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Disabilità: Museo per tutti è ora anche un sito internet

Un progetto di accessibilità dedicato alle persone con disabilità intellettiva www.museopertutti.org

Museo per tutti è un progetto ideato nel 2015 dall’associazione L’abilità, in collaborazione e con il sostegno di Fondazione De Agostini.
Il progetto si articola attraverso l’elaborazione di percorsi e strumenti educativi specifici all’interno di luoghi di cultura, musei e mostre, al fine di rendere il patrimonio culturale fruibile anche da parte delle persone con disabilità intellettiva, sia bambini sia adulti.
Museo per tutti ha la finalità di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità intellettiva perché permette loro di vivere l’esperienza della visita al luogo di cultura come ogni cittadino, di percepire la bellezza, capirla perché adeguatamente spiegata, interiorizzarla perché vissuta a livello cognitivo ed emotivo.
Dall’esperienza di Museo per tutti è nato anche Bene FAI per tutti che realizza percorsi di accessibilità nei beni del Fondo per l’Ambiente Italiano.

Il nuovo sito internet
Da settembre 2021 è online il nuovo sito internet dedicato al progetto www.museopertutti.org che risponde ai criteri di accessibilità del web ed è interamente consultabile anche in inglese.
Il sito ha il duplice obiettivo di presentare il progetto e i luoghi di cultura che hanno aderito all’iniziativa sia alle persone con disabilità intellettiva – attraverso una presentazione dedicata in home page con le immagini e i testi facilitati in easy to read – sia agli addetti ai lavori degli ambiti culturale e socioassistenziale.
Attraverso il sito i visitatori con disabilità intellettiva e i loro caregiver possono trovare i luoghi di cultura che sono diventati accessibili con tutte le informazioni di contatto e scaricare gratuitamente la guida per prepararsi alla visita.
Una sezione del sito è interamente dedicata alla raccolta delle testimonianze delle esperienze di visita attraverso questionari di soddisfazione rivolti alle persone con disabilità e ai loro accompagnatori, così da poter migliorare l’accessibilità e i percorsi di visita per questo tipo di pubblico.
Oltre al sito, gli interessati al progetto e ai luoghi di cultura accessibili possono rimanere aggiornati attraverso la newsletter dedicata e le pagine Facebook e Instagram di Museo per tutti.

PERCHÉ: GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
Museo per tutti è stato pensato e realizzato per:
⦁ Creare un metodo condiviso a livello nazionale per rendere accessibili in maniera sistematica i luoghi di cultura alle persone con disabilità intellettiva
⦁ Riformare il mondo della cultura e formare gli operatori culturali, creando la sensibilità e le competenze necessarie per ripensare la cultura in un’ottica ancora più inclusiva
⦁ Abbattere lo stigma dell’inacessibilità cognitiva del patrimonio storico-artistico e restituire uno spazio pubblico, come i musei e i luoghi di cultura, ai cittadini con disabilità intellettiva, uno spazio da vivere, dove possono imparare ma anche divertirsi, sperimentare e sfidarsi senza provare un senso di inadeguatezza grazie alla presenza di persone formate in modo specifico e di strumenti che li supportano nella fruizione e comprensione del patrimonio culturale.

Attraverso un percorso di formazione e progettazione condiviso e partecipato assieme al personale interno, quest’ultimo viene specificamente formato per migliorare le capacità relazionali e comunicative con i disabili intellettivi, per gestire eventuali situazioni problematiche e per guidare visite di gruppo o di classe inclusive, che comprendano visitatori con e senza disabilità.

La guida accessibile
La guida di Museo per tutti è il primo dei mediatori messi a disposizione del visitatore con disabilità intellettiva, con una struttura pratica e specifica per ogni luogo di cultura. È lo strumento che racchiude tutte le informazioni utili per accedervi, per spostarsi al suo interno e che informa su dove si trovano tutti i servizi. Permette, infatti, di preparare la visita in anticipo e di viverla anche in autonomia senza l’aiuto del personale educativo e, volendo, in gruppo insieme agli altri visitatori.
La guida – scaricabile gratuitamente dal nuovo sito accessibile dedicato al progetto (www.museopertutti.org) o dal sito internet di ogni luogo di cultura aderente all’iniziativa – è composta dalla mappa che mostra il percorso e le opere proposte, dalle schede delle opere in easy to read, un linguaggio semplificato regolamento dall’UE e dalla guida in CAA con simboli e immagini.
CHI: IL PUBBLICO
Il progetto è rivolto a un tipo di pubblico, le persone con disabilità intellettiva, che non è ancora totalmente considerato – dai luoghi di cultura, ma anche dalla società tutta – tra i potenziali pubblici con disabilità. Sin ora, infatti, i luoghi di cultura si sono aperti a persone non vedenti, non udenti o con disabilità motorie.
Museo per tutti punta a rendere sistematico il lavoro di accessibilità per questo tipo di pubblico, condividendo un metodo con tutti i luoghi di cultura aderenti. Il lavoro di Museo per tutti supera i confini della disabilità e si occupa di inclusione in termini universali. Le guide, infatti, possono essere utilizzate anche da persone con BES, bambini piccoli e stranieri che si approcciano alla lingua italiana.
DOVE: MUSEO PER TUTTI AD OGGI

Ad oggi 18 luoghi di cultura italiani sono diventati accessibili alle persone con disabilità intellettiva aderendo al progetto Museo per tutti: la Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea di Roma, il Museo Nazionale Romano, il BEGO – Museo Benozzo Gozzoli di Castelfiorentino (Firenze) e Venaria Reale (Torino), Museo Archeologico San Lorenzo di Cremona, il Museo degli Innocenti a Firenze, il Museo delle Culture del mondo – Castello D’Albertis a Genova; e 11 Beni del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.
Il progetto “Museo per Tutti” permette all’Italia di affiancarsi a Paesi come Stati Uniti e Gran Bretagna, in cui sono presenti e attive da tempo iniziative analoghe a beneficio delle persone con disabilità intellettiva.

 

“ProAm Paideia”: il golf solidale raccoglie 28 mila euro

Al Circolo Golf Torino La Mandria si è svolta la 5° edizione della “ProAm Paideia” il cui ricavato sarà destinato al sostegno di bambini e famiglie del Centro Paideia.

Al Circolo Golf Torino La Mandria si è svolta la quinta edizione di “ProAm Paideia”, gara di golf solidale a favore di Fondazione Paideia. Per l’occasione sono stati raccolti 28 mila euro e il ricavato dell’evento, organizzato con il supporto di PGA Italiana, sarà destinato al sostegno dei bambini e delle famiglie seguite al Centro Paideia, progetto inaugurato nel 2018 dalla Fondazione Paideia.

«La ProAm Paideia è ormai una meravigliosa tradizione che da cinque anni si rinnova grazie all’impegno e alla generosità di tante persone che credono in questa giornata e nel legame tra sport e solidarietà. Il sostegno ricevuto dall’iniziativa solidale ci permette di offrire un aiuto concreto ai tanti bambini e bambine con disabilità che, con le loro famiglie, incontriamo ogni giorno al Centro Paideia, un luogo di assistenza e riabilitazione ma anche di incontro, crescita e inclusione”

spiega Fabrizio Serra, direttore della Fondazione Paideia.

Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma. Il convegno

UMANIZZAZIONE, LUOGHI, CURA: VERSO UN NUOVO PARADIGMA”

Un incontro pubblico sull’importanza

di un modello di cura che metta al centro la persona.

 

Mercoledì 29 settembre 2021 alle  ore 18:30 a Torino presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino, Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino (ingresso su Viale Pier Andrea Mattioli, 39) si svolgerà il convegno gratuito e aperto al pubblico dal titolo “Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma”, organizzato da ADISCO – Sezione Piemonte e dal Politecnico di Torino – Dipartimento di Architettura e Design, per dibattere e riflettere sul dedicato al tema più che mai attuale della creazione di spazi di cura e accoglienza in grado di agire in termini migliorativi sullo stato di salute delle persone.

Partendo da casi concreti, come il rinnovamento degli Ambulatori di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, progetto supportato da ADISCO – Sezione Piemonte, con Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione La Stampa – Specchio dei tempi, raccontati nel libro, “Umanizzazione, Luoghi, Cura: Verso Un Nuovo Paradigma”, si procederà ad un excursus sul concetto di architettura “umanizzata” in grado di garantire il benessere fisico, mentale e sociale del piccolo paziente, della sua famiglia e del personale ospedaliero: spazi in grado di rispondere concretamente alle necessità e ai bisogni non solo di coloro che ricevono e offrono le cure, ma anche dei genitori, dei fratelli e dei familiari in generale, con un’attenzione particolare alla qualità della vita all’interno dell’Ospedale.

 

Il convegno è gratuito.  Per partecipare occorre accreditarsi inviando una email a rsvp@glebb-metzger.it

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Interverranno:

  • Francesca Lavazza – Presidente Adisco Sezione Piemonte
  • Paolo Mellano – Direttore del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino
  • Cristian Campagnaro – Professore Associato di Design, Coordinatore del Collegio Design del Politecnico di Torino
  • Franca Fagioli – Direttore Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita”, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino

Direttore S.C. Oncoematologia Pediatrica, Presidio Infantile Regina Margherita

Professore Ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Torino

  • Rossano Albatici – Professore di Architettura Tecnica, Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica, Università degli Studi di Trento
  • Sabra Miroglio – Studio Miroglio+Lupica Architetti

 

Modera:

Luca Glebb Miroglio – Consigliere Nazionale Assifero (Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici)

 

In allegato il comunicato stampa e l’invito grafico.

Rimango a disposisizione per qualsiasi necessità e per un eventuale accredito.

Alle Ogr una collettiva per riflettere sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale

Dal 25 settembre 2021 al 16 gennaio 2022 OGR Torino presenta Vogliamo tutto. Una mostra sul lavoro, tra disillusione e riscatto, a cura di Samuele Piazza con Nicola Ricciardi: una collettiva per riflettere sulla trasformazione del lavoro nel contesto post-industriale e digitale, tra coscienza e disillusione, precarietà e riscatto.

In OGR Torino, luogo simbolo della transizione verso nuovi modelli di produttività, le installazioni, le sculture, i video e le performance di tredici artisti invitano a osservare i resti di un recente passato industriale e le ambivalenze di nuove condizioni lavorative.

Vogliamo tutto prende il titolo da un romanzo dell’artista e scrittore Nanni Balestrini pubblicato nel 1971. Il libro racconta l’autunno caldo della Torino del 1969, in una lettura animata e partecipe dei cambiamenti della società italiana di quegli anni. La mostra indaga la condizione contemporanea, senza proporre soluzioni definitive ma invitando i visitatori a un ripensamento della propria posizione nello scenario lavorativo contemporaneo.

Due filoni discorsivi attraversano idealmente il percorso espositivo. Le opere esposte al Binario 1 si concentrano sulla transizione dalla società industriale a quella post-industriale, e sulla necessità di re-immaginare un futuro che si faccia carico dei lasciti materiali, sociali e ambientali di quel modello. Tra questi, il video di Kevin Jerome Everson, Century, che riprende la demolizione dell’omonimo modello di automobile, l’indagine sociale di LaToya Ruby Frazier, The Last Cruze, che testimonia le conseguenze della chiusura di uno stabilimento automobilistico sulla comunità di Lordstown, Ohio, e la monumentale installazione di Mike Nelson, The Asset Stripper, in cui materiali recuperati da industrie dismesse paiono fantasmi di un’epoca passata.

Al Binario 2 l’indagine prosegue focalizzandosi sul lavoro digitale e su come il suo avvento abbia cambiato, radicalizzato o, in alcuni casi, lasciato invariate alcune questioni del mondo del lavoro. Come, ad esempio, in Technologies of Care di Elisa Giardina Papa, una raccolta di interviste a operatrici online di servizi di cura alla persona, rappresentanti di una forza lavoro invisibile, o nelle xilografie The Manual Labor Series di Sidsel Meineche Hansen, che pongono l’attenzione sulla falsa ideologia della scomparsa del lavoro fisico. E ancora nell’installazione video In Real Life di Liz Magic Laser che, in forma di reality show, svela il labile confine tra lavoro e tempo libero grazie al coinvolgimento di cinque gig-worker alla ricerca di un nuovo equilibrio.

Come in un invito alla consapevolezza, alla ricerca di nuove possibilità e di alternative al sistema attuale, il percorso espositivo si chiude con opere che richiamano rivendicazioni del passato: A Call to Arms: Building a Fem Army di Andrea Bowers, su cui campeggiano tre figure femminili in un ideale manifesto per la lotta femminista intersezionale, e Vogliamo Tutto Brickbat di Claire Fontaine, in cui la copertina dell’omonimo libro di Balestrini avvolge un mattone simbolo di protesta e scardinamento.

Vogliamo tutto era una dichiarazione massimalista e concisa, che rifletteva le aspirazioni di una classe operaia in sciopero contro lo sfruttamento e implicava migliori condizioni di lavoro, salari commisurati allo sforzo, tempo libero e il diritto a un reddito estraneo al lavoro salariato. A cinquant’anni dalla pubblicazione, si può dire che molte delle questioni sollevate nel libro siano cambiate senza una vera soluzione, rendendo solo più complesso identificare cause e modi di affrontare una nuova precarietà in un contesto globale.

Nel mondo occidentale di oggi – che si sta allontanando dalla produzione industriale e dall’idea del posto di lavoro tradizionale – come sono state riformate le lotte e le richieste degli anni Settanta?

In che modo il lavoro e la sua deregolamentazione all’interno delle dinamiche neoliberiste hanno influenzato la capacità di lottare per i diritti?

In una società in cui il lavoro e il tempo libero spesso non hanno più distinzioni, e dove la pandemia di Covid-19 aggiunge ulteriori sfide ogni giorno, ha ancora senso volere tutto?

Artisti in mostra: Andrea Bowers, Pablo Bronstein, Claire Fontaine, Tyler Coburn, Jeremy Deller, Kevin Jerome Everson, LaToya Ruby Frazier, Elisa Giardina Papa, Liz Magic Laser, Adam Linder, Sidsel Meineche Hansen, Mike Nelson, Charlotte Posenenske.

Calendario performace di Adam Linder | Duomo di OGR, dalle ore 14 alle 20

– 25-26 settembre 2021 | Service No. 1

– 2-3 ottobre 2021 | Service No. 1 + Service No. 5

– 30-31 ottobre 2021 | Service No. 1

– 5-7 novembre 2021 | Service No. 1 + Service No. 5

– 15-16 gennaio 2022 | Service No. 1

Le performance sono eseguite da Delphine Gaborit, Service No. 1 e Leah Katz, Justin Francis Kennedy, Robert Fredrik Stanley Malmborg, Noha Ramadam, Stephen Clifford Thompson, Anna Lea von Glasenapp, Service No. 5

OGR Public Program

– Martedì 28 settembre h 18.30 | Come tutto finì (e anche un poco perchè)

– Sabato 2 ottobre h 18.30 | The Last Cruze, a Torino Una conversazione tra LaToya Ruby Frazier e Samuele Piazza

Attività educative

Vogliamo tutto, e di più: attività in mostra e dintorni

Calendario completo

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ORARI DI APERTURA E INFO

giovedì e venerdì dalle 12 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 20

Ingresso gratuito Prenotazione necessaria per laboratorio e visite guidate su sito www.ogrtorino.it

In ottemperanza al D.L. del 23 luglio 2021, n. 105, per accedere in mostra è necessario presentare il Green Pass

La gestione del tempo e dello stress nei contesti organizzativi

A San Maurizio Canavese  l’incontro promosso dalla rete di professionisti di Focus Hub

 

Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, i professionisti di Focus Hub si confronteranno sul tema della gestione del tempo nei contesti organizzativi e sulle tecniche di gestione dello stress.

 

Focus Hub è una rete di professionisti nata ad aprile 2020, in piena emergenza Covid-19, come unione di competenze differenti a servizio di aziende e privati cittadini. Il team di Focus Hub è formato da professionisti altamente specializzati (avvocati civilisti, consulenti finanziari, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri civili, geometri) uniti per seguire con professionalità le diverse esigenze dei clienti: tra queste assume un ruolo sempre più centrale il tema della gestione del tempo.

 

L’emergenza Covid ha, infatti, spinto le organizzazioni e i professionisti verso un ripensamento dell’organizzazione del lavoro: un cambiamento importante che ha introdotto la necessità di riflettere sulla riorganizzazione di spazi fisici e temporali, in termini di conciliazione famiglia-lavoro. L’incontro “TEMPO E STRESS: DA NEMICI AD ALLEATI” vuole, quindi, essere un’occasione di confronto e dibattito sul tema aperta a tutti i professionisti e cittadini.

 

L’evento, organizzato in occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Focus Hub di San Maurizio Canavese, si terrà Mercoledì 29 settembre alle ore 18.00 presso La Società Operaia di San Maurizio Canavese, in via Matteotti 13. Sarà condotto dalla Dott.ssa Emanuela Morello – Life & Business Coach e insegnante di Mindfulness Metodo Respira per IL LEONE E LA FARFALLA e interverranno per la rete Focus Hub: Rossana Grasso, Commercialista; Francesca Contento, Avvocato; Cristina Ierfino, Consulente finanziaria; Manuela Albertini e Fabrizio Marchino, Consulenti del lavoro; Luca Fontana, Geometra; Marco Suppo, Ingegnere edile.

Sarà inoltre possibile seguire l’iniziativa da remoto attraverso la piattaforma Zoom Meeting. I posti sono limitati: per partecipare è necessario inviare una mail a info@focushub.it specificando la modalità con cui si intende seguire l’iniziativa.

Più giochi all’aperto, meno videogames

A seguito dell’iniziativa dell’assessore al Welfare, con delega ai Bambini,  Chiara Caucino, i ragazzi potranno, grazie a un’importante azione di incentivo sostenuta con uno stanziamento di 250mila euro, «riconquistare» giardini, piazze e cortili delle proprie città e dei propri paesi. Anche per vedersi restituita la socialità interrotta dalle chiusure causate dal Covid. 

 

«Giochiamo all’aperto». La giunta regionale, su iniziativa dell’assessore regionale al Welfare, con delega ai Bambini, ha approvato una delibera per favorire il ritorno ai vecchi, cari, giochi tradizionali all’aperto: quelli che, da che mondo è mondo, si praticano nelle piazze, nei giardini, nei cortili. Una risposta concreta, dopo tanti mesi in cui, in particolare i più piccoli, sono stati costretti a restare chiusi in casa a causa dell’emergenza Covid.

Ma anche un’iniziativa tesa a valorizzare il gioco «fisico», «in presenza» – mutuando un’espressione usata in campo lavorativo – offrendo un’alternativa antica, ma oggi più che mai moderna, ai videogiochi, che negli ultimi tempi – proprio per la necessità di non muoversi di casa – hanno monopolizzato l’attività ludica di grandi e piccini. Con i loro pro, certamente, ma anche con i limiti e – in taluni casi – con gli abusi, di cui spesso si legge sui media.

E così il Piemonte ha scelto di reagire a questa situazione, «restituendo» il territorio ai più piccoli, affinché – proprio come «una volta» – si possa tornare a giocare insieme, ovviamente nella massima sicurezza. Da qui l’idea – che ieri è diventata realtà – di promuovere la realizzazione di progetti, da parte dei Comuni, singoli e associati, capofila di reti locali formate da scuole, associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, che abbiano la finalità di realizzare occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energie e fiducia; promuovere l’utilizzo dei parchi e dei luoghi pubblici dedicati nel rispetto delle misure di prevenzione previste dalle autorità (cortili, piazze, strade aperte al solo transito pedonale) e creare reti locali formate da enti locali, scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali, associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della co-progettazione degli interventi, attraverso la realizzazione di specifiche  azioni volte a favorire proprio il gioco e l’attività motoria per i minori, anche attraverso                                                                                        installazioni, integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti, nel rigoroso rispetto delle misure anti Covid e dell’assetto urbanistico e di viabilità dei centri interessati. Ecco così che i soggetti coinvolti potranno realizzare parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei giardini pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei comuni, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all’aperto.

Con l’obiettivo dichiarato di favorire il riappropriarsi degli spazi pubblici del proprio contesto di vita attraverso il gioco e le attività all’aperto, favorendo, al contempo, la cura dei «beni comuni» e la salvaguardia e la crescita culturale della propria comunità.

L’iniziativa è anche suggerita dai risultati di importanti studi di respiro internazionale che dimostrano quanto i bambini abbiano, oggi più che mai, bisogno di un «ritorno al passato». Come la ricerca Unicef, dell’aprile 2020, la quale evidenzia la necessità che i governi e le istituzioni locali mettano in atto interventi in termini di protezione, sostegno e coinvolgimento in grado di garantire la sicurezza e il benessere dell’infanzia. O l’indagine, tutta italiana, dell’Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova  sugli effetti del lock down sui più piccoli, che evidenzia che nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. O quanto fatto rilevare da «Save The Children» che ha evidenziato proprio il rischio elevato che subentri la paura di affacciarsi a un mondo dove il virus non è scomparso.

L’assessore ha specificato che, da parte sua, non vi è però alcuna «crociata», contro i videogames, ma, allo stesso tempo, in questa delicatissima fase, è importante – se non fondamentale – incentivare il ritorno ai giochi tradizionali, sociali, fisici e manuali, che contribuiscono ad una crescita corretta dei nostri ragazzi, restituendo loro almeno parte di quanto tolto dalle chiusure forzate.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, possono presentare istanza di contributo ai sensi del presente atto, i Comuni, singoli o associati nelle forme previste dalla legge.

La valutazione dei progetti sarà effettuata da un Nucleo di valutazione, formato dai dirigenti o funzionari della Direzione Regionale competente.

La Regione, sulla base delle richieste pervenute, provvederà all’individuazione delle istanze ammissibili ed alla stesura di apposita graduatoria, sulla base dei seguenti  cinque criteri:

1) qualità e coerenza della proposta progettuale  e coerenza con gli  obiettivi dell’iniziativa regionale;

2) coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi nella progettazione delle attività;

3) dimensione della rete progettuale;

4) sostenibilità e replicabilità del progetto.

Al fine di favorire la tendenziale copertura di tutto il territorio regionale, si provvederà a finanziare almeno due progetti per ciascuna provincia, purché ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo.

Esclusivamente per i Comuni dell’ambito territoriale afferente alla Città Metropolitana di Torino, in considerazione della popolazione minorile presente sul territorio, si finanzieranno almeno 6 progetti, purché  ammissibili e con punteggio minimo previsto dal bando regionale attuativo del presente provvedimento.

Qualora da una provincia pervengano più istanze da Comuni, singoli o associati, si procederà al finanziamento  sulla base del punteggio attribuito secondo i criteri di cui sopra; in caso di parità di punteggio, si darà la priorità ai Comuni, singoli o associati, con la popolazione minorile più elevata.

Nel caso da un ambito provinciale non pervengano almeno due progetti finanziabili, si procederà al finanziamento di ulteriori progetti afferenti agli altri ambiti provinciali, sulla base del punteggio ottenuto.

Nuovi corsi al Tullio De Mauro

LA SCUOLA STATALE PER GLI ADULTI. DA SETTEMBRE NUOVI CORSI IN PRESENZA E ONLINE.

Corsi in presenza e corsi online. Così il CPIA3-Torino Tullio De Mauro, la scuola statale per l’istruzione degli adulti che serve l’area di Torino sud- Moncalieri- Chieri- Carmagnola, si prepara a ripartire da settembre. Nessun corso sarà sacrificato a causa della pandemia, si sceglieranno le modalità migliori e più sicure per andare incontro alle esigenze di tutti gli studenti. Come ogni anno, si potranno frequentare la terza media, i corsi di italiano per stranieri e, naturalmente, i corsi di lingue straniere e informatica, anche con possibilità di conseguire certificazioni di alto livello, i corsi di educazione finanziaria e micro credito.

In più, quest’anno ci sono importanti novità: a seguito dell’accordo con l’IIS E. Majorana di Torino, partirà il primo anno di un percorso che in tre anni porta al conseguimento del diploma di maturità nel settore Tecnico Economico. “La novità è che il primo anno partirà in orario diurno“, dice la preside del CPIA, prof.ssa Elena Guidoni. “Con questa scelta vorremmo andare incontro alle esigenze degli studenti e soprattutto delle studentesse che vogliono diplomarsi ma non possono frequentare i corsi di sera: mamme con figli piccoli, persone che lavorano in orario serale, ecc. Il percorso vedrà coinvolti i professori del CPIA e del Majorana. Valuteremo il numero di iscritti. Se il percorso avrà successo proseguiremo attivando anche il secondo e il terzo anno al mattino.”

Tutti i corsi di alfabetizzazione, scuola media e superiore e italiano per stranieri sono gratuiti. Per i corsi di informatica e lingue straniere in genere è richiesto un contributo materiali anche se cerchiamo di andare incontro sempre andiamo incontro alle esigenze di tutti gli studenti. “Lavoriamo con utenti italiani, migranti, richiedenti asilo e cerchiamo di offrire a ciascuno un percorso personalizzato. L’anno scorso abbiamo fornito connessioni e apparecchiature elettroniche per le lezioni a distanza e abbiamo avuto un tasso di successo scolastico molto alto”.

Anteprima Torino Fashion Week al Teatro Sociale di Pinerolo

Dal 5 al 26 settembre 2021. In mostra lo stile italiano indipendente tra arte, cibo e colori

Le sfilate della TFW, in digital streaming, si svolgeranno a Palazzo Madama | Torino | 15-21 novembre

Taglio del nastro venerdì 10 settembre ore 18 per la Rassegna “Artigianato Pinerolo”

TModa, CNA Torino e CNA Federmoda, con il supporto della Camera di commercio di Torino, sono orgogliosi di portare a Pinerolo in occasione della Rassegna dell’Artigianato l’Anteprima della Torino Fashion Week 2021, l’evento più importante a livello piemontese per la promozione del made in Italy nel comparto moda-accessori che ha saputo affermarsi anche nel panorama internazionale.

La sesta edizione della TFW si terrà anche quest’anno in versione 100% digital a causa della pandemia di Coronavirus dal 15 al 21 novembre. Un’edizione che avrà però due anteprime «reali»: la prima a Pinerolo attraverso la mostra “La moda tra arte, cibo e colori. Peccati di gusto e per gli occhi”, fruibile da tutti; e la seconda, su inviti, il 13 novembre alle ore 19, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, in via Bogino 9 a Torino, con un defilé in presenza e la premiazione degli stilisti.

La sala “Caramba” del Teatro Sociale di Pinerolo, accoglie dal 5 al 26 settembre gli abiti e gli accessori moda che solcheranno in modalità virtuale la catwalk di Palazzo Madama, una sfilata che sarà possibile vedere in diretta streaming sul sito www.torinofashion­week.eu


CNA Torino nel presentarli in anteprima, ha deciso di giocare con i colori delle mele, frutto tipico del territorio, e di tutte le altre eccellenze enogastronomiche del Pinerolese, e di far incontrare questi colori e le emozioni che in noi suscitano con altri colori, quelli dei tessuti e degli accessori moda, per realizzare una grande mostra che è al tempo stesso vetrina e provocazione.
Una vetrina di bellezza e di bontà firmata dalla scenografa Eleonora Rasetto per la curatela di Vitaliano Alessio Stefanoni che diventa provocazione per gli occhi e per i sensi, con le creazioni a tema food di Non Mangiarlo by Crisiplastica, le immagini del fotografo pubblicitario Guido Siviero e le poltrone progettate e realizzate interamente in Italia dal designer italo­iracheno Hussain Harba progettate e realizzate interamente in Italia e l’abito scultura creato con le stoffe di Tessitura Corte dall’Istituto di Taglio e Confezione Ferrero Floriana di Pinerolo che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra.

Come una grande tavola imbandita, questa sala propone al pubblico un menù d’eccezione i cui ingredienti non sono soltanto i frutti della terra e della sapiente trasformazione delle mani degli artigiani, ma anche i tessuti e le loro forme eleganti che gli stilisti della edizione 2021 della Torino Fashion Week hanno saputo loro attribuire con talento e creatività.

 

Orari:

venerdì, 15­-20
sabato, 10­-13 e 15­-20
domenica, 10­-13 e 15-­20
Ingresso gratuito

 

Elenco degli stilisti associati a CNA Federmoda
protagonisti della “Sfilata made in Italy” a La Rinascente nell’ambito della Torino Fashion Week e partecipanti all’Anteprima al Teatro Sociale di Pinerolo:
Adelyur Fashion by Adele Vasilache
Anyta Style by Sara Marrari
Cristina Doneddu
Soho by Daniela Bosco
Verman Style by Mioara Verman

Special Guest:
Hussain Harba

 

Informazione promozionale

 

“Un pianeta, molti mondi”, torna Biennale Democrazia

VII edizione dal 6 al 10 ottobre 2021 a Torino e online

215 relatori dal mondo per 90 appuntamenti, dei quali 54 trasmessi in diretta streaming; 75 collaborazioni con enti e organizzazioni; 15 sedi in città;
5 mostre e installazioni; 4 percorsi tematici.

Biennale Democrazia tornerà a Torino, in presenza e anche online, da mercoledì 6 a domenica 10 ottobre con la sua settima edizione, intitolata Un pianeta, molti mondi.
A ottobre si tornerà ad abitare per cinque giorni i luoghi della cultura di Torino, con oltre 90 incontri, 215 relatori dal mondo, 5 mostre, 4 percorsi tematici, 80 volontari. Al programma in presenza sarà affiancata un’ampia offerta di dirette streaming – oltre la metà degli eventi – per fare fronte alla necessità di ridurre la capienza delle sale, nel rispetto delle normative di sicurezza, e dunque garantire a tutti, anche al pubblico più lontano, di seguire buona parte degli appuntamenti in palinsesto.

Un pianeta, molti mondi è il tema di Biennale Democrazia 2021, che partirà dalla nostra condizione di abitanti di un unico pianeta, sempre più connesso ma allo stesso tempo più frammentato. L’immagine guida scelta per rappresentare l’edizione è un’opera dall’artista internazionale Andrea Galvani scelta in sinergia con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Biennale Democrazia verrà inaugurata al Teatro Carignano mercoledì 6 ottobre alle ore 17.30 da una lectio della scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, intitolata Il Metodo scientifico: dubitare per comprendere. Alla lectio inaugurale seguirà Dante fra le fiamme e le stelle, l’anteprima in forma di mise en espace dello spettacolo di e con Matthias Martelli, realizzato con la consulenza storico-scientifica di Alessandro Barbero e diretto da Emiliano Bronzino, a cura di Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus e Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Il programma completo degli incontri della VII edizione di Biennale Democrazia è da oggi disponibile – e costantemente aggiornato – sul sito biennaledemocrazia.it

Tra gli ospiti internazionali: il biologo, antropologo e geografo statunitense Jared Diamond; l’economista francese Esther Duflo – la più giovane di sempre a ricevere il premio Nobel per l’economia; l’archistar cinese Gong Dong; il sociologo canadese Daniel Bell; il politologo australiano John Keane; l’antropologo norvegese Thomas Hylland Eriksen; il politologo americano Stephen Holmes in dialogo con Marta Dassù, già Vice-Ministro agli Affari Esteri; il filosofo e sinologo francese François Jullien; il celebre antropologo francese Philippe Descola; il biologo, biosemiotico, filosofo tedesco Andreas Weber; il sociologo australiano Anthony Elliott; l’attivista polacco Miko Czerwinski, che racconterà le nuove forme di intolleranza nel cuore dell’Europa; la filosofa albanese Lea Ypi; il filosofo, economista e giurista belga Philippe Van Parijs.
E tra i tanti ospiti: Lucia Annunziata, Simone Arcagni, Franco Arminio, Alessandro Barbero, Diego Bianchi, Lelio Bonaccorso, Rachele Borghi, Alex Braga, Annalisa Camilli, Mario Calderini, Ilaria Capua, Lucio Caracciolo, Maria Chiara Carrozza, Antonio Casilli, Elena Cattaneo, Sergio Cecchini, Manuela Ceretta, Eugenio Cesaro, Luigi Ciotti, Andrea Colamedici, Francesco Costa, Marco Damilano, Serena Danna, Marta Dassù, Marco d’Eramo, Donatella della Porta, Adriano Ercolani, Maria Rosaria Ferrarese, Paolo Flores d’Arcais, Carlo Galli, Massimo Galli, Andrea Galvani, Massimo Giannini, Emanuele Giordana, Helena Janeczek, Stefano Mancuso, Francesca Mannocchi, Maurizio Molinari, Marino Niola, Laura Pepe, Simona Ravizza, Nadia Urbinati, Nadeesha Uyangoda, Chiara Valerio, Tommaso Valletti, Nicla Vassallo.
La VII edizione di Biennale Democrazia si concluderà domenica 10 ottobre presso la Sala Fucine di OGR Torino con Fenfo, concerto dell’artista maliana Fatoumata Diawara, una delle voci più carismatiche e vitali della musica contemporanea africana.

Importante novità è Memory Matters, un progetto speciale di Biennale Democrazia e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo nell’ambito di Verso, programma curato e prodotto con l’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Piemonte. Attraverso installazioni e performance artistiche nello spaziopubblico, Memory Matters propone una riflessione sul tema della memoria collettiva, sui processi della sua formazione e sugli immaginari che – a partire da etnia, genere, status sociale, rapporto umano/naturale – sono oggetto di contesa e di rinegoziazione.

Per il 2021 si apre inoltre un’importante collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino, grazie alla quale il pubblico di Biennale potrà assistere a una discussione sul tema della cancel culture con il direttore de L’Espresso Marco Damilano, il saggista Adriano Ercolani e la vincitrice del Premio Strega 2018 Helena Janeczek. Nell’autunno 2021 le due grandi manifestazioni torinesi si susseguiranno, passandosi virtualmente il testimone in città: Biennale contribuirà infatti alla programmazione della fiera del libro con un appuntamento che vedrà dialogare al Lingotto Gustavo Zagrebelsky e Romano Prodi.

Anche questa edizione è stata arricchita dalle numerose proposte di cittadini e organizzazioni no profit che hanno partecipato alle call di Biennale Democrazia lanciate lo scorso autunno, e che daranno vita a 12 incontri ed eventi particolarmente stimolanti.

Per il racconto di Biennale Democrazia sarà imprescindibile anche quest’anno il prezioso supporto dei media partner: Rai Cultura e Rai Storia, oltre a La Stampa, la Repubblica e Limes. TOradio è il nuovo local media partner.

Biglietteria e prenotazioni. In base alla normativa vigente per la gestione e il contenimento del Covid-19, le capienze degli spazi della manifestazione sono limitate e la prenotazione è sempre obbligatoria, preferibilmente online. Sarà possibile prenotare online, sul Circuito Vivaticket (www.vivaticket.itbiennaledemocrazia.it) oppure presso la biglietteria – C/O Urban Lab, Piazza Palazzo di Città 8/F. In ottemperanza alla normativa vigente, per poter accedere alle sedi degli incontri – adeguatamente igienizzate con regolarità – sarà necessario esibire il Green Pass; all’ingresso verrà inoltre misurata la temperatura. L’assegnazione dei posti garantirà il necessario distanziamento e gli spettatori dovranno indossare la mascherina per tutta la durata degli incontri.

I detenuti del carcere di Saluzzo raccontano la storia sbagliata di Ulisse

Da giovedì 23 a domenica 26 settembre, alle 15 e in replica alle 17, presso la Casa di Reclusione di Saluzzo “Rodolfo Morandi” (Regione Bronda, 19/B) si terrà lo spettacolo teatrale a ingresso gratuito “Ulisse. Una storia sbagliata” a cura dell’associazione di formazione e produzione teatrale Voci Erranti, portato sulla scena da 30 detenuti del carcere saluzzese.

 

Lo spettacolo, reso possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, rientra nel progetto nazionale “Per Aspera ad Astra”, coordinato dalla Compagnia La Fortezza di Volterra e sostenuto da ACRI (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio). Per partecipare è necessario prenotarsi entro domenica 12 settembre telefonando a Voci Erranti al numero 380/1758323 o scrivendo a info@vocierranti.org. L’ingresso è consentito solo a chi è provvisto di Green Pass. Gli spettatori dovranno presentarsi presso la Casa di Reclusione 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo per la verifica dell’autorizzazione all’ingresso, muniti di documento di riconoscimento in corso di validità.

Illustrazione: Marco Cazzato