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Piccoli artisti: in più di 300 per disegnare l’arte

Sono 319 i piccoli artisti che dal 23 al 29 marzo hanno riprodotto, reinterpretato e reinventato le 85 opere provenienti dai 50 musei piemontesi che hanno aderito alla speciale edizione online dell’iniziativa di Abbonamento Musei Disegniamo l’arte… da casa.

 

Le opere sono state raccolte da Abbonamento Musei in una gallery su Facebook: https://bit.ly/2UqzG5I. Tra i soggetti più gettonati, i papaveri del Giardino Botanico Rea di Trana, i dettagli delle sculture della Basilica di Superga, la farfalle del Museo Calderini di Varallo, il quadro di Miró del Museo del Territorio Biellese e i personaggi di Star Wars proposti dal Museo Nazionale del Cinema.

Come si può vedere sfogliando l’album, la partecipazione è stata entusiasta, calorosa e coloratissima, come dimostrano i disegni che sono continuati ad arrivare anche a concorso ormai concluso.

 

due disegni vincitori, ovvero coloro che hanno ottenuto il maggior numero di like nei tempi prestabiliti, sono stati quelli di Sara, che ha riprodotto la Danzatrice con mani sui fianchi di Antonio Canova della Pinacoteca Agnelli, e Il ballo delle sciabole di Giulio Boetto (Museo Civico Cuneo), reinterpretato da Chiara. Le due vincitrici si sono aggiudicate un set da disegno firmato Pigna, sponsor tecnico del progetto.

 

Disegniamo l’arte è l’ormai tradizionale appuntamento di Abbonamento Musei durante il quale i visitatori più giovani e le loro famiglie visitano e scoprono in maniera speciale i musei del territorio, disegnando le opere, gli spazi e le architetture che più li caratterizzano, dando così nuove forme e nuovi colori alle realtà museali del territorio: un modo per conoscere e reinterpretare le bellezze del patrimonio culturale e artistico regionale. In attesa di poter stabilire le nuove date dell’edizione 2020, inizialmente prevista per l’ultimo week-end di marzo, l’iniziativa si è svolta online.

La tentazione ricorrente di riscrivere la Costituzione

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Il Sindaco di Milano Sala che aveva dimostrato i suoi evidenti limiti politici all’inizio dell’epidemia, sottovalutandola totalmente, propone oggi  un’assemblea costituente per riscrivere la Costituzione. Pur non essendo mai stato convinto della perfezione della nostra Carta, ritengo la proposta di Sala del tutto intempestiva e sbagliata  

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La riscrittura in tempi normali la tentò Renzi che aveva colto l’opportunità di alcuni cambiamenti, ma si rivelò un pessimo costituente, proponendo un testo pasticciato e confuso. Oggi non siamo
e non saremo  in futuro in tempi normali. L’assemblea Costituente venne eletta il 2 giugno 1946, ad oltre un anno dalla fine della guerra, in un clima comunque non sereno perchè per troppi la scelta di quella data era motivata dal desiderio impellente  di dare il benservito alla monarchia, considerata colpevole della dittatura fascista e della guerra perduta. Superato l’ostacolo della liquidazione della monarchia, anche per l’atteggiamento del re che preferì l’esilio ad una guerra civile, i Costituenti seppero mettere da parte gli egoismi settari di partito e trovarono il modo per stendere un testo tra il 1946 e il 1947 che sapeva guardare avanti, al futuro della democrazia italiana. In quell’assemblea costituente ci furono i migliori uomini politici dell’’Italia novecentesca, come ci furono solo  nel Risorgimento. Si realizzarono dei compromessi evidenti, ma nel complesso la democrazia italiana ebbe una carta costituzionale di grande rilievo storico – politico, con riferimenti etici di primissimo livello.
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Se si pensa a quale classe politica ha oggi l’Italia e alle condizioni economiche in cui saremo ridotti dopo l’emergenza sanitaria, appare davvero impossibile pensare di accingersi a scrivere una nuova Costituzione. Sono possibili tra il resto gravi conflitti sociali che sarà difficile prevenire e forse reprimere. L’attuale Costituzione appare oggi preziosissima ed è anche un baluardo rispetto ai sempre possibili conati autoritari di un governo inadeguato che non sa guidare il Paese, ma rincorre con affanno i problemi . L’esempio autoritario dell’ Ungheria  ci fa apprezzare la nostra Carta, sempre che i suoi tutori istituzionali sappiano salvaguardare le prerogative del Parlamento, come ha messo in evidenza con coraggio l’ex presidente del Senato Marcello Pera, una delle poche grandi risorse della Repubblica. Sala pensi a fare il sindaco , se è  ancora in grado di farlo, alla democrazia e al suo futuro penseremo noi cittadini.
Scrivere a quaglieni@gmail.com

Carceri, situazione critica. L’appello dei garanti

Coronavirus. Carceri / Riceviamo e pubblichiamo l’appello dei Garanti territoriali al Presidente della Repubblica, alle Camere, ai Sindaci e ai Presidenti delle Regioni per ulteriori misure di riduzione della popolazione detenuta

“I primi casi di positività al virus Covid-19 registrati in alcuni istituti penitenziari, hanno riportato l’attenzione sui rischi connessi alla sua possibile diffusione in carcere, dove le misure di prevenzione prescritte alla popolazione in libertà non possono essere rispettate in condizioni di sovraffollamento, come ieri ha detto anche Papa Francesco.

Come più volte raccomandato dal Garante nazionale delle persone private della libertà, e indicato anche dall’Organizzazione mondiale della sanità e dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura, sono necessari importanti interventi deflattivi della popolazione detenuta che consentano la domiciliazione dei condannati a fine pena e la prevenzione e l’assistenza necessaria a quanti debbano restare in carcere.I provvedimenti legislativi presi dal Governo sono largamente al di sotto delle necessità. Se anche raggiungessero tutti i potenziali beneficiari (6000 detenuti, secondo il Ministro della Giustizia), sarebbero insufficienti, come recentemente sottolineato dal Consiglio superiore della magistratura, dall’Associazione nazionale magistrati, dall’Unione delle Camere penali e dall’Associazione dei docenti di diritto penale. Con quelle misure non solo non si supera il sovraffollamento esistente (formalmente di 7-8000 persone, sostanzialmente di almeno diecimila), ma non si garantisce il necessario distanziamento sociale richiesto a tutta la popolazione per la prevenzione della circolazione del virus. Servono, e urgentemente, ulteriori misure, di rapida applicazione, che portino la popolazione detenuta al di sotto della capienza regolamentare effettivamente disponibile. Noi, Garanti delle persone private della libertà nominati dalle Regioni, dalle Province e dai Comuni italiani, impegnati tutti i giorni sul campo, fianco a fianco con i magistrati di sorveglianza, dirigenti e operatori penitenziari e della sanità pubblica, del volontariato e del terzo settore, anche nella individuazione di mezzi e risorse necessarie per l’accoglienza dei condannati ammissibili alla detenzione domiciliare, facciamo dunque appello al Presidente della Repubblica, quale supremo garante dei valori costituzionali in gioco, ai Sindaci e ai Presidenti delle Regioni, delle Province e delle Aree metropolitane di cui siamo espressione e ai Parlamentari della Repubblica, affinché nell’esame del decreto-legge contenente le norme finalizzate alla riduzione della popolazione detenuta vengano adottate misure molto più incisive e di pressoché automatica applicazione, in grado di portare nel giro di pochi giorni la popolazione detenuta sotto la soglia della capienza regolamentare effettivamente disponibile”.

Stefano Anastasìa, Regioni Lazio e Umbria
Samuele Ciambriello, Regione Campania
Gianmarco Cifaldi, Regione Abruzzo
Giovanni Fiandaca, Regione Sicilia
Enrico Formento Dojot, Regione Val d’Aosta
Mirella Gallinaro, Regione Veneto
Leontina Lanciano, Regione Molise
Carlo Lio, Regione Lombardia
Marcello Marighelli, Emilia Romagna
Bruno Mellano, Regione Piemonte
Andrea Nobili, Regione Marche
Paolo Pittaro, Regione Friuli Venezia Giulia
Piero Rossi, Regione Puglia
Vanna Jahier, Provincia di Pavia
Antonia Menghini, Provincia di autonoma Trento
Paolo Allemano, Comune di Saluzzo
Edvige Baldino, Comune di Tempio Pausania
Giulia Bellinelli, Comune di Rovigo
Marco Bellotto, Comune di Lecco
Franca Berti, Comune di Bolzano
Elisabetta Burla, Comune di Trieste
Dino Campiotti, Comune di Novara
Stefania Carnevale, Comune di Ferrara
Sonia Caronni, Comune di Biella
Roberto Cavalieri, Comune di Parma
Sofia Ciuffoletti, Comune di San Gimignano
Cecilia Collini, Comune di Siena
Eros Cruccolini, Comune di Firenze
Giovanni De Peppo, Comune di Livorno
Antonello Faimali, Comune di Piacenza
Paola Ferlauto, Comune di Asti
Federico Ferraro, Comune di Crotone
Margherita Forestan, Comune di Verona Monica
Cristina Gallo, Comune di Torino
Emilio Guerra, Comune di Belluno
Antonio Ianniello, Comune di Bologna
Pietro Ioia, Comune di Napoli
Valentina Lanfranchi, Comune di Bergamo

Agostino Siviglia, Regione Calabria
Carlo Mele, Provincia di Avellino
Bruno Mitrugno, Provincia di Brindisi
Manuela Leporati, Comune di Vercelli
Silvia Magistrini, Comune di Verbania
Francesco Maisto, Comune di Milano
Maria Mancarella, Comune di Lecce
Alberto Marchesi, Comune di Pisa
Natascia Marzinotto, Comune di Udine
Paolo Mocci, Comune di Oristano
Paola Perinetto, Comune di Ivrea
Alessandro Prandi, Comune di Alba
Paolo Praticò, Area metropolitana di Reggio Calabria
Luisa Ravagnani, Comune di Brescia
Marco Revelli, Comune di Alessandria
Giovanna Serra, Comune di Nuoro
Alessandra Severi, Comune di Lucca
Sergio Stefenoni, Comune di Venezia
Gabriella Stramaccioni, Comune di Roma
Ione Toccafondi, Comune di Prato
Matteo Luigi Tosi, Comune di Busto Arsizio
Mario Tretola, Comune di Cuneo
Antonello Unida, Comune di Sassari
Tommaso Vezzosi, Comune di Porto Azzurro
Giovanni Villari, Comune di Siracusa

Compagni DiStanza, 6 eventi social di Iren luce gas e servizi

 Terranno compagnia al popolo del web. 6 incontri durante i quali ospiti d’eccezione parleranno delle grandi passioni degli italiani

Il cibo, le relazioni affettive, la musica, l’ambiente, il cinema e lo sport. Saranno questi i temi di 6 appuntamenti tematici che Iren luce gas e servizi trasmetterà in diretta sui propri canali Facebook, @irenlucegas, e Instagram @irenlucegaseservizi. A parlarne saranno coppie d’eccezione: Cristina Chiabotto e Davide Scabin, Veronica Ruggieri con Fabrizio Quattrini e Paola Turci, Gianluca Gazzoli e Luca Mercalli, Nicolo De Vitis con Nicoletta Romanoff e Claudio Marchisio.

È questo il modo in cui il Gruppo Energetico converte in eventi digitali una stagione fitta di appuntamenti inizialmente previsti sui territori. Ed è anche il modo in cui l’azienda vuole essere vicina agli italiani che in questo momento vivono una situazione inaspettata e difficile. E così si realizza anche un’occasione in più per farci compagnia e non rinunciare ad un momento di intrattenimento pur nella consapevolezza della situazione che tutti stiamo vivendo.

“Compagni DiStanza – dichiara Gianluca Bufo amministratore delegato di Iren Mercato – è una serie di eventi digitali realizzata da Iren luce gas e servizi e fortemente voluta da tutto il Gruppo. Quello stesso Gruppo che continua a garantire nei territori storici l’erogazione di servizi indispensabili per chiunque e lo fa con l’impegno straordinario di tutti i dipendenti. Con Compagni DiStanza vogliamo aggiungere ancora qualcosa: intrattenere gli italiani, entrando come amici in alcune delle case che abbiamo contribuito a illuminare e riscaldare”.

Calendario
1 Aprile ore 18.30: Cristina Chiabotto e Davide Scabin in Live dalla Cucina
3 Aprile ore 18.30: Veronica Ruggeri e Fabrizio Quattrini in Quarantena di Coppia
5 Aprile ore 18.30: Veronica Ruggeri e Paola Turci in Happy Hour Musicale
7 Aprile ore 18.30: Gianluca Gazzoli e Luca Mercalli in l’Ambiente dagli Ambienti di Casa
9 Aprile ore 18.30: Nicolò De Devitiis e Nicoletta Romanoff in Ciack, Motore, Azione
11 Aprile ore 18.30: Nicolò De Devitiis e Claudio Marchisio in Un Calciatore in Salotto.

Iren è una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano e opera nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’energia termica per teleriscaldamento, della gestione dei servizi idrici integrati, dei servizi ambientali, e dei servizi tecnologici. È primo operatore nazionale nel teleriscaldamento per volumetria allacciata, terzo nel settore idrico per metri cubi gestiti e nei servizi ambientali per quantità di rifiuti trattati, quinto nel settore gas per vendita a clienti finali, quinto nell’energia elettrica per elettricità venduta. Iren è un produttore energetico eco-friendly per circa l’87% della propria produzione. Alla capogruppo Iren fanno capo le attività strategiche, amministrative, di sviluppo, coordinamento e controllo, mentre quattro società presidiano le attività per linea di business. Di queste Iren Mercato (denominazione commerciale Iren luce gas e servizi) è attiva nell’approvvigionamento e nella vendita di energia elettrica, gas e calore per teleriscaldamento e nella proposta di soluzioni complete ed evolute per la mobilità elettrica e la smart home.

Cronache della peste. Evasione

Non così. Non costretto. Per il carcerato non cambia se piove o se brilla il sole. Vorrebbe, sempre e comunque, evadere. Soprattutto se sente come ingiusta la segregazione.

Evadere… Lenzuola legate alla finestra, stile Banda Bassotti…facendoti portare fuori chiuso in un sacco, stile Conte di Montecristo…. Fuga in auto a mano armata, forzando i blocchi, stile Bonny & Clyde… ma sono solo fantasie. E poi, mica c’è una Bonnie…

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Cronache della peste. Evasione

Artaban con gli Alpini in aiuto dell’ospedale di Susa

Non partecipando a progetti faraonici che suscitano sempre notevoli perplessità anche sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione ma, come d’abitudine, puntando su progetti precisi, circoscritti e ben definiti.

In particolare Artaban ha deciso di collaborare con l’ANA, l’Associazione nazionale Alpini che si è distinta per serietà, impegno e risultati concreti in ogni occasione. Che si sia trattato di terremoti, di alluvioni, di disastri di ogni tipo, gli Alpini sono sempre stati in prima linea ed in modo assolutamente trasparente…

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Artaban con gli Alpini in aiuto dell’ospedale di Susa

Il marketing turistico non fa per l’Italia

È il testo di una pubblicità delle Isole Canarie. Ma sono numerose le località turistiche che – spiega FTourism News – stanno continuando a promuoversi in modo intelligente anche in questa fase di estrema difficoltà e di sostanziale blocco totale del settore. C’è chi si limita ad un augurio generale del tipo “Ce la faremo”, chi sceglie l’autoironia con un’immagine della Sfinge che assicura “Ti aspetto da secoli, posso aspettarti un po’ di più”.

E poi c’è il grande marketing all’italiana. “Non azzardatevi a venire qui”, “Statevene a casa vostra”, “Non vi vogliamo”. Dunque è questa l’immagine che offre di sè quello che è stato il principale Paese turistico del mondo, salvo poi continuare a perdere posizioni. E ci si chiede anche perché le abbia perse…

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“Ti aspettiamo”. “Andatevene”. Il marketing turistico non fa per l’Italia

#noicisiamo: cosa vedi dalla finestra? Il racconto su Torino

Un tema per ogni giorno della settimana è l’invito di Turismo Torino e Provincia rivolto a tutti i follower su Instagram e Facebook taggando @turismotorino #turismotorino

È in corso sul canale Instagram  di Turismo Torino e Provincia  ( https://www.instagram.com/turismotorino/?hl=it ) seguito da 21,2 mila persone, e sulla pagina Facebook  ( https://www.facebook.com/turismotorino/ ) con oltre 42mila fan, l’iniziativa #noicisiamo.

Coinvolgere i follower attivi  che seguono i due canali social stimolandone i ricordi e la fantasia è l’idea alla base dell’ATL. L’obiettivo? Continuare a raccontare le bellezze e le attrattive del capoluogo subalpino e della sua provincia (ricca di castelli e forti, laghi e colline, abbazie e montagne oltre che una ricca enogastronomia) passando la parola a chi ci vive o a chi, semplicemente, se ne è innamorato e custodisce bei ricordi attraverso i canali social più usati nel mondo dei viaggi e del turismo.

Ecco che i 7 giorni della settimana hanno una tematica, un invito a raccontare e condividere le innumerevoli attrattive e golosità del territorio taggando @turismotorino #turismotorino

LUNEDÌ: COSA VEDO DALLA MIA FINESTRA O COSA SOGNO DI VEDERE
Se abiti a Torino e provincia raccontaci cosa vedi dalla tua finestra o cosa vorresti vedere, se invece hai visitato il nostro territorio taggaci in uno scatto del tuo viaggio.
MARTEDÌ: UNA PROVINCIA GOLOSA
Il tuo piatto tipico preferito, una specialità o un prodotto che hai fotografato.
MERCOLEDÌ: QUIZ
Un quiz semplice legato a un tema o a una curiosità.
GIOVEDÌ: CORRI, PASSEGGIA, SCIA…
Pratichi uno sport all’aperto? Dove? Raccontacelo con uno scatto.
VENERDÌ: Andar Per Musei, Mostre Ed Eventi
Il tuo museo del cuore, l’ultima mostra che hai visto, l’evento sul territorio di cui non hai perso un’edizione.
SABATO: LA TUA PIAZZA PREFERITA
Le piazze sono i cuori delle città e spesso i luoghi che rimangono più impressi. Qual è la tua prediletta? Taggaci o raccontacela con una foto.
DOMENICA: LA GITA FUORIPORTA
Un paese, un lago, una località che ti piace visitare durante le tue gite fuoriporta.

Per ogni giorno, e quindi per ogni tematica, sarà compito del webteam di Turismo Torino e Provincia creare un highlights su Instagram e Facebook per le stories e i post al fine di condividere ogni giorno le emozioni e gli scatti di nostri follower.

 Con l’iniziativa social #noicisiamo   – sottolinea Daniela Broglio , Direttore di Turismo Torino e Provincia – vogliamo raccontare insieme a chi ci segue, ai nostri fan attivi, il territorio nell’attesa di poter nuovamente viaggiare; in questo momento drammatico dove l’imperativo è #iorestoacasa  è un invito a intraprendere il viaggio con i ricordi e la fantasia   al fine di avere tanti appunti per poi farlo di persona”.

Architetti, Architettura, Città, Coronavirus

Seduti al tavolo del soggiorno di casa oppure nello studio deserto senza colleghi o collaboratori: è la vita degli architetti e penso dei professionisti in genere in questo tempo di emergenza sanitaria.

Siamo circondati da una città inesorabilmente silenziosa che a volte avremmo voluto vedere così ma che oggi invece inquieta, così cerchiamo di lavorare ai nostri progetti con la calma e la riflessione che spesso rivendichiamo ma è quel silenzio stesso oggi a distrarci dal lavoro quasi fosse un chiasso assordante e in effetti lo è. La nostra non è una professione che in casi come questo possa essere in prima linea, non siamo medici anche se potremmo essere così considerati per la città, per il territorio e indirettamente per chi ci vive: un buon progetto rende migliore la vita di tutti.

Non siamo in prima linea ma vorremmo per il sistema Paese e per noi stessi, per le persone che con noi collaborano, guardare avanti per preparare il terreno di una ripresa delle attività in una normalità che non potrà più essere quella che conosciamo.L’attuale situazione rappresenta, io penso, una “discontinuità storica” che stravolgerà sia il nostro modo di lavorare sia il modo in cui si intrattengono rapporti sociali che inevitabilmente modificherà il disegno degli spazi che siamo abituati a vivere e, chi fa il mio mestiere, dovrà imparare a interpretarli.Una rivoluzione che forse intaccherà anche il modello delle grandi megalopoli, già molto fragili ed al centro della discussione negli ultimi anni per il loro costo sempre più elevato per il controllo e confinamento dei conflitti sociali, le diseguaglianze, l’inquinamento, che ora si devono cimentare con un pericolo invisibile quale quello di un contagio esponenziale che le mette in ginocchio, anche se oggi, io credo, non riusciamo ancora ad avere la visibilità complessiva di quello che sta accadendo.

Dunque è ragionevole pensare che si dovrà andare verso un modello di comunità cittadina più ristretta numericamente benchè aperta al sistema globale, luoghi che potrebbero essere rivalutati anche attraverso la constatazione, palese in questi giorni, che molte delle nostre attività si possono realizzare anche senza flussi importanti di persone, anche senza una presenza fisica. Gli spostamenti si possono ridurre senza intaccare i rapporti diretti e il tempo, il denaro “risparmiati” nei trasferimenti essere impiegato per migliorare la vita. Forse eravamo già a questo punto di svolta, ma nessuno lo considerava realmente possibile. Ora, guardando alla struttura del territorio italiano ma vorrei dire della maggior parte del territorio europeo, possiamo constatare come sia fatta prevalentemente di un tessuto di piccole e medie città in cui la qualità della vita è già oggi migliore e che a questo nuovo progetto sociale ed economico potrebbero ben rispondere. Si tratta dunque di riprendere in mano le fila di un disegno esistente al quale dare nuova vitalità.

Oggi tuttavia la limitazione non è una scelta e dunque si vive l’isolamento come privazione che rende difficile immaginare in positivo un futuro differente. Lo constatiamo giornalmente in questo periodo con i nostri progetti, molte cose potrebbero andare avanti anche in queste condizioni, ma restano in sospeso per mancanza di decisioni. I nostri committenti, privati che abbiano in animo di trasformare la propria abitazione oppure aziende e imprese che immaginino progetti per le proprie necessità produttive o di investimento, oppure ancora amministrazioni con l’intento di realizzare un migliore servizio ai cittadini con una pianificazione urbana, sono fermi, in un tempo sospeso, in attesa, per capire, per decidere ma senza avere l’ardire di farlo.È una grande preoccupazione per noi che viviamo giornalmente della nostra professione. Per noi, un ritardo, una indecisione, un rinvio determinano l’interruzione di un flusso di elaborazione intellettuale propedeutica ad una produzione materiale, con il conseguente spostamento nel tempo o peggio la perdita di un compenso nostro e di tutta la filiera che segue un progetto. Il tema oggi è superare questa china e anche premere affinchè per ripartire, si sgombri il campo dal peggiore dei virus che conosciamo: l’intreccio autoreferenziale e contagioso del sistema burocratico.

Giorgio Giani

architetto – Segretario IN/Arch Piemonte – Istituto Nazionale di Architettura

 

Photo by Jack Kolpitcke on Unsplash

I politici devono dare un segno di austerità tagliando gli stipendi

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni  La situazione determinata dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica richiede anche e soprattutto dalla classe politica un segnale forte di austerità  in prima persona che finora non si è visto. Se il Paese ha tollerato in passato  certi privilegi, oggi ciò non è più possibile, anche perché la classe politica e di governo ha dato gravi  prove di inefficienza, di improvvisazione, di pressappochismo, sottovalutando un’epidemia considerata poco più che un’influenza stagionale.

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Anche i politici colpiti dal Coronavirus hanno avuto presumibilmente trattamenti di maggiore attenzione, se non di privilegio, rispetto a tanti cittadini,a partire dagli anziani considerati già in partenza non degni di attenzione. Tutti i cittadini vengono chiamati ad immensi sacrifici e a rinunciare a diritti costituzionalmente garantiti.
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Il ministro dell’ Interno teme per l’ordine pubblico. Forse mai come oggi la politica appare screditata,in ogni caso non affidabile, al di là degli schieramenti partitici. Ci vorrebbe uno slancio esemplare di solidarietà di fronte alla Nazione che potrebbe significare,ad esempio, il taglio volontario  per il 2020 di una parte dello stipendio per senatori, deputati, alte cariche dello Stato, dirigenti apicali. Una parte dello stipendio e dei privilegi che dovrebbe essere destinato urgentemente all’acquisto di mascherine, camici e altri presidi per medici e infermieri lanciati  allo sbaraglio in modo irresponsabile e vile in prima linea ,come Mussolini mandò in Russia soldati non equipaggiati a dovere.
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Su certe inadempienze la Magistratura, presto o tardi, dovrà indagare ,individuando i responsabili remoti e immediati,partendo da chi ha tagliato in modo selvaggio la spesa sanitaria o non è stato in grado di mettere in atto tempestivi e idonei provvedimenti volti a contenere il virus .Mentre in tante parti d’Italia si muore, a Roma si discute e si litiga con le Regioni. Occorre, almeno in extremis, uno scatto di dignità che salvi le istituzioni democratiche.In un Paese civile i politici avrebbero dovuto pensarci fin da subito a dare un esempio di serietà e di austerità che finora è mancato. Chi non capisce questa esigenza di moralità pubblica, ha perso totalmente il contatto con i cittadini. Hanno capito il loro dovere tanti imprenditori e tante aziende, malgrado le condizioni non facili in cui si trovavano. Anche i politici in prima persona  devono  fare la loro parte.