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A Volpiano raccolta di cibo e beni di prima necessità per i profughi ucraini


Iniziativa del Comune in collaborazione con protezione civile, parrocchia e associazioni

Il Comune di Volpiano ha deciso di attivare, da martedì 8 marzo, un servizio per fornire aiuto alle popolazioni vittime della guerra in Ucraina. Si raccolgono cibi a lunga conservazione (pasta, riso, legumi, tonno, carne in scatola, biscotti, marmellate), prodotti per l’igiene (saponette, guanti in lattice, detersivi per la casa, pannolini per neonati), materiali sanitari (bende, cerotti, siringhe, stampelle, carrozzine) e materiale vario (biancheria intima nuova, coperte, passeggini). I punti di raccolta sono: al martedì dalle 10 alle 12 in piazza Italia (all’ufficio della polizia municipale e di fronte alla Conad), giovedì dalle 17 alle 19 di fronte al supermercato Coop (via Trento 135) e sabato dalle 10 alle 12 di fronte al supermercato Lidl (viale Partigiani 1). I prodotti raccolti vengono consegnati al Sermig e destinati al sostegno dei profughi in arrivo nella zona di Baia Mare, in Romania. Il progetto è gestito dal Comune in collaborazione con protezione civile, parrocchia e associazioni del territorio.

Commenta il sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli: «Ringrazio tutte le realtà del territorio che, ancora una volta dopo due anni di impegno per la pandemia, si rendono disponibili per questa importante iniziativa di solidarietà».

L’amministrazione comunale informa, inoltre, che il Sermig ha attivato un conto corrente per donazioni in denaro, con le seguenti coordinate: IBAN IT29P0306909606100000001481, intestato a «Associazione Sermig Re.Te per lo Sviluppo Onlus», causale «Ucraina».

Si segnala che la Regione Piemonte ha pubblicato un avviso pubblico per raccogliere la disponibilità di famiglie e singoli all’accoglienza temporanea dei nuclei famigliari provenienti dell’Ucraina; informazioni sul sito web della Regione Piemonte (www.regione.piemonte.it).

Simona Riccio: “Vi racconto ‘Parlaconme’ e il mondo dei social”

Social Media Manager del CAAT e founder  della trasmissione PARLACONME

“Essere diventata Social Media Manager del CAAT è  capitato nella mia vita in modo abbastanza casuale –  spiega Simona RiccioNon avevo mai sentito parlare di centri agroalimentari e non sapevo che ruolo potessero ricoprire all’interno della filiera. A quel punto ho poi contattato il Direttore Generale del CAATGianluca Cornelio Meglio attraverso un messaggio privato su Linkedin e dopo qualche giorno mi sono recata presso il suo ufficio dove abbiamo avuto un lungo colloquio che mi ha colpita moltissimo. Il vero grande entusiasmo e innamoramento nei confronti del Centro è avvenuto qualche giorno dopo, quando sono stata invitata da lui e dal Presidente Marco Lazzarino a visitare il Centro una mattina alle 6.00. Come se fosse adesso ricordo benissimo quanto sia rimasta stupita e affascinata appena è stata aperta la porta della galleria. Il CAAT si presentava come una città intera composta di persone che lavoravano in piena notte, quando la maggior parte degli altri dormono, al fine di farci pervenire il miglior prodotto sugli scaffali e sulle nostre tavole ilmattino presto, appena ci alziamo! E’ stato un amore a prima vista. Per me ricoprire il ruolo di Social Media Marketing Manager del Centro Agroalimentare è anzitutto un grande onore e mi rende decisamente soddisfatta perché trovo sia meritevole di attenzione nei confronti di quello che il CAAT rappresenta e, secondo me, si tratta anche di un ruolo di grande responsabilità. La comunicazione per me è tutto, non si può non comunicare e soprattutto sono dell’idea che, se non si comunica in maniera corretta, non si può pensare che gli altri sappiano e siano consapevoli. Nel nostro caso sapere di essere colei che valorizzerà il Centro e le persone che lavorano all’interno attraverso canali digitali, che potranno essere letti da tutte le persone che navigano in rete e non solo, è motivo di grande orgoglio e ringrazio sempre il Direttore ed il Presidente che mi hanno dato la fiducia nel farlo”.

“Il mio compito è  spesso coinciso con quello di narrare il ruolo di operatori e grossisti – prosegue Simona Riccio, Social Media Manager del CAAT –  protagonisti della vita del Centroagroalimentare, felici di mostrare con entusiasmo le loro merci belle e profumate e di far capire la durezza del loro lavoro, che richiede tempi e turni piuttosto pesanti, a partire dalla notte fonda, quando le merci iniziano ad arrivare al CAAT e prendono avvio le contrattazioni al miglior offerente”.

“La consapevolezza di quello che il consumatore acquista – aggiunge Simona Riccio – avviene attraverso la ricerca di informazioni che oggi vengono sempre più ricercate e fornite attraverso il canale web, sia da parte di persone più giovani, sia da parte dei meno giovani. Quando si giunge al momento della sceltafinale del prodotto da acquistare, se non vi è consapevolezza delcomplesso lavoro che vi è dietro di esso, lo stesso prodotto che viene scelto sarà come tutti gli altri, anche se dovesse essere ilmigliore. Rendere consapevoli i consumatori che presso il centro agro-alimentare ci sono professionisti anche di terza e quarta generazione non può che costituire un’ulteriore garanzia che ciòche stanno acquistando rappresenta un prodotto scelto con attenzione e altrettanto consapevolmente distribuito. Raccontare per me significa far parlare direttamente gli operatori. C’è una netta differenza e soprattutto l’ascoltatore, attraverso le nostre live,per esempio, non può che apprezzare una comunicazione veritiera e trasparente”.

“Il mio compito di comunicatrice non è soltanto concentrato nella sede del CAAT – spiega Simona Riccio – dove opero attraverso i social, ma si estende anche all’ambito della trasmissione da me ideata dal titolo PARLACONME, trasmessa sulla radio web Radiovidanetwork,  attraverso la quale veicolo un messaggio che ritengo di grande importanza, quello della bontà  dei prodotti del made in Italy.

Da ormai più di venti anni mi occupo del settore agro-alimentare. Sono nata nel settore del biologico, per il quale ho un debole ancora oggi e penso che lo avrò per sempre, ma alla base di tutto questo è presente in me la certezza di vivere in un’Italia ricca di prodotti eccellenti invidiati da tutto il mondo, ma che spesso proprio nel nostro Paese non sono adeguatamente compresi. Questo fatto lo ritengodecisamente grave soprattutto nei confronti dei prodotti e delle persone che si impegnano quotidianamente per far sì che questi medesimi prodotti Made in Italy siano di eccellente qualità”.

“PARLACONME  – aggiunge Simona Riccio – rappresental’evoluzione della mia prima partecipazione alla Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola nel 2020 in cui, grazie al Direttore Lorenzo Sola, ho avuto la possibilità di condurre un palinsesto con oltre ventiinterventi di relatori di alto rilievo legati al settore agroalimentare. È stato riscosso un successo notevole tanto che il Direttore della Radio Vida Network Fabio Bonanno mi ha proposto di condurre una trasmissione radiofonica tutta mia. Ho accettato dopo un’attenta riflessione, non essendo una speaker, anche se avrei avuto la possibilità di condurre in autonomia una trasmissione tutta mia.

Dopo avere costruito il mio Team composto da Alessio Criscuolo (già regista della radio) – Regista, Autore, Grafico e Speaker radiofonico, e Simone Stricelli, amico da anni, Creative Director, Brand Manager, Digital Strategist, la trasmissione è cresciuta veramente molto ed è riuscita a aumentare la consapevolezza in coloro che si occupano di questo settore al fine di valorizzarlo, tutelarlo, comunicarlo e raccontarlo attraverso i nostri microfoni, i social network e i media. Anche alcuni sponsor hanno fortemente creduto nel ruolo e nell’importanza della trasmissione, sostenendo e veicolando i nostri produttori e invitando i consumatori a andare nei mercati ad acquistare prodotti provenienti dalla filiera agroalimentare del made in Italy.

I consumatori, soprattutto dopo la fase pandemica, hanno compreso sempre più l’importanza di acquistare prodotti italiani, sani, buoni, garantiti e sostenibili con particolare attenzione al biologico. In poche parole ho parlato di un mondo intero chedovrebbe essere comunicato e reso conosciuto già a partire dalle medesime aziende, per rendere ancora più consapevoli i consumatori stessi nei confronti dei prodotti che vanno ad acquistare. Essi sono “semplicemente” da indirizzare nel luogo dove si vuole vadano ad acquistare. Non sto dicendo che questo compito sia facile, ci mancherebbe, ma se si vuole sostenere il prodotto italiano, bisogna iniziare a raccontarlo per quello che è ein maniera semplice, concentrando l’attenzione su quello che interessa al consumatore. Le tendenze sono spesso spiegate sui miei canali social e sono frutto di studi approfonditi di riviste di settore e partecipazioni a webinar di livello nazionale einternazionale. I consumatori non aspettano altro che essere soddisfatti nelle loro esigenze e bisogni, soprattutto se si parla di sostenibilità”.

”Nel mondo agroalimentare – spiega Simona Riccio – ho da sempre rivolto una particolare attenzione al settore del biologico, avendo a cuore il mondo ortofrutticolo e condividendo questa passione attraverso canali, analisi, studi, webinar e convegni cui partecipo come relatrice.

Prima di arrivare ad essere relatrice ho studiato molto e non ho assolutamente finito di farlo perché,  secondo me, nella vita si studia sempre e risulta fondamentale mantenersi aggiornati e al passo con le novità.

Il settore agroalimentare rappresenta un comparto in cui gli attoricompiono enormi sacrifici, richiede un impegno costante efaticoso, ci si alza in piena notte, ogni anno si devono affrontaremille problemi che non possono mai garantire la buona riuscita del lavoro medesimo. Quindi credo che o lo si ami o lo si odi; solo nel primo caso si può  essere nella condizione di comunicarlo  con l’entusiasmo necessario. Io lo amo e mi piace lavorare per difenderlo con i denti e con le unghie pur di farlo emergere per quello che è…non so se ci riuscirò, ma ci provo tutti i giorni!”

“I social network sono un mezzo di comunicazione potentissimo – precisa la Social Media Manager Simona Riccio – che, se utilizzati in modo appropriato, non possono che fare bene al nostro settore che è molto più ampio di quello che si possa pensare. Lo abbiamo dimostrato ampiamente durante le puntate della trasmissione “Parla Con Me”, dove abbiamo coinvolto talmente tante persone che si pensavano appartenenti a mondi distanti l’un l’altro e,invece, si sono trovati a darne un valido contributo. Bisogna solo cercare di affidarsi a professionisti seri, che abbiano a cuore il Made In Italy e che non usino i social pensando che basti un post fatto tanto per fare…ma che usino i social per emozionare, coinvolgere e creare sinergie oltre che relazioni e conversazioni. Tuttavia non credo che i social possano andare a sostituire l’informazione giornalistica. Si tratta di due modi di comunicarecompletamente diversi, che presentano approcci diversi e stili differenti. Per esempio, io non sono una giornalista e mai lo sarò. Ho un approccio da social network che mi rispecchia molto come carattere. Mi trovo a mio agio in quello che rappresenta un social e cioè una città fatta di milioni di persone che creano connessioni e rispettano le regole. Quelle regole che molte volte non vengono rispettate…ahimé !”

“Una serie di temi che mi stanno particolarmente  a cuore –  aggiunge Simona Riccio –  sono  quelli dello spreco alimentare, dell’inclusione, della sostenibilità, che possono essere tutti veicolati  attraverso gli strumenti della comunicazione digitale.

Provengo da una famiglia modesta, mia madre lavorava alla Venchi Unica e mio padre era camionista. Una vita fatta di sacrifici con alti e bassi, ma non mi è mai mancato nulla, mi hanno fatto studiare e mi hanno trasmesso moltissimi valori che cerco, a mia volta, di trasmettere anzitutto a mio figlio, e poi a tutti coloro che hanno piacere di leggermi e seguirmi sui social. Uno di questi valori è che non si butta via nulla. I miei hanno vissuto la guerra dove si mangiava la buccia delle patate, si nascondevano gallette negli armadi, si mangiava la neve e il pane scarseggiava a tavola. Guai pensare di sprecare…ne parlo moltissime volte con l’Onorevole Maria Chiara Gadda, prima firmataria della Legge Antispreco e ne sono onorata, e ne parliamo spesso a Parla Con Me al fine di sensibilizzare tutti…!”.

“L’inclusione per me è fondamentale – spiega Simona Riccio – iniziando dall’importanza dell’empowerment non solo femminile, che ha molto bisogno a prescindere da tutto. Il medico chirurgo che si è preso in carico mia madre in ospedale mentre nessuno la calcolava tra i suoi lamenti è stato un giovane medico di colore che si è reso disponibile anche dopo la dimissione di mia madre; ho studiato all’Università a Perugia dove, essendo un polo internazionale, ho avuto modo di imparare tradizioni e cultura dalle persone con tutti i colori della pelle. Un carissimo Amico è Marco Bongi, Presidente di APRI Onlus (Associazione Pro-Retinopatici ed Ipovedenti) che, seppur sia ipovedente, è una persona alla quale voglio bene e che mi ha insegnato molto sulla disabilità e soprattutto in merito alla modalità sbagliata con cuiquesta venga valutata dal mondo civile e dal mondo del lavoro e,ancora, Alessandro Ossola, il mio mito in assoluto, ParalympicAthlete – Bionic People President, che si sta dando da fare come mai ho visto per fare comprendere quanto la disabilità stia negli occhi di chi la vuole vedere. C’è ancora molto da fare, molto devono fare le istituzioni, ma noi siamo qui…pronti a agire e veicolare tutto attraverso la nostra potenza sui social. Ma abbiamo bisogno di voi, abbiamo bisogno di aziende che ci supportano per dare di più! Noi siamo una potenza…ma insieme siamo più forti”.

“Ho ottenuto il riconoscimento – aggiunge Simona Riccio – risultando prima nella classifica annuale Top Voices in Italia quale unica voce che si occupi del settore agroalimentare. Questo importante traguardo è arrivato in un momento molto particolaredella mia vita, ero molto demotivata perché ero appena stata licenziata ed è stato un grande aiuto e stimolo per credere in mestessa e dare il meglio di me.

Essere Linkedin Top Voice è per me molto importante, mi rende felice, più sicura di me stessa, ma ne sento anche in questa occasione, una forte responsabilità. Essere l’unica Top Voice che effettivamente, tra tutti, si occupa del settore agroalimentare e di comunicazione digitale mi onora e mi responsabilizza ancora di più”.

“La trasmissione PARLACONME, trasmessa dal radio web Radio Vida Network – precisa Simona Riccio – ha preso avvio alla Fiera di Carmagnola del 2020, replicata poi in presenza nell’edizione della Fiera del Peperone del 2021, ottenendo un grande successo. Ora è giunta alla sua seconda edizione, con puntate scandite settimanalmente e ospiti interessanti. Comprendendo l’edizione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola 2021, siamo giunti alla quarta edizione. Abbiamo avuto 102 ospiti nazionali e internazionali, oltre venti testate che hanno parlato di noi ed oltre 115 articoli, anche di testate locali”

“La formula – precisa Simona Riccio – che mi auguro effettivamente sia vincente, consiste nel credere fortemente nel settore agroalimentare e nelle persone che vi lavorano, rendendolocosì di eccellenza. Sono la prima a crederci e sono fortunata ad avere come collaboratori Alessio e Simone perché operiamo con passione e entusiasmo. Non ci fermiamo mai, cerchiamo di essere sempre a disposizione dei relatori, di farli sentire a proprio agio dal primo approccio all’ultimo, di rendere la comunicazione la più agile possibile e di  farli emergere nel miglior modo possibile sui nostri social e su tutte le nostre piattaforme, per farli anche conoscere ai tanti ascoltatori, farli interagire tra loro e fare nascere delle reciproche sinergie. Appena possiamo andiamo a visitare le aziende, ci rechiamo alle fiere, ci piacerebbe fare anche di più, ma questo per noi, seppur rappresenti un lavoro enorme, non ci viene retribuito da nessuno se non da alcuni sponsor. Ma abbiamo necessità di altre realtà di supporto, perché vogliamo fare di più a favore delle aziende che, magari, non sempre sono in grado di gestire la propria comunicazione o che hanno bisogno di consulenze o visite. Il segreto sta nel considerare quello che è una nostra passione con la stessa professionalità impiegata in un qualsiasi lavoro, anzi, ancora di più nel rispetto di tutti gli ospiti che ci danno credibilità”.


Ogni palinsesto ha un fil rouge – aggiunge Simona Riccio – che lega ogni singolo intervento, dal primo all’ultimo. Si crea un percorso e ogni edizione ha il suo significato. Tutto viene studiato nei minimi particolari e nulla viene lasciato al caso. Si vanno a toccare temi molto importanti e spesso si fanno intervenire relatori pronti a dare il loro contributo in maniera molto determinata e si invitano le istituzioni ad intervenire con fatti concreti. Abbiamo sempre portato relatori che dessero valori aggiunti e fatti concreti dai quali prendere concretamente spunto per procedere al meglio. Spesso facciamo emergere i valori della nostra agricoltura che la rendono ben diversa da come spesso viene percepita, quale una“vecchia signora”, mentre è molto più all’avanguardia di quanto si possa pensare e questo ci aiuta a stimolare gli altri a migliorare. Certo tutto ciò serve per dare valore alle persone ed alla loro professionalità. Solo grazie a loro abbiamo eccellenze italiane, ma quello che sostengo è che spesso il nostro settore è  portato a sottovalutarsi, non riuscendo a creare sinergie e a fare un gioco disquadra. Siamo ancora troppo chiusi, individualisti, non aperti al confronto, non siamo capaci di comunicarci per quello che siamo, affidiamo spesso i nostri social e le nostre comunicazioni a chi non crede nell’azienda. Abbiamo ancora troppe poche aziende (fatte di persone) che non comunicano sui social in maniera corretta, abbiamo ancora un settore politico troppo ballerino. Parlo del nostro settore, dove un ministro dovrebbe coprire la carica per competenza e merito, per un mandato che possa durare per un lungo periodo, invece abbiamo troppi cambi ai vertici e di questofatto a rimetterci è l’intero settore. L’agricoltura ha bisogno di stabilità e competenze. Siamo a cavallo di un cambio generazionale e dobbiamo essere in grado di cavalcare l’innovazione e la digital transformation a tutto tondo, abbiamo bisogno di competenze, professionalità e donne che, insieme agli uomini, possano dare un grosso contributo

MARA MARTELLOTTA

Giornata internazionale della donna, le iniziative a Torino

“Le donne nei momenti di difficoltà hanno da sempre avuto uno straordinario coraggio per affermare sé stesse e nel compiere quel cammino di emancipazione per l’intero genere femminile. La loro tenacia e il loro coraggio hanno fatto la differenza nell’affrontare i soprusi e nel far sentire la propria voce  nella difesa di quei diritti fondamentali per una giusta dignità umana. Anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina, la loro vocazione a “costruttrici di pace” sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui”, dichiara Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale.Proprio nell’anno in cui l’attività del Comitato regionale diritti umani e civili è incentrata sulla tutela dei diritti delle donne e sulle donne che sono in prima linea nella difesa dei diritti dei più deboli, il Comitato – insieme con la Consulta femminile regionale – organizza il convegno “La guerra delle donne”, che si terrà venerdì 11 marzo alle 10.30 nell’aula di Palazzo Lascaris. Un incontro voluto per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti violati ed esprimere vicinanza ideale alle donne che oggi stanno vivendo la situazione tragica della guerra – spesso sopportandone il peso maggiore, come sta accadendo ora in Ucraina.

A intervenire all’incontro in qualità di relatori saranno il console onorario dell’Ucraina, Dario Arrigotti, che racconterà storie di famiglie divise, di donne costrette a scappare e impegnate a sobbarcarsi l’onere di garantire sicurezza e sopravvivenza per sé e per i propri figli, Marie Jeanne Balagizi Sifa, coordinatrice del Forum delle donne africane italiane che affronterà il tema dello stupro quale violenza perpetrata durante i conflitti, e Ylenia Serra, garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, che approfondirà la problematica della tratta, specie quella di natura sessuale che coinvolge le minorenni straniere non accompagnate e gli strumenti, soffermandosi sul ruolo dei tutori, per l’accoglienza e il reinserimento sociale delle vittime. Per i saluti istituzionali interverranno: Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale, Sara Zambaia, consigliera regionale e vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato diritti umani e civili, l’assessore regionale Chiara Caucino e la presidente della Consulta femminile regionale Ornella Toselli. A moderare il convegno sarà la giornalista Marita Ballesio.

Un appello a tutte le donne a “fare squadra”, a riscoprire il valore della solidarietà femminile, per abbattere pregiudizi, stereotipi e favorire il cambiamento in ogni ambito del vivere civile è poi il messaggio lanciato dalle consigliere e assessore del Consiglio regionale attraverso alcune brevi videoclip diffuse in Tv e sui social media. Una campagna di comunicazione che sotto l’hashtag #insiemefacciamoladifferenza intende promuovere la capacità delle donne di fare rete, parlando alla loro sensibilità e facilitando quindi azioni concrete per l’affermazione delle pari opportunità tra uomo e donna e la riduzione di eventuali diseguaglianze dovute all’appartenenza di genere.

Testimoni di coraggio sono state anche numerose donne del passato, nomi noti o sconosciuti, che si sono battute per un’ideale, che hanno soccorso chi combatteva per l’indipendenza e l’unità del proprio Paese.  A queste donne è dedicata la pièce teatrale “Le  sfacciate  meretrici  – Donne del Risorgimento Italiano”, scritta e diretta da Chiara Bonome, interpretata da Virginia Bonacini,Chiara BonomeAndrea Carpiceci e Stefano Dilauro e organizzata dal Museo nazionale del Risorgimento italiano di Torino con il sostegno del Consiglio regionale. Lo spettacolo, che si terrà l’8 marzo alle 18.30 nell’Aula della Camera italiana, vuole essere un omaggio all’impegno di tutte le donne che hanno contributo all’Indipendenza e all’Unità italiana al pari degli uomini, attraverso il racconto di alcune delle loro storie così incredibili, eppure vere.

 

Città di Torino: forum “Salute è autodeterminazione”

In occasione dell’8 Marzo la Città di Torino mette al centro la salute e i diritti sessuali e riproduttivi con un forum dal titolo: “SALUTE È AUTODETERMINAZIONE – I diritti sessuali e riproduttivi delle donne a Torino”.
I diritti alla salute sessuale e riproduttiva sono diritti fondamentali di tutte e tutti, che vanno tutelati e rafforzati attraverso servizi di alta qualità, completi e accessibili. Il forum si terrà l’8 marzo dalle ore 9.30 al Polo del ‘900 in via del Carmine n°14.
Partecipazione: in presenza con obbligo di registrazione a questo link oppure in diretta streaming compilando il form per ricevere il link relativo. Disponibile il programma e il comunicato stampa.
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul portale: http://www.irma-torino.it/it/

 

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere

La Città di Torino procederà alla redazione del Bilancio di genere, declinandolo congiuntamente al Bilancio Sociale, in modo da acquisire un quadro dettagliato della situazione territoriale, dell’organizzazione interna e delle politiche in atto.

Lo prevede la mozione (prima firmataria: Elena Apollonio – Lista Civica per Torino) approvata il 7 marzo 2022 dal Consiglio Comunale all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti).

Presentato nella seduta del 3 marzo 2022 delle Commissioni Diritti e Pari opportunità, Quarta e Prima, il documento chiede inoltre di valutare l’opportunità di definire possibili obiettivi di miglioramento delle proprie politiche di genere, dandone anche conto alla cittadinanza e a tutti i suoi interlocutori privati e pubblici in una dimensione di piena trasparenza.

Nel dibattito in aula, la prima firmataria Elena Apollonio (Lista Civica per Torino) ha sottolineato l’importanza di ottenere dati disaggregati per genere per realizzare politiche più efficaci, maggiore trasparenza e performance dell’Amministrazione migliori, come richiesto anche dall’Unione Europea.
La consigliera Nadia Conticelli (PD) ha confermato che la redazione del bilancio sociale e di genere è già prevista dal Dup e ha evidenziato la necessità di praticare politiche quotidiane per la parità di genere.

Il bilancio con dati disaggregati in base al genere può essere utile anche per risparmiare risorse – ha affermato Ivana Garione (Moderati).

L’assessore al Welfare Jacopo Rosatelli ha ribadito l’impegno dell’Amministrazione a predisporre il bilancio sociale e di genere per realizzare il principio di uguaglianza e pari opportunità, senza un predominio di un genere sull’altro. Non si tratta però di strumenti semplici – ha dichiarato – ma serviranno per migliorare le performance complessive dell’ente.

(M.Q.) – Ufficio Stampa Consiglio Comunale

8 marzo, ricordi di guerra e di case di ringhiera

Nella mia memoria metto insieme le case di ringhiera e il mese di marzo. Marzo è ancora inverno, ma per me da “gagnu” era come fosse già arrivata la primavera. Sono passati 50 anni, ma che dico, molti di più. 

E mai e poi mai avrei immaginato che nel marzo del 2022 i russi avrebbero fatto la guerra all’Ucraina.  Brutto, veramente brutto questo Marzo con i venti di guerra. Tanta angoscia. Chi l’avrebbe detto che Putin fosse pazzo a tal punto?  Nei giorni antecedenti all’invasione tutti i commentatori internazionali escludevano questa ipotesi. Ed è incoraggiante vedere la solidarietà dei torinesi e  dei piemontesi, come degli italiani.  L’aereo che ha portato nella nostra città i bambini oncologici è stato oltremodo commovente, toccante. Con la presenza dal Governatore Cirio alla vicepresidente del Senato Anna Rossomando, oltre qualsiasi divisione politica.  Le parole di Matteo Salvini che sosteneva che Putin era il più figo del mondo sono ormai un lontano, lontanissimo ricordo.
Accidenti le cose come cambiano: prima l’Urss era un mito per i comunisti.  Ora la Russia è  un mito per una certa estrema destra. Mio zio Paolo Moschelli era partito da una casa di ringhiera in via Cuneo. Fuggito dall’Italia fascista, passando per Parigi era arrivato , con tutta la famiglia al mitico Hotel Lux che ospitava gli esuli politici. Diventando Maresciallo dell’Armata Rossa. E alle manifestazioni dei primi anni 60 campeggiavano le due bandiere, quella rossa e quella azzurra con la colomba della Pace disegnata da Pablo Picasso.  Io volevo sempre portare quella rossa.  Ero piccolo. Ma quel rosso era per me simbolo di libertà.  Ora il rosso delle bandiere russe sui carri armati è simbolo solo di oppressione. Una cosa è chiara: Putin non si ispira a Stalin, bensì allo zar Ivan il terribile. Ma una certa sinistra non ha proprio capito. Per il semplice fatto che non vuole capire. Meglio continuare con la solita tiritera dell’imperialismo Usa concretizzato nella Nato. Per loro è più semplice perché è più facile non capire. Capire vuol dire assumere delle responsabilità. Ti apre il cuore vedere cosa sta succedendo al Sermig. Non si riesce neppure a passare con l’auto tante sono le persone che portano vestiti ed alimenti per il popolo ucraino. Solidarietà.  Bella solidarietà. Come, in condizioni decisamente diverse dalla guerra, era oltre 50 anni fa tra gli abitanti degli alloggi di ringhiera. Come la zia Maria.  Tutta una vita in una piccola stanza senza servizi.  Si lavava ai bagni pubblici e la “toilette” al fondo del corridoio ringhiera. Doveva essere duretta la vita.  Prima di essere pensionata lavorava all’opificio militare. Mio nonno materno morì sei mesi dopo l’inizio della guerra per una pleurite. Troppo vecchio per il fronte. 40 anni. E zia Maria era orgogliosa di dire:  a tua mamma l’ho trovato io il lavoro alla Marus di corso Emilia. Aveva 11 anni, appena finita la quinta elementare. Praticante a 11 anni. Scarseggiano gli operai, uomini utili per il fronte. Utili per una guerra inutile. Come sono in fondo tutte le guerre. E giù mia mamma e mia zia nel raccontarmi la loro piccola guerra per la sopravvivenza. In questo Marzo di ricordi di Barriera e case di ringhiera, di ricordi di guerra e di questa assurda guerra all Ucraina. Marzo che mese… 8 marzo per tutte le donne. In particolare per le donne che stanno soffrendo ingiustizie e guerra. Un buon 8 Marzo per mia madre e mia zia che hanno vissuto in case di ringhiera. Un buon 8 marzo facendo tesoro dei loro racconti, perché non volevano più vedere il dolore e soffrire per le guerre.

Patrizio Tosetto

 

 

 

Buoni viaggio taxi, Torino chiede al Governo di prorogarli a tutto il 2022

Nella seduta del 7 marzo, il Consiglio Comunale di Torino ha approvato all’unanimità (39 voti favorevoli su 39 consiglieri presenti) un ordine del giorno proposto da Nadia Conticelli (PD) che chiede di prorogare l’utilizzo dei “buoni viaggio” per il servizio taxi per favorire gli spostamenti durante la pandemia di Covid-19, scaduti lo scorso 31 dicembre.

Considerato che in fase di conversione del “Decreto Milleproroghe” alla Camera dei Deputati sono stati presentati in maniera trasversale diversi emendamenti volti a prorogare la misura al 31 dicembre 2022, che però hanno avuto parere contrario del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze), il documento chiede a Sindaco e Giunta comunale si attivarsi presso il Governo affinché la misura sia prorogata a tutto l’anno 2022 all’interno del Decreto “Sostegni Ter”.

il Comune di Torino ha individuato come beneficiaria la popolazione con oltre 75 anni, poi ampliata a 65 anni, i cittadini e le cittadine con disabilità esclusi dai buoni taxi del Comune e le famiglie maggiormente colpite dalla pandemia che hanno chiesto e ottenuto i “buoni spesa”.

Nel dibattito in aula, la consigliera Elena Maccanti(Lega) ha sottolineato l’importanza della richiesta, annunciando il vto favorevole della Lega: il Comune di Torino ha sinora potuto spendere soltanto 300mila euro e ha ancora 1.150.00 euro da investire.

A proposito dell’8 marzo

LIBERAMENTE di Monica Chiusano

Beata, accomodante, liberatoria, lenitiva, soddisfacente, consolante e significativa diviene per noi tutte la conquista della nostra emancipazione, laddove il diritto e leguaglianza dei sessi portano i pantaloni, anche se in realtà si vestono di scintillanti gonnelle indossate a festa..

Ci lasciamo alle spalle pesi di ingiustizia e soprusi, se pur ancora aleggino tra le camere chiuse di gabbie dorate e non..

Sofferenze, reclusioni, abusi e violenze di ogni tipo fanno purtroppo ancora parte dei bollettini odierni di questo nostro tempo.     Ma non scordiamo comunque di preservare quella preziosa freschezza che ci appartiene, quella capace di generare dolcezza e dedizione, quella votata alla femminilità più delicata, in grado di conquistare non solo i diritti a noi più appropriati,  ma anche i piaceri di coloro che invece ancora ci accolgono con garbo galante e infinitamente protettivo.

Egiusto combattere in prima linea affinché le violenze e le ingiustizie si plachino, ma evitiamo di esagerare  per la paura di perdere la nostra più autentica identità e di divenire solo più  statiche immagini guerriere, incapaci ormai di emanare forza, bellezza e femminilità. Non dimentichiamoci che questultima è in fin dei conti la nostra arma più preziosa.

Lessere femminaappartiene alla nostra più pura essenza di DONNA, quella che non dovrà mai morire, perché soprattutto grazie a questo meraviglioso profilo tutto dipinto di rosa, non rischieremo di diventare statue e venire trattate come taliIn questo modo potremmo anche non essere più in grado di farci riconoscere in tutta la nostra integrità!

Al Museo del Risparmio: Donne al centro di una crescita sostenibile e inclusiva

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INTESA SANPAOLO

DUE INCONTRI SULLE DONNE AL CENTRO DELLA CRESCITA INCLUSIVA E SOSTENIBILE
E SUI PREGIUDIZI DI GENERE INCONSCI TRA I FIGLI

8 MARZO, h. 17.30, WORKSHOP online

Verso la SHE-COVERY
Donne al centro di una crescita sostenibile e inclusiva

“Alle mie figlie ho sempre detto che non ci sono lavori da uomini e lavori da donne.
Oggi il mondo è in mezzo a una tempesta, ma con la guida giusta,
possiamo progettare una ripresa equa per tutti e un mondo più inclusivo”
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea

L’ultimo Women’s Forum G20 Italy è stato improntato alla “she-covery”, neologismo per indicare che la ripresa economica post-Covid non potrà aver luogo in assenza di un ruolo centrale delle donne.
Quali sfide ci attendono per la costruzione di un’economia e di una società realmente più inclusive e prospere?
Il Museo del Risparmio organizza un momento di confronto per indagare su quali fronti le donne possano agire per diventare motore della rinascita.

PROGRAMMA

17:30 – 18:30
Tavola Rotonda

Modera Giovanna Paladino, Direttore e curatore Museo del Risparmio
Introduzione e moderazione della tavola rotonda

⦁ Miriam Cresta, CEO Junior Achievement
Sviluppare il potenziale imprenditoriale femminile

⦁ Floriana Ferrara, Direttore Fondazione IBM Italia
Gestire la sfida della “Work-life integration” ai tempi del lavoro agile

⦁ Barbara Graffino, CEO Talent Garden Torino
Avvicinare le donne a tecnologia e digitalizzazione, competenze chiave del lavoro del futuro

⦁ Marina Timoteo, Direttrice di AlmaLaurea
Ridurre il gap salariale e gli ostacoli che ancora limitano la carriera delle laureate italiane

18:30 – 18:45
Cristina Tumiatti, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile di Torino
Strumenti a disposizione delle imprenditrici e aspiranti tali: l’esperienza del Cif Torino

18:45 – 19:00
Q&A e conclusioni

 

Iniziativa organizzata in collaborazione con il Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Torino, nell’ambito del progetto “Discriminazioni? No grazie!”

MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

⦁ Per assistere all’evento online, la partecipazione è gratuita previa iscrizione a https://www.eventbrite.it/e/biglietti-verso-la-she-covery-donne-al-centro-di-una-crescita-sostenibile-e-inclusiva-272752238287
Chi si iscriverà riceverà link e indicazioni per il collegamento.

 

 

9 MARZO, h.18.00, WEBINAR online

Come evitare discriminazioni nell’educazione alla cittadinanza economica

Nell’ambito del progetto di collaborazione tra MOIGE e Museo del Risparmio, il 9 marzo, ore 18, un nuovo appuntamento online del ciclo di incontri dedicato ai genitori La Cittadinanza Attiva si impara in famiglia.

I pregiudizi inconsci, dovuti spesso a stereotipi culturali sedimentati nel tempo, possono talvolta e in maniera involontaria indurre i genitori ad adottare atteggiamenti differenti tra i figli maschi e le figlie femmine. Ad esempio, può accadere che non si incentivino le ragazze a seguire un percorso scolastico nell’ambito delle materie STEM (scienze, tecnologie, ingegneria, matematica) o non le si educhi fin da piccole all’importanza del raggiungimento dell’indipendenza economica.
Nel corso dell’incontro si parlerà di come individuare atteggiamenti discriminatori involontari e verranno proposti alcuni suggerimenti per non cadere nella trappola dei pregiudizi di genere con i figli.
In preparazione all’evento si potrà verificare il proprio orientamento nei confronti dei pregiudizi di genere attraverso il test realizzato dalla Harvard University al seguente link: https://implicit.harvard.edu/implicit/

Programma webinar “Pregiudizi di genere e figli: come evitare discriminazioni nell’educazione alla cittadinanza economica”:
⦁ Saluti MOIGE: presentazione progetto e introduzione all’incontro
⦁ Chiara Burberi, fondatrice di REDOOC e autrice de “Le ragazze col pallino della matematica”: avvicinare le ragazze alle materie STEM
⦁ Giovanna Paladino, direttore e curatore Museo del Risparmio: Il gender gap nell’educazione finanziaria
⦁ Sara Catarinella: Suggerimenti pratici per superare gli stereotipi di genere nell’educazione dei figli
⦁ Q&A

Per seguire l’evento online, iscrizione obbligatoria al link https://www.eventbrite.it/e/biglietti-pregiudizi-di-genere-e-figli-272556623197

Un fiore per la ricerca Dal 12 marzo al 18 aprile

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LA MARGHERITA PER AIRC 2022

Da nove anni AICG sostiene Fondazione AIRC e la ricerca sul cancro con la margherita solidale italiana 100%

Volto della campagna è Margherita Granbassi che conferma così il suo impegno al fianco dei ricercatori AIRC

Dal 12 marzo al 18 aprile torna a far parlare di sé la «MARGHERITA per AIRC».

In provincia di TORINO hanno aderito: GARDEN CENTER PERAGA (Mercenasco); HORTILUS GARDEN CENTER (Ivrea); LE SERRE FLORICOLTURA GARDEN CENTER (Piobesi Torinese); VIRIDEA (punti vendita di Settimo Torinese e Collegno).

Per il nono anno consecutivo AICG (Associazione Italiana Centri Giardinaggio) e i suoi associati, da sempre sensibili e attenti alle iniziative di ricerca e prevenzione sanitaria e di solidarietà, confermano il sostegno alla ricerca sul cancro di Fondazione AIRC proponendo la margherita, fiore che simboleggia la purezza e la fortuna.

La Margherita solidale avrà anche quest’anno il supporto di un’altra Margherita: la conduttrice televisiva e campionessa mondiale di scherma Margherita Granbassi, da anni al fianco di AIRC per informare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza della ricerca: “Anche quest’anno a primavera torna a fiorire la Margherita per AIRC, cercatela in uno dei tanti Centri Giardinaggio che aderiscono all’iniziativa. Scegliendo questo fiore ci faremo un bel regalo e daremo un contributo concreto al lavoro di un giovane ricercatore impegnato a rendere il cancro sempre più curabile”.

Aderire all’iniziativa è un’occasione concreta per aiutare la ricerca sul cancro, per trasmettere un forte messaggio di sensibilità e di impegno sociale, nonché di promozione del prodotto italiano da parte dei Centri di Giardinaggio AICG, confermando la grande attenzione della Associazione per la produzione italiana e il Made in Italy.

I fondi raccolti dai garden center durante l’edizione della Margherita 2021 hanno contribuito a sostenere l’ultima annualità della borsa di studio della dott.ssa Giorgia Colombo per il suo progetto biennale “Bersagliare la Nicotinamide Fosforibosiltrasferasi extracellulare (eNAMPT) nel trattamento del carcinoma mammario triplo negativo”. Il progetto della dottoressa Colombo si svolge a Novara presso il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro e si concluderà il 31 dicembre 2022.

I fondi raccolti in occasione dell’edizione 2022 saranno destinati ad una nuova borsa di studio assegnata a un giovane ricercatore.

MADE IN ITALY

  • La «MARGHERITA per AIRC» è una eccellenza interamente italiana: é prodotta in Riviera Ligure di Ponente, in particolare nella Piana di Albenga, dove ogni anno ne vengono coltivati circa 10 milioni di vasi, ed è garantita da FDAI – Filiera Agricola Italiana Spa.

La principale caratteristica del fiore della margherita, pianta perenne che resiste anche a temperature inferiori allo zero, è quella di chiudersi durante le giornate senza sole o di pioggia mentre, di giorno, in presenza di sole ne segue gli spostamenti. Le margherite piacciono molto alle farfalle e alle api.

Ogni pianta di Margherita recherà un’etichetta “parlante” con QR code, grazie al quale sarà possibile accedere a una serie di contenuti speciali: testi, video e immagini per scoprire più nel dettaglio il progetto, le caratteristiche e le informazioni sulla coltura e sulla manutenzione della margherita, oltre alle informazioni su Aicg, AIRC e il progetto di ricerca finanziato in questi anni.

COME E DOVE

Sono numerosi in tutta Italia i centri giardinaggio associati ad AICG (l’elenco completo si trova sul sito www.aicg.itdove si potranno acquistare le piante di margherita solidale al prezzo di 4.50 euro: per ogni margherita venduta, 1.50 euro sarà devoluto ad AIRC per sostenere la nuova borsa di studio istituita anche grazie all’impegno di AICG.

LE BORSE DI STUDIO SOSTENUTE CON LA MARGHERITA PER AIRC

L’iniziativa “Margherita per AIRC”, nata nel 2014 dalla collaborazione tra AICG – Associazione Italiana Centri Giardinaggio e Fondazione AIRC, ha infatti permesso di finanziare alcuni dei migliori giovani talenti della ricerca. Solo negli ultimi anni è stata istituita una borsa di studio triennale assegnata alla Dottoressa Olga Tanaskovic (2017-2019) che ha potuto lavorare sui meccanismi biologici alla base della leucemia e quindi, con i fondi raccolti nel 2020, è stata finanziata una nuova borsa di studio assegnata alla dottoressa Negar Arghavanifard, il suo progetto di ricerca si è svolto presso IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano e si è focalizzato sui percorsi molecolari condivisi dalle cellule tumorali e da quelle della placenta. I fondi raccolti dai garden center durante l’edizione della Margherita 2021 hanno contribuito a sostenere l’ultima annualità della borsa di studio della dottoressa Giorgia Colombo per il suo progetto biennale “Bersagliare la Nicotinamide Fosforibosiltrasferasi extracellulare (eNAMPT) nel trattamento del carcinoma mammario triplo negativo”.

 Croce Verde Torino a “Just The Woman I Am”

La Pubblica Assistenza Anpas Croce Verde Torino, associazione di volontariato attiva dal 1907 nel campo del soccorso e del trasporto sanitario, parteciperà attivamente anche quest’anno a “Just The Woman I Am”, evento di sport, cultura, benessere e socialità organizzato dal Cus Torino che si terrà a Torino, dal 4 al 6 marzo.

Croce Verde Torino, nei tre giorni, garantirà innanzitutto l’assistenza sanitaria mettendo a disposizione i propri volontari e mezzi per tutta la durata degli eventi sportivi e di animazione pubblica in programma.

“Just The Woman I Am”, attraverso la corsa-camminata di cinque chilometri in programma il 6 marzo e le manifestazioni collegate, si propone come ogni anno di sensibilizzare e fornire sostegno alla ricerca universitaria sul cancro, ma anche di promuovere momenti di incontro e dialogo sulla prevenzione aperti a tutta la popolazione.

Inoltre, il 4, 5 e 6 marzo in piazza San Carlo a Torino i formatori della Croce Verde Torino saranno attivi presso il “Villaggio della prevenzione” per dare informazioni ai cittadini sui corsi di formazione gratuita promossi o supportati dall’Ente e con dimostrazioni pubbliche di manovre di soccorso e salvavita come disostruzione delle vie aeree rianimazione cardio-polmonare e di illustrazione dei mezzi di soccorso e dei presidi sanitari.

Infine, Croce Verde Torino, parteciperà alla corsa non competitiva con un nutrito team di 133 volontari a testimoniare l’inclusività e la naturale propensione a “fare squadra” del volontariato in generale e dell’Ente di via Dorè in particolare.

«Croce Verde Torino condivide sin dalla prima edizione i valori fondanti di Just The Woman I Am – dichiara Mario Paolo Moiso, Presidente della Croce Verde Torino – e le tematiche correlate all’inclusione, alla parità di genere e, come specifica vocazione sanitaria, agli aspetti formativi di diffusione e promozione della cultura della prevenzione e salvaguardia della salute dell’individuo attraverso corretti stili di vita. Per questo saremo attivamente in piazza per questa festosa e positiva manifestazione, al fianco degli organizzatori e soprattutto, come è proprio al nostro volontariato e non solo, in mezzo ai cittadini che vi parteciperanno».

La Croce Verde Torino, associata all’Anpas (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze), è un’associazione di volontariato fondata nel 1907 che opera nei comuni di Torino, Alpignano, Borgaro-Caselle, Ciriè, San Mauro e Venaria Reale nel campo sanitario con servizi d’istituto di trasporto e di soccorso sanitario urgente anche in convenzione con il Sistema di emergenza sanitaria 118. I servizi sono diretti a tutte le persone che, momentaneamente o permanentemente, sono in stato di necessità. Oggi i volontari soccorritori della Croce Verde Torino sono oltre 1.400, organizzati in squadre notturne e diurne.

Medicina a misura di donna a Just The woman I am

4 – 5 – 6 MARZO 2022

Just The Woman I Am – JTWIA è l’evento che dal 2014, promuove la raccolta fondi per la ricerca universitaria sul cancro, la prevenzione, i corretti stili di vita, l’inclusione e la parità di genere.

JTWIA è molto più di una corsa e camminata collettiva di 5 km, ma è un vero e proprio villaggio della prevenzione e del benessere per offrire ai cittadini visite di prevenzione gratuite, consulti, convegni e webinar divulgativi. È uno spazio fisico e digitale di promozione gratuita per le associazioni no profit, è un’occasione di incontro, dialogo e di festa tra il mondo accademico, l’eccellenza sanitaria italiana, i cittadini e le scuole.

La Fondazione Medicina a Misura di Donna, una delle realtà che operano all’interno della Città della Salute e della Scienza di Torino, sarà presente domenica 6 marzo in Piazza San Carlo presso lo stand n. 10.

Nata nel 2009 su invito della prof. Chiara Benedetto, da 10 donne della società civile con competenze complementari, unisce nel proprio statuto Scienza, Innovazione tecnologica e Arte al servizio della salute delle donne. Lavora a fianco delle istituzioni per contribuire alla ricerca scientifica, all’alta formazione, all’innovazione tecnologica per cure sempre più personalizzate, alla umanizzazione della cura e dei suoi luoghi, e alla promozione della Salute, partendo dalla prevenzione. L’Ente, che ha sede operativa presso la Struttura Complessa Universitaria – Ginecologia e Ostetricia 1 del Sant’Anna di Torino, ha riqualificato strutturalmente intere aree dell’Ospedale e numerose altri spazi sono stati rese più accoglienti attraverso azioni di arte partecipata. Promuove incontri informativi e campagne di prevenzione sull’adozione di stili di vita sani, supporta programmi di alta formazione in campo ostetrico e ginecologico, finanzia ricerche attraverso borse di studio/ricerca, partecipa in progetti pilota e pubblicazioni, conduce campagne di fundraising coinvolgendo cittadini, imprese, altre fondazioni, club di servizio ed enti filantropici per dotare l’Ospedale Sant’Anna di arredi medicali e strumentazioni diagnostiche e terapeutiche. La Fondazione ha avviato una piattaforma di ricerca-azione sulla relazione virtuosa fra Cultura e Salute con oltre 90 realtà del territorio, istituzioni culturali e cognitive che condividono i risultati delle ricerche internazionali e progettano interventi all’interno dell’Ospedale (il “Cantiere dell’Arte”, le “Vitamine musicali” con le “Vitamine Jazz”, il passaporto culturale “Nati con la Cultura”). Inoltre ha sottoscritto il Patto della lettura cittadino e promuove la lettura in ospedale.

Le ricerche sostenute dall’Ente riguardano gli stili di vita in donne con tumore al seno, l’obesità in gravidanza, laprevenzione del disagio psichico perinatale, l’attività di medicina integrativa presso il Centro Cefalee della Donna e il Servizio di Agopuntura in Ginecologia e Ostetricia e il ruolo della cultura per la salute.

PROGRAMMA

Domenica 6 marzo alle ore 10 presso il PadiglioneIncontri la Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna, Prof.ssa Chiara Benedetto, terrà una relazione dal titolo: La cultura della prevenzione nel percorso di vita della Donna

Presso lo stand n. 10 saranno presenti dalle 10 alle 18 i Membri della Fondazione che tramite video, immagini, racconti e materiale illustrativo vi racconteranno le attività dell’Ente

Alle 10:30l’attrice Elena Ruzza leggerà alcuni brani dedicati all’universo femminile e la fotografaElena Givone farà alcuni scatti artistici della manifestazione in piazza

Alle 11Le voci PeriGolose, primo e unico gruppo vocale rinascimentale steampunk, dirette dal maestro Franco Romanelli, che partecipano al programma delle “Vitamine Jazz”

Alle 14Vitamina Jazz con Le voci PeriGolose, di Franco Romanelli, Raluca Nicolau, Laura Ribet, Armando Mugnai e Jonathan Kleis

Alle 16            Vitamina Jazz   Duo SineSocks diLaura Ribet e Massimo Ferrarini

Alle 16:45 Vitamina Jazz  Silvio Del Mastro

Alle 17:15Vitamina musicale con le note della kora, strumento a corde africano, costruita e suonata dalla musicista Elena Russo

I Membri del Consiglio Direttivo, i Soci sostenitori e gli Aderenti della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus vi attendono in piazza per condividere con voi una giornata speciale.