SPETTACOLI- Pagina 104

Alla galleria Gliacrobati “Mutamorfosi”

Lo spettacolo teatrale performance ha per protagonisti il poeta Gian Giacomo Della Porta e l’artista Sara Lisanti

 

Verrà  portato in scena mercoledì 26 aprile prossimo alle 20.30, presso la galleria torinese “Gliacrobati”, la performance teatrale dal titolo “Mutamorfosi”, con protagonisti il poeta torinese Gian Giacomo Della Porta e l’artista salernitana Sara Lisanti.

Lo spettacolo avrà inizio a partire dal momento poetico denominato “La calma della crisalide”, simbolo di imminente trasformazione, un‘interpretazione contemporanea della poesia del cambiamento.

Tale poesia contiene in sé la forza che precede la realizzazione della bellezza, preparando lo spettatore alla fase della pièce in cui la parola lascia spazio ai colori, al silenzio e, infine, alla musica di un’immagine in movimento, interpretata dall’artista Sara Lisanti, ricca di talento, che, partendo da un bozzolo, si troverà  rinchiusatutta all’interno della propria sofferenza. Ci troveremo di fronte alla consapevolezza ultima dell’artista, finalizzata a innescare le successive fasi della metamorfosi, fino a approdare a una nascita che è  anche, al tempo stesso, rinascita.

Attraverso una continua stratificazione di suoni che andranno a determinare l’intensità di ogni sequenza della perfomance artistica, la Lisanti cambierà pelle più volte prendendo spunto dalla muta tipica dei rettili e armonizzandosi nel più umano concetto di “venire al mondo”.

La Galleria Gliacrobati nasce nel 2017 da un’idea di un gruppo di operatori dell’Associazione onlus “Fermata d’autobus”,  come spazio espositivo volto al dialogo internazionale tra arte contemporanea “mainstream” e non, per indagarne le preziose e multiformi aree di confine.

A tale scopo vengono valorizzate opere di artisti che lavorano al di fuori del sistema ufficiale dell’arte, outsider o performer che sono provenienti da zone di guerra o da aree colpite da crisi economica o culturale.

Particolare attenzione viene data all’arte contemporanea come strumento di riflessione e di contrasto alle violazioni dei diritti umani e alla violenza di genere.

La galleria è diretta dall’artista e arte terapista Francesco Sena.

“Il nostro lavoro – dichiara il direttore della galleria d’arteFrancesco Sena – si pone l’obiettivo di tessere trame di riconnessione tra l’arte e la sua funzione di cura, funzione che, pur non costituendo necessariamente il fine della vocazione creativa, ne rappresenta certamente una delle sue conseguenze più  dirette. I nostri progetti investigano il concetto di arte in relazione con la sua capacità di sublimare lacerazioni, fragilità e scavare all’interno delle emozioni”.

Lo spettacolo è in programma alla Galleria Gliacrobati in via Ornato 4, nel cuore del Borgo Nuovo, a due passi dalla Chiesadella Gran Madre di Dio.

MARA MARTELLOTTA

 

Un quartetto per la Resistenza

Giovedì 20 aprile 2023   ore 21.00

 

UN QUARTETTO PER LA RESISTENZA

con Sara D’Amario

Regia di François-Xavier Frantz

Polo dell’900

via del Carmine, 14 – Torino

 

 

Presentano Alberto Sinigaglia, presidente del Polo del ‘900 , 

Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo,

la professoressa Piera Comba.

In intro: “I Dormienti” video di 5 minuti sull’opera di Hilario Isola 

Due donne, due uomini, una sola protagonista. Sara D’Amario è l’interprete di Un quartetto per la Resistenza, monologo per la regia di François-Xavier Frantz. 

In Un quartetto per la Resistenza, Sara D’Amario veste i panni di Maria Rovano, nome di battaglia Camilla, e di Leletta Oreglia d’Isola, due donne apparentemente agli antipodi per cultura e formazione politica. La prima è comunista e incarna il pragmatismo di una donna del popolo, la seconda è di famiglia nobile ed è cattolica, poetica e luminosa. In comune hanno il fuoco della libertà, sono testimoni della Resistenza e le loro voci, diverse ma complementari, compongono l’asse portante principale della rappresentazione. Le altre due presenze evocate da Sara D’Amario sono due uomini, anche loro molto diversi: Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, e Aimaro Isola. 

Il primo adulto, siciliano, carismatico, trascinatore, preparato dal punto di vista militare e strategico. L’altro è un adolescente, fratello minore di Leletta, che osserva tutto con sensibilità, profondità e passione; qualità che lo porteranno a scrivere Paesaggi Partigiani, a dare voce alla natura in modo poetico, pensandola come un essere dotato di una memoria propria e concreta, oltre a farlo diventare uno degli architetti più celebri d’Italia. 

Aimaro Isola ha letto e registrato, proprio per lo spettacolo, diversi passaggi, battute significative, poetiche, struggenti.

REPLICHE PER LE SCUOLE

ingresso gratuito

19 e 20 aprile

Alle ore 10,30

su prenotazione, scrivendo a :

didattica@polodel900.it

REPLICA PER TUTTI

ingresso gratuito

20 aprile

alle ore 21

su prenotazione, cliccando il link:

https://polodel900.secure.force.com/eventi?IdEvt=a0C6N000007klvd

Il prodigio della tastiera Alexandra Dovgan per la prima volta al Lingotto

Un recital realizzato in collaborazione con Fondazione Renzo Giubergia

In programma tutte le sfumature della grande scrittura pianistica, dal sonatismo classico di Mozart e Beethoven al Brahms tardoromantico

Martedì 18 aprile, alle 20.30, all’Auditorium “Giovanni Agnelli”

Martedì 18 aprile 2023 – ore 20.30
Auditorium “Giovanni Agnelli” del Lingotto (via Nizza 280, Torino)
Alexandra Dovgan pianoforte

Premio «Renzo Giubergia» 2021 Wolfgang Amadeus Mozart
Sonata n. 8 in la minore KV 310

Ludwig van Beethoven
Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore op. 81a «Les adieux»

Johannes Brahms
Tre Intermezzi op. 117
25 Variazioni e fuga in si bemolle maggiore su un tema di Händel op. 24

Ha solo quindici anni, ma vanta già un presente da concertista di fama mondiale, una maturità sorprendente e una spiccata insofferenza per la definizione di enfant prodige. Acclamata per il virtuosismo cristallino dal gigante della tastiera e suo mentore Grigory Sokolov, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di quattro anni e vinto il prestigioso Grand Prix della Grand Piano Competition di Mosca a undici. È la pianista di origine russa Alexandra Dovgan la protagonista del recital solistico che Lingotto Musica presenta martedì 18 aprile, alle 20.30, all’Auditorium “Giovanni Agnelli”, in un concerto realizzato in collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia, che nel 2021 ha assegnato ad Alexandra l’omonimo Premio per l’VIII edizione. Al suo debutto nella stagione de I Concerti del Lingotto esegue un programma variegato di rara intensità che intreccia il sonatismo classico di Mozart e Beethoven al Brahms tardoromantico.Cresciuta in una famiglia di musicisti, Alexandra Dovgan si è formata alla Scuola Centrale del Conservatorio di Mosca sotto la guida di Mira Marchenko. Vincitrice di cinque concorsi internazionali, è balzata alla notorietà nel 2018 con la sua esibizione alla Grand Piano Competition di Mosca, che ha fatto il giro del mondo sui canali Medici.TV e YouTube emozionando musicisti e appassionati. Invitata nelle maggiori sale da concerto europee, fra cui la Philharmonie di Berlino, la Sala Grande del Concertgebouw di Amsterdam, il Teatro del Festival di Salisburgo, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi e la Konzerthaus di Vienna, ha suonato in rinomate rassegne come Klavier-Festival Ruhr, Festival de La Roque d’Anthéron, Rheingau Musik Festival e Gstaad Menuhin Festival, riscuotendo sempre unanime consenso di pubblico e critica. Negli ultimi due anni ha collaborato come solista con importanti direttori e formazioni quali l’Orchestra del Mozarteum diretta da Trevor Pinnock a Salisburgo, Ton Koopman e la Royal Stockholm Philharmonic Orchestra a Stoccolma, Gustavo Dudamel e la Mahler Chamber Orchestra a Burgos, e la Tonhalle Orchestra guidata da Paavo Järvi a Zurigo. Nell’estate del 2023 debutterà in recital al Verbier Festival.

Ospite per la prima volta al Lingotto, Alexandra Dovgan propone un viaggio nelle sfumature della grande scrittura pianistica di Mozart, Beethoven e Brahms. In apertura la Sonata n. 8 in la minore KV 310, fra le più celebri del catalogo di Mozart per l’ampiezza di respiro e il carattere drammatico dei temi, prende spunto dalla morte improvvisa della madre durante il soggiorno parigino nel 1778. Fra spoglia intimità e tumultuoso pathos si muove invece la Sonata n. 26 in mi bemolle maggiore op. 81a “Les adieux”(1811) che Beethoven dedicò all’arciduca Rodolfo d’Asburgo, suo illustre allievo e protettore costretto ad abbandonare la capitale per l’invasione delle truppe francesi di Napoleone. Chiude il Brahms dei Tre Intermezzi op. 117 (1892), nei quali si riflette lo sguardo crepuscolare dei suoi ultimi anni, e delle giovanili 25 Variazioni e fuga in si bemolle maggiore su un tema di Händel op. 24 (1862), vera summa della ricerca pianistica portata avanti dal compositore di Amburgo nella forma con variazione di matrice barocca.

Si ringrazia Piatino Pianoforti per la gentile concessione dello strumento

BIGLIETTI

Intero: da € 15 a € 30
Ridotto Under 35 a ingresso numerato (3 gg. prima del concerto): € 8

DOVE ACQUISTARE

In biglietteria: presso gli uffici di Lingotto Musica (Centro Commerciale Lingotto, via Nizza 262/73), da lunedì a venerdì su appuntamento, in orario 10-12 e 14.30-17 o telefonicamente allo 011 6677415
Online su anyticket.it
Il giorno del concerto: presso la biglietteria di Lingotto Musica (Centro Commerciale Lingotto, via Nizza 280/41), dalle 14.30 alle 19 e dalle 19.30 alle 20.30 su appuntamento o telefonicamente allo 011 6313721

Rock Jazz e dintorni a Torino. Il Torino Jazz Festival e Eugenio Finardi

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibisce il rapper Alfa.

Martedì. Al Blah Blah sono di scena i Chew. Al Cap 10100 suonano i Turin Brakes.

Mercoledì. Nei cinema prima di 3 giorni per il film concerto dei Coldplay “Live At River Plate”. Allo Spazio 211 si esibisce Fink. Al teatro Colosseo Eugenio Finardi presenta il progetto “Euphonia Suite”. Al Blah Blah suonano i The Boys.

Giovedì. All’Off Topic si esibiscono i Krikka Reggae. All’Hiroshima è di scena la cantautrice Maria Antonietta. Allo Spazio Musa i Prank suonano insieme a Giorgio Li Calzi. Al Magazzino sul Po si esibisce il duo Mombao. Al Cap 10100 è di scena Auroro Borealo.

Venerdì. Al Blah Blah si esibiscono i Date At Midnight. Preambolo per “Jazz is Dead!” al Cap 10100 con Jim O’ROurke e Eiko Ishibashi. All’Imbarchino sono di scena i a/Ipaca. Al Folk Club Federico Bagnasco e Carlo Pestelli, riprendono le canzoni diGeorges Brassens tradotte da Fausto Amodei. Al Pastificio Elettrico il Putan Club di Amaury Cambuzat.

Sabato. Debutta alle OGR il Torino Jazz Festival, con “Natura morta con custodia di Sax” versione musicale del libro di Geoff Dyer interpretata da Peppe Servillo e il sestetto All Stars capitanato dal trombettista Flavio Boltro. Al Blah Blah suonano i Deathless Legacy. Al Concordia di Venaria arriva Diodato. Ai Giardini Reali per “Earth Day”, suonano Marlene Kuntz, Epoque, Saturnino, Ensi e Siria. Allo Spazio 211 si esibiscono  I Fiumi.

Domenica. Al Massimo epilogo di “Lovers” con l’esibizione di Paola & Chiara. Doppio concerto alle OGR per il TJF. Nel pomeriggio l’Orchestra del Conservatorio accompagna Cristina Zavalloni per il tributo “Potentissima signora” dedicato a Laura Betti. In serata suona il trio del pianista Kenny Barron. Al Pala Alpitour arriva Max Pezzali.

Pier Luigi Fuggetta

Tutta torinese la prima regia teatrale firmata da Nanni Moretti per il Teatro Stabile

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Nell’autunno 2023,  tratta da “Diari d’amore” di Natalia Ginzburg

Nella stagione teatrale 2023/2024 Nanni Moretti firmerà la prima regia teatrale, portando in scena, nell’ambito di una coproduzione internazionale, “Diari d’amore”, tratto da Natalia Ginzburg.

Nanni Moretti, per il suo esordio teatrale, ha scelto un dittico di due atti unici della Ginzburg, “Dialogo” e “Fragola e panna”. Lo spettacolo debutterà in prima nazionale il 9 ottobre prossimo, inaugurando la stagione 2023/2024 del Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale e sarà in tournèe fino a giugno 2024 nei maggiori teatri italiani e francesi.

Natalia Ginzburg – dichiara Valerio Binasco, Direttore artistico del Teatro Stabile di Torino e profondo conoscitore del teatro della Ginzburg, rappresenta per me uno dei più importanti autori italiani. Anche se la sua immaginazione poetica non è attratta dall’eccezionalità o dall’assurdo, il suo stile “semplice” e musicale, il dolce umorismo e le partiture sofisticate delle chiacchiere che riempiono le sue opere arrivano a toccare corde emotive veramente forti, restituendo grandezza e profondità a personaggi solo apparentemente piccoli. Con una pacata ironia si viaggia tra i toni malinconici di una poesia fatta di elementi quotidiani e domestici, restando affascinati dalla originale musicalità dei suoi dialoghi”.

Nanni Moretti per il suo esordio teatrale ha, così, scelto due commedie di Natalia Ginzburg e, attraverso le loro storie, si prepara a esplorare con particolare ironia le intimità domestiche, quasi rassegnate, in cui i conflitti hanno lasciato lo spazio alle indifferenze.

I personaggi di Diari d’amore si troveranno a parlare di fedeltà, amicizia, matrimonio, denunciando le proprie inettitudini e rendendo il lato più tragico delle loro esistenze una commedia.

Il teatro di Natalia Ginzburg è spesso stato definito “teatro delle chiacchiere”, secondo Moretti in quanto ci rende spettatori inerti delle complessità della vita.

I testi di Natalia Ginzburg sono già approdati in teatro; è, infatti, di questi giorni l’anteprima del romanzo di Natalia Ginzburg “Le voci della sera”, secondo Italo Calvino uno de più bei romanzi che ella abbia scritto (durante il soggiorno londinese), portato in scena da Silvia Frasson.

Mara Martellotta

9-29 ottobre 2023. Torino, Teatro Carignano

31 ottobre-5 novembre 2023- Bologna, Arena del Sole

“Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”. Allo Spazio Kairos

DOPO IL DEBUTTO NAZIONALE – ANDATO SOLD OUT – DI FEBBRAIO TORNA ALLO SPAZIO KAIROS
Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” con Giulia Pont
Un monologo su amori che finiscono e vita che ricomincia,  la musica leggera che ci ha rovinato con i suoi testi romantici,
le app di dating e le avventure che regalano,  le donne single che ancora vengono viste come “mancanti di un pezzo”

Ha debuttato a febbraio, allo Spazio Kairos, con due date andate subito esaurite,  lo spettacolo “Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo”, una produzione di Crack24 di Torino per la regia di Carla Carucci. Da allora, non ci sono state altre repliche.

Per questo, ora si aggiunge una terza data: domenica 16 aprile alle 21 andrà in scena allo Spazio Kairos, via Mottalciata 7.

Se i divorzi sono in aumento, credere nella coppia è un progetto fallimentare? Se Emma Bovary avesse avuto Tinder, come sarebbe finita? Giulia Pont, sola sul palco, snocciola una mitragliata di domande. Come si fa a pensare di aver trovato l’anima gemella al supermercato sotto casa se siamo 7 miliardi sulla Terra? Avranno ragione i poliamorosi? E ancora: la musica leggera ha rovinato la nostra idea di amore?

E se stare da soli, alla fin fine, fosse meglio?

Pont, che ha scritto il testo e che lo interpreta per 70 minuti ininterrotti, spiega: «”Ti lascio perché mi fai salire il cortisolo” nasce come sequel dello spettacolo “Ti lascio perché ho finito l’ossitocina”, monologo che ha debuttato nel 2013 durante la prima stagione del Torino Fringe Festival e che è stato lo spettacolo più visto di quell’edizione». Racconta: «Si riallaccia al tema della fine dell’amore per raccontare, però, un punto di vista nuovo. Narra infatti come la fine possa essere, in realtà, un nuovo inizio: scoperta di se stessi, della propria individualità e liberazione».

In un mondo in cui ancora troppo spesso una donna single è considerata come “mancante di un pezzo”, la protagonista lotta contro i pregiudizi della società e della famiglia per affermare se stessa e i suoi desideri nonostante un padre patriarca, una mamma sessantottina pentita e una zia con l’hobby delle domande inopportune.

«Nel suo percorso di scoperta di sé stessa si confronta anche con un mondo estremamente avventuroso e talvolta insidioso: l’universo del dating, spesso popolato da “casi umani”. Un viaggio nel quale la accompagna una controversa psicologa» sorride Pont.

Tra ritratti di personaggi bizzarri, momenti di stand-up comedy e canzoni, la protagonista affronta anche il tema della ricerca del piacere femminile. Scoprendo, con ironia ed eleganza, le carte di un gioco che per anni alle donne non è stato concesso.

Lo spettacolo ha vinto il Bando Residenze 2022 del Teatro della Caduta. La regia del monologo è di Carla Carucci, che ha già firmato altri due spettacoli della Pont: il monologo “Non tutto il male viene per nuocere ma questo sì” e la commedia “Effetti indesiderati anche gravi” che ha debuttato nel 2018 nella stagione del Teatro Stabile di Torino per “Il Cielo su Torino”.

BIGLIETTERIA

Su www.ticket.it

Intero 13. Ridotto 10.
Info: biglietteria@ondalarsen.org.

“Àprile. Festival delle case per l’arte” Porte aperte in sette appartamenti privati a Torino

Per un week end dedicato alle tante, nuove istanze artistiche

Sabato 15 e domenica 16 aprile, dalle 16 alle 21

Chiamiamole “gallerie d’appartamento” o meglio, data l’origine anglofona, “apartment gallery”. Ovvero alloggi privati prestati e aperti gratuitamente al pubblico per ospitarvi mostre e interventi artistici fra i più svariati. Si tratta di una pratica che, negli ultimi anni, ha sempre più preso piede in grandi metropoli occidentali come New York, Los Angeles, Londra e Berlino e su cui Torino intende allinearsi con l’edizione zero di “Àprile. Festival delle case per l’arte” – con un bell’accento sulla “A” di “Àprile” per un gioco di ironica confusione con il nome del mese e per sottolineare invece il concetto di case a “porte aperte” – che si terrà in città sabato 15 e domenica 16 aprile prossimi, dalle ore 16 alle 21. In concreto: sette appartamenti privati, per il prossimo week end, si apriranno al pubblico offrendo la visita a mostre d’arte lì installate, ma non solo.  Accanto a sculture, installazioni, dipinti e fotografie ogni casa presenterà anche eventi performativi site-specific: microteatro, talk, concerti, performance. L’appartamento diventa insomma un luogo per la cultura. “Dal salotto alla toilette – dicono gli organizzatori, artisti e appassionati d’arte aggregati in una sorta di informale associazione – si offre al pubblico un’esperienza culturale alternativa , dove l’artista (performer, pittore o musicista) è lì ben presente”. Mischiato fra pubblico e proprietari di casa.  In questa edizione zero, “Àprile” presenta, tra le altre, opere di Giuseppe GallaceGiuliano Brancale in arte GibrahContatto MeccanoMarco Gagliardi e Federica Moi; concerti di Ludovico Bellucci (classe 2004) al pianoforte, “The Jay Happy” del collettivo internazionale “Donezk”“Chinò e il mare”, dei “Saturno contro” da Bologna e una jam session con “La locanda alla fine del mondo”; per finire con le perfomance di ManueilaCristian RodriguezMatolivetti“Aire Duo” con Cristina Da Ponte. Arricchisce il programma una prima torinese: “Happy life, estratti di vite a caso”, interessante pièce della compagnia “MALES”.

Ad aprire il Festival, venerdì 14 aprile scorso, la personale di Turi Rapisarda e Simona Galeotti “Storie di spettri e di fantasmi” (in collaborazione con “Oolalala art”– progetto artistico nomade) presso l’“Agnelleria” di via Exilles 84, facente parte di “Casa Museo Zona Rosato”, progetto dello scultore avellinese Gerardo Rosato. Da Vanchiglia a Parella il programma coinvolge sette dimorevia Bava 19 (“due vani e cucina di libera espressione”), via Milano 20 (“Piano B”, co-housing che al suo interno custodisce un prestigioso “Bosend-orfer Gran Piano” più unico che raro), via Exilles 84corso San Maurizio 61 (“Apartment Gallery Rooftop”, dove Neri Muccini e Sonja Kristić presenteranno sabato 15, alle 16, “La galleria d’appartamento: un percorso verso nuovi spazi d’arte”, in dialogo con Edoardo Di Mauro, direttore del “MAU”, in zona Campidoglio, primo Museo d’arte urbana all’aperto in Italia e vice direttore dell’“Accademia Albertina” di Torino), via Borgo Dora 16 ( “Casa Moringa”, abitata dall’acrobata, ballerina e performer Manueila), via De Lellis 30 (“Casa Mercanti”, immersa in atmosfere aleggianti  fra il mistico e il misterioso), Via Carena 10 ( “Casa Carena”, in zona San Donato, la “Casa di Yaga”). Sette dimore e una “costellazione di esperienze che, a partire dallo spazio del quotidiano, la casa, sperimenta modalità alternative di vivere e abitare l’arte”.

L’ingresso in ogni casa è completamente gratuito fino a esaurimento posti disponibili. Dall’App Seetizen, disponibile tramite QR code, è possibile visualizzare la mappa del Festival, leggere il programma, conoscere l’affluenza di ogni casa e organizzare la propria visita a piedi, in bus o con un tour in bici.

g.m.

 

Nelle foto:

–       “Casa Museo Zona Rosato”, via Exilles 84

–       Via Bava, 19

Sax Nicosia direttore artistico del Teatro Baretti

TEATRO BARETTI ANNUNCIA IL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO PER LA STAGIONE 2023_2024

Il direttivo del Teatro Baretti è lieto di annunciare che a partire dalla stagione 23/24 il nuovo direttore artistico della stagione teatrale sarà l’attore e regista di origini siciliane Sax Nicosia.

Dopo 3 stagioni dirette da Rosa Mogliasso, scrittrice e preziosa risorsa dell’Associazione Baretti da molto tempo, periodo nel quale Rosa ha saputo raccontare il mondo che sta dietro il sipario e ha saputo reagire con forza e creatività allo stop dovuto alla pandemia, crediamo sia giunto il momento di fare un cambiamento.

Sax Nicosia vive il Baretti da molti anni ormai, lo vive come amico, come attore, come regista e il Direttivo, composto da Alberto Giolitti, Federica Ceppa, Monica Luccisano, Eleonora Sabatini e tutti i soci sono contenti che abbia deciso di accettare questa sfida; sarà affiancato da tutto lo staff del Baretti e chiaramente da Rosa Mogliasso che continuerà a essere la responsabile di produzione e organizzazione della stagione teatrale.

Nato nel 2002, “il Baretti”, è un progetto scaturito grazie all’energia trascinante di Davide Livermore e di Damiano Accattoli, Alberto Giolitti, Valentina Arnello, Cristina Voghera, Marco Vernetti, Andrea Chenna e soprattutto con la grande visione di Don Piero Gallo
Attori, scrittori, registi, amici musicisti e tecnici di produzione si unirono in una associazione culturale che dopo 20 anni è ancora centrale nella progettualità culturale della città di Torino e non solo.
Una sala di 112 posti divenuta ben presto molto altro rispetto all’iniziale sala oratorio della chiesa di San Salvario: don Gallo ne voleva infatti fare uno spazio polifunzionale e l’Associazione Baretti fu in grado non solo di inventare un luogo di cultura nel centro di un quartiere molto diverso da oggi, ma di mantenere accesi i riflettori nonostante il passare degli anni e le grandi difficoltà di un comparto messo a dura prova dai tagli alla cultura e dalle nuove forme di intrattenimento.

Nato anche come incubatore di professionalità il CineTeatro Baretti è divenuto presto un punto di riferimento per i teatranti torinesi e italiani ed è proprio da qui che intende ripartire la nuova direzione artistica: dai fasti del teatro inteso non solo come luogo ma come forma di espressione e di aggregazione. Sax intende riportare sul palco del Baretti i grandi nomi del teatro e i grandi nomi del teatro di domani.

Sax ha già iniziato a lavorare ai prossimi progetti insieme al team del Baretti, l’Associazione, infatti vive la precarietà tipica del teatro e della cultura percui solo quando ci sarà la conferma della vittoria dei bandi pubblici si potranno annunciare i titoli e gli ospiti che calcheranno il palco di via Baretti.

“Ho accettato la sfida propostami dal direttivo del Baretti perché ho sempre respirato l’energia di quel luogo e amato l’atmosfera che si creava in una sala così intima. Il mio desiderio è quello di riportare sul palco i grandi nomi del teatro italiano come fu nel passato della sala, insieme a giovani talenti, e di dialogare concretamente con le altre realtà teatrali presenti sul territorio torinese. La prossima stagione proverà ad indagare e raccontare le infinite declinazioni del femminino: le Donne, da Eva a Samantha Cristoforetti passando per la sublime dichiarazione d’amore che la maschera teatrale della Drag Queen fa alla femminilità, saranno le protagoniste della stagione teatrale 23/24, perché una partIl direttivo del Teatro Baretti è lieto di annunciare che a partire dalla stagione 23/24 il nuovo direttore artistico della stagione teatrale sarà l’attore e regista di origini siciliane Sax Nicosia.

Dopo 3 stagioni dirette da Rosa Mogliasso, scrittrice e preziosa risorsa dell’Associazione Baretti da molto tempo, periodo nel quale Rosa ha saputo raccontare il mondo che sta dietro il sipario e ha saputo reagire con forza e creatività allo stop dovuto alla pandemia, crediamo sia giunto il momento di fare un cambiamento.

Sax Nicosia vive il Baretti da molti anni ormai, lo vive come amico, come attore, come regista e il Direttivo, composto da Alberto Giolitti, Federica Ceppa, Monica Luccisano, Eleonora Sabatini e tutti i soci sono contenti che abbia deciso di accettare questa sfida; sarà affiancato da tutto lo staff del Baretti e chiaramente da Rosa Mogliasso che continuerà a essere la responsabile di produzione e organizzazione della stagione teatrale.

Nato nel 2002, “il Baretti”, è un progetto scaturito grazie all’energia trascinante di Davide Livermore e di Damiano Accattoli, Alberto Giolitti, Valentina Arnello, Cristina Voghera, Marco Vernetti, Andrea Chenna e soprattutto con la grande visione di Don Piero Gallo
Attori, scrittori, registi, amici musicisti e tecnici di produzione si unirono in una associazione culturale che dopo 20 anni è ancora centrale nella progettualità culturale della città di Torino e non solo.
Una sala di 112 posti divenuta ben presto molto altro rispetto all’iniziale sala oratorio della chiesa di San Salvario: don Gallo ne voleva infatti fare uno spazio polifunzionale e l’Associazione Baretti fu in grado non solo di inventare un luogo di cultura nel centro di un quartiere molto diverso da oggi, ma di mantenere accesi i riflettori nonostante il passare degli anni e le grandi difficoltà di un comparto messo a dura prova dai tagli alla cultura e dalle nuove forme di intrattenimento.

Nato anche come incubatore di professionalità il CineTeatro Baretti è divenuto presto un punto di riferimento per i teatranti torinesi e italiani ed è proprio da qui che intende ripartire la nuova direzione artistica: dai fasti del teatro inteso non solo come luogo ma come forma di espressione e di aggregazione. Sax intende riportare sul palco del Baretti i grandi nomi del teatro e i grandi nomi del teatro di domani.

Sax ha già iniziato a lavorare ai prossimi progetti insieme al team del Baretti, l’Associazione, infatti vive la precarietà tipica del teatro e della cultura percui solo quando ci sarà la conferma della vittoria dei bandi pubblici si potranno annunciare i titoli e gli ospiti che calcheranno il palco di via Baretti.

Ho accettato la sfida propostami dal direttivo del Baretti perché ho sempre respirato l’energia di quel luogo e amato l’atmosfera che si creava in una sala così intima. Il mio desiderio è quello di riportare sul palco i grandi nomi del teatro italiano come fu nel passato della sala, insieme a giovani talenti, e di dialogare concretamente con le altre realtà teatrali presenti sul territorio torinese. La prossima stagione proverà ad indagare e raccontare le infinite declinazioni del femminino: le Donne, da Eva a Samantha Cristoforetti passando per la sublime dichiarazione d’amore che la maschera teatrale della Drag Queen fa alla femminilità, saranno le protagoniste della stagione teatrale 23/24, perché una parte della mia storia attoriale è fortemente legata a questo racconto e perché questo è il racconto che rende ogni donna una Regina.” (Sax Nicosia)

Otello, Lirica a Corte nella Palazzina di Caccia di Stupinigi

Domenica 16 aprile, ore 19, Salone d’Onore

Penultima tra le opere di Giuseppe Verdi, composta dopo un silenzio di sedici anni, Otello (Milano, Teatro alla Scala, 1887) è il coronamento del sogno shakespeariano del maestro di Busseto, che aveva già musicato un soggetto del grande drammaturgo elisabettiano agli inizi della sua carriera (Macbeth, Firenze 1847). Costruita sul libretto di Arrigo Boito, straordinario traduttore e poeta, l’opera mette in scena il conflitto del potere e della gelosia che muove Jago a ingannare Otello e Otello a uccidere l’innocente moglie Desdemona. Un dramma della gelosia che obbliga a confrontarsi con i peggiori istinti mossi dall’ambizione e dalla sete di potere che si annidano nel cuore dell’uomo.

CAST

Raffaella Angeletti, Desdemona

Fernando Cisneros, Jago

Piero Giuliacci, Otello

Achille Lampo, pianista

Roberto Tagliani, guida al concerto

 

PROGRAMMA

Già nella notte densa (Otello, Desdemona)

Vanne; la tua meta già vedo… Credo in un Dio crudel (Jago)

Desdemona rea… Sì, pel ciel marmoreo giuro (Otello, Jago)

Dio ti giocondi, o sposo (Otello, Desdemona)

Dio! Mi potevi scagliar… Ah, dannazione! (Otello, Jago)

Mia madre aveva una povera ancella (Canzone del salice) (Desdemona)

Ave Maria (Desdemona)

Chi è là? Otello (Desdemona, Otello)

Niun mi tema (Otello)

 

Lirica a Corte è organizzata dal Teatro Superga in collaborazione con STM e Fondazione Ordine Mauriziano.

INFO E BIGLIETTI

Palazzina di Caccia di Stupinigi, piazza principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino

Posto unico: 35 euro.

Info e prenotazioni: 011.6279789 biglietteria@teatrosuperga.it

www.teatrosuperga.it biglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Telegram: https://t.me/tsnteatrosuperga

Doppio appuntamento per “Cyrano”

DOPPIA DATA PER LA COPRODUZIONE TORINESE
LA PIECE DI ROSTAND TRA COMICITA’ E LIRISMO

 

Venerdì 14 aprile chiude la stagione di Monteu da Po
Sabato 15 aprile è allo Spazio Kairos di Torino

 

 

Doppio appuntamento per “Cyrano”, fedele riduzione in versi della famosa pièce di Edmond Rostand che mette al centro il dramma della disparità tra l’essere e l’apparire e il rapporto con la parola poetica. Venerdì 14 alle 21 è al Teatro di Monteu da Po a chiudere la stagione “Luci su Monteu” mentre sabato 15 alle 21 va in scena allo Spazio Kairos, via Mottalciata 7.

 

Lo spettacolo è una co-produzione tutta torinese: è prodotta da Onda Larsen e Crab Teatro. A mettere in scena il testo scritto da Edmond Rostand sono Pierpaolo Congiu, che firma anche adattamento e regia, Luca Ferrara e Lia Tomatis.

 

Cosa aspettarsi? Una fedele riduzione della famosa pièce di Rostand che mette al centro il dramma della disparità tra l’essere e l’apparire, tra comicità e momenti di lirismo. Cyrano ama, non ricambiato, la bella cugina Rossana, a sua volta innamorata del giovane e Cristiano che però “non sa parlare d’amore”.Cyrano, per amore di entrambi, presta al giovane penna e capacità oratoria e i tre saranno legati dal segreto delle celate identità.

«La parabola di Cyrano ci tocca perché ci ricorda quanto può costare non cedere all’ingiustizia e alle prepotenze, e quanto sia difficile esprimere e capire i nostri sentimenti più profondi – afferma Pier Paolo Congiu – Abbiamo tutti, in qualche momento della nostra vita, indossato la maschera di Cyrano, ne abbiamo sentito il peso, molte volte possiamo aver pensato quanto sia duro vivere con un naso che sempre di un quarto d’ora ci precede».

 

BIGLIETTERIA PER ENTRAMBI GLI SPETTACOLI

In teatro o su www.ticket.it

Intero 13.

Ridotto 10 per under 18, over 65, studenti.

Info: www.ondalarsen.org.