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Il mental coaching approda a Palazzo Lascaris

Incontro  con le mental coach Irma Battista e Amanda Gesualdi

 

Il mental coaching può diventare uno strumento molto utile in questa fase post pandemica.

Hanno illustrato l’importanza della disciplina del mental coaching, a Palazzo Lascaris, in Sala Viglione, nell’ambito di un evento patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte e dall’associazione AZIMUT, giovedì 13 ottobre scorso, due mental coach professioniste, Irma Battista e Amanda Gesualdi. All’incontro ha anche partecipato Fabrizio Vespa, alla guida dell’Associazione Azimut, che si occupa di trovare spazi espositivi e gallerie, promuovendo un lavoro di tutoraggio nei confronti dei giovani che si affacciano sul versante dell’arte.

 

Il mental coaching si propone di portare un contributo fondamentale in sostegno al mondo adolescenziale,  dopo i due anni bui della nostra storia umana, dovuti al Covid 19.

“L’adolescenza oggi risulta un lasso di tempo che va dai dodici ai venti anni – spiega Amanda Gesualdi – e la stessa pubertà sta anticipando sempre di più la sua comparsa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato di “trauma collettivo da Covid 19”, vale a dire l’emergenza sanitaria ha provocato traumi di natura psicologica soprattutto negli adolescenti, costretti al lockdown e a rimanere per ore di fronte agli schermi del pc”.

“Il 30% dei genitori – aggiunge Amanda Gesualdi – ha riscontrato nei figli un uso eccessivo dei social network e la stessa organizzazione ‘Save the children’ ha elaborato un rapporto dal titolo ’Riscriviamo il futuro’. I giovani adolescenti hanno mostrato una difficoltà crescente nella concentrazione e nel far ritorno a una vita sociale normale; solo il 59% di essi comunica queste sensazioni negative in famiglia. Un adolescente su 4 presenta i sintomi tipici della depressione e dell’ “ essere costantemente sotto tono”. Risulta fondamentale intercettare il disagio mentale nei ragazzi e intervenire utilizzando strumenti adeguati”.

“Un altro fenomeno estremamente preoccupante rilevato nel 51 per cento dei bambini e adolescenti – ha precisato Amanda Gesualdi – è stato quello del bullismo, diffuso anche a scuola.

La scuola non è soltanto sede di didattica, ma deve svolgere un importante ruolo educativo, ma non sempre riesce in questo delicato compito. Il mental coaching può essere uno strumento fondamentale per far riaffiorare e educare gli adolescenti alle emozioni”.

“Ogni epoca ha avuto bisogno di supereroi – spiega Irma Battista, che ha scelto di specializzarsi in questa disciplina perché appassionata dallo studio della mente e dei rapporti umani anche a seguito della sua storia personale – ma spesso questi hanno mostrato traumi e hanno conosciuto una caduta. Sono gli “Avengers”.

“Ogni Avenger presenta delle problematiche molto rappresentative del mondo adolescenziale – aggiunge Irma Battista – Doctor Strange, un medico che resta vittima di un tragico incidente, viene aiutato da uno stregone che lo inizia alle arti magiche, grazie alle quali riesce a redimersi e combattere le forze oscure che minacciano l’umanità. Questo è simbolo della nausea, insonnia, sbalzi d’umore, senso di tristezza e perdita del piacere. Non è raro che la paura di sbagliare possa portare alla immobilizzazione. Collaboriamo con loro per entrare nella logica delle loro paure e dar spazio alle loro emozioni. Un altro Avenger che può ben rappresentare le problematiche degli adolescenti è Hulk, alter ego di Robert Bruce Banner, personaggio immaginario dei fumetti, creato nel 1962, simbolo della propensione degli adolescenti per l’alcool e la droga.

L’abuso di alcool rappresenta una dipendenza e risulta fondamentale non interrompere il dialogo genitore-figlio. Un altro Avenger è rappresentato da Loki, un antieroe che vuole con sé un esercito per sopraffare i più deboli, individuando il tipico atteggiamento del branco. La migliore strategia per combattere il bullismo risulta la prevenzione. Risulta fondamentale aumentare la loro autostima e spingerli a sviluppare caratteristiche positive, tali da incoraggiarli a non isolarsi dalle relazioni con i coetanei.

Black Widow, la Vedova Nera, individua la depressione e il suicidio. Il suicidio di Natasha rappresenta un evento tragico che lascia un vuoto dentro a tutti i suoi amici. È il simbolo dei disturbi del sonno e dell’appetito, del rallentamento del pensiero, della difficoltà  di concentrazione e dei pensieri di morte e di suicidio. Fondamentale risulta il dialogo costante tra genitori e figli e la richiesta di aiuto a un professionista, per agire su quei blocchi che devono essere eliminati”.

I quindici e venti anni rappresentano un salto generazionale. Dal 2010 sono sette le generazioni che convivono su questo pianeta, con stili di comunicazione e linguaggi diversi gli uni dagli altri.

La prossima generazione sarà figlia della pandemia, dei cambiamenti climatici e gli adolescenti saranno più  ossessivi e compulsivi, mostrando un pericoloso blocco delle emozioni”.

Il mental coach è un professionista che aiuta le persone a raggiungere i propri obiettivi, portando alla luce le potenzialità migliori e migliorando le loro performance.

Il mental coaching risulta un metodo  moderno e di avanguardia per migliorare anche le difficoltà  e problematiche della comunicazione, in famiglia, nelle relazioni interpersonali.

Nel caso degli episodi di bullismo spesso la famiglia preferisce allontanare i figli dalla scuola e, quando capita ciò, è il branco che è risultato vincitore.

Mara Martellotta 

Nursing up, infermieri: “Servono nuove assunzioni”

Nursing Up: oggi il convegno regionale di Piemonte e Valle d’Aosta del sindacato di categoria che sta facendo la grande differenza

 

Il segretario Piemontese Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Una massiccia campagna di nuove assunzioni è vitale per le sfide che ci attendono”

 

 

Si è tenuto oggi, a Cascina Ranverso, a Buttigliera Alta, in provincia di Torino, il convegno regionale per il Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, punto di riferimento nazionale per la categoria.

L’evento ha radunato gli iscritti, i dirigenti sindacali, gli eletti Rsu e gli attivisti del sindacato, che si sono trovati per confrontarsi sulle sfide affrontate da infermieri, professionisti della sanità e operatori, in questi difficilissimi anni.

La riunione, che ha visto gli interventi qualificati degli esponenti del Nursing Up del territorio, è stata presieduta dal Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri.

Durante i lavori è stata effettuata un’analisi della situazione nelle varie realtà delle due regioni, nelle quali permane la necessità urgente di provvedere a nuove assunzioni di infermieri, professionisti della sanità e personale di supporto, assieme alla necessità non negoziabile di rinnovo di tutti i contratti in scadenza o a termine in tutte le aziende sanitarie piemontesi.

Il problema della carenza di personale, e il conseguente continuo sacrificio in termini di carichi di lavoro e orari impossibili di chi è in servizio, non può avere altra soluzione se non una immediata, grande campagna di nuove assunzioni, che possa stabilizzare gli organici per avere turni accettabili e di conseguenza personale più efficiente e non sempre portato al limite personale e fisico.

 

Cuore della discussione, poi, è stata l’analisi sul percorso di rinnovo del Contratto Nazionale di categoria, che proprio in questi giorni ha compiuto passi avanti significativi con il via libera del Mef.

 

Altro punto focale degli interventi a Cascina Ranverso, sono stati i primi 25 anni di storia del Nursing Up, dalla sua nascita alla sua crescita costante, sia come iscritti sia come battaglie vinte, dai risultati ottenuti a quelli futuri che verranno: un sindacato agile e moderno che ha saputo maturare e progredire al fianco di una professione che, anch’essa, è cresciuta ed è cambiata profondamente.

Spiega il segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri “Se il quadro generale del Contratto della nostra categoria è stato ridefinito, con un contratto nuovo nel suo genere e innovativo nei contenuti, purtroppo manca ancora parte della concretizzazione economica che permetta di dare benzina all’accordo. Senza un chiaro quadro delle risorse a disposizione che verranno destinate, come si potrà provvedere al massiccio piano di assunzioni di infermieri e professionisti della sanità necessario sia alla nostra realtà, sia a livello nazionale? Va tenuto bene a mente che il contratto non è solo un accordo economico, ma è uno strumento fondamentale per valorizzare le competenze e le responsabilità, quantificando anche il disagio del professionista. E i soldi per la sua concretizzazione sono indispensabili anche su base regionale per rendere adeguati gli organici.

Tra le sfide da affrontare, ricordiamo la questione della medicina territoriale, dell’infermiere di famiglia, che pare sia stato del tutto dimenticato perché in nessuna azienda o realtà territoriale è stato attivato. E poi la reinternalizzazione delle attività sanitarie nelle varie aziende. Ma, soprattutto, ripeto, vanno dati corpo e gambe ad un Contratto che senza l’adeguata copertura economica è come una scatola vuota”.

“Alla luce di tutto ciò – ha proseguito Delli Carri – è chiara la grande utilità e necessità di compattezza che il nostro sindacato sta dimostrando, portando avanti le nostre giuste rivendicazioni e argomentazioni nelle battaglie vinte nell’ultimo anno, pensiamo ad esempio alle aperture ottenute nei confronti avuti con i governi regionali sui rinnovi dei contratti in scadenza. Si tratta della stessa compattezza che oggi abbiamo dimostrato con la grande partecipazione al nostro convegno.

Incontrarsi e confrontarsi sui temi della nostra professione, dialogando con tutti, dai sostenitori e militanti ai dirigenti, è la dimostrazione del patrimonio costruttivo che la nostra realtà sindacale rappresenta e mette ogni giorno in campo in ogni struttura sanitaria dove è presente un nostro iscritto, sempre a disposizione dei colleghi, di tutti i colleghi, e, indirettamente, di chi fruisce i servizi della sanità.

La grande partecipazione di oggi mi inorgoglisce e mi fa guardare con fiducia alle battaglie che ci attendono, sempre dalla parte di tutti gli infermieri e di tutti i professionisti e operatori che ogni giorno si dedicano con coraggio e abnegazione al loro lavoro, per una sanità più efficiente, moderna, adeguata alle sfide che la nostra epoca ci pone, a tutto vantaggio dei pazienti”.

“100: 1922 – 2022. Dalla Marcia su Roma alla crisi delle democrazie”. Al “Polo del ‘900”

Un secolo di storia italiana. Dal “Ventennio” a un’attualità assai poco confortante

Dal 15 al 31 ottobre

L’immagine – guida del progetto è una proposta simbolica di alto impatto visivo ed emozionale, firmata da Silvio Giordano, celebre creativo e visual artist di origini potentine, che così la descrive: “Una colonna romana, simbolo di cultura e valori, di equilibrio e stabilità, che si infrange contro un urto quasi invisibile causato da una forza sconosciuta. La colonna bianca in questo caso è spezzata da un’altra forza nera. L’immagine è la metafora dell’arrivo a Roma del Partito Nazionale Fascista. Un evento eversivo che segnò Roma e l’Italia in maniera radicale. Un attacco frontale che non ha avuto paura di infrangere colonne portanti della democrazia e della non violenza”. 28 – 30 ottobre 1922: la “Marcia su Roma”, prologo della “rivoluzione fascista”, al termine della quale Vittorio Emanuele III diede l’incarico a Mussolini di formare un nuovo governo. Parte di qui, ma fa una lunga galoppata fino ai giorni nostri, il progetto speciale promosso, in occasione dei 100 anni dalla “Marcia su Roma”, dal torinese “Polo del ‘900”, su iniziativa della “Fondazione Carlo Donat Cattin”, e che si terrà fra il sabato 15 e il lunedì 31 ottobre prossimo. Patrocinato dal “Ministero della Cultura”, dal “Consiglio Regionale del Piemonte–Comitato Resistenza e Costituzione”, dal “Comune di Torino” e dall’“Ateneo” torinese, il progetto propone una serie di eventi ed iniziative, divisi in tre sezioni (Edu Stories, Cinematografo e Conferenze) per riflettere sul “Ventennio” e ha il pregio di aprirsi con uno sguardo attento e critico sull’attualità. Tutti gli eventi si svolgeranno al “Polo del ’900” (via del Carmine 14, Torino), mentre l’inaugurazione si terrà nell’Aula Magna della “Cavallerizza Reale” (via Giuseppe Verdi 9, Torino) di “UniTo”. Sette talk con importanti storici nella fascia oraria pomeridiana, un cineforum al mattino riservato alle classi quinte delle scuole secondarie di secondo grado e un cineforum preserale compongono un’offerta ricca e variegata rivolta ad un ampio pubblico. La serata di inaugurazione del programma (sabato 15 ottobre, ore 21, alla “Cavallerizza Reale”) è affidata ad Ezio Mauro, già direttore de “La Stampa” e de “La Repubblica”, che terrà una lectio intitolata “22, l’ultimo anno di libertà”.

Particolarmente dettagliata l’agenda delle “Conferenze” (tutte al “Polo del ‘900”, alle ore 18) attraverso un percorso ideale che, partendo dalla lectio “La marcia su Roma e gli inizi del fascismo in Italia” tenuta dal professor Marco Palla dell’“Università di Firenze”, approderà alla riflessione su “Crisi dei partiti e della partecipazione democratica” in un dialogo tra Valentina Pazè, dell’“Università di Torino”, con Lorenzo Pregliasco, fondatore di “YouTrend” (il portale italiano che racconta le tendenze socio-politiche del nostro tempo), passando per le “Interpretazioni del fascismo” con Rosalia Peluso, Marco Revelli e Marco Scavino, fino (solo per citarne alcune) alla tavola rotonda conclusiva “Crisi delle democrazie: consenso, rappresentanza e istituzioni” con Gianfranco Morgando, Dario Tosi, Cristopher Cepernich, Silvano Belligni, Francesco Lo Grasso e moderata da Alberto Sinigaglia, presidente del “Polo del ‘900”.

Per quanto riguarda la sezione Cinema, verrà proposto (sempre al “Polo del ‘900, alle 18) un percorso filmico su tre autentici capisaldi del cinema sul fascismo: “Dalla Marcia su Roma a piazzale Loreto” (19 ottobre), “Il delitto Matteotti” (22 ottobre) e “Cronache di poveri amanti” (29 ottobre) Il primo film, girato da Paolo Gobetti, si compone di due lezioni filmate sui cinegiornali fascisti, con l’inclusione di alcuni cinegiornali tedeschi e dell’intera sequenza del cadavere di Mussolini girata a Piazzale Loreto. “Il delitto Matteotti”, di Florestano Mancini, è la cronaca minuziosa del delitto del segretario del Partito Socialista Unitario e delle ricerche che non condurranno mai ai veri colpevoli.  Chiude il trittico selezionato “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani, premiato a Cannes e vincitore di due “Nastri d’argento”.

Due infine gli incontri pensati per il progetto scuole e che –  dopo la visione dei film “La marcia su Roma” di Dino Risi e “Fascisti su Marte” di Corrado Guzzanti a cura dell’“Ordine dei giornalisti del Piemonte”, dell’“Associazione Stampa Subalpina” e di Cgil, Cisl e Uil – avranno come oggetto della discussione “Le libertà”. Dalla libertà di stampa alla libertà di associazione e sindacale. Proprio Torino, il 18 dicembre del 1922, fu infatti teatro di un episodio fra i più efferati del regime con la tristemente nota “strage”, l’aggressione ad un gran numero di operai e sindacalisti (14 le vittime e 26 i feriti), l’assalto alla “Camera del Lavoro” cittadina – data alle fiamme, insieme al “Circolo Anarchico” dei ferrovieri e al “Circolo Carlo Marx” – e la devastazione della sede di “Ordine Nuovo”.

Per info e programma dettagliato: “Polo del ‘900”, via del Carmine 14, Torino; tel. 011/0883200 o www.polodel900.it o www.fondazionedonatcattin.it

g.m.

Clochard, design e solidarietà sociale

Conferenza, sabato 15 ottobre, ore 9,30/12.00 in Biblioteca civica Centrale, via Della Cittadella 5, Torino. Il convegno si affianca alla mostra ClocharDesign.

A cura di CAUS – Centro Arti Umoristiche e Satiriche, moderatore Raffaele Palma.

Intervengono: Cristian Campagnaro (Dipartimento di Architettura e Design, Politecnico), Anna Arcudi (Liceo Artistico Statale Aldo Passoni), Barbara Giaccone (Euro stamp 1 s.r.l. Settimo Torinese), Alfredo Zanellato Vignale (progettista), Signor Rinaldo Canalis per Re.Te. – Restituzione Tecnologica – SERMIG

Mentre molti designer progettano nuove barriere anti-clochard (divisori su panchine, piani inclinati, spunzoni, dissuasori, recinzioni, ecc.), l’iniziativa del Caus vuole proporre alla società civile, progetti dal design non ostile ma potenzialmente utili a queste vite in difficoltà. La conferenza verte proprio a questo: dibattere e proporre nuove soluzioni (molti concept sono esposti fino a sabato 22 ottobre nel foyer della Biblioteca Civica Centrale ad ingresso libero con orario Biblioteca) che possano diventare proposte concrete, restando in linea con la tradizione della solidarietà sociale, del design e dell’innovazione, peculiarità che da sempre caratterizzano l’anima del capoluogo subalpino.

Anche per questa iniziativa il Caus si mantiene distante dal cliché del “poverty porn”, cioè dal voyerismo a volte scabroso e perverso verso l’estrema indigenza su cui una certa cultura contemporanea sembra insistere. Scopo dell’evento è semplicemente quello di accendere i riflettori (quel tanto che basta) sugli homeless, senza perseguire retoriche politiche o religiose, prendendo anche le distanze da quel piacere freak ed elitario di scimmiottamento della vita da miserabili, ancora tanto in voga oggi presso una frangia della società.

Il Papa parla dei migranti e dell’Ucraina

Un messaggio di inclusione

“Ho paura quando vedo comunità cristiane che dividono il mondo in buoni e cattivi, in santi e peccatori: così si finisce per sentirsi migliori degli altri e tenere fuori tanti che Dio vuole abbracciare”.
Questo il primo importante monito di Papa Francesco rivolto alla Chiesa durante l’omelia per la canonizzazione dei beati Giovanni Battista Scalabrini e Artemide Zatti.
Com’è sua consuetudine, abbiamo imparato a conoscerlo, il Papa non fa sconti a nessuno, né alla Chiesa Cattolica né al mondo intero.
“I due Santi oggi canonizzati ci ricordano l’importanza di camminare insieme e di saper ringraziare” dice il Papa.
Ricordando Giovanni Battista Scalabrini, vescovo cattolico italiano che nel 1887 ha fondato la congregazione dei missionari di san Carlo Borromeo – conosciuti come scalabriniani – e nel 1895 la congregazione delle Suore missionarie di San Carlo Borromeo e il beato Artemide Zatti, religioso italiano, fratello laico salesiano che “dedicò tutta la vita a gratificare gli altri, a curare gli infermi con amore e tenerezza”, il Pontefice scaglia il suo secondo monito: “è scandalosa l’esclusione dei migranti! Anzi, l’esclusione dei migranti è criminale, li fa morire davanti a noi”. Con veemenza, prosegue: “così, oggi abbiamo il Mediterraneo che è il cimitero più grande del mondo. L’esclusione dei migranti è schifosa, è peccaminosa, è criminale, non aprire le porte a chi ha bisogno”. Papa Francesco, tuttavia, non lascia che le sue parole cadano nel vuoto. Al contrario, indica la centralità del problema:
“No, non li escludiamo, li mandiamo via, ai lager, dove sono sfruttati e venduti come schiavi. Fratelli e sorelle, oggi pensiamo ai nostri migranti, quelli che muoiono. E quelli che sono capaci di entrare, li riceviamo come fratelli o li sfruttiamo? Lascio la domanda, soltanto”. Ai fedeli rivolge un accorato appello, invitando alla comunione di intenti: “per favore, includere sempre, nella Chiesa come nella società, ancora segnata da tante disuguaglianze ed emarginazioni. Includere tutti.“
Il pensiero del Papa, quindi, va alla martoriata Ucraina che ancora non vede l’ombra di un ramoscello d’ulivo.
“C’è una migrazione, in questo momento, qui in Europa, che ci fa soffrire tanto e ci muove ad aprire il cuore: la migrazione degli ucraini che fuggono dalla guerra. Non dimentichiamo oggi la martoriata Ucraina!”
Ecco, non facciamo l’errore di dimenticare perché, l’esperienza insegna, la memoria umana sa essere debole.
Giangiacomo Nichols

“Le parole che contano”. Un libro per capire la società

 

11 parole per capire le dinamiche, le difficoltà e le complessità della società contemporanea. Attorno a queste parole Giorgio Merlo e Giuseppe Novero ne hanno discusso con 11 personalità del nostro paese per approfondirne il significato, l’impatto con la pubblica opinione e il senso nel rapporto concreto con i cittadini. Non a caso il libro si intitola “le parole che contano”.

Dalla politica allo straniero; dalla giustizia alla condivisione; dal populismo alla tutela sociale; dai giovani all’etica; dai valori alla comunità e all’identità. Una riflessione a tutto campo dove emerge in modo chiaro e netto che solo attraverso un rinnovato impegno politico e culturale forse è possibile iniziare a dare risposte concrete alle domande e alle istanze che emergono dal tessuto sociale del nostro paese. Ma quello che emerge dal libro in modo chiaro è che proprio attorno al significato di queste parole si può costruire un progetto per raggiungere il “bene comune”. Perchè se c’è una carenza che viene avvertita in larghe fasce della nostra comunità nelle quali ognuno di noi è inserito, questa è proprio quella di riflettere per agire. Tornare, dunque, ad approfondire per ritrovare le ragioni profonde di un impegno che può espletarsi nei modi più differenti. Parole che non esauriscono l’universo della politica e dell’impegno politico concreto. Ma, semmai, si tratta di parole che interpellano il futuro della nostra società, le nostre prospettive, i nostri sistemi democratici e istituzionali.

Certo, è un tempo difficile il nostro. Eppure abbiamo il dovere di vivere il tempo presente perchè, come diceva già Aldo Moro negli anni ‘60, “se fosse possibile dire saltiamo questo tempo e andiamo direttamente a domani, credo che tutti accetteremmo di farlo. Ma non è possibile. Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso. Si tratta di vivere il tempo che ci è fatto vivere con tutte le sue difficoltà”.

Comunque sia, si tratta di parole che contano e che possono contare ancor più nei mesi a venire. Parole capaci di suscitare riflessioni e ragionamenti sull’importanza di improntare le nostre azioni e le nostre attività, a un saldo sistema di valori e che stimolano tutti a un supplemento di analisi. Condividere le parole, comprendersi e comprendere risponde anche all’esigenza di costruire percorsi per riconoscersi attorno ad obiettivi comuni a tutti, per declinare una visione comune. Noi tutti sappiamo di vivere all’interno di una società contemporanea complessa. Questa estrema complessità sollecita tutti a condividere competenze, esperienze, cercando quella chiarezza che non cade mai nella banalizzazione o nella superficialità, ma affonda proprio nella competenza sviluppata e maturata all’interno dei propri mondi di responsabilità.

Il libro, pubblicato da Edizioni Lavoro, registra la prefazione di Luigi Sbarra, Segretario Generale della Cisl e l’introduzione di Marco Frittella, Direttore di Rai libri.

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità”

“Essere ragazze oggi: difficoltà e opportunità” è il tema del convegno che si terrà presso la Sala delle Bandiere dell’Ufficio del Parlamento Europeo di Roma, giovedì 13 ottobre 2022, dalle 15,30 alle 18,30.

La riunione è promossa dalla sezione italiana della Federazione delle Donne per la Pace nel Mondo (WFWP), in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, per celebrare la Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, indetta dalle Nazioni Unite. Si svolgerà in presenza e sarà trasmessa in collegamento sulla piattaforma zoom.
Interverranno Carlo Corazza, Capo Ufficio del Parlamento europeo in Italia; Silvia Sticca, Esperta in criminalità organizzata e Vicepresidente Ass. 7Colonne; Virginia Vandini, Sociologa, Presidente Ass. Il valore del femminile; Elena Centemero, del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione; Barbara Schiavulli, Direttrice di Radio Bullets; Maria Gabriella Mieli, Vicepresidente WFWP Italia, Souad Sbai, Presidente Acmid-Donna Onlus Ass. Donne marocchine e altri in Italia; e Maria Pia Turiello, Criminologa Forense, mediatrice per l’alta conflittualità. Modera Elisabetta Nistri, Presidente WFWP Italia.
“Con questo convegno ci proponiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle sfide che milioni di bambine e ragazze continuano ad affrontare nel mondo per l’istruzione, il lavoro, la salute e una vita priva di violenze”, ha spiegato Elisabetta Nistri. “Vogliamo inoltre affermare l’importanza di dare alle bambine e alle ragazze le opportunità necessarie per realizzare il loro potenziale e contribuire così alla crescita delle loro famiglie e della società”. L’organizzatrice ha terminato affermando che l’incontro ha anche lo scopo di portare un contributo importante alla causa dell’uguaglianza di genere e delle pari opportunità per tutte le bambine e le ragazze.
La WFWP è un’Organizzazione non Governativa presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, in associazione con il Dipartimento d’Informazione Pubblica e sostiene e promuove gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Inaugurata nel 1992 dalla Dottoressa Hak Ja Han Moon, è presente in 119 Paesi e quest’anno celebra il suo trentesimo anniversario di fondazione. Si propone di favorire la piena realizzazione delle legittime aspirazioni dell’universo femminile, per contribuire a una pace duratura a livello personale, famigliare e sociale. Promuove la cultura della pace; l’integrazione culturale; il sostegno delle popolazioni in via di sviluppo e la tutela dei diritti umani, in particolare delle donne.

E’ possibile seguire l’evento al seguente link:
https://us06web.zoom.us/j/89105489627
ID riunione: 891 0548 9627

Il Piemonte prima regione in Italia nel metaverso

Si parte da un progetto di contrasto al cyberbullismo in collaborazione con CSI e l’Ordine degli Psicologi del Piemonte, presentato al Festival del metaverso.  L’assessore Marnati: «Partiamo con un progetto “sociale”, vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia». L’assessore Caucino: «Il metaverso è una grandissima opportunità anche per il miglioramento della didattica»

«La Regione Piemonte è la prima Regione in Italia che sbarca nel metaverso. Una decisione che abbiamo maturato, insieme al Csi, partendo dall’assunto che una Pubblica Amministrazione debba integrarsi con l’innovazione, non solo stare “ai tempi” ma, se possibile, precorrerli e costruire qualcosa nella realtà virtuale, e il mondo del metaverso ha avuto una forte accelerazione negli ultimi tempi soprattutto fra i giovani, anche per fornire servizi ai cittadini e alle imprese».

Lo ha affermato l’assessore regionale all’Innovazione, Matteo Marnati, intervenuto al Festival del metaverso, il primo in Italia, organizzato da ANGI (Associazione Nazionale Giovani Innovatori) al Duomo delle OGR a Torino.

«Abbiamo deciso di partire dal “tema sociale” – ha aggiunto – perché è nostro compito occuparci delle fragilità. Da questa considerazione ad agosto, abbiamo iniziato a costruire il “nostro” metaverso, che riproduce la nostra nuova sede, il nuovo grattacielo in cui stiamo per trasferirci, e, come primo progetto, ci occuperemo di cyberbullismo, fenomeno che oggi colpisce molti ragazzi, in collaborazione con CSI e Ordine degli Psicologi del Piemonte. Vogliamo sperimentare la nuova frontiera della psicologia, qualcosa che diventerà, ne siamo certi, una grandissima opportunità nei prossimi anni. In parallelo svilupperemo anche servizi per i cittadini e le imprese, il tutto con la garanzia della massima sicurezza».

«Entro fine novembre – aggiunge Marnati – ci sarà un open day al CTE del CSI per entrare finalmente con i visori all’interno del nostro nuovo metaverso e provarlo di persona».

Per l’assessore regionale alle Politiche Famigliari, Chiara Caucino, «il Metaverso rappresenta una grandissima opportunità, oltre che per la lotta al cyberbullismo, per il miglioramento della didattica. I dati in nostro possesso parlano di un miglioramento del 40 per cento per quanto riguarda la didattica “immersiva”, maggiore del 35 per cento del più tradizionale, se così si può dire in un mondo in rapidissima evoluzione “E-Learning”. Il tutto con uno sguardo molto attento alle fragilità e alle situazioni in cui poter interagire con lo sportello della Regione Piemonte può diventare un momento fondamentale e determinante. Un plauso, quindi, a questa iniziativa che conferma come il Piemonte sia una Regione sempre all’avanguardia nello sfruttare le nuove tecnologie al servizio dei cittadini in maniera concreta ed efficace».

Per Pietro Pacini, direttore generale del CSI Piemonte «Da anni il CSI e la Regione Piemonte lavorano in una logica multicanale nell’erogazione dei propri servizi al cittadino. Credo che il metaverso potrà diventare un ulteriore canale a disposizione delle persone per usufruire dei servizi pubblici digitali in modo completamente nuovo. Si tratta di un percorso che iniziamo ora con alcune sperimentazioni che si affineranno via via nel tempo accompagnandosi con le attività di trasformazione digitale già in atto, quali l’integrazione sempre più massiccia dei servizi, l’identità digitale ancora più spinta, la sicurezza informatica, il cloud. Per tutti noi è una grande sfida perché il metaverso potrà davvero cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare o di rapportarci con la Pubblica Amministrazione».

Per Andrea Lazzara, membro dell’esecutivo dell’Ordine degli Psicologi del Piemonte: «Per noi è importante partecipare a questo progetto perché è al passo con i tempi. Il nostro ruolo, nel progetto, è quello di ricordare che l’obiettivo dello sportello è un servizio e non un prodotto, concetto molto importante perché rimanda alla responsabilità del servizio pubblico che deve contribuire, nelle attività del metaverso, a garantire le regole del gioco, definire la cornice all’interno della quale si opera. In Italia ci sono circa 18mila ragazzi che in un anno sono vittime di aggressioni di vario tipo, da questo punto di vista 7 bambini su 10 denunciano anche loro atti di aggressione e purtroppo nel mondo ci sono circa 200mila ragazzi all’anno che mettono in atto tentativi anticonservativi a causa di condotte di bullismo. Per questo motivo ben vengano iniziative di questo tipo, anche se occorre prendersi tutto il tempo necessario, tenuto conto che lavoreremo con bambini e ragazzi, per offrire un servizio migliore e soprattutto efficace. Con lo sportello del metaverso daremmo una possibilità in più ai ragazzi, attraverso il loro avatar, di denunciare quanto gli sta accadendo senza “perderci la faccia”, superando la vergogna che li blocca nel mondo reale».

Oliva e Quaglieni ricordano Vittoria Ronchey e i difficili anni a cavallo del ‘68

A TORINO APPUNTAMENTO DEL “CENTRO PANNUNZIO” 
GIOVEDI’ 13 OTTOBRE ALLE ORE 17 nella sede della Città Metropolitana di Torino a Palazzo Cisterna (via Maria Vittoria 12), gli storici Gianni Oliva e Pier Franco Quaglieni, ricorderanno Vittoria Ronchey autrice del celebre libro “FIGLIOLI MIEI MARXISTI IMMAGINARI. MORTE E TRASFIGURAZIONE DEL PROFESSORE”. Lo faranno con la partecipazione di un relatore importante, Miriam Pescatore, Preside del Liceo Classico Gioberti.
Vittoria Ronchey denunciò i disastri del ’68 nella scuola ed il finto rivoluzionarismo dei giovani contestatori.  Una rievocazione del passato ma nella prospettiva di una riforma che finalmente dia all’Italia istituzioni scolastiche degne di un Paese europeo.

Pandemia e adolescenti “eroi”

Incontro a Palazzo Lascaris

Giovedì 13 ottobre alle ore 15 presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris a Torino si terrà la presentazione del progetto: “Adolescenti, l’era dei nuovi eroi”, presentato da Irma Battista e Amanda Gesualdi. L’iniziativa, promossa da Heroes Coaching e Associazione Azimut indaga l’impatto del Covid sull’età adolescenziale.