SPETTACOLI- Pagina 109

Concerto a favore del Volontariato Vincenziano attivo nella sesta Circoscrizione. Protagonista il Coro CAI UGET

Venerdì 23 settembre prossimo si esibirà il Coro CAI Uget di Torino, presso la parrocchia San Gaetano da Thiene, esempio di stile eclettico di fine Ottocento, chiesa eretta quando la Manifattura Tabacchi comunicò alla Curia la sua intenzione di non far più entrare estranei all’interno dello stabilimento in cui la Chiesa, dedicata al Beato Amedeo IX di Savoia, fungeva da parrocchia per la popolazione del Borgo Regio Parco. La chiesa sarebbe sorta a nuova vita e oggi è sede di un gruppo territoriale di volontariato vincenziano, quello che si occupa di sostegno domiciliare a famiglie e anziani, che vivono in una Circoscrizione, la n. 6, nella zona Nord di Torino, da cui spesso giungono notizie per fatti di cronaca e disagio.
La serata in cui sarà impegnato il Coro CAI UGET ha per obiettivo la raccolta di fondi a sostegno delle attività del gruppo.
L’appuntamento è per venerdì 23 settembre prossimo, alle 21, in via San Gaetano da Thiene 2.
Sebbene l’ingresso sia gratuito, si richiede generosità.

Mara Martellotta

“Ma l’hai capito che non serve a niente mostrarti sorridente agli occhi della gente”

Music tales, la rubrica musicale

Te ne sei accorto, sì

Che parti per scalare le montagne

E poi ti fermi al primo ristorante

E non ci pensi più

Te ne sei accorto, sì

Che tutto questo rischio calcolato

Toglie il sapore pure al cioccolato

E non ti basta più

Ma l’hai capito che non serve a niente

Mostrarti sorridente

Agli occhi della gente

E che il dolore serve

Proprio come serve la felicità”

Vi ho già parlato di Brunori SAS tempo fa, lo ricordo. Amo la sua penna, la trovo di un cinico realismo che un po’ mi appartiene.

 

Siamo nel 2017, che Dio solo sa quanto mi sembra lontano.

 

«Sono partito dall’idea che la paura fosse il motore di una serie di cose che vedevo accadere intorno a me…». Dice Brunori.

Da qui nasce “La verità’’, uno di quei brani che già al primo ascolto sembra colpirti direttamente, come un pugno nello stomaco, come tutti i suoi brani per ciò che mi riguarda.

Un dialogo in seconda persona che però ci dà l’idea di essere un dialogo fatto con se stesso più che una predica. Un canto completamente umano che, senza poetiche particolari o giri di parole, affronta il tema della paura, dell’esistenzialismo disincantato, della fragilità.

Brunori costruisce un percorso per dare un nome a queste cose, attraverso un climax ascendente della gravità delle conseguenze della verità cantata. Una serie di metafore, all’inizio semplici (“te ne sei accorto, si? Che parti per scalare le montagne e poi ti fermi al primo ristorante”) per poi arrivare a temi più profondi: la paura del tempo che passa, la paura del cambiamento, della morte. La paura e il dolore sono quindi alla base della natura umana, felicità e dolore sono due lati della stessa medaglia. “il dolore serve, proprio come serve la felicità”. Per questo, secondo Brunori, non dovremmo avere paura di stare male, di soffrire, di sentirci inadatti perché “morire serve anche a rinascere”.

Dovremmo semplicemente essere noi stessi senza la continua ricerca di piacere agli altri non mostrando magari lati di noi che potrebbero non essere “accettati”. Ma chi se ne frega?

E’ una canzone, “La verità”, che esprime la necessità di non identificarsi troppo con quello che si fa, perché viviamo costantemente in bilico tra la ricerca di sicurezza nel quotidiano e la voglia di cambiamento, di credere ai sogni ma siamo invasi dal terrore di modificare lo stato delle cose.

Ma l’hai capito che non ti serve a niente sembrare

intelligente agli occhi della gente?

E venne il giorno in cui il rischio di rimanere chiuso in un bocciolo divenne più doloroso del rischio di sbocciare.”

(Anaïs Nin)

Buon ascolto

Chiara De Carlo

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Il teatro Astra si apre per le prove di “Processo Galileo”

Regia di Andrea De Rosa e Carmelo Rifici

Il teatro Astra apre al pubblico le prove di “Processo Galileo”, martedì 20, mercoledì 21 e giovedì 22 settembre prossimi  . Appuntamento in via Rosolino Pilo dalle 16 alle 19.

La guerra, la pandemia, la crisi energetica, l’emergenza climatica sono elementi di forte preoccupazione che paiono invitare alla chiusura e all’isolamento. Cosa risulta fondamentale nel nostro tempo? La risposta spetta, è vero, al singolo individuo ma il rischio più grande è che si trascuri la centralità della cultura per la vita della comunità intera. L’arricchimento individuale conosce molte strade, ma esiste un luogo in cui la cultura viene prodotta, riprodotta, vissuta, consumata e conservata. Questo luogo è  il teatro, al centro della vita della città.

Da questa riflessione compiuta da Andrea De Rosa nascel’iniziativa da parte del TPE Teatro Astra che, da martedì  20 agiovedì  22 settembre, dalle 16 alle 19, permetterà al pubblico di assistere alla creazione artistica nel suo divenire. Durante questi giorni coloro che visiteranno il teatro potranno richiedere informazioni, acquistare biglietti o abbonamenti.

Già da inizio settembre i due registi Andrea De Rosa e Carmelo Rifici, con la squadra di collaboratori, drammaturghi, tecnici e attori, sono impegnati nella costruzione di “Processo a Galileo”, lo spettacolo di debutto della Stagione TPE, che andrà in scena dal 12 al 20 novembre.

La proposta del teatro Astra di apertura al pubblico vuole, così, sottolineare la centralità che il teatro ha nella vita di una città, un piacere al quale non bisogna assolutamente rinunciare. A teatro ci si confronta prima di tutto con se stessi, poi con il prossimo, con altre persone e più pensieri possono suggerire tante possibili domande ed altrettante risposte.

Mercoledì 21 settembre anche la scuola entrerà in scena al teatro Astra. Nel pomeriggio, in caffetteria, il direttore del TPE, Andrea De Rosa, insieme a Sergio Ariotti, direttore del Festival delle Colline Torinesi, incontreranno i docenti per la presentazione e l’approfondimento della stagione “Buchi Neri”, che ha, quale fil rouge, la riflessione sul rapporto con la verità scientifica.

Alle sei produzioni tematiche si aggiungeranno molti altri appuntamenti, per un totale di 29 spettacoli che gli insegnanti avranno modo di conoscere di prima mano per poter scegliere quali recite dedicare ai loro studenti e su quali argomenti realizzare incontri di riflessione e  di condivisione didattica.

Mara Martellotta

I film di Rai Cinema donati al museo della Mole

Sono tredici i film che Rai Cinema dona alla cineteca del Museo Nazionale del Cinema di Torino. A presentare la donazione, avvenuta nell’area conferenze del Museo, erano presenti Paolo Del Brocco, amministratore delegato Rai Cinema insieme ad Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Con loro un ospite d’eccezione, il regista Gianni Amelio che ha diretto uno dei film donati al Museo, La tenerezza, e in tour in questi giorni per promuovere il suo nuovo film, Il signore delle formiche, al cinema dall’8 settembre con 01 Distribution. 

 

Dopo la donazione nel dicembre 2015 al MoMA di New York, questa è la seconda occasione in cui Rai Cinema offre ad un Museo alcuni dei film più significativi della sua produzione.
Oltre a La tenerezza di Gianni Amelio, fanno parte della donazione altri film d’autore italiani coprodotti da Rai Cinema, apprezzati dalla critica e dagli spettatori in questi ultimi anni e da oggi a disposizione dell’ampio pubblico del Museo: ll traditore di Marco Bellocchio, Terraferma di Emanuele Crialese, Il campione di Leonardo D’Agostini, Dogman di Matteo Garrone, Martin Eden di Pietro Marcello, Il giovane favoloso di Mario Martone, La mafia uccide solo d’estate di Pierfrancesco Diliberto “Pif”, Le meraviglie di Alice Rohrwacher, Fuocoammare di Gianfranco Rosi, Il primo re di Matteo Rovere, Educazione siberiana di Gabriele Salvatores e Il capitale umano di Paolo Virzì. 

Film molto diversi tra loro per tematiche e linguaggi ma uniti da una caratteristica comune, quella di riuscire a restituire allo spettatore una fotografia autentica della società e dell’identità del nostro Paese attraverso immagini, emozioni e memoria. Una raccolta che contribuirà ad arricchire un patrimonio culturale, quello del Museo Nazionale del Cinema, riconosciuto tra i più importanti al mondo.

“Film differenti per linguaggi e registri narrativi, realizzati da alcuni dei registi più interessanti e significativi di questi anni – ha spiegato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. Si tratta di un corpus non esaustivo ma esemplificativo e variegato delle produzioni a marchio Rai. Uno sguardo in grado di consegnare la pluralità dei diversi punti di vista degli autori e che rimarrà sospeso e protetto nel tempo grazie al lavoro del Museo e alla funzione che ricopre. L’auspicio è che questi film possano contribuire alla funzione che il Museo Nazionale del Cinema ha ricoperto negli ultimi anni e dovrà continuare a svolgere in futuro trovando la giusta collocazione di queste testimonianze per essere esposte e correttamente comunicate al pubblico”. 

“È una donazione molto importante, che arricchisce le nostre collezioni – hanno sottolineato Enzo Ghigo e Domenico De Gaetano, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema. Sono tutti autori di grande rilievo, che hanno realizzato opere di innegabile valore, tutte prodotte da Rai Cinema che siconferma un produttore attento al cinema d’autore di qualità e che ringraziamo per aver scelto la nostra istituzione, seconda solo alla donazione fatta al MoMA di New York. Il valore sentimentale è ancora più forte perché negli anni passati quasi tutte queste pellicole sono state presentate in anteprima al Cinema Massimo o nei festival che il museo organizza”. 

Open-T: a Moncalieri teatro e letteratura per ragazzi

SPETTACOLI, INCONTRI E LABORATORI PER LA SECONDA EDIZIONE DEL  FESTIVAL DI TEATRO E LETTERATURA PER BAMBINI E RAGAZZI.

Da sabato 17 a domenica 25 settembre a Moncalieri, in provincia di Torino, doppio week end da non perdere con Open-T. La seconda edizione del Festival di teatro e lettura per bambini e ragazzi, ideato, diretto artisticamente e organizzato dall’Associazione Teatrulla, tra Parco Le Vallere(sabato 17 e domenica 18) e Polifunzionale Don P.G. Ferrero (sabato 24 e domenica 25) proporrà un ricco programma di sedici appuntamenti traspettacoli, incontri e letture animate con autori e realtà teatrali provenienti dal Piemonte e dal resto d’Italia. Tra gli ospiti le compagnie Onda Teatro,Kosmocomico Teatro, Santibriganti Teatro, La Baracca Testoni Ragazzi, Teatro dell’Orsa e le autrici e gli autori Silvia Borando, Claudio Gobbetti, Michele Rizzardi, Diana Nikolova, Marco Viale, Annamaria Gozzi, Monica Morini, Giancarlo Macrì, Carolina Zanotti, Mauro Sacco. Una full immersion, nata da diverse sperimentazioni di eventi culturali diffusi e aperti, capace di coinvolgere ed accogliere tutti e saziare chi ha “fame di cultura”. «Open-T è un’occasione per le famiglie di vivere insieme un tempo di benessere e di confronto, per mettersi in gioco, condividere la magia dell’evento culturale e attivare pensieri e processi creativi “in leggerezza”», sottolineano dall’associazione Teatrulla. «Open-T raccoglie molte collaborazioni territoriali e non solo, con enti, progetti e compagnie nazionali con cui siamo felici di condividere prospettive e costruire occasioni. Il Festival nasce per incontrarsi intorno ai temi a noi più cari: il teatro, la promozione della lettura, la cultura formato famiglia e l’abitare spazi verdi ed informali. Non vediamo l’ora di farlo con tutti voi». Il Festival è realizzato in collaborazione con Città di Moncalieri, Casa Zoe, Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese e con i progetti Storie Cucite a mano e Ip Ip Urrà, entrambi selezionati da Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.teatrulla.it/festival – info festival.opent@gmail.com 3202578353

Lombriasco, ‘Giubileo’ presenta “Vocinsieme per Nonno Mario”

Un grande evento privato per presentare in anteprima il nuovo Polo Culturale ‘Giubileo Incontri’ omaggiando con il cuore chi c’è stato prima. Ospiti i famosi cantautori Andrea Mingardi e Valerio Liboni.

Sabato 17 Settembre a Lombriasco, nel Torinese, va in scena un grande evento privato a inviti per celebrare in allegria e in compagnia, in una location riservata, la memoria di colui che posto la prima pietra di ‘Giubileo Srl’, punto di riferimento sotto la Mole nel settore dell’arte dell’ultimo saluto.

La storica impresa familiare cittadina, che nel 2023 spegneràinfatti le sue prime 25 candeline, ha scelto di onorare degnamente Mario Scarafia, per gli amici semplicemente Nonno Mario, insieme a un ampio e prestigioso parterre composto da imprenditori, giornalisti, avvocati, commercialisti, medici, scrittori, politici, economisti ed esponenti del mondo dell’arte, della musica, della letteratura, della tv, del teatro e dello sportnazionali.

S’intitola infatti ‘Vocinsieme per Nonno Mario’, l’indimenticato e amatissimo padre dell’Ingegner Luciano Scarafia – Fondatore di ‘Giubileo Srl’ insieme alla moglie Piera – la serata commemorativa con protagonisti due grandissimi nomidella canzone italiana: il cantautore piemontese Valerio Liboni, ex membro storico de La Strana Società, I Nuovi Angeli e I Ragazzi del Sole (autore altresì dell’inno ufficiale del ‘Torino Calcio’), che si cimenterà in una elegante sintesi dei suoi più grandi successi scritti per sé e per altri (tra cui anche Pippo Franco, Fiorella Mannoia, Mal, Dino, Wilma Goich, Little Tony e molti altri) in versione unplugged.

Per poi proseguire con l’energia e la grinta trascinante di Andrea Mingardi, accompagnato sul palco da una strepitosa formazione allargata di ben 13 elementi: la RossoBlues Brothers Band diretta dal Maestro Maurizio Tirelli. Il cantautore bolognese proporrà uno show intenso e delicato insieme, passando dalle sue indimenticate hits sanremesi ai brani condivisi e scritti per Mina, gli Stadio, Gianni Morandi, Ornella Vanoni e moltissimi altri, in un viaggio a ritroso nel tempo fra i cavalli di battaglia del blues, soul e del rock’n’roll.

Siamo onorati di ospitare un evento promosso dai nostri stimati e valenti concittadini che, come noi, credono e s’impegnano da sempre nella promozione dei valori che nella vita contano davvero e fanno la differenza: ambizione, sacrificio, lavoro, coraggio e successo. Un’occasione importante per far conoscere e apprezzare Lombriasco anche da una numerosa platea di personalità d’eccellenza del Piemonte che produce e che si sa distinguere in ambito nazionale e internazionale”, chiosano Il Sindaco Daniele Ronco e il Vice Sindaco Doriano Mina.

Ringraziamo di cuore l’Amministrazione Comunale di Lombriasco per il prezioso e ampio supporto collaborativo offertoci, così come il Presidente della Pro Loco Giacomino Ariatello per il grande sforzo organizzativo sostenuto insieme a tutta la sua instancabile équipe. La riconoscenza è la memoria del cuore, recita un antico adagio, ed è per questo che come Famiglia abbiamo scelto di omaggiare Nonno Mario, prima pietra di ‘Giubileo Srl’. Questa serata è altresì un modo concreto per celebrare il ritorno alla Vita dopo la pandemia, e presentare in anteprima a un pubblico selezionato l’ultima novità in casa ‘Giubileo’: il Polo Culturale ‘Giubileo Incontri’, prossimo al debutto in città e altrettanto pronto a trasformarsi in un propulsore di iniziative legate alla promozione e valorizzazione delle arti umane aggregative”, dichiara entusiasta Serena Scarafia, Presidente del Cda della nota onoranza funebre torinese che per prima ha innovato e rivoluzionato il settore delle esequie In Italia, secondo quel principio del rispetto delle tradizioni in un mondo che cambia che dal 1998 a oggi continua a portarle crescente fortuna facendone un’eccellenza in continua evoluzione.

“Cerimoniale e divertissement” Alla “Palazzina di Caccia” di Stupinigi, risuonano le note di Telemann e Pergolesi

Un concerto rappresentativo della  collaborazione UNESCO e Ministero della Cultura

Sabato 17 settembre, ore 17

Si tornerà indietro nel tempo e sembrerà di tornare a Corte, sabato 17 settembre (ore 17), quando il “Salone d’Onore” della “Palazzina di Caccia” di Stupinigi farà da prestigiosa cornice a “Cerimoniale e divertissement”, concerto che vedrà protagonisti l’Orchestra Barocca dell’“Accademia di Sant’Uberto” e l’“Equipaggio della Reggia di Venaria” con corni da caccia dell’“Accademia”, dichiarati “Patrimonio Immateriale UNESCO” nel dicembre 2020. L’evento concertistico – occasione speciale, organizzata da “Fondazione Ordine Mauriziano” e “Accademia di Sant’Uberto”, per rivivere un appuntamento tipico, un tempo, delle residenze sabaude ed internazionali – ha ottenuto, oltre al contributo della “Fondazione CRT”, il finanziamento del “Ministero della Cultura” a favore dei “Patrimoni Culturali Immateriali UNESCO”. Nel “Salone d’Onore” della Palazzina, saranno presenti anche alcuni studenti che hanno aderito al “Progetto Barocco”, nato dalla collaborazione con il “Liceo Classico Cavour” di Torino nell’ambito del “Pcto- Alternanza Scuola Lavoro” : gli allievi partecipanti all’iniziativa ed integrati nell’orchestra, riceveranno dall’“Accademia” la dotazione di strumenti originali e il supporto di tutor esperti. La direzione è di Alberto Conrado.

 Per l’occasione, sono stati scelti due enormi compositori, fra i massimi rappresentanti del Barocco. Di Georg Philipp Telemann (Magdeburgo,1681- Amburgo,1767) verranno eseguiti il “Concerto in Fa maggiore per due corni da caccia ed archi TWV 52:F3” e l’ “Ouverture-Suite in Mib maggiore per due corni da caccia ed archi TWV 55:Es1”, mentre di Giovanni Battista Pergolesi (Jesi,1710- Pozzuoli,1736) lo “Stabat Mater”, opera che costituisce  l’estremo suggello della breve – eppur intensa – parabola biografica e artistica di Giovanni Battista Draghi, detto “il Pergolesi”. La composizione risale infatti agli ultimi mesi di vita del musicista: addirittura, secondo una tradizione tutto sommato plausibile, sebbene non confortata da evidenze documentarie, egli sarebbe riuscito a portare a termine la stesura poche ore prima della morte, a soli ventisei anni e dopo essersi trasferito dalla marchigiana Jesi a Napoli, nel cui vivace ambiente musicale avrebbe svolto la maggior parte della sua carriera, divenendo uno dei massimi rappresentanti della scuola musicale partenopea.

L’arte musicale dei corni da caccia è stata dichiarata, come detto, “Patrimonio UNESCO” nel 2020 ed è stata proprio l’“Accademia di Sant’Uberto” a lavorare alla sua candidatura insieme ad altri partner europei provenienti da Francia, Belgio, Italia e Lussemburgo. Per presentare la documentazione, con il “Ministero dei Beni Culturali”, l’“Accademia” ebbe pure a coinvolgere Regione Piemonte, Reggia di Venaria, Palazzina di Stupinigi, Città di Venaria e Nichelino.  Dopo il riconoscimento UNESCO, si è data poi come obiettivo immediato la trasmissione del sapere in tutta Italia: di qui l’organizzazione del concerto di sabato alla “Palazzina”, insieme ad altri appuntamenti già realizzati e avvenire. La pratica dello strumento ha una storia unica rispetto agli altri: nato e sviluppato tra il  XVII e il XVIII secolo per le cacce reali, è stato simbolo del potere e della magnificenza delle corti d’età barocca, ma contemporaneamente opportunità per grandi compositori e dunque subito introdotto nella musica d’arte, in ambito militare e d’ intrattenimento.

Per info: “Palazzina di Caccia”, piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi-Nichelino (Torino); tel. 011/6200634 o www.ordinemauriziano.it . Al concerto si entra con il biglietto di ingresso alla Palazzina, fino a esaurimento posti.

g.m.

“Stardust Festival” A Settimo Torinese scorribanda di spettacoli en plein air

Con artisti italiani e internazionali. Eventi tutti gratuiti

Sabato 17 e domenica 18 settembre

Settimo Torinese (Torino)

Indiavolati artisti di strada. In arrivo da tutt’Italia, ma anche da Stati Uniti, Brasile e Jugoslavia. Saranno loro ad animare, in numero considerevole, il nuovo “festival busker” in salsa piemontese. L’appuntamento è per sabato 17 e domenica 18 settembre, con il debutto a Settimo dello “Stardust Festival”: 18 le postazioni di artisti nell’area pedonale che si disloca sulle vie Italia e Roma e piazze limitrofe, con repliche, nella due giorni, dalle 18 alle 24. Gli spettacoli andranno a ripetizione per dare al pubblico l’opportunità di assistere a più perfomance possibili. Tanti i generi coinvolti, con realtà italiane e internazionali: giocoleria, mangiafuoco e acrobazie, magia, clownerie, trampolieri, musica ed improvvisazione, teatro di figura, burattini, statue animate. Oltre agli spettacoli stanziali, come ogni festival busker che si rispetti, l’iniziativa coinvolge anche sei artisti itineranti e, in particolare, quattro trampolieri con la loro stravagante dama, due “one band show”, un clown su monociclo, un giocoliere itinerante: il loro compito sarà quello di animare con musica e clownerie le varie vie e piazze del centro storico. “ ‘Stardust’ animerà la nostra Città – afferma l’assessore comunale alla “Promozione”, Chiara Gaiolacon una proposta nuova e interessante, capace di incontrare i gusti di tutti, a partire dalle famiglie. L’iniziativa si inserisce nell’intenso calendario degli eventi autunnali e siamo convinti possa ‘parlare’ anche fuori Settimo”. Diretto da Roberto Zanzarella e promosso da “Stardust Eventi”, il Festival ha ricevuto il via libera nella prima edizione del “Bilancio Partecipativo” della Città di Settimo Torinese. Nell’occasione, il Comune aveva chiesto ai cittadini di presentare progetti per la Città, che erano stati poi votati direttamente dagli stessi settimesi. Il progetto del festival, il più votato nel 2020, è stato quindi finanziato dal Comune. A formula completamente gratuita. Gratuiti anche i “Laboratori” per i più piccoli (dai 6 ai 12 anni) previsti all’interno della “Sala Lego” e nell’“Auditorium” della “Biblioteca Archimede” in piazza Campidoglio 50, nella due giorni, in orario 10/12 e 14/16. La prima attività proposta è la “Scuola di Magia”, coordinata da Davide Allena (nato e cresciuto come prestigiatore nelle fila del “Circolo Amici della Magia di Torino”) e dall’ “Incantastorie” Stefano Cavanna. Il giocoliere americano Mike Rollins sarà invece il docente del laboratorio di “Giocoleria”. L’obiettivo è “imparare a conoscere se stessi – spiega Rollins – le proprie abilità innate e i propri limiti. La giocoleria diventerà strumento per incontrare l’altro superando barriere emotive e comunicative attraverso il gioco”.

g.m.

Nella foto:

–       Daigoro (Italia)

Crescendo Rossiniano

Sabato 17 settembre, ore 16.30

Concerto con la Fisorchestra Bruno Zaggia alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (TO)

 

 

In occasione dei 230 anni dalla nascita del grande compositore Gioachino Rossini, il “Cigno di Pesaro”, è in programma sabato 17 settembre alla Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, il concerto “Crescendo Rossiniano” con i 12 fisarmonicisti della Fisorchestra Bruno Zaggia con gli Artisti della via Francigena Claudio Gazzera, violino e tenore, Simone Gianoglio, violoncello e Paolo Leone, cembalo e pianoforte.

 

Ingresso gratuito, a offerta libera per i lavoratori dello spettacolo segnati dal Covid.

 

FISORCHESTRA BRUNO ZAGGIA

 

La Fisorchestra Bruno Zaggia è stata fondata intorno al 1960 dal maestro Bruno Zaggia a Grugliasco (TO) come Fisorchestra Iris per avvicinare i suoi allievi di fisarmonica all’orchestra. Nel corso dei decenni la formazione ha conseguito brillanti risultati in concorsi per fisarmoniche nazionali ed internazionali. L’orchestra ha al suo attivo centinaia di concerti in Italia e all’estero e la partecipazione a trasmissioni televisive con esecuzioni dal vivo. Dopo la scomparsa del maestro Zaggia nel 2019, l’orchestra ha cambiato nome da Fisorchestra Iris a Fisorchestra Bruno Zaggia in onore al suo fondatore. Il repertorio eseguito è molto vario e spazia dal genere classico e sinfonico alla musica leggera, colonne sonore da film e jazz. La maggior parte dei brani sono stati trascritti dal maestro Zaggia o da elementi dell’orchestra con arrangiamenti specifici per questo particolare complesso. La Fisorchestra Bruno Zaggia continua a studiare nuovi programmi e ad esibirsi in pubblico con la direzione di Jürgen Lieske.

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Info: 011 9367450 ranverso@ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it