SPETTACOLI- Pagina 10

Bello fare lezione al cinema con Agis

Il cinema può essere un valido strumento didattico e le sale il luogo ideale per far crescere il senso critico e affrontare temi di attualità come le guerre, i diritti civili e sociali. Lo dimostrano i numeri dei progetti gratuiti per le scuole di ogni ordine e grado che Agis Piemonte Valle d’Aosta e Agiscuola, portano avanti da dieci anni sul territorio regionale e oltre.

Grazie alla collaborazione e al sostegno di importanti partner istituzionali dal 2015 a oggi sono già stati coinvolti più di 44 mila spettatori, tra corpo docente e studenti. Anche i numeri di quest’anno sono importanti, la programmazione 2024/2025 prevede 70 appuntamenti al cinema, 17 lezioni interattive, 10 corsi di formazione per i docenti degli istituti di ogni ordine e grado, 15 visite guidate al Museo Nazionale del Cinema di Torino, un catalogo di oltre 50 titoli, suddiviso per fasce d’età e tematiche, dossier didattici e materiali di approfondimento.
Agiscuola, che fa da anello di congiunzione tra le imprese dello spettacolo e il mondo della scuola, torna a solcare così i banchi di scuola con una proposta ancora più ricca diversificate a seconda dell’età grazie al sostegno dei ministeri dell’Istruzione e del Merito e della Cultura, attraverso il Piano Nazionale di Cinema per la scuola, e dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte nell’ambito di Cinema al Cinema.

Alle scuole primarie saranno offerti percorsi di edutainment, insegnare grazie all’intrattenimento, in linea con il programma didattico, mentre per scuole secondarie la formazione sarà di tipo tematico e quest’anno avrà come focus i diritti civili e sociali. Le scolaresche potranno assistere a proiezioni cinematografiche accompagnate da interventi di esperti e operatori del settore selezionati da Agis, partecipare a laboratori di produzione audiovisiva per comprendere i linguaggi e i meccanismi propri del mondo del cinema e partecipare a visite guidate presso il Museo Nazionale del Cinema di Torino.
I docenti, invece, potranno partecipare a corsi di formazione online differenziati per ordine e grado scolastico. «Gli obiettivi di Agis e Agiscuola dedicati alle comunità educanti sono al centro del nostro lavoro e riconoscono al cinema il ruolo di potente mezzo didattico utile all’approfondimento di tematiche specifiche – spiega Marta Valsania, segretaria generale di Agis Piemonte Valle d’Aosta –. Continuando a promuovere la riscoperta della sala cinematografica quale luogo di fruizione per eccellenza del prodotto audiovisivo e spazio di sedimentazione del messaggio grazie alla fruizione collettiva dell’esperienza, con Agiscuola contribuiamo a diffondere una conoscenza più approfondita di come è composta la filiera cinematografica e a promuovere il cinema quale forma d’arte con i suoi specifici codici e linguaggi. Per noi oggi è di vitale importanza fornire strumenti ai giovani e giovanissimi, per decodificare e analizzare criticamente i contenuti audiovisivi di cui sono fruitori e produttori soprattutto attraverso le piattaforme social – e conclude Valsania – al cinema i film si guardano a testa alta».
LORI BAROZZINO

A Torino torna il Prix Italia per i festeggiamenti dei 70 anni della TV e dei 100 della Radio

Dopo nove anni il 1° ottobre è tornato a Torino il Prix Italia nell’anno dei festeggiamenti dei 70 anni della TV e i 100 della Radio e si è aperto nel segno della grande divulgazione con l’omaggio a Piero Angela. Nel pomeriggio alla presenza di un emozionato Alberto Angela è stata scoperta la targa con la quale il Centro di produzione TV ha intitolato al papà Piero gli studi RAI di Via Verdi e sulla palazzina è stato inaugurato il murale che ritrae Piero Angela nel suo gesto unico di salutare il pubblico.

Sul palco dell’Auditorium RAI “Arturo Toscanini” più tardi nella serata inaugurale, condotta da Giorgia Cardinaletti, Alberto Angela ha ricordato come proprio da questi studi RAI torinesi sia cominciata la sua avventura. Una serata ricca di ospiti che ha visto tra gli altri la partecipazione di Piero Chiambretti, la Senatrice Lucia Borgonzoni, Padre Paolo Benanti, Susanna Egri e Kabir Bedi e costellata da godibili momenti di spettacolo accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai.

È stata anche la giornata di due grandi artiste donne. Nel pomeriggio il Museo del Cinema ha accolto la regista Jane Campion, due volte vincitrice del Premio Oscar per Lezioni di piano (1993) e Il potere del cane (2021), per consegnarle il Premio Stella della Mole e una masterclass in cui ha incontrato il pubblico in compagnia di Grazia Paganelli per ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera, esplorare le sue fonti di ispirazione e raccontare della scuola di cinema che ha fondato. La sera è stata la volta di un’altra grande donna, giornalista e fotografa Letizia Battaglia, a cui è stato dedicato il doc realizzato da Rai Documentari proiettato al cinema Massimo e che sarà trasmesso su Rai 3 il 6 gennaio.

C’è tempo fino a domani per prenotare gratuitamente diversi eventi, proiezioni e programmi a cui assistere dal vivo nello studio allestito per l’occasione nel Centro Produzione Rai di Torino.

GIULIANA PRESTIPINO

Per maggiori informazioni: https://www.rai.it/prixitalia/

Incanti, rassegna internazionale di teatro di figura

Ritorna Incanti, rassegna internazionale di teatro di figura dal titolo “Figuriamoci il futuro”

Torna da lunedì 30 settembre a domenica 13 ottobre la 31esima edizione di Incanti, rassegna internazionale di teatro di figura dal titolo “Figuriamoci il futuro”. Incanti ha doppiato il capo dei trenta anni e si affaccia verso una nuova stagione sempre più a contatto con le tematiche del presente.

Nato nel 1994 per iniziativa della Compagnia Controluce e sotto l’egida della Regione Piemonte e del Castello di Rivoli museo di Arte contemporanea, si è sin da subito caratterizzato per l’attenzione alla ricerca internazionale nel teatro di figura e alla commistione di più linguaggi artistici rivolti essenzialmente ad un pubblico adulto.

Musica, pittura, danza, video in relazione a ombre, marionette, oggetti e burattini sono stati i principali focus delle edizioni di Incanti, attento e propenso alle collaborazioni e sinergie con il mondo culturale circostante, dal Museo Nazionale del Cinema al MAO, Museo di Arte orientale, dal Polo del Novecento alla Venaria Reale. Dal 2022, per iniziativa di Alberto Vanelli, padrino di tutti i festival sin dagli inizi, è stato avviato un rapporto di sinergia con la Fondazione TGR, che ha preso in mano l’organizzazione del Festival, lasciando a Controluce la direzione artistica. Anteprima è stata lunedì 30 settembre con lo storico appuntamento Marionette e Cinema, in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Si è tenuta al Cinema Massimo la proiezione di Anomalisa di Charlie Kaufman, film di animazione, dark e surreale in stop motion.

La rassegna si aprirà sabato 5 ottobre alle 16.30 con la Puppet Theatre Company di Filippo Marionette ( Italia-Australia) che inaugurerà il festival vero e proprio con Variations, uno spettacolo dinamico, divertente e poetico in cui il protagonista, una marionetta, affronta con ironia e poesia temi attualissimi come la tecnologia, la fragilità e la consapevolezza di chi veramente siamo ( per tutti senza parole).

In serata alle 20.45 la compagnia italiana Zaches Teatro presenterà Cappuccetto Rosso, nella versione precedente a quella dei fratelli Grimm, in cui attraverso la danza, il teatro di figura e la musica prende vita ancora sul palcoscenico la famosa bambina dalla mantellina rossa.

Nello stesso fine settimana domenica 6 ottobre alle 10.30 il Tangram Kollektiv debutta in prima nazionale con Schattenwerfen, uno spettacolo giocoso di dialogo tra le ombre e i loro corpi, che mette in discussione in modo curioso la gerarchia di questa relazione ( dai 4 anni in su).

Nel pomeriggio alle 16, in occasione del 140esimo anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Corea e Italia andrà in scena “Tradizioni a confronto”, per scoprire la tradizione e la cultura coreana attraverso il gioco e il teatro di figura tradizionale. Domenica 6 ottobre alle 20.45 andrà in scena il Teatro Strappato, che avvicina al tema dei bambini boliviani di strada con ‘Betun’, una breve poesia teatrale su una realtà sconcertante che opprime troppi bambini nel mondo.

Venerdì 11 ottobre alle 20.45 andrà in scena Five Lines di Frau Trapp ( Svizzera), spettacolo il cui linguaggio di micro-cinema- teatro combina il teatro di figura, l’arte audiovisiva e la musica dal vivo della compagnia, dipingendo uno scenario politico distopico e dispotico.

Sabato 12 ottobre alle 16.30, replicato domenica 13 ottobre alle 11, è la volta di Gek Tessaro e il suo Libero Zoo, spettacolo che inaugura anche il cartellone tout public della stagione 24/25 della Casa del Teatro Ragazzi e Giovani.

Sabato 12 ottobre, alle 20.45, sarà la volta di ‘En attendant Kyoto’ di Max Vandervorst, proveniente dal Belgio, spettacolo in cui le peripezie sonore e magiche toccano il tema lacerante del degrado ambientale facendo risuonare i ghiacci che si sciolgono implacabilmente nella vana attesa delle risoluzioni di Kyoto.

A passeggio nei giardini della Reggia di Venaria domenica 13 ottobre dalle ore 15 chiude il festival ”Incanti nei giardini”, un pomeriggio in cui il pubblico potrà assistere sia a una performance originale, intima e sorprendente, dedicata a uno spettatore alla volta, sia a una battaglia dei cuscini.

Nato nel 2012 come spazio Off di Incanti, ritorna in una nuova veste il Progetto Cantiere spazio libero delle idee, un festival nel festival dedicato alle compagnie italiane emergenti, realizzato con un’importante rete di festival, il festival Internazionale delle figure e dei burattini arrivano dal Mare, del teatro Del Drago di Ravenna, Alpe Adria Puppet Festival del CTA di Gorizia, Insolito Festival di Micromacro di Parma Anima IF le Mascareddas di Cagliari e Pendientes d’un Hilo e la Tartana Teatro di Madrid.

Accanto al Festival lo storico appuntamento di Marionette e cinema in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, e due workshop, di cui uno in collaborazione con Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione del Politecnico di Torino, Dams, Università di Torino e Aiace.

Mara Martellotta

Il duo Fischer-Lisiecki, Yefim Bronfman e Nikolaj Szeps-Znaider, le “stelle” di ottobre

Note di Classica

Debutto al teatro Regio della stagione d’Opera con “Manon Lescaut” di Giacomo Puccini. Dramma lirico in 4 atti. Dal primo al 26 ottobre. L’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta da Renato Palumbo. Primo concerto della nuova stagione dell’Unione Musicale il 16 alle 20.30 al Conservatorio con il Quartetto Belcea e Tabea Zimmermann alla viola, con un programma tutto dedicato a Mozart. Riparte anche la nuova stagione dell’Orchestra Rai. Giovedì 17 alle 20.30 e venerdì alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra diretta da Andrès Orozco- Estrada e con Nikolaj Szeps-Znaider al violino, eseguirà un programma tutto dedicato a Beethoven. Venerdì 18 alle 20.30 all’Auditorium Agnelli debutta la nuova stagione di Lingottomusica con la NDR Elbphilharmonie Orchester diretta da Alan Gilbert e con al pianoforte Yefim Bronfman , con musiche di Rachmaninov e Cajkovskij. Sabato 19 alle 18 al teatro Vittoria, David Irimescu al pianoforte eseguirà musiche di Schumann, Nagai, Okumura e Chopin. Lunedì 21 alle 20 al teatro Vittoria,  Arianna Savall soprano e arpe e Petter Udland Johansen tenore, cetra e violini, eseguiranno musiche di Santiago de Murcia, Monteverdi, Ruiz de Ribayaz e Kapsberger. Mercoledì 23 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Rudolf Buchbinder al pianoforte eseguirà musiche di Mozart , Beethoven, Schubert. Giovedì 24 alle 20.30 e venerdì 25 alle 20 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Daniele Rustioni e con Francesco Piemontesi al pianoforte, eseguirà musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco, Liszt, Bèla Bartòk. Sabato 26 alle 18 al teatro Vittoria, Ruben Galloro e Janine Bratu violini, Luca Infante viola,  Jacopo Sommariva violoncello, Alessandro Vaccarino pianoforte con Antonio Valentino, eseguiranno musiche di Dvorak.

Domenica 27 alle 16.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, i Solisti , Coro e Orchestra dell’Accademia Maghini diretti da Luca Guglielmi con Elena Camoletto maestro del coro e con Raphael Hohn tenore e Mauro Borgioni basso, eseguiranno la “Johannes-Passion” di Bach. Mercoledì 30 alle 20 e giovedì 31 alle 20.30 all’auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Ottavio Dantone e con Luca Milani al clarinetto, eseguirà musiche di Prokofev, Mozart e Haydn. Mercoledì 30 alle 20.30 al conservatorio per l’Unione Musicale, Julia Fischer violino e Jan Lisiecki pianoforte, eseguiranno musiche di Mozart, Beethoven e Schumann.

Pier Luigi Fuggetta

In attesa della prima al Regio della Manon di Puccini, la prima del Trittico di Manon Manon Manon

Andrà in scena stasera alle 19 al teatro Regio la Manon Lescaut, la prima del Trittico di Manon in programma in questo inizio d’autunno, la Manon di Giacomo Puccini. Gli ospiti dello spettacolo, uno dei più attesi della stagione, saranno accolti da un elegante red carpet e da mille rose rosse che i fioristi stanno allestendo in queste ore.

La lista degli invitati è piuttosto lunga e comprende le grandi istituzioni di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro e il presidente Enrico Salza, l’assessore alla Cultura del Comune di Torino Rosanna Purchia, il prefetto Donato Giovanni Cafagna, il console di Francia Emanuele Chieli, il segretario generale della Fondazione Crt Paola Venezia, il presidente del Cda di Fondazione Sanpaolo Michele Coppola e le star del web, quali Pietro Morello, con 550 mila follower su Instagram e 1 milione su Tik Tok, Matilde Matisantantonio, reduce dalla Mostra del Cinema di Venezia, Valentina Anzani, Marco Dixit, Paola Brunello, figlia del musicista Mario, e Paola Marangoni, tra gli altri.

Oltre al red carpet gli ospiti della Manon Lescaut saranno accolti da diversi profumi in quanto il foyer del teatro Regio sarà avvolto dalle fragranze del Laboratorio Olfattivo, che ha creato tre profumi esclusivi ispirati alle tre versioni della Manon, Ambrami creata in esclusiva per Puccini, Incensamente per Massenet e Clamorosa per Auber. Durante il primo intervallo Intesa Sanpaolo offrirà un brindisi a tutto il pubblico e al termine della serata verrà offerto a ciascuno un omaggio firmato Guido Gobino e una rosa di Segantin.

La giovane protagonista del romanzo dell’abate Prevost, a partire dal successo riscosso a metà Settecento, ha ispirato ben tre compositori, Daniel Auber, che ha dato vita a Manon Lescaut nel 1856, Jules Massenet compose la sua Manon nel 1884 e Giacomo Puccini raggiunse il trionfo con la Manon del 1893. Tre opere distinte ma complementari. Stasera sul podio il maestro Renato Palumbo, seguito nelle altre rappresentazioni dai maestri Evelino Pidò e Guillaume Tournaire. La regia è di Arnaud Bernard e protagonisti saranno l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio.

Ampia attenzione è stata poi data ai costumi, circa settecento, che sono stati creati dalla costumista Carla Ricotti. Ciascuna Manon ha un punto di riferimento cinematografico. Il film di riferimento della Manon di Puccini è “Amanti perduti” di Marcel Carné, con un’atmosfera pervasa dalla caratteristica tristezza pucciniana; la Manon di Auber trae ispirazione dal film “When a man loves” di Alan Crosland del 1927, la cui ambientazione affiancherà quella settecentesca; la Manon di Massenet si ispira a ‘La verità’ di Henri Clouzot del 1960 e citerà anche la collezione che nel 1947 aveva lanciato Christian Dior.

Mara Martellotta

La torinesità di Glauco Mauri, un mattatore scomparso alla vigilia dei suoi 94 anni

Era particolarmente intenso il rapporto di Glauco Mauri con la città di Torino, in particolar modo iniziò ad amarla dalla stagione 65/66 del Teatro Stabile, quando, con i direttori Gianfranco De Bosio e Nuccio Messina spopolò in tante pièce teatrali. Diversi titoli, la locandina della “Bisbetica domata” per la regia di Franco Enriquez, “I dialoghi del ruzzante Federico II” per la regia di Gianfranco De Bosio. Fu attore di riferimento del Teatro Stabile e, nel 67, protagonista de “Il mercante di Venezia” firmato da Enriquez, nel 68 de “Il misantropo” diretto da Molien con anteprima alla Fiera di Asti. Glauco Mauri partecipò anche a una produzione televisiva torinese negli anni 70 dello sceneggiato “Buddenbrook”, di cui era regista Edmo Fenoglio. Interpretò il ruolo del fallito di famiglia Christian Buddenbrook. Si ricordano la sua “Dodicesima notte” di Shakespeare, per la regia di Renato Castellani, il suo amatissimo successo “I fratelli Karamazov” di Dostoevskij, con Memo Benassi, Lilla Brignone, Gianni Santuccio ed Enrico Maria Salerno. Fece parte della gloriosa Compagnia dei Quattro insieme a Valeria Moriconi, Franco Enriquez, Emanuele Luzzati e Mario Scaccia. Da quando è uscito dall’Accademia Silvio D’Amico ha sempre recitato per settant’anni, senza perdere una stagione, con la naturalezza del suo vivere, e aveva programmato di aprire la stagione del Teatro Vascello, a Roma, con il De Profundis di Wilde, annullato per l’improvviso aggravarsi delle sue condizioni di salute. Mauri non era più lo stesso da quando, un anno fa, è scomparso il suo compagno di viaggio, di lavoro e di vita nell’arte Roberto Sturno, a 78 anni.

 

Mara Martellotta

Francesca Comencini presenta il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”

Stasera, alle ore 20, a Torino, Francesca Comencini, figlia del noto regista Luigi Comencini, dialogherà con il pubblico per presentare il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”

Lunedì 30 settembre alle ore 20 al Cinema Nazionale il pubblico potrà incontrare Francesca Comencini per presentare il suo ultimo film “Il tempo che ci vuole”, il film italiano più applaudito alla 81esima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato fuori concorso. Interpretato Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, il tempo che ci vuole è una produzione Kavac Film con Rai Cinema, Les Films du Worso, IBC Movie e One Art, prodotto da Simone Gattoni e Marco Bellocchio, Beppe Caschetto e Bruno Benetti.

“Questo film è il racconto molto personale di momenti vissuti con mio padre – dichiara Francesca Comencini – emersi dai ricordi e rimasti vividi e intatti nella mia mente. Un racconto personale che credo trovi la giusta distanza nel fatto che in mezzo al padre e alla figlia c’è sempre il cinema come passione, scelta di vita, modo di stare al mondo. Intorno agli anni delle stragi, delle rivoluzioni sociali, della comparsa delle droghe che stravolsero la vita di intere generazioni”.

“Il tempo che ci vuole”, che è uscito in sala il 26 settembre, sarà accompagnato dalla regista in tour in diverse città italiane, tra cui Roma, Perugia, Milano, Torino, Bologna, Padova, Treviso, Pordenone, Udine, Firenze, Napoli.

MARA MARTELLOTTA

Quando la Mole s’affolla di Maestri del Cinema

La Mole s’affolla di Maestri del cinema. Dopo l’intervento, alcuni giorni fa, di Peter Greenway che ha ricevuto la Stella della Mole, il riconoscimento che il Museo del Cinema assegna ai più importanti registi della nostra epoca, e che con la figlia Pip ha letto alcuni dei trenta racconti brevi da lui stesso scritti e sinora mai pubblicati, raccolti nel volume “He read deep into the night”, è stata la volta della presenza dello svedese, giovedì 26 e venerdì 27, Ruben Östlund, nella doppia veste di regista e artista, ancora per la consegna della Stella della Mole e per l’inaugurazione dell’opera d’arte “The Square/Rutan”, un’idea del regista e di Kalle Boman, che rimarrà esposta nell’Aula del Tempio, di fronte al Moloch, sino al 14 ottobre prossimo. Ha sottolineato Östlund nei giorni scorsi: “Questa è la prima volta che l’installazione è proposta al di fuori della Scandinavia: in questo momento storico è più che mai attuale parlare delle idee che l’installazione rappresenta, della nostra società, di cosa dovremmo fare e quale ruolo ha il cinema in tutto questo.” Quali idee? “Un quadrato di tre metri x tre metri tracciato da un led luminoso. Rappresenta uno spazio vuoto in attesa di essere riempito. All’interno del quadrato ci sono regole ben chiare da rispettare e che implicano aiuto reciproco delle persone: si è tutti eguali e con eguali diritti. Qui è vietato rubare, far male agli altri e qualsiasi cosa che possa ledere il prossimo.” Controverso autore, vincitore di prestigiosi riconoscimenti internazionali, importanti due Palme d’Oro al Festival di Cannes che lo hanno portato a farsi conoscere dal grande pubblico: “The Square” nel 2017, capolavoro che è la riflessione acuta e coinvolgente sulla società e sull’arte contemporanea, “con una grande critica al cinismo dei giorni nostri”, e nel 2022 “Triangle of Sadness”, candidato all’Oscar come miglior regista e miglior sceneggiatura originale, “pellicola che esplora le dinamiche di classe attraverso una lente deformante che ne accentua il senso tragico.”

Martedì 1 ottobre arriverà e sarà la festa del Grande Cinema. Titoli come “Un angelo alla mia tavola”, la sua consacrazione “Lezioni di piano” e “Il potere del cane” (pur non dimenticando grossi scivoloni, come “In the cut”) basterebbero da soli a ritagliare la figura di questa donna, nata in Nuova Zelanda, nel firmamento delle settima arte. Per sempre. È il suo modo di tratteggiare figure femminili a incantare, la loro lotta, il desiderio di essere libere dai soprusi maschili, dagli obblighi, dalle coercizioni, è la grande intelligenza ad affascinare, quell’affondare idee e sviluppi di progetti nel mondo letterario che padroneggia come pochi altri. Quel guidare attrici e attori ad esprimere con una estrema varietà di singolari introspezioni il loro personaggio, a dare corpo e sfumature immerse nel Bene e nel Male. “Jane Campion è indiscutibilmente una cineasta di singolare genialità che, come nessun altro, riesce a servirsi delle arti della rappresentazione cinematografica per rivelare intuizioni uniche e profonde sulla soggettività femminile nonché una sensibilità distintiva in film diretti da una donna, sulle donne e per le donne”, ha sottolineato Domenico De Gaetano, direttore del Museo del Cinema. E ancora: “L’aspetto superficiale di un thriller tradizionale, di una storia d’amore, di un dramma domestico, di una biografia o di un adattamento di un classico della letteratura fa un lungo giro attorno alla psiche dei suoi personaggi principali e osa deviare in un territorio inaspettato e altamente stimolante che non sempre incontra un fascino universale.”

Anche a lei l’assegnazione della Stella della Mole, masterclass alle 17 nell’Aula del Tempio e colloquio con il direttore e con Grazia Paganelli a parlare dei primi lavori, dei suoi primi successi, di Oscar e di Palmarès, della predilezione di personaggi femminili cresciuti e ribelli in un acre panorama dominato dagli uomini. La masterclass di Jane Campion verrà preceduta stasera alle 20,30 al cinema Massimo da “Shorts by Jane Campion” una iniziativa realizzata in collaborazione con il Festival Internazionale RAI – Prix Italia, che prevede la proiezione dei cortometraggi diretti dalla regista dal 1982 al 2008.

Intanto il Museo del Cinema promette, il 5 ottobre, l’arrivo di Martin Scorsese in compagnia di Willem Defoe e di probabile Leonardo Di Caprio. Le code e gli assalti al monumento di Antonelli sono già oggi assicurati. Un gran bel colpo per presidente e direttore e staff intero, un appuntamento che se si consoliderà sarà certo imperdibile, nomi di stratosferico richiamo che avrebbero il potere di innalzare alle stelle il prestigio del Museo del Cinema tutto torinese.

Elio Rabbione

Nelle immagini: tutto pronto per l’arrivo di Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio? “Rutan”, ph. Patrick Svedberg; il regista Ruben Östlund al lavoro, ph. Tobias Henriksson; Jane Campion felice alla consegna di uno dei due Oscar vinti nella sua carriera

Rock Jazz e dintorni a Torino. Violante Placido e Fabio Treves

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suona il quartetto di Valentina Nicolotti. Al Blah Blah si esibisce la cantautrici Mille.

Giovedì. Al Circolo della Musica di Rivoli è di scena Violante Placido con il suo trio con il   concerto-spettacolo “Femmes Fatales”. Alla Divina Commedia suonano i Revenge. Al Blah Blah è di scena il collettivo sonoro Linda Collins. Allo Spazio 211 è di scena Daniel Norgren.  Al Magazzino sul Po si esibiscono i Santinumi. Allo Ziggy sono di scena Onyricon, Swanz, Bosco Charleville.

Venerdì. Al Kontiki suonano i Black Notes. Allo Ziggy sono di scena La Sindrome di Peter Punk+ Flatmates 205. Al Blah Blah si esibiscono gli Inchiuvatu+ Agghiastru. Al Folk Club è di scena Peppe Voltarelli con Luca Ciarla. Al Capolinea 8 suona il trio di Gigi Cifarelli.

Sabato. Al Blah Blah suonano i Fluxus. Al Folk Club suona Fabio Treves con Alex Kid Gariazzo. Al Capolinea 8 si esibisce Lil Darling in quartetto.

Pier Luigi Fuggetta

A due anni dalla scomparsa di Eugenio Allegri, “Novecento” di Alessandro Baricco

 

Per la regia di Gabriele Vacis, con gli attori di PoEM

 

Viene riportato in scena, a trent’anni dal debutto, “Novecento” di Alessandro Baricco, con Gabriele Vacis come regista e gli attori di PoEM (Potenziali evocati multimediali). Questo debutto avviene a due anni di distanza dalla scomparsa di Eugenio Allegri, suo storico interprete. Si tratterà di una lettura corale che vedrà in scena Lucia Corna, Pietro Maccabei, Letizia Russo, Lorenzo Tombesi, Gabriele Valchera e Gabriele Vacis. La scenografia e gli ambienti sono di Roberto Tarasco, il suono di Riccardo Di Gianni. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino, Teatro Nazionale, in collaborazione con PoEM Impresa Sociale, sarà replicato per la stagione dello Stabile fino a domenica 13 ottobre. “Novecento” debutta ad Asti nell’estate del 1994, scritto per l’attore Eugenio Allegri e il regista Gabriele Vacis da Alessandro Baricco. Da allora ha preso a camminare sulle sue gambe e si è trasfigurato in un film, in una canzone, in un fumetto di Topolino. Da quell’estate, Eugenio Allegri non ha mai smesso di prestarglila voce e il cuore e lo ha sempre accompagnato con l’amore della prima volta per i teatri di tutta Europa.

“Qualche mese prima di andarsene – dichiara la Compagnia – era in scena a Torino nella sala di Alfa Teatro, e noi, giovani attori di PoEM eravamo seduti a guardare uno spettacolo che era leggenda, felici e ignari del fatto che stessimo assistendo a una delle ultime esibizioni di Eugenio, nostro maestro. Trent’anni dopo il debutto del monologo, a due anni di distanza dalla sua scomparsa, diretti da Gabriele Vacis, porteremo in scena una lettura corale di Novecento, arricchita di ricordi e racconti di questo spettacolo che ha fatto storia”.

La vita di “Novecento” continua, e la poesia e il divertimento che questo testo evoca troveranno nuove espressioni nell’interpretazione e nella regia, ma anche nelle scenografie e gli ambienti di Roberto Tarasco, e nei suoni di Riccardo Di Gianni. Il regista privilegia la relazione con gli spettatori, mettendo in scena spettacoli a luce accesa.

Info e biglietteria: Teatro Carignano, piazza Carignano 6 – tel: 011 5169555

Prezzo biglietti: Intero 28€  – Ridotto 25€

 

Mara Martellotta