Oltre 220 relatori dal mondo per più di 100appuntamenti
Oltre 220 tra ospiti e relatori arrivati a Torino da tutto il mondo per Ai confini della libertà, l’VIII edizione di Biennale Democrazia, tornata a svolgersi interamente in presenza. Lezioni, dialoghi, letture, ma anche immagini e momenti di alleggerimento hanno riempito la città con oltre 100 incontri ospitati in 17 sedi, tra le più prestigiose della città. Un’edizione, appunto, dedicata alla libertà, che, insieme all’uguaglianza, costituisce il valore fondante stesso della democrazia.
Con un programma che ha toccato i più vari e importanti campi del sapere, Torino si è trasformata in un vero e proprio laboratorio di democrazia. La manifestazione è stata inaugurata giovedì 22 con il dialogo, subito sold out, fra la giornalista Francesca Mannocchi e l’attivista Ece Temelkuran, Come nasce una dittatura, anticipato dalla lettura di una lettera inviata a Biennale Democrazia dalla senatrice Liliana Segre, che ha affermato “Possono esistere individui liberi ed eguali in quanto esiste la società”.
Dialoghi, incontri di parola, lectio e letture sono disponibili sul canale YouTube di Biennale Democrazia e nell’archivio multimediale della manifestazione stessa sul sito.
Oltre 48000 visitatori, torinesi e non, hanno animato la città, confermando una grande risposta di pubblico e una viva attenzione al tema. Più di 15 eventi sono andati subito esauriti, tra cui – oltre al dialogo inaugurale – In auto, in doccia in palestra. L’informazione al tempo del podcast, con Annalisa Camilli e Francesco Costa, La solitudine delle bolle. Polarizzazione e informazione, con Luca Bottura e Concita De Gregorio, Il mondo nella lente dell’informazione, con Cecilia Sala e Simone Pieranni, e lo spettacolo Songs of Freedom, di e conCarlo Roncaglia a cura di Accademia dei folli.
Le scuole e i giovani hanno rinnovato il loro coinvolgimento: i giorni della manifestazione hanno registrato la partecipazione di oltre 25 classi – quasi 100 docenti e oltre 525 studentesse e studenti – delle scuole secondarie di Torino e provincia, a cui si aggiungono i giovani del Campus residenziale di Democrazia Futura. Grazie alla partnership con Combo, il Campus ha ospitato 200 ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia, il doppio rispetto all’edizione 2019. Inoltre per la prima volta Biennale Democrazia ha dedicato una sezione del programma – Democrazia Futura – alle scuole e alle nuove generazioni.
Fortissimo anche il coinvolgimento del territorio: Democrazia Diffusa, sezione partecipata del programma, ha visto oltre 40 realtà culturali protagoniste, coordinate da Torino Social Impact, Tavolo delle Circoscrizioni, Biblioteche Civiche e ARCI Torino. Il risultato è un palinsesto diffuso sul territorio, che conta oltre 30 eventi tra mostre, spettacoli e dibattiti che hanno contribuito ad ampliare la proposta di Biennale Democrazia.
Centrale in questa edizione l’impegno che Biennale Democrazia ha mostrato nel coinvolgere anche chi vive in un regime di detenzione, portando all’interno della Casa Circondariale Lorusso e Cotugno la giornalista Francesca Mannocchi e al Polo universitario per studenti detenuti lo scrittore Matteo Nucci. All’interno del ciclo dedicato alle carceri, molto seguiti anche gli incontri rivolti al pubblico: dal podcast original Raiplay Sound Io ero il milanese – live di con Mauro Pescio, agli appuntamenti che hanno visto come protagonisti i rapper Kento e Lucariello.
Biennale Democrazia si chiude questa sera alle ore 21.00 alle OGR Torino con Mosca 1966. Processo alla letteratura, spettacolo di e con Ezio Mauro, che racconta la storia di due scrittori russi che sfidarono il regime sovietico usando la più sottile delle armi: la parola. Diverse iniziative continueranno però a tener viva la fiaccola della democrazia nelle prossime settimane: sarà visitabile fino al 16 luglio presso le Gallerie d’Italia la prima mostra personale di JR organizzata da Intesa Sanpaolo; fino all’11 aprile sarà possibile visitare presso la Biblioteca civica Centrale Lavoro in bianco e nero, una mostra a cura di Associazione Tra Me; e Ritratti dal Futuro. Illustrazioni di Francesco Lopomo, a cura di Minollo APS, presso lo Spazio giovani Alkadia, resterà aperta fino al 16 aprile.
Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica in collaborazione con Polo del ’900, Università di Torino, Politecnico di Torino.
Main Partner: Intesa Sanpaolo; con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e di Fondazione CRT; con il contributo della Camera di commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino e Unione Industriali Torino.
Partner: Smat e Reale Mutua; con il sostegno delle OGR Torino, Torino Social Impact, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Media Partner: Rai Cultura, Rai Radio 3, La Stampa, Limes.
Partner Tecnico: Combo – Torino.
Charity Partner: Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus.
Presso il Centro Studi San Carlo il 27 marzo
Il prossimo evento promosso dall’UCID Torino presso il Centro Studi San Carlo si terrà lunedì 27 marzo, alle 18.30, in via Monte di Pietà 1.
L’incontro è organizzato dal Gruppo giovani UCID Torino con Economy of Francesco Living e il Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte, inserendosi nelle attività della Settimana della Famiglia della Diocesi di Torino.
Il 27 marzo il tema sarà quello della “Famiglia felice, lavoratore felice”, in programma alle 18.30 presso il centro Studi San Carlo, in via Monte di Pietà 1.
Introduce e modera Daniele Lonardo, presidente sezione UCID di Torino. Intervengono Cinzia Tessarolo founder e ceo Family e Kevin Hussein, custode care Family
MARA MARTELLOTTA
Lunedì dalle 14 alle 18
Mercoledì dalle 14 alle18
Venerdì dalle 9 alle 13.
www.ucidtorino.it
COSA SUCCEDE(VA) IN CITTA’
Secondo Jetcost. Le ricerche di voli e hotel hanno superato già il 2019, l’anno prima della pandemia
A cura di Icci. Il 27 marzo al Circolo dei Lettori di Torino
Qs World University Ranking by Subject 2023:
PER ARCHITETTURA E INGEGNERIA
Il Politecnico di Torino ottiene un ottimo risultato nel QS World University Ranking by Subject, autorevole classifica che prende in considerazione complessivamente oltre 1500 Atenei e istituzioni scientifiche, analizzando i singoli ambiti disciplinari.
Anche in questa edizione, il Politecnico di Torino consolida la sua posizione nella top 50 a livello mondiale nell’area di Ingegneria su 530 Ateneiclassificati nel Ranking e oltre 2000 Atenei valutati.
Mechanical, Aeronautical & Manufacturing entra tra i migliori 30 Atenei al mondo su oltre 500 Atenei classificati; ottima anche la posizione per Electrical and Electronic engineering nelle top 40 sempre su oltre 500 Atenei.
Si mantengono stabili e in buona posizione Civil and Structural che si conferma intorno alle top 30 nel suo ambito disciplinare e Georesources and Geoenergy Engineering in 15° posizione su 160 Atenei. Notevole il miglioramento per l’ambito Chemical Engineering che, con un guadagno di ben 35 posizioni nelle ultime due edizioni, si colloca al 63° posto su 420 Atenei. Da segnalare inoltre il salto di 28 posizioni per Computer Science and Information systems, che si avvicina così alla top 100 su quasi 700 Atenei.
Le ottime performance del Politecnico non si limitano al campo dell’ingegneria: l’Ateneo si conferma in top 30 anche nell’ambito disciplinare Architecture/Built Environment.
Si segnalano inoltre importanti miglioramenti in Material Sciences (top 60) e Mathematics che con un guadagno di oltre 30 posizioni entra nelle top 100 su oltre 500 Atenei.
Per la prima volta il Politecnico entra nel ranking nell’ambito disciplinare Business & Management Studies (fascia 301-550) e in Environmental Sciences dove si colloca nel top 150.
Per costruire questa classifica, QS valuta la reputazione in ambito accademico e in ambito industriale, il numero di citazioni delle pubblicazioni scientifiche, il grado di internazionalizzazione della produzione scientifica, oltre ad alcuni indici bibliometrici tra i quali l’H-index.
“Il miglioramento nella maggior parte degli ambiti disciplinari, nelle aree di Ingegneria e Architettura, testimonia l’ottima reputazione internazionale del Politecnico di Torino e la capacità di confrontarsi con i migliori Atenei al mondo nella ricerca -sottolinea il Rettore Guido Saracco – con questi risultati l’Ateneo consolida il ruolo di importante player nel contesto internazionale per l’alta qualità della sua ricerca e della formazione”.
Convegno a Torino dei commercialisti
ll 1 luglio prossimo entrerà in vigore la Riforma dello Sport, dopo un lungo iter iniziato nel 2019. Una svolta epocale per le decine di migliaia associazioni e società sportive dilettantistiche italiane. Comporta un profondo riordino di questi enti e affronta, in particolare il tema dei diritti di chi lavora in queste realtà. Se n’è parlato al convegno “La Riforma dello sport, prospettive attuali e future”, che si è svolto oggi al Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Vi ha partecipato in collegamento video il Presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Le società sportive dilettantistiche – ha detto – ritengono che sia giusto affrontare il tema dei diritti, ma bisogna vedere se hanno i mezzi per sostenerli, ci vuole qualcosa che le aiuti, ad esempio sgravi fiscali, incentivazioni in caso di assunzione, così come avviene per altri comparti”.
Ad organizzare l’evento, che ha avuto il patrocinio del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, l’Ordine dei Commercialisti di Torino, la Fondazione Piero Piccatti e Aldo Milanese, il Dipartimento di Management. “Non parliamo di società di capitali, salvo poche – ha proseguito Malagò – e il timing con cui ci stiano confrontando è il peggiore possibile: arriviamo da due anni di Covid e un anno di guerra, con l’aumento dei costi dell’energia e di quant’altro”. Il Presidente del Coni ha concluso ricordando che “il meraviglioso mondo dello sport italiano che fa dei risultati strabilianti è tutto basato sulle associazioni e società sportive dilettantistiche”.
All’evento, aperto dai saluti di Luca Asvisio, Presidente ODCEC Torino, di Francesca Culasso, Direttore Dipartimento di Management dell’Università degli Studi di Torino, di Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport Regione Piemonte, sono intervenuti fra gli altri il consigliere nazionale dell’ Ordine, David Moro, referente dell’Area Diritto societario, Enti del Terzo settore, Politiche giovanili e di genere, e Ivo Ferriani, membro del Board del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), Presidente della Federazione internazionale Bob e Skeleton (IBSF) e dell’Associazione Federazioni Internazionali di Sport invernali Olimpici (AIOWF) e di SportAccord.
“Abbiamo cercato di chiarire – spiega Enrico Vidali, Referente dell’Ordine dei Commercialisti di Torino per l’Area Sport e Fisco e moderatore del convegno insieme con il collega Andrea Gippone – le tante novità e i tanti interrogativi legati alla riforma, che non solo richiede maggiori professionalità ai dirigenti sportivi, ma apre anche nuove opportunità lavorative. Si è parlato della nuova legge, che ha ancora delle parti in sospeso, in attesa dei relativi decreti attuativi, di come dovranno essere redatti i bilanci, proponendo uno schema di rendicontazione messo a punto dal Dipartimento di Management, dei nuovi obblighi statutari e della nuova modalità di acquisizione della personalità giuridica, della possibilità di distribuzione dei dividendi e della restituzione del capitale investito. Sono stati affrontati altri due temi importanti: come si deve evolvere la figura del dirigente sportivo, cui vengono richieste competenze tecniche, amministrative e gestionali adeguate, e il modo nuovo di inquadrare il rapporto di lavoro, che prevede anche per il mondo sportivo dilettantistico l’instaurazione di contratti di collaborazione coordinata e continuativa, con tutti gli obblighi contributivi e fiscali conseguenti. Insomma, una piccola rivoluzione”.
Marito mio vai a fare la spesa
La nostra società ha subito cambiamenti radicali negli ultimi decenni, da quando la donna ha cominciato a lavorare fuori casa, da quando la società ha suggerito e, talvolta, imposto un cambiamento radicale dei ruoli, dei privilegi e delle abitudini.
Ne sono un minimo esempio il congedo di paternità introdotto non molti anni fa e normato, per ultimo, dal D.Lgs. 105/2022 o l’affidamento congiunto dei figli minori in caso di separazione.
Esistono, tuttavia, alcune sacche di resistenza all’interno della società, in parte per comodità, in parte perché alcuni soggetti non hanno aggiornato il calendario, che mantengono divisi, anche se meno rigidamente di un tempo, i ruoli del maschio e della femmina in una famiglia.
A me personalmente piace cucinare, non ho problemi a stirare o fare un bucato, adoro fare la spesa non ritenendo siano ruoli femminili o sia disdicevole che un uomo svolga quei compiti; conosco molte donne che, vivendo sole, hanno imparato a tinteggiare la casa, contrattare la compravendita nei mercatini, riparare un rubinetto o comprare un elettrodomestico.
La causa per cui tuttora vi sono ruoli definiti ad uno o all’altro sesso è puramente culturale, dove per cultura intendo l’esempio ricevuto in casa, talvolta il divieto sotteso a praticare qualche compito perché “sono cose da donna”; nella realtà non vi è nulla che impedisca, fisicamente, intellettualmente o legalmente di svolgere gli stessi compiti per l’uomo o la donna alternandosi, eventualmente, al fine unico di far funzionare bene la casa o la famiglia.
Spesso il maschio adduce motivazioni risibili per non aiutare la compagna: “sono stanco”, “un attimo solo ché guardo il TG”, “non so come funziona la lavastoviglie” e così via.
Nelle mie conferenze avverto sempre le donne di fare molta attenzione prima di andare a convivere, prima del matrimonio, al comportamento domestico del loro compagno; le invito a riflettere sulla quantità di compiti svolti e spettanti alle donne (per prassi, non per decreto divino) tra cui fare la spesa, cucinare, apparecchiare, sparecchiare, lavare i piatti, fare il bucato, stendere, ritirare la biancheria asciutta, stirare, rifare i letti, pulire casa, rammendare i vestiti, lavare i vetri ed i pavimenti, controllare i compiti dei figli, portarli a scuola e, spesso, andarli a riprendere, passare in tintoria.
Quanti di questi compiti vengono svolti dai vostri compagni? Portare i figli a calcio ed andarli a riprendere, il motivo si commenta da sé.
In un’epoca in cui ci si aspetterebbe una completa condivisione dei compiti tra i partners e la scomparsa dei compiti di genere, in realtà la mentalità maschilista rimane, viva e florida, in troppe persone.
Io mi diverto (è un eufemismo) a guardare le persone nei supermercati, fuori dai negozi di abbigliamento, in spiaggia con la famiglia. Vi sono luoghi che sembrerebbero off limits ad un genere o ad un altro: nei supermercati i maschi solitari sono quasi sempre single (e si vede da cosa acquistano); se sono accoppiati vanno a fare la spesa con la moglie. La scelta dei prodotti è prerogativa delle mogli, non conoscendo il maschio l’uso di anticalcare, detersivi, ammorbidenti, brillantante, ecc.
Quanti uomini avete visto acquistare gli assorbenti per la compagna? E quante donne comprare i preservativi? Se per la prima domanda la risposta può dipendere dalla mancata conoscenza, da parte degli uomini, delle problematiche femminili (flusso abbondante? per la notte? con ali o senza?) per la seconda la signora verrebbe da molti, troppi, considerata una professionista del sesso (sono loro che provvedono alla dotazione).
E quanti uomini avete visto stendere il bucato? Quando ero ragazzino, dieci anni circa, avendo i genitori che lavoravano entrambi su turni spesso opposti avevo imparato a fare il bucato, stenderlo e altre incombenze domestiche. Un giorno, una signora che abitava nel cortile, disse a mia madre che mi aveva portato di esempio al marito che non la aiutava perché se lo facevo io poteva farlo anche lui.
A me è sempre piaciuto avere gente in casa, che fossero parenti o amici poco importava; ma sapendo quanto mia madre fosse stanca con il lavoro, la casa, mio fratello piccolo e tutto il resto capii che, se avessi voluto organizzare qualcosa, avrei dovuto aiutarla o presto il giocattolo si sarebbe rotto.
Evidentemente, però, anche da parte delle donne c’è ancora un residuo di permissivismo che non fa loro imporre la loro volontà sulla pigrizia o sulla comodità maschile.
Io trovo estremamente gratificante poter decidere cosa acquistare quando faccio la spesa e andandoci di persona posso acquistare altro, cambiare idea, mandare un msg a casa chiedendo se questo serva, se convenga, ecc.
I maschietti che non soltanto non collaborano ma, spesso, si lamentano perché questo non piace, questo è meglio in quell’altro negozio (mi ricorda il prosciutto di Furio in “Bianco, rosso e Verdone”), “l’hai già fatto la settimana scorsa”, “dove sei stata finora che non è ancora pronto?” l’unica volta in un mese in cui la compagna incontra le amiche dopo l’ufficio, perché accettano di passare per disabili anziché, come molte altre volte fanno, non mostrano di saper fare tutto, di essere forti, resistenti e creativi? Oltretutto, alzando il sedere dal divano evitano le piaghe da decubito.
Sergio Motta
Ottava edizione
Da mercoledì 22 a domenica 26 marzo 2023, a Torino. Più di 220 relatori dal mondo per oltre 100 appuntamenti in 17 sedi in città e 4 percorsi tematici
In cinque giorni, una riflessione a partire da quattro itinerari tematici, quattro diverse prospettive per discutere e ragionare assieme attorno ai grandi temi che riguardano la libertà, a cui quest’anno si andranno ad aggiungere le sezioni Democrazia Futura, dedicata ai giovani e alle scuole di ogni ordine e grado, e Democrazia Diffusa, realizzata in sinergia con le realtà culturali del territorio.Per rappresentare la libertà e i suoi confini, è stata scelta l’opera Red Square, parte del progetto Spectrum, dell’artista Federica Landi, grazie alla collaborazione con CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia di Torino.Il programma di Ai confini della libertà
L’edizione 2023 si apre mercoledì 22 marzo alle ore 17.30 al Teatro Carignano con un dialogo dal titolo Come nasce una dittatura fra la giornalista e attivista turca Ece Temelkuran e la reporter e scrittrice Francesca Mannocchi. Nella stessa giornata, Mannocchi sarà ospite presso la Casa Circondariale Lorusso e Cotugno per condividere con i detenuti la sua esperienza a Kiev. Biennale Democrazia avvia così un ciclo di incontri che pone l’attenzione sul carcere, cioè sul luogo in cui, per definizione, la libertà è limitata. La giornata inaugurale si chiude alle OGR Torino con Il giorno del giudizio, spettacolo di e con Giancarlo De Cataldo, che indaga la figura del giudice.L’ottava edizione di Biennale Democrazia prevede un programma ricchissimo che si sviluppa lungo le direttrici dei quattro percorsi tematici: Liberi tutti!, una riflessione su come le società democratiche affrontino le sfide imposte dai nuovi sconvolgimenti sociali; Conflitti di libertà, un’indagine sulle questioni geopolitiche più attuali, dentro e fuori l’Europa; La libertà come format, un ragionamento sul deterioramento del dibattito pubblico; Immaginare la libertà, un momento per ripensare al futuro attraverso l’arte e la letteratura.Tra gli ospiti internazionali, oltre la già citata Ece Temelkuran: l’esperto di politica e cyberspazio Stéphane Grumbach; Rahel Jaeggi, filosofa della scuola di Francoforte; Xavier Tabet, italianista da Parigi; Isabelle Ferreras, filosofa, autrice del Manifesto del lavoro; l’economista dell’ILO Uma Rani; lo storico e politologo Jean-François Bayart; il filosofo e storico Mikhail Minakov; lo storico Bohdan Shumylovych; e per finire l’archeologo di fama internazionale David Wengrow.
Inoltre, i tanti ospiti italiani: Amedeo Balbi, Alessandro Barbero, Alice Borgna, Luca Bottura, Annalisa Camilli, Barbara Carnevali, Maria Chiara Carrozza, Matilde Cassani, Carolyn Christov-Bakargiev, Gherardo Colombo, Francesco Costa, Silvana Dalmazzone, Serena Danna, Giancarlo De Cataldo, Concita De Gregorio, Ida Dominijanni, Federico Faloppa, Marianna Filandri, Francesco Filippi, Marcello Flores, Paolo Flores d’Arcais, Francesco Frisari, Franco Gabrielli, Enrico Galiano, Ilaria Gaspari, Vera Gheno, Massimo Giannini, Daniele Giglioli, Paolo Giordano, Enrico Giovannini, Elena Granaglia, Maria Laura Lanzillo, Davide Livermore, Simona Malvezzi, Francesca Mannocchi, Massimo Mantellini, Fabrizio Maronta, Fabio Merlini, Matteo Nucci, Damiano Palano, Antonio Pascale, Valentina Pazé, Laura Pepe, Mauro Pescio, Simone Pieranni, Carlo Pietrini, Veronica Raimo, Enrica Rigo, Vanessa Roghi, Silvia Romani, Cecilia Sala, Matteo Saudino, Igiaba Scego, Simonetta Sciandivasci, Luca Scuccimarra, Antonio Scurati, Giorgia Serughetti, Walter Siti, Luca Sofri, Valdo Spini, Sofia Ventura, Paola Viganò, Stefano Visentin, Chiara Volpato, Loris Zanatta.
L’evento di chiusura dell’ottava edizione di Biennale Democrazia sarà domenica 26 marzo alle ore 21 alle OGR Torino con lo spettacolo Mosca 1966. Processo alla letteratura, di e con Ezio Mauro.
Gli spettacoli e gli eventi speciali
Il programma di Biennale Democrazia si arricchisce anche di numerosi eventi e spettacoli. Tra i tanti, sono attesi a Torino sabato 25 marzo anche Fedez e Luis Sal, con il loro famosissimo podcast Muschio Selvaggio, che avrà come ospite speciale Gustavo Zagrebelsky. Kento, Lucariello, Oyoshe e Oltre le barre Crew si esibiranno all’Hiroshima Mon Amour in un concerto e dj set dal titolo Portami là fuori – Rap fuori le s{barre}. Al teatro Gobetti va in scena Songs of Freedom dell’Accademia dei Folli, uno spettacolo sull’intima connessione tra musica e libertà. Arriva a Torino per Biennale Democrazia anche il podcast originale RaiPlay Sound di Mauro Pescio Io ero il milanese, live a Off Topic nella serata del 23 marzo. Sabato 25 marzo, infine, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano ospita un progetto speciale: una sonorizzazione dal vivo di Andrea Costa del film muto del 1912 I Mille di Alberto Degli Abbati, nell’ambito della mostra Hero. Garibaldi icona pop.
www.biennaledemocrazia.it
Main Partner: Intesa Sanpaolo; con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e di Fondazione CRT; con il contributo della Camera di commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino e Unione Industriali Torino.
Partner: Smat e Reale Mutua; con il sostegno delle OGR Torino, Torino Social Impact, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano.
Media Partner: Rai Cultura, Rai Radio 3, La Stampa, Limes.
Partner Tecnico: Combo – Torino.
Charity Partner: Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus.