Il 29 giugno un grande evento a Ciriè per celebrare le tappe della sua attività. Dalla fondazione nel 1983 per volontà di Franco Malerba, rimasto paraplegico dopo un incidente, ai progetti di inclusione sociale tra Torino e provincia per dare un’opportunità a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro: persone con disabilità psico-fisiche, donne fragili e giovani in cerca di occupazione. Fino all’apertura del Laboratorio Franco Malerba, il nuovo insediamento produttivo sostenibile che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, e costituirà una nuova Comunità Energetica Rinnovabile.
Oltre 2500 persone con disabilità psico-fisiche, giovani in cerca di occupazione e migranti richiedenti asilo, donne fragili, studenti tirocinanti e inserimenti nei Centri Diurni; circa 40 progetti di inclusione sociale partecipati; una rete di più di 50 attori coinvolti, tra imprese private, istituzioni, enti pubblici e realtà del terzo settore; 5 aree di intervento nel laboratorio (assemblaggio, collaudo visivo e strumentale, confezionamento e inscatolamento, test funzionali, riparazioni) e diverse altre attività e servizi come l’accoglienza ai migranti, l’apicoltura, la gestione delle eccedenze alimentari e la manutenzione del verde urbano pubblico e privato.
Sono i numeri di quarant’anni di attività della Cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”, fondata nel 1983 da Franco Malerba per dare un’opportunità a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro. Ha sede a Ciriè in una struttura di 150 mq dove lavorano i 19 soci cooperatori e i volontari che ogni anno partecipano ai diversi progetti.
Per celebrare l’importante anniversario è in programma un grande evento il 29 giugno alle 19 a Ciriè sotto la tensostruttura di Villa Remmert in cui verrà presentato il Laboratorio Franco Malerba, un nuovo insediamento produttivo sostenibile a Lanzo che fornirà prodotti e servizi alle aziende locali e alla comunità, grazie all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e costituirà anche una nuova Comunità Energetica Rinnovabile per coprire il fabbisogno di energia elettrica di cittadini, attività commerciali, imprese, enti territoriali e autorità locali, con un impianto alimentato da fonti rinnovabili. Il Laboratorio recupererà, in modo originale e accogliente, un’area produttiva non più in uso nell’ex Cotonificio Vallesusa, struttura storica, con indubbi vantaggi per la cittadinanza.
La vita di Franco Malerba, portavoce dei più deboli e fondatore della Cooperativa
Paraplegico dall’età di diciotto anni a causa di un incidente stradale che gli procura lesioni irreversibili alla colonna vertebrale, quella di Franco Malerba (classe 1948) è la storia di un giovane con tanta voglia di vivere che a partire da quel tragico evento si confronta e si scontra con un mondo segnato da innumerevoli difficoltà e colmo di discriminazioni verso le persone con disabilità: subisce infatti l’esclusione dal mondo del lavoro, l’assenza di opportunità di relazioni sociali, la marginalizzazione dovuta alle barriere architettoniche e alla scarsa sensibilità della gente.
Nonostante tutto, la sua positività e la capacità di attingere motivazione da chi soffre di patologie più gravi della sua ma cerca di vivere comunque un’esistenza piena e soddisfacente, gli permettono di trovare la forza per rialzarsi e lottare per difendere i diritti di chi è svantaggiato.
Nel 1976 a Torino crea un gruppo di advocacy – l’UICEP – che ben presto si espande a livello regionale e nazionale e si fa promotore dell’abbattimento delle barriere architettoniche e del rifiuto delle azioni di “solidarietà ipocrita”, di facciata, non finalizzate cioè a cambiare radicalmente le condizioni critiche. Partecipa come opinionista alle dirette di Radio Diocesana per amplificare la voce delle tante persone portatrici di handicap e delle loro famiglie e per sensibilizzare la comunità sulle difficoltà che vivono ogni giorno e sulle loro esigenze. Col passare degli anni si attiva anche su altri fronti e, insieme alle battaglie a favore dei disabili, inizia ad allargare il campo dei diritti negati anche ad altre categorie: i bambini senza genitori, le famiglie in povertà, gli anziani soli. Matura quindi la decisione di rendersi disponibile, con sua moglie Agnese, ad accogliere ragazzi in affido famigliare e il suo caso rappresenta di fatto il primo esempio in Piemonte di affido in nucleo famigliare con disabilità.
Dopo gli anni di attivismo a Torino, tra volontariato e radio, nel ’79 si trasferisce nel ciriacese, e si rende subito conto che le conquiste sui diritti ottenute nella grande città, qui in provincia non sono mai arrivate. Riparte dunque da capo, incontra e ascolta altre persone della comunità locale sensibili alle stesse problematiche e ne raccoglie bisogni e richieste. Contribuisce alla nascita del Gruppo Inserimento Sociale Handicappati (GISH), un’organizzazione impegnata nella difesa dei diritti delle persone svantaggiate: inizia a portare i disabili in strada, nelle piazze e davanti alle sedi istituzionali, e ancora in tanti ricordano la manifestazione davanti al Comune di Ciriè in cui raduna i disabili all’uscita di una seduta del Consiglio per far sentire la loro voce direttamente agli amministratori. Poi, come vicepresidente del Coordinamento Autogestione Handicappati (CAH) di Torino riesce a ottenere, tra le altre cose, l’avvio del servizio taxi per disabili a Torino, il primo in Italia. Ma non gli poteva bastare occuparsi solo di tempo libero: negli anni cresce il suo impegno per garantire ai disabili spazi e sedi per la gestione degli incontri e delle “lotte” e per favorire la partecipazione civile.
Oltre ai tanti diritti fondamentali, sanciti peraltro dalla Costituzione italiana, di cui Franco Malerba si fa promotore affinché vengano rispettati (come la dignità della persona umana, l’uguaglianza morale e giuridica, la partecipazione alle scelte che toccano tutti e ciascuno, la salute e la giustizia), ce n’è uno in particolare che lo impegnerà attivamente lungo tutto il corso della sua vita: il diritto al lavoro. Così, per contribuire ad ovviare alla mancanza di percorsi formativi nelle scuole e alla diffidenza delle imprese nei confronti dell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, fonda nel 1983 a Ciriè la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte, con il duplice obiettivo, da un lato di dimostrare alle aziende che si può dare un’opportunità concreta a coloro che rimangono ai margini della società e del mondo del lavoro grazie a progetti di inclusione sociale rivolti alle donne fragili, alle persone con disabilità e ai giovani in cerca di occupazione, dall’altro, offrendosi come sede duratura di occupazione per coloro che non avrebbero trovato posto in aziende ‘profit’.
Franco muore il 25 dicembre 1993, dopo una lunga e dolorosa malattia, ma avendo seguito, anche negli ultimi mesi, la ‘sua’ cooperativa, ed essendosi preoccupato di assicurarne la continuazione attraverso un passaggio di consegne organizzativo e spirituale. Ricorrono quest’anno anche i trent’anni dalla morte: per questo il nuovo laboratorio porterà il suo nome.
I 40 anni della Cooperativa sociale “Dalla Stessa Parte”: i progetti avviati e il nuovo Laboratorio Franco Malerba
Da quando, nel 1983 Franco Malerba decide di aprire un laboratorio per la lavorazione artigianale del cuoio, ad oggi, la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte dà vita e sviluppa importanti progetti: dall’assemblaggio, confezionamento e inscatolamento di componenti elettronici, alla manutenzione del verde pubblico e privato, al progetto MEL dedicato all’apicoltura e alla produzione di miele naturale e locale. Seguendo sempre la bussola dell’impegno nelle politiche attive per il lavoro a favore delle categorie più svantaggiate: persone con disabilità cognitiva e disagio psichiatrico, giovani e migranti in cerca di occupazione, ex detenuti, donne fragili.
A quarant’anni di distanza, grazie alla continua diversificazione delle attività e dei servizi offerti e alla professionalità degli operatori, la Cooperativa Dalla Stessa Parte viene oggi riconosciuta come una realtà di successo, polivalente e competitiva sul mercato, che contribuisce ogni giorno all’inclusione lavorativa dei più deboli, un partner affidabile per le imprese, piccole, medie e grandi, che possono esternalizzare con fiducia diverse attività manuali (aziende come Inpeco, Aultron, Duevi, Ravizza Packaging, Cerealterra, Sirius, Tiesse, Ristoro, Cipriani, Serraplastica, Acg Grafica, Fustelgrafica, Kingo, Xev Trade, Electronica, Naste, Reynaldi). Ma anche per gli enti, le istituzioni e altre strutture locali, tra cui i Comuni di Ciriè, San Carlo, Borgaro, Lanzo, Mathi, Nole e San Maurizio, il Cis Ciriè, CISS38, Centro per l’Impiego Ciriè, ASLTO4 Dipartimento di Salute Mentale, Fatebenefratelli, Prefettura di Torino, Città Metropolitana di Torino, il Politecnico di Torino, CIAC, etc.
Per celebrare al meglio l’importante anniversario, il 29 giugno a Ciriè sarà presentato un nuovo grande progetto della cooperativa: il Laboratorio Franco Malerba, un insediamento produttivo di 800 metri quadrati a Lanzo dedicato all’inserimento lavorativo di persone con disabilità psico-fisiche, sindromi autistiche, appartenenti alla categoria dei NEET (giovani che non studiano e non lavorano) e donne fragili con gravi problemi famigliari. La nuova struttura, studiata grazie alla consulenza del DIGEP (Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione) del Politecnico di Torino, aprirà ufficialmente all’inizio del 2024 e si occuperà di fornire prodotti e servizi alle aziende e agli enti locali, e continuerà a promuovere il valore dell’essere umano e dell’integrazione sociale sul territorio, in una zona montana definita “fragile” dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne, e per questo da riscoprire, riqualificare e valorizzare.
Dal punto di vista economico, il progetto del Laboratorio Franco Malerba – inclusi l’acquisto dell’immobile e i lavori di ristrutturazione – si attesta intorno a 400 mila euro, in parte coperto da un mutuo bancario, in parte da capitale dal fondo Opes (50.000€, come capitale sociale da restituirsi nei tre anni successivi senza interessi), e per la restante parte ancora da finanziare, da donazioni private, contributi istituzionali, e dai proventi della campagna di crowdfunding “Quarant’anni Diritti” lanciata dalla Cooperativa lo scorso maggio e attiva fino a luglio (https://www.eppela.com/lablan).
“Forse nel 1983 nessuno si sarebbe aspettato che DSP potesse essere ancora qui, dopo quarant’anni. La Cooperativa nel frattempo ha attraversato molte crisi, alcune anche gravi, dovute a fattori esterni e cambiamenti interni, eppure è rimasta fedele agli ideali e al mandato di Franco. Ma ha anche rappresentato, per molti ragazzi con disabilità, un punto di svolta nella vita, una certezza e una speranza. Oggi siamo più maturi, più indomiti, più lucidi, più folli e contiamo di continuare a esserlo. Il Laboratorio a Lanzo è l’investimento della maturità, il segno della nostra fiducia nel futuro, l’impegno a continuare ad essere ‘dalla stessa parte’ delle persone più in difficoltà. Come farebbe Franco, se fosse ancora tra noi.”
Antonella Enrici Vaion, Presidente Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte
“Realtà come questa sono preziosissime per il nostro territorio perché garantiscono un’attenzione costante e un supporto importante a chi vive in condizione di fragilità, in stretta collaborazione e connessione con i servizi messi in campo dalla Regione. In quarant’anni di attività la Cooperativa sociale Dalla Stessa Parte ha sicuramente vissuto e dato il proprio supporto alle istituzioni per trovare le migliori soluzioni su temi sensibili, mettendo quindi la propria esperienza a fatto comune per giungere insieme alle migliori politiche attive a sostegno di chi vive l’emarginazione sociale”.
Elena Chiorino, assessore al Lavoro e alla Formazione professionale della Regione Piemonte
“L’Inclusione è un dovere di civiltà che merita la massima attenzione politica nel sostenere le esperienze e i modelli positivi del territorio. Occorre rifiutare una “cultura dello scarto”, che mette ai margini chi dovrebbe essere invece posto al centro della comunità. In un momento come quello attuale, occorre intervenire in maniera decisa, immaginando strade fino ad ora non battute e coinvolgendo tutti gli attori che abbiano l’obiettivo di porre al centro i bisogni della persona e delle famiglie”.
Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte