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Torino, un “pasto sospeso” per chi è stato messo in ginocchio dal covid

La Comunità Papa Giovanni XXIII scende in piazza con ‘Un Pasto al Giorno’ per i “nuovi poveri”

I volontari della Comunità saranno a Torino e in provincia il 26 e il 27 settembre per dare un aiuto concreto a chi ha perso tutto a causa della pandemia

Combattere le nuove povertà con un segno concreto, come una vera comunità: con questa missione i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) tornano nelle piazze di Torino e della provincia il 26 e il 27 settembre con l’iniziativa solidale ‘Un Pasto al Giorno’. Un impegno che, in questa fase difficile, guarda soprattutto a quelli che vengono chiamati “nuovi poveri”, coloro che hanno perso tutto a causa della pandemia di Covid-19 e che fino a poco fa riuscivano a cavarsela seppur in un equilibrio precario. Per molti il coronavirus ha significato proprio questo: nel solo mese di giugno in Italia i cosiddetti “nuovi poveri”, secondo una rilevazione della Caritas, sono stati il 34% del totale di coloro che si sono rivolti alle strutture di sostegno. Persone che riuscivano a garantirsi appena il necessario, l’essenziale, e che ora devono fronteggiare problemi gravi legati alla perdita del lavoro, alle difficoltà nel pagamento di bollette, affitti e mutui, ma anche a disagi psicologici e relazionali. C’è anche chi è stato costretto a rinviare cure e assistenza sanitaria e situazioni che, se prima erano difficili, adesso sono diventate drammatiche.

Proprio per questo diventa ancora più cruciale il contributo di chi si impegna per dare un supporto a tutte queste persone messe a dura prova dalle conseguenze del virus: 1 milione di nuovi poveri in Italia (dati Coldiretti) e una stima di 130 milioni di persone che si aggiungono a chi è cronicamente malnutrito nel mondo (dati Onu/Fao). Anche nella nostra regione le conseguenze del virus sono state importanti e la  Comunità – attiva con diverse realtà tra Case Famiglia, Case di accoglienza, Centri diurni – è diventata un punto di riferimento per tutte quelle persone, oltre 500, che vengono raggiunte con sostegno e aiuti alimentari.

«La fame è prima di tutto un’ingiustizia a cui noi della Comunità crediamo si debba rispondere non solo fornendo il cibo, ma anche con le nostre vite – spiegano i responsabili dell’Apg23 –  una scelta totalizzante, diversa e basata sul condividere l’esistenza con le persone povere e scansate da tutti. Noi l’abbiamo chiamata ‘Sharing Humanity’, convinti che il punto fondamentale per affrontare il futuro sia legato al sentirsi sempre di più una comunità fatta di persone e vite che si incontrano, condividono e affrontano i problemi insieme. La nostra missione, in questo senso, non si può fermare soprattutto di fronte alle nuove difficoltà emerse con la pandemia, perché non ci sono solo i problemi materiali, ma in questi tempi difficili anche il sostegno psicologico, quella mano tesa che ti fa sentire meno solo, diventa fondamentale. Mai come oggi, dunque, ritorna attuale la prima intuizione di Don Oreste Benzi: aiutare chi ha bisogno, farlo almeno con un pasto al giorno, ma anche offrendo amicizia, diventando famiglia».

Durante l’iniziativa del 26 e 27 settembre, che si terrà a Torino e provincia e contestualmente nelle citta di tutta Italia (tutte le info su www.unpastoalgiorno.org), ci sarà modo per portare a casa un segno concreto di accoglienza e solidarietà verso chi ha più bisogno. L’Apg23, infatti, attraverso il contributo degli artisti dell’Associazione Autori di Immagini, ha realizzato una collezione di tovagliette all’americana: un oggetto simbolico che rappresenta il posto preparato per qualcuno alla propria tavola. Ecco perché partecipare all’iniziativa e portarsi a casa le tovagliette di ‘Un Pasto al Giorno’ significa “prenotare” un posto alla tavola della Apg23 per chi oggi non riesce a provvedere da solo al cibo; sarà come “invitare” alla propria tavola una persona in difficoltà, apparecchiando un posto in più, nel segno di una solidarietà concreta che può fare la differenza proprio ora che ce n’è più bisogno.

Economia del benessere, in Piemonte spesi 2,6 miliardi nonostante il Covid

Philips presenta il Rapporto 2020. Gli italiani costretti dalla crisi Covid-19 a rivedere scelte e priorità. La spesa complessiva scende a 37 miliardi di euro contro i 43 miliardi del 2018

 

FOCUS PIEMONTE: spesi 2,6 miliardi di euro, in linea con la rilevazione del 2018

La quota più consistente, 1,1 miliardi di euro, alla sana alimentazione (1 mld nel 2018)
Seguono la cura del corpo (640 mln Vs 510 mln 2018) e l’attività fisica (420 mln Vs 494 mln 2018)

 

Gli italiani continuano a sentirsi bene e, in larga parte, a essere attenti alla cura di sé e della propria immagine, ma la crisi Covid-19 ha inevitabilmente fatto sentire i propri effetti, con ripercussioni sugli acquisti di prodotti e servizi per il benessere, scesi nell’ultimo anno a 37 miliardi di Euro, contro i 43 miliardi del 2018 (rilevazione: ottobre 2018).

Questo il dato principale che emerge dal Rapporto sull’Economia del Benessere 2020, seconda edizione dell’indagine voluta da Philips e realizzata da DOXA per analizzare stili di vita, abitudini e tendenze di consumo degli italiani.

In Piemonte la spesa per il benessere ammonta a 2,6 miliardi di euro, dei quali il 43% è riservato alla sana alimentazione, il 23% alla cura del corpo e il 16% all’attività fisica.

I piemontesi sono tra i pochi che hanno mantenuto sostanzialmente invariata la propria spesa per il benessere, anche se analizzando il paniere la distribuzione risulta mutata. La sana alimentazione resta stabilmente la prima voce, 3 punti percentuali più in alto della media nazionale (40%), anche perché gli abitanti della regione sono nettamente quelli che più acquistano prodotti per diete e regimi alimentari specifici (60% Vs media italiana 59%).

Cala al 16% (Vs 19 nel 2018) la spesa per l’attività fisica mentre cresce invece quella per la cura del corpo, che oggi pesa per il 23% sul totale (Vs 20% 2018). Leggere variazione si registrano invece negli ambiti Gestione dello stress e Cura del sonno.

A fronte di questa spesa, l’84% dei piemontesi valuta positivamente il proprio stato di salute, in linea con la precedente rilevazione e sopra la media nazionale dell’81%.

Malgrado il Piemonte sia stato tra le aree colpite con maggiore intensità dall’emergenza Covid-19, il 62% dei propri abitanti sostiene che quanto accaduto non cambierà il proprio atteggiamento verso la salute, un risultato significativamente superiore alla media nazionale (58%).

La pandemia ha però rovinato il sonno ai piemontesi, visto che oggi il 63% dichiara di soffrire talvolta o spesso di problemi di insonnia (Vs 59% media nazionale), la percentuale più alta in Italia, cresciuta addirittura del 20% rispetto alla precedente rilevazione.

“La crisi indotta dal Covid-19 ha impattato anche sulla spesa che gli italiani dedicano a prodotti e servizi per il benessere, che hanno registrano una contrazione di oltre 6 miliardi rispetto al dato 2018” – ha commentato Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “A questo periodo di sfide senza precedenti, Philips ha risposto mettendo al centro 3 elementi chiave della nostra strategia: innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Creare dunque soluzioni all’avanguardia, in grado di fare la differenza, anche a distanza, per clienti e consumatori, e di supportare al tempo stesso i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile. Abbiamo lavorato per trasformare un problema in un’opportunità e proprio la crescente attenzione dei consumatori italiani verso la sostenibilità e l’ambiente, emersa da questa seconda edizione del nostro Rapporto, ci stimola a rinnovare il nostro impegno quotidiano a migliorare la vita delle persone”.

 

Italia

L’81% degli abitanti del Belpaese valuta oggi positivamente il proprio stato di salute generale, un dato praticamente invariato rispetto alla precedente edizione del Rapporto. Ciononostante l’emergenza Covid-19 ha generato contraccolpi significativi sulle pratiche e gli acquisti orientate alla prevenzione, alla sana alimentazione e alla componente edonistica del benessere.

Sebbene la ripartizione del paniere di spesa sia in linea con quanto rilevato nella prima edizione della ricerca – 40% della spesa riservato alla sana alimentazione (vs 41% 2018), 23% alla cura del corpo(vs 24% 2018) e 19% all’attività fisica (Vs 20% nel 2018) – sono i numeri in termini assoluti a far emergere un quadro sostanzialmente diverso. La spesa in sana alimentazione ammonta quest’anno a 14,9 mld di €, registrando una contrazione del -15% rispetto ai 17,5 mld del 2018quella per la cura del corpo è scesa a 8,6 mld € dai 10,2 mld € della scorsa rilevazione (-15%)mentre quella per l’attività fisica è pari a 7,1 mld €, segnando un decremento del -17% dagli 8,6 mld € del 2018.

Dopo mesi di lockdown, in cui i cittadini italiani sono stati soggetti a elevati livelli di tensione e incertezza, non è casuale che a reggere il confronto con la rilevazione precedente siano proprio la spesa per la gestione dello stress (4,8 mld vs 4,9 mld 2018 pari a -2%e per il sonno. Quest’ultima va addirittura in controtendenza, raggiungendo i 2,1 mld €: una crescita del +16% rispetto agli 1,8 mld € del 2018.

 

Siamo tutti narcisi?

Incontro con Michela Gecele e Sara Bouchard sul tema delle personalità narcise e di come “difendersi” all’interno di una relazione

18 settembre 2020 – ore 18:30

c/o Nora Book & Coffe – Via Delle Orfane 24/D, Torino

Prenotazione necessaria via mail a norabookecoffee@gmail.com o via Whatsapp al numero 3803609834.

Incontro con Michela Gecele – psichiatra, psicoterapeuta e autrice della serie di gialli Ada, Torte e delitti – che parlerà del suo ultimo libro: “Siamo tutti narcisi? Alla ricerca della relazione perduta”.

Il testo, tra il serio e il faceto, fornisce delle chiavi di lettura utili a comprendere il fenomeno del narcisismo e a imparare a gestire le relazioni con un* partner narcis*.

Con l’autrice dialogherà la counselor e formatrice Sara Bouchard, che approfondisce da anni le tematiche legate alle identità di genere e agli orientamenti sessuali.

Il libro

Il testo si dipana in un percorso ritmato e ironico, che chiama direttamente in causa il lettore e soprattutto le lettrici. L’idea di base è quella di dare delle chiavi di lettura e delle linee guida per le relazioni con il partner narciso, personaggio diffuso e quasi inevitabile nella nostra società. La varietà di tipologie dei “narcisi” si estende fino ad arrivare a comprendere (quasi) tutti noi. Fra serietà saggistica e gioco, incontreremo vampiri, dongiovanni, streghe, personaggi del mito e della cinematografia. Fino a descrivere una rivoluzione possibile. Delle relazioni, del sentire, dei rapporti fra i sessi, della realtà. La visione che viene presentata ai lettori – chiunque sia interessato al tema, senza escludere gli addetti ai lavori – è ironica ma, soprattutto, positiva e propositiva.

Michela Gecele

è psichiatra e psicoterapeuta della Gestalt, trainer e supervisore.

Ha pubblicato libri, articoli e capitoli sui temi della psicoterapia e della psicopatologia, esplorando la sofferenza clinica e le relative esperienze di adattamento creativo da un punto di vista fenomenologico e gestaltico. Un altro tema clinico di ricerca e approfondimento è quello delle tematiche interculturali.

Lavora da anni nei servizi pubblici di salute mentale e per tre anni ha coordinato, a Torino, un servizio psicologico e psichiatrico per gli immigrati.

È membro del New York Institute for Gestalt Therapy (NYIGT) e del Human Rights & Social Responsibility (HR&SR) Committe della European Association for Gestalt Therapy (EAGT), ed è co-direttore dell’Istituto di Psicopatologia e Psicoterapia della Gestalt (IPsiG) di Torino.

È autrice anche di una serie di libri gialli, “Ada, torte e delitti”, che vedono come protagonista una sociologa berlinese residente a Catania, appassionata di torte e di misteri.

I “Visionari” propongono mascherine in 3D

Mentre crescono le proteste di scuole e presidi sull’insufficienza delle forniture di mascherine da parte del Governo, giovani, studenti ed esperti di tecnologia dell’associazione VISIONARI si uniscono per far fronte all’emergenza e scrivono oggi al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, proponendo un originale progetto che, anche in Piemonte, potrebbe coinvolgere direttamente alunni e famiglie.

Nelle prossime settimane molte scuole del Piemonte rischiano di rimanere sprovviste di mascherine da destinare agli alunni, una situazione che imporrebbe alle famiglie della regione di provvedere autonomamente alle forniture per i propri figli con inevitabili costi a carico della collettività – spiega VISIONARI – E’ stato tuttavia già realizzato il progetto “Visionari Makeit” che ha consentito di creare visiere protettive anti-Covid utilizzando la stampa 3D (visiere regalate ad ospedali e strutture sanitarie in tutta Italia) abbattendo i costi di produzione e utilizzando plastica derivata dall’amido di mais, a basso impatto ambientale ed estremamente versatile.
“Chiediamo al Ministro Azzolina di coinvolgere bambini, studenti e famiglie nella creazione di visiere protettive in 3D da destinare a quelle scuole dove si registrano carenze nelle forniture di mascherine, trasformando un obbligo di legge in una esperienza didattica e istruttiva – afferma Dario Piermatteo, segretario generale di VISIONARI – Mettiamo a disposizione la nostra tecnologia, la rete di stampanti 3D del nostro gruppo e il nostro know-how in materia per sostenere il settore scolastico in questa nuova sfida, e organizzare anche in Piemonte corsi per docenti e famiglie in tutte le scuole della regione, finalizzati ad insegnare a costruire visiere “fai da te” a costi ridottissimi e con materiale ecologico”.Per info
www.visionari.org
Instagram: https://www.instagram.com/visionariorg/?hl=it
Facebook: https://m.facebook.com/VISIONARIORG/

Un concorso di idee per far crescere la felicità

Appuntamento giovedì 17 settembre ore 18 presso la Piccola Biblioteca della Felicità in via Lombroso 16 H

A TORINO NASCE IL POLO DELLA FELICITÀ AL VIA IL CONCORSO DI IDEE PER FAR CRESCERE LA FELICITÀ A TORINO

Riceviamo e pubblichiamo / È possibile misurare la felicità in una città? Si possono attivare delle azioni civiche e politiche per farla crescere? Da questi interrogativi è nato il progetto sperimentale Felicità Civica che ha lo scopo di creare a Torino il primo polo sulla felicità e che lancia ora un concorso di idee, aperto a cittadini, associazioni e istituzioni, per sviluppare dei servizi sperimentali collegati alla felicità.

Dopo una fase di ricerca psicologica e sociologica che ha coinvolto l’Università di Torino sono stati individuate dieci “sfide civiche” che possono contribuire ad accrescere la felicità in una città.

Si tratta di ambiti di intervento culturale, civico e politico considerati necessari e urgenti per accrescere il livello di benessere delle persone che vivono a Torino. In particolare, si tratta di terza età e invecchiamento; famiglie e casa; cultura e accesso alla culturascuola, giovani e formazioneambiente, territorio e spazi pubblicilavoro e tempi di vitabenessere e relazioni; tecnologia e impatto sul lavoro e sulla società; salute e sicurezza; identità, differenze e partecipazione.

Le dieci sfide civiche sono state oggetto di un laboratorio di futuro condotto da ForwardTo e Skopia, start up dell’Università di Trento, con oltre 100 soggetti attivi in città, finalizzato a definire delle visioni di futuro desiderabili a Torino nel 2040.

Il concorso sarà presentato ufficialmente giovedì 17 settembre alle 18 presso la Piccola Biblioteca della Felicità, allestita nel Polo Culturale di via Lombroso 16 h. A seguire ci sarà il concerto di Salvario, cantautore pugliese che vive a San Salvario e di Boogie Bombers, uno dei gruppi blues rock più coinvolgenti di Torino, nell’ambito della rassegna musicale HomeGipsyHome.

Chi desidera partecipare alla call potrà presentare un progetto facendo riferimento a una delle dieci sfide civiche e alle visioni per Torino nel 2040.

Sul sito www.felicitacivica.it è possibile compilare un semplice formulario per inviare una proposta entro il 7 ottobre 2020.

I 5 progetti vincitori saranno ospitati gratuitamente presso il coworking del Polo Culturale di via Lombroso 16 e riceveranno un contributo di 500 euro per la promozione dei servizi che saranno presentati durante Torino Design the City.

Il percorso prevede, inoltre, nei prossimi mesi l’allestimento di una mostra con i materiali del Polo del ‘900 che raccontano le innovazioni civiche che nel secolo scorso hanno già permesso di superare crisi complesse a Torino.

Il progetto è stato immaginato dall’Associazione Nessuno con Stefano Di Polito, Alessandro Mercuri, Alberto Robiati e Roberta Bertero e ha ottenuto il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando CivICa, progetti di Cultura e Innovazione Civica” e ha ottenuto il patrocinio della Città di Torino.

Concorso di idee: http://felicitacivica.it/concorso-di-idee/
Materiali di ricerca: http://felicitacivica.it/concorso-di-idee/
Sito: www.felicitacivica.it

Un weekend per regalare libri, quaderni e penne ai piccoli studenti in difficoltà

Torino: sabato 19 e domenica 20 settembre. Un’iniziativa della Fondazione Mission Bambini insieme a laFeltrinelli

 

Settembre, da sempre il mese della ripresa della scuola, assume quest’anno un significato ancora più importante per la tanto attesa e sperata riapertura delle classi a tutti gli studenti d’Italia.

Anche in questa fase, la Fondazione Mission Bambini ha pensato agli studenti più piccoli, dai 3 ai 14 anni, che vivono in contesti disagiati e in situazioni familiari complesse dal punto di vista educativo ed economico. Bambini e ragazzini che, soprattutto in questi mesi, hanno sofferto della mancanza di materiale scolastico adeguato per poter seguire in maniera costante le lezioni online e che ora desiderano con grandi aspettative tornare a scuola.

A loro, per l’intero fine settimana 19-20 settembre, è dedicato il “Banco dei Desideri”: due giornate in cui in 50 librerie laFeltrinelli, in 39 città italiane, sarà possibile rifornirsi di materiale scolastico e, insieme, acquistare libri, giochi educativi e vari prodotti di cartoleria per regalarli ai bambini provenienti da famiglie che versano in condizioni di povertà economica e disagio sociale.

La Fondazione Mission Bambini si occuperà poi di distribuire tutti questi beni scolastici raccolti alle scuole del territorio che accolgono questi studenti meno fortunati. Solo nello scorso anno, alla prima edizione del “Banco dei Desideri”, sono stati raccolti prodotti scolastici per un valore di oltre 35mila euro.

Il pensiero di Goffredo Modena, presidente e fondatore di Mission Bambini: “Il Banco dei Desideri nasce per esaudire il sogno di tanti studenti a cui viene data la possibilità di frequentare le scuole, organizzati e preparati come ogni altro compagno di classe. Quest’anno in particolare, dopo il periodo difficile che ogni famiglia si è trovata ad affrontare, questo nostro piccolo contributo insieme a laFeltrinelli vuole essere un aiuto concreto e, insieme, un segnale di speranza”.

L’elenco completo delle librerie su www.missionbambini.org/banco-dei-desideri

A Torino, in particolare, sono 3 le librerie che aderiscono all’iniziativa: P.zza CLN 255, Lingotto Via Nizza, 262, Stazione Porta Nuova – Via Nizza 2.

 

Fondazione Mission Bambini nasce nel 2000 su iniziativa dell’imprenditore e ingegnere Goffredo Modena, con l’obiettivo di sostenere l’infanzia in difficoltà in Italia e nei Paesi più poveri, perché i bambini sono il futuro del mondo.

In 20 anni di attività ha aiutato 1,4 milioni di bambini, grazie a oltre 1.600 progetti in Italia e in altri 74 Paesi del mondo. Tre sono gli ambiti principali di intervento: educazione in Italia (contrasto alla povertà educativa e alla diffusione del fenomeno dei NEET), educazione e salute all’estero (garanzia di accesso all’istruzione per i bambini in difficoltà e missioni salvavita dedicate ai piccoli cardiopatici).

L’impegno per il prossimo futuro è di intensificare l’impegno in Italia (al momento già il 70% delle risorse è destinato a interventi sul territorio nazionale) concentrandosi principalmente nell’ambito educazione, per contrastare la crescente povertà educativa offrendo ai bambini più fragili opportunità di formazione di qualità fin dai primi anni di vita. La povertà educativa e quella materiale si alimentano infatti reciprocamente: solo sviluppando la formazione di base fin dai primi anni di vita, i bambini sono in grado di accrescere le competenze di ordine superiore, evitando così il grave rischio di continuare a vivere in povertà anche da adulti.

Mission Bambini sostiene progetti educativi nelle diverse fasce d’età, che coprono da zero e 24 anni.

www.missionbambini.org

Alla ricerca delle farfalle nel parco

Orti Generali, attività scientifica per tutti e gratuita  in collaborazione con l’Università di Torino,  completa la vasta offerta di eventi a settembre 

 

Dopo aver inaugurato il chiosco a luglio, il progetto Orti Generali di orticoltura urbana, aggregazione e inclusione sociale a Mirafiori Sud, propone nuovi eventi e attività per tutti.

Sabato 12 settembre dalle ore 15 alle ore 17 le biologhe Francesca Martelli e Federica Paradiso di Farfalle in ToUr, insieme a studiosi e ricercatori dell’Università di Torino, guideranno i tour nel parco ALLA RICERCA DELLE FARFALLE, con retini e guide per il riconoscimento degli impollinatori più diffusi in città.

Il Parco Piemonte, dove si trovano i 160 orti di Orti Generali e la city farm con animali da fattoria e l’apiario, è parte ormai da tre anni del progetto Europeo del Butterfly Monitoring Scheme (BMS, per saperne di più https://butterfly-monitoring.net/it). Una rete di monitoraggio delle farfalle che coinvolge già moltissimi volontari nella conservazione di questi bellissimi insetti.

Per chi ama le passeggiate all’aria aperta è possibile diventare Cittadino Scienziato / Citizen Science contando le farfalle che vivono vicino a casa.

Venerdì 18 settembre alle ore 19 al chiosco di Orti Generali, l’aperitivo divulgativo del venerdì sarà dedicato proprio a informare su come partecipare alla ricerca scientifica, sempre insieme alle due biologhe, Francesca Martelli e Federica Paradiso di Farfalle in ToUr.

Nel frattempo sabato 12 settembre dalle ore 15 con ALLA RICERCA DELLE FARFALLE sarà possibile, per adulti e bambini, fare esperienza pratica per sperimentare i metodi di monitoraggio utilizzati dai ricercatori ed essere parte della community europea del BMS.

Questa attività è gratuita grazie al sostegno di FONDAZIONE CRT.

Per iscriversi ALLA RICERCA DELLE FARFALLE è necessario inviare una mail con nome, cognome e numero di telefono a corsi@ortigenerali.it o chiamare il numero 3331720202 (Matteo).

Tutte le attività di settembre a Orti Generali, gli aperitivi divulgativi del venerdì sera, yoga in fattoria il sabato mattina, pomeriggio nel parco per i bambini il sabato pomeriggio, aperitivi com il produttore il sabato sera, corsi e presentazioni la domenica, si possono scoprire a questo link https://www.ortigenerali.it/corsi-e-attivita/, su Facebook e su Instagram @OrtiGenerali.

Per non dimenticare l’11 settembre

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione del 19° Anniversario dell’attacco delle Torri Gemelle intende ricordare il più grande attentato terroristico della storia contemporanea in cui persero la vita quasi 3 mila persone.

In quella nefasta mattina dell’11 settembre del 2001 diciannove terroristi di Al-Quaeda presero il comando di quattro aerei di linea e due di questi si schiantarono contro le Torri Gemelle del World Trade Center, a New York, causandone il successivo crollo. L’attacco ordinato da Osama Bin-Laden, leader dell’organizzazione terroristica di matrice islamica Al-Quaeda, oltre a determinare la morte di persone innocenti, causò un impatto drammatico nella storia e nella vita di tutti.

L’America si fermò e si fermò il mondo intero. Le immagini di morte fecero il giro del mondo e consegnarono ai cittadini dell’intero pianeta un dolore senza fine, la scoperta della propria debolezza e il pensiero terribile di costante vulnerabilità. Il Terrorismo più crudele e sanguinario fece il suo ingresso nel terzo millennio e dimostrò ai Paesi occidentali che nessuno era al riparo dalle Leggi violenti di Al-Quaeda e che tutti, uomini e città, potevano diventare macerie come quelle che avevano prodotto le morti nel cuore di New York.
In quei giorni di dolore tutti eravamo americani, tutti eravamo uniti contro le guerre ingiuste di un Terrorismo letale capace ormai di trascinare il mondo verso la fine. Nel 2004, infatti, Bin Laden, che inizialmente aveva negato ogni tipo di coinvolgimento, si dichiarò responsabile degli eventi dell’11 settembre. L’organizzazione terroristica islamica citò con forza come moventi il supporto statunitense ad Israele, la presenza di truppe statunitensi in Arabia Saudita e le sanzioni contro l’Iraq. La reazione degli americani non si fece attendere: nove giorni dopo il presidente Bush proclamò War on Terror, la guerra al Terrorismo per difendere gli Stati Uniti contro le minacce terroristiche di Al-Quaeda e le organizzazioni ad essa affiliate. Missioni e interventi militari per la lotta globale al Terrorismo inaugurarono un Duemila che sperava e sognava altri scenari politici e umani.

Intanto a New York erano ben visibili i segni del violento e inaspettato attacco. Fu davvero difficile rimediare ai danni materiali dell’attentato: la distruzione del World Trade Center danneggiò l’economia ed ebbe un forte impatto sui mercati globali, inoltre la rimozione dei detriti delle torri crollate fu completata solo nel maggio 2002. Quello che fu certamente impossibile fu la restaurazione delle anime lacerate delle tante famiglie che in quella orribile tragedia avevano perso i loro cari. Si pensò subito di erigere un Memoriale, il National September 11 Memorial & Museum, in onore delle vittime sui luoghi dove sorgeva il complesso del World Trade Center. Ma nessuna commemorazione, nessuna targhetta di rimembranza, nessun museo della memoria rimosse mai, neppure in piccola parte, le macerie umane dai tanti, troppi cuori in lutto. E poi, tutti iniziarono a fare i conti con la paura, si era pervasi dal terrore di un nemico invisibile che in qualsiasi momento può colpire e uccidere. Mancava ormai quel senso di protezione con il quale la bandiera a stelle e strisce aveva sempre cullato e accarezzato i suoi figli. Gli Stati Uniti avevano scoperto la propria fragilità.

L’attentato suscitò stati d’animo privi di serenità come ricordò l’allora presidente degli stati Uniti George W. Bush. “Il 12 settembre la gente dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, ha capito che quella che stavamo affrontando era una guerra diversa. Era una nuova realtà. Una delle cose che sono cambiate dopo l’11/9 è la convinzione di essere un Paese protetto dagli oceani. In passato i conflitti erano avvenuti in luoghi remoti e noi ci sentivamo decisamente al sicuro. La gente aveva paura di andare al lavoro, di uscire di casa. Le compagnie aeree erano bloccate e le banche chiuse. La nostra società sotto certi aspetti era ferma.”

Sono passati 19 anni dall’attentato, ma le Torri Gemelle di New York che crollano -l’immagine simbolo dell’11 settembre- restano indelebile nei nostri occhi. L’attacco terroristico agli Usa è un evento che è entrato nella memoria collettiva dell’intera umanità e nei libri di storia, è un evento che ha cambiato non solo le relazioni internazionali, la geopolitica e la politica estera, ma anche le vite di ciascuno, il modo di guardare gli altri, di concepire la convivenza tra i popoli. L’11 settembre ha anche accresciuto la paura del Terrorismo e ha spinto i popoli ad unirsi finalmente in una comune lotta per debellarlo a livello planetario.

Il CNDDU, in occasione di una giornata così importante per il mondo intero, intende sottolineare ancora una volta la necessità di portare avanti una linea politica comune, costante ed efficace affinché il Terrorismo, cancro della società, possa essere individuato e debellato. E per fare in modo che ciò accada bisogna tagliare i canali che finanziano Al Quaeda. Il rapporto Terrorist Financing ha posto l’accento su tutti i finanziamenti di siti web, banche e istituzioni finanziarie che rimpinguano le tasche già piene del Terrorismo.

Per il CNDDU ora più di prima bisogna trovare forme di governance internazionale capaci di promuovere il bene comune globale, superando gli egoismi nazionali che permettono solo alle organizzazioni terroristiche di proliferare indisturbate.

Prof.ssa Rosa Manco
CNDDU

Ied, 100 borse di studio a sostegno dei giovani creativi

L’ Istituto Europeo di Design si impegna al fianco delle famiglie in difficili condizioni economiche per sostenere gli studenti meritevoli e mette a disposizione 100 Borse di Studio per iscriversi a un corso in partenza a ottobre nelle sedi di Milano, Torino, Roma, Firenze, Cagliari e Como.

Alle borse di studio si aggiunge un ulteriore aiuto della Fondazione Francesco Morelli – proprietaria dei beni di Francesco Morelli, fondatore dell’Istituto Europeo di Design – che in quanto Ente morale privato e senza fine di lucro ha destinato uno speciale Fondo Covid a sostegno dell’educazione al design, che sarà erogato in 50 voucher.
Per la sede IED Torino, il concorso prevede l’erogazione di 20 Borse di Studio per supportare l’iscrizione a uno dei dieci Diplomi Accademici di Primo Livello nelle aree del Design, della Moda, delle Arti Visive e della Comunicazione. IED Torino dedica, in particolare, una Borsa di Studio per il Corso in Transportation Design in lingua italiana in memoria dello studente Michele Bini, affinché la sua scintilla creativa possa continuare a brillare.
Per partecipare alla selezione è necessario registrarsi online  sulla pagina dedicata del sito IED entro il 17 settembre 2020 (ied.it/torino).
 
L’offerta formativa del nuovo anno accademico sarà presentata martedì 15 settembre con IED Open Day online, tramite contributi video e presentazioni live. IED inoltre torna ad aprire le proprie sedi per poter entrare nelle nuove aule-laboratorio, prenotare un colloquio informativo o di ammissione con il proprio Advisor, nel pieno e completo rispetto delle norme di sicurezza vigenti.
Con estrema dinamicità IED ha lavorato in questi mesi alla ripartenza e alla riprogettazione di tutte le attività. Ha predisposto la ripresa del nuovo anno accademico in forma blended ovvero attività in presenza nelle aule e nei laboratori – nel pieno rispetto delle regole e della sicurezza personale – integrata con formazione a distanza. L’Istituto si è poi concentrato sulla messa in sicurezza di tutte le sedi, fin dalla sua attuale e contingentata riapertura. In questi mesi ha predisposto le misure per recuperare al meglio la dimensione relazionale e di esperienza che caratterizza la sua community.

Al Polo del ‘900, i giovani protagonisti del Festival 900G-Days: tre giorni di poesia, musica e arte

900 G-Days | Quattrominutietrentatrè. La prospettiva delle nuove generazioni

 

Fra gli ospiti: Eugenio Cesaro frontman degli Eugenio in Via Di Gioia, il mnemonista Vanni De Luca, 

i Fridays For Future, il duo punklirico del Concertino dal Balconcino

11-12-13 settembre 2020

@Polo del ‘900

@Portineria di Comunità

 

Una mostra sulla Torino di ieri e di oggi, un viaggio virtuale nel futuro degli oceani, tanti ospiti, aperitivi serali e musica: torna al Polo del ‘900 il Festival 900 G-Days. Tre giorni di poesia, arte, cultura – da venerdì 11 a domenica 13 settembre – realizzati dai ragazzi under 30 del progetto 900 Giovani, promosso dal Polo del ‘900 e curato dal Centro Studi Piero Gobetti.

 

Prima novità della terza edizione, un tema portante: “il tempo” analizzato dalla prospettiva delle nuove generazioni per ragionare su attualità e futuro. Da qui il titolo: quattrominutietrentatrè ispirato a una composizione sperimentale di John Cage che riflette l’indole dei ragazzi.

La seconda, invece, porta il Festival fuori dai confini del Polo, nel quartiere e per la città come nella suggestiva cornice di Porta Palazzo, nel neonato spazio della Portineria di Comunità, in collaborazione con la Rete Italiana di cultura popolare.

Tutti gli eventi sono gratuiti, ingresso su prenotazione al sito www.polodel900.it o pagina FB @900Giovani.

 

IL PROGRAMMA

Gli appuntamenti partono venerdì 11 con Let’s Talk (ore 10.30), il kick-off del festival che indaga presente e futuro del mondo della cultura con ospiti d’eccezione: Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900; Bertram Niessen direttore di cheFare – agenzia per la trasformazione culturale; Eugenio Cesaro, frontman degli Eugenio in Via Di Gioia e lo street artist Rebor.

Al pomeriggio, presso la Portineria di Comunità, si prosegue con la Trash Challenge (ore 15.30), una raccolta di rifiuti a squadre in collaborazione con Fridays For Future Torino.

Alle ore 16.00, inaugurazione dell’installazione VR 12 Years: viaggio virtuale nei fondali oceanici in un futuro distopico abitato da specie marine bioniche.

L’orario aperitivo è occupato dall’opening della mostra fotografica ContrasTO – La città che cambia (ore 19.30) dedicata alle immagini della Torino di ieri e di oggi, segue il concerto live delle band torinesi Tamè e FratelliSlip, a ritmo di pop-rock e soul.

 

Sabato 12 si apre con OCA (ore 9.30), workshop di teatro sociale sul tema discriminazioni e disuguaglianze, curato da Social Community Theatre.

Nel pomeriggio Time In Consolle (ore 14.30), workshop a tempo di musica a cura di Radio Banda Larga.

A partire dalle ore 18.30, aperitivo con cibi tradizionali in compagnia dei musicisti busker ospitati dalle scenografie acustiche Buskercase. Alla sera (ore 21.30), ancora spazio alla musica con la poesia elettronica del poeta e performer Nicolas Cunial e il DJ set del duo melodic techno Nova Swing.

 

Il festival si conclude domenica 13, con Open-Yoga e Please Be Naked (ore 9.30 a pagamento), due laboratori per il risveglio ed il benessere dell’anima.

Segue alle ore 11.30, presso la Portineria di Comunità, il talk Mastermind in compagnia del mnemonista Vanni De Luca e il docente Alessandro de Concini sul tema memoria e tempo.

Prima di pranzo, si adottano libri in una caccia al tesoro con Pagina37 (ore12.30), interviene Davide Mazzocco, autore di “Cronofagia. Come il capitalismo depreda il nostro tempo”.

Il Festival si chiude con il duo punk-lirico del Concertino Dal Balconcino in un’esibizione nel cortile del Polo del ‘900 (ore 16.30).

 

“Il Festival 900 G-Days è la punta dell’iceberg di un percorso che vede ragazzi fra 18 e 30 anni collaborare con il Polo del ‘900 tutto l’anno – spiega Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900 – Ai ragazzi è data la possibilità di utilizzare il Polo come spazio dove riunirsi, confrontarsi, formarsi sul campo e creare appuntamenti culturali secondo la loro visione, con sempre più autonomia, seppur seguiti da professionisti del Centro Studi Piero Gobetti e del Polo del ‘900. Nelle scorse edizioni il Festival ha portato al Polo più di 1000 ragazzi e ragazze, oltre ad aver arricchito la programmazione con 24 eventi e aver attivato nuove partnership.”

 

“900 giovani è una esperienza autonoma di partecipazione giovanile, nata nell’ambiente del Centro Gobetti e che al giovane Gobetti liberamente si richiama – aggiunge Pietro Polito, direttore del Centro Studi Piero Gobetti – Una partecipazione attiva, intesa non retoricamente come un sentirsi parte, ma un prendere parte, che mira a far crescere la curiosità, il desiderio di discussione, la collaborazione, lo scambio di idee, il lavoro di gruppo. Alla base del progetto, ormai giunto al suo quarto anno di vita, c’è la convinzione che per coinvolgere i giovani bisogna prima di tutto creare spazi, contesti, meccanismi e processi in cui possano in prima persona esprimere e realizzare la loro idea di cultura”

 

Tutti gli eventi, eccetto dove indicato, si svolgono presso il Polo del ‘900.

Tutti gli eventi sono gratuiti ed accessibili nel rispetto delle norme di sicurezza e delle disposizioni dei decreti ministeriali, previa prenotazione on-line al sito www.polodel900.it nella sezione dedicata al Festival.