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Covid, una nuova “zona bianca”?

Se ne sta parlando dal 26 dicembre ed a quanto pare sta per diventare realtà: il governo  sta anche per introdurre la quarta fascia di rischio, dal 15 gennaio ci sarà una “zona bianca” che consentirà di far ripartire tutte le attività, palestre, cinema e teatri compresi.

L’idea che può cambiare il quadro di chiusure e riaperture l’ha lanciata Dario Franceschini dopo aver ascoltato gli scienziati. Il ministro della Cultura ha proposto la creazione di una quarta fascia di rischio, una «zona bianca» nella quale entrerebbero le regioni con gli indicatori migliori. Alcuni scienziati hanno proposto al governo di valutare l’anticipo del coprifuoco dalle 22 alle 20. Ma anche i ministri della «linea dura» pensano che questa misura non influirebbe in maniera determinante sul controllo dei contagi.

All’interno della regione “zona bianca”ci sarà la quasi normalità: uniche due  restrizioni, distanziamento sociale ed utilizzo delle mascherine. No assembramenti ma incontri tra varie persone possibili.

Vincenzo Grassano

Disabilità, Vivomeglio con Fondazione Crt

Dai giardini sospesi ai laboratori di prototipi 3D, dai percorsi per il “dopo di noi” alla formazione dei “caregivers”

 

Al via 138 progetti di welfare per aiutare le persone con disabilità e le loro famiglie. Con l’iniziativa “Vivomeglio”, Fondazione CRT assegna alle associazioni non profit del territorio 1 milione e 450 mila euro per migliorare la qualità della vita di donne, uomini, ragazzi in difficoltà, e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità: percorsi per l’inserimento lavorativo, programmi di avvicinamento all’autonomia abitativa e di preparazione alla vita indipendente, attività ricreative, interventi di integrazione scolastica, formazione e sensibilizzazione sul tema della disabilità.

 

Salgono così a oltre 25 milioni di euro i contributi erogati dalla Fondazione CRT nell’ambito di “Vivomeglio” a enti e associazioni dal 2005 ad oggi, per un totale di oltre 2.300 interventi.

 

I progetti di quest’anno – valutati anche rispetto alla centralità strategica del settore digitale – vanno dall’avvio di tirocini e borse lavoro alle attività ludico-ricreative; dalla giardino-coltura ai laboratori di prototipi 3D; dalla formazione per i “caregivers” (famiglie, operatori, volontari, figure educative che, a vario titolo, si relazionano con le persone con disabilità) ai percorsi di preparazione alla vita indipendente orientate al “dopo di noi”, ovvero al sostegno e all’assistenza delle persone con disabilità nel periodo successivo alla scomparsa dei genitori o familiari più prossimi. Molte iniziative messe in campo rispondono ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dopo la fase di lockdown.

 

“Con Vivomeglio Fondazione CRT sostiene il mondo del volontariato, le associazioni non profit, le cooperative sociali che si prendono cura responsabilmente delle fragilità e aiutano a superarle, anche promuovendo una cultura che valorizza la diversità come risorsa per l’intera collettività – spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Un impegno per il bene comune che porterà nel 2021 alla realizzazione dell’Agenda per la disabilità, per migliorare le opportunità del territorio per le persone con disabilità, le famiglie, le comunità”.

 

“I progetti di Vivomeglio contribuiscono a rendere ogni giorno più concreto il diritto alle pari opportunità e alla dignità di ogni persona, costruendo nuove occasioni di crescita e inclusione per donne uomini e bambini, a partire dall’investimento nelle competenze – dichiara il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Realizziamo così la mission della Fondazione: costruire una società migliore per tutti, in linea con lo spirito del ‘no one left behind’ dell’Agenda 2030”.

 

Tra i 138 progetti sostenuti quest’anno da Fondazione CRT: “Tech4Inclusion” dell’Associazione Hackability di Torino, per avviare, attraverso un workshop di formazione continuativo, un laboratorio di prototipazione nella fabbricazione digitale rivolto a terapisti, persone con disabilità e caregiver: trasformare gli ausili termoplastici utilizzati dall’unità spinale di Torino in modelli 3D stampabili e disponibili in cloud.

 

L’iniziativa “A riveder le stelle. Disabilità e creatività digitale per ricostruire spazi di relazione” del consorzio intercomunale dei servizi socioassistenziali Ovest Ticino (con sede a Romentino, nel Novarese). Una risposta ai bisogni relazionali delle persone con disabilità e delle loro famiglie, acuiti dopo il lockdown, attraverso l’uso strategico del digitale. Nello specifico, il progetto prevede un laboratorio digitale di racconti e un laboratorio teatrale con evento finale, uno spazio di incontro, confronto e sostegno tra famiglie, percorsi di crescita culturale e artistica.

 

E ancora: il progetto “Giardini sospesi” della cooperativa sociale Proposta 80 di Cuneo per realizzare un ciclo completo di produzione nell’ambito della giardino-coltura utilizzando la tecnica del kokedama (piccole sfere di terra e muschio che ospitano piccole piante verdi) da parte di adulti con disabilità. Il percorso prevede la formazione e l’inserimento lavorativo: dalla creazione delle serre alla realizzazione di laboratori alla commercializzazione dei prodotti per la creazione di giardini sospesi.

 

InformaTour. Circuito Integrato verso l’Autonomia” della cooperativa sociale Tantinenti di Biella. Obiettivo: realizzare un circuito di residenze dei mestieri per un percorso formativo laboratoriale di matrice professionale e a forte connotazione esperienziale. Le persone con disabilità potranno quindi sviluppare competenze relazionali e apprendere tecniche di produzione, confezionamento, vendita e commercializzazione di prodotti artigianali.

 

 

La Polizia municipale raccoglie fondi per i bimbi malati

Per il secondo anno consecutivo il personale della Polizia Municipale ha effettuato una raccolta fondi in favore di un’associazione che offre aiuto ai bambini affetti da disabilità o malattia e alle loro famiglie.  

L’iniziativa è nata nel 2018 quando un gruppo ristretto di Vigili del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale ha deciso di fare una colletta per aiutare le famiglie di 2 due agenti dello stesso reparto per consentire di superare un momento di difficoltà.

La solidarietà dei civich ha superato le aspettative e le due famiglie si sono risollevate in breve tempo, tuttavia, la voglia di aiutare il prossimo, insita nello spirito del Corpo di Polizia Municipale è sfociata in una raccolta fondi natalizia in favore di Associazioni che dedicano il proprio tempo ad aiutare i bambini affetti da malattie e le loro famiglie.

L’anno scorso, la beneficiaria dei 1.230 Euro raccolti dagli agenti è stata la Casa UGi, Onlus nata a Torino che permette ai genitori di bambini malati di tumore provenienti da fuori Torino e curati all’Ospedale Regina Margherita di restare vicini ai loro figli.

Quest’anno, invece, il ricavato della raccolta fondi, di 1.340 Euro, è stato devoluto alla Fondazione Paideia, un’altra realtà torinese che opera nel sociale dal 1993 e che lavora ogni giorno a fianco di famiglie e bambini in difficoltà, promuovendo progetti efficaci ed innovativi, garantendo la creazione di contesti attenti e rispettosi delle necessità dei più piccoli, affinché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

Mercoledì 23 dicembre, come avvenuto lo scorso anno presso il Regina Margherita, una colonna di 8 motociclisti del Reparto Radiomobile si è recata presso la sede della Fondazione in via Moncalvo a Torino e, dopo la consegna della somma raccolta al dottor Fabrizio Serra vice Presidente della Fondazione, i bambini presenti nella struttura, sotto gli occhi commossi dei loro genitori, hanno potuto “inforcare” le moto dei civich. Hanno acceso i lampeggianti, suonato le sirene e provato, anche solo per qualche minuto, l’emozione di sentirsi un motociclista al servizio dei cittadini, come un nostrano e terreno “ChiP’s”.

Il prossimo anno, l’associazione scelta sarà ancora diversa, ma la voglia di fare del bene e aiutare i bisognosi sarà sempre la stessa, anzi, l’obiettivo della Polizia Municipale sarà quello di allargare la raccolta fondi a tutto il Corpo, in modo da rendere il proprio contributo sempre più significativo, così come già fatto anche nelle altre recenti iniziative di raccolta solidale in favore delle famiglie in difficoltà a causa del COVID – 19.

Da donna a donna, fotoritratti per la ricerca sui tumori

E’ il progetto lanciato dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con il fotografo di fama internazionale Daniele Ratti. Un’idea regalo speciale per il Natale, il cui ricavato andrà a una causa importante.

 82 donne legate al nostro territorio hanno deciso di prestare il loro volto per sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e la lotta contro i tumori femminili che viene portata avanti, quotidianamente, all’Istituto di Candiolo-IRCCS.

E’ questo il progetto ideato dal fotografo torinese Daniele Ratti e dalla Fondazione;  un box contenente volti e sguardi di donne, 82 cartoline, una per ogni persona coinvolta, più un buono valido per uno scatto fotografico e per la realizzazione della propria cartolina per chi deciderà di sostenere la campagna acquistando il cofanetto. 

“Rinascere nella speranza” con l’orchestra multireligiosa

Anche quest’anno – ad onta delle difficoltà e dei limiti derivanti dall’epidemia covid 19 – il Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi”, intende celebrare la giornata mondiale della pace. Ciò avverrà tramite diretta streaming sulle piattaforme Facebook e You Tube alle rispettive pagine di Noi siamo con voi il giorno 1° gennaio 2021, tra le h 18.00 e le h 20.00 al link https://www.facebook.com/events/693201661342102/

L’evento, condotto dalla giornalista e scrittrice Antonella Frontani, inizierà con la lettura del documento/appello, prodotto dal Coordinamento interconfessionale, di cui darà lettura il portavoce Giampiero Leo (nella foto).


Seguiranno quattro messaggi di personalità di primo piano del mondo religioso, delle istituzioni e della società civile: l’Arcivescovo di Torino e Susa Mons. Cesare Nosiglia, il Presidente della Regione Piemonte on Alberto Cirio, il Presidente della Fondazione CRT Prof. Giovanni Quaglia, e il Presidente del Comitato Interfedi della Città di Torino prof. Valentino Castellani. Dopodichè la parola sarà alla musica, offerta dalla nostra orchestra – composta da ragazze e ragazzi delle varie religioni – che offrirà un concerto ispirato al tema da noi scelto come titolo per il nostro documento: “Rinascere nella speranza”. Questo è l’impegno del Coordinamento Interconfessionale del Piemonte per il Concerto di Capodanno 2021. Con la nostra orchestra multireligiosa, proponiamo note di fraternità per alleviare le grandi paure che abbiamo nel cuore, nel tempo sospeso della pandemia
La musica come “suggerimento”, come guida evocativa per resistere alla crudeltà del mondo, ricreare legami, sanare conflitti, affermare la pace, affrontare insieme il futuro. Proponiamo l’universalità della musica per ritrovare la consolazione della preghiera, per ammansire l’inquietudine trasformandola in disponibilità. E riscoprire quella fraternità fragile come la coscienza, fragile come l’amore, la cui forza tuttavia è inaudita. Questo non è più il tempo dell’indifferenza, degli egoismi, delle divisioni perché il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito nell’affrontare la pandemia. Se c’è qualcosa che stiamo imparando in questo tempo è che nessuno si salva da solo. Di fronte al virus le frontiere cadono, i muri si sgretolano e tutte le parole possibili si dissolvono, di fronte ad una presenza quasi impercettibile che manifesta tutta la fragilità di cui siamo fatti. Per questo noi credenti proponiamo in questo avvio d’anno  il “vaccino” dell’amore, la sfida più ambiziosa dell’intera esistenza, la più intensa, la più gratificante.

Covid, vaccini e speranze per il 2021

Caro 2020 tra pochi giorni non ci sarai più. A non più rivederci, si intende. Rimarrà il tuo ricordo, e che ricordo. Impossibile non ricordarti. Anche chi rimuove, mi sa che il coronavirus ha segnato i nostri destini e le nostre anime. Non darei per scontato che il 2021 sarà migliore ma ci contiamo molto, moltissimo. Ora si punta sul vaccino. Scampato pericolo? Direi proprio, decisamente di no.

Sul vaccino, anzi sui vaccini, come da copione, si litiga e, sempre come da copione si litiga forte, violentemente e costantemente. L’ importante è sempre dire l’incontrario di quello che dice l’altro. Così se il governo dice andiamo a destra l’opposizione dice andiamo a sinistra. Eppure se c’ è una lezione da trarre da questi mesi è che c’era poca solidarietà e che, viceversa la solidarietà è essenziale e preziosa. 7 vaccini, e sta arrivando il vaccino anti Capitalista, quello cubano.  Ci sono poi i complottisti e negazionisti. Giustificano solo i loro personali fallimenti.

Non c’ è altra logica spiegazione. In Francia, addirittura il 55 % della popolazione dichiara di non volersi vaccinare. Sembrerebbe che in Italia solo 1 su 5 non voglia vaccinarsi.  Con delle cose curiose . l’80 % degli elettori del PD che ha fiducia nel vaccino ed il 30 % degli elettori della lega che non si vaccinera’ mai. Sono sondaggi, ovviamente con la solita domanda, veritieri? Unica risposta possibile, si vedrà.
Indubbiamente, dopo la sconfitta di Trump una certa destra sovranista zoppica decisamente. Le cose si complicano sulla sanità ed assistenza. Se gli operatori sanitari non vogliono vaccinarsi per il prof Ichino nessun dubbio : licenziamento per giusta causa. Mi pare ragionevole, tanto non avverrà.  Si sono già espressi in modo contrario sindacato ed ordini professionali.
Tanti giri di parole per poi arrivare alla sostanza: libertà di coscienza. Comunque sembra che la paura fa 90 e che oltre il 90 degli operai sarà solerte e si vaccinera’.
Arriva l’ inafferrabile ed irraggiungibile Toninelli, sostiene che l’app immuni non ha funzionato per colpa di Salvini e Meloni. Nell’assurda ed illogica affermazione ‘ è, direi comunque, un aspetto positivo.  Non è un problema politico , è solo un problema cognitivo. Di totale incapacità di comprendere.  Poi , in alcuni casi , di voluta non capacità di comprendere.  Non il caso di Toninelli.  Lui non ci arriva proprio. Viceversa uno che d’ intelligenza se ne intente come Piero Angela, senza colpo ferire sostiene: intelligenza e sapere fanno rima con conoscenza e studio. Mirabilmente sottolinea: la scienza è tale perché si basa fu fatti dimostrati . L’ ignoranza trova linfa nelle notizie false. Davanti al coronavirus, davanti al vaccino ci sono le nostre qualità come i nostri difetti. Il coronavirus ed il vaccino sta evidenziando i nostri limiti ed i nostri  indubbi pregi. Esserne coscienti. Speriamo vivamente per aver fatto di necessità virtù.
Trent’anni fa andavo con mia figlia Alice nelle librerie.  Era un appuntamento sacro del sabato pomeriggio. Prima del cinema e del Fast Food. Essendo abitudinari si era diventati amici del proprietario. Aveva appena imparato a leggere e mi inondata di mille domande, di mille perché. Ricordo di una favola siciliana. Grandi disegni dai mille colori. Protagonista un piccolo pesce che per proteggersi dal pesce più grande  convinceva i suoi simili nel mettersi insieme diventando più forti per vincere il pesce grande. Ed in fondo, passati oltre trent’anni la morale è sempre la stessa. Organizzati possiamo difenderci e progredire. Individualmente non andiamo da nessuna parte. Non è un discorso politico o, men che peggio ideologico. Perlomeno non solo un discorso politico.
E’ qualcosa più in alto della politica. È  l’agire umano dalla scienza, alle invenzioni, come alle scoperte. Caro 2020, non sei passato invano.  Speriamo. Come tutte le cose che non uccidono rafforzano. Non sarà una passeggiata.  Sicuro. Non ho tantissime certezze. A volte qualche dubbio sul genere umano. Ma ho fiducia nell’ intelligenza collettiva. Ho fiducia non solo nel vaccino. Ho soprattutto fiducia in chi l’ha progettato e realizzato.

Patrizio Tosetto

Il Progetto Lilliput. I piccoli si coalizzano per sopravvivere

Jonathan Swift scrisse un bellissimo romanzo narrando “I viaggi di Gulliver”, un libro di fantasia che ebbe un successo straordinario e che ancora oggi è letto da migliaia di persone. Il primo viaggio intrapreso dal protagonista è nell’isola di Lilliput, dove fa naufragio e sviene sulla spiaggia. Al suo risveglio si trova legato da uomini alti circa 15 centimetri, che sono riusciti ad immobilizzarlo coalizzandosi.

Oggi Lilliput descrive efficacemente il mondo economico attuale: da una parte ci sono i “giganti” della distribuzione (supermercati, ipermercati, e soprattutto centri mondiali di e-commerce quali Amazon e Alibaba), dall’altra i lillipuziani, i piccoli negozi di quartiere, gestiti spesso da una famiglia che porta avanti una tradizione di generazioni di commercianti.
Nell’ultimo secolo i lillipuziani sono stati decimati per tanti fattori concomitanti (elevati costi fissi, margini ridotti, cambiamenti delle abitudini dei consumatori) e hanno rischiato l’estinzione.
Ma ora il fenomeno potrebbe arrestarsi e addirittura rovesciarsi, anche grazie (sembra assurdo, ma è così) alla pandemia che ha fatto riscoprire certi vantaggi del “negozio sotto casa” (niente assembramenti, qualità e freschezza delle derrate alimentari, umanità del rapporto tra acquirente e venditore).

Però non basta, e allora ecco che nasce l’esigenza di coalizzarsi, usufruendo delle moderne tecnologie messe a disposizione dalla rete, mettendo in comune servizi, opportunità, conoscenze.
Un esempio è il “Progetto Lilliput” (sì, proprio il nome dell’isola di Gulliver!) che offre un’idea innovativa del piccolo commercio, coniugando la “bellezza” di essere piccoli con l’efficienza di essere grandi. Si tratta di un’iniziativa lanciata da due giovani e dinamici imprenditori (il designer torinese Stefano Ollino, titolare della True Flava, e la web manager milanese Beatrice Ferri, oggi trapiantata nelle Marche), che puntano a valorizzare i “negozi di quartiere” attraverso una piattaforma comune che valorizza e potenzia la visibilità dei piccoli commercianti.
Una sorta di community e-commerce, un mercato rionale, ma online.

Sulla piattaforma Lilliput si può navigare tra tutte le attività commerciali presenti suddivise per categorie e raggruppate geograficamente: negozi di abbigliamento, centri di bellezza, parrucchieri, ristoranti, librerie alimentari potranno far bella mostra di sé su Lilliput e avranno la possibilità di mettere in vendita dei buoni regalo spendibili poi fisicamente in negozio.
Il meccanismo è quello delle “gift card” delle grandi catene, che offre importanti vantaggi per gli esercenti. Innanzitutto si evitano le consegne e le spedizioni: il consumatore acquista il suo buono e con comodo lo utilizza per gli acquisti futuri. Si realizza così anche un importante obiettivo, quello di riportare in negozio le persone, riscoprire il piacere di scegliere con calma quanto serve, scambiare due chiacchiere con l’esercente.
Inoltre il buono può essere comodamente utilizzato per fare un regalo, donando ad una persona cara non un oggetto scelto da noi (che magari piace a chi lo compra ma non a chi lo riceve!) ma un voucher per comprarsi quello che più gli piace.

E per finire Lilliput accredita in tempo reale al commerciante il valore del buono. Quindi garantisce un incasso immediato anche se il buono verrà speso dopo mesi.
Il sistema non prevede costi fissi per l’attivazione, ma solo un costo percentuale del 10% sul venduto; nella fase di lancio (primo trimestre 2021), Lilliput devolverà la commissione a favore di “SPESA SOSPESA”, progetto che supporta le famiglie in difficoltà, mentre successivamente la donazione sarà d’importo fisso (un euro per ogni transazione).
Anche per questa finalità Lilliput ha ottenuto l’importante patrocinio del Rotary club Torino Nord Ovest, che ne ha apprezzato le valenze sociali, e che si attiverà per la diffusione della piattaforma non solo in ambito regionale ma anche a livello nazionale.

Gianluigi Demarchi

Contatti: info@lillipuziani.com
Telefono 3398747079 (Beatrice) – 3339836665 (Stefano)

Anziani a scuola di tecnologie digitali grazie a Social Community Theatre Centre

Social Community Theatre Centre, gestore di Spazio BAC, il primo centro di prossimità dedicato al Welfare Culturale, ha deciso di offrire gratuitamente a un gruppo di anziani di Torino una formazione di base per l’utilizzo delle tecnologie digitali.

Il progetto si chiama Connessioni, verrà offerto gratuitamente ai beneficiari e può essere sostenuto fino al 1 gennaio con donazioni libere sulla piattaforma di crowdfunding Rete del Dono all’indirizzo https://www.retedeldono.it/it/progetti/sct-centre/connessioni 

Le donazioni servono a coprire una parte dei costi vivi di realizzazione del progetto.
Tutta la parte di creazione del percorso, comunicazione, organizzazione, supervisione metodologica e monitoraggio è presa in carico gratuitamente da Social Community Theatre Centre e dai suoi collaboratori come regalo di Natale 2020 alla cittadinanza.  

Social Community Theatre Centre (SCT Centre) nasce dall’incontro tra Consorzio Corep, Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino e Teatro Popolare Europeo con l’obiettivo di dare vita a ricerche, attività di valutazione e progetti artistici di innovazione culturale e di forte impatto sociale. Dal 2003 SCT Centre sviluppa a Torino la metodologia di Teatro Sociale di Comunità con un focus sulla promozione della salute e l’inclusione sociale collaborando in Italia e all’estero con una vasta rete di partner. Dal 2006 ha avviato una collaborazione stabile con la Scuola di Medicina dell’Università di Torino e dal 2010 una convenzione con DorS – Centro per la promozione della Salute della Regione Piemonte. SCT Centre gestisce Spazio BAC curandone l’offerta culturale e formativa in dialogo con le altre realtà che lo abitano. Dentro Spazio BAC hanno sede gli uffici di SCT Centre.

Rete del Dono è la piattaforma di crowdfunding leader per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP).

La grande corsa al vaccino

È cominciata la grande corsa a fare il vaccino: in tutto il mondo centinaia di migliaia di persone in coda negli ospedali sono immagini storiche che resteranno impresse nella storia nefasta di questo 2020 che volge al termine. Non ne vediamo l’ora e forse questa è l’alba di  un nuovo giorno.

Vaccinarsi è un grande senso di responsabilità, è una gara tra nazioni ad isolare il virus per sconfiggerlo definitivamente. Non serve renderlo obbligatorio, ognuno di noi nel suo intimo profondo sa che, vaccinandosi, contribuirà a rendere migliore il nostro, già martoriato, mondo.

Non farlo può voler dire, a mio parere, non credere nella medicina, nei progressi della scienza, sottovalutare il Covid, negare la sua esistenza è da irresponsabili. Nella storia dell’umanità mai un vaccino è stato preparato ed iniettato in soli 10 mesi. Miracolo?

Anche: per ci crede ma, soprattutto ,un grazie ai tanti scienziati del mondo che hanno alacremente lavorato giorno e notte, credendo e riuscendo a porre fine a questa pandemia. Si perché con il vaccino questo terribile momento pandemico e come in tutte le favole belle torneremo a vivere felici e contenti.

Vincenzo Grassano

L’aiuto di Torino solidale a 17mila famiglie bisognose

‘Torino Solidale’ supporta circa 17 mila nuclei familiari grazie a una rete capillare e di prossimità che si è tradotta in 12 Snodi che hanno assicurato e garantiscono tuttora il rifornimento, lo stoccaggio di beni alimentari e di prima necessità e la distribuzione di pacchi alimentari.

Nei primi dieci giorni dalla partenza della seconda misura urgente di solidarietà alimentare voluta dal Governo oltre 9mila famiglie hanno acquisito il diritto a ricevere buoni spesa e panieri alimentari per almeno i prossimi tre mesi, per un totale impegnato di quasi 1milione e mezzo di buoni da spendere in derrate alimentari nei negozi della città.

La ‘misura urgente’ è stata anche l’occasione per contattare telefonicamente, da parte di operatori sociali specializzati, oltre 2mila nuovi nuclei familiari in difficoltà che hanno deciso di rivolgersi alla rete di solidarietà della Città.

Nelle prossime settimane si andranno progressivamente ad aggiungere ulteriori 8mila nuove famiglie che si sono rivolte alla rete di ‘Torino Solidale’ e che si andranno ad aggiungere alle oltre 6mila già coinvolte nella rete prima di questa seconda manovra straordinaria di supporto alimentare.

Abbiamo provato ad affrontare l’emergenza insieme al terzo settore cercando di pensare fin dal primo momento al medio lungo termine – afferma Sonia Schellino, Assessora alle Politiche Sociali della Città di Torino –. È così che si è costruita un’ampia rete di solidarietà alimentare che è sempre più un esempio di welfare generativo per contribuire a far fronte al bisogno alimentare nella nostra comunità“.

L’informatizzazione della rete ‘Torino Solidale’, accelerata dopo il primo lockdown, ha consentito di rispondere in maniera efficace e soprattutto veloce nella gestione delle nuove risorse stanziate per superare l’emergenza alimentare – dichiara Marco Pironti, Assessore all’Innovazione della Città di Torino -. Aiutare migliaia di famiglie ancor prima del periodo natalizio è stata una priorità dell’Amministrazione. Il lavoro di squadra tra i diversi assessorati, con il supporto del Csi, ha permesso alla nostra città di essere tra le prime a rendere immediatamente efficace e tangibile il nuovo supporto per le famiglie in difficoltà”.

In un anno complicato come quello che sta per concludersi c’è ancor più bisogno di umanità, di generosità e dei gesti d’amore che possono far sentire meno sole le persone con difficoltà.

A questo proposito continua anche la campagna di comunicazione ‘Torino Natale Solidale’, progetto voluto dalla Città in occasione di queste feste, per favorire una raccolta fondi e restituire ai cittadini l’atmosfera natalizia attraverso azioni concrete in aiuto di chi ha problemi economico sociali.

‘Torino Natale Solidale’ possono contribuire anche i singoli cittadini sia con beni alimentari e di prima necessità, sia attraverso il conto corrente che il Comune ha aperto nella Banca Unicredit per raccogliere gli aiuti.

Il bonifico bancario per aiutare chi ha più bisogno deve essere eseguito a favore del Comune di Torino IBAN IT69L0200801033000104431330 – causale ‘Torino Solidale art. 66 dl 18/2020’.

(foto di Vincenzo Solano)