Sgarbi, Bocelli, Salvini e la responsabilità
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Sta serpeggiando nel Paese l’idea che il Covid sia ormai alle nostre spalle e si possa riprendere una vita normale. Le dichiarazioni in un sala del Senato della Repubblica di Sgarbi e Bocelli hanno dato fiato a queste interpretazioni ottimistiche, prive di fondamento scientifico.
Aperte le selezioni per trovare i locali migliori di Torino per i lavoratori agili. AAA La startup dell’ufficio diffuso che consente di prenotare facilmente una postazione di lavoro nelle caffetterie è alla ricerca di locali di qualità, comodi e accoglienti con wi-fi.
In un periodo in cui smartworking e distanziamento sociale sono quanto mai d’attualità, ci pensa Nibol (www.nibol.co) a semplificare la vita degli smartworker torinesi e, contemporaneamente, a offrire un aiuto ai locali sabaudi per affrontare la fase 3.
La startup, infatti, ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili: da un lato, bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di coworking durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi. A tutti gli effetti, un ufficio diffuso.
Se è vero che il 60% dei lavoratori dichiara di voler continuare a lavorare da remoto anche post-pandemia (fonte Indagine Cgil/Fondazione Di Vittorio sullo Smartworking), è altrettanto vero che lavorare da casa non è sempre facile: mancano la comodità della propria postazione, il confronto con i colleghi, il caffè o il pranzo con i clienti o i fornitori. Così come non è facile trovare uno spazio alternativo che sia economico, comodo e, in questo periodo, sanificato.
Per rispondere alle esigenze degli smartworker, Nibol permette di prenotare un hot desk in modo davvero facile. Grazie alla geolocalizzazione, l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni – dalle prese elettriche all’aria condizionata – e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta, non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.
Dall’altra parte, anche i gestori dei locali si trovano ad affrontare difficoltà legate a dinamiche quali distanziamento sociale e divieto di assembramenti.
Nibol rappresenta un’opportunità anche per i locali che hanno la possibilità di riconvertirsi in spazi di lavoro sicuri e sanificati: le caffetterie e i bar non hanno costi fissi per entrare nel network di Nibol, potendo così sfruttare anche le ore solitamente meno frequentate.
“Il mondo del lavoro è stato stravolto negli ultimi mesi. Un cambiamento repentino che non ha fatto altro che consolidare la pratica dello smartworking, se si pensa che già nel 2019 la crescita degli smartworker è stata del 20% rispetto al 2018 – afferma Riccardo Suardi, fondatore di Nibol – In questo contesto, il nostro obiettivo è semplice: offrire un posto comodo ed economico dove lavorare, avendo anche la possibilità di trovare altre persone che fanno parte della community di Nibol”.
Al momento Nibol è attivo con 18 locali a Milano, in continua crescita e ha appena aperto le selezioni a Torino. I proprietari dei locali possono candidare il proprio locale collegandosi al link, mentre gli smartworker possono suggerire un locale direttamente dall’applicazione.
Eccola, la meglio gioventù di Barriera
Eccola, la meglio gioventù. Perlomeno un pezzo della meglio gioventù della Barriera di Milano anni 70 ed 80.
Circolo Risorgimento in piena Barriera rivitalizzato e reinventato, avamposto in terra di confine. Via Poggio e davanti, come legge del contrappasso la sede della Lega Nord. In fondo qualcosa in comune c’è, come Gipo Farassino, uomo di Barriera prima comunista e poi leghista.
Al circolo del Risorgimento c’era la 32^ sezione del PCI e storicamente sede dell Anpi e presidio di un antifascismo di vecchio stampo.
Bravi i ragazzi che gestiscono. Buona la cucina, qualcosa di più sulla qualità del vino sfuso si può fare. Eccoci qui, impossibile essere insensibile al richiamo di Laura Tori che nel circolo ha visto i natali, nel senso letterale del termine visto che 60 anni fa ne erano animatori madre e padre. Ma non solo Barriera. Flavia Bianchi e Claudio Malacrino architetti. Da più di 45 anni fidanzati e poi sposati con splendida famiglia e splendidi figli. E la passione per la politica e l’architettura.
L’assicuratore filosofo Elvio Balboni che ha fatto e testimoniato un pezzo di storia della Zona ovest, la Stalingrado di Torino. Appassionato di montagna e di Studi (appunto) filosofici e sociologici.
Davide Padroni funzionario e Presidente del Cna, grande capo degli studenti in zona centro del 1^ liceo artistico. Abitava in corso Palermo e lui la Barriera la “annusava ” tutti giorni. Le sorelle Pani talmente simili da assomigliarsi come gemelle. Mai una parola fuori luogo e mai un urlo, tra le animatrici della locale sezione. In ordine sparso. Riccardo Tecchiati, responsabile sicurezza in consiglio regionale del Piemonte, comunista doc. Chissà se i leghisti sapessero che la loro sicurezza è in mano ad un “mangiatore di bambini”. Roberto Ferraris insegnante da Pinerolo, alias Sciampo per la fluttuante capigliatura di ieri e di oggi. Politicamente direi tra PD e Rifondazione.
Direi a metà. Claudio Mercandino giornalista a Repubblica partendo dall’Unità. Non incline al compromesso ha sbattuto la porta andando via da Repubblica diventando battitore libero. Mi è sempre stato simpatico.
Roberto Martin per 40 anni grande capo della coop Astra, felicemente in pensione. Ricordava quando quelli di Prima Linea lo minacciarono puntandogli una pistola. E li denunciò vivendo per un po’ sotto scorta del partito. Allora si facevano le cose sul serio. Non poteva mancare chi ha dedicato una vita al sindacato.
Serena Moriondo, dolcissima era e dolcissima è rimasta. Figlia d’arte nel sindacato padre e madre ferventi ed attivisti) ha “vagato” da Torino, Rom , Asti tornado nella natia Torino.
Quando parla del figlio 20enne studente di Filosofia a Vercelli letteralmente si illumina. “Ammetto che questo sindacato mi ha un un po’ deluso e la pensione è vissuta con liberazione. Ma non mollo e continuo nell’impegnarmi”. In fondo Umberto Radin ora grande capo della categoria dei lavoratori del commercio.
Attivissimo durante il coronavirus per difendere la salute dei lavoratori dei supermercati. Ora alle prese con il normale il lavoro da casa. Intelligente ed arguto. Mi sfotte: “mi scavalcavi sempre a sinistra ed oggi vuoi l’esercito a presidio della Barriera. Io ci sono tornato e ci vivo benissimo”. Ed io replico : contenti voi che abitate in una “piccola Svizzera”, contenti tutti. Stimandoci siamo sempre stati due galli nello stesso pollaio.
Credo, e spero, che chi non ho citato non se ne abbia a male. Non credo proprio, anche in considerazione del bel clima che si respirava. Di nostalgia sicuramente.
Ma non di quelle laceranti ed angoscianti, preludio alla tragedia.
Siamo stati la meglio gioventù non solo per quello che eravamo ma anche, se non sopratutto, per quello che siano diventati. Respiravo un senso di complessivo appagamento. Sicuramente non ci si ritrova in questo presente. Sicuramente non lo si accetta.
Contemporaneamente non si vuole, o non si può mollare. Non si può e non si vuole portare il cervello all’ammasso.
Superati i 60 si continua nel leggere, studiare, sapere, confrontarsi come in passato, con la maggiore maturità del caso. Sempre al netto degli errori fatti.
Ci mancherebbe altro, viceversa saremmo stati perfetti, e la perfezione non è di questa terra.
Non eravamo perfetti e non lo siamo manco ora, come non lo saremo mai. Ci univa la politica e l’ idea di cambiare. Noi siamo cambiati, probabilmente in meglio. Siamo cambiati perché era nelle cose, siamo cambiati per necessità e possibilità.
Siamo cambiati in meglio per i nostri cari e, possibilmente, un po’ per noi stessi. Qualcuno disse dopo la Bolognina che non sapevamo che cosa volevamo essere, ma sapevamo che cosa non potevamo più essere: quello che eravamo stati. Sono passati trent’anni. Sembra che siano passati secoli. Ma noi siamo ancora qui. Non è poco.
Ritrovarsi è d’obbligo. Non tanto e non solo per quello che eravamo, ma anche per quello che siamo diventati.
Patrizio Tosetto
Il castello di Casalborgone, recentemente riportato agli antichi splendori, è stato la cornice dell’apertura dell’anno rotariano 2020-’21 (segnato dal governatorato dell’ing. Michelangelo De Biasio)del Rotary Club TORINO DUOMO
Il Castello di Casalborgone vanta una storia millenaria che risale al 999, ricca di avvenimenti e contraddistinta dall’avvicendarsi di famiglie nobiliari, eventi bellici e influenze diverse, per approdare in quest’ultimo anno ad un completo rinnovamento ad opera del suo nuovo proprietario.
Mercoledì 22 luglio scorso il castello non poteva costituire una cornice più adatta ad accogliere la serata che ha sancito l’inizio dell’anno rotariano 2020-2021 del Rotary Club TORINO DUOMO, la cui presidenza è stata affidata al M° Antonmario Semolini, personalità nativa di Siena, ma ormai di adozione torinese, molto conosciuta nel panorama culturale e musicale subalpino e non solo italiano, spesso anche sul podio dell’Orchestra dei Virtuosi dell’Accademia di San Giovanni nel Duomo di Torino.
“La serata ha raggiunto momenti di grande intensità – spiega il neopresidente del Rotary Torino Duomo, M° Antonmario Semolini – quando sono stati accolti due nuovi soci ai quali ha fatto seguito il padre di due giovanissimi dirigenti del Club, un granduomo la cui generosità e affetto nei confronti dell’umana sofferenza erano da tempo noti e che gli anno valso l’iscrizione a Socio Onorario; ma soprattutto quando, accogliendo nelle file del Torino Duomo la giovane concertista Enrica Pellegrini, sono stato colto da autentica e palese commozione rievocando la figura di un nostro giovane amico di Conservatorio che, parecchi anni or sono, aveva volontariamente intrapreso il cammino del non ritorno…”.
“La serata è poi proseguita – aggiunge il Presidente Antonmario Semolini – con l’interessante visita a questo maniero, coronata da una piacevole sorpresa: la neo socia s’è seduta al pianoforte posto al centro dell’immenso salone d’onore e ha regalato ai presenti una toccante interpretazione dell’Intermezzo op. 118 n. 2 di Brahms. Questo entracte musicale invera ulteriormente la missione di questo bel Club vocato alla cultura (non a caso tra i Soci onorari ne troviamo grandissimi esponenti!…). Come allora non ricordare l’attivazione di una biblioteca d’arte nel Museo Diocesano o il restauro del celebre “Paliotto” del Paroletto, che si trova nello stesso Museo, al quale ha fatto seguito, l’anno scorso, la nascita della rivista mensile del club “Il Paliotto”, e l’aver posto all’attenzione del Distretto 2031 la necessità d’un restauro conservativo per “L’Ultima Cena” del Gagna, presente in Cattedrale? ”
“Con una quota annua – conclude il M° Semolini – che non eccede il costo di due caffè giornalieri, questo “sodalizio della volontà”, come ebbe a definire il Rotary Gabriele D’Annunzio, si pone indubbiamente all’attenzione soprattutto dei giovani i quali, anche con un minimo reddito derivatogli da un’attività lavorativa, potranno far parte della più importante associazione di servizio e intraprendere il fascinoso cammino verso la filantropia, con un giusto richiamo all’arte e alla sua spiritualità”.
Mara Martellotta
Per informazioni: rc.torinoduomo@gmail.com
Nelle due fotografie il presidente Semolini con la giovanissima (25 anni) prefetto del Club, Paola Angela Battigaglia e con l’assistente – per il gruppo 8 – del governatore De Biasio, Liliana Remolif.
Anno zero. Stupidario post covid-19
Ridere. Per non piangere. E per non scendere in strada con un fucile a pompa. Che non possiedo. Perché non siamo negli States, dove, in Michigan, alla notizia ventilata di un lock down all’acqua di rose, i buoni cittadini sono scesi in strada con le semiautomatiche… O in Serbia, dove hanno fatto irruzione in Parlamento. E il Presidente si è dovuto rimangiare i nuovi provvedimenti restrittivi e arbitrari…
Siamo in Italia, purtroppo. La patria della Commedia e della farsa, soprattutto. Atellane e fescennini. Plauto e Goldoni. Non Marlowe o Lope de Vega…
Quindi, non ci resta che ridere. E per ridere, amaro, basta guardarsi intorno…
Signora in pizzeria. All’aperto. Mascherina griffata e guanti di lattice. Taglia una fetta di pizza, la porta alla bocca, solleva appena la mascherina, introduce il boccone, abbassa la mascherina, mastica , ingurgita… Poi ricomincia…
Anziano gentiluomo in spiaggia riservata ai nudisti. Cappello di paglia, occhiali da sole. Guanti e mascherina. Null’altro. Pudenda, cascanti, alla brezza marina …
Monopattinista capelli al vento, niente casco. Ma guanti sì. E, naturalmente, mascherina…
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Salone del Libro, prove generali in autunno
L’incontro svoltosi oggi in Regione per il Salone del Libro è stato molto positivo, si legge in una nota del Salone, e ha posto le basi per la definizione di un percorso che porterà all’edizione del Salone di maggio 2021 attraverso un significativo evento autunnale.
L’evento unirà i contenuti in rete con appuntamenti dal vivo, fatte salve le condizione di sicurezza consentite delle normative del momento, e fungerà al contempo da segno della ripartenza e lancio per l’organizzazione del Salone 2021.
Sono stati garantiti entro la prima metà di agosto il saldo dei pagamenti in sospeso e il rinnovo dei contratti per consulenti e collaboratori che sono già impegnati a progettare e definire le prossime tappe.
Entro la fine di settembre verrà approvato il nuovo protocollo d’intesa con una validità fino al 2023.
E’ stato reso attivo, nelle more dell’approvazione del protocollo, il Comitato di Gestione presieduto da Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori, a cui partecipano la Città di Torino, Associazione Torino Città del Libro, Salone Libro S.r.l e il Direttore Editoriale del Salone con il supporto operativo di Marco Pautasso.
È prossima la convocazione del Comitato d’Indirizzo del Salone per un confronto con le associazioni rappresentative dell’intero mondo editoriale italiano quali gli editori, AIE e ADEI, i librai, ALI e SIL, i bibliotecari, l’AIB.
All’incontro tenutosi oggi in Regione hanno partecipato l’Assessore Vittoria Poggio, l’Assessore Maurizio Marrone, la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino, l’Assessore alla Cultura Francesca Leon, il Presidente e il Direttore della Fondazione Circolo dei Lettori Giulio Biino, Elena Loewenthal, Nicola Lagioia Direttore Editoriale del Salone del Libro, Silvio Viale, Presidente dell’associazione “Torino la Città del Libro” e Piero Crocenzi, Amministratore Delegato della Salone Libro S.r.l.
Il 27 luglio 1870 nasceva a Mirabello Monferrato
Dopo 150 anni il paese di Mirabello si appresta a festeggiare questo suo illustre cittadino che con ingegno, umanità, tenacia e spiritualità ha lasciato un’eredità straordinaria in tutto il Mondo.
Don Ricaldone, grande figlio di Don Bosco e come lui Educatore e apostolo della gioventù, ha dato impulso alla spiritualità e alla formazione della Famiglia salesiana, alle Missioni che si sono diffuse nei vari continenti, alla organizzazione e progettazione degli Oratori, alla crescita della Formazione Professionale nei vari settori, soprattutto quelle delle Scuole agricole (celebri le varie esposizioni che ha organizzato e a cui partecipavano i Centri delle nazioni dove erano presenti i figli di Don Bosco). Ha curato lo sviluppo della cultura e della Scuola salesiana, attivando l’Istituto Superiore del PAS (Pontificio Ateneo salesiano), ha dato vita al Centro catechistico salesiano e all’Editrice LDC, ha dato valore ai luoghi legati a Don Bosco, in particolare il Colle Don Bosco e la casa Madre di Valdocco. Insieme al suo predecessore, il Beato Filippo Rinaldi (di Lu Monferrato, 5 Km da Mirabello), hanno dato vita ad una provincia salesiana che curasse in modo particolare la formazione di vocazioni missionarie avviate al sacerdozio (Ivrea, Mirabello, Penango, Bagnolo Piemonte) o alla vita religiosa laicale, come i Coadiutori (Istituto Bernardi Semeria del Colle Don Bosco, Istituto Rebaudengo di Torino, Istituto Agrario di Cumiana)… Insomma una multiforme attività di progettazioni e realizzazioni che hanno portato ad una diffusione meravigliosa del carisma apostolico di Don Bosco.Il paese di Mirabello ha sempre mantenuto vivo il ricordo di questo suo figlio, non solo dedicandogli una piazza e un monumento in luogo significativo, ma collaborando generosamente con la Casa salesiana che lo stesso Don Bosco aveva aperto nel paese, la prima fuori Torino,alla cui direzione Don Bosco aveva messo Don Rua, e soprattutto regalando alla Famiglia salesiana oltre 35 FMA e 30 SDB. La cittadinanza tutta di Mirabello e dei paesi vicini del Monferrato casalese condivide volentieri questa sua ricorrenza con la Famiglia Salesiana. Mette a disposizione i luoghi più significativi del suo legame con Don Pietro: la casa natale, la Chiesa dove è stato battezzato (dedicata a San Vincenzo, e di cui si celebrano i 400 anni della sua consacrazione), la cappella dell’Istituto salesiano (tuttora utilizzata per le celebrazioni), la cordialità accogliente della gente. Da Mirabello partono percorsi su strade sterrate “Sui Passi di Don Bosco” che attraverso paesaggi collinari suggestivi conducono ad altri paesi monferrini che hanno dato i natali altre figure salesiane straordinarie.
La lunga pausa forzata ha frenato alcune delle iniziative, che erano già state previste per il mese di marzo, ma non ha cancellato i buoni propositi di celebrare al meglio la ricorrenza dei 150 anni della nascita di don Pietro Ricaldone, e così Mirabello si appresta a riprendere il discorso bruscamente interrotto con l’insorgere della pandemia. Comune e Parrocchia – con il prezioso supporto del comitato organizzativo costituito allo scopo – non hanno voluto rinunciare a onorare il quarto successore di don Bosco, programmando un momento celebrativo semplice ma significativo. L’evento avrà ufficialmente inizio alle ore 16 di sabato 25 luglio, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Don Pietro Ricaldone e l’opera salesiana a Mirabello e nel Mondo” all’interno della chiesa di San Sebastiano (un tempo luogo di culto dello storico Collegio Salesiano fondato da don Bosco nel 1863). L’esposizione, che sarà visitabile anche il fine settimana seguenti, ripercorre la vita di don Pietro e non solo attraverso documenti storici, curiosità e proiezioni . Alle ore 21 di sabato presso la chiesa Parrocchiale di San Vincenzo sarà recitato un rosario a ricordo di tutti i salesiani monferrini. Particolarmente nutrito il programma di domenica 26 luglio. A partire dalle ore 15 è prevista l’accoglienza dei presenti con la distribuzione di materiale informativo e la possibilità di visitare i luoghi mirabellesi simbolo della salesianità: la casa natia di don Pietro Ricaldone, il monumento a lui dedicato in piazza San Michele, la chiesa di San Sebastiano, la chiesetta campestre della Madonna della Neve tanto cara a Don Bosco e la casa di un allievo di don Bosco. Alle ore 15,30 seguirà lo spettacolo di arte circense con Lello Clown di “Passi di Vita Onlus” e la sua valigia, quindi alle 16.15 è prevista la commemorazione ufficiale di don Pietro Ricaldone con gli interventi delle autorità civili e dei superiori salesiani presenti. Chiuderà alle ore 17 la celebrazione solenne presso la chiesa parrocchiale, presieduta dal vescovo emerito Luciano Pacomio.
Un’ occasione per conoscere, riscoprire e ricordare Don Pietro Ricaldone
Siglata la convenzione tra la piattaforma innovativa e l’associazione di imprenditori
Scarlatelli: “Ampliare la rete di servizi dopo i danni causati dall’emergenza sanitaria”
Nuova formula per Terra Madre-Salone del gusto, la rassegna internazionale sui temi legati al cibo e all’ambiente, promossa dall’associazione Slow Food con la Città di Torino e la Regione Piemonte.
Il nuovo format obbligato dalle misure anti-Covid rende diffusa la manifestazione, originariamente concentrata in 5 giorni.
Ora si svolgerà in 6 mesi di eventi diffusi in tutto il mondo, alcuni in presenza – come con posti limitati, i Laboratori del Gusto -, e la stragrande maggioranza on line. “Sarà la più grande edizione di sempre perché sviluppata nei cinque continenti, in ogni angolo del Pianeta” ha detto alla presentazione svoltasi a Torino, Carlin Petrini, fondatore e presidente di Slow Food. Il tema dell’edizione 2020, che partirà l’8 ottobre e si concluderà nell’aprile 2021 con il congresso internazionale di Slow Food – se l’emergenza Covid lo permetterà – sarà ‘Our food, our planet, our future. Cibo, pianeta, futuro.
Petrini: «Quest’anno il mondo ospita Torino e il Piemonte, sarà la Terra Madre più grande di sempre»
Parte il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: un’edizione globale lunga sei mesi, con eventi digitali, fisici e diffusi in tutto il mondo
«Quella di quest’anno sarà l’edizione di Terra Madre Salone del Gusto più grande di sempre. Noi impiegheremo tutte le nostre forze per far vedere che esistono migliaia di comunità, composte da contadini, artigiani, produttori, pescatori, che sviluppano un’economia al servizio dei beni comuni, a livello territoriale, in tutto il mondo. E loro, in un certo senso, ospiteranno Torino e il Piemonte in ogni angolo del mondo: migliaia di persone portano nel cuore l’evento, il territorio e le idee che qui fioriscono». È con queste parole, pronunciate dal presidente di Slow Food, Carlo Petrini, che parte il countdown per l’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto, che inaugurerà il prossimo 8 ottobre e proseguirà per sei mesi con un format completamente diverso dal solito.
Quello che è cominciato dalla Nuvola Lavazza di Torino, sede della presentazione ufficiale dell’evento, è il viaggio di Terra Madre Salone del Gusto 2020: quando si concluderà, tra poco meno di un anno, potremo dire di aver coinvolto il più alto numero di persone mai raggiunte dall’evento organizzato da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, grazie alle tecnologie digitali e alle migliaia di eventi fisici sparsi ovunque è attiva la rete di Slow Food, presente oggi in 160 Paesi nel mondo.
Già da oggi – 22 luglio – è online la piattaforma che conterrà le attività digitali e il calendario degli eventi fisici, all’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com: fino ad aprile 2021, si alimenterà gradualmente e progressivamente di contenuti, per dar vita a un ricchissimo palinsesto. Perché Terra Madre Salone del Gusto 2020 sarà una manifestazione unica, nella quale Slow Food metterà assieme presenza fisica – con eventi che naturalmente vedono protagonisti in primis Torino e il Piemonte – e accessibilità online.
«La forza di Terra Madre Salone del Gusto risiede nella capacità di far dialogare tra loro realtà anche appartenenti a mondi lontani e diversi, rendendo l’evento un’imperdibile occasione di sensibilizzazione sui temi del cibo, dell’educazione alimentare, della tutela delle biodiversità» ha dichiarato la sindaca di Torino, Chiara Appendino. «Il nuovo modello è una scelta innovativa che, in un momento di oggettiva difficoltà per l’organizzazione di eventi nella maniera più tradizionale, ha consentito di trasformare un ostacolo in una opportunità, permettendo al contempo di mantenere Torino e il Piemonte al centro dell’evento e di allargare gli orizzonti della manifestazione».
«Il Piemonte e l’Italia hanno bisogno di manifestazioni come Terra Madre Salone del Gusto, perché i grandi eventi sono il miglior strumento di promozione di un territorio – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Sarà una edizione diversa come diverso è il periodo che stiamo vivendo, ma ciò che desideriamo trasmettere è che il Piemonte c’è, è in salute ed è pronto con tutte le sue eccellenze ad accogliere i turisti con professionalità e sicurezza».
Our Food, Our Planet, Our Future
Il claim dell’edizione 2020 è Our Food, Our Planet, Our Future. Cibo, pianeta, futuro: una concatenazione di relazioni che ci raccontano di come, a seconda del modo in cui ci rapportiamo al nostro cibo – come lo produciamo, lo distribuiamo, lo scegliamo, lo consumiamo – questo avrà impatti significativamente diversi sul nostro pianeta.
«Il mondo intero sta vivendo una triplice crisi – sostiene Petrini – climatica, economica e pandemica. Serve una visione di cambiamento profondo. Richiederà tempo, ma si intravedono già i semi nell’economia espressa dalle comunità di Terra Madre. È giunto il momento di riconoscere e amplificare il valore di queste comunità in tutto il globo. Il messaggio è forte e chiaro: in questo anno segnato così pesantemente dalla sofferenza per la pandemia di Covid-19, dalla crisi economica globale, dai lockdown in tutto il mondo, c’è un valore che non soltanto non è stato cancellato, ma anzi è stato rimesso in primo piano e della sua importanza in tanti, finalmente, hanno acquisito consapevolezza: il valore dell’essere parte di una comunità».
«Da sempre l’impegno di Slow Food si concentra sulla conservazione della biodiversità, attraverso il rispetto dell’ambiente, la promozione dell’agroecologia, la trasmissione dei saperi locali» spiega Francesco Sottile, del Comitato esecutivo di Slow Food Italia. I drammatici eventi degli ultimi mesi, come l’incremento nella deforestazione in Amazzonia, gli incendi in Australia, le temperature da record in Siberia, ci spingono ad allargare il nostro impegno: così, da obiettivo, la difesa della biodiversità diventa per Slow Food lo strumento di contrasto al cambiamento climatico. «Lo facciamo attraverso le attività della nostra comunità, dei produttori e degli agricoltori, nel corso di sei mesi di confronto culturale», prosegue Sottile.
Un confronto che, quest’anno, adotta un approccio diverso dalle edizioni precedenti: «Abbiamo deciso di cambiare le lenti con cui leggiamo la realtà, mettendo da parte i confini nazionali e focalizzandoci invece sugli ecosistemi, cioè sulla relazione tra gli esseri umani e la natura, per comprendere i problemi che toccano tutti, indipendentemente dalla latitudine e dal continente» aggiunge Serena Milano, segretaria generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Parleremo di Terre alte (cioè montagne e colline), Terre basse (ovvero le pianure), Terre d’acqua (mari, fiumi e laghi) e del rapporto tra città e campagna: grazie alle testimonianze dalla rete Slow Food cercheremo di raccontare idee, proposte e soluzioni.
Un format nuovo, migliaia di appuntamenti in tutto il mondo
La porta di ingresso principale a Terra Madre Salone del Gusto 2020 è la piattaforma web, accessibile dall’indirizzo www.terramadresalonedelgusto.com, pensata per popolarsi settimana dopo settimana di tutti gli eventi digitali e degli appuntamenti fisici organizzati per animare Torino, il Piemonte, l’Italia e il resto del mondo. Da qui sarà possibile visualizzare e prendere parte agli appuntamenti online (accedendo al programma Digital) ma anche tenere traccia degli eventi organizzati in ogni angolo del pianeta (selezionando il calendario World).
I primi eventi sono concentrati nelle date inizialmente previste per la manifestazione, dall’8 al 12 ottobre: Conferenze, Food Talk e molti altri format innovativi ideati da Slow Food per discutere dei temi che più ci stanno a cuore – alimentazione, sostenibilità, ambiente ed equità – oltre agli appuntamenti tradizionali come i Laboratori del Gusto, ai quali si può partecipare sia a distanza (acquistando i kit per la degustazione da casa) che in presenza.
A proposito degli eventi in presenza: oltre ai Laboratori del Gusto, sono già on line e prenotabili i primi Appuntamenti a Tavola in programma a Torino tra l’8 e il 12 ottobre. Nel corso delle prossime settimane il calendario World si arricchirà poi di tante altre attività organizzate dalla rete Slow Food in Italia e in tutto il mondo: per non perderne nessuna, nelle prossime settimane sarà sufficiente dare un’occhiata al grande planisfero sul sito di Terra Madre Salone del Gusto, che si illuminerà in corrispondenza dei luoghi fisici in cui sono organizzate le attività.
Il Mercato dei produttori italiani e internazionali raddoppia: oltre alle tante piazze che ospiteranno il meglio delle produzioni locali, organizzate in diversi angoli del pianeta, l’edizione 2020 inaugura la versione online, con una piattaforma dedicata che diventa una vera e propria vetrina virtuale attraverso la quale scoprire gli espositori e contattarli, e poi anche con un e-commerce, attivo dall’8 di ottobre e disponibile per tutti i sei mesi, su cui acquistare i loro prodotti.
Confermata l’area B2B, lo spazio che Terra Madre dedica a espositori, buyer e agenti di commercio interessati ad accordi di business ed è organizzato da Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte nell’ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, cofinanziata dalla Commissione Europea per sostenere la competitività delle piccole medie imprese europee.