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Un’occasione di festa dedicata ai bambini per celebrare i 40 anni di Area Onlus

C’È AREA DI FESTA: 
Sabato 28 maggio si spengono le candeline con una Caccia al Tesoro, una merenda e uno spettacolo di Faber Teater

Un compleanno speciale, celebrato nella sede di corso Regina Margherita 55, con una festa che interesserà tutto il quartiere di Vanchiglia. Così Area Onlus celebrerà, sabato 28 maggio, il suo 40° compleanno. Nata nel 1982, la Onlus che si occupa di persone con disabilità e delle loro famiglie, si apre al tessuto urbano dove ha fissato la propria sede organizzando un pomeriggio in allegria. Come sempre, mettendo i più piccoli al centro delle proprie attenzioni.

Si inizia alle ore 15 con una grandiosa Caccia al Tesoro che si allargherà al quartiere, riservata ai bambini delle classi elementari. Le prove saranno ispirate ai libri accessibili e multicodice esposti presso il Centro di Documentazione e Ricerca sul Libro Accessibile, in riferimento all’importante progetto Vietato Non Sfogliare. Si tratta di un luogo permanente, allestito presso la sede di Area Onlus, in cui conoscere e sperimentare il valore inclusivo di libri speciali: tattili, in Lingua dei Segni, in simboli, senza parole, ad alta leggibilità, audio, digitali e libri-gioco. Il progetto è cresciuto negli anni grazie al sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e di Fondazione BNL.

Alle 16.30 si prosegue con una merenda offerta a tutti partecipanti. Alle 17 spazio a una rappresentazione con il gruppo di artigiani teatrali Faber Teater, aperta a tutte le età, che presenta uno spettacolo creato ad hoc per Area Onlus a partire dai libri esposti in Vietato Non Sfogliare. Il gruppo Faber Teater si conferma così come realtà amica e compagna dell’avventura di Area Onlus da alcuni anni. Nello spettacolo, attraverso i libri accessibili e le storie che essi raccontano, ci si introdurrà con delicatezza e semplicità in un mondo pieno di letture possibili che spieghino con leggerezza che la disabilità nasce anche dal contesto e dagli ostacoli che rendono ostile l’ambiente in cui viviamo.

Tutti gli eventi sono a partecipazione gratuita.

La prenotazione è obbligatoria, scrivendo a:
eventi@areato.org oppure chiamando il numero 333.87.93.259.

 

 

AREA ONLUS, da 40 anni al servizio della disabilità

Area Onlus è l’Associazione presieduta da Giovanna Recchi che da decenni si prende cura delle persone con disabilità e delle loro famiglie, coniugando la vocazione filantropica dei soci con l’operato professionale dei suoi tecnici, per la maggior parte psicologi e psicoterapeuti
Area Onlus nasce negli anni ’50, quando i fondatori costituirono un gruppo di volontari che si occupava di sostenere le famiglie dei mutilatini di guerra e poi a favore dei malati di poliomielite che in quel periodo rappresentava una vera e propria emergenza. Dal 1982 l’Associazione diventa una ONLUS e con un profondo rinnovamento strutturale inizia a dedicarsi alle persone con disabilità e alle loro famiglie. Fino al 1992 Area Onlus era presieduta da Marella Agnelli e il Consiglio storico era rappresentato da numerose personalità torinesi come Olga Medici del Vascello, Umberta Nasi, Marida Recchi, Gina Romiti, Franzo Grande Stevens, Gianluigi Gabetti. Dal 1992 prende in mano le redini l’attuale Presidente Giaovanna Recchi.

Iuse Torino: dopo due anni l’Unione Europea torna ad assumere

Il 24 maggio scade il bando per diventare assistenti di lingua Italiana.

 

L’Istituto Universitario degli Studi Europei di Torino (IUSE) organizza European Careers Lab per preparare i candidati a superare i concorsi UE.

Il corso-laboratorio sarà on line dal 20 al 30 giugno.

 

In questi ultimi due anni il mondo del lavoro, causa pandemia, ha visto un vertiginoso aumento dei tagli del personale e una conseguente riduzione delle possibilità di accesso lavorativo.

Una buona notizia, però, arriva dall’Unione Europea. L’UE, infatti, dopo due anni di stop forzato dovuto all’emergenza sanitaria torna ad assumere tramite un concorso ad hoc per diplomati e laureati che darà l’opportunità di lavorare come assistenti linguistici di lingua italiana, a cui è possibile iscriversi entro martedì 24 maggio 2022.

 

In prima linea per preparare i candidati a questa nuova opportunità c’è lo IUSE di Torino, uno degli unici due enti italiani riconosciuti dal Ministero degli Affari Esteri per la preparazione ai concorsi europei EPSO.

L’Istituto di alta formazione torinese organizza European Careers Lab, un corso online tenuto da docenti universitari e rivolto a diplomati, laureati, ricercatori e giovani professionisti interessati a lavorare nell’Unione Europea, in grandi aziende o organizzazioni nazionali e internazionali che prevedano un simile processo di selezione.

Durante il corso, infatti, i candidati potranno imparare le migliori tecniche di soluzione ai test psicoattitudinali e cimentarsi in esercitazioni guidate sui quattro test a scelta multipla previsti dai concorsi: ragionamento verbale, ragionamento numerico, ragionamento astratto e test di comprensione linguistica (in italiano e in inglese).

I test a cui verranno sottoposti i candidati saranno anche uno strumento prezioso per valutare l’adeguatezza degli esaminandi nel caso di colloqui e selezioni per entrare nel mondo del lavoro o per migliorare la propria posizione professionale.

European Carrers Lab si terrà on line dal 20 al 30 giugno dalle ore 17 alle 19, previa iscrizione compilando il form: https://formazione.iuse.it/eucompetitions/eu-careers-lab-giugno-2022/

Il Presidente dell’Istituto Universitario di Studi Europei, Piercarlo Rossi, ha dichiarato: “Dal 1952 lo IUSE è un punto di riferimento per studenti e professionisti in ambito europeo, giuridico ed economico. Da sempre l’obiettivo è rendere l’alta formazione accessibile a chiunque, con master e corsi di qualità che rispondano alle esigenze del mercato. Anche European Careers Lab va in questa direzione, per offrire anche a studenti e neolaureati la possibilità di frequentare un corso di alto livello, aggiornato alle ultime modifiche apportate ai processi di selezione delle istituzioni europee. Una proposta formativa che si è evoluta negli anni, raccogliendo grandi risultati e aiutando numerosi studenti a trovare il proprio posto nelle istituzioni europee”.

 

Partner del corso è Iusefor (https://iusefor.it/).

Parità e diritti delle donne sul lavoro da Luana D’Orazio ad AstroSamantha

A un anno dalla morte dell’operaia ventiduenne Luana D’Orazio, stritolata il 3 maggio 2021 da un orditoio in una fabbrica tessile a Montemurlo (Prato), seguita a breve tempo da quella di Laila El Harim, schiacciata il 4 agosto 2021 da una fustellatrice in uno scatolificio a Camposanto sul Panaro (Modena), per celebrare tutte le mamme e tutte le donne, Sicurezza e Lavoro allestisce all’impianto sportivo comunale “Faccioli”, in via Aristide Faccioli 72/A a Torino, la mostra di vignette “Parità e diritti delle donne sul lavoro da Luana D’Orazio ad AstroSamantha”, realizzate dal cartoonist Tiziano Riverso per l’associazione Sicurezza e Lavoro.

La mostra, visitabile gratuitamente fino  al 9 luglio 2022, è un’anteprima del progetto “Comics at Work”, ideato da Sicurezza e Lavoro per raccogliere e valorizzare i fumetti sul lavoro in Italia.

L’iniziativa rientra nel progettoFaccioli per il Sociale”, creato da Sicurezza e Lavoro con la società sportiva Femminile Juventus Torino asd per promuovere lavoro, cultura, diritti e inclusione sociale attraverso lo sport.

È possibile richiedere l’allestimento della mostra, eventualmente accompagnata da dibattito e/o workshop sul tema dei diritti delle donne sul lavoro, anche attraverso l’utilizzo del fumetto, scrivendo a contatti@sicurezzaelavoro.org.

AIEF potenzia il sostegno ai nuclei familiari e la presenza sul territorio

Giornata Internazionale della Famiglia

L’Associazione Infanzia e Famiglia AIEF ha inaugurato il CENTRO AIEF TORINO NORD con i suoi 4 sportelli di aiuto per famiglie e bambini. E’ il secondo CENTRO che AIEF apre a Torino, a distanza di un anno dopo quello situato a Mirafiori Sud. Ospite speciale la concorrente dello Junior Eurovision Song Contest Marta Viola.

Il 15 maggio, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, l’Associazione Infanzia e Famiglia AIEF ha inaugurato in Via Vistrorio 46/B (TO) il nuovo CENTRO AIEF TORINO NORD, il secondo a distanza di un solo anno dopo quello situato inaugurato a Mirafiori Sud.
L’apertura dell’evento inaugurale ha visto l’esibizione della già concorrente dello Junior Eurovision Song Contest Marta Viola.

Numerosi i partecipanti e le Istituzioni presenti: dalle Circoscrizioni 5 e 6, il Comune di Torino, la Regione Piemonte, il Parlamento, la Questura di Torino.
Dagli interventi è emerso quanto sia importante e urgente porre l’attenzione e agire in maniera concreta e mirata nei quartieri più fragili della città. L’Associazione AIEF da sempre opera sul territorio e, soprattutto, nelle zone più in difficoltà, a sostegno delle famiglie, mettendo in campo ogni azione possibile per tutelare i nuclei familiari esistenti e sostenerne la nascita di nuovi. Ed ecco che, seguendo il format del primo CENTRO AIEF situato a Torino in Via Farinelli 36/9, il nuovo CENTRO AIEF TORINO NORD aiuterà, con sportelli di primo aiuto e sostegno, le famiglie dei quartieri della zona.

“Il Presidente Mattarella ha richiamato l’attenzione di tutti al calo della natalità e ha richiesto tempestive politiche per la famiglia. AIEF dal 2018 è impegnata, attraverso il volontariato e la solidarietà, a sostegno dei nuclei familiari del territorio proprio perché siamo consapevoli che un Paese che non investe nell’infanzia e nella famiglia è un Paese che fa fatica a guardare al futuro. Il nuovo CENTRO AIEF TORINO NORD, con i suoi quattro sportelli di primo aiuto e tutte le attività, sarà il nuovo punto di riferimento per il sostegno e il supporto ai nuclei familiari dei quartieri di Torino Nord.”, commenta Tommaso Varaldo, presidente AIEF.

Il nuovo CENTRO AIEF TORINO NORD è stato aperto grazie al sostegno della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza e al contributo dell’azienda Spazio Impianti Srl. I numerosi volontari AIEF hanno messo a disposizione il loro prezioso aiuto al fine del compimento dei lavori.

In occasione dell’evento è stato presentato e distribuito il primo numero del giornale della Fondazione AIEF per l’infanzia e l’adolescenza: L’AIEF, Cultura e Solidarietà.
Il periodico, diretto dalla scrittrice Sabrina Gonzatto, racconterà, con quattro numeri all’anno, le attività di AIEF e sarà uno spazio dedicato alla cultura e ai progetti solidali del territorio
Il progetto non solo vede la partecipazione di importanti firme del giornalismo ma dà spazio e coinvolge anche i giovani che vogliono affacciarsi per la prima volta al mondo del giornalismo.

 

Accolti ad Arte: Torino città pilota dell’inclusione con Fondazione CRT e Fondazione Paideia

 LABORATORIO DI INCLUSIONE NEI MUSEI E LUOGHI DELLA CULTURA
Risultati e prospettive di “Operatori museali e disabilità”, l’innovativo progetto di Fondazione CRT e Fondazione Paideia per formare il personale di settore ad accogliere i visitatori in difficoltà
 
Torino città pilota dell’inclusione con Fondazione CRT e Fondazione Paideia. Compie dieci anni Operatori museali e disabilità, l’innovativo progetto di accoglienza e inclusione nei musei e nei luoghi culturali “firmato” dalle due fondazioni. Per l’occasione, il convegno Accolti ad arte, in programma lunedì 9 maggio alle OGR Torino, farà il punto sui risultati e sulle traiettorie di sviluppo del percorso di formazione del personale di settore sul fronte dell’accoglienza dei visitatori con bisogni specifici e disabilità. Nata dalla vocazione sociale che, da sempre, contraddistingue Fondazione CRT e Fondazione Paideia, l’iniziativa – evoluta quest’anno in Operatori culturali per l’inclusione – è stata in grado di anticipare il cambiamento e di puntare sul capitale umano.
In dieci anni di attività, il progetto ha realizzato 41 corsi di base, 31 seminari tematici di approfondimento, 8 corsi di prima alfabetizzazione di Lingua dei Segni Italiana applicata al contesto museale, 6 laboratori di produzione di storie sociali, 1 workshop di incontro con le buone prassi del territorio e 13 esperienze di replicabilità del modello torinese a livello nazionale. Complessivamente, hanno partecipato al progetto circa 300 realtà culturali italiane e oltre 1.100 operatori del settore.
Inizialmente rivolto alle istituzioni museali, il progetto si è ampliato a tutti gli operatori delle realtà culturali dopo la positiva esperienza formativa pilota in OGR, con l’obiettivo di formare il personale per accogliere al meglio tutti i visitatori, a partire da quelli con bisogni specifici e con disabilità.
Qual è l’impatto generato dalle attività formative svolte e quali le prossime “sfide”? “Accolti ad arte” tira le fila di 10 anni di inclusione, partendo anche dall’indagine che ha coinvolto – attraverso modalità e strumenti differenziati – gli oltre 1.100 operatori culturali che, dal 2012, hanno preso parte alle attività formative del progetto.
Gli obiettivi raggiunti, riconosciuti dai partecipanti indipendentemente dal ruolo ricoperto nell’istituzione culturale, sono accomunati dalla parola “cambiamento”: il progetto, secondo le risposte pervenute, ha generato infatti un cambiamento in termini di forma mentis rispetto alla visione della disabilità (intesa non come elemento discriminante, ma come una caratteristica distintiva della persona su cui far leva); un cambiamento in termini di cultura organizzativa rispetto ai temi dell’inclusione e dell’accoglienza (l’accessibilità culturale è diventata, in molti casi, una politica strutturale: oltre il 60% degli enti ha introdotto nuovi strumenti, come percorsi guidati, l’utilizzo di storie sociali, la collaborazione con altre associazioni); una crescente attenzione a una progettazione inclusiva e design for all pensata, fin da subito, per tutte le tipologie di pubblico e non adattata successivamente a bisogni speciali.
L’indagine raccoglie inoltre alcune suggestioni sui possibili step futuri del progetto: la sua estensione ad altre realtà culturali, con un maggior coinvolgimento del Ministero della Cultura; una formazione costante on boarding del personale e il commitment delle direzioni e delle istituzioni; la promozione del Marketing museum; la necessità di confronto e scambio delle best practice; una forma di riconoscimento per i musei che abbiano completato il percorso, una sorta di “certificazione di inclusione”.
Fondazione CRT e Fondazione Paideia hanno unito le forze per fare di Torino un laboratorio per l’inclusione con il progetto “Operatori museali”, oggi un modello di riferimento per molte realtà culturali italiane di eccellenza – afferma il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Questa buona pratica di welfare culturale e di comunità è inserita nella prima Agenda italiana della Disabilità, perché rende concreto il diritto alle pari opportunità: a partire da questo importante tassello dell’ecosistema dell’inclusione continueremo a progettare un futuro realmente a misura di tutti, insieme alle istituzioni, al Terzo Settore, al mondo profit e alla società civile”.
La bellezza dell’arte e il valore della creatività sono beni che devono essere realmente fruibili da tutti, proprio come avviene alle OGR Torino, il primo polo culturale italiano a essersi dotato di un decalogo dell’accessibilità degli eventi for all – dichiara Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT e CEO delle OGR –. Investiamo sulla formazione del capitale umano e sul rafforzamento delle competenze del personale dei musei per creare una vera e propria rete di ‘ambasciatori’ dell’accoglienza: questa è la strategia vincente per rendere i luoghi della cultura sempre più attrattivi, contemporanei e competitivi anche a livello internazionale”.
La collaborazione con Fondazione CRT per questo progetto, che da dieci anni offre occasioni di formazione, scambio e arricchimento per chi lavora nei musei e nel mondo della cultura, è un esempio di progettualità capace di evolversi per rispondere alle necessità e alle sollecitazioni dei destinatari, che nel tempo sono diventati a tutti gli effetti co-promotori del percorso formativo. In questi anni si è lavorato per potenziare le competenze trasversali degli operatori, strutturando percorsi che portassero all’ideazione di attività pensate per tutti partendo dai bisogni delle persone con disabilità, ma soprattutto ad un’attenzione ai temi della relazione e dell’accoglienza, perché questa rappresenta il primo e fondamentale momento di incontro tra il visitatore e la realtà museale o culturale” ha commentato Fabrizio Serra, Segretario Generale di Fondazione Paideia.
Operatori culturali per l’inclusione prevede l’opportunità di accedere alle attività formative sia in presenza, sia a distanza: la sede di Fondazione Paideia in via Moncalvo 1 ospiterà le prime, mentre la piattaforma Zoom permetterà di partecipare alle seconde. È prevista anche la possibilità di usufruire di consulenze per la progettazione e la realizzazione di attività formative ad hoc per quelle realtà che desiderano coinvolgere massivamente il proprio personale.
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Fondazione CRT
Nata nel 1991, la Fondazione CRT è la terza Fondazione di origine bancaria italiana per entità del patrimonio. Ha erogato finora oltre 2 miliardi di euro per più di 40.000 progetti per l’arte, la ricerca, la formazione, il welfare, l’ambiente e l’innovazione nel Nord Ovest, in una dimensione nazionale e internazionale. La Fondazione sperimenta anche interventi di venture philanthropy e impact investing per un impatto sociale e ambientale. Uno dei principali esempi a livello europeo è la riqualificazione delle OGR Torino, riconvertite in un innovativo centro internazionale per l’arte e la cultura, le start up, la ricerca. Attiva nelle principali reti internazionali della filantropia, la Fondazione CRT collabora con le Nazioni Unite e altre organizzazioni su scala globale, tra cui Rockefeller Philanthropy Advisors, per rafforzare l’integrazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile nei propri interventi.
Fondazione Paideia
La Fondazione Paideia opera ogni giorno per offrire un aiuto concreto ai bambini con disabilità e alle loro famiglie. Nata nel 1993 per iniziativa delle famiglie torinesi Giubergia e Argentero, Paideia si impegna per costruire una società più inclusiva, responsabile e attenta ai bisogni di tutti. Perché nessuna famiglia possa sentirsi sola e nessun bambino escluso.

Diritti, lavoro e uguaglianza con Deep Acts a Torino

Dal mese di giugno 2020 decorre “DEEP ACTS – Developing Emotional Education Pathways and Art Centered Therapy Services against gender violence”, progetto finanziato dal programma europeo “Rights, Equality and Citizenship” e curato da una partnership transnazionale di organizzazioni operanti in Italia, Portogallo e Spagna.

L’obiettivo principale del progetto consiste nell’offrire metodi innovativi e strumenti di lavoro specifici, che prevedono l’uso dell’arteterapia e dell’educazione emozionale, ai professionisti e alle organizzazioni che operano nella prevenzione della violenza di genere. La pubblicazione finale del progetto e gli specifici output realizzati sono scaricabili gratuitamente nelle lingue italiana, inglese, spagnola e portoghese da www.deepacts.eu/download.

 

Il progetto, che volge ormai al suo termine, presenta i suoi risultati nei giorni 21 e 22 maggio 2022 in Italia con un evento di due giorni a Torino – città in cui ha sede l’associazione capofila Fermata d’Autobus – che prevede una Show-Conference con interventi del team di ricerca, docufilm, performance di danza e spettacolo teatrale della compagnia Brahma Teatro, lo spettacolo teatrale “Máquina de Encarnar” creato dalla compagnia portoghese Asta e prodotto dal progetto, un workshop sull’Educazione Emozionale e uno sull’Arteterapia rivolto a professionisti con il rilascio di 15 crediti ECM.

 

L’ingresso alla Show-Conference è gratuito.

L’ingresso allo spettacolo teatrale Máquina de Encarnar è di € 9,00 l’intero e di € 6,00 il ridotto per studenti, under 18 e over 65.

I costi di iscrizione ai workshop è di € 20,00, comprensivo di ingresso allo spettacolo “Maquìna De Encarnar” e con rilascio di 15 crediti ECM, subordinato alla partecipazione a tutti gli eventi delle due giornate.

Informazioni complete, iscrizioni e programma completo in www.deepacts.eu/events .

LA SHOW-CONFERENCE CON DOCUFILM, PERFORMANCE DI DANZA E SPETTACOLO TEATRALE

21 maggio | dalle ore 8:30 alle ore 18:00

Ingresso libero previa iscrizione online: www.deepacts.eu/events

La show conference prevede la presentazione del lavoro svolto e degli output conseguiti con interventi del gruppo europeo di ricerca formato dal project manager Nazzareno Vasapollo e da esponenti dell’associazione italiana Fermata d’Autobus (capofila del progetto con sede a Torino), della cooperativa spagnola Rumbos, della compagnia teatrale portoghese ASTA (Covilhã) e delle associazioni italiane Nuovo Comitato Il Nobel per i Disabili (Gubbio) e Nuovi Linguaggi (Loreto).

Andrea Anconetani dell’associazione Nuovi Linguaggi presenterà il docufilm che ha realizzato seguendo le varie fasi del progetto.

Durante l’evento avranno luogo incursioni creative a cura della Compagnia Brahma Teatro:

Marco Beljulji si esibirà in “Flamenco e ibridazione di genere”, una performance fisica di danza sperimentale attorno alla tematica della lamentazione, dell’espressione della sofferenza, della violenza di genere e della rinascita del femminile;

Maria Grosso presenterà “Poesia ed espressione fonetica”, interventi recitativi intorno ai componimenti poetici di “Ipotenusa d’amore” di Alda Merini, alla ricerca del potenziale espressivo ed emotivo della parola, intesa in una dimensione di suono oltre che di significato;

Martina Sacheli curerà una performance di “Instant painting” dove i segni grafici diventano strumenti di comunicazione istantanea del sentimento e della dimensione emotiva.

Infine, Maria Grosso metterà in scena “Scatola Nera. Abuso d’amore”, spettacolo teatrale ispirato alle testimonianze delle ospiti di Fragole Celesti, la comunità terapeutica di Fermata D’Autobus per donne comorbili vittime di abuso, violenza e maltrattamento.

 

LO SPETTACOLO TEATRALE MAQUÌNA DE ENCARNAR

21 maggio | ore 21:00

Biglietto d’entrata: € 9,00 – Studenti, under 18 e over 65: € 6,00

Registrazione e vendita biglietti: www.deepacts.eu/events

“Maquìna De Encarnar” è lo spettacolo teatrale realizzato dalla compagnia portoghese ASTA, nell’ambito del progetto, una pièce teatrale di alto impatto emotivo sulla violenza di genere che viene portata in tournée In Italia, Portogallo e Spagna.

Quattro attori e due musicisti mettono in scena una performance nuda e cruda in un atto unico che esplora il paradosso e la violenza delle relazioni tra esseri umani.

È una “macchina” che vuole trasformare un atto teatrale passivo in una manifestazione artistica di allarme! Una lotta in uno spazio chiuso, disonesto, dove la vittima è già scelta.

La compagnia si è ispirata ai movimenti femministi internazionali quali Guerrilla Girls, Pussy Riot, Colectivo Las Tesis, #8M. Al lavoro sul campo delle reti nazionali e internazionali, alle campagne di associazioni e organizzazioni contro la violenza. Ad artisti che hanno dedicato la propria vita ed il proprio lavoro ad allertare, a provocare sentimenti, a scoprire nella bellezza dell’arte un nuovo modo di combattere. Alla musica, contemplando anche i contenuti maschilisti di molte canzoni romantiche e popolari.

 

I WORKSHOP DI EDUCAZIONE EMOZIONALE E DI ARTETERAPIA

22 maggio | ore 9:00 > 13:00 e ore 14:00 > 18:00  |  Posti disponibili limitati alla capienza del Teatro.

Il costo d’iscrizione è di € 20,00, comprensivo di ingresso allo spettacolo “Maquìna De Encarnar” e con rilascio di 15 crediti ECM subordinato alla partecipazione a tutti gli eventi delle due giornate.

Verranno accettate le iscrizioni di aventi requisiti nell’ordine cronologico di saldo della quota d’iscrizione.

I workshop sono riservati a professionisti addetti ai lavori.

Sia per l’educazione emozionale che per l’arteterapia, il progetto DEEP ACTS, partendo da uno studio di base, ha messo a punto Linee Guida metodologiche e un curriculum per attività laboratoriali destinate a vittime di violenza. I due workshop intendono trasferire ai professionisti interessati strumenti e metodi costituiti per i quali è possibile scaricare gratuitamente i relativi prodotti in italiano, spagnolo, portoghese e inglese nel sito del progetto ai link di seguito indicati.

Dalle ore 9:00 alle ore 13:00 il Workshop di Educazione Emozionale viene condotto da Irene Rodríguez García, María del Mar García Candau e Lilian de Martino della cooperativa spagnola Rumbos. I prodotti correlati possono essere scaricati da www.deepacts.eu/educazione-emozionale

Dalle ore 14:00 alle ore 18:00 il Workshop di Arteterapia è a cura dell’associazione Fermata d’Autobus con interventi di Tommaso Calore Carola Lorio e Simona Olivieri. I prodotti correlati possono essere scaricati da www.deepacts.eu/arteterapia-2.

Possono iscriversi le seguenti figure professionali:

– Medici chirurghi: neurologi, neuropsichiatri infantili, psichiatri, psicoterapeuti

– Psicologi: psicologi, psicoterapeuti

– Educatori Professionali

– Assistenti Sanitari

– Infermieri

– Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica

– Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva

– Arteterapeuti

 

Il medico e la psicoanalisi

Lunedì 16 maggio 2022 ore 19.00 via Guastalla 13 bis – Torino

Secondo incontro di

 PRATICHE DI PSICOANALISI LACANIANA “IL MEDICO E LA PSICOANALISI”

A cura dell’Istituto di Specializzazione in Psicoterapia IPOL di Torino

 

 Riceviamo e pubblichiamo

In che modo la formazione in psicoterapia psicoanalitica lacaniana può orientare il lavoro dello psicologo e del medico nel campo di applicazione del Diritto e della Legge alle questioni inerenti il disagio psichico?

 

Prosegue il ciclo di incontri dal titolo “Pratiche Lacaniane” organizzato dallIstituto IPOL di Torino per incontrare giovani psicologi e medici interessati all’applicazione della teoria e della pratica clinica psicoanalitica in relazione ad alcuni ambiti di lavoro di grande rilievo e attualità sociale.

L’incontro ad ingresso libero e gratuito sarà presieduto da Maria Laura Tkach psicologa, psicoterapeuta, psicoanalista, socia e docente di IPOL, membro della SLP e dell’AMP, socia del Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei.

 

INTERVERRANNO:

Maria Bolgiani: psicoanalista, psichiatra presso ASL Città di Torino, membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi e dell’Associazione Mondiale di Psicoanalisi, docente dell’Istituto IPOL, socia fondatrice del Centro Psicoanalitico di trattamento dei malesseri contemporanei onlus.
Carla Olivetti: Laurea in Medicina e Chirurgia, specialista in Medicina Interna, specializzata in psicoterapia all’Istituto IPOL e iscritta nell’elenco degli psicoterapeuti del Piemonte, partecipante alle attività della SLP, socia e collaboratrice alla docenza di IPOL.
Vanessa Leone: Laurea in Medicina e Chirurgia, specialista in Psichiatria, lavora presso il Servizio per le dipendenze dell’ASL Città di Torino, partecipante alle attività della SLP, collaboratrice alla docenza e socia di IPOL.
Sabrina Guidi: Medico chirurgo, specialista in Scienze dell’alimentazione, SS dietetica e nutrizione clinica ASL TO4, psicoterapeuta,  collaboratrice alla docenza e socia IPOL, partecipante alle attività della SLP.

 

Per info e iscrizioni: info@istitutoipol; altreattività@istitutoipol.it

 

Arriva la Giornata del gioco libero all’aperto

La ricorrenza sarà sancita da una legge regionale l’ultimo sabato di maggio.

Già partite le lettere di informazioni per tutti i Comuni. L’esponente della giunta regionale Chiara Caucino, Assessore alla Famiglia,  è convinta che dopo chiusure e distanziamenti sia giusto restituire ai bambini i cortili e le piazze. E che in un mondo sempre più freddo e “digitale” occorra promuovere l’attività ludica en plen air, sostenendo la socializzazione e il movimento, evitando che il tempo libero dei nostri figli si esaurisca esclusivamente davanti a uno schermo, qualunque esso sia.

Giocare in libertà, ritrovare lo spirito di un tempo, quando i cortili pullulavano di bambini che socializzavano divertendosi, crescendo seguendo abitudini e modelli ben lontani da quelli di oggi, che vedono – purtroppo con sempre più frequenza – i videogiochi e la tv a farla da padroni. Ecco perché la Regione Piemonte, su iniziativa dell’assessore alla Famiglia, ha istituito la «Giornata del gioco libero all’aperto» l’ultimo sabato del mese di maggio (il 28), dedicata a promuovere l’importanza della libertà di movimento e di gioco dei bambini e delle bambine che, attraverso di esso, sperimentano libertà di relazione e di pensiero, scegliendo ed orientando la propria azione secondo la loro età e la loro naturale curiosità, i propri bisogni ed il grado di autonomia.

Così, da adesso, ogni anno la Regione individuerà e sosterrà azioni di comunicazione trasversale rispetto alle attività promosse e realizzate dai Comuni relative alla celebrazione della giornata che, come detto, cadrà sempre l’ultimo sabato di maggio. Per questo è stato messo in campo un investimento di 10mila euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. La Regione ha quindi scritto, già prima di Pasqua, una lettera a tutti i Comuni per coinvolgerli nell’iniziativa auspicando una larga adesione.

Per l’assessore regionale alla Famiglia, in particolar modo dopo le sofferenze provocate dai lock down e dai distanziamenti sociali imposti dalla pandemia, è doveroso mettere in campo azioni che favoriscano il gioco all’aperto, uno strumento non soltanto di divertimento, ma fondamentale per la socializzazione e la crescita degli individui. Ecco perché l’istituzione della “Giornata del gioco libero all’aperto”, dedicata a promuovere l’importanza della libertà di movimento e di gioco dei bambini e delle bambine che, attraverso di esso, sperimenteranno libertà di relazione e di pensiero, scegliendo ed orientando la propria azione secondo la loro età e la loro naturale curiosità, i propri bisogni ed il grado di autonomia. A dimostrazione di quanto l’assessore tiene a questo evento la Regione Piemonte è in procinto di istituzionalizzare la Giornata con legge regionale.

In occasione della prima Giornata verrà organizzato un momento di incontro mediatico per presentare ai principali organi di informazione le diverse iniziative regionali messe in campo in favore della promozione del benessere dei bambini e delle loro famiglie, tra cui rientra, a pieno titolo, la “Giornata del gioco libero all’aperto”. L’assessore regionale alla Famiglia auspica che questa iniziativa spinga le famiglie a “tornare indietro” rendendosi conto dell’importanza del gioco libero che non vuole mettersi in contrapposizione con le nuove forme di intrattenimento elettroniche – anch’esse importanti – ma un’alternativa complementare in cui poter giocare “nella realtà”, se così si può dire, a contatto con i propri amici in un mondo sempre più freddo e digitale.

Un piano triennale contro le nuove povertà Dalla Regione 95 milioni

 

Si tratta di un’azione molto importante che prevede l’impiego di risorse, per il triennio, di quasi 95 milioni di euro e di 36.828.000 solo per il 2021. Ecco tutti i dettagli. L’assessore regionale alla Famiglia Chiara Caucino ha espresso grande soddisfazione, evidenziando che fin dal primo giorno il contrasto alle nuove povertà – aggravate poi in particolare poi dall’emergenza Covid –  è stato al centro della sua azione politica.

 

La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore alla Famiglia, ha approvato  il  Piano regionale per gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà per il triennio 2021-2023: si tratta dello strumento di programmazione dei servizi necessari a garantire il livello essenziale delle prestazioni per l’attuazione a livello regionale del Reddito di Cittadinanza.

Il Piano esplicita e sintetizza gli obiettivi da perseguire, le azioni da mettere in campo, il modello di governance territoriale da implementare e i risultati attesi da raggiungere per attuare un sistema di contrasto alla povertà, in tutte le sue differenti forme.

Per quanto riguarda le risorse che sono dedicate al Piemonte  e nello specifico a tutti gli  Ambiti territoriali  stiamo parlando per il triennio di quasi 95 milioni di Euro e per il 2021 di 36.828.000 ( per la loro suddivisione si veda l’allegato).

L’articolazione del Piano sociale nazionale e del successivo Piano Povertà riflette le tre funzioni individuate normativamente: attuazione dei livelli essenziali connessi al reddito di cittadinanza (rafforzamento del servizio sociale professionale –  non si possono seguire correttamente le persone in difficoltà se non vi sono gli Operatori); interventi e servizi in favore di persone in povertà estrema e senza dimora (la dignità delle persone in strada va salvaguardata, non solo nelle emergenze, per favorire un loro riaggancio alla società); sperimentazione interventi in favore di coloro che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria (careleavers).

Nelle scelte programmatiche che la Regione Piemonte descrive all’interno del Piano si sono sottolineati alcuni concetti fondamentali:

  • INTEGRAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ E DELLE RISORSE: le risorse a disposizione per il contrasto alla povertà provengono da fonti di finanziamento diverse che è necessario riuscire ad integrare per aumentarne l’efficacia
  • COSTRUZIONE DI UN WELFARE PLURALE: che si concentri su processi di innovazione sociale, che favorisca l’integrazione tra le azioni del pubblico e del Terzo settore  e che favorisca la partecipazione al mercato del lavoro riconoscendolo uno dei fattori rilevanti dell’integrazione sociale, insieme alle esigenze, sociali, sanitarie ed abitative
  • APPROCCIO ALLA PERSONA: approccio organizzativo che cerchi di ricondurre al centro la persona, nella sua unità, e i suoi bisogni
  • VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE: è un approccio fondato sull’accesso, la valutazione multidimensionale, la presa in carico e la definizione di un progetto individualizzato che definisce i sostegni necessari alla persona verso una sua autonomia
  • STANDARDIZZAZIONE DEI SERVIZI: potenziamento dei servizi verso la costruzione di minimi comuni denominatori riscontrabili in tutti i punti di accesso del sistema.

Con riferimento alle risorse per gli interventi e servizi in favore di persone in condizione di povertà estrema e senza dimora, per quel che concerne la quota riservata ai comuni capoluogo delle città metropolitane, la Regione conferma la delega al Comune di Torino per la programmazione e l’utilizzo delle risorse destinate al comune capoluogo regionale; per quel che concerne le risorse a favore della Regione, le stesse vengono ripartite in quota uguale tra i sette Ambiti Territoriali della Regione Piemonte su cui insistono le 7 città capoluogo della Regione e gestite direttamente dagli stessi, sulla base dei seguenti criteri.

Per l’assessore regionale alla Famiglia quello di oggi è un passaggio fondamentale in quanto il contrasto alla nuove povertà – acuite in maniera drammatica dall’emergenza Covid19 è – è sempre stato al centro della sua azione politica e di quella di tutta la giunta. Un risultato importante che andrà ulteriormente rafforzato in futuro con politiche in grado di sostenere, sempre con maggiore efficacia, le fragilità.

 

La telepatia

Telefoni, computer e Internet sono forse, al momento, sorta di protesi che ci permettono di trasmettere i pensieri a distanza, in attesa di risvegliare latenti facoltà telepatiche?

Se prestiamo attenzione a quanto succede nelle nostre vite, oltre i comuni impegni legati a quella che può essere definita “la vita elementare”, ovvero quella che ci costringe a svolgere mansioni quali il dover lavorare, fare la spesa, riordinare la casa, e così via, ci possiamo rendere conto che, talvolta, possono rendersi evidenti alcune manifestazioni che, a una osservazione superficiale, sembrerebbero impossibili a verificarsi. Dapprima non le accettiamo, le releghiamo nel campo delle coincidenze, ma se solo riuscissimo a focalizzare temporaneamente la nostra attenzione su queste potremmo scoprire un lato nascosto della nostra mente scoprendo che, forse, non è poi così sbagliato credere di poter inviare nella testa di qualcun altro un nostro pensiero. Seosserviamo una tale manifestazione, senza cadere nella trappola della critica, possiamo notare con relativa facilità e con un certo qual stupore, come tutti quanti noi ci si ritrovi a essere in qualche modo interconnessi. Qualunque parola noi si dica, qualsiasi movimento si faccia, rilascia una certa energia radiante, tale da essere avvertita da quanti si trovano attorno a noi; come nel caso di un’onda che si irradia in una soluzione liquida, si vengono a creare interferenze capaci di essere avvertite da quanti sono attorno a colui che irradia l’onda. Abbiamo tutti avuto modo di ascoltare frasi del tipo: “L’innamorata era radiosa”, la sua felicità si poteva cogliere sotto forma di luce, risplendente nei suoi occhi. Non si tratta di semplici modi di dire, ma ogniqualvolta ci si innamora, quando si provano intense emozioni, o si segue un percorso di crescita, si emette una energia particolare avvertibile non solo da noi, ma anche dalle persone che più ci sono vicine e oggi la Scienza conferma quanto era già stato percepito da studiosi di epoche remote, privi di quanto offre oggi la moderna tecnologia: siamo esseri in grado di comunicare e di emettere luce, una luce che può venire colta da chi ci è vicino e non solo. Èopinione sempre più diffusa fra gli studiosi che tale energia possa permettere una comunicazione “sottile” diretta fra le menti di persone particolarmente sensibili che potrebbero essere in grado di poter ricevere i pensieri di altre persone, inviati loro intenzionalmente. Si tratta di una vera e propria trasmissione del pensiero, conosciuta come “Telepatia”, ipotetica capacità di comunicare con la mente, cioè senza l’uso di altri sensi o strumenti, un vero e proprio dialogo tra cervello e cervello, senza l’utilizzo di altri strumenti. La telepatia, dal greco “tele” che significa “a distanza” e “pathos” tradotto come “affetto”, consiste nel riuscire a trasmettere informazioni a qualcuno attraverso la mente, ma attraverso un canale sconosciuto. È stata studiata con impegno crescente a cominciare dalla fine del 1800, quando i curiosi sentirono che troppe coincidenze dovevano nascondere qualcosa. Dopo tutto, a chi non è successo di pensare intensamente a una persona e di vedersela comparire “casualmente “davanti ai propri occhi? Mai pensato a un argomento e poi qualcuno ve ne ha parlato? Pure coincidenze che hanno portato i parapsicologi a studiare il fenomeno. Sovente si oppone notevole resistenza ad accettare l’esperienza, si cancella dalla memoria,attribuendo l’incontro ad una mera coincidenza, una semplice casualità, poiché il meccanismo che ha causato l’esperienza è stato, a lungo, ignorato dalla Scienza classica, positivista e giustamente inflessibile nell’accettare quanto non può essere dimostrato a livello sperimentale e riprodotto a piacere, con risultati positivi.

In realtà è possibile che non si disponga ancora della idonea tecnica capace di evidenziare un fenomeno che si verifica nella maggior parte dei casi inconsciamente e spontaneamente, in particolare nel corso di un forte spavento o di una intensaemozione; in simili condizioni pare venga a slatentizzarsi un blocco inconscio interiore che impedisce la realizzazione di una simile facoltà. Così succede che, nei confronti della telepatia, si provi l’identica diffidenza provata con la magia: o la si accetta, ola si nega. Nonostante i numerosi studi in ambito scientifico, non si è ancora in grado di dimostrare che esiste una particolare categoria di individui particolarmente dotati, capaci di far giungere il loro pensiero, o anche solo frammenti di questo a altre persone dotate di buona ricettività. E’ impossibile citare tutti i numerosi tentativi per provarne la reale esistenza eppure uno fra gli studi più recenti e interessanti, risalente al 2014, nella città indiana di Thiruvananthapuram un soggetto ha pensato un semplice “ciao” con l’intenzione di inviarlo direttamente al cervello di un’altra persona seduta in un laboratorio di Strasburgo, a circa 7.700 chilometri di distanza. Più tardi, ha provato a dire “ciao” con lo stesso risultato: per la prima volta, due cervelli si sono salutati direttamente e consapevolmente, grazie alle nuove tecnologie di interazione con il cervello umano. L’esperimento è stato reso possibile grazie all’utilizzo di particolari caschi indossati dai due sperimentatori lontani fra loro migliaia di chilometri; le tecnologie di accoppiamento mentale hanno permesso un collegamento diretto, senza fili e cosciente tra le due persone, anche se il leader dell’esperimento, il fisico Giulio Ruffini, spiega che “è solo un umile primo tentativo di comunicazione cervello-a-cervello”. Grazie ai caschi indossati i pensieri del soggetto in India sono stati interpretati come impulsi elettrici e codificati attraverso il computer; quindi, trasmessi successivamente in rete a un dispositivo che ha reinterpretato e codificato il segnale in impulsi, generando una scarica elettromagnetica sulla corteccia cerebrale del soggetto a Strasburgo e permettendogli di capire il messaggio.Fondamentalmente il pensiero viene tradotto in codice binario, composto da 1 e 0, che compongono la parola, in questo caso “ciao”, che corrisponderebbe alla seguente stringa numerica  01101000 01101111 01101100 0110000, ha raggiunto il ricevente che, grazie allo strumento posto sulla parte posteriore della testa,genera un campo elettrico capace di attivare i neuroni originando una sorta di riflesso uguale a quello causato dal colpo che l’ortopedico, con l’apposito strumento, utilizza per testare il riflesso rotuleo . Senza un riflesso, il codice è 0, se è generato è 1, e questo si ripete fino alla formazione della parola. Ci vogliono circa 30 secondi dal momento in cui il mittente invia il suo pensiero fino a quando il ricevitore lo percepisce. Un metodo indaginoso, non alla portata di tutti, ma che ha fornito una prima prova della possibilità di trasferire il pensiero a un’altra mente, tanto da rendere sempre più credibile la possibilità che, in un futuro non troppo lontano, sarà resa possibile la comunicazione mentale diretta fra due persone, vedendo concretizzarsi il sogno che da sempre accompagna l’umanità, come evidenziato dagli esperimenti del grande matematico Pitagora che, già nel 540 a.C.,sosteneva di poter trasmettere, grazie ad uno specchio particolare, informazioni scritte sulla luna, rendendo agevole la loro lettura potendo così la comunicazione a distanza, forse una forma velata per poter parlare di telepatia?  

È singolare che un altro studioso vissuto nel 1500, il mago Cornelio Agrippa affermi di poter trasmettere a grande distanza immagini e parole esponendole di notte ai raggi lunari e che, nel 1600, Athanasius Kircher riferisca di poter utilizzare uno specchio a tronco di cono, riuscendo a trasmettere informazioni con lo stesso metodo utilizzato da Pitagora. Tentativi di comunicare a distanza molto interessanti in epoche in cui non erano ancora nemmeno stati pensati i telefoni, i computer e Internet, oggi presenti e diffusi capillarmente nella nostra società, oggetti a cui non riusciamo più a rinunciare almeno per il momento, a meno di non cominciare ad immaginarli come supporto del nostro pensiero, una sorta di protesi a cui oggi ci appoggiamo e di cui, forse, in un prossimo futuro, potremo fare a meno, riuscendo a comunicare utilizzando solo le nostre facoltà mentali, al momento ancora addormentate.

Alessandro Rodolfo Neri