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Affitti, il bilocale è la formula preferita

Il bilocale resta il preferito da chi affitta, scelto nel 39,1% dei casi
Aumenta il ricorso al contratto transitorio e al canone concordato

L’analisi dei contratti di locazione stipulati attraverso le agenzie del Gruppo Tecnocasa nel 2022, evidenzia un 66,9% di affitti conclusi per scelta abitativa, un 25,4% di contratti stipulati da lavoratori trasfertisti e un 7,6% di affitti legati agli studenti universitari. Rispetto al 2021 si evidenzia un aumento della percentuale di contratti stipulati a lavoratori trasfertisti, si passa infatti dal 23% del 2021 al 25,4% del 2022. Sostanzialmente stabile la quota di affitti a studenti (7,6%), mentre la maggior parte dei contratti (66,9%) riguarda single, coppie e famiglie che scelgono l’affitto come soluzione abitativa per motivi personali oppure per esigenze economiche.

Tra le metropoli, le città in cui è più alta la percentuale di chi affitta per motivi di lavoro sono Bologna (51%), Firenze (42,3%), Milano (38,9%) e Verona (34,3%). Per quanto riguarda l’affitto a studenti universitari le città più attive sono Bologna (28,6%), Torino (26,4%) e Milano (25,7%). A Milano rispetto al 2021 sale la percentuale di affitti a studenti che passa dal 23,6% al 25,7%, mentre la quota di affitti a lavoratori trasfertisti rimane sostanzialmente invariata. Le città dove sono più alte le percentuali di affitti per scelta abitativa sono Napoli (81,4%), Palermo (78,6%) e Bari (75,0%). A Roma il 2022 evidenzia un aumento della percentuale di stipule a lavoratori trasfertisti, che passa dal 22,5% al 25,2%, mentre rimane invariata la quota di affitti a studenti universitari (11,0%). A Genova, rispetto all’anno precedente, aumentano sia le quote di affitti a lavoratori trasfertisti (19,2%) sia quelle a studenti universitari (12,3%).

I dati sui contratti stipulati nel 2022 in Italia vedono una contrazione di quelli a canone libero (passati dal 51,9% del 2019 al 44,0% del 2022) ed un aumento della percentuale di contratti a canone concordato (da 29,8% a 31,2%) e a carattere transitorio (da 18,4% a 24,8%). Questo risultato evidenzia l’aumento del ricorso a contratti più brevi e flessibili e spesso più convenienti dal punto di vista della tassazione. Ad ogni modo il contratto più stipulato in Italia rimane quello a canone libero, che nel 2022 si attesta al 44% sul totale delle stipule.

L’analisi delle grandi città mostra come a Milano ci sia una netta prevalenza del contratto a canone libero (69,5%), mentre a Roma è il contratto a canone concordato ad essere più utilizzato (68,5%). Alti tassi di contratti a canone concordato anche a Genova e a Verona, in quest’ultima si arriva al 71,9%. Le città con le percentuali più alte di contratti a carattere transitorio sono Firenze (34,4%), Milano (29,0%) e Bari (28,6%).

In Italia la tipologia più affitta è il bilocale con il 39,1% delle scelte, seguita dal trilocale con il 31,2%. Anche negli anni precedenti bilocali e trilocali sono state le tipologie più affittate a livello nazionale. Da segnala un progressivo aumento della percentuale di affitti di monolocali, che passa dal 7,5% del 2019 al 9,2% del 2022.

Infine, la maggior parte degli inquilini ha un’età compresa tra 18 e 34 anni, nel 2022 si arriva al 45,9% sul totale degli affitti stipulati, con percentuali in progressivo calo all’aumentare dell’età.

UFFICIO STUDI TECNOCASA

Impara a dire “no”

Alcune sere fa ero a cena fuori ed assistevo ad una scenetta non nuova per me: comitiva di amici a cena, finiscono la serata e si alzano per andare via. Una coppia rimane un po’ indietro e sento lei dire al compagno “Basta, tutte le volte la stessa storia. Non li sopporto più [..]”.

Pur non conoscendo il motivo di tale lagnanza, ho subito pensato “Se non ti sta bene vederli e frequentarli, perché non glielo dici?”

E’ evidente, dal tono della serata, che non vi fossero gerarchie alla Fantozzi, tali da rendere quasi impossibile disertare una cena, una gara ciclistica o il varo di una nave.

Dunque, era solamente l’incapacità di far valere i propri interessi o la paura di dispiacere a qualcuno il motivo per cui, nonostante non si divertissero, continuavano a frequentare quel gruppo.

Chi segue le mie lezioni o le mie conferenze sa che, nei cambiamenti che vogliamo apportare alla nostra vita, il difficile sta nel cominciare; quando si riesce a dire “no” una prima volta, motivando tale negazione o semplicemente assumendo un tono fermo, deciso anche se cordiale poi la strada va in discesa.

Il buonismo da cui siamo affetti in particolare noi italiani ci spinge ad essere acconsenzienti ogni qualvolta ci vengano proposti uno svago, la vacanza estiva con la tribù di amici, la cena degli orrori o la proiezione del film “La Corazzata Kotiomkin” di fantozziana memoria per paura di offendere gli amici, per timore di essere poi abbandonati negli eventi organizzati successivamente, per paura di restare soli mentre gli altri si stanno divertendo.

Sicuramente ha un ruolo determinante l’insicurezza che ci spinge ad accettare passivamente quanto viene deciso da chi ha un carattere più forte, maggiori doti di iniziativa o, semplicemente, è meno pantofolaio di noi.

Come ho scritto nel mio libro “Ventiquattro sfumature di vita”, ai tempi del liceo frequentavo alcuni compagni economicamente agiati che potevano permettersi di spendere, oltre 40 anni fa, anche cinquantamila lire per sera; è evidente che io, non potendomi permettere un simile stile di vita, mi sentissi a disagio e spesso dovessi rifiutare gli inviti.

Poiché, tuttavia, la loro compagnia era molto gradevole (caffè a Milano, discoteca a Bardonecchia) trovai la giusta mediazione: uno di noi possedeva un alloggio di servizio sopra gli uffici dell’azienda di sua proprietà che era, perciò, arredato e dotato di stoviglie, sedie, ecc. Proposi di fare qualche volta la cena da loro, portando i dischi e cucinando da soli, così da non doversi sempre sbattere a girare locali, impazzire a parcheggiare ecc.

Evidentemente lo proposi in modo adeguato perché spesso, di lì in poi, la serata trascorse in quel modo e, poco dopo, anche nella villa in collina di un altro di noi. Così facendo, evitando di spendere cifre enormi ogni week end, potei permettermi di andare in discoteca una volta al mese senza dover limitare troppo la spesa.

Dire “NO” non significa necessariamente rifiutare una proposta; può anche significare proporre una valida alternativa per fare un qualcosa di diverso, per rimandarlo, per fare la stessa cosa in modo o luogo diverso. Se mi propongono di andare a Firenze, città che ho già visto almeno una decina di volte, invece di rifiutare posso proporre di visitare Pisa o Lucca o Pistoia, motivando la mia proposta con il minor afflusso turistico, il minor costo degli hotel o semplicemente dicendo che Firenze mi ha stufato e quindi voto contro quella proposta. Non avete idea di come le persone ammirino chi ha le idee chiare e le sa mostrare con fermezza.

La stessa cosa vale per la scelta dei locali per la cena fuori o per il film; se non conosco il locale posso provare e, in caso rimanga scontento, già al termine della cena farò sapere agli amici che su questo locale facciamo una croce. Per il film, se non è il nostro genere meglio dirlo subito e, al contempo, proporre un film di nostro gradimento. Non so che amici frequentiate voi ma so che le “immense compagnie” cantate dagli 883 sono scomparse da decenni. Se per una volta vi separaste a guadagnarci sarebbe soprattutto la vostra amicizia perché al successivo incontro avreste qualcosa in più di cui parlare.

Come ho scritto sopra, tutto sta ad iniziare; dopo le cose vengono automatiche.

Sergio Motta

Bugiardini, la salute in scena: un progetto della Fondazione TRG e Ospedale Koelliker

A TORINO FINO AD OTTOBRE 

Parlare di salute con arguzia, ironia e comicità. Farlo nelle piazze, nei loghi di aggregazione dei quartieri, in mezzo alla gente. Avvicinare il pubblico, ed in particolare gli elementi più fragili della società, a temi importanti come movimento ed alimentazione. È questa l’idea che sta dietro a Bugiardini, un progetto della Fondazione TRG e Ospedale Koelliker, inserito nel ricco calendario di appuntamenti de La cultura dietro l’angolo, un programma – da un’idea di Fondazione Compagnia di San Paolo in collaborazione con la Città di Torino – di oltre 120 attività culturali diffuse nelle circoscrizioni della città che porta la cultura a poca distanza da casa, creando nuove occasioni di relazione, condivisione, aggregazione e partecipazione.

Bugiardini è un ciclo di incontri gratuiti che, fino al 3 ottobre, porta nelle case del quartiere, nelle biblioteche e nelle librerie di Torino la salute, rendendola semplice e divertente, alla portata di tutti.

I protagonisti di Bugiardini sono l’attrice torinese Giorgia Goldini della Fondazione TRG, i medici dell’Ospedale Koelliker – fisiatri, gastroenterologi, infermieri, fisioterapisti, ortopedici, infettivologi – e, ovviamente, il pubblico. In ogni incontro, come nella migliore delle tradizioni del teatro di improvvisazione, si sa di ciò che si parla ma non come lo si farà. Giorgia guida, il medico risponde, il pubblico partecipa, reagisce, interviene… E tra una risata e l’altra si riescono ad affrontare con leggerezza temi importantissimi per tutti.

“La cultura e il teatro in particolare – dichiara Emiliano Bronzino, Direttore Artistico della Fondazione TRG – sono occasioni fondamentali per il benessere di tutti. Inoltre, i linguaggi teatrali aiutano a veicolare concetti importanti come la salute e la prevenzione in modo semplice e alla portata di tutti. Con Bugiardini fin dai primi appuntamenti ci siamo resi conto di come il teatro permetta agli spettatori di incuriosire e sentirsi liberi di esprimere i propri dubbi e domande”.

“Portare la salute più vicina alla vita delle persone, – dichiara Koelliker – incontrare la gente, interagire con il pubblico e dare la possibilità a tutti di capire l’importanza di argomenti come movimento o alimentazione è un’attività che intraprendiamo con grande piacere. Il motto del nostro ospedale è Prima la persona e queste attività ci aiutano ad avvicinarci realmente a tutti e a proseguire la missione di aiutare le persone a stare bene”

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI BUGIARDINI

Martedì 25 luglio 17:30 Casa Vallette piazza Eugenio Montale 18/A
Giovedì 27 luglio 17:30 Piùspazio4 via Saccarelli 4
Venerdì 1° settembre 17:30 Casa nel parco via Panetti 1
Martedì 5 settembre 17:30 Binaria Via Sestriere 34
Venerdì 15 settembre 17.00 Centro interculturale corso Taranto 160
Mercoledì 27 settembre 17:30 CdQ San Salvario via Oddino Morgari 14
Venerdì 29 settembre 17:30 Casa nel parco via Panetti 1
Martedì 3 ottobre 17:30 Binaria Via Sestriere 34

Turismo responsabile, le vacanze rispettose e solidali

Secondo la definizione della Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il turismo responsabile è quello “attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture”. Per essere un turista desiderabile quindi e’ necessario esercitare tutte quelle buone pratiche che sostengono lo sviluppo del luogo che si visita attraverso azioni di protezione dell’ambiente, ma anche di rispetto nei confronti di culture e consuetudini locali rammentando che quando ci rechiamo in un luogo come turisti siamo ospiti.


Per passare dalla teoria alla pratica e diventare viaggiatori etici
e’cosa buona seguire, dunque, alcune semplici regole e attuare un comportamento corretto e riguardoso al fine di contribuire al benessere generale delle destinazioni che decidiamo di visitare. Vediamo di cosa si tratta.

Per cominciare e’ utile prepararsi in anticipo e avere una conoscenza sufficiente del luogo in cui si andra’: religione, cultura, abitudini e qualche parola della lingua locale. Questo approfondimento permettera’ sia di conoscere le specificita’ della meta che raggiungeremo che di adattarci alle condizioni e rispettarle al meglio.

Scegliere un mezzo ecofriendly e’ importante per ridurre l’impatto sull’ambiente, se non si deve andare proprio dall’altra parte del mondo, dunque, evitare l’aereo e utilizzare il treno puo’essere d’aiuto. Se invece il viaggio e’ lungo e richiede il volo una volta arrivati a destinazione sarebbe opportuno, se le condizioni del luogo lo permettono,  girare in bicicletta o con altri mezzi ecologici.

Rispettare l’ambiente sembra oramai una frase inflazionata e monotona ma e’ necessario ripeterla e soprattutto metterla in pratica per esempio buttando la spazzatura solo nei bidoni appositi e se non se ne trovano nelle vicinanze e’ doveroso non abbandonare i rifiuti dove capita.

Un’altra cosa molto importante e’ ridurre il consumo d’acqua.Fare docce veloci e tenere aperti i rubinetti lo stretto indispensabile sia negli alberghi che nei locali che frequentiamo durante il viaggio e’ un’ottima prassi.

Per supportare il paese che stiamo visitando, poi, sarebbe molto utile acquistare souvenir prodotti nel territorio, questo vale anche per il cibo e piuttosto che mangiare e bere nelle catene globalizzate sarebbe opportuno frequentare caffe’ e ristoranti tipici del posto contribuendo cosi’ all’economia locale. Inoltre bisognerebbe evitare di acquistare oggetti che contengono parti animali, il loro utilizzo, infatti, è una grave minaccia alla biodiversità del pianeta.

Rimanendo sulla questione degli animali e’ davvero importante dedicargli tutta la nostra attenzione e rispetto. Se si va in visita nei parchi e’ necessario leggere bene il regolamento ed evitare tutto cio’ che puo’ arrecare fastidio, dai rumori molesti al tentativo di contatto, il piu’ delle volte indesiderato, e anche dare loro del cibo non e’ sempre una buona idea. Infine lasciate nel loro ambienteconchiglie, sabbia e non toccate le stelle marine.

Facendo riferimento a cio’ che e’ successo al Colosseo in questi ultimi giorni, quando una turista ha scritto le sue iniziali su uno dei suoi muri, si rende necessario ricordare di rispettare in tutti i modi anche le opere d’arte, i siti archeologici e ogni bene prezioso creato e lasciato dall’essere umano. Viaggiare e’ una occasione per arricchirci, per conoscere e tornare a casa con una importantee nuova esperienza, farlo con responsabilita’ e’ ancora piu’apprezzabile e formativo.

MARIA LA BARBERA

“IAAD” e “Raduno di Stile” per il 90° del MAUTO

Davanti alla sede del “Museo dell’Automobile” di Torino, una mostra en plein air con i modelli iconici del design automobilistico

Venerdì 21 luglio

Fra i tanti appuntamenti in programma per spegnere le 90 gloriose candeline del “MAUTO – Museo Nazione dell’Automobile” di Torino (attualmente intitolato a Gianni Agnelli, in precedenza al fondatore Carlo Biscaretti di Ruffia e fra i più importanti e antichi Musei automobilistici al mondo), è sicuramente di particolare rilievo l’iniziativa del torinese “IAAD. – Istituto di Arte Applicata e Design”, fra i principali poli di “Educazione ed Alta Formazione” in Italia ed in Europa nell’ambito del “Design”, che, per l’occasione, ha attivato la propria “community” (sede dal 2017 nel quartiere “Aurora”, all’interno del quartier generale “Lavazza”) organizzando, in collaborazione con la 7^ edizione di “Raduno di Stile” una suggestiva mostra “a cielo aperto”, davanti  alla sede del “Museo dell’Automobile” in corso Unità d’Italia 40.

Venerdì 21 luglio, dalle 17.30 alle 19saranno esposti oltre 40 modelli iconici del design automobilistico presentati dai progettisti del car design dei principali “Centri Stile” italiani e internazionali presenti sul territorio.

Per celebrare l’anniversario, sarà inoltre donata al “Mauto” un’opera d’arte unica, realizzata a mano in Italia da #Anterarte e “IAAD.” su un parafango di una supercar“EFFea, omaggio alla vitalità e alla creatività”, risultato di un viaggio in un mondo di colori, “immaginando di attraversare l’arcobaleno per raccogliere gocce dai toni vivaci e trattenerle sul metallo”.

Lo sfondo giallo, colore di Modena, è un tributo alla solarità della manager Mariella Mengozziprima donna alla guida del “Museo nazionale dell’Automobile” dal 2018 al 2023 e prematuramente scomparsa alcuni mesi fa. “Le linee tracciate – spiegano i responsabili – richiamano quelle della mano e rappresentano le carriere professionali. Alcune si incrociano, altre sono distanti o parallele, ma sono tutte accomunate dal senso di appartenenza al magico mondo dell’automobile. I colori e le linee corrono secondo il senso di marcia, lasciando allo spettatore la curiosità di inseguire le campiture cromatiche per trovare una continuità nei flussi aerodinamici e trasformarle in sensazioni personali”. L’opera sarà firmata dai designer di “Raduno di Stile”.

La community “IAAD.”, in collaborazione con “F.O.R.M.A – Fondazione Ospedale Infantile Regina Margherita Onlus” –  coinvolgerà anche i bimbi del “Regina Margherita” nei festeggiamenti con una giornata di “laboratori creativi” in reparto condotti da un gruppo di volontari tra docenti e designers. Tra le attività proposte: racconti sul designstorytelling attraverso video e immagini, nonché laboratori di disegno su tessuto e carta.

Le attività sono organizzate in collaborazione con il “Mauto” che a sua volta offrirà una visita guidata gratuita ad un gruppo di pazienti in cura all’“Infantile” e con “CARIOCA”, che metterà a disposizione i materiali per i laboratori e alcuni premi per i bimbi.

g.m.

Nelle foto:

–       “Itala 11”

–       “EFFea”

–       “EFFea”

‘Dedicata a te’, a Torino più di novemila i nuclei famigliari beneficiari della carta solidale del Governo

Dedicata a te è una carta elettronica con un contributo unico di 382,50€ destinata alla spesa e ai generi alimentari di prima necessità e rivolta ai cittadini più in difficoltà e con ISEE fino a 15mila euro.

Gli elenchi dei beneficiari della Carta sono stati predisposti dall’INPS sulla base dei criteri definiti dal Decreto del Ministero dell’agricoltura e dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Non riceveranno la carta i nuclei familiari che, alla data di entrata in vigore del decreto (12 maggio 2023), avevano tra i propri componenti titolari di reddito di cittadinanza e reddito di inclusione o altre misure di inclusione sociale o sostegno alla povertà. Sono inoltre esclusi i nuclei familiari nei quali almeno un componente sia già beneficiario di nuova assicurazione sociale per l’impiego, indennità di mobilità, fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito, cassa integrazione guadagni, qualsiasi altra forma di integrazione salariale per disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.

Proprio in questi giorni i Comuni stanno ricevendo dall’INPS l’elenco dei nuclei beneficiari -che a Torino sono circa 9.300- e predisponendo l’invio di lettere di notifica. Per ritirare la carta, nominativa e prepagata, bisognerà quindi aspettare questa comunicazione e poi recarsi in un qualsiasi Ufficio Postale.

La Città di Torino, per andare incontro alle esigenze dei beneficiari, metterà a disposizione, oltre alla comunicazione via lettera, anche la possibilità di verifica digitale. Da oggi, accedendo con il proprio SPID al portale Torino Facile, si potrà controllare se il proprio nucleo rientra tra gli aventi diritto consultando la pagina dedicata.

Il contributo una tantum potrà essere speso esclusivamente entro il 31 dicembre 2023. Per attivare la card assegnata sarà necessario utilizzarla per effettuare un primo pagamento entro il 15 settembre; la mancata attivazione entro la data indicata comporterà l’annullamento del contributo.

Per informazioni: U.R.C. Dipartimento Servizi Sociali, Sociosanitari e Abitativi. Tel. 011-01125111 dal lunedì al giovedì ore 14-16; il martedì 9-12,30/14-16,00.

Beni confiscati alle mafie, la Regione: “691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali”

ASSESSORE MARRONE: “LO DEDICHIAMO ALLA MEMORIA DI PAOLO BORSELLINO E DELLA SUA SCORTA”
Il bando 2023/24 per il riutilizzo dei Beni confiscati alle mafie metterà a disposizione 691mila euro per progetti di riutilizzo a fini civici e sociali. 205mila euro per le spesa corrente dei beni e 486mila per spese di investimento sugli stessi. I comuni e gli enti avranno infatti la possibilità non solo di ristrutturare i beni per poi metterli a disposizione della cittadinanza, ma potranno anche utilizzare i fondi regionali per le utenze dei beni in loro carico.
Ad annunciarlo è l’assessore regionale al contrasto alle mafie Maurizio Marrone, in occasione dell’anniversario della strage di Via D’Amelio a Palermo, che si celebrerà domani, e che ricorda il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta.
Se la ‘Ndrangheta riesce a infiltrarsi nella ristorazione, addirittura dentro il Palazzo di Giustizia, la lezione da imparare è che tutto ciò che viene sequestrato deve essere riutilizzato a finalità “no profit” così da scongiurare qualsiasi infiltrazione – dichiara l’assessore Maurizio Marrone, commentando il recente caso “Liberamensa”. “Questa mattina – prosegue – insieme ad Alessandro Cammarata abbiamo fatto visita al Comune di Pavarolo, tra i vincitori del bando 2022, per visitare il cantiere che porterà una villa sequestrata alla mafia a diventare un centro polifunzionale per i servizi alle famiglie. Un intervento concreto, capace di venire incontro ai bisogni del territorio, e che dedichiamo alla memoria del giudice Paolo Borsellino. Per questo motivo abbiamo voluto donare al sindaco di Pavarolo, Laura Martini, una targa dedicata al giudice ucciso dalla mafia“.
Nel dettaglio:
Il centro polifunzionale di Pavarolo, ospiterà un punto di ascolto che fornirà personale esperto a sostegno dei progetti sociali proposti per fornire aiuto a varie categorie di utenti, quali genitori separati e coppie in crisi, donne vittime di violenze, donne operate di cancro al seno, famiglie in stato di disagio (con l’organizzazione, a titolo esemplificativo, di laboratori rivolti ai giovani sulla sensibilizzazione alle mafie e di educazione alla cittadinanza ed alla legalità; psicologo a supporto di famiglie in stato di disagio e/o adolescenti in difficoltà; sportelli di ascolto per le donne che devono affrontare diagnosi e cure relative al cancro; incontri tra neomamme e professioniste di ausilio ad affrontare il percorso di nuova genitorialità; consulenza legale gratuita).
Si intende inoltre realizzare un luogo destinato a costituire un momento di dialogo intergenerazionale, coinvolgendo anziani e minori per consentire alle nuove leve di scoprire l’importanza del passato per leggere il presente (per esempio: creazione di momenti ludici in cui i nonni possono insegnare ai bambini i giochi ed i balli di una volta, la costruzione di giocattoli del passato e la narrazione di vecchie favole e filastrocche) e mettere a disposizione una sala a rotazione utilizzata da cittadini appassionati di arte e cultura, che mettono a disposizione di altri cittadini le proprie competenze (organizzando, ad esempio, incontri e corsi di arte, musica e cultura varia).

Tavola rotonda: “Non con la violenza”

Il Coordinamento interconfessionale regionale “Noi siamo con voi” in collaborazione con il Comitato per i diritti umani e civili del Piemonte organizza la tavola rotonda “NON CON LA VIOLENZA” presso il Centro culturale italo arabo Dar al Hikma di Via Fiochetto, 15 Torino per il giorno mercoledì 19 luglio h 18.00.

Interverranno:

  • Sara Zambaia, Consigliera regionale e vice Presidente del Comitato per i diritti umani e civili della Regione Piemonte.

  • Giovanna Pentenero, Assessore Comune di Torino al lavoro, attività produttive, coordinamento politiche per la multiculturalità

  • Giampiero Leo, portavoce del Coordinamento interconfessionale regionale “Noi siamo con voi” e vice presidente del Comitato per i diritti umani e civili della Regione Piemonte

  • Esponenti di diverse Confessioni Religiose e Associazioni della società civile

Modera: Younis Tawfik , Presidente del Centro culturale Dar al Hikma

L’iniziativa si pone in continuità con il desiderio di un dialogo costante e duraturo di pace e solidarietà, per una riconciliazione e interazione tra le diverse culture – in cui l’identità vengano rispettate, ma rappresentino stimolo e arricchimento reciproco – e per un maggior coinvolgimento delle e dei giovani “nuove cittadine/i di origine straniera.

La Città di Torino, la Regione Piemonte e la comunità piemontese in generale, rappresentano già un esempio positivo in questa direzione. Non sarebbe, però, ne saggio ne lungimirante ignorare cosa sta avvenendo oltralpe, nonché le crescenti situazioni di disagio emergenti anche nel nostro Paese.

Per dare una risposta il più possibile adeguata a queste problematiche, riteniamo che sia necessario fare un passo in avanti nel rafforzamento di una grande alleanza “educativo-sociale” rivolta al bene comune e a tutte le persone e realtà presenti sul nostro territorio. Fondamentali, quindi, le “Politiche Pubbliche” di competenza dello Stato e di tutti gli altri livelli istituzionali, ma anche il protagonismo e la collaborazione proattiva delle associazioni, delle moschee, della Chiesa, delle varie comunità e realtà religiose, civili e sociali.

Tutte componenti, quelle succitate, primarie per la promozione di processi di integrazione e prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione, ghettizzazione e diffusione della criminalità.

Un lavoro dunque paziente, costante, intenso volto alla costruzione di una società più giusta e più umana nel rispetto di ognuno e della legalità. Dunque rigorosamente col metodo della condivisione, della responsabilità civica e della fraternità e, assolutamente ……”NON CON LA VIOLENZA”

Elena Basteris la vincitrice della borsa di studio di Amazon

Politecnico di Torino. Dedicata alle materie STEM


Elena Basteris ha 20 anni e da Cuneo ha deciso di trasferirsi a Torino per frequentare il Politecnico con la valigia colma di passione per l’informatica e per le materie scientifiche, interessi che coltiva da quando era bambina. Oggi è al primo anno di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino.

Dal 2018 – anno di inizio del progetto – a oggi, sono 19 le giovani meritevoli premiate con una borsa di studio della durata di 3 anni, del valore di €6.000 all’anno.

 

 Elena Basteris, studentessa del corso di Laurea in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, è la vincitrice della quinta edizione di “Amazon Women in Innovation”, la borsa di studio promossa e finanziata da Amazon per supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie STEM.

La giovane meritevole – insieme alle vincitrici degli altri cinque atenei italiani coinvolti nell’iniziativa di Amazon – usufruirà di un finanziamento di €6.000 per l’anno accademico 2022/23, con possibilità di rinnovo nei successivi due anni, oltre al supporto di una mentor, ossia una manager di Amazon che possa aiutarla a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o affrontare un colloquio di lavoro.

La borsa di studio è parte del programma “Amazon nella Comunità” e mira ad aiutare le giovani studentesse di discipline STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ad avere successo nell’economia digitale ed essere d’esempio per le tante altre ragazze che vogliono intraprendere questi percorsi di studi.

Oltre al Politecnico di Torino, gli Atenei italiani che hanno aderito all’iniziativa sono stati l’Università degli Studi di Cagliari, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II,  l’Università degli Studi di Palermo e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Chi è la vincitrice di “Amazon Women in Innovation” per il Politecnico di Torino

Elena Basteris ha 20 anni e da Cuneo ha deciso di trasferirsi a Torino per frequentare il Politecnico con la valigia colma di passione per l’informatica e per le materie scientifiche, interessi che coltiva da quando era bambina. “Sono al primo anno di Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino e ho già superato tre esami. L’informatica è sempre stata la mia vera passione, per questo anche sulla scelta dell’Università non ho mai titubato”.

Se anche gli interessi, così come i tratti somatici, siano ereditari, non è ancora dato saperlo, eppure Elena non ha dubbi che la passione per le discipline scientifiche l’abbia ereditata dal suo papà: “Mio padre è un ingegnere di professione e insegna matematica e fisica a scuola. Sono cresciuta in un contesto molto stimolante, che mi ha permesso di approcciarmi allo studio delle materie scientifiche con curiosità e passione, e credo che mi abbia consentito di avere una marcia in più”.

Guardando al futuro, Elena è molto ottimista: “Il settore dell’Informatica offre numerose opportunità di crescita, personale e lavorativa. Ad oggi non so ancora quale sarà la mia specializzazione, ma una cosa è certa: una volta laureata desidero trovare un lavoro che mi permetta anche di viaggiare e di conoscere culture diverse”.

“Amazon Women in Innovation”: dal 2018 a oggi

“Amazon Women in Innovation” nasce nel 2018 e, per il quinto anno consecutivo, continua a supportare e incentivare le giovani studentesse universitarie appassionate di materie STEM. Quest’anno, con l’aggiunta dell’Università degli Studi di Palermo e dell’Università Federico II di Napoli, coinvolge sei Atenei, a conferma del successo riscontrato nel corso delle precedenti edizioni. Con le premiazioni annunciate oggi, dal 2018 il progetto ha premiato 19 giovani meritevoli attraverso l’erogazione di 19 borse di studio.

I ladri di tempo

Mesi fa scrissi un articolo sui vampiri energetici, cioè quelle persone che ti succhiano letteralmente l’energia, a loro uso e consumo, non curandosi di come tu ti senta dopo e, soprattutto, non tenendo in conto i consigli che tu hai elargito su loro pressante richiesta.

Solitamente sono amici o colleghi, qualche volta parenti, che hanno sempre un problema in più di quanti ne abbia tu, che chiedono aiuto sotto forma di telefonata, incontro urgente, visita a casa nostra, come se da quell’evento dipendesse la loro esistenza; quando, poi, hai suggerito loro quella che ti pare essere la soluzione migliore, quando hai spostato un appuntamento se non addirittura un week end di relax si allontanano da te come se nulla fosse successo o, peggio ancora, lamentandosi di non aver ricevuto supporto adeguato.

Alla pari con questi vampiri vi sono i ladri di tempo; persone anch’esse dedite a occupare parte del vostro tempo, ma in maniera diversa.

I ladri di tempo sanno selezionare le persone a cui approcciarsi: non importa cosa voi stiate facendo o come voi stiate; per loro conta soltanto che dedichiate loro del tempo e lo pretendono in forma garbata, subdola.

Se hanno un appuntamento solitamente arrivano in ritardo, così da privarvi del tempo di attesa (che avreste dedicato ad altro), pretendono che dedichiate loro del tempo come se fosse un diritto divino e, ciò che è peggio, si palesano improvvisamente prendendovi letteralmente alla sprovvista.

Mentre i vampiri succhiano la vostra energia sottoponendo i vostri neuroni ad uno stress enorme, i ladri di tempo possono anche essere portatori di notizie buone o, quanto meno, non drammatiche; non essendo prevista la loro comparsa, però, vi obbligano a riformulare tutti i vostri impegni, dall’uscita per fare la spesa, all’appuntamento galante, al colloquio di lavoro perché, per loro, contano solo sé stessi.

Solo molto attenti ad individuare la preda; con voi non hanno orario e qualsiasi momento va bene. Se avete un appuntamento con loro possono anche tardare di mezz’ora o un’ora, perché sanno che li aspettate; se, invece, devono prendere un treno o un aereo, hanno prenotato una visita medica, devono andare in un negozio verso l’ora di chiusura saranno puntualissimi, più di un orologio atomico; non dipende, dunque, da loro ma da voi, che li avete abituati troppo bene.

Tutti noi ne conosciamo alcuni e l’unico modo per insegnare loro qualcosa è neutralizzarli.

Quando non esistevano ancora i cellulari, io ed altri amici ci trovavamo sotto casa di uno di questi amici per la gita fuori porta domenicale. Questo ragazzo, sotto la cui casa ci trovavamo, è una delle persone più puntuali che conosca: concedeva al massimo 10minuti di ritardo dopo di che andava via e chi c’era c’era; chi arrivava e non trovava più nessuno, non potendo contattarci perché, come ho detto, non esistevano i telefoni mobili se ne tornava a casa o organizzava qualcos’altro e la volta dopo arrivava addirittura in anticipo.

I ladri di tempo solitamente non hanno una vita realmente impegnata, sono solo disordinati ed egoisti; posso capire un medico in visita domiciliare che non può prevedere con esattezza l’ora in cui verrà da noi, e infatti non ci dà un appuntamento preciso, posso capire un agente di commercio che non sa quanto traffico troverà per strada e che genere di ordine gli effettueranno i clienti, ma un amico che esce di casa a centro metri da casa nostra, ci raggiunge a piedi, magari di domenica mattina e riesce a giungere con 20 minuti di ritardo significa che non ha rispetto di noi e delle nostre esigenze. Se nelle piccole cose si comporta così, figuriamoci quando gli viene realmente chiesto un impegno, un sacrificio come si può comportare.

Il buonismo che ci ammanta e che è nel DNA di molti di noi ci porta ad accettare, anzi a subire, questi comportamenti che spesso incontriamo anche nel pubblico impiego e che si incrociano con la procrastinazione, di cui ho scritto mesi fa.

Una psicologa che conosco ammetteva che lei sarebbe puntuale fino all’ora di uscire di casa; poi, vedendo che ha ancora qualche minuto, riesce sempre a fare qualcosa che la porta a giungere immancabilmente in ritardo anche di 1 ora sull’orario di appuntamento.

Menomale che dovrebbe aiutare gli altri a risolvere i problemi.

Sergio Motta