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Allontanare i minori? Ultima ratio

“L’allontanamento dei minori, a parte i casi di abusi gravi e accertati, dovrebbe essere sempre l’ultima ratio”

DA PALAZZO LASCARIS – Lo hanno affermato unanimi i rappresentanti delle famiglie che hanno segnalato casi relativi ai lavori dell’indagine conoscitiva sul sistema regionale di segnalazione e presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento sui minori, di allontanamento dai nuclei familiari di appartenenza e della collocazione in comunità o affido che si è svolta  in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche della famiglia Chiara Caucino.

L’opinione comune dei rappresentanti delle associazioni intervenute – Comitato dei cittadini per i diritti umani (Ccdu), Unione nazionale associazione vittime italiane (Unavi) e #Bambinistrappati – è che, a differenza di quanto raccomandato dalle Carte internazionali e della Costituzione italiana, non sempre nei procedimenti siano al centro il minore e i suoi diritti.

“I bambini non sono né di destra né di sinistra – ha sottolineato Paolo Roat del Ccdu – rappresentano il futuro della società e, in quanto tali vanno aiutati a crescere. Molti allontanamenti potrebbero essere evitati se ci si basasse sui diritti del bambino”.

“L’abuso diagnostico – ha evidenziato Massimo Proietti di Unavi – può portare a ‘etichettare’ le famiglie con patologie psicopatologiche, quando a volte potrebbe essere sufficiente un aiuto di tipo economico per preservare l’unità familiare e permettere al minore di crescere nella propria famiglia d’origine. L’attenzione degli operatori, inoltre, è spesso rivolta verso i genitori, verso le problematiche tra gli adulti, e non verso il rapporto affettivo tra figli e genitori”.

“Quello che colpisce – ha osservato Sara Deceglia di #Bambinistrappati – è la discrezionalità delle relazioni degli operatori, talora in contraddizione le une con le altre. E la mancanza di progetti, che lascia le famiglie in oblio autodistruttivo”.

È stata anche sottolineata la carenza di operatori che, obbligati a gestire un gran numero di pratiche, non di rado faccia sì che si rimanga arroccati sulle prime decisioni prese senza possibilità di valutare eventuali cambiamenti e miglioramenti intervenuti, e proprio a tal fine è stata sottolineata la necessità d’individuare linee guida rigorose che permettano agli operatori revisioni periodiche del proprio operato.

Sono intervenuti, per richieste di approfondimenti, i consiglieri Marco Grimaldi (Luv) e Maurizio Marrone (Fdi).

La sicurezza sugli sci, prima di tutto: per sé e per gli altri

Non succedeva da molti anni che ci fosse così tanta neve già ad inizio stagione

Per trovare un avvio di stagione sciistica simile a quella di quest’anno bisogna tornare indietro di parecchi decenni, agli inverni degli Anni Sessanta quando, già a novembre, le montagne dell’Arco alpino, comprese quelle dell’Alta Val Susa, erano già tutte ricoperte di un’abbondante coltre di bianco.

La tanto amata Dama Bianca. Un’abbondanza di neve che rende felici tutti gli sciatori, dai più piccoli ai più grandi, e stupisce le società di gestione dei comprensori sciistici e gli operatori del settore, reduci da anni di scarsa neve con strisce di neve sparata in mezzo a prati marroni secchi e spelacchiati.

Queste condizioni di manto nevoso hanno fatto registrare un aumento dei passaggi giornalieri in tutte le stazioni, soprattutto durante le vacanze natalizie. Prova ne è il record di presenze in stazioni quali Sestriere e Bardonecchia; una presenza di vacanzieri così alta non si vedeva dalle Olimpiadi invernali del 2006.

Un aumento di presenze di sciatori sulle piste comporta, però, sfortunatamente anche un aumento di incidenti ed infortuni. Per tale motivo è consigliabile, per prevenire e minimizzare le eventuali conseguenze negative conseguenti ad un sinistro, avere una idonea copertura assicurativa.

La polizza infortuni è un prodotto assicurativo nato per proteggere se stessi ed i propri familiari da incidenti, piccoli e grandi che siano, che possono capitare nello svolgimento di attività quotidiane, che appartengano alla sfera personale del tempo libero o lavorativa. Con il termine infortunio si identifica un evento “violento, fortuito ed esterno” che provochi lesioni fisiche obbiettivamente constatabili aventi, come conseguenza, la morte o l’inabilità temporanea o l’invalidità permanente del soggetto che ne è vittima. A tale scopo le garanzie offerte in un contratto infortuni sono generalmente:

 

  • Caso Morte: viene stabilito, al momento della stipula del contratto, un massimale da riconoscere ai beneficiari nei casi di decesso dell’assicurato.
  • Caso Invalidità Permanente: viene stabilito da parte del contraente/assicurato, al momento della stipula del contratto, un massimale. In caso di Invalidità Permanente accertata verrà riconosciuta all’assicurato una somma che sarà pari alla percentuale della Invalidità Permanente riconosciuta rispetto al massimale stabilito.
  • Riborso Spese di Cura: viene stabilito da parte del contraente/assicurato, al momento della stipula del contratto, un massimale per coprire le spese mediche da sopportare immediatamente dopo l’infortunio fino a guarigione avvenuta.
  • Tutela Legale

 

La maggior parte dei comprensori sciistici offre la possibilità di includere, con una maggiorazione del prezzo del biglietto, una assicurazione infortuni. Nel caso non abbiate ancora una vostra assicurazione infortuni personale questa offerta rappresenta una buona opportunità di tutela.

 

Emanuele Farina Sansone

 

 

Sicurezza stradale: i monopattini? Non sono equiparabili alle bici

Mentre proprio  ieri in corso Tassoni a Torino un’auto ha investito un monopattino, dal centrodestra arriva la proposta di sospendere l’equiparazioni monopattini-velocipedi e attendere nuove sperimentazioni

“Non possiamo che esprimere soddisfazione per la decisione, comunicata da PD-M5s nella seduta  della Commissione Trasporti, di aderire seppure con alcune modifiche alla risoluzione che abbiamo presentato.
La nostra risoluzione impegna il Governo a sospendere l’applicazione dell’equiparazione monopattini e velocipedi fino alla conclusione delle sperimentazioni già avviate in Italia e ad assumere tutte le iniziative necessarie a garantire la sicurezza stradale fino ad arrivare a valutare la soppressione di tale norma”. Ad annunciarlo in una nota il deputato di Forza Italia Roberto Rosso, primo firmatario della risoluzione, la deputata della Lega Elena Maccanti e il deputato Mauro Rotelli di Fratelli d’Italia.
Concludono i tre esponenti del centrodestra: “Ora attendiamo che la maggioranza ci comunichi come intende integrare la nostra risoluzione. Sicuramente resta il pasticcio che hanno creato. L’equiparazione nasce infatti da un emendamento di Italia Viva approvato al Senato – Camera che non si sta occupando della riforma del Codice della Strada – e lo ha fatto in barba al parere negativo del Ministero dei Trasporti. Non possiamo che dirci fortemente preoccupati per questo approccio: un legislatore schizofrenico è già un danno, se poi lo fa a spese della salute dei cittadini è ancor più grave. Confidiamo che il Governo metta la parola fine a questa brutta pagina di storia parlamentare evitando che – prima di intervenire – ci scappi il morto”

“Io non ci casco!” contro le truffe agli anziani

Presentata oggi a Palazzo Civico la campagna di comunicazione e sensibilizzazione anti-truffe pensata per gli anziani “IO NON CI CASCO!

La Polizia Municipale di Torino ha registrato negli ultimi anni un incremento di episodi di truffe ai danni degli anziani. Spiacevoli episodi che si presentano sempre più frequenti e che colpiscono in particolare le persone più mature, spesso ancora “in gamba”, ma impreparate ad affrontare quelli che sono dei veri e propri professionisti del raggiro.

Da qui è partita l’idea della campagna di comunicazione “Io non ci casco!”, pensata per mettere in stato di allerta le persone più anziane contro le truffe di cui troppo spesso sono oggetto. Un contributo concreto per prevenire tali odiosi fenomeni e un supporto istantaneo a cui fare riferimento in caso di necessità.

Questa importante campagna di comunicazione – ha sottolineato il Comandante della Polizia Municipale di Torino, Emiliano Bezzon –  non è indirizzata solo ai più anziani e fragili ma a tutti, perché tutti abbiamo genitori, nonni, parenti o anche solo vicini di casa che possono cadere vittima di truffe e raggiri. Quindi tutti dobbiamo impegnarci perché questo non avvenga e, quando malauguratamente accada, perché chi ne è rimasto vittima sia adeguatamente sostenuto”  

 

Semplice, immediata e divertente, la campagna è stata commissionata dalla Polizia Municipale di Torino, con un finanziamento del Ministero dell’Interno, e ideata e realizzata da DAG Communication, agenzia di comunicazione attiva in tutta Italia. L’obiettivo è chiaro: far sì che le persone si ritrovino immediatamente nel caso presentato. Protagonisti due volti amati dai torinesi, Margherita Fumero e Bruno Gambarotta, artisti di grande esperienza e con una solida notorietà sul territorio e non solo. I video e i pdf della campagna possono essere scaricati al link:     http://bit.ly/DAG_CampagnaAntiTruffe

Alla presentazione erano presenti la Sindaca, Chiara Appendino, il Prefetto di Torino, Claudio Palomba, il Comandante della Polizia municipale, Emiliano Bezzon, Bruno Gambarotta e Margherita Fumero.

Nei tre spot video i due artisti si alternano alla porta di casa, a cui suonano finti tecnici del gas, sedicenti avvocati e insistenti poliziotti. Ma rimarranno tutti a bocca asciutta perché la matura coppia si rifiuta di aprire la porta e “non ci casca”.

La campagna toccherà il territorio torinese con spot video e radio, affissioni e una brochure informativa rivolta ai seniores e ai loro famigliari per aiutarli a comprendere gli atteggiamenti ambigui dei truffatori e aiutarli a stare all’erta.

Gli alpini della Taurinense ambasciatori di Aisla

Prende il via la collaborazione tra l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (AISLA) e il Comando delle Truppe Alpine


Gli Alpini sono da oggi ambasciatori dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica – AISLA per promuovere l’informazione, la conoscenza e la raccolta di fondi a favore dell’assistenza delle persone con SLA. Questa nuova alleanza è stata oggi celebrata con un concerto della Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense” dell’Esercito Italiano tenutosi all’Ospedale Niguarda di Milano, per le persone con malattie neuromuscolari del Centro Clinico NeMO e i pazienti del nosocomio, al quale hanno preso parte anche il cantautore Ron, testimonial e consigliere di Aisla, e Fabio Cusinato, musicista con SLA, che è divenuto noto per essere riuscito a dirigere un’orchestra di molti strumenti solo attraverso i movimenti dello sguardo e del capo.

L’iniziativa, organizzata anche per celebrare la prima Giornata della memoria e del sacrificio alpino, tenutasi il 26 gennaio, vedrà come prossimo appuntamento l’Esercitazione “Volpe Bianca” – Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (CaSTA) in programma dal 8 al 13 marzo 2020 nel comprensorio sciistico del Sestriere durante il quale saranno riservati spazi ad Aisla per illustrare la sua missione e le sue attività a sostegno delle persone con Sla e della ricerca scientifica.

Dichiara Massimo Mauro, presidente di Aisla: “Ciò che accomuna le persone con SLA e le Truppe Alpine dell’Esercito è sicuramente la determinazione nel far fronte alle difficoltà e il coraggio di non considerarsi mai sconfitti. Il loro motto ‘Di qui non si passa’ rispecchia bene anche la ferrea volontà di chi ogni giorno si misura con la malattia cercando di non esserne sottomesso. Siamo grati del supporto che gli Alpini ci stanno fornendo: anche in queste occasione confermano di essere in prima fila laddove c’è chi ha bisogno di supporto”.

“Per le Truppe Alpine oggi è un momento speciale, perché inizia un percorso che porterà la Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense” ad essere ambasciatrice di solidarietà per un anno intero, testimoniando che essere Alpino significa anche essere a fianco di chi soffre” afferma il Generale di Divisione Ignazio Gamba, Vice Comandante per il Territorio delle Truppe Alpine “Essere Soldati vuol dire servire in armi la Patria con lealtà e orgoglio, ma anche onorare e rafforzare quei valori che poniamo in essere per il bene della comunità, e la giornata di oggi ne è testimonianza”.

La collaborazione tra AISLA e il Comando Truppe Alpine è nata dopo l’esibizione della Fanfara della Brigata “Taurinense” nella manifestazione “Risotto al Castello”, organizzata a Milano lo scorso settembre da Aisla, dal Centro Clinico NeMO e dall’Associazione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (UILDM). Da questo evento e da successivi incontri d’approfondimento è derivata la volontà degli Alpini di supportare in maniera continuativa AISLA. Nel corso dell’anno saranno sviluppate ulteriori iniziative che vedranno fianco a fianco l’Associazione e le Truppe Alpine dell’Esercito nel più stretto rapporto con la comunità militare fino ad arrivare alla XIII Giornata Nazionale SLA (20 settembre) ove il verde degli Alpini e il verde dell’Associazione si uniranno a testimonianza della comune solidarietà.

L’iniziativa si inserisce in quei momenti di solidarietà nei quali l’Esercito è da sempre impegnato a fianco della popolazione e l’impegno con Aisla è l’ultimo di una serie di collaborazioni con le realtà associative avviate gli anni scorsi, alcune addirittura decennali.

Piccolo capolavoro intorno alla violenza

Repliche fino al 31 gennaio negli spazi della Galleria Franco Noero

Gérard Watkins, che ha oggi superato i cinquanta, è nato a Londra ma dal 1974 vive a Parigi. È drammaturgo con una decina di testi teatrali, regista, musicista e attore (al cinema, tra l’altro, ha lavorato con Julian Schnabel ne Lo scafandro e la farfalla), è rappresentato in ogni tipo di spazio scenico, è stato nominato miglior drammaturgo francofono vivente ai premi Molières del 2017.

Lo ascolti e ti viene dritto dritto il desiderio di conoscerlo di più, di vederlo maggiormente messo in scena. Lucido, duro, modernissimo. Sembra un medico che nel chiuso di una camera chirurgica sia pronto a scoprire tutto di quel corpo che gli sta davanti. Usciti da Scene di violenza coniugale. Atto finale, che lo Stabile torinese propone (con il Teatro di Dioniso), sino a venerdì 31 gennaio, con significativo ardore, per la regia di Elena Serra, in una sala della Galleria Franco Noero (piazza Carignano 2) dove ogni sera fanno corona un gruppo di una quarantina di spettatori, hai la esasperata certezza di quanta autenticità, reale, crudele, quotidiana, l’autore metta nella frammentata vicenda, di quanto i suoi dialoghi riescano a coinvolgerti, amaramente, con rabbia addirittura, di come lo svilupparsi di un rapporto a due possa – e le cronache pressoché di ogni giorno sono lì a testimoniarlo – nascere e deteriorarsi, scivolare attimo dopo attimo verso la tragedia.

Due coppie nella Parigi di oggi, un accadimento senza importanza è pronto a farle incontrare, un innamoramento e il desiderio di vivere insieme, la ricerca di un appartamento, un episodio che unico le farà incontrare. Pascal è un fotografo, una rabbia lanciata in faccia al mondo intero, cinico e aggressivo, al culmine di una prepotenza incontrollabile, Annie una ragazza madre di due figli in perenne ricerca di lavoro, segnata dalla debolezza e dalla remissione. Liam è un ragazzo di colore, il vizio della droga e l’abitudine allo spaccio, un passato non certo facile alle spalle ma neppure il desiderio di correggerlo, un altalenante percorso di tranquillità e scatti d’ira, Rachida è musulmana, in fuga da una famiglia chiusa e oppressiva, studia e lavora, avverte a più riprese il buio a cui va incontro ma di quel ragazzo qualcosa la spinge a prendersi cura. Già le loro note iniziali non ci hanno messo a nostro agio, i tanti episodi narrativi (alcuni, cruenti, urlati, “riferiti” nel chiuso di un’altra stanza, nascosti al publico) fanno piombare i due uomini in una discesa di violenza che si riversa sulla fisicità come sulla psicologia già malata o debole delle donne.

Una violenza senza più argini, costante, non più gestibile, che nasce dalle parole, da una risposta non data o da un pensiero frainteso, da un desiderio di paternità allontanato nel tempo o da un attimo d’amore negato: le occasioni nella vita di una coppia che già scricchioli non mancano, di piombo o futili, anche l’incapacità a preparare una mayonese può diventare il pretesto per una scarica di botte. Tutto è maledettamente vero, il luogo non-teatrale (la realtà di una casa, una scrivania, una lampada, qualche sedia e qualche piccolo divano) pur nella propria signorilità ti immerge in uno spazio chiuso e asfissiante, i tratti autentici del testo fuoriescono da ogni azione, da ogni parola. La regia di Elena Serra non fa sconti, agguanta il testo e ne ricava con un ritmo eccellente tutta la violenza verbale e fisica di cui è impregnato, quelle cesure tra scena e scena sono il gong verso le tappe inevitabili di una lotta che ha già previsto con grande anticipo il suo vincitore, con un’esattezza tutta geometrica e raggelante si compongono senza ripensamenti le immagini  della vittima e del carnefice; le interpretazioni di Roberto Corradino (Pascal), Clio Cipolletta (Annie), Aron Tewelde (Liam) e Annamaria Troisi (Rachida) testimoniano appieno le sopraffazioni e le debolezze di uomini e di donne del mondo contemporaneo, perfette nell’immergersi nei diversi comportamenti: per tutti una prova di grande maturità.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Luigi De Palma

La collezione filatelica di Bruno Segre donata alla Città

La Sala delle Congregazioni di Palazzo Civico ha ospitato oggi pomeriggio la cerimonia per la donazione della collezione filatelica dell’Avvocato Bruno Segre all’Archivio Storico della Città di Torino

La raccolta dell’Avvocato Segre comprende francobolli nuovi, perfetti, quasi tutti illinguellati, ordinati in 67 album iniziando dalle prime emissioni del Regno d’Italia (suddivisa in due parti: una riservata ai francobolli ordinari e commemorativi, l’altra ai francobolli di servizio, posta aerea, segnatasse, espressi, pacchi postali) per arrivare alle emissioni complete della Repubblica italiana sino a quelle del 2019.

Questa collezione ha un significativo carattere storico, perché riunisce quasi tutto quanto emesso dallo Stato italiano dal 1861, e anche commerciale, perché contiene molte rarità. Nel suo complesso, essendo il frutto di molti anni di ricerche, la donazione rappresenta un’acquisizione di elevata importanza culturale per la Città.

Alla cerimonia hanno partecipato l’Avvocato Bruno Segre, la Sindaca Chiara Appendino, il Direttore della Cultura, Emilio Agagliati e la dirigente delle Attività culturali, Monica Sciajno.

L’avvocato Bruno Segre è una figura molto conosciuta a Torino e ha contribuito a fare la storia della nostra città. Ha da poco festeggiato 101 anni, essendo nato il 4 settembre 1918. Si è laureato in legge il 15 giugno 1940, ma a causa delle leggi razziali non ha potuto esercitare la professione di avvocato; in quel periodo ha vissuto dando lezioni private e scrivendo articoli per vari periodici firmandosi con lo pseudonimo “Sicor”. Coraggioso antifascista, nel 1942 venne arrestato per disfattismo politico e detenuto per alcuni mesi nel carcere Le Nuove. Nel settembre del 1944 è stato nuovamente arrestato e condotto alla caserma di Via Asti, sede dell’Ufficio politico investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana, luogo di detenzione, tortura ed esecuzione dei prigionieri.

Una volta uscito, si è arruolato col nome di battaglia “Elio” nelle formazioni partigiane Giustizia e Libertà in Val Grana e ha partecipato alla liberazione di Caraglio.

 Dopo la Liberazione ha lavorato come cronista per «L’Opinione» e per altre testate giornalistiche. Segretario dell’Associazione torinese contro l’intolleranza e il razzismo, nel 1949 ha fondato «L’Incontro», giornale impegnato nel campo della difesa dei diritti civili, contro il razzismo e l’antisemitismo, per il disarmo e la pace nel mondo.

Negli anni seguenti si è distinto nella battaglia legale per il riconoscimento dell’obiezione di coscienza; nel 1958 è stato rappresentante della provincia nel Consiglio di Amministrazione dell’Opera Pia Ospedali Psichiatrici e ha continuato a manifestare una forte spinta all’impegno nell’associazionismo laico seguendo tra le altre l’Associazione Nazionale Libero Pensiero Giordano Bruno, di cui è stato vice presidente e poi presidente dal 1996 al 2008. Si è impegnato inoltre come giornalista, militante e avvocato nella battaglia sul divorzio. Nel 1975 è stato eletto consigliere comunale di Torino nelle liste del Psi.

Bruno Segre ha dunque speso la sua vita per la difesa dei diritti umani, della pace, del laicismo combattendo ogni forma di razzismo e antisemitismo.

I rapporti con l’Archivio Storico della Città si sono andati rinsaldando in occasione della mostra “Torino sotto attacco. Dalle leggi razziali alla Liberazione”, per la quale ha accettato di rilasciare un’intervista, trasmessa nei locali della mostra, e ha prestato rari cimeli degli anni della guerra. È poi intervenuto di persona la sera del 12 aprile, in occasione della Notte degli Archivi, ospite d’onore della conferenza «Se noi taceremo, chi parlerà?» dedicata al ricordo delle persecuzioni razziali subite dagli ebrei torinesi nella seconda guerra mondiale.

Torino alla conquista di nuove frontiere nella connettività

Grazie ad una start up proiettata verso il futuro: Fibering SpA

L’economia torinese oggi vive un nuovo dinamismo nel campo dell’innovazione tecnologica grazie ad una start up di recente fondazione, Fibering SpA, nata nel 2014 dall’esperienza decennale dell’azienda torinese Dialogic di Elio Romagnoli, fondatore e Amministratore Delegato dell’azienda.

“Fibering – spiega Carlo Patetta Rotta, Business Angel torinese e socio di Fibering – è un operatore di telecomunicazioni specializzato nel fornire connettività dati e voce alle aziende, si tratta infatti di un business cosiddetto B2B. La nostra azienda ha a disposizione un’infrastruttura di rete estesa a tutto il territorio nazionale, in grado di erogare servizi in fibra ottica, sia condivisa sia dedicata, wireless, rame, 4 e 5 G, satellitare, cloud, cloud PBX e VoIP. I Data Center sono presenti a Milano Caldera, che ha un collegamento diretto con il nodo di interscambio MIX di Milano e upstream verso alcuni operatori internazionali”.

“Fibering – precisa Carlo Patetta Rotta – attraverso il suo marchio Fiberwide offre soluzioni integrate e disegnate sulla base delle esigenze di ogni cliente, affiancate ad assistenza tecnica chiara e rapida, affidata a personale altamente specializzato. Ciascun cliente, infatti, viene affiancato da un nostro tecnico dedicato”.

“La nostra azienda – aggiunge Carlo Patetta Rotta – offre pacchetti e sviluppa progetti creati ad hoc, a partire dalle necessità di ogni cliente. Una delle connessioni per eccellenza che offriamo alle aziende è   quella della fibra ottica per la banda ultralarga, con velocità di trasmissione da 10 Mbps fino a 10 Gbps simmetrici ad alta affidabilità. Un’altra opportunità che Fibering offre alle aziende è la connessione wireless o satellitare, capace di arrivare anche nei luoghi che non riescono ad essere raggiunti dagli altri tipi di connessione. Grazie a questo tipo di connessione in abbinamento alla fibra ottica progettuale, Fibering è in grado di offrire un accesso ad Internet ad alta velocità in qualunque punto d’Italia, incluse le aree in Digital Divide che non sono servite da reti terrestri, a costi contenuti, con standard elevatissimi, sicurezza, qualità e disponibilità del servizio”.

Aggiunge Carlo Patetta Rotta: “Nel 2014 il fondatore ed attuale AD della società, Elio Romagnoli, e il direttore amministrativo, Ilenia De Bortoli, hanno unito le forze con due soci di capitale: Enrico Toledo, attualmente AD dello storico marchio di pennarelli Carioca, e me, creando appunto Fibering SpA. A soli cinque anni di distanza dalla sua fondazione, questo connubio societario e la creazione di una squadra giovane, dinamica e altamente professionale ha permesso una crescita del fatturato del 1000%. L’acquisizione poi nel 2019 di un system integrator piemontese con licenza di operatore telefonico, Six Comm Group, ha fatto decollare i ricavi e quest’anno la società prevede di avvicinarsi ai 10 milioni di euro di fatturato. Nel futuro a breve, ci proponiamo di crescere non solo in modo organico ma anche grazie all’acquisizione di altre aziende del settore, l’obiettivo è quello di raggiungere nei prossimi anni i 20 milioni di fatturato, mèta che ci permetterebbe di inserirci nel gruppo delle medie aziende di servizi di telecomunicazioni”.

“L’acquisizione di Six Comm Group – precisa Carlo Patetta Rotta – ha consentito inoltre di mettere a punto un sistema sempre più capillare sul territorio, rendendoci sempre più vicini ai nostri clienti e alle loro necessità. Con questa operazione è stato possibile sia acquisire nuovi clienti, sia aggiungere nuovi servizi cosicché da permetterci di raggiungere ambiziosi obiettivi di fatturato e di portare l’organico dell’azienda a 40 unità, di cui circa metà tecnici specializzati”.

Così adesso il gruppo Fibering ha sia sede a Milano, nel quartiere dell’hi-tech di Porta Nuova, sia a Torino nelle vicinanze dell’Allianz Stadium sta già pianificando l’apertura di un terzo polo operativo a Verona o, comunque, nel produttivo Nord d’Est italiano.

Grazie a Fibering le aziende possono oggi usufruire attraverso il marchio Fiberwide di soluzioni integrate di fibra, xDSL, wireless, satellite, VoIP cloud e dell’assistenza altamente qualificata fornita per diminuire i rischi di interruzione della propria operatività (business interruption). Focalizzandosi così unicamente sulla crescita del proprio business.

Mara Martellotta

 

Nella foto, da sinistra, Enrico Toledo, Ilenia De Bortoli,  Elio Romagnoli,  Carlo Patetta Rotta