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Il Planetario di Torino a casa tua con il progetto di Fondazione CRT

Un gruppo di studenti del Corso di Alta Formazione Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) ha realizzato il canale di divulgazione scientifica ‘infini.to@home Racconti del cielo’ per portare nelle case dei cittadini l’esperienza della visita al Planetario di Torino.

Con la campagna di raccolta fondi, attivata su Rete del Dono, viene lanciata l’offerta di  Membership per “esplorare insieme lo spazio” da casa e in modalità digitale. Un’esperienza virtuale di tutto ciò che si può scoprire visitando il Planetario Di Torino che sta vivendo un momento difficile a causa della pandemia: https://www.retedeldono.it/it/infini-to-planetario-di-torino/explore-together.

Rete del Dono è la piattaforma di crowdfunding leader per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP).

Segnali d’Italia a Torino diventa l’Energia del Cambiamento

Il progetto di IGPDecaux, leader italiano della comunicazione esterna, ed Edison, tra i maggiori operatori energetici del Paese, racconta storie poco conosciute di iniziative non profit e di interesse sociale che hanno evoluto e stanno cambiando il terzo settore torinese.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Torino, dopo le tappe di Parma, Napoli e Milano, giunge quest’anno nel capoluogo piemontese. A partire da metà dicembre 5 realtà straordinarie di Torino saranno infatti valorizzate, grazie alle immagini e ai volti delle persone che le hanno rese possibili, attraverso una campagna di comunicazione in metropolitana, nell’arredo urbano, sui mezzi di trasporto del capoluogo piemontese, sui social media e con attività di media relations su mezzi di comunicazione regionali e nazionali.

La prima fase di Segnali d’Italia Torino è iniziata a metà ottobre: la redazione di Torino de La Stampa, media partner dell’iniziativa, ha selezionato 15 iniziative del territorio legate alla rigenerazione urbana, alla riconquista degli spazi verdi, alla sostenibilità sociale e ambientale, all’innovazione tecnologica e digitale con impatti socialmente utili, al benessere e alla salute delle persone, all’arte e alla cultura. Ogni settimana queste storie sono diventate protagoniste delle pagine del quotidiano descrivendo al pubblico realtà poco note, ma meritevoli di essere conosciute.

Partendo da queste 15 storie sono state selezionate le 5 che saranno protagoniste della campagna di #segnaliditalia Torino – L’Energia del Cambiamento per raccontare l’impegno sociale dei cittadini e il loro contributo concreto per aiutare il territorio. Storie come la Cooperativa Speranza di Candiolo, una società agricola che alleva mucche e realizza biogas dagli scarti di produzione, con il quale riscalda il vicino istituto di ricerca sul cancro e fornirà carburante per oltre 50 camion. Un team di giovani torinesi ha creato invece WeGlad, un’applicazione che trova i percorsi cittadini più sicuri per persone con disabilità e non solo. È una piattaforma basata sulla collaborazione degli utenti, che segnalano la presenza di ostacoli temporanei o barriere architettoniche come gradini, assenza di rampe e automobili sulle strisce pedonali. Un’altra storia protagonista di #segnaliditalia Torino è quella dell’Associazione Arteria Onlus, attiva nel recupero delle ragazze e dei ragazzi NEET (Not in Education, Employment or Training) tra i 16 e i 29 anni dei quartieri di Porta Palazzo, Aurora e Barriera di Milano: l’obiettivo è quello di intercettare questi giovani per orientarli verso percorsi professionali e di studio. Per favorire l’inclusione sociale e lottare contro le disparità, anche di genere, l’associazione Articolo 10 Onlus con il sostegno della Fondazione Kering ha creato la start-up torinese Colori Vivi, un progetto di sartoria che permette a donne migranti di lavorare realizzando capi di abbigliamento femminili di alta qualità, creando una community anche con i clienti. Nell’ottobre 2015, dopo la ristrutturazione di uno stabile di 3.000 mq, è nata infine Housing Giulia, una struttura sociale voluta da Opera Barolo e dall’impresa sociale Co-Abitare che accoglie quasi 100 persone in temporanea difficoltà in 48 unità abitative. È anche un luogo di incontro con artisti italiani e internazionali, che a volte lasciano traccia del loro passaggio con opere e installazioni che rendono gli spazi più confortevoli.

L’edizione piemontese di Segnali d’Italia si arricchisce inoltre con Segnali d’Italia chiama Torino, un bando per finanziare i migliori progetti sociali da realizzare per la città. Si apre così una chiamata per il terzo settore torinese dedicata ad associazioni non profit, imprese e comitati cittadini che hanno un’idea socialmente rilevante per aiutare il territorio. A favore dei 3 migliori progetti Edison stanzierà 15.000€ ciascuno e IGPDecaux riserverà altri 15.000€ a ognuno in spazi pubblicitari. Le iscrizioni a Segnali d’Italia chiama Torino saranno aperte dal 10 dicembre fino al 10 febbraio tramite la piattaforma digitale ideatre60 di Fondazione Italiana Accenture oppure attraverso il sito www.segnaliditalia.it.

“Per Edison ‘fare impresa’ significa agire con responsabilità a sostegno delle comunità in cui opera e aiutarle a perseguire uno sviluppo sostenibile – dichiara Cristina Parenti Senior Vice President Relazioni Esterne e Comunicazione di Edison – “Dopo la positiva esperienza milanese con il ruolo di main partner del progetto, abbiamo deciso con IGPDecaux, ideatore e promotore dell’iniziativa,  di portare Segnali d’Italia a Torino producendo insieme il progetto, perché per noi questa città e la sua regione sono come una seconda casa dove, tra l’altro, operano oltre 800 persone della nostra azienda. Segnali d’Italia offre un’opportunità concreta a tutte quelle realtà che lavorano per il progresso sociale ed economico del territorio, uno dei maggiori protagonisti dello sviluppo del nostro Paese. Siamo anche particolarmente grati alla Direzione e alla redazione torinese de La Stampa che ha dato un contributo fondamentale alla diffusione del progetto nel suo territorio.”

“Lo scopo di IGPDecaux è quello di migliorare la qualità di vita nelle città senza costo per i cittadini – spiega il Presidente di IGPDecaux Jean-Sébastien Decaux – questo avviene grazie alla pubblicità inserita negli elementi urbani di pubblica utilità. Segnali d’Italia nasce così dalla volontà di censire, raccontare e valorizzare le energie positive delle città, mostrando come l’impegno di una persona e di un’iniziativa possano migliorare significativamente la vita quotidiana di un quartiere. Più che mai in questo periodo storico, le città stanno vivendo grandi problemi, ma mostrano al contempo di essere una fonte continua di nuove proposte per migliorarne la vivibilità, la solidarietà e l’inclusione”.

“Segnali d’Italia è un progetto che ben coglie l’energia del cambiamento generata dalla visione dell’innovazione sociale e dei suoi impatti per la città di oggi e di domani – dichiara l’Assessore all’innovazione di Torino Marco Pironti -. Grazie a una tradizione importante sia per quanto riguarda l’innovazione sia per quanto concerne il terzo settore, e in particolare per le attività non-profit, Torino si distingue anche e soprattutto per le tante storie positive che ispirano e che hanno grande merito di essere raccontate”.

La campagna Segnali d’Italia Torino – L’Energia del Cambiamento è realizzata da IGPDecaux ed Edison, in media partner con la redazione de La Stampa Torino. Collaborano al progetto Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Sodalitas. Advisor della comunicazione e organizzatrice del bando è l’agenzia di comunicazione The Round Table, mentre il fotografo è Alessandro Albert.

Google premia il lavoro del “Torinese”

E’ un riconoscimento al lavoro giornalistico al tempo del Covid, quello che “Il Torinese” ha ricevuto  da Google, attraverso il  Journalism Emergency Relief Fund, il fondo per l’emergenza che il motore di ricerca più noto al mondo ha costituito durante il lockdown per sostenere chi si occupa di informazione locale.

Un progetto che coinvolge tutto il globo. Le testate locali, dice  il direttore delle news di  Google Richard Gingras nel presentare l’iniziativa «sono una risorsa vitale per mantenere connesse nel migliore dei modi le persone e le comunità».

Aggiunge Riccardo Terzi,  Google Head of News & Publishers Partnerships, Italy & CEE: «Google si interessa al giornalismo locale per diversi motivi,  come l’innovazione di prodotto, la ricerca di nuovi modelli di business e  la gestione dei dati. E’ alla ricerca di soluzioni e nuovi strumenti per sostenere un giornalismo di qualità. Poiché le risorse per l’innovazione non sono sempre alla portata di tutti, la società ha deciso di investire proprio su questo a diversi livelli, anche su realtà molto locali ma che rappresentino esperienze di qualità».

Una iniziativa che, al di là dei fondi riconosciuti, che se non cambiano le sorti di una realtà editoriale sono comunque molto preziosi,  rappresenta soprattutto un segnale di attenzione – forse l’unico finora manifestatosi -nei confronti di piccole testate che cercano di offrire un’informazione il più possibile completa ai  cittadini su quanto sta accadendo in questa difficile fase.
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Un segnale che ci si aspetterebbe da parte delle istituzioni. Appunto, e le istituzioni? Non pervenute.

Gli adeguamenti di privacy per le imprese

Fare impresa nel 2020 richiede attenzione verso molteplici campi e comporta per l’imprenditore fare anche i conti con numerosi adempimenti legali e fiscali. Tali adempimenti non sono sempre di facile e agevole comprensione, per quanto essi siano, molto spesso, di importanza centrale per uno svolgimento dell’attività che sia corretto e conforme alle norme di legge.

Tra questi adempimenti uno è in particolare all’attenzione delle aziende da ormai più di due anni: gli adeguamenti in materia di privacy. Vista la vastità e la complessità tecnica del tema, ci siamo rivolti allo studio legale e fiscale torinese “Lexchance tax & legal”, nella persona degli avvocati Elena Ferraris, Valentina Dicorato ed Enrico Autero, per chiedere loro lumi sulla materia. “Dal maggio 2018 – spiega l’avvocato Elena Ferraris – è entrato in vigore il regolamento dell’Unione europea n. 679/2016, meglio noto come “GDPR”, che ha rappresentato una grande svolta per la tutela dei nostri dati personali.

Il legislatore europeo con il GDPR ha, infatti, focalizzato l’attenzione sulle modalità di raccolta e di trattamento dei dati personali sia dei clienti sia dei dipendenti, da parte delle aziende; il predetto focus prescinde dal fatto che i dati vengano raccolti online (ad esempio sul sito aziendale) oppure nella vita reale”.
“Il dato, infatti – prosegue l’avvocato Valentina Dicorato – è considerato la moneta di scambio dell’era moderna e, per questa ragione, si è resa necessaria una tutela ad hoc, volta a regolamentare tanto il trattamento e la lavorazione “interna” quanto, e soprattutto, la “trasmissione o comunicazione” a terzi.
A seguito del sopra citato intervento legislativo, è dunque sorta l’esigenza per le imprese di rendere la propria organizzazione “compliance” (conforme) a quanto richiesto dal GDPR.
In prima battuta questi nuovi adempimenti possono sembrare numerosi, ostici e di difficile esecuzione; ciò, però, non corrisponde al vero, in particolar modo nel caso in cui si analizzi la normativa da una prospettiva propositiva, ovvero nell’ottica di trasformare l’adeguamento alla privacy come un’opportunità di crescita aziendale (oppure di incremento del business), affiancati da professionisti competenti.

Infatti, lungi dall’essere unicamente l’ennesimo “intoppo” burocratico, i nuovi accorgimenti in materia di privacy, siano essi relativi al sito internet, alla newsletter o all’informativa, possono trasformarsi in un ottimo biglietto da visita anche in ambito marketing”.
“Adottando, appunto – prosegue l’avvocato Enrico Autero – un’adeguata ‘privacy policy’ ( termine con cui si definisce l’insieme degli accorgimenti per il trattamento dei dati personali ) l’impresa potrà far comprendere al proprio cliente che i suoi dati sono al sicuro e, di conseguenza, egli sarà più invogliato ad acquistare il bene o il servizio offerto. E’ evidente come ciò rappresenti un’interessante opportunità per coniugare il rispetto della legge – il GDPR – all’incremento della propria reputazione.
Non da ultimo, vi è ancora un ulteriore rilevante aspetto da non sottovalutare; alle aziende virtuose dal punto di vista dell’adeguamento alla normativa privacy non sono applicabili le ingenti sanzioni stabilite dal GDPR.

In effetti, il mancato adeguamento alla normativa implica, per sé solo, la possibilità per l’azienda di essere sottoposta a sanzioni di natura amministrativa, parametrate da un lato all’entità della violazione e dall’altro al fatturato dell’azienda stessa. Non solo. I soggetti che si saranno resi responsabili della violazione, unitamente all’azienda, potranno risponderne anche in sede penale (o di responsabilità amministrativa dipendente da reato per l’azienda, ma sempre di fronte al giudice penale).
Pacifica, quindi, la necessità – e non solo l’obbligo – di rendere l’azienda adeguata ai principi dettati in materia di trattamento del dato personale, è opportuno che risulti altrettanto palese come, ad oggi, essere ’compliance’ alla privacy significhi anche, come rovescio diretto della medaglia, ottenerne un tornaconto a livello di sicurezza e soddisfazione del cliente/utente finale. Pertanto è evidente che l’adeguamento al GDPR, da intoppo burocratico dispendioso per le aziende, può e deve diventare l’opportunità da cogliere per migliorare e incrementare le proprie prestazioni (o il proprio business)”.

Mara Martellotta

Fuochi artificiali in arrivo, poveri 4 zampe!

Caro Direttore, anche in questo difficile momento per l’emergenza del COVID-19,  ci sarà chi penserà solo a far esplodere i fuochi artificiali

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle maggiori sigle animaliste ed ambientaliste, è estremamente preoccupato per l’ormai insensata tradizione che, subito dopo la festa dell’8 dicembre, fa risuonare in città le esplosioni di botti, petardi e fuochi pirotecnici vari, nonostante che l’art. 9, comma 23, del “Regolamento per la tutela ed il benessere degli animali in città”, il n. 320, ne sancisca ormai da anni il divieto assoluto di utilizzo su tutto il territorio comunale.

Tale usanza, peraltro alquanto stupida, pericolosa e priva di qualsiasi valida giustificazione, che si intensifica con l’approssimarsi del Natale, raggiungendo l’apice a Capodanno, è fortemente nociva non solo per tutti gli animali, ma anche per moltissimi cittadini, principalmente per quelli più fragili e sensibili ai rumori, quali gli anziani, i bambini piccoli e gli ammalati, specialmente in questo periodo di particolare situazione sanitaria.
Nonostante le limitazioni di orario per le uscite in vigore nelle festività, e in particolare per il Capodanno, che impediranno i festeggiamenti in piazza alla mezzanotte è immaginabile che le cattive abitudini si manifesteranno comunque, sia durante il giorno che la stessa notte di Capodanno, direttamente dalle abitazioni.

Così il “Tavolo Animali & Ambiente” ha chiesto alla Sindaca di Torino ed agli Assessori Unia e Sacco che l’Amministrazione comunale intraprenda, al più presto, una idonea campagna informativa dei cittadini sull’esistenza di tale divieto, attraverso tutti i canali ritenuti utili (giornali, televisioni, radio, manifesti, ecc.), di sensibilizzazione, specialmente dei più giovani, sui rischi che si corrono utilizzando i vari botti e, allo stesso tempo, attui anche un costante e capillare controllo, mediante la Polizia Municipale, sul commercio degli artifici pirotecnici, specialmente nelle aree mercatali, per impedire la vendita di quelli illegali.

È stato pure sottolineato che tutta questa preziosa attività preventiva deve essere affiancata anche da quella punitiva, da porre in essere di fronte a quei casi di chiara violazione del divieto, anche a seguito delle segnalazioni dei cittadini, per garantire a tutti di trascorrere le giornate in piena sicurezza, sicurezza che molto spesso viene messa a repentaglio da gesti sconsiderati ed irresponsabili di pochi soggetti.

Nell’occasione è stato anche chiesto al Sindaco della Città Metropolitana di Torino di valutare l’opportunità di sensibilizzare i Sindaci dei Comuni che ne fanno parte al rispetto dell’analogo divieto presente nei loro Regolamenti di tutela degli animali o in quelli di Polizia Urbana, ricordando loro che, qualora tale divieto non fosse contemplato in detti ordinamenti, possono far riferimento all’art. 703 del c.p. ed all’art. 57 del TULPS, che ne vietano l’accensione, senza apposita autorizzazione, nei luoghi abitati o nelle loro adiacenze o lungo una pubblica via o in direzione di essa e lo sparare mortaretti o congegni simili.

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, che ha informato dell’iniziativa anche il Presidente della Regione Piemonte ed il Garante dei diritti degli animali del medesimo Ente territoriale, si auspica che le richieste vengano accolte al più presto.

Per il “Tavolo Animali & Ambiente”
Luciano Bauco
Rappresentante “L.I.D.A.”

Intesa Sanpaolo Host Partner delle Nitto ATP Finals

Una grande occasione per Torino, città di Intesa Sanpaolo

 

Intesa Sanpaolo sarà Host Partner delle Nitto ATP Finals 2021 – 2025 e Title Sponsor delle Next Gen ATP Finals 2021 – 2022. A quindici anni dall’esperienza di sponsorizzazione dei Giochi Olimpici Torino 2006, il Gruppo partecipa nuovamente in prima persona a quella che, per cinque anni, dal 2021 al 2025, sarà una vetrina internazionale straordinaria per la città e per il Paese.

L’adesione di Intesa Sanpaolo a questa manifestazione conferma il suo impegno nel promuovere e diffondere valori che sono fondamentali per la crescita e la formazione degli individui: sana competitività, rispetto delle regole, dinamicità, fair play, superamento dei propri limiti sono principi fondanti della società civile e principi condivisi dalla migliore cultura d’impresa.

Per cinque edizioni, ogni anno a novembre, Torino avrà una centralità e visibilità mondiale che la farà apprezzare da sportivi, spettatori, turisti. Un’occasione che Intesa Sanpaolo intende favorire al massimo conferendo il suo apporto di risorse e di competenze a un progetto che coinvolgerà i principali soggetti pubblici e privati. Come Host Partner, il Gruppo, che ha in Torino una delle sue città più importanti, sarà “il padrone di casa” della manifestazione.

Le ATP Finals sono il più importante torneo professionistico di tennis dopo le quattro prove del Grande Slam in cui si sfidano i migliori otto tennisti del ranking ATP; nelle Next Gen ATP Finals, di nascita recente, i migliori otto tennisti under 21. Nell’aprile 2019, Torino è stata scelta dall’Associazione internazionale dei giocatori professionisti di tennis per ospitare il torneo conclusivo della stagione maschile internazionale per il quinquennio dal 2021 al 2025. Torino raccoglie così il testimone da Londra diventando la prima città italiana a ospitare il “Master”, dopo aver battuto la concorrenza di Londra, Tokyo, Singapore e Manchester. Le gare si svolgono nel mese di novembre e avranno come sede il PalaAlpitour. La ricaduta economica della manifestazione sul territorio è stimata in 600 milioni di euro.

Il Polo del ‘900 ospita un wikimediano, esperto di sapere libero

Patrimoni culturali più liberi e accessibili: Alessandro Bollo, direttore Polo del ‘900: “Un’opportunità di crescita importante in una fase storica che richiede alle istituzioni culturali un surplus di consapevolezza, competenza e visione per affrontare le sfide della trasformazione digitale”

Con i suoi 22 Enti partner, 9 km di archivi sulla storia del ‘900 e oltre 400mila documenti disponibili online sull’hub 9centRo, il Polo del ‘900 di Torino si aggiudica il bando 2020 Wikimedia Italia dedicato alle istituzioni culturali.

Il bando ha premiato il progetto migliore, tra 43 candidati, partendo dal presupposto che ogni istituzione possiede, produce e commissiona contenuti culturali come pubblicazioni, ricerche, database, documentazione, video, immagini che possono trasformarsi in risorse accessibili a tutti, nell’ottica di una cultura libera e di pubblico dominio.

Una nuova opportunità per il Polo di continuare a valorizzare l’enorme patrimonio custodito, raggiungere nuovi pubblici, migliorare la visibilità dei propri contenuti e facilitarne la condivisione sui diversi progetti Wikimedia grazie ad un percorso di affiancamento con un wikimediano in residenza. L’esperto wikimediano rimarrà al Polo del ‘900 per 6 mesi e tra le attività principali si occuperà della formazione del personale del Polo del ‘900, alla scoperta di tutti i vantaggi dei progetti collaborativicontenuti aperti e licenze libere tipiche dell’ecosistema wiki. Altre attività del wikimediano in residenza riguarderanno modifica e scrittura delle voci di Wikipedia, caricamento di contenuti su Wikimedia Commons, utilizzo di Wikidata e il coinvolgimento della comunità dei volontari nella valorizzazione dei contenuti messi a disposizione.

Alessandro Bollo, direttore Fondazione Polo del ‘900: “Siamo felici e onorati che, tra tante richieste, il Polo del ‘900 sia stato scelto per sviluppare questo percorso con Wikimedia Italia. Innanzitutto, una nuova opportunità per valorizzare e condividere contenuti e saperi del Polo e dei suoi 22 Enti partner, rendendoli disponibili e accessibili a tutti. Rappresenta, inoltre, un ulteriore momento di formazione per il nostro personale e un’opportunità di crescita particolarmente importante in una fase storica che richiede alle istituzioni culturali un surplus di consapevolezza, competenza e visione per affrontare le sfide della trasformazione digitale”

“La risposta delle istituzioni alla prima edizione del bando ha superato ogni aspettativa.” commenta Marta Arosio, la responsabile delle relazioni con le istituzioni culturali di Wikimedia Italia “Ci sono arrivati per 43 progetti e la netta maggioranza di questi è di grande qualità e di sicuro interesse per le attività dell’associazione in sostegno dell’universo Wikimedia, composto da Wikipedia e dai progetti fratelli, tanto che la scelta è stata davvero ardua. Sicuramente non lasceremo cadere le proposte che gli enti ci hanno rivolto e che costituiscono una manifestazione di interesse del mondo della cultura verso le nostre attività preziosissima per noi. Troveremo il modo di valorizzarle tutte.”

Da giugno guida online turismo per disabili

Da giugno 2021 la Regione pubblicherà la prima guida on line di strutture ricettive piemontesi dedicate alle persone disabili su una piattaforma pubblica.

«Si tratta di un’attenzione dovuta» ha spiegato questa mattina l’assessore regionale al Turismo, Vittoria Poggio, durante un incontro con i rappresentati della Consulta per le Persone in Difficoltà (CPD) nel corso del quale ha annunciato l’imminente istituzione di un Osservatorio permanente per monitorare il censimento delle strutture. L’operazione vede coinvolte le Atl, i Consorzi turistici e le Associazioni di categoria. La guida sarà pubblicata entro la fine di giugno.

L’assessorato ha concordato di chiedere agli operatori del settore di indicare nella scheda di offerta turistica le caratteristiche della struttura: misure degli ingressi delle stanze o dei servizi igienici o di accesso ai servizi esterni. L’operazione coinvolge Bed end Breakfast, Hotel, Casa per ferie, Rifugi, Agriturismi o campeggi che potranno segnalare le caratteristiche delle proprie «location» per rendere più comprensibile l’offerta destinate alle persone in difficoltà. «Questa operazione – ha aggiunto Poggio – servirà ad aiutare le persone in difficoltà a selezionare le strutture più confacenti alle proprie esigenze, senza trovarsi difronte a sorprese dell’ultimo momento».

I NUMERI

Gli alberghi piemontesi sono 1.380 a cui si aggiungono 6.689 strutture extra alberghiere (Ostelli, Campeggi, Agriturismi, Rifugi alpini, Case per ferie, Affittacamere ecc) per un totale di 8.069. Le persone disabili in Piemonte sono 217.820, ovvero il 5,1% che ricalca quello nazionale del 5%.

«Da anni lavoriamo sul turismo per tutti in Piemonte – dichiara Giovanni Ferrero, direttore della Consulta per le Persone in Difficoltà – il rinnovato sostegno della Regione è fondamentale per raggiungere risultati soddisfacenti. Il mercato del turismo sta velocemente evolvendo, ed è necessario che gli operatori della filiera turistica investano per ampliare l’offerta di Turismo per Tutti. Continueremo a lavorare in rete con la Regione per un territorio sempre più accogliente, e il Tavolo Regionale Permanente sul Turismo Accessibile, che avremo l’onore di coordinare con la Regione da gennaio in poi, va in quella direzione. Ringrazio l’assessore Poggio per aver da subito accolto e fatte sue le nuove linee programmatiche del progetto Turismabile».

Negozi aperti tra regole e buonsenso

Al terzo giorno dell’ #OrangeisthenewRed, la Torino arancione fa i conti con una situazione forse non troppo calcolata 

Nonostante i vari escamotage utilizzati da qualche azienda per fronteggiare un nuovo lockdown, che seppur breve, rischia di nuovo di mettere in ginocchio il settore terziario italiano, la scorsa domenica di riapertura “inaspettata” ha dato i risultati tanto desiderati a tutti quei commercianti che per volere o volare (eccezioni permettendo) hanno dovuto attenersi alle normative dettate dall’ultimo DPCM.

Ma la medaglia, come sempre avviene, ha una doppia faccia e se da una parte c’è il negoziante felice dall’altra troviamo un  Presidente della Regione che si mette le mani nei capelli.

Mi chiedo cosa si aspettasse, se riapri i negozi, la gente ci entra dentro… non è così fantascientifico!

Erano palesemente inevitabili gli assembramenti per le vie del centro, ancor di più quelli sui marciapiedi di fronte alle entrate dei negozi.

Dopo tutto i commercianti e noi dipendenti possiamo fronteggiare la situazione all’interno del punto vendita come meglio riusciamo, oscillando tra un fare “Hitleriano” indispensabile per mettere in riga quei pochi ( ma anche tanti!) clienti insubordinati e un fare cordiale e servizievole come neanche il buon Alfred fa con il suo amato Batman!

E del fuori, però, chi se ne occupa se il buon senso della gente viene a mancare?

Ma comunque, tralasciando insignificanti (?) dettagli, il chiacchiericcio generale parla di un via libera necessario per tutti i torinesi che, soppressi da una logorante inattività da quarantena, una fantasia culinaria ormai consunta e travolti dalla frenesia dei regali di Natale,  non ce la facevano proprio più.

Eppure, mai come oggi l’ E-Commerce on line è un supporto ineguagliabile e nonostante i divieti da zona rossa, c’erano una marea di possibilità che permettevano una quarantena più “soft” rispetto la precedente…

Quindi, mi viene quasi da dire, è realmente tutto così NECESSARIO?

Non mi so ancora dare una risposta, forse dovremmo riprendere in mano la lista delle vere necessità, quella che i nostri nonni conoscono bene. Quella che utilizzavano ad esempio ottanta-novant’anni fa, quando fronteggiavano un problema ben più grande del nostro e con mezzi decisamente diversi.

Sicuramente, senza Internet!

Giorgia Di Salvo

“Ripartiamo insieme” a sostegno delle strutture per anziani

 Ripartiamo Insieme, in questo periodo emergenziale, che impatta in modo estremamente grave sulle strutture per anziani e disabili, ha unito le forze, grazie al forte conglomerato di soggetti che rappresenta, per dare supporto e sostegno fattivo e concreto a queste realtà pinerolesi, creando le condizioni affinché possano lavorare con minori difficoltà e maggiore forza, continuando a garantire servizi e occupazione.

Le Strutture per anziani e disabili gestite da Enti Senza Scopo di Lucro rappresentano una importante realtà sociale e imprenditoriale del territorio offrendo servizi alle famiglie e alle fasce deboli e garantendo un importante bacino occupazionale, arrivando ad essere una delle principali “aziende” del territorio. Esse,  da tempo hanno denunciato la grave crisi economica e strutturale dovuta principalmente alle onerose misure adottate per contrastare la pandemia e ai mancati inserimenti di ospiti in convenzione invocando ripetutamente il doveroso sostegno delle istituzioni pubbliche competenti.

Se la situazione di crisi dovesse perdurare e se da parte dello Stato e/o della Regione non dovessero essere attribuite risorse sufficienti a far fronte alla grave situazione economica, si rischierebbe una pesante ripercussione sociale e lavorativa per il territorio pinerolese.

Proprio per contrastare questa preoccupante situazione, grazie alla regia di RIPARTIAMO INSIEME è stato siglato un protocollo di intesa fra ACEA ENERGIE NUOVE – DIOCESI DI PINEROLO – DIACONIA VALDESE – CGIL – CISL – UIL – CONSORZIO CPE volto ad attivare azioni ed interventi a sostegno delle strutture in difficoltà.

In particolare Acea Energie Nuove (Acea Pinerolese Energia Srl), società che si occupa di vendita di gas metano ed energia elettrica, aderente al Progetto RIPARTIAMO INSIEME, si impegna a riconoscere condizioni economiche di particolare favore alle Strutture per anziani e disabili senza scopo di lucro sue clienti, ubicate nei comuni del Pinerolese.

Le migliori condizioni applicate si riassumono nelle offerte:

  • ACEA HOME CARE GAS”, dedicata alle forniture di Gas Metano con uno sconto sulla materia prima dal 10 al 15% rispetto alle condizioni stabilite trimestralmente dall’Ente Regolatore e una clausola di salvaguardia in caso si realizzassero condizioni maggiormente vantaggiose sui mercati internazionali
  • “ACEA HOME CARE LUCE” per quanto riguarda la fornitura di Energia Elettrica con uno sconto del 20% sul prezzo dell’energia elettrica e un ulteriore salvaguardia, a maggior tutela delle strutture, qualora sui mercati all’ingrosso dell’energia elettrica venissero registrate quotazioni significativamente migliorative, rispetto al prezzo di riferimento

Le Strutture, a fronte dell’impegno di ACEA,  si impegnano a mantenere la situazione occupazionale in essere relativa al proprio organico e ad adoperarsi anche nei confronti delle ditte esterne affidatarie di servizi in appalto al fine di scongiurare perdita occupazionale e retributiva del personale.

Anche la FREUDENBERG SEALING TECHNOLOGIES, multinazionale molto radicata nel pinerolese e aderente al Consorzio CPE, ha offerto il proprio sostegno a questa iniziativa fornendo gratuitamente dotazioni di protezione delle vie respiratore per il personale e gli ospiti delle RSA senza scopo di lucro.

Oltre agli attuali sottoscrittori il protocollo potrà essere esteso a tutte le strutture per anziani e disabili senza scopo di lucro, presenti nei comuni del territorio Pinerolese.

Queste sono le prime iniziative nate nel giro di 24 ore dalla sigla del Protocollo d’Intesa. Altre ne seguiranno nei prossimi giorni, confidando sulla forza, mai come in questo momento essenziale, della coesione e della solidarietà di RIPARTIAMO INSIEME” – affermano da Consorzio CPE e dalle OOSS  – “Grande è la solidarietà che è nata in questo frangente per aiutare strutture in grande difficoltà. Molte altre iniziative sono in fase di elaborazione e nasceranno a sostegno di questa emergenza, grazie al supporto di questa rete sociale che è Ripartiamo insieme, a cui guardare come realtà alla quale contribuire concretamente e come luogo dove apportare proposte volte a sostenere e rilanciare il nostro territorio attraverso la creazione di progettazione, coesione e lavoro.”

Chiunque voglia contribuire con azioni e proposte può contattare RIPARTIAMO INSIEME, scrivendo a cpe@aceapinerolese.it  Il motto di Ripartiamo Insieme non a caso è “Non chiederti cosa può fare il territorio per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo territorio!”