Numerose e variegate attività sociali
I cittadini torinesi spesso associano il nome della cooperativa Arcobaleno alla ben nota raccolta della carta porta a porta, ma la realtà di questa cooperativa risulta ben più complessa e variegata.
“La cooperativa Arcobaleno – spiega il suo Presidente Tito Ammirati – quest’anno compie il suo trentesimo anno di vita; per la nostra stessa natura di cooperativa sociale, esprimiamo un’attività di lavoro capace di offrire opportunità a persone svantaggiate che, altrimenti, non potrebbero averle.
Siamo da sempre alla costante ricerca di equilibrio tra il fare impresa e avere cura della persona e dell’ambiente”.
“La prima iniziativa con cui abbiamo avviato l’attività – spiega il Presidente Ammirati – è stato il progetto Cartesio, il servizio della raccolta di carta e cartone, reso iconico e indimenticabile dall’inconfondibile cestino giallo da 50 litri, che veniva posizionato negli androni dei condomini torinesi.
Il servizio Cartesio – aggiunge il Presidente- effettuato per conto di Amiat, viene svolto con il sistema del porta a porta, senza costi aggiuntivi, a vantaggio di tutti coloro che pagano la tassa raccolta rifiuti, dai privati agli uffici, dalle ditte alle grandi utenze. Si tratta della sezione della cooperativa he ha il maggior numero di addetti, 180, nata nel lontano 1993, attraverso una iniziale fase di sperimentazione.
Il Circolo di Legambiente, insieme al Comune di Torino, proposero, infatti, una sperimentazione di questa raccolta differenziata nell’area del quadrilatero storico torinese. La situazione oggi risulta profondamente cambiata, essendo approdati alle eco isole, dove, nella Spina 3, sono presenti anche i cassoni dedicati alla carta. Nel corso degli anni si è modificata la tipologia di raccolta cartacea; oggi prevale la presenza del cartone su quello della carta, essendo diminuito il consumo individuale di riviste e quotidiani. All’inizio della raccolta, a partire dal ’93, i mezzi noleggiati erano soltanto due e le persone impiegate sei.
Nel ’95 Amiat e il Comune di Torino diedero vita a un appalto triennale. Il primo luglio 1995 nacque ufficialmente il servizio Cartesio. Poco dopo i cestini di cartone, che erano stati adottati per la raccolta della carta, furono sostituiti dai cestini di plastica e, in seguito, questi sarebbero stati internalizzati dentro i cortili dei condomini”.
“Attualmente – aggiunge il Presidente Ammirati – ci troviamo di fronte a una situazione ibrida; una parte di Torino espone questi cassonetti; in altri quartieri torinesi la raccolta avviene ancora all’interno delle abitazioni. Amiat sta affrontando questo processo di cambiamento e gli ultimi quartieri coinvolti sono quelli di vanchiglia e Vanchiglietta”.
“In realtà la filosofia della nostra cooperativa- prosegue il Presidente Ammirati – è sempre stata, sin dall’inizio, quella di investire nell’innovazione e nelle nuove imprese. Nel lontano 2008 abbiamo iniziato a installare impianti fotovoltaici, settore nel quale avevamo impiegato 34 addetti. Questa sezione è poi stata chiusa per il cambiamento delle esigenze di mercato.
Abbiamo poi instaurato delle relazioni strutturate con il mondo accademico e l’Università di Torino per avviare alcuni progetti di ricerca sulle alghe, dalle quali poter poi ricavare un combustibile, rendendoci in seguito conto che si sarebbe trattato di un processo troppo costoso da poter essere realizzato”.
“Questi quattro lunghi anni di confronto con i professori dell’Università – aggiunge il Presidente – ci hanno suggerito un nuovo modo di processare le materie vegetali per ricavare del materiale adatto al mondo della nutraceutica. Biosfered e Abel sono due aziende controllate da Arcobaleno, che si occupano dellacommercializzazione e della produzione di materie vegetali per il mondo della nutraceutica .
Abel Nutraceuticals sviluppa e utilizza tecniche estrattive all’avanguardia per la creazione di estratti botanici per gliintegratori alimentari e produce innovativi trasformati vegetali funzionali per il settore alimentare.
Gli estratti sono ottenuti facendo uso di tecniche innovative e dell’utilizzo di tecnologie a basso impatto green. L’agenzia ha ricevuto la certificazione ISO 22000 inerente la sicurezza in campo alimentare”.
“Un’altra attività di cui da anni abbiamo iniziato a occuparci – prosegue il Presidente della Cooperativa Arcobaleno – è quelladella gestione della logistica e del trattamento dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettriche e elettroniche (RAEE). Si tratta di rifiuti che richiedono un processo in accordo a particolari normative, eseguito da aziende specializzate, per evitare la tossicità di alcune materie prime costituenti, che potrebbero arrecare danni all’ambiente e alle persone. Tra questi rifiuti figurano piccoli e grandi elettrodomestici, apparecchiature informatiche e telefoniche.
Tale attività viene svolta dalla Transistor, azienda controllata dalla cooperativa che, grazie alla lavorazione di rifiuti elettronici e informatici, recupera materie prime seconde”.
“Le persone che lavorano nella cooperativa Arcobaleno – precisa il Presidente – sono oggi in tutto 310. Abbiamo una sede in via Paolo Veronese 202; nel 2008, per venire incontro a un’esigenza da parte di una cooperativa sociale di Chivasso, l’abbiamo incorporata e, così, Cascina Rapella è diventata la seconda sede di Arcobaleno, presente nella frazione La Mandria di Chivasso. La terza sede è poi nata a Leini’, dove abbiamo trasferito l’attività legata al recupero dei rifiuti elettronici e informatici. Nascerà una quarta sede a Mappano, che ospiterà l’attività di produzione degli estratti vegetali.
La cooperativa Arcobaleno si occupa anche di un prezioso servizio di digitalizzazione e archiviazione, vale a dire di dematerializzazione dell’archivio fisico, per poter usufruire più facilmente di quello sotto forma digitale. Offriamo inoltre un servizio di distruzione certificata di documenti secondo gli standard di GDPR”.
Ultima attività in ordine di tempo in cui la cooperativa è impegnata, insieme a quaranta realtà piemontesi che operano nel sociale, è rappresentata dalla presentazione di una proposta di legge regionale d’iniziativa popolare per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico.
“L’esperienza di Arcobaleno come cooperativa sociale di inserimento lavorativo – spiega il suo Presidente Ammirati – ci ha portato a conoscere molto spesso e da vicino gli effetti disastrosi che accompagnano questo fenomeno che di giocoso e piacevole non ha nulla. La risposta è a due livelli, quello di sostegno, cura e vicinanza a chi ne cade vittima, e quello di costituire delle reti che accrescano la capacità di incidere sulle scelte che le istituzioni devono saper assumere. Auspichiamo che il percorso avviato ci consegni una legge che consideri il problema come merita, che non trasformi le persone in vittime sacrificali per affari melmosi.
In questi trent’anni il nostro obiettivo è rimasto sempre lo stesso: garantire qualità dei servizi offerti e simultaneamente offrire opportunità a persone con fragilità diffuse, insomma trent’anni da funamboli!”.
MARA MARTELLOTTA