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La Fiera del Peperone sostiene la Fondazione per la Ricerca sul Cancro

La 72^ Fiera del Peperone sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro insieme a Fata Zucchina con molte iniziative dedicate alla salute dell’uomo e del pianeta

 

72^ Fiera Nazionale del Peperone

dal 27 agosto al 5 settembre 2021 a Carmagnola (TO)

www.fieradelpeperone.it

 

Dopo l’edizione “Speciale e Diffusa” del 2020, arriva al traguardo dei 72 anni la più grande manifestazione fieristica italiana dedicata a un prodotto agricolo che torna a riproporre, come da tradizione, 10 giorni di eventi gastronomici, culturali ed artistici per tutti i sensi e per tutte le età.

Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner con diverse iniziative dedicate a promuovere e sostenere le sue attività, tra le quali il calendario Peperonario Green 2022 ed altre proposte del progetto Pep-Revolution di Renata Cantamessa “Fata Zucchina” dedicato alla salute dell’uomo e del pianeta.

 

ORARIO FIERA: da lunedì a venerdì: ore 18 ● 24 | sabato e domenica ore 10 ● 24

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
Ufficio Manifestazioni – Tel. 011.9724222/270 – cell. 3343040338

 

La 72^ edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola è in programma dal 27 agosto al 5 settembre 2021 con 10 giorni di eventi gastronomici, culturali e artistici con esperienze creative e coinvolgenti per tutti i sensi e per tutte le fasce di età in un’area espositiva di oltre 10.000 mq con 8 piazze dedicate, di cui 6 enogastronomiche, 2500 posti a sedere e oltre 200 espositori di cui 100 alimentari. Carmagnola, città ricca di storia e di manifestazioni tradizionali legate alla cultura popolare locale, verrà fatta scoprire ai visitatori attraverso molti eventi, mostre ed allestimenti pensati per farne conoscere e valorizzare il grande patrimonio architettonico e culturale.
Le informazioni complete si trovano in www.fieradelpeperone.it

Per il terzo anno consecutivo, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner della manifestazione con diverse iniziative ad essa dedicate.

Oltre a una cena di alta qualità del 4 settembre, verranno proposte altre iniziative per promuovere e sostenere le attività della Fondazione e materiale informativo verrà divulgato presso i punti info.

Durante la Fiera, i ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, attraverso l’utilizzo di microscopi, daranno una dimostrazione del lavoro che svolgono quotidianamente all’interno dei loro laboratori. Un’attività fondamentale per il nostro futuro, come evidenziato durante il periodo di emergenza cha ha investito tutti quanti.

Inoltre Renata Cantamessa in arte Fata Zucchina, dopo il successo ottenuto nella scorsa edizione con il progetto “I Ricercati” e concluso con la donazione di € 1.500,00 euro a favore della Fondazione, dedica alla Fondazione alcune bellissime iniziative del suo progetto Pep-Revolution (maggiori info nel paragrafo dedicato).

INIZIATIVA SPECIALE – IL BENESSERE 4.0 NELLA PEP-REVOLUTION DI FATA ZUCCHINA

Dieci giorni scanditi da tre importanti “cantieri” che si trasformano in una vera e propria “rivoluzione” dedicata alla salute dell’uomo e del pianeta, all’insegna della grande sfida globale della sostenibilità lanciata dal peperone di Carmagnola e proposta al grande pubblico da Fata Zucchina – al secolo Renata Cantamessa, giornalista TV nazionale e web, autrice e divulgatrice agro-scientifica – accanto al Charity Partner della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo e con la partecipazione tecnica dell’APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani.

Di seguito le tre proposte dell’iniziativa.

 

1) #PEPERENATA – la Scienza Cucinata. Format web e social studiato con la preziosa collaborazione di Medici e Ricercatori dell’Istituto di Candiolo-IRCCS e gli Chef dell’APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani.
Obiettivo della video-rubrica, che animerà il palinsesto social quotidiano della Fiera dalle ore 18 alle 19, è dare una maggiore spinta alla grande arma della prevenzione, che si traduce anzitutto in un percorso di conoscenza, consapevolezza e corretta informazione (con “pillole” di salute offerte da medici e ricercatori di Candiolo) da tradurre in uno stile di vita più salutare, senza perdere il gusto (ricette della prevenzione interpretate da vari chef).

2) #FRIENDELIVERY – la web-serie benefica sull’amicizia d’asporto – Questa iniziativa verrà proposta “a domicilio”, (esattamente come il food delivery che ha spopolato durante l’emergenza) ai figli di cuochi italiani grazie al coinvolgimento di APCI-Associazione Professionale Cuochi Italiani, mostrando oltretutto un’attenzione solidale a una categoria duramente colpita dalla pandemia. A suon di disegni e ricette del cuore al peperone, bambini e genitori daranno voce e nuova lettura alla rivitalizzazione dei legami “evaporati” per via dei lockdown e delle distanze sociali, ma rinati con altri stili e altre forme che meritano di essere raccontate.

#FrienDelivery sarà anche il titolo della web-serie video in dieci puntate che Fata Zucchina dedica alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo, realizzata partendo dai disegni elaborati dai 150 bambini, ai quali è stato assegnato un importante filone da sviluppare: l’amicizia con la salute propria e degli altri attraverso le relazioni a distanza (disegni sull’amicizia digitale) e la cucina in famiglia (ricette del cuore al peperone). Grazie al supporto di Congusto Gourmet Institute di Milano, il progetto avrà un ulteriore sbocco: un nuovo modello di “cultura del cibo” a partire da quest’esperienza emozionale/valoriale che la Scuola stessa riprenderà nel suo percorso di formazione. L’evidenza sociale (oltre che social) di questa “rivoluzione” sarà palpabile durante il Charity-happening “BUON COMPLEANNO CANDIOLO”, l’evento che coniugherà la festa per i 35 anni della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con la consegna della donazione totale raccolta, programmato per sabato 4 settembre alle ore 20.30 con un evento in presenza e in digitale che vedrà la partecipazione dei bambini e degli chef coinvolti.

3) IL PEPERONARIO GREEN 2022 – il calendario della sostenibilità – Dopo il successo ottenuto dalla prima edizione del Peperonario 2020, torna in una veste tutta green l’attesissimo calendario da parete curato da Fata Zucchina in collaborazione con il Consorzio del Peperone di Carmagnola.

12 mesi per raccontare i 17 obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 Onu promosso dal Consorzio di Produttori del Peperone di Carmagnola, grazie al sostegno dell’azienda Retarder Srl di Verzuolo,ideatrice della valigia del peperone, l’eco-pack ideato per trasportare ecologicamente gli ortaggi acquistati durante la Fiera, e di Pasta Berruto Spa di Carmagnola, da anni produttrice di pasta di altissima qualità che unisce gli storici marchi Arrighi, Italpasta e 1881 by Stefano Berruto.

12 mesi per dare “sostenibilità” alla Ricerca sul Cancro grazie alla campagna #sostienicandiolo, che ogni mese regalerà un’idea per sensibilizzare il pubblico a sostenere l’Istituto di Candiolo – IRCCS, un’eccellenza made in Piemonte capace di coniugare la ricerca scientifica con la pratica clinica, e di mettere a disposizione dei pazienti oncologici le migliori risorse umane e tecnologiche. Il calendario, illustrato dal cartoonist Tiziano Riverso, avrà come supporter l’azienda Retarder di Verzuolo (prodotti e tecnologie per la conservazione di frutta e verdura) in occasione del ventennale dalla sua nascita.

Il Peperonario Green 2022 verrà omaggiato a tutti i visitatori della manifestazione a fronte di una libera donazione per sostenere la ricerca oncologica dell’Istituto di Candiolo

 

LE CENE A TEMA DI ALTA QUALITÀ

Nel Centro Fieristico di Piazza Italia verranno organizzate tutte le sere cene a tema di alta qualità a cura del ristorante “La cucina piemontese” di Vigone, per proporre momenti conviviali con portate raffinate preparate soprattutto con prodotti di eccellenza del territorio. Saranno a pagamento e il 4 settembre ci sarà il “Gran Galà per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di Candiolo”, organizzata con il sostegno della BCC – Banca di Credito Cooperativo di Casalgrasso e Sant’Abano Stura con buona parte del ricavato che verrà destinato alla ricerca della nota Onlus.  Info complete in www.fieradelpeperone.it

CHI È RENATA CANTAMESSA – FATA ZUCCHINA

Giornalista e divulgatrice agro-scientifica, autrice e conduttrice radio-televisiva, doppiatrice e project-manager, opera in modo trasversale nel mondo della comunicazione e della formazione con specifica attenzione attorno ai temi strategici dell’agroalimentare, del sociale, del benessere e della sostenibilità. Dal 2013 veste la “doppia identità” di Fata Zucchina, la fata agricola italiana da lei creata e impersonata come icona di divulgazione e sensibilizzazione del Food & Wealth (Health + Welfare) verso il grande target delle famiglie e della promozione di una felicità fatta di beni relazionali, tradizione e innovazione. Ideatrice e produttrice di format per la TV nazionale e il web, è autrice del copy “favole agricole terapeutiche”, protagoniste dei suoi libri di divulgazione didattica e scientifica a favore della FIEOP-Fondazione Italiana di Ematologia e Oncologia Pediatrica.

LA 72^ FIERA NAZIONALE DEL PEPERONE IN BREVE

In un’area espositiva di oltre 10.000 mq, con 8 piazze dedicate di cui 6 enogastronomiche2500 posti a sedere e oltre 200 espositori, il Comune di Carmagnola presenta un cartellone con tante proposte a cavallo tra gusto, cultura e attualità, con degustazioniworkshopshow cookingcene a temastreet foodconcerti e spettacoli di vario generetalk showiniziative solidaliarea bimbiuna grande rassegna commerciale e altro ancora.

Con tanti ospiti – tra i quali ARTURO BRACHETTITINTO, GINO SORBILLO E PAOLO MASSOBRIO – questa sarà anche la seconda edizione anti-spreco alimentare grazie alla partnership con l’azienda Cuki che fornirà migliaia di piatti in alluminio prodotti con materiale riciclabile al 100%  e di Cuki Save Bag distribuite ad espositori ed esercenti della città.

Per il terzo anno consecutivo inoltre, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS è charity partner con diverse iniziative dedicate a promuovere e sostenere le sue attività, tra le quali alcune belle proposte del progetto Pep-Revolution di Fata Zucchina dedicato alla salute dell’uomo e del pianeta.

Torna anche “Il Foro Festival” con i concerti a pagamento di GIUSY FERRERI il 28 agosto, di SAGI REI il 29 agosto e dei THE KOLORS il 30 agosto, oltre al Belle Époque Show del 27 agosto

Gino Strada: un gigante di coraggio e umanità

Il 13 agosto, all’età di 73 anni, è morto a Rouen in Francia Gino Strada, medico chirurgo fondatore e principale promotore della Ong “Emergency”. Gino Strada è stato un gigante di coraggio e umanità.

Era il 15 maggio del 1994 quando il dott. Strada, insieme alla moglie Teresa Sarti e agli amici Carlo Garbagnati e Giulio Cristoffanini, diede vita ad “Emergency”, avente la finalità di «garantire cure di qualità e gratuite alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà» e di promuovere «pace, solidarietà, sviluppo e rispetto dei diritti umani». Nel corso di 27 anni Emergency ha curato 11 milioni di persone in 19 Paesi e ha costruito 18 ospedali e centri medici in Sudan, Afghanistan, Iraq, Repubblica centroafricana, Sierra Leone, Uganda e Yemen. Sono migliaia i volontari, medici, infermieri, operatori socio-sanitari che lavorano con Emergency. In Italia Emergency ha aperto 13 ambulatori per curare i migranti e i clandestini e gli italiani in difficoltà. Ha scritto in prima pagina Massimo Giannini, direttore de “La Stampa”, che Gino Strada è stato «Il gigante buono che metteva paura facendo del bene». Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato: «Ha operato con professionalità, coraggio e umanità. L’associazione Emergency è il suo lascito morale». E il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato: «Gino Strada ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone». Carlo Petrini, fondatore e presidente di “Slow Food”, ha scritto: «Era un amico fraterno. Il Paese perde un personaggio che era l’incarnazione dell’altruismo». Lo scrittore, cantante e musicista Moni Ovadia ha detto queste toccanti parole: «Gino Strada mi ricorda i principi fondamentali dell’antropologia ebraica: noi tutti discendiamo da un solo uomo perché nessuno possa dire che il mio progenitore è meglio del tuo. Dunque chi salva una vita salva l’intero universo, e così progetta la salvezza di noi tutti». «Gino Strada – ha affermato il filosofo Massimo Cacciari – è stato un pezzo della nostra civiltà migliore. La sua è stata una missione universale, non predicava il bene ma lo faceva». L’architetto di fama mondiale Renzo Piano era amico di Gino e stava progettando un ospedale da costruire in Africa per Emergency, quando è arrivata la tragica notizia. In un’intervista pubblicata sul quotidiano “La Stampa” ha raccontato: «Gino era un poeta e un utopista. Le difficoltà lo rendevano ancora più forte. Mi ha chiesto: “Facciamo insieme un ospedale in Africa. Lo voglio scandalosamente bello”…». Quando si incontravano, Gino gli diceva: «Non la vedi la sofferenza del mondo? Non lo capisci che ti riguarda?». «Stare a fianco a Gino – ha confessato l’architetto Piano – mi ha aiutato a crescere e a diventare migliore». Ed ha aggiunto: «Gino Strada era un medico chirurgo. Un medico perché sapeva vedere l’altro. Conosceva la sofferenza. L’affrontava». Come chirurgo «era meticoloso, competente, preciso, sicuro, un uomo di scienza nel senso pieno del termine. Aveva sentimenti chiari e limpidi». In merito alle polemiche che sono state sollevate per il fatto che Gino Strada aveva curato anche i Talebani, Renzo Piano ha dichiarato: «Un medico non chiede soldi, provenienza, fede politica o religiosa. Un medico salva, un medico non lascia affogare le persone, un medico aiuta». «Penso alla sua visione», ha sottolineato Renzo Piano. «Quella sì che era politica. Insieme alla parola bellezza può trasformare tutto. Era un poeta e un utopista. Ma lui le utopie le realizzava e rendeva possibile l’impossibile». Nonostante i molti riconoscimenti internazionali per le sue opere umanitarie, Gino Strada è stato spesso criticato perché non aveva peli sulla lingua ed ha più volte denunciato l’industria delle armi ed i sostenitori della guerra. In diverse dichiarazioni pubbliche ha detto: «Non vi fate fregare, non esiste guerra giusta. Io non sono un pacifista, io sono contro la guerra». E a questo proposito, aveva chiesto di introdurre “l’abolizione della guerra” nella Costituzione italiana. Gino Strada è stato accusato di essere troppo duro, di essere troppo radicale, di non saper usare un linguaggio diplomatico, ma chi conosce i medici chirurghi, sa che non amano discutere, perché devono agire per salvare vite umane. Strada non era un personaggio da salotto, conosceva bene la sofferenza e le vittime dei conflitti armati, e non si faceva nessuno scrupolo a denunciare chi provoca le guerre. Nel suo ultimo articolo pubblicato da “La Stampa” circa la situazione in Afghanistan, dove è ancora operativo l’ospedale di Emergency e dove lui stesso è stato per sette anni, Gino Strada ha scritto parole di fuoco. Ha denunciato la follia della guerra di occupazione dell’Afghanistan, che è costata 241mila vittime civili e quasi 29mila bambini morti o feriti. Per finanziare quella guerra gli Stati Uniti hanno speso complessivamente 2mila miliardi di dollari e l’Italia 8,5 miliardi di euro. Denaro che è servito solo ad ingrassare l’industria delle armi. Se fosse stato utilizzato per la pace e lo sviluppo, oggi l’Afghanistan sarebbe una grande Svizzera. Negli anni dell’occupazione dell’Afghanistan Gino Strada ha scritto: «Credo che a nessun Paese, a nessun popolo piaccia essere occupato militarmente. Se domani mattina ci svegliassimo con mille militari, qui nel centro di Milano, che arrestano, bombardano, sparano, torturano, deportano, uccidono chi vogliono, penso che non saremmo felici. E trovo strano, invece, che quando siamo noi ad occupare altri Paesi, crediamo che quei popoli debbano accettarlo, anzi devono persino dirci “grazie!”. È questa una logica profondamente colonialista…». Considerando che l’asteroide 248908 è stato intitolato a Gino Strada, esprimiamo l’augurio che il suo coraggio e la sua umanità continuino ad essere un esempio che ci illumina dal cielo.

Antonio Gaspari, direttore www.orbisphera.org

L’ultimo omaggio a Gino Strada

Sabato a partire dalle 16 e poi domenica e lunedì  in via Santa Croce 19, a Milano, sede di Emergency, verrà allestita la camera ardente di Gino Strada.

Chi vorrà potrà dare l’ultimo saluto all’urna contenente le ceneri giunte dalla Francia, dove Strada è morto venerdì scorso, mentre era in vacanza con la moglie Simonetta. Emergency ha deciso di commemorare il proprio fondatore sabato e domenica (10-22) e lunedi (10-14). Siamo certi che saranno presenti anche molti torinesi e piemontesi. Anche sul nostro territorio – questo giornale  ne da’ sempre conto attraverso comunicati stampa e articoli – l’Ong di Strada è infatti molto attiva. Emergency dal 1994 ha seguito le storie di vita di oltre 11,5 milioni di persone. Soltanto in Afghanistan, paese tornato tragicamente d’attualità, gestisce 3 ospedali e una cinquantina di postazioni di primo soccorso i cui medici   e infermieri hanno deciso di rimanere: ecco, è questo lo “stile” che il fondatore ha sempre abbracciato nel suo agire. Mai abbandonare chi è in pericolo. Per tale ragione abbiamo nei giorni scorsi scritto che Strada è una sorta di “santo laico” o “santo ateo”, perché ateo egli si professava. Controverso come tutti i grandi personaggi, amato o detestato, lascia però a tutti indistintamente  una sua eredità civile e morale. L’eredità dei fatti, che consiste nell’aver salvato un’infinità di vite umane. Un lascito universale che non scomparirà con lui, ma vivrà in futuro grazie al coraggioso lavoro delle donne e degli uomini di Emergency.

Il Torinese

La mutua sanitaria Cesare Pozzo ricorda Gino Strada

 Nei valori condivisi di solidarietà e aiuto reciproco

Una relazione, quella tra la Mutua sanitaria Cesare Pozzo e Emergency, culminata
nel 2004, in un’importante donazione a favore della nota organizzazione
umanitaria da parte del Fondo di Solidarietà “Giuseppe De Lorenzo” istituito da
CesarePozzo.

La Mutua sanitaria Cesare Pozzo si unisce al dolore per la scomparsa di
Gino Strada. Un uomo che con il suo lavoro e la sua voce ha portato all’attenzione crisi e ingiustizie
dimenticate, ha difeso la dignità di ogni singolo uomo riconoscendo il diritto alle cure e alla salute
a prescindere dalle possibilità e condizioni del singolo.

Oltre a condividere gli stessi valori fondanti di solidarietà e aiuto reciproco, la relazione tra la
Mutua sanitaria Cesare Pozzo e Emergency ha visto, nel 2004, il concretizzarsi di un’importante
donazione a favore della nota organizzazione umanitaria, da parte del Fondo di Solidarietà
intestato a Giuseppe De Lorenzo e istituito nel 1994 da Cesare Pozzo per aiutare le associazioni
umanitarie impegnate in programmi di sviluppo o emergenziali.

“La scomparsa di Gino Strada rappresenta un’importante perdita per tutto il mondo umanitario e
solidaristico – commenta Andrea Giuseppe Tiberti, Presidente nazionale della Mutua sanitaria
Cesare Pozzo – Con il suo operato il fondatore di Emergency ci ha insegnato a difendere gli uomini
e la loro dignità indistintamente, in qualsiasi luogo e tempo. Ci ha trasmesso l’importanza del
prendersi cura di ogni singolo individuo e soprattutto di quelli considerati ultimi. Valori condivisi
anche dall’agire della nostra Mutua che pone sempre al centro l’inclusione e l’aiuto reciproco”.

La Mutua sanitaria Cesare Pozzo si unisce, dunque, al dolore della famiglia e del team di
Emergency che hanno ora il compito di continuare a far vivere il loro fondatore, Gino Strada, nelle
opere di aiuto in Italia e all’estero, portando così avanti il suo esempio.

Chiude a Palazzo Madama World Press Photo Exhibition 2021

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Domenica 22 agosto 2021 chiude la mostra, allestita nella Sala del Senato di Palazzo MadamaWorld Press Photo Exhibition 2021, che ha già registrato oltre 21.000 visitatori.

L’anteprima italiana a Palazzo Madama del concorso di fotogiornalismo più prestigioso del mondo, espone, oltre alle foto vincitrici, i 159 scatti dei fotografi finalisti della 64ª edizione.

Ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 Paesi con le sue otto sezioni: Contemporary IssuesEnvironmentGeneral NewsLong-Term ProjectsNaturePortraitsSportsSpot News. Quest’anno 4.315 fotografi da 130 Paesi hanno presentato 74.470 immagini: per la prima volta nella sua storia, la valutazione è avvenuta online, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao, che hanno selezionato le migliori immagini e storie in ciascuna delle otto categorie del concorso.

Vincitore della World Press Photo of the Year 2021 è stato l’abbraccio tra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo del Brasile. L’immagine è stata realizzata il 5 agosto 2020 dal fotografo danese Mads Nissen: immortala la “tenda dell’abbraccio”.

Protagonisti dell’esposizione anche tre italiani. Il secondo riconoscimento più prestigioso del concorso, la World Press Photo Story of the Year 2021, è andato per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo Habibi (“amore mio”).

Primo premio, nella sezione Stories – Spot News, per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell’agenzia Contrasto, che ha raccontato l’esplosione, che ha scosso Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020. Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in Stories – Portraits.

La mostra è organizzata da CIME, organizzazione pugliese, nonché uno dei maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam, e Fondazione Torino Musei.

Chi non avesse ancora avuto l’opportunità di visitare la mostra, che ha ottenuto un grande successo di pubblico, può farlo in quest’ultima settimana di apertura.

Orari e info:

lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 18; giovedì dalle 13 alle 21

Prevendita: TicketOne

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com  o al numero +39 011 5211788  www.arteintorino.com

La biglietteria chiude un’ora prima.

Chiuso il martedì

Le modalità di accesso al museo sono regolamentate secondo le disposizioni normative vigenti.

Tutte le info: www.palazzomadamatorino.it

Biglietti: intero € 12, ridotto € 10, scuole € 4, gruppi € 10

Possibilità di visite guidate a cura di Theatrum Sabaudiae

Infowww.palazzomadamatorino.it  – www.worldpressphototorino.it

Passa anche da Torino il Tour du Mao, 1211 chilometri di solidarietà

“Dove vivo, da dove vengo” Lleida – Monza

Questo 18 agosto inizia a Lleida un tour di solidarietà che si concluderà a Monza il 22 agosto e porterà 2 ciclisti a percorrere 1211 chilometri e attraversare 3 paesi diversi: Catalogna, Francia e Italia accumulando un dislivello di 13.500 metri.

Questo tour unisce la passione per il ciclismo con il desiderio di rendere visibile il lavoro e la lotta dell’organizzazione Open Arms, oltre a raccogliere fondi affinché questa organizzazione possa continuare a sviluppare il suo lavoro nelle nostre acque.

I due ciclisti, Maurizio Sartori e Carles Sarroca Mangues, con mezzi propri e accompagnati solo da un furgone di appoggio e rifornimento guidato da Marina Revilla Sol, realizzeranno il viaggio in autonomia e a loro spese, come la gran parte dell’attrezzatura necessaria per percorrere i 1211 chilometri del percorso. Tuttavia contrano con il supporto di: Gobik, che ha collaborato con attrezzature per il ciclismo (vestiti); due negozi di biciclette di Lleida, Casanovas Bikes e Tandem Workshops, che forniscono loro alcuni pezzi di ricambio. A Lleida collaborano anche il Taller del Benestar, un centro di fisioterapia e la Copisteria Solè che ha stampato materiale promozionale del progetto.

Questa avventura che porterà a percorrere tappe giornaliere da 160 km a 313 km, metterà alla prova la resistenza e l’amicizia dei due ciclisti, nonché la capacità di superamento e adattamento al percorso e alle circostanze che si incontreranno.

Ti chiediamo di aiutarci a spargere la voce in modo da poter raccogliere il massimo aiuto finanziario per l’organizzazione Open Arms.

Potete trovare maggiori informazioni e dettagli di questa avventura sul sito che Maurizio ha realizzato:

https://tourdumao.mauriziosartori.it/

https://tourdumao.mauriziosartori.it/wp-content/uploads/2021/08/Presentazione-TDM-2021-ITA.pdf

Ci sarà anche la possibilità di seguire l’evento in diretta attraverso un sistema “GPS live tracking” e attraverso i social network dei ciclisti e seguendo i principali hashtag #TourduMao2021 e #TourduMao.

Instagram Maurizio: @maocaracol
Instagram Carles: @karl_iv

Per qualsiasi domanda, dubbio o se vuoi contattare i partecipanti puoi scrivere in questa email.

Alleghiamo il percorso con le tappe per vostra informazione e se siete interessati a seguire il Tour Solidale.

TAPPA 1 – LLEIDA – AX-LES-THERMES 18 AGOSTO 2021, 222 KM – 3.319 M D +

Orario di partenza da Lleida 7.00 am

Orario approssimativo di arrivo ad Ax-Les-Thermes 16.00 h

TAPPA 2 – AX-LES-THERMES – NÎMES 19 AGOSTO 2021, 313 km – 2.638 m d +

Orario di partenza da Ax-Les-Thermes 6.00 h

Orario approssimativo di arrivo a Nîmes 18:30

TAPPA 3 – NÎMES – GUILLESTRE 20 AGOSTO 2021, 280 km – 3.330 m d +

Orario di partenza da Nîmes 7.00 h

Orario approssimativo di arrivo a Guillestre 18:30

TAPPA 4 – GUILLESTRE – TORINO 21 AGOSTO 2021, 235 km – 3.917 m d+

Orario di partenza da Guillestre 7.00 am

Orario approssimativo di arrivo a Torino 18:30

TAPPA 5 – TORINO – MONZA 22 AGOSTO 2021, 160 km – 300 m d +
Orario di partenza da Torino 7.00 h

Orario approssimativo di arrivo a Monza 18:30

Pro.Civi.Co.S., 3500 ore di volontariato

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Un volontariato in piena attività anche nelle settimane centrali di agosto, durante il quale Beppe Tesio, presidente di PRO.CIVI.CO.S. Odv tira le somme di questi otto mesi del 2021: “Dall’inizio dell’anno e fino ad oggi siamo impegnati settimanalmente nell’emergenza Covid-19 con almeno 7 servizi a settimana dall’inizio della campagna vaccinale.

Si tratta di oltre 200 interventi per un totale di 1600 ore prestate; abbiamo svolto una ventina di interventi di consegna di circa 3000 opuscoli informativi nell’ambito della campagna di prevenzione “Stai Bene”; abbiamo partecipato ai servizi richiesti in occasione del Giro d’Italia 2021 e organizzato attività di tutela dell’ambiente con interventi diretti sul territorio tramite raccolte rifiuti svolte spesso assieme a Legambiente Metropolitano ed altre realtà territoriali; in collaborazione con il Comune di Torino, come anche con AMECE, siamo intervenuti nel Progetto Estate Ragazzi, sensibilizzando i giovanissimi alla protezione e miglioramento dell’ambiente. Tra le altre attività: consegna alimenti a persone anziane; collaborazione con realtà territoriali (spesso legate alle Parrocchie) per carico e scarico di alimenti da consegnare a persone in difficoltà economica; attività di formazione svolte sia di nostra iniziativa (uso motopompa e generatore) che con il Coordinamento (Corso Base Sicurezza); attività di segreteria per il Coordinamento sezione di Torino; iniziative di raccolta e consegna materiali di prima necessità alla popolazione colpita dal terremoto in Croazia. Complessivamente – conclude Tesio i nostri 25 volontari hanno effettuato circa 3500 ore di servizio.

In Afghanistan il tramonto dell’Occidente

Errare è umano, perseverare è diabolico.

Gli Stati Uniti, dopo gli accordi di Parigi lasciarono il Vietnam, confidando nella ‘vietnamizzazione’ del conflitto. Nel 2021, dopo che il processo di sganciamento era partito con l’Amministrazione di Donald Trump, in Afghanistatn è successa la stessa cosa. L’afganistanizzazione del conflitto è stata una completa debacle e adesso gli Occidentali se ne vanno, e quello che era successo a Pnom Penh, quello che era successo a Saigon accade anche a Kabul. In un mondo dove tutto si dimentica in fretta, complici i clic di gradimento su Facebook e le storie di Istagram (per tacere di Tik Tok), c’è ancora una generazione che era poco più che adolescente negli anni Settanta ma che ricorda molto bene quello che accadde. E quello che è accaduto, sta accadendo e accadrà in queste ore a Kabul e in Afghanistan è, per dirla alla Garcia Marquez, la ‘Cronaca di una morte annunciata’. Non entro nei dettagli della geopolitica, nel fatto che i Talebani saranno una spina nel fianco per avversari degli Stati Uniti nella moderna versione del ‘Grande Gioco’, ovvero la Russia di Putin, la Cina comunista e l’Iran degli ayatollah, ma qualche domanda è necessario porsela. Nel 2001, sullo slancio ideale della ferita all’Occidente (perché tale era) la coalizione internazionale, Italia compresa, ha attaccato l’Afghanistan con il deliberato intento di mettere fine al regime teocratico dei Talebani e sradicare il terrorismo islamista di Bin Laden, con il dichiarato intento di portare la democrazia nel Paese (quale fosse il modello di democrazia per gli afghani nessuno però se lo è mai chiesto o lo ha spiegato). Qualche risultato lo si è ottenuto, certamente, ma come sempre il Paese non è mai stato sottomesso del tutto e neppure è stato sradicato il retroterra, compreso quello in Pakistan e nella zona tribale, dove certe idee hanno un profondo radicamento. Nel vent’anni di presenza Usa, Onu, Nato, e anche italiana. La missione italiana, per tacere delle altre, ha riportato 53 morti e 700 feriti, alcuni dei quali porteranno per tutta la vita le conseguenzed

di quanto accaduto sul loro corpo. E già questo è un bilancio che deve suscitare altri interrogativi, di per sé stesso, senza contare il costo della missione nel suo complesso. E’ pertanto lecito chiedersi, per quale motivo i soldati, i cooperanti, i giornalisti italiani sono andati a morire se poi, alla fine, tutto torna come prima. E questo non vale soltanto per gli italiani, ma per tutte le nazionalità che in quella lontana terra hanno sudato sangue, sudore e lacrime. E che dire di quei collaboratori delle nostre, e delle altre, forze militari straniere, che in queste ore stanno rischiando la vita. Kabul potrebbe diventare, con le debite differenze, una nuova Pnom Penh, più una Saigon, Certo gli attori sono diversi, le motivazioni sono differenti, ma i risultati, ovvero le morti violente, sono e saranno le stesse. Un titolo come ‘Paura per chi resta a Kabul’ suona come ipocrita perché questa tragedia si doveva e di poteva evitare e dovrebbe aprire gli occhi sia ai supertifosi dell’Aquila, sia ai pacifisti di casa nostra.

Oswald Spengler nel suo profetico libro ‘Il tramonto dell’Occidente’ scritto tra il 1918 ed il 1923 qualche torto non lo aveva. Eppure eravamo negli anni alla fine della Prima Guerra Mondiale.

E oggi, nonostante le parole, i proclami, i tweet, la realtà non è che una: gli Usa, la Nato, l’Unione Europea, ancora incerta sul come e se accogliere i profughi, hanno fallito la loro missione in quel lontano paese asiatico, E le conseguenze le pagheremo tutti negli anni a venire. Adesso la speranza è che almeno a chi ha creduto nell’Europa, nella Nato, negli Usa, venga tesa una scialuppa di salvataggio.

Personalmente non posso che dirmi schifato e stomacato.

Massimo Iaretti

 

Trasporto studenti disabili, nuovo consorzio

Sarà il Consorzio A.A.T. Azienda Autonoleggio Torino Consorzio Stabile Soc. Co. a gestire per i prossimi cinque anni il servizio di trasporto scolastico e per gli studenti disabili della Città di Torino

A.A.T., infatti, si è aggiudicato tutti i lotti in gara e verrà affiancato dalla Cooperativa Animazione e Territorio che gestirà le attività di accompagnamento.

Oggi si è riunita, in seduta pubblica, la Commissione di gara per l’apertura dell’offerta economica A.A.T. relativa al servizio di trasporto scolastico e per studenti disabili della Città di Torino. Anche la documentazione dell’offerta economica, come già quella relativa all’offerta tecnica, è stata ritenuta congrua e conforme a quanto previsto nei documenti di gara.

La procedura di gara è dunque conclusa e, fatti salvi gli ultimi adempimenti amministrativi, il servizio partirà regolarmente, ed interamente, con l’inizio del prossimo anno scolastico.

Sono stati necessari due step per aggiudicare tutti i lotti ricompresi in questa complessa gara d’appalto: il primo, chiuso tra giugno e luglio con una procedura aperta (con l’aggiudicazione di tre lotti), ed il secondo in agosto con una procedura negoziata (per i restanti cinque lotti).

Ci sono tutte le condizioni per un vero e proprio salto di qualità del servizio – commenta l’assessora Antonietta Di Martino con grande soddisfazione – a partire dalla flotta utilizzata; basti pensare che più della metà dei 58 veicoli messi a disposizione è immatricolato nel 2021 e tra i restanti la grande maggioranza è immatricolata dal 2018 in avanti. Inoltre più del 90% dei veicoli destinati al trasporto degli studenti con disabilità è dotato di sollevatore per carrozzine (requisito che da bando era previsto solo per il 40% dei veicoli, dal momento che la percentuale maggiore degli studenti che usufruiscono del servizio è in grado di deambulare); questa percentuale migliorativa, offerta dal Consorzio, garantisce una maggiore duttilità della flotta efficientando l’intera gestione”.

A tutto questo si aggiungono i benefici che introdurrà la Società 5T s.r.l., società in house a partecipazione pubblica, affidataria del servizio di gestione amministrativa del trasporto, relativi soprattutto alla sperimentazione di nuove tecnologie applicate alla mobilità. Le innovazioni richieste a 5T sono mirate a portare grande efficienza al servizio, aumentare la qualità del medesimo dalla gestione delle comunicazioni con le famiglie (ad esempio per i ritardi), alla riduzione dei tempi di permanenza degli studenti a bordo e così via. “Rimane naturalmente attivo, per il confronto con gli utenti, le scuole e le Ditte, l’Osservatorio per il trasporto dei disabili – conclude l’Assessora –  e ringrazio tutti i suoi membri per la collaborazione, che dalla sua istituzione nel 2019 non è mai mancata. Vorrei ancora rivolgere un sentito ringraziamento agli uffici che hanno gestito tutto il processo del nuovo appalto con grande impegno e competenza”.

 

Il valore dell’appalto quinquennale è di circa 11 milioni e 700 mila euro a cui si aggiunge 1 milione e 500 mila euro per la gestione amministrativa 5T.

400 sono gli utenti che quotidianamente usufruiranno del sevizio.

Dal Piemonte aiuti per Cuba e Tunisia

Con approvazione all’unanimità della delibera proposta dal Comitato di solidarietà, primo firmatario il presidente Stefano Allasia, l’Assemblea legislativa di Palazzo Lascaris impegna la Giunta regionale per “interventi di soccorso a favore della popolazione di Cuba e della Tunisia mediante l’invio ai rispettivi servizi sanitari di dispositivi di protezione individuale per il Covid-19 e, verificata la disponibilità con le Aziende sanitarie locali regionali, di medicinali, farmaci e attrezzature sanitarie”.

Nella presentazione in Aula l’assessore Maurizio Marrone ha spiegato l’importanza dell’intervento anche alla luce dell’aiuto che il Piemonte ha ricevuto nell’aprile 2020 dalla Brigata sanitaria “Henry Reeve” inviata dal Ministero della Salute pubblica cubano nel momento del nostro bisogno.

Grimaldi (Luv), ha sottolineato che l’aiuto è stato raccolto attraverso l’impegno delle Asl e del Dirmei, “un dovere della nostra Regione dimostrare riconoscenza. La terra che dobbiamo proteggere è una sola”.