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A Volpiano “L’ora del racconto”

 Per avvicinare i bambini alla lettura. Riprendono gli incontri nella biblioteca comunale

Giovedì 13 febbraio riprende «L’Ora del Racconto», il progetto della biblioteca comunale di Volpiano rivolto ai bambini in età prescolare oppure iscritti ai primi anni della scuola primaria; alle 17 nella sede di via Carlo Botta 26 gli artisti dell’associazione Crab propongono letture su principesse, draghi e amori contrastati.

«L’Ora del Racconto» rappresenta un modo per abituare i bambini all’ascolto, coinvolgendo anche i genitori, ed è una iniziativa che la biblioteca civica di Volpiano organizza dal 1986; il progetto è inserito nell’ambito del programma «Nati per leggere» della Regione Piemonte ed è sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.

L’allarme dei commercianti: 2000 negozi chiusi nel 2019

Nel  2019, così registra la ricerca dell’ Ascom Confesercenti affidata a  Format Research,  oltre 9.000 imprese hanno chiuso i battenti

2.000 di queste  appartengono al commercio.

Lo scorso anno nel terziario sono nate 6.060 imprese, ciò significa che il saldo è negativo di ben 3.184 unità. Non si guadagna granchè e i rapporti con le banche non sono certo buoni. Le imprese sono più pessimiste anche per quanto riguarda l’occupazione. Funziona il settore food con nuovi bar, ristoranti e strutture ricettive, ma abbassano le serrande  i negozi di vicinato. Il tavolo di crisi con Comune e Regione è  un primo passo positivo, ma non basta.

Scuola di Applicazione, l’ Esercito contribuisce alla protezione del patrimonio culturale

Inaugurata  la seconda edizione del Master Internazionale in Cultural Property Protection in Crisis Response

Il 5 febbraio scorso ha avuto luogo presso l’Aula Magna di Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, la cerimonia inaugurale della seconda edizione del Master Internazionale in “Cultural Property Protection in Crisis Response”, Protezione del patrimonio culturale in risposta alle crisi.

All’evento hanno presenziato numerose autorità accademiche, civili e militari tra cui: il Rettore dell’Università degli Studi di Torino, Prof. Stefano Geuna, il Direttore del Master, Prof. Edoardo Greppi, il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Roberto Ricciardi, il Coordinatore del Programma International Affairs della Compagnia di San Paolo, Dott. Nicolò Russo Perez, il Responsabile del Settore Istruzione e Ricerca Scientifica della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Dott. Luigi Somenzari ed il Presidente del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Arch. Stefano Trucco.

Il Generale di Divisione Salvatore Cuoci, Comandante dell’Istituto di Formazione, nel suo intervento di saluto, ha sottolineato che, in tempi di crisi, il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale in tutte le sue forme, non è solo un dovere giuridico ma un obbligo morale ed è quindi necessario lavorare in cooperazione fra mondo politico, culturale, universitario, militare e civile. Non sarebbe, infatti, possibile contribuire alla ricostruzione di un paese senza proteggere le testimonianze delle sue radici storiche e culturali. Successivamente, l’Arch. Antonia Pasqua Recchia, consigliere del Ministro Dario Franceschini,  già Direttore Generale e Segretario Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT), ha tenuto una Lectio inaugurale dal titolo “L’impegno internazionale del MiBACT per la protezione del patrimonio culturale” durante la quale ha delineato l’evoluzione storica delle attività del Dicastero nel campo della tutela del patrimonio culturale umanitario, definendo imprescindibile il ruolo ed il rapporto con le Forze Armate italiane nello specifico settore.

Il master, in lingua inglese, organizzato dalla Scuola Universitaria Interdipartimentale di Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, svilupperà la fase residenziale presso il Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito dal 4 febbraio al 29 maggio 2020. Successivamente, dal 30 maggio al 16 ottobre 2020, è previsto un periodo dedicato allo studio individuale ed alla preparazione della dissertazione finale. Il corso vedrà interessati due Ufficiali dell’Esercito, due rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri e dodici frequentatori provenienti da Ciad, Etiopia, Italia, Nepal, Polonia,  Sri Lanka, Sudan, Vietnam e Yemen. I frequentatori del master avranno inoltre la possibilità di visitare a Parigi, presso il World Heritage Centre, la sede generale dell’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, istituita il 4 novembre 1946. Il master ha l’obiettivo di formare le future generazioni di professionisti (rappresentanti delle istituzioni militari e civili, organizzazioni non governative, gestori di siti culturali, studenti, peacekeepers, ecc.) dotate di un background multidisciplinare e competenze  avanzate nello specifico settore della tutela del patrimonio culturale secondo gli standard UNESCO e, più in generale, della capacità di valorizzare il ruolo della cultura nelle fasi di riconciliazione sociale e di ripresa economica delle aree colpite da conflitti o calamità naturali.

Tale progetto formativo costituisce un unicum nel panorama nazionale sia in termini di obiettivi didattici sia di contenuti e accresce ulteriormente l’offerta formativa dell’Istituto di Studi Militari che nel corso degli ultimi anni ha sviluppato notevolmente il fronte delle proprie iniziative formative contribuendo all’ incremento delle attività di internazionalizzazione degli studi.

 

Maria La Barbera

Petizione per la food bag in tutti i ristoranti

Il Festival del Giornalismo Alimentare lancia una petizione su Change.org per rendere obbligatoria la food bag nei ristoranti

Ma perché un festival giornalistico promuove una campagna per rendere obbligatoria una scatola per portare a casa gli avanzi di cibo pagati?

Perché in Italia meno del 20% dei frequentatori dei ristoranti, delle fiere e delle mense richiede un contenitore per portare a casa gli avanzi di cibo che ha pagato, che, così, vanno sprecati. E perché molte ricerche di mercato dicono che i consumi di cibo fuori casa aumenteranno nel prossimo decennio.

In Francia da 4 anni è in vigore una legge che obbliga i ristoranti a consegnare il cibo avanzato dai clienti se questi lo richiedono. In Italia noi ci vergogniamo a chiederlo e il ristoratore non ce lo propone: così buttiamo via soldi e alimentiamo la piaga degli sprechi alimentari.

La petizione vuole spingere una vera proposta di legge del Parlamento per introdurre in tutta la ristorazione l’obbligo di consegnare al cliente una food bag con materiali adeguati al contatto con gli alimenti e al trasporto che mostri, stampato, un decalogo per la corretta conservazione del cibo. Il decalogo è un forte richiamo all’educazione antispreco e all’educazione alla sicurezza alimentare

L’oggetto fisico food bag – nella foto allegata quella che sarà distribuita a tutti i partecipanti al Festival del Giornalismo Alimentare, il 20 – 21 – 22 febbraio al Centro Congressi Lingotto di Torino – rappresenta di per sé un formidabile strumento di comunicazione di una buona pratica: quella di mettere da parte per un altro pranzo il cibo avanzato nel piatto. Ma anche perché la scatola della food bag si presta ad essere veicolo di informazione, in particolare per la corretta conservazione dei cibi (in questo caso dei cibi avanzati).

L’hashtag è #foodbagobbligatoria. Si può aderire su change.org/foodbag
Per iscriversi al Festival: www.festivalgiornalismoalimentare.it

Poste italiane, disponibili i dati Isee

Anche nei 420 Uffici Postali della provincia di Torino è possibile richiedere i dati dei rapporti intercorrenti con Poste Italiane relativi all’anno 2019 e necessari per la presentazione dell’attestazione ISEE (indicatore della situazione economica equivalente)

Il documento, che viene emesso su richiesta dell’intestatario, è la sintesi dei prodotti in possesso del cliente.

In particolare riporta saldo e giacenze dei conti attivi/estinti nel corso d’anno 2019, dei libretti di risparmio, dei Buoni Fruttiferi Postali, delle Postepay nominative e delle Carte Enti Previdenziali, il valore nominale dei Fondi di Investimento, la posizione dei Deposito Titoli nonché l’attestazione dei premi versati per Polizze Assicurative.

Tali informazioni sono utili per accedere alle prestazioni sociali agevolate quali il bonus bebè, il bonus elettrico o idrico, l’iscrizione dei figli ai servizi di prima infanzia, i libri di testo gratuiti, gli assegni di maternità e le forme di sostegno al reddito previste dall’attuale normativa.

La certificazione sarà disponibile in tempo reale; per poterla ottenere sarà necessario richiedere all’operatore di sportello l’apposito modulo “Richiesta Attestazione a fini ISEE” e restituirlo compilato.

Alla ricerca del primo uomo sulla Terra

Appunti di viaggio Lions. Da North Kinangop, Marsabit e Turkana (ex lago Rodolfo)

È terminata con una breve, ma intensa escursione, la missione umanitaria guidata dall’urologo Bruno Frea che si è svolta dall’11 al 30 gennaio e di cui facevano parte, oltre all’Urologo, Simone Agosti, specializzando a Torino, Giulia Garelli, specializzanda a Milano, Erika Palagonìa, specializzanda ad Ancona, Stefano Pagliarini di Ancona Today e il presidente del Club Lions Alba Langhe, Tommaso Lo Russo.

Fra i 51 interventi, sotto la direzione di Bruno Frea, anche quello che ha richiesto una sorta di insediamento di una Commissione Etica per risolvere la problematica di un ermafrodita. Vale a dire, quello di un bambino che presentava, fin dalla nascita, caratteri sessuali sia maschili che femminili.

Questo fenomeno di coesistenza nello stesso soggetto è causato da un’alterazione, rara, che interviene nei processi di differenziazione dei genitali; da tale anomalia consegue lo sviluppo simultaneo di tessuto ovarico e testicolare che, dal punto di vista genetico, definiscono maschi o femmine.

A parte la letteratura che ci riporta casi di ermafroditismo, all’Ospedale di North Kinangop se ne è ripresentato uno (il secondo in dieci anni) e bisognava decidere quale sesso far prevalere, ovviamente, ascoltando la volontà dei genitori, ma calandosi nel contesto locale e indirizzandoli nella scelta. Un complesso problema medico in quanto era abbinato un grave problema di ipospadia ed altre anomalie funzionali. La commissione etica era composta dai genitori dell’ermafrodita, don Sandro, suor Fidelia, Bruno Frea con la sua equipe medica costituita da Simone Agosti, Giulia Garelli, Erika Palagonìa, il giornalista Stefano Pagliarini e il presidente del Club Lions Alba Langhe, Tommaso Lo Russo.

Proprio di quest’ultimo, dato il tessuto sociale ed ambientale, il suggerimento di far prevalere i caratteri maschili. Proposta subito avallata da don Borsa che ampliava le argomentazioni e demandava al professor Frea di illustrarne le soluzioni possibili ai genitori che sarebbero stati i soggetti destinatari dell’ opzione definitiva. Un altro caso emblematico che stupisce è quello che riguardava una donna con un tumore al rene e, a causa di esso, aveva anche sbalzi di pressione altissimi. Nell’immaginario collettivo si pensa che l’urologia sia strettamente ed esclusivamente connessa a problematiche maschili, ma evidentemente non è così!

La mattina di sabato, prestissimo, si partiva alla volta della missione di Laisamis per puntare poi verso Marsabit, località radicata negli albesi in quanto don Tablino, ormai scomparso da tempo, ci aveva intenerito con le sue vicende. Ma nemmeno il suo successore don Mario è più là, a Marsabit, bensì in un’altra missione.

Scartata l’idea di puntare su Marsabit, distante solo 50 km, per via di una mancata presenza albese, la nostra guida delle Piccole Figlie di San Giuseppe, Sorella Anna (foto con cappellino) ci conduceva dalla missione di Laisamis a Turkana, dove, secondo alcune teorie, ci sarebbero stati gli insediamenti dei primi ominidi, ma c’è pure una missione della Congregazione della Consolata e relativo dispensario.

Turkana (ex lago Rodolfo) è un grande lago salato con rispettivo parco e una attrazione da resort che ospita anche un museo del deserto e tramonti particolarmente suggestivi.

Turkana, grande lago salato dell’Africa orientale (8500 km2), è quasi interamente   nel Kenya, ad eccezione di una estrema sezione settentrionale appartenente all’Etiopia. Lungo 250 km circa e largo 50, è situato nella Rift Valley, a 375 m s.l.m., con una profondità massima di 73 m. È occupato da numerose isole vulcaniche disposte lungo l’asse N-S e ci sono i coccodrilli. Riceve grandi immissari a nord, fra cui il maggiore è l’Omo, e altri notevoli a ovest. Il lago non ha emissario, ma, per l’intensa evaporazione la sua superficie, tende a contrarsi. Fu scoperto nel 1888 da Samuel Teleki (origini ungheresi) di Târgu Mures che lo chiamò Rodolfo, in onore del principe ereditario d’Austria.

 

Nella zona nord-orientale del lago, a Koobi Fora, in territorio kenyota, sono state trovate tracce di attività umane risalenti a circa 2,5 milioni di anni fa: si tratta di manufatti (schegge e strumenti su ciottolo di lava), frammenti di ossa di animali e manuporti (pietre di un tipo presente in zone distanti, portate in loco dall’uomo).

 

In base ai fossili attribuiti a questi Ominidi (scheletri completi, crani interi o frammentari, ossa e pezzi di ossa, impronte) i paleoantropologi sono riusciti a ricostruire, sia pure approssimativamente, l’aspetto fisico e il comportamento.

 

Il più antico fra questi reperti è “Millennium Man“, forse l’anello di congiunzione fra gli ominidi e le scimmie antropomorfe e vi spicca il “bambino di Taung nonché la celebre “Lucy“, una femmina bassa e grassottella.

Il tour alla scoperta del primo uomo sulla Terra finisce e si torna a North Kinangop per l’ultimo controllo dei pazienti e poi fare una sosta alla bidonville di Nairobi, visitare un piccolo ospedale condotto dalle Piccole Figlie di San Giuseppe e tornare a casa. Il ritorno a maggio.

Durante   la festa dell’arrivederci, il Lions Club Alba Langhe ha donato, a don Sandro e Suor Fidelia, due orologi che non solo segnassero il tempo che passa, ma scandissero la sintonia che c’è fra Lions e Kinangop e siano espressione di unione e condivisone di intenti.

Just the Woman I am con “ScattoTorino e Fondazione Marisa Bellisario”

8 Marzo 2020   Anche quest’anno il Team “SCATTOTORINO e FONDAZIONE MARISA BELLISARIO” parteciperà alla camminata/corsa non competitiva JUST THE WOMAN I AM che si svolgerà domenica 8 marzo 2020 in piazza San Carlo a Torino per sostenere la Ricerca Universitaria sul Cancro.

Per iscrivervi al Team e ricevere la t-shirt con il  logo ed avere il pettorale personalizzato con un nickname (max 10 caratteri, senza caratteri speciali) avete tempo fino al 14/2/2020: è sufficiente compilare la scheda di iscrizione e consegnarla al punto di iscrizione di Erregi Service in corso Galileo Ferraris, 57 – Torino in orario di ufficio (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00); oppure consegnarla alle referenti del Team Carole Allamandi e Valeria Ferrero.

JTWIA_scheda iscrizione 2020

La quota di partecipazione è ad offerta libera a partire da 20.00 € e comprende la maglietta con il logo, la welcome bag e il pettorale personalizzato.

Per chi desidera il servizio di cronometraggio la quota di partecipazione prevista è ad offerta libera a partire da 21,00€.

Naturalmente sarà possibile iscriversi alla corsa anche dopo questa data e fino al 6/3/2020, ma non si potrà potranno più ricevere la t-shirt con logo del Team e il pettorale personalizzato.

Villaggio della Prevenzione: verrà allestito da venerdì 6 Marzo a domenica 8 Marzo in piazza San Carlo e sarà possibile effettuare esami gratuiti, previa prenotazione.

 

Brexit e mercato dell’Arte. Cosa cambierà?

Il parere dell’avvocato torinese Simone Morabito

La Brexit ha, sicuramente, modificato lo scenario all’interno del mondo dell’arte in quanto Londra è riconosciuta universalmente come la capitale europea del mercato dell’arte ed uno dei centri più importanti a livello globale

Gli asset del mercato dell’arte sono sempre stati considerati quali beni rifugio su cui investire anche nei periodi di maggiore incertezza economica. Il mercato dell’arte contemporanea, a livello globale, nel 2016 ha registrato un declino rispetto agli anni precedenti, con una diminuzione delle vendite delll’11% rispetto al 2015. Nel 2017 si è, invece, registrata la vendita record di un dipinto di Leonardo da Vinci, il “Salvator Mundi”, aggiudicato ad un’asta a New York nel novembre 2017, per 450 milioni di dollari Usa, pari a 380 milioni di euro, inclusi i diritti d’asta.

Sulle conseguenze e gli scenari che la Brexit può aprire nel mercato dell’ arte ne parliamo con l’avvocato torinese Simone Morabito, specializzato in diritto dell’arte, presidente e fondatore di Business Jus, associazione nata da un’idea torinese e sviluppatasi attraverso la collaborazione di professionisti italiani e stranieri, capaci di porsi quali punto di osservazione dei cambiamenti che interessano il mondo dell’impresa. L’avvocato Simone Morabito è anche autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto commerciale e diritto dell’arte.

Per il mercato dell’arte, con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, la situazione sarà sicuramente più complessa, anche a seguito della nuova normativa europea sull’importazione dei beni culturali, che verrà gradatamente implementata ( non solo per quanto riguarda l’antiriciclaggio) fino al 2025, anno in cui il sistema elettronico centralizzato, infatti, diventerà pienamente operativo. Tale sistema verrà applicato ai beni culturali importati nell’Unione Europea, una volta che il Regno Unito avrà definitivamente lasciato l’unione doganale.

I beni classificati come “archeologici” (datati oltre i 250 anni) necessiteranno di un’apposita licenza emanata dallo Stato di esportazione. Sarà, altresì, necessario un documento che attesti la legalità dell’esportazione del Paese di origine. I beni datati oltre i 200 anni necessiteranno, invece, solo di una dichiarazione da parte dell’importatore. Un dipinto risalente al XX secolo, di valore pari ad un milione di sterline, potrà, perciò, essere importato senza tale dichiarazione ma, paradossalmente, per una lampada antica del valore di cinquanta sterline potrebbe necessitare una licenza.

La Gran Bretagna attualmente emana in modo meno problematico le licenze necessarie all’esportazione di beni culturali (e queste sono e saranno accettate dall’Unione Europea) e si può pertanto sostenere che l’esportazione dalla Gran Bretagna sarà più semplice rispetto a quella dagli Stati Europei che emanano licenze di esportazione con maggiore difficoltà. Provare la legalità delle esportazioni potrebbe rimanere problematico sino a quando la Commissione Europea non avrà pubblicato specifiche linee guida a riguardo. La Gran Bretagna potrebbe scegliere di non replicare con un nuovo sistema di norme post Brexit e ciò si rifletterebbe sulle opportunità del mercato dell’arte, in particolare per quanto riguarda le fiere d’arte, principalmente in ragione del fatto che sarà molto più complesso importare temporaneamente antichità nell’Unione Europea rispetto al Regno Unito.

 Simone Morabito

Studio Legale Tributario Morabito
www.studiomorabito.eu
www.artlawyers.legal 

Servizio adozioni internazionali, ecco i dati del 2019

Nel 2019 i bambini accolti da coppie che hanno conferito incarico al Servizio adozioni internazionali della Regione Piemonte sono stati 24, provenienti da Corea del Sud, Colombia, Burkina Faso e Tunisia

Il Servizio, che opera in convenzione con le regioni Valle d’Aosta, Lazio e Calabria ha affrontato, nell’ultimo anno, importanti trasformazioni organizzative e, nonostante il calo di adozioni internazionali, ha mantenuto un dato costante degli ingressi di bambini in famiglia.

La Commissione adozioni internazionali (Cai), ha recentemente reso noti i dati sulle adozioni concluse in Italia nel 2019.

Per quanto riguarda i dati nazionali, in quest’ultimo anno si è registrato un calo del numero di adozioni internazionali che non hanno raggiunto la “soglia mille”. Nel 2018 sono stati adottati in Italia 1.394 minori stranieri, mentre nel 2019 sono state concluse 969 procedure di adozione. Un calo del 14 per cento rispetto all’anno precedente.

“Quello della Regione Piemonte – ha sottolineato l’assessore alle Politiche della Famiglia e dei bambini, Chiara Caucino – è il primo servizio pubblicoin Italia con il compito di permettere, nel rispetto del principio di sussidiarietà, l’incontro tra i minori in stato di abbandono e le famiglie desiderose di adottarli, nonché di realizzare progetti di cooperazione internazionale a favore dell’infanzia in difficoltà. Il Servizio pubblico, che lavora su un’area territoriale più limitata, rispetto agli altri enti autorizzati nazionali, ha però mantenuto stabile la propria operatività rispetto all’anno precedente, testimoniando una prosecuzione e un consolidamento di buoni livelli di collaborazione con i Paesi Stranieri in cui è operativo”.

Paesi come la Corea del Sud rimangono, per il Servizio, un punto di riferimento importante, per la professionalità e la buona cooperazione che caratterizzano lo svolgimento della procedura adottiva. “Ci auguriamo – ha evidenziato l’assessore – che Paesi come ad esempio la Colombia, che dai dati nazionali passa dalle 128 adozioni del 2018 alle 161 del 2019, possano incrementare il numero di famiglie che la scelgono come nazione di provenienza dei propri bambini”.

“In questo primo mese dell’anno – ha concluso Caucino – registriamo già un buon numero di conferimenti di incarico, segno della fiducia che le coppie ripongono nel nostro Servizio pubblico. Per il futuro auspico un rafforzamento del Servizio, anche attraverso una maggiore dotazione economica, di cui ho già richiesto lo stanziamento su due capitoli di bilancio regionale”.

I dati 2019 sulle adozioni internazionali concluse in Italia: http://www.commissioneadozioni.it/notizie/cai-anticipa-i-dati-sulle-adozioni-internazionali-2019/

Pranzo di solidarietà all’Imbarco Perosino

Al grido di : “ Rilanciamo il Valentino. Difendiamo (…anche ) il Perosino ! “ è stato organizzato domenica scorsa un grande pranzo di solidarietà presso lo stesso Imbarco di Viale Virgilio 53 con l’augurio e la speranza che questo bel locale storico non subisca la stessa sorte di altri locali del parco chiusi e abbandonati da qualche tempo

Un modo per dire NO al progressivo degrado e desertificazione del Valentino. Recentemente infatti si andava ventilando l’ipotesi di uno sfratto del Perosino, ma in seguito a un incontro tra i gestori e Antonino Iaria, Assessore all’ Urbanistica della Città di Torino , tale pericolo sembra si stia allontanando.

Ed è stato proprio lo stesso Iaria in Sala Rossa a confermare come la Città “ ha tutto l’interesse a valorizzare i luoghi storici che rappresentano una risorsa del Valentino “. Si va quindi verso una soluzione consensuale . Nel 2000 il Demanio ha ceduto al Comune tutti i terreni sulle sponde del fiume, ma Anna De Coster, figlia di Graziella Perosino, la titolare dell’Imbarco, ricorda che “ questa struttura l’aveva comprata mio nonno nel 1936”. Da qui avevano avuto inizio i contrasti, che ci si augura possano venire appianati grazie all’estrema disponibilità dell’Assessore Iaria, che si è anche dichiarato favorevole alla costituzione di un comitato di gestione del Valentino.


La festa di solidarietà del 2 febbraio ha richiamato moltissime persone, tra cui giornalisti, artisti, politici. Ad allietare la giornata si sono esibiti alcuni musicisti, come il cantautore Flavio Bonifacio e il famoso Walter Matacena, che ha deliziato i presenti con il suo violino. In bocca al lupo al Perosino, dunque, così come alle altre realtà esistenti nel parco !

Mauro Reverberi