Yosh parlano unicamente la lingua italiana che nei pezzi si veste di stati d’animo e mentali, di vite di periferia che si esprimono in musica grazie ad una fusione eterogenea dei background dei suoi componenti.

GAZEBO PENGUINS

I Gazebo Penguins nascono a Correggio nel 2004, e ora si dividono tra Correggio e Zocca. Sono sempre stati in 3 ma negli ultimi anni hanno suonato in 4 sul palco, se non in 5.

Hanno pubblicato 4 dischi: ‘The Name Is Not The Named”‘(2009), ‘Legna’ (2011), ‘Raudo”‘(2013) e ‘Nebbia’ (2017), oltre all’EP ‘Invasion” (2005). Alcuni di questi – o alcune loro canzoni – sono finite in varie classifiche della musica rock/emo/sticazzi più importante degli ultimi anni. Nel 2020 stavano facendo un tour per festeggiare i 15 anni di vita quando tutta la musica dal vivo si è fermata.

Nell’estate 2021 hanno suonato 30 concerti in una versione più soft per via delle norme anti-Covid.

Tra una balla e l’altra hanno fatto +400 date in tutta Italia, e l’idea sarebbe quella di farne altrettante prima di diventare ancora più dei vecchi di merda di quanto non lo siano già.

Il 16 dicembre 2022 arriva il nuovo album Quanto’ per Garrincha Dischi – con la collaborazione di To Lose La Track, storica etichetta della band – anticipato dai singoli ‘Nubifragio’ CPR14′ e presentato in anteprima in 4 speciali live a Roma, Bologna, Milano e Rivoli (TO).

I PREMI

Primo Premio: 3.000 Euro + tour in 10 festival partner

Premio della Critica: 1.500 Euro + tour in 5 festival partner

Premio Booster: audizione a porte chiusa con Locusta Booking e Woodworm Label

Premio Sold Out: apertura di una data di una band del roster Panico Concerti o Dischi Sotterranei

Premio Riflettori: uno slot intervista rilanciato sulle testate dei media partner del Premio Buscaglione: Hipster Democratici; Lerane.netlindiependente.itoutsidersweb.it, Radio Ohm, Radio RBE

Con ben tredici anni di riconosciuta attività e giunto alla sua settima edizione, il Premio Buscaglione è una fucina di talenti che, attraverso le passate edizioni, ha contribuito a scoprire e a dare visibilità a giovani musicisti italiani, contribuendo fortemente alla loro crescita in un complesso sistema che vede gli artisti emergenti inseriti in un network di professionisti musicali nazionali. Negli anni, il Premio Buscaglione ha premiato gli allora esordienti Lo Stato Sociale e lanciato gli Eugenio In Via Di Gioia.

Ad ogni edizione, il Premio Buscaglione scandaglia ogni centimetro d’Italia, intercettando artisti sconosciuti al grande pubblico ma dal potenziale enorme. Con una direzione artistica ed uno staff tutto al femminile, il Premio si è consolidato tra le realtà più importanti tra gli operatori del settore musicale, avviando giovani talenti al professionismo musicale e supportandoli con tour e comunicazione. 15 festival distribuiti in tutta Italia sono infatti quelli che ospiteranno le due band che si aggiudicheranno il Primo Premio ed il Premio della Critica.

Organizzato dall’Associazione F.E.A., con l’obiettivo di trovare la Next Big Thing italiana, il Premio si svolge con cadenza biennale a Torino ed è intitolato a Fred Buscaglione per coltivare la memoria del musicista. Il progetto ha l’obiettivo di promuovere la musica dal vivo emergente e vuole essere prima di tutto un talent scout invece di un talent show, una proposta alternativa in contrasto con i format televisivi dei talent dove il successo è immediato ma non duraturo.

Il Premio Buscaglione è inoltre un luogo di condivisione attraverso le band, gli spazi che ospitano la loro musica durante l’anno, il pubblico che non è solo spettatore ma partecipa attivamente alla selezione degli artisti.

Per conoscere tutti gli aggiornamenti del Premio Buscaglione:

www.sottoilcielodifred.it

fb: sottoilcielodifred –  ig: premiobuscaglione – t.me/premiobuscaglione

Festival partner: Apolide, Arcella Bella, Artico Festival, Fans Out Festival, Filagosto, Live Rock Festival, Memorabilia, Mind Festival, Mira On Air, Omega X Resistenza, Rock & Rodes, Rockunmonte, SEI – Sud Est Indipendente, Tanaro Libera Tutti, Tenetevi il Resto

Media Partner: Hipster Democratici, Outsiders Webzine, Le Rane, Radio Ohm, Radio RBE, L’indiependente

Vincitori passate edizioni 

 

2020

Nervi: Primo Premio, Premio Tempesta Dischi e Premio Sold Out
Noè: Premio della Critica

2018

Yosh Whale: Primo Premio e Premio Tempesta Dischi
La notte: Premio della Critica
Il Branco: Premio Sold Out

2016

Blindur: Primo Premio e Premio Tempesta
Albedo: Premio della Critica
La Municipàl: Premio MEI
Matteo Fiorino: Premio King Kong Radio 1

2014

Etruschi from Lakota: Primo Premio
Eugenio in via di Gioia: Premio della Critica
Pagliaccio: Premio Tempesta Dischi

2012

Lo Stato Sociale: Primo Premio
Andrea Cola: Premio Tempesta Dischi

2010

Giovanni Block: Primo Premio
Jang Senato: Premio della Critica

Live report edizione 2020: https://www.youtube.com/watch?v=gmpaxObUBDQ

“L’importante è che sia illibata e di sani principi”, applausi a Bardonecchia

Sold out e tanti applausi, domenica 30 aprile, al Palazzo delle Feste di Bardonecchia, dove è andato in scena lo spettacolo “L’importante è che sia illibata e di sani principi” con la Compagnia “I Dilettanti all’opera”, diretta da Eugenio Ingribelli.

Ingribelli, nato e cresciuto a Bardonecchia, vive ora a Velletri, vicino a Roma, dove lavora. L’amore per Bardonecchia e la passione per il teatro sono però rimasti intatti. Affetto ampiamente contraccambiato, come hanno dimostrato i tanti amici e compagni di scuola, che hanno voluto essere presenti.


In sala anche il sindaco di Bardonecchia Chiara Rossetti e l’assessore Maria Teresa Vivino, che hanno sottolineato la numerosa partecipazione del pubblico dicendo:” momenti come questi, che rivedono insieme compagni di classe uniti dopo tanti anni per riabbracciare un amico che torna da lontano possono rappresentare un faro per I nostri giovani, per il legame che crea il bello ed il senso di comunità”.

Presenti con gli amministratori bardonecchiesi e dei paesi limitrofi anche rappresentanti dell’Amministrazione di Velletri.

Il ricavato della serata, ad offerta libera, 2141,77 euro, sarà devoluto alla Caritas di Bardonecchia.

L’Amministrazione Comunale ringrazia ” per la grandissima partecipazione la cittadinanza e chi è venuto da lontano”.

Note di Classica: Petrenko, Sol Gabetta e Vadym Kholodenko, le “stelle” di Maggio

Martedì 2 alle 20 al teatro Vittoria, per l’Unione Musicale, Vadym Kholodenko al pianoforte eseguirà musiche di Beethoven e Rzewski. Mercoledì 3 alle 20.30 al Conservatorio, per l’Unione Musicale, il Trio di Parma eseguirà musiche di Schubert e Schumann. Domenica 7 alle 16.30 al teatro Vittoria per l’Unione Musicale, l’Orchestra da Camera dell’Accademia di Musica di Pinerolo, con Francesco Manara al violino, eseguirà musiche di Vivaldi e Piazzolla.

Lunedì 8 per Polincontri Musica, nell’aula magna del Politecnico, Anna Giulia Alvandi al pianoforte, eseguirà musiche di Rameau, Debussy, Medtner e Ravel. Mercoledì 10 alle 20.30 al conservatorio, l’Orchestra Leonore diretta da Daniele Giorgi, eseguirà musiche di Brahms e Schumann. Giovedì 11 alle 20.30 e venerdì 12 alle 20, all’auditorium Toscanini l’orchestra Rai diretta da Robert Trevino, eseguirà la sinfonia n. 6 di Mahler. Sabato 13 alle 20 al teatro Regio, per la stagione d’opera, debutto de “La Figlia del Reggimento” di Gaetano Doninzetti. Opèra -comique in 2 atti. L’Orchestra del Regio sarà diretta da Evelino Pidò. Repliche fino al 23 maggio.   Martedì 16 alle 20.20 all’auditorium G. Agnelli per LingottoMusica, la Die Deutsche Kammerphilharmonie Bremen diretta da Paavo Jarvi e con Sol Gabetta al violoncello, eseguirà musiche di Haydn, Schumann. Mercoledì 17 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Pietro De Maria al pianoforte, eseguirà nel settimo concerto le sonate di Beethoven. Giovedì 18 alle 20.30 e venerdì 19 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Leonidas Kavakos e con Mao Fujita al pianoforte, eseguirà musiche di Mozart e Prokofev. Lunedì 22 per Polincontri Musica al Politecnico, Antonello Pasini relatore e l’Aire Duo suoneranno e parleranno  con il tema “sulle tematiche del clima”.

 Mercoledì 24 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, il Quintetto di fiati dell’Accademia di Santa Cecilia e della Royal Concertgebouw Orkest, eseguirà musiche di Rossini, Briccialdi, Rota e Gershwin. Sempre mercoledì 24 alle 20.00 e giovedì 25 alle 20.30 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Kirill Petrenko, eseguirà musiche di Berg e Sibelius.

Pier Luigi Fuggetta

Cabaret. Brachetti sorprende e affascina

 

TEATRO ALFIERI TORINO

ROMA CITY MUSICAL

con ARTURO BRACHETTI e DIANA DEL BUFALO

 

ideato da Christopher Isherwood | libretto di Joe Masteroff | liriche di Fred Ebb

musica di John Kander | Traduzione e attamento di Luciano Cannito e Arturo Brachetti

 

scene Rinaldo Rinaldi | costumi Maria Filippi | direzione musicale Giovanni Maria Lori

18 interpreti – Musica dal vivo

 

Coreografie di Luciano Cannito

Regia di ARTURO BRACHETTI e LUCIANO CANNITO

CABARET è uno dei titoli più famosi della storia del musical, tratto da un romanzo di Christopher Isherwood e ambientato nella Berlino degli anni 30, durante la salita al potere dei nazisti. Ha ricevuto numerosissimi premi, tra cui 8 Tony Awards, ed è considerato un classico del teatro musicale.

 

La sua messa in scena ha ispirato numerose produzioni teatrali e cinematografiche in tutto il mondo, tra cui l’omonimo pluripremiato film diretto da Bob Fosse, continuando ad affascinare il pubblico con la sua capacità di portare alla vita un’epoca storica attraverso la musica e la danza.

 

Il musical segue la storia di Sally Bowles (Diana Del Bufalo), primadonna del “Kit Kat Klub” -famoso cabaret della città- e del suo coinvolgimento con Cliff Bradshaw, un giovane scrittore americano alla ricerca della sua ispirazione, che si fa inconsciamente conquistare da questa nuova Babilonia piena di profonda povertà, paura del futuro, ma anche di luci, colori, musica, gioia di vivere.

 

I personaggi di questo club ed in particolare EMCEE (il maestro delle cerimonie – Arturo Brachetti), ci fanno vivere momenti fantastici, magici, dove la sensualità, il divertimento, l’assenza di preconcetti culturali e sessuali, rendono il Kit Kat Klub, precursore del mondo contemporaneo, anche se decisamente in controtendenza rispetto all’epoca buia delle leggi razziali e della catastrofe del Nazismo.

 

Con una colonna sonora iconica che include brani come “Willkommen” e “Cabaret”, il musical esplora temi di politica, amore, e libertà personale in un’epoca di grande incertezza.

 

 

Fabrizio Di Fiore Entertainment con la compagnia Roma City Musical, reduce dal successo di pubblico e botteghino di 7 Spose per 7 Fratelli, porterà in scena la nuova versione di Cabaret firmata da Arturo Brachetti Luciano Cannito con una scelta registica dall’impostazione visiva cinematografica corredata da tanti effetti speciali, rendendo lo spettacolo più vicino alle estetiche di oggi.

 

Le scene sono firmate da Rinaldo Rinaldi, i costumi da Maria Filippi, la direzione musicale da Giovanni Maria Lori. Tutte figuro di spicco nel mondo del musical e del teatro internazionale che daranno una nuova luce a questo titolo e renderanno questo allestimento totalmente diverso dalle edizioni precedenti.

 

 

REGIA

 

Arturo Brachetti è un artista italiano, famoso e acclamato in tutto il mondo, considerato univocamente il grande Maestro del trasformismo internazionale. In molti paesi è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art. La sua carriera comincia a Parigi, dove, come unico trasformista al mondo, reinventa e riporta in auge l’arte dimenticata di Fregoli, diventando per anni l’attrazione di punta del Paradis Latin. Oggi, dopo 40 anni dal debutto di Parigi, Brachetti è il più grande attore-trasformista del mondo. Arturo come regista e direttore artistico mescola sapientemente trasformismo, comicità, illusionismo, giochi di luci e ombre, e amalgamandoli con poesia e cultura. In Italia e all’estero ha diretto spettacoli e concerti oltre a commedie e musical di successo. Tra tutti spicca il rapporto “storico” e speciale con Aldo, Giovanni e Giacomo, di cui è il regista teatrale sin dagli esordi con I Corti, fino a oggi.

 

Luciano Cannito Direttore Artistico Teatro Alfieri e Teatro Gioiello di Torino, consigliere di amministrazione del Teatro Stabile di Napoli e direttore artistico dell’Accademia di Arti Performative Art Village. Ha creato circa 80 spettacoli rappresentati nei più grandi teatri del mondo, dal Metropolitan di New York, all’Orange County di Los Angeles, alla Scala di Milano, al Bolshoi di Mosca, al Teatro Nazionale di Hong Kong, all’Opera di Bordeaux, all’Opera di Avignon, al teatro Nazionale di Tallin in Estonia, a Tel Aviv, a Taiwan, all’Opera di Nizza. Ha diretto il Teatro San Carlo di Napoli e il teatro Massimo di Palermo, ha realizzato un film per il cinema (La lettera), ha diretto opere liriche, musicals, spettacoli di prosa e grandi eventi come La Notte della Taranta, show live e televisivo con 200 mila persone di pubblico. Ha collaborato con grandi nomi della cultura e dello spettacolo come Roberto De Simone, Carla Fracci, Maya Plisetskaya, Lucio Dalla, Maria De Filippi, Altan, Franco Zeffirelli, Mistilav Rostropovich.

 

SCENE E COSTUMI

 

Le scene sono firmate da Rinaldo Rinaldi, pittore e scenografo dalla carriera straordinaria che lavora nei maggiori teatri d’opera del mondo e i costumi sono firmati da Maria Filippi con al suo attivo tantissimi spettacoli di Opera e Balletto e diversi film.

 

 

 

DIREZIONE MUSICALE

 

Giovanni Maria Lori nella sua carriera è stato direttore e supervisore musicale, direttore d’orchestra, ma anche

autore delle musiche e arrangiatore di moltissimi musical e tantissime produzioni teatrali di altissimo livello. Inoltre, è autore interno Mediaset per sigle e sottofondi, scrive le musiche per noti canali Tvinsegna canto in “Amici”, è autore delle canzoni di varie produzioni televisive e di molti cortometraggi.

Scrive e dirige gli archi per gli album di Chiara Galiazzo e Lorenzo Fragola, entrambi vincitori di X Factor e per quest’ultimo anche delle cover cantate a San Remo. Arrangia anche per Francesco Sarcina, Giulia Luzi e i Maneskin. Nel 2017 ha arrangiato il medley cantato da Robbie Williams per “XFACTOR”.

 

Al Teatro Gobetti lo spettacolo “Come nei giorni migliori” con la trasformazione della sala

 

 

In programma martedì 2 maggio alle 19.30 il debutto dello spettacolo “Come nei giorni migliori”, in cui lo spazio della Sala del Teatro Gobetti risulterà trasformata. La pièce teatrale verrà rappresentata fino al 14 maggio prossimo.

Le sedute normalmente presenti in platea lasceranno il posto a un ampio spazio scenico in cui il pubblico potrà accomodarsi sulle poltrone delle tribune.

Leonardo Lidi, vicedirettore della Scuola  per attori del teatro Stabile di Torino, ha scelto di guidare al debutto uno dei suoi allievi Diego Pleuteri, che già aveva assistito nell’allestimento del Misantropo di Molière.

Questa nuova produzione del Teatro Stabile di Torino vedrà  in scena gli attori Alessandro Bandini e Alfonso De Vrees. Scene e luci sono di Nicolas Bovey, i costumi di Aurora Damanti.

Lo spettacolo sarà replicato per la stagione in abbonamento dello Stabile di Torino fino a domenica 14 maggio prossimo.

“Il teatro non può  aver paura – dichiara il regista Leonardo Lidi – La scrittura e la creatività non crescono se il terreno è arido. Necessita fiducia, visione, coraggio. Per questo mi sono imposto in questo cammino l’aver fiducia nell’altro e nel suo potenziale inespresso.

Dopo aver analizzato con il Misantropo il concetto di Altro come minaccia, fondamentale dopo gli anni di pandemia, in cui il deserto emotivo accomunava tanti esseri umani, oggi ritengo sia fondamentale fare un passo ulteriore. L’ho fatto accettando la sfida della Scuola per attori del Teatro Stabile,  dove sono vicedirettore  e coordinatore con Valerio Binasco. Il primo anno tutta la classe mi ha aiutato nello sviluppo del Misantropo e il Teatro Stabile mi ha dato la possibilità di metterlo in scena”.

“È  stato un progetto importante, formativo e trovo doveroso accompagnarlo al debutto, affidandosi alle sue doti e al suo sentire ricordando che essere giovani non può e non deve trasformarsi in un difetto”.

La pièce, con Diego Pleuteri protagonista, ha la regia firmata da Leonardo Lidi, i costumi sono di Aurora Damanti, assistente alla regia Alba Maria Porto.

Mercoledì 3 maggio alle 17.30, si potranno scoprire i retroscena dello spettacolo con gli attori della compagnia.

MARA MARTELLOTTA

“Come nei giorni migliori” al teatro Gobetti, via Gioacchino Rossini 8.

Rock Jazz e dintorni a Torino. I Baustelle e i Modà

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Al Pala Alpitour il compositore Hans Zimmer propone i suoi classici cinematografici da “Dunkirk” a “Il re leone” accompagnato dalla band e l’orchestra.

Mercoledì. Al Jazz Club blues con Fast Frank e Andrea Scagliarini. All’Osteria Rabezzana suona il pianista Emanuele Sartoris in duo con il contrabbassista Marco Bellafiore per un omaggio a Baudelaire. Al Lambic si esibisce il cantautore Peppe Voltarelli.

Giovedì. Al Dash è di scena Martin Craig. Al teatro Colosseo si esibisce Fabrizio Moro. Al Maffei sono di scena Federico Pianciola e Andrea Marazzi. Al Concordia di Venaria si esibisce il rapper Mostro. Al Blah Blah punk con i Forty Winks.

Venerdì. All’Istituto Musicale di Rivoli suona il trio Quartocolore. I Modà si esibiscono al teatro Colosseo per 2 sere consecutive. Al Vertigo di Pianezza è di scena Max Forleo. Al Cap 10100 suona il chitarrista Matteo Mancuso. Allo Ziggy arriva il veterano del rock Pino Scotto. Al Folk Club si esibisce la cantautrice Rachel Croft. All’Hiroshima Mon Amour suona il quintetto Bull Brigade con Medusa e Frammenti. Al Blah Blah si esibisce il quartetto Rosegarden Funeral Party.

Sabato. Al Bunker suonano gli Instambul Ghetto Club. Al Concordia di Venaria “sold out” per i Baustelle che presentano in tour il nuovo album “Elvis”. Al Blah Blah suonano i Fulci.

Domenica. Al Jazz Club si esibiscono gli Sweet Soul Singer mentre al Magazzino sul Po è di scena Deian.

Pier Luigi Fuggetta

“Finalmente sola”, a teatro lo spettacolo sulla dipendenza amorosa

 

Allo Spazio Kairos sabato 29 aprile il monologo di Paola Giglio

Un assolo teatrale che ha ricevuto molti riconoscimenti: il Premio per monologhi inediti “Anima e Corpo del Personaggio Femminile“, “Miglior Attrice Protagonista” e Miglior Allestimento” al Premio Nazionale Città di Leonforte, la menzione speciale “Premio Giovane Scena delle Donne” a Sesto al Reghena, il “Premio MaldiPalco” a Torino.

Arriva allo Spazio Kairos di via Mottalciata 7 a Torino “Finalmente sola“, un testo affronta con pungente ironia il tema della dipendenza amorosa: prodotto dalla Compagnia Giglio/Prosperi di Roma è stato scritto da Paola Giglio che lo interpreta, sola, sul palco. La regia è di Marcella Favilla. L’appuntamento sabato 29 aprile alle 21.

La storia

  1. è sempre stata fidanzata, dall’età di 5 anni. Nella sua vita è saltata da una storia all’altra senza soluzione di continuità, schiava dell’amore e degli uomini, ai quali proprio non sa dire di no. Ora, però, qualcosa è cambiato: è rimasta sola, faccia a faccia con sé stessa, senza nessuno cui rivolgersi, da cui farsi consolare. Del resto non ne poteva più della spirale amorosa in cui era incastrata da sempre, con uomini tutti banalmente diversi. Finché non è arrivato F., che l’ha portata dove si trova ora. Dove P. ha fatto un passo avanti nella consapevolezza di sé: non c’è bisogno di avere un uomo accanto per sentirsi completa.
    C’è voluta una relazione violenta per farglielo capire. E no, non ha avuto un’infanzia difficile, nessun problema in famiglia. Capita, anche alle migliori di rimanere invischiate in rapporti malati e potenzialmente pericolosi.

È possibile uscirne indenni, senza segni di mani strette sul collo o costole fratturate? È ciò che si chiede P., che la sua esperienza l’ha avuta e certo sa, al contrario di noi, come è andata a finire.

La riflessione
Un rapporto sentimentale malato per farsi alcune domande: quando una relazione difficile diventa insana? C’è stato un momento che ha segnato l’inizio della fine? C’è un modo, in mezzo alla tempesta, per restare lucidi e salvarsi dall’onda lunga che si avvicina inesorabile, alta come un edificio di otto piani, prima che si abbatta sulla propria testa?

BIGLIETTERIA

Su www.ticket.it

Intero 13. Ridotto 10.  Info: biglietteria@ondalarsen.org.

Open machine torna a Gallerie d’Italia

The Goodness Factory e Music Production
presentano
OPEN MACHINE featuring GALLERIE D’ITALIA
Torino, 18 e 25 maggio | 15 e 22 giugno ore 19.00
Milano, 19 e 26 ottobre | 23 e 30 novembre 
con Vittorio Cosma
e con Whitemary, Gianluca Petrella, Damir Nefat, Davide Boosta Dileo, Daniele Mana, Cecilia, Plastica, Giancarlo Parisi, Rodrigo D’Erasmo, Enrico Gabrielli, Alessio Sanfilippo.

Gallerie d’Italia – Torino Piazza San Carlo 156
Gallerie d’Italia – Milano Piazza della Scala 6

Dopo il successo e l’emozione dell’appuntamento del mese di gennaio alle Gallerie d’Italia di Milano, durante il quale si è potuta vivere un’esperienza unica grazie al connubio fra lo spazio e il suono, Gallerie d’Italia, The Goodness Factory e Music Production hanno deciso di ripetere quella esperienza per amplificare l’emozione e fare un percorso insieme.

Dal 18 maggio per 4 appuntamenti a Torino e 4 appuntamenti a Milano Vittorio Cosma torna all’interno delle sale auliche delle Gallerie d’Italia con Open Machine, il progetto di improvvisazione al buio che da qualche anno porta in tour per l’Italia. Insieme agli ospiti che si alterneranno in questa creative room unica e prestigiosa Vittorio Cosma porterà il pubblico direttamente a contatto con i meccanismi della creazione musicale.


Open Machine – Gallerie d’Italia Milano
Intesa Sanpaolo, attraverso il polo museale delle Gallerie d’Italia, sostiene importanti iniziative culturali del Paese, tra cui mostre, festival, eventi d’arte, fotografia, musica, editoria e lettura per esprimere la centralità del rapporto con il territorio e la partecipazione attiva allo sviluppo delle comunità di riferimento, secondo un piano organico che ha lo scopo di diffondere la passione per la cultura, coinvolgendo dei giovani.

Dall’incontro tra le due realtà nasce così il nuovo format “Open Machine FEATURING Gallerie d’Italia”, un appuntamento fisso rivolto al grande pubblico, agli amanti dell’arte e agli appassionati di musica, che si svolgerà tra maggio e ottobre negli spazi museali di Intesa Sanpaolo a Torino e Milano. Un progetto che coniuga l’attitudine sperimentale di Open Machine con la vision delle Gallerie d’Italia.


Vittorio Cosma
8 appuntamenti, 4 a Torino e 4 Milano per un happening musicale, che ha 2 semplici regole: ascoltare e lasciarsi trasportare dal flusso.

Prodotto da The Goodness Factory e Music Production, Open Machine è un format unico nel panorama contemporaneo italiano. È molto più di una performance, è un’azione concreta che ha l’obiettivo di contribuire a riposizionare la musica nella dimensione sperimentale e culturale a cui appartiene. Le musiciste e i musicisti coinvolti si incontrano “sul palco”, non ci sono prove a precedere il live e il pubblico si trova completamente immerso in un autentico momento di creazione artistica con il quale può interagire liberamente.

Alle Gallerie d’Italia Torino il primo appuntamento sarà giovedì 18 maggio con la cantante e produttrice Biancamaria Scoccia in arte Whitemary, con il trombonista italiano fra i più famosi al mondo Gianluca Petrella e con la chitarra di Damir Nefat.

Il 25 maggio Vittorio Cosma sarà accompagnato da Davide Boosta Dileo produttore e tastierista dei Subsonica, dal compositore producer e sound designer torinese Daniele Mana e dall’arpa e dalla voce angelica di Cecilia.

Il terzo appuntamento si terrà giovedì 15 giugno con Enrico Gabrielli polistrumentista, compositore, arrangiatore, produttore discografico e scrittore italiano nonché membro dei Calibro 35, con il pop elettronico dei Plastica e con Giancarlo Parisi polistrumentista e compositore.

Ultimo appuntamento alle Gallerie d’Italia – Torino sarà giovedì 22 giugno con il batterista Alessio Sanfilippo e con artisti che verranno annunciati nelle prossime settimane.

Un’esperienza coinvolgente per il pubblico che ha la possibilità di trovarsi letteralmente al centro di un studio musicale, di esserne parte, al centro di quel processo creativo che cresce e vive dietro ogni produzione musicale.

“La trasformazione di palazzi storici in luoghi d’arte e la condivisione di collezioni di proprietà e di progetti culturali originali sono le caratteristiche principali del nostro Progetto Cultura, in perfetta sintonia con le prossime performance di Open Machine. Creare musica all’interno di spazi d’eccezione, saloni e corti, con il coinvolgimento del pubblico, interpreta bene l’identità delle Gallerie d’Italia e il valore sempre crescente di un museo vivo, aperto, capace di sperimentare soluzioni innovative per raccontare al meglio il panorama artistico e culturale”.
Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia

“Open Machine nasce dalla voglia di incontrare altri musicisti con i quali non avresti modo di suonare (…) suonare per costruire un oggetto musicale. Rendere il pubblico partecipe di questo momento che di solito è segreto e nascosto, Open Machine proprio per questo: per aprire la macchina, per vedere gli ingranaggi, come funziona l’interazione fra persone diverse” Vittorio Cosma, Musicista, Produttore e Direttore Artistico

Open Machine non è un progetto da ascoltare o da vedere, Open Machine è da vivere.
Per avere un’idea a questo link un video.

Il progetto Open Machine è stato portato a Milano in Triennale, al Lazzaretto, al Dr Martens Festival e alle Gallerie d’Italia Milano in gennaio – e ha coinvolto nel progetto musiciste e musicisti unici quali Jeremiah Fraites of The Lumineers, Pacifico, Frenetik, Orang3, Rodrigo D’Erasmo, Venerus, Motta e moltə altrə.

Vittorio Cosma (1965), è un compositore, musicista, produttore, direttore d’orchestra e direttore artistico dalla inesauribile creatività. Considerato una delle figure di riferimento della scena musicale italiana, si è costruito una carriera varia, costellata di successi e di ideazione e partecipazione a progetti di notevole rilievo.
Nella sua attività di produttore, musicista e compositore, è stato un componente della Premiata Forneria Marconi e collabora da sempre con Elio e le Storie Tese. Durante la sua carriera ha inoltre collaborato con artisti del calibro di Fiorella Mannoia, Samuele Bersani, Pino Daniele, Fabrizio De André, Coma_Cose, Eugenio in Via Di Gioia e Marlene Kuntz, grazie ai quali ha collezionato svariati dischi d’oro. Ha inoltre realizzato diverse colonne sonore per il cinema e per serie tv, mentre con la sua casa di produzione Music Production ha creato le musiche per i più importanti spot pubblicitari nazionali e internazionali.
Come direttore d’orchestra ha diretto l’orchestra del Festival di Sanremo in molteplici edizioni.
In qualità di direttore artistico ha curato l’apertura del Festival dei Due Mondi, della Notte della Taranta (nel 2002 e 2003), del Mantova Musica Festival, del Festival Letterature di Roma (Basilica di Massenzio), del Festival di musica e letteratura Le corde dell’Anima a Cremona e del Festival multidisciplinare Microcosmi a Comerio (VA).
Durante la sua carriera ha fondato il supergruppo rock “Gizmodrome”, band creata nel 2016 insieme a Stewart Copeland (batterista dei Police), Mark King (bassista dei Level 42) e Adrian Belew (chitarrista dei King Crimson), che ha inciso due dischi ed avviato un tour mondiale.
Infine, insegna Music Production Technology al Politecnico di Milano, tiene conferenze sulla comunicazione della cultura (tra cui 3 Ted talk) e ha sviluppato negli anni una serie di progetti culturali trasversali sui generis, come l’evento multimediale e multidisciplinare Indeepandance, o ancora ha creato il collettivo Deproducers, progetto che coniuga musica e scienza che ha visto la collaborazione tra gli altri Telmo Pievani e Stefano Mancuso.
Music Production è la casa di produzione di Vittorio Cosma con la quale produce artisti, colonne sonore, spot pubblicitari e sonorizzazioni.

A Torino dal 2014, The Goodness Factory è uno spazio – intellettuale e fisico – per l’ideazione, la promozione e lo sviluppo di progetti artistici e culturali, per la produzione e la comunicazione di eventi e la diffusione di nuovi linguaggi. È un incrocio di vissuti e di esperienze lavorative molto diverse, un ambiente nato fin dal principio come rete reale e applicata, una dimostrazione di intelligenza collettiva che ha oggi all’attivo, oltre alla collaborazione con Vittorio Cosma, il management di Eugenio in via di Gioia, Andrea Laszlo De Simone, la direzione artististica e la produzione di _resetfestival, la co-fondazione e la co-gestione di OFF TOPIC, hub culturale della Città di Torino, e la progettazione di diversi format di caratura nazionale dedicati alla formazione in ambito musicale, ai diritti civili e alla divulgazione dei temi fondanti del contemporaneo.

Info e biglietti
L’evento è gratuito per i visitatori del Museo.
Prenotazione consigliata via mail all’indirizzo torino@gallerieditalia.com

Tutte gli aggiornamenti
https://gallerieditalia.com/it/torino/
https://www.instagram.com/open___machine/?igshid=YmMyMTA2M2Y%3D

Valerio Binasco e i “Sei personaggi” pirandelliani: un altro sguardo

Sul palcoscenico del Carignano, per la stagione dello Stabile torinese

I preamboli sono sotto gli occhi di tutti. “Ma ho già la testa piena di nuove cose! Tante novelle… E una stranezza così triste, così triste: ‘Sei personaggi in cerca d’autore’: romanzo da fare. Sei personaggi, presi in un dramma terribile, che mi vengono appresso, per esser composti in un romanzo, un’ossessione, e io che non voglio saperne, e io che dico loro che è inutile e che non m’importa di loro e che non m’importa più di nulla, e loro che mi mostrano tutte le loro piaghe e io che li caccio via… – e così alla fine il romanzo da fare verrà fuori fatto.” Così scriveva Pirandello al figlio Stefano nel luglio del 1917. E poi ancora, nelle “Novelle”: “È mia vecchia abitudine dare udienza, ogni domenica mattina, ai personaggi delle mie future novelle. Cinque ore, dalle otto alle tredici. M’accade quasi sempre di trovarmi in cattiva compagnia.” E ancora: “Oggi, udienza. Ricevo dalle ore 9 alle 12, nel mio studio, i signori personaggi delle mie future novelle. Certi tipi. Non so perché tutti i malcontenti della vita, debbano venire proprio da me.”

Un fardello, un peso, quella “stranezza”, che Pirandello si portò addosso per anni. Poi la tragedia, la tragedia in commedia, sulle tavole del Valle di Roma e l’esito disastroso della prima, la sera del 9 maggio 1921, con il pubblico beffato e contrario agli esperimenti teatrali e abbastanza inferocito ad attenderlo fuori, qualche disordine a piazza Navona, tutti a chiedersi, come il capocomico, perché dalla Francia non arrivino più dei testi come dio comanda e si sia costretti a rappresentare quelli assurdi e fumosi di questo signor Pirandello. Poi il trionfo di Milano nel settembre successivo, poi i Pitoëff a Parigi e i successi europei e americani, e cent’anni senza soste quei sei disgraziati a cercar di far rappresentare il loro dramma, per passare in casa nostra tra i Buazzelli i Valli i Pilotto i Pagni gli Scaccia e altri ancora. Fino a oggi.

A inizio di stagione, mi chiedevo: ma ancora i “Sei personaggi”, ne varrà ancora la pena? sappiamo tutto ormai. Testo più per una bella prova d’attori che per altro. No no. La scommessa l’ha vinta pienamente Binasco, a cui il signor Pirandello e i suoi “Sei personaggi” sino a ieri stavano piuttosto antipatici, rimettendo in scena il testo dell’autore siciliano, e lo Stabile torinese tutto, con i confratelli di Genova e di Napoli (in tournée nelle due città sino al 28 maggio). Certo un testo “nuovo” e non freddamente “nuovo”, attuale, completamente “odierno”, affrontando con fine intelligenza un classico, ma non per rivolgerlo ai propri interessi, ai personalismi di affermato regista, un testo che non deve essere considerato un intoccabile pezzo museale ma che deve respirare aria mai provata prima. Per analizzarlo dall’interno, per rigirarlo come un calzino, per toglierlo da gran parte di quel filosofeggiare con cui, pur nell’involucro di una bellezza che non fa altro che colpirti ancora e sempre, l’autore lo ha ricoperto. Poggiando su entrambe le edizioni del ’21 e del ’25, ha lavorato di passione, di modernità, di gusto teatrale e di invenzioni; ha lavorato saggiamente di linguaggio, per cui magari “cotesta frenesia” non ti arriverà più alle orecchie, per cui quella anacronistica e ormai ridicola “busta cilestrina” – di cui tante volte si è sorriso – ha lasciato il passo a una più comune “busta celeste”, ha snellito l’azione svaporando e togliendoci Madama Pace, ma magari dopo l’altra sera vediamo i “Sei personaggi” in chiave più realistica e non tanto come seduta spiritica. Ha giocato allo sberleffo, improvviso, inaspettato come un gioco di prestigio, divertito e divertente, dicendoci “chi l’ha detto che in questo testo non si possa ridere?”, quando nel momento più angosciato del dramma, allorché il Padre, nelle stanze della peccaminosa ‘Robes et Manteaux’ s’intrattiene con la Figliastra, due giovani attori, due ragazzi, stravolgendo i ruoli, danno vita a un siparietto di gustosa comicità.

E ancora. Sin dall’inizio, scordatevi le battute iniziali con il capocomico che chiede più luce in scena o “Oh! Che fai?” / Che faccio? Inchiodo”, scordatevi i ritardi della prima attrice e il suo cagnolino da chiudere in camerino, la troppa sicurezza di questo o di quello, il disinteresse totale a quanto stanno facendo, la prova di Socrate a sbatter le uova nel dar vita al secondo atto del “Gioco della parti” che la compagnia dovrebbe rappresentare. Binasco s’è circondato di venti allievi della Scuola per Attori dello Stabile torinese, per loro ha inventato di sana pianta, dando maggior spazio rispetto all’originale, parole e gesti e cose da fare, scambi di battute, ragazzi di oggi con le loro risate e i loro visi immusoniti, le piccole ripicche e gli abbandoni, e il gioco regge e diverte e interessa. Ed è soprattutto giusto, autentico. E poi il dramma, che Binasco – qui coraggioso e magari sfrontato più che in altre occasioni: in veste d’attore, racchiude il dolore e le miserie di un animo umano alla deriva, ben consapevole del marcio che lo ha circondato ma che in una sacrosanta legge di contrappasso che vede l’ora di rivivere – sfaccetta in ogni suo più piccolo dolore, nel mostrare padre madre figlio e figliastra in uno stretto vortice (i piccoli della famiglia, le vittime, quelli che non parlano e che saranno eliminati dall’acqua e da un colpo di pistola, sono subito sostituiti da due giovani leve tra gli allievi), come certe anime di Dante, che cercano qualcuno che le ascolti e che in quell’ascolto trovano pace e eternità. Nel mostrarli in quella richiesta a essere rappresentati, a entrare dentro a un copione, “a viverlo adesso questo dramma”. Dentro una sala prove, pressoché spoglia, una scala e una porta sul fondo, fredde luci al neon (la scena è di Guido Fiorato), tutti insieme, attori e personaggi, come una grande famiglia. Al centro di quello che pare essere il suo regno un capocomico tra l’inguaiato e lo stupito, difficile a entrare in quel (preteso) gioco che gli è piombato addosso, un po’ sempliciotto anche che Jurij Ferrini rende con grande convinzione, con tratti di grande trasporto verso il pubblico. Sara Bertelà, chiusa in quella prima parte che non le lascia spazio, se non in quei gesti di tacita presenza, esplode in lamenti e disperazione poi, ridando spazio e vita alla Madre troppe volte lasciata al fondo del palcoscenico; Giovanni Drago efficacemente fa sua la rabbia, il risentimento di quel Figlio cupo e appartato, in una prova davvero positiva. Negli abiti della Figliastra (i costumi sono di Alessio Rosati), Giordana Faggiano, spregiudicata e sfacciata, allegra e tristissima, dolce e ad un passo dall’ira, sguaiatissima nelle sue tante risate, una bambola anni Trenta appena uscita da qualche film di ragazze perdute, un trucco pesante attorno agli occhi, dimostra la grinta, la pienezza, la drammaticità, l’intensità – vera ad ogni istante – della grande attrice. Un successo, repliche al Carignano sino a domenica 7 maggio.

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Luigi De Palma