scienza- Pagina 6

Riprende l’attività in presenza con il 3° Congresso di Oncologia Dermatologica

 “Non solo melanoma: terapie innovative in dermo-oncologia” a Torino il 18 ed il 19 febbraio 2022

 

Riprende l’attività congressuale in presenza con il 3° Congresso di Oncologia Dermatologica dal titolo “Non solo melanoma: terapie innovative in dermo-oncologia”, in programma a Torino venerdì 18 (dalle ore 10) e sabato 19 febbraio 2022 (dalle ore 8,30), presso lo StarHotels Majestic (corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino).

Ad organizzarlo è la Dermatologia chirurgica della Città della Salute di Torino (responsabile dottoressa Virginia Caliendo) ed il dottor Franco Picciotto del Dipartimento di Chirurgia della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mario Morino).

Il melanoma in Italia ed in modo particolare a Torino continua a mostrare un significativo incremento di incidenza, che rende cruciale il corretto management di tale patologia sia come diagnosi precoce sia come gestione integrata multidisciplinare.

Il Congresso si propone di sviluppare le tematiche emergenti in ambito oncologico, non solo concernenti il melanoma, ma anche le altre neoplasie cutanee, non ultimo alla luce degli effetti pandemici.

La pandemia da COVID 19 ha avuto un impatto significativo sulla cura del cancro. Alcuni studi hanno previsto un aumento fino al 10% della mortalità per tumori maligni, dovuta ai ritardi nei percorsi assistenziali causati dalla pandemia.

Ad oggi l’impatto della pandemia sul melanoma deve essere ancora completamente definito. È noto tuttavia che l’effetto COVID ha provocato una riduzione dell’attività di screening. Di fatto ad oggi non è facile valutare l’impatto effettivo della pandemia sulla stadiazione, sopravvivenza e mortalità.

Oggi assistiamo a casi clinici più invasivi e metodi di ricostruzione più complessi. Vi è la necessità, pertanto di ripartire e di recuperare il tempo perduto. Lo sviluppo e l’impiego di metodiche di diagnostica non invasiva più sensibili e specifiche, l’implementazione di terapie skin-directed e lo sviluppo di nuovi farmaci sono solo una parte dei temi che verranno affrontati durante i lavori congressuali. L’evento si propone di affrontare tematiche emergenti relative al melanoma ed ai non melanoma skin cancer, coniugandole con le rispettive implicazioni di carattere clinico-terapeutico e, soprattutto, filtrandole attraverso il lavoro integrato e multidisciplinare della Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta.

l’Italia dell’intelligenza artificiale si incontra a Torino

/

Ital-iA 2022

L’iniziativa nata per sviluppare obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche, industria italiana e la ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca nazionali

 

Giovedì 10 e venerdì 11 febbraio l’Università di Torino, il Politecnico di Torino e l’Università del Piemonte Orientale ospitano ital-iA2022, il secondo convegno del Laboratorio Nazionale “Artificial Intelligence ed Intelligent Systems” (AIIS), creato dal CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Il Laboratorio è stato creato nello scorso giugno 2018 con il sostegno del Dipartimento di Informazione e Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri per sviluppare obiettivi comuni tra istituzioni pubbliche, industria italiana e la ricerca scientifica delle università e dei centri di ricerca nazionali. Il laboratorio conta oggi 58 nodi che includono quasi tutti gli Atenei Italiani oltre al Consiglio Nazionale delle Ricerche, la Fondazione Bruno Kessler e l’Istituto Italiano di Tecnologia.

Il convegno sarà online e la partecipazione gratuita con obbligo di iscrizione sul sito https://www.ital-ia2022.it/. Agli iscritti verranno inviati per mail i link per partecipare.

Il convegno prevede 2 giornate diverse:

Il giorno 10 febbraio si terranno 7 workshop tematici:

–          AI per l’industria

–          AI per la Finanza ed il Commercio

–          AI per Cybersecurity

–          AI per la Pubblica Amministrazione

–          AI per la Medicina e la Salute

–          AI per la Sostenibilità

–          AI responsabile ed affidabile

Che hanno visto la sottomissione di 270 contributi da parte di circa 1500 persone da Atenei, Centri di Ricerca e Aziende.

Il giorno 11 febbraio si terrà una sessione plenaria che vedrà, dopo il saluto dei Rettori degli Atenei ospitanti una serie di interventi.

La Prof.ssa Luigia Carlucci Aiello (docente emerito dell’Università di Roma la Sapienza), dalla sua posizione di capostipite della AI italiana terrà un intervento su “L’AI in Italia tra passato e futuro”.

Il Dr. Marco Gay (Presidente di Confindustria Piemonte) parlerà delle prospettive dell’AI nel mondo delle aziende.

Il Dr Andrea Cosentini del Ministero dell’innovazione, Dipartimento per la trasformazione digitale parlerà delle iniziative verso una AI responsabile.

A questo seguiranno dei report sui workshop del giorno precedente e spazio per la discussione.

Sitohttps://www.ital-ia2022.it/

Instagramhttps://www.instagram.com/ital_ia2022/

CPD partner di AccessiWay per promuovere soluzioni di accessibilità online

AccessiWay e CPD insieme per promuovere soluzioni di accessibilità web. Una collaborazione volta a rendere Internet maggiormente inclusivo, con l’obiettivo di una reale integrazione delle persone con disabilità.

L’unione fa la forza e, in alcuni casi, rende possibile anche l’abbattimento di barriere, seppur virtuali. Lo sanno bene CPD e AccessiWay, rispettivamente organizzazione di volontariato e software house. La Consulta per le Persone in Difficoltà Odv. da diversi anni offre servizi ai cittadini che si trovano in stato di difficoltà, fisica, psicologica o economica.

AccessiWay? Questa realtà è frutto di una joint-venture italo-israeliana con accessiBe, start-up leader nell’industria dell’accessibilità online.

Obiettivo comune? Rispondere a una importante esigenza: rendere i portali fruibili a tutti, anche a soggetti colpiti da disabilità che, diversamente, non avrebbero modo di navigare sul web.

I numeri di AccessiWay parlano chiaro: grazie ad una rete di numerosi partner internazionali, il software di AccessiWay ha reso accessibili circa 100.000 siti nel mondo. Una cifra importante che risponde alla sfida di rendere Internet un “luogo” per tutti entro il 2025.

Ma entriamo nel dettaglio: esistono dei fattori, spesso trascurati dai più, che portano alcuni soggetti a essere esclusi dal mondo del web. Tra questi: la mancanza di adeguati investimenti delle aziende digital a favore della disabilità, trascurando involontariamente le categorie di ipovedenti, di persone con forti disabilità motorie (non in grado di utilizzare arti superiori e mani), con dislessia, daltonismo ed epilessia.

Stop, dunque, alla cosiddetta “disuguaglianza digitale”: AccessiWay CPD diventano artefici del cambiamento del web, proponendo un nuovo software che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare la vita di questa fascia di persone (secondo i dati mondiali, ben il 20% degli utenti del web), grazie a un sistema che rende i siti web compatibili con la navigazione con screen-reader per i non vedenti, navigazione da tastiera per le persone con difficoltà motorie e riconoscimento delle immagini IRIS e OCR, per generare descrizioni.

Inoltre, anche i costi della soluzione proposta sono assolutamente accessibili, sotto forma di un abbonamento mensile o annuale.

Perché, dunque, non aprirsi al cambiamento? L’integrazione è una delle chiavi vincenti del futuro.

Alessandra Savio, responsabile Partnership Strategiche di AccessiWay, sottolinea: “Assieme alla Consulta per le Persone in Difficoltà intendiamo coinvolgere sempre di più gli utenti finali nel nostro processo di crescita. Per noi l’unica priorità è che il maggior numero possibile di siti web sia accessibile alle persone con disabilità, coinvolgerle per feedback diretti è sempre stata una nostra priorità. Non solo, grazie a CPD potremo organizzare iniziative divulgativi di impatto che facciano capire ai più l’importanza di un web accessibile e inclusivo.”

accessiway.com

Curare e guarire con la diagnostica molecolare personalizzata

Giovedì 3 febbraio alle ore 17:45 su www.giovediscienza.it

in diretta dallo studio di Taxi 1729 e in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus

con la Prof.ssa Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’Istituto di Candiolo IRCCS e

il Prof. Livio Trusolino, Laboratorio di Oncologia Traslazionale – Istituto di Candiolo e Professore ordinario di Istologia, Dipartimento di Oncologia, dell’ Università di Torino.

Modera l’incontro Alberto Agliotti

 

GiovedìScienza incontra uno dei centri di ricerca d’eccellenza del territorio.

Il 3 febbraio alle 17.45 su www.giovediscienza.it, in diretta streaming dallo studio di Taxi 1729, un nuovo incontro su un tema di grandissima attualità: Oncologia di precisione, come curare e guarire con la diagnostica molecolare personalizzata.

La conferenza anticipa la Giornata Mondiale Contro il Cancro in programma il 4 febbraio e coinvolge un centro d’eccellenza italiano specializzato nella ricerca e nella cura del cancro, l’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Nel febbraio 2020 è stato annunciato il completamento della mappatura genetica del cancro: migliaia di scienziate e scienziati in tutto il mondo, tra cui il gruppo di Candiolo, sono riusciti a leggere l’intera sequenza dei geni alterati che contribuiscono all’insorgenza e alla progressione dei tumori. Ma questa informazione non basta: identificare un gene che causa un tumore non significa trovare una cura o capire perché quello stesso tumore è o diventa resistente alle terapie oggi disponibili.

L’obiettivo dell’Istituto di Candiolo è sfruttare queste conoscenze a livello molecolare, non solo a fini diagnostici ma anche per associare un’opportunità terapeutica specifica a ciascun gene mutato. Questa sfida rappresenta oggi la base della medicina di precisione in ambito oncologico, un approccio che permetterà di progettare un trattamento di ultima generazione personalizzato su ogni paziente e calibrato sulla base delle caratteristiche biologiche di ciascun tumore.

Interverranno la Professoressa Anna Sapino, Direttore Scientifico dell’Istituto di Candiolo IRCCS e il Prof. Livio Trusolino, del Laboratorio di Oncologia Traslazionale dell’Istituto di Candiolo e Professore ordinario di Istologia, Dipartimento di Oncologia, dell’ Università di Torino, per fare il punto su un tema di grandissima attualità e importanza come quello della ricerca. L’incontro sarà moderato da Alberto Agliotti.

Istituto di Candiolo – IRCCS in collaborazione con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus

Il cancro è una malattia proteiforme: i tumori evolvono, si diversificano, si adattano alle terapie assumendo nuove sembianze. Le ricercatrici e i ricercatori dell’Istituto di Candiolo, distribuiti in decine di laboratori ad alta tecnologia, studiano come stanare le cellule neoplastiche che resistono ai trattamenti antitumorali e, dopo averle catturate, identificano i loro “talloni d’Achille” per distruggerle. Questo sforzo impone approcci multidisciplinari che spaziano dalla genetica all’analisi dei big data. Soltanto una comprensione a tutto tondo dei circuiti di regolazione del cancro, in tutto simili alle reti complesse dell’intelligenza artificiale, permetterà di svelarne i punti di debolezza.

www.giovediscienza.it

Al via i bandi per la quarta edizione della borsa di studio “Amazon Women in Innovation”

/

Il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l’Università di Roma “Tor Vergata” e  l’Università degli Studi di Cagliari hanno pubblicato le scadenze per la candidatura alle borse di studio create da Amazon.

“Amazon Women in Innovation” è parte del programma Amazon nella Comunità e mira a supportare le giovani studentesse impegnate in percorsi di studio nelle discipline STEM (in italiano: Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ad avere successo nel mondo digitale.

Milano, 27 gennaio 2022 – I bandi per la candidatura alla quarta edizione delle borse di studio “Amazon Women in Innovation” sono stati pubblicati sui siti del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano, dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e dell’Università degli Studi di Cagliari insieme alle modalità per candidarsi e alla data di scadenza per la presentazione della domanda.

Le borse di studio hanno lo scopo di incentivare e aiutare le giovani donne meritevoli a intraprendere un percorso di studi e a soddisfare la propria ambizione di lavorare nel settore dell’innovazione e della tecnologia, come parte del programma Amazon nella Comunità, a supporto della crescita delle nuove generazioni nel mondo digitale. La borsa di studio Amazon Women in Innovation consiste in un finanziamento di €6.000 all’anno, rinnovabile per tre anni, a quattro studentesse dei quattro atenei italiani. Le Università sceglieranno le vincitrici in base a parametri di merito e di reddito, come specificato nei bandi di gara. Oltre a supportare economicamente le studentesse, Amazon metterà a disposizione una mentor, una manager di Amazon, per aiutare a sviluppare competenze utili per il lavoro futuro come, ad esempio, le tecniche per creare un curriculum efficace o affrontare un colloquio di lavoro.

TORINO – Politecnico di Torino
Per concorrere, le candidate devono aver effettuato la prima immatricolazione al sistema universitario italiano nell’a.a. 2021/2022 al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica oppure al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica (Computer Engineering) presso il Politecnico di Torino, aver conseguito almeno 20 CFU, utili al conseguimento del titolo, alla data del 26/02/2022 e aver riportato una media pesata di almeno 24/30.

La scadenza della domanda è prevista per il 15 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

MILANO – Politecnico di Milano
Possono partecipare al concorso le studentesse che, entro la scadenza del bando, siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 ai corsi di laurea in Ingegneria Matematica e in Ingegneria Informatica del Politecnico di Milano, abbiano sostenuto e regolarmente registrato in carriera almeno 20 CFU utili al conseguimento del titolo, abbiano riportato una media pesata degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 24/30.

La domanda deve essere presentata entro il 31 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

ROMA – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Possono concorrere all’assegnazione della Borsa di studio le studentesse che alla data di scadenza del bando risultino in possesso dei seguenti requisiti: siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 al Corso di Laurea in Ingegneria Informatica oppure al Corso di Laurea in Ingegneria di Internet presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”; abbiano conseguito e regolarmente verbalizzato almeno 18 CFU, utili al conseguimento del titolo; abbiano riportato una media degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 26/30. Sono escluse dalla selezione di cui al presente bando le studentesse che abbiano ricevuto in precedenza sanzioni a seguito di presentazione di dichiarazioni mendaci finalizzate al conseguimento di benefici per il diritto allo studio ovvero per i quali è stata erogata una sanzione disciplinare.

Le domande devono pervenire all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” entro il 9 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

CAGLIARI – Università degli Studi di Cagliari
Possono concorrere all’assegnazione della Borsa di studio le studentesse che alla data di scadenza del
bando risultino in possesso dei seguenti requisiti: siano immatricolate per la prima volta all’a.a. 2021/2022 presso l’Università degli Studi di Cagliari al Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica, Elettronica e Informatica, on line e in presenza (blended); abbiano conseguito e regolarmente verbalizzato almeno 17 CFU, presenti nel piano di studi e utili al conseguimento del titolo entro l’11/03/2022; abbiano riportato una media ponderata degli esami utili al conseguimento del titolo non inferiore a 25/30. Ai fini del calcolo dei CFU, gli esami integrati costituiti da più moduli, hanno valenza se sono stati verbalizzati tutti i relativi moduli.

Le domande devono pervenire all’Università degli Studi di Cagliari entro l’11 marzo 2022.
Ulteriori informazioni a questa pagina.

Amazon a Milano, Torino, Roma e Cagliari
In Italia, Amazon ha la propria sede corporate a Milano. Dall’edificio in Viale Monte Grappa 3/5, nel business district di Porta Nuova, oltre 1.200 dipendenti gestiscono con passione una vasta gamma di progetti in alcune delle aree più interessanti e innovative come il marketing, l’advertising, l’entertainment, il cloud computing e i dispositivi elettronici. Sempre a Milano ad aprile 2020 Amazon ha inaugurato la Regione di AWS in Italia (Milano) per supportare la ripresa e la crescita delle aziende italiane e la trasformazione digitale della nostra economia. La Regione AWS consente ai clienti italiani, come start-up, PMI, grandi imprese o agenzie governative, di gestire carichi di lavoro, archiviare dati in Italia e supportare i clienti finali con maggiore efficienza. Milioni di clienti si affidano ad AWS per potenziare le loro infrastrutture, diventare più agili, ridurre i costi e essere supportati nella trasformazione digitale. La Regione AWS in Italia è la sesta Regione di AWS in Europa, che si unisce a quelle esistenti in Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Svezia e alle prossime Regioni della Spagna e della Svizzera che saranno lanciate nel 2022. Grazie a questi investimenti, Amazon e AWS continuano a migliorare e incrementare costantemente i servizi offerti ai clienti. A Milano nel 2015 ha aperto il suo centro di distribuzione urbano per servire i clienti Amazon Prime Now, oggi Fresh, mentre, negli ultimi anni, ha inaugurato quattro ulteriori depositi di smistamento a Rogoredo, Buccinasco, Mezzate e Pioltello. Inoltre in Lombardia, Amazon è presente con un centro di distribuzione a Cividate al Piano (BG), un centro di smistamento a Casirate d’Adda (BG), e ulteriori tre depositi di smistamento localizzati a Origgio (VA), Burago di Molgora (MB) e Castegnato (BS).

A Torino ha sede il Centro di Sviluppo italiano di Amazon, dedicato alla ricerca applicata alle capacità dell’intelligenza artificiale che consentono un’interazione naturale e accurata con Alexa, focalizzandosi su aree come il riconoscimento vocale, la comprensione del linguaggio naturale e il text-to-speech per fornire ai clienti la migliore esperienza d’uso possibile. Alle porte di Torino si trovano anche il centro di distribuzione di Torrazza Piemonte e i depositi di smistamento di Brandizzo e Grugliasco. In città è stato inoltre recentemente annunciato il centro di distribuzione urbano Fresh. A Vercelli sorge, invece, un centro di distribuzione che accoglie l’Innovation Lab europeo, che lavora all’implementazione dei processi tecnologici all’interno dei centri logistici di Amazon. Inoltre, in Piemonte nel 2021 ha aperto anche un nuovo centro di distribuzione a Novara.

A Roma, Amazon nel 2020 ha aperto un centro logistico urbano, a Roma Tiburtina, per servire i clienti Prime Now, oggi Fresh. Sono presenti, inoltre, 4 depositi di smistamento a Roma Settecamini, Roma Magliana, Pomezia e Cisterna di Latina, in provincia di Latina e due centri di distribuzione, uno a Colleferro e il secondo a Passo Corese, in provincia di Rieti. Inoltre, Amazon ha annunciato recentemente l’apertura di un nuovo centro di distribuzione a Ardea che sarà operativo dalla prossima primavera.

A Cagliari, Amazon ha aperto nel 2012 il Centro di Assistenza clienti, con cui l’azienda può offrire supporto ai clienti di Amazon.it per tutte le categorie di prodotto. Inoltre, è stato inaugurato nel 2020 un nuovo deposito di smistamento che ha portato così a oltre 1200 le assunzioni a tempo indeterminato effettuate da Amazon in Sardegna.

“Mad for science”: ecco le scuole ammesse

/

ALLA SECONDA FASE DEL PRESTIGIOSO CONCORSO NAZIONALE CHE OGNI ANNO VEDE LE MIGLIORI SCUOLE ITALIANE COMPETERE PER L’AMBITO PREMIO FINALE

 

Tantissime le candidature pervenute da tutta Italia. Ora si entra nel vivo della seconda fase della 6ª edizione del Concorso promosso dalla Fondazione DiaSorin negli oltre 1600 Licei Scientifici, Classici e Istituti tecnici italiani. In palio un montepremi di oltre 175mila euro per rendere il proprio laboratorio di scienze innovativo, attuale e capace di far innamorare gli studenti della scienza.

 

Il mondo della scuola italiana ha risposto ancora una volta con entusiasmo alla chiamata della 6ª edizione del Concorso Mad for Science, sostenuto dalla Fondazione DiaSorin. 15 regioni e, 50 scuole ammesse alla seconda fase del Concorso.

 

Il Concorso Mad for Science, promosso in tutti i Licei Scientifici, Classici con percorso a curvatura biomedica e Istituti tecnici, mette in palio un premio in denaro per rendere l’esistente laboratorio di scienze un luogo dove imparare la scienza scendendo in campo, vivendola con esperienze reali, pratiche e all’avanguardia. L’obiettivo del Concorso – ideato e promosso da DiaSorin e passato successivamente alla sua Fondazione – è quello di avvicinare gli studenti alle carriere STEM, alimentare la passione per la scienza e dare un assaggio di cosa significa fare ricerca.

 

15 le Regioni italiane coinvolte: delle 50 scuole che hanno superato la prima fase, il 16% proviene dalla Campania, il 14% dalla Puglia e dalla Lombardia, il 10% dal Piemonte, il 6% da Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Veneto, il 4% da Abruzzo, Liguria, Marche e Sardegna, e infine il 2% da Calabria, Lazio e Sicilia.

Ottima la partecipazione degli Istituti tecnici, che rappresentano il 42% delle scuole che accedono alla seconda fase del Concorso; inoltre il 54% delle scuole è rappresentata da Licei scientifici (tradizionali e con opzione scienze applicate) e il restante 4% dai Licei classici con percorso a curvatura biomedica.

 

“I risultati della prima fase di questa edizione, con oltre 140 candidature, confermano la capacità attrattiva dell’iniziativa presso i giovani e i docenti. Il mondo della scuola gioca un ruolo essenziale nella progressiva affermazione dell’interesse per la scienza e del valore della ricerca” ha commentato Francesca Pasinelli, Presidente della Fondazione DiaSorin.

 

I 50 Licei dovranno ora lavorare sul tema “Le biotecnologie al servizio della salute dell’uomo e dell’ambiente” mettendo a punto 5 esperienze didattiche coerenti con il tema proposto e dimostrando come le biotecnologie possono fattivamente essere utilizzate in laboratorio o sul campo per garantire la salute delle persone e del Pianeta.

 

Un Comitato appositamente costituito da Fondazione DiaSorin selezionerà le 8 proposte progettuali più interessanti che garantiranno ai team finalisti l’accesso alla Mad for Science Challenge 2022 a maggio 2022, dove professori e studenti dovranno convincere una Giuria di eccezione composta da professionisti della comunicazione ed esponenti della comunità scientifica per vincere gli importanti premi in palio.

 

I primi due Istituti classificati verranno premiati con l’implementazione del biolaboratorio per un importo rispettivo di 50.000 e 25.000 euro, oltre ad ottenere la fornitura dei relativi materiali di consumo per 5 anni, con un importo rispettivamente pari a 5.000 e 2.500 euro all’anno.  

La Giuria – assegnerà, inoltre, il Premio Speciale Comunicazione, pari a 15.000 euro per l’acquisto di piccola strumentazione e materiale vario da laboratorio, al team che saprà divulgare meglio il proprio progetto.

I progetti rimanenti riceveranno, infine, il Premio Finalisti, del valore di 10.000 euro ciascuno, a riconoscimento dell’impegno profuso per accedere alla Finale, a testimonianza dell’impegno della Fondazione DiaSorin nel sostenere la passione per la scienza nelle scuole italiane.

 

L’ultima edizione del Concorso Mad for Science è stata vinta dal Liceo Valsalice di Torino, mentre le precedenti edizioni rispettivamente dal Liceo scientifico Buonarroti di Pisa (2020), dal Liceo scientifico Spallanzani di Reggio Emilia (2019), dal Liceo scientifico Monti di Asti (2018) e dall’IIS Nicola Pellati (indirizzo liceo scientifico Galileo Galilei) di Nizza Monferrato – AT (2017).

 

Per il Piemonte le scuole che hanno superato la prima fase sono:

 

Piemonte Alessandria Casale Monferrato Liceo scientifico ad opzione scienze applicate SOBRERO
Piemonte Torino Ivrea Istituto Tecnico Tecnologico – Meccanica, Meccatronica ed Energia OLIVETTI
Piemonte Torino Torino Liceo scientifico ad opzione scienze applicate ALBERT EINSTEIN
Piemonte Torino Torino Liceo scientifico ad opzione scienze applicate SANT’ANNA

 

Mad for Science

Promosso dall’anno scolastico 2016/2017, Mad for Science è un Concorso nazionale rivolto ai Licei scientifici (scelti oggi dal 15,6% degli studenti italiani, in base ai dati del Ministero dell’Istruzione dell’anno scolastico 2021/2022), ai Licei classici con percorso a curvatura biomedica e da quest’edizione anche agli Istituti Tecnici, che mette al centro il laboratorio della scuola, strumento concreto ed efficace per far capire agli studenti come funziona il metodo scientifico e la ricerca.

 

Fondazione DiaSorin

Fondazione DiaSorin, costituita nel luglio 2020 da DiaSorin S.p.A., è un ente senza scopo di lucro che opera nei settori dell’educazione, istruzione e formazione in ambito scientifico per sostenere giovani talenti, suscitare l’interesse dei giovani verso la scienza e promuovere la cultura scientifica.

Il primo acceleratore di startup dedicato alle Smart cities

Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione con Techstars lanciano “Torino Cities of the Future Accelerator”
con OGR Torino come quartier generale

Sarà OGR Torino il quartier generale di Torino Cities of the Future Accelerator, il primo acceleratore italiano di startup dedicato alle Smart Cities.
L’iniziativa, promossa da Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center in collaborazione con l’acceleratore americano Techstars, rientra nella più ampia partnership avviata nel 2019 con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l’innovazione e la sua affermazione come modello di successo in Italia e in Europa.

Torino Cities of the Future Accelerator, evoluzione del Techstars Smart Mobility che ha già accelerato 23 startup internazionali in due anni, offrirà ampie opportunità di crescita alle realtà che sviluppano soluzioni innovative in ambiti strategici per città più efficienti e funzionali, soprattutto in settori quali trasporti, housing, energy, infrastrutture e servizi base come istruzione e assistenza sanitaria.

Il programma prende il via oggi con una classe composta da 12 startup ad alto potenziale di crescita provenienti principalmente da paesi europei. Tre le imprese italiane selezionate, tutte con sede a Torino: Family+Happy, che ha ideato un servizio su misura di selezione di babysitter certificate; Strategic BIM, che propone la gestione digitale e in remoto di grandi edifici e di Gymnasio, che ha sviluppato una tecnologia per il fitness domestico.
Accanto alle imprese italiane parteciperanno la svizzera HivePower e la francese Voltaage, entrambe con team italiano, l’ucraina Inputsoft, le inglesi Lawyerd, Optimiz e X Works, la tedesca Natix, la rumena Nrgi, l’ungherese Volteum, impegnate in settori quali energy, trasporto aereo, mobilità e gestione del copyright.

Torino Cities of the Future Techstars Accelerator intende far leva sul talento imprenditoriale per sviluppare soluzioni di frontiera che rendano le città di domani maggiormente sostenibili, inclusive e resilienti secondo una logica SDG.” – ha dichiarato Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo – “In una prospettiva di ecosistema, il rafforzamento della partnership con Techstars rappresenta un prezioso volano per l’attrazione di startup ad alto potenziale che possano stabilizzarsi e crescere sul nostro territorio. È quindi con entusiasmo” – continua il Presidente Profumo – “che la Compagnia di San Paolo rinnova il proprio sostegno a questo programma, che costituisce un fondamentale tassello della strategia pluriennale messa in campo dalla nostra Fondazione al fine di posizionare Torino sulla mappa europea degli ecosistemi dell’innovazione”.

“Il nostro programma con Techstars si evolve nel segno della Next Generation EU e dell’Agenda 2030 dell’Onu, in linea con la mission di Fondazione CRT e i valori di OGR Torino”, dichiara Massimo Lapucci, Segretario Generale di Fondazione CRT e CEO di OGR Torino. “Il successo delle prime due edizioni dedicate alla Smart Mobility ha aperto la strada per ampliare il focus del progetto alle smart cities. Con Torino Cities of the Future Accelerator, crescita del capitale umano, inclusione sociale, sostenibilità ambientale si confermano temi centrali nella strategia per lo sviluppo dei territori e il miglioramento complessivo della qualità della vita delle persone nella comunità”. 

“Siamo alla terza edizione del programma di accelerazione di Techstars dedicato alle Smart Cities, dopo aver lavorato per due anni sulla Smart Mobility. Abbiamo portato a Torino molte realtà innovative – spiega Maurizio Montagnese, Presidente di Intesa Sanpaolo Innovation Center – alcune delle quali hanno avviato collaborazioni anche con la Municipalità e le imprese del territorio. Uno dei principali obiettivi di Intesa Sanpaolo Innovation Center, insieme con gli altri corporate partner, è sempre stato quello di dare vita a un ecosistema attrattivo per le aziende innovative di tutto il mondo. Un ecosistema che, a sua volta, favorisca la nascita di nuove progettualità e iniziative imprenditoriali. Il fatto che le 3 startup italiane selezionate quest’anno siano torinesi ne è una testimonianza tangibile. Lavoreremo affinché il programma possa continuare a creare nuove opportunità sul territorio, per fare di Torino una città che anticipa i tempi e realizza progetti innovativi concreti”.

“Dopo il successo dei programmi Smart Mobility nel 2020 e nel 2021, nonostante le difficili condizioni di mercato degli ultimi anni – sostiene Martin Olczyk, Managing Director di Techstars –  sono più che entusiasta di lavorare con la classe inaugurale del Torino Cities of the Future Accelerator. Siamo orgogliosi di continuare la nostra collaborazione con Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Intesa Sanpaolo Innovation Center e di avere una rete di alumni di successo oltre ad un ecosistema unico come quello offerto dalla città di Torino composto da mentori esperti, aziende innovative e startup-friendly e iniziative cittadine strategiche per l’innovazione tecnologica. Siamo entusiasti di accogliere startup provenienti da tutto il mondo, in quella che nelle prossime 13 settimane, e speriamo anche oltre, sarà la loro casa, OGR”.

I tumori rari: Torino leader nella ricerca

Torino balza agli onori della cronaca nel campo medico-scientifico grazie a uno studio altamente innovativo nel campo oncologico, che ha avuto grande risalto sulla prestigiosa rivista ‘Cancers’, intitolato “Antiangiogenic Therapy in Clear Cell Renal Carcinoma”.

Il termine antiangiogenesi indica una scoperta clinica del medico statunitense Judah Folkman, che aveva pubblicato un documento in cui svelava che ogni tumore fabbrica piccoli vasi sanguigni per nutrirsi. Trovò, quindi, una terapia per ridurre e bloccare questo processo grazie al quale il cancro poteva essere “soffocato” bloccandogli i rifornimenti sanguigni.

L’analisi ora diffusa dalla rivista Cancers ha preso in considerazione tutti gli studi compiuti da esperti mondiali nel settore dei carcinomi renali, uno dei tanti “tumori rari” nel vasto panorama delle neoplasie, pervenendo a valutazioni approfondite sulla validità ed efficacia dei farmaci finora utilizzati. Valutazioni che consentiranno di migliorare la cura di queste malattie, con grandi ricadute benefiche sui pazienti e sulla loro qualità di vita.

L’équipe è stata guidata dal professor Alessandro Comandone (che i membri del gruppo chiamano affettuosamente “Caposquadra”), direttore del Dipartimento di oncologia dell’ospedale San Giovanni Boscodi Torino, ed è composta da Federica Vana, (Gruppo Italiano Tumori Rari), Tiziana Comandone (Scuola di Farmacia ospedaliera dell’Università di Torino) e Marcello Tucci(Dipartimento di Oncologia dell’Ospedale Cardinal Massaia di Asti).

Sono definiti Tumori Rari (TR) le neoplasie con incidenza annua inferiore a 6 casi su 100 000 abitanti, un numero apparentemente minuscolo, ma che, applicato alle quasi 200 diverse tipologie classificate, raggiunge il 20% del totale dei tumori che si registrano annualmente nel mondo; rari singolarmente, quindi, ma consistenti nel loro complesso.

Lo studio e la cura dei tumori rari sono un’attività delicata che comporta un forte impegno da parte di gruppi di specialisti di diverse discipline, ognuno con un ben definito campo di conoscenze ma insufficienti, da sole, a risolvere i problemi di cura.

Per sviluppare questa preziosa attività di coordinamento nella ricerca e nell’assistenza, è stato costituito a Torino, 25 anni fa, il Gruppo Italiano Tumori Rari (GITR), una ONLUS che ha lo scopo di stimolare la ricerca clinica sui TR, di definire percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali per i malati di neoplasie a bassa incidenza, di creare una cultura tra gli operatori sanitari con corsi e congressi, di diffondere la conoscenza sui TR nella società civile.

Presidente è proprio Alessandro Comandone, da anni impegnato in questo settore. “Il fondamento dell’azione del GITR “- rileva il professor Comandone  – “è quello di favorire l’approccio pluridisciplinare alle neoplasie rare. Infatti nessuno specialista (medico, biologo, ricercatore, psicologo) è in grado di affrontare da solo diagnosi e terapia di tumori così diversi e complessi. Un punto delicato è il supporto psicologico per superare lo choc di diagnosi di tumori rari, che creano ansie e smarrimento sia per il paziente sia per i famigliari”.

Anni di ricerche hanno portato a risultati confortanti: alcuni TR che comportavano una sopravvivenza di pochi mesi oggi sono curati con “cocktail” di farmaci che allungano la durata (con una buona qualità della vita) a 3/5 anni. “La nostra filosofia prevede cure personalizzate”ricorda Comandone – ”proprio perché ogni malattia è diversa dalle altre e ogni paziente reagisce in maniera diversa ai farmaci. Purtroppo, a causa della rarità di queste fattispecie, è praticamente impossibile fare prevenzione (come fortunatamente si riesce a fare con altri tumori largamente diffusi come il cancro alla mammella o al colon), perché lo screening avrebbe un costo insostenibile”.

Il GITR da anni lavora in coordinamento con altri centri di ricerca (in Piemonte sono stretti i rapporti con Candiolo), in un’ottica di collaborazione che evita sovrapposizioni di azioni nella ricerca e consente di mettere a disposizione della comunità scientifica tutti i progressi compiuti dai “gruppi leader” in ogni gruppo di TR in cui ha raggiunto livelli di eccellenza.

Il nuovo studio elaborato, che consentirà un notevole salto in avanti nella ricerca e nella cura delle neoplasie rare, sarà presto oggetto di illustrazione e approfondimento in un convegno che il professor Comandone conta di organizzare nei prossimi mesi a Torino.

Gianluigi De Marchi

Il Politecnico inventa il  labirinto che imprigiona il rumore

Pannelli antirumore a struttura labirintica inventati da sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica dei Politecnici di Milano e di Torino

 Pannelli antirumore basati su metamateriali “labirintici” in grado di assorbire le onde sonore trasmesse nell’ambiente. Questa nuova tecnologia, progettata da sei studenti dell’Alta Scuola Politecnica (ASP), il programma internazionale riservato ai migliori studenti del Politecnico di Milano e del Politecnico di Torino, promette un’importante attenuazione del rumore, ottenuta grazie alla struttura interna dei pannelli. Tali strutture, definite “metamateriali” perché superano le potenzialità dei materiali convenzionali, hanno dalle proprietà acustiche innovative. Le loro prestazioni non sono dovute ai componenti con cui sono prodotti, ma alla loro forma geometrica labirintica, riproducibile facilmente. I settori di applicazione sono vari, dall’edilizia all’automotive, fino agli impieghi domestici.

Leonardo Bettini, Venus Hasanuzzaman Kamrul, Emanuele Musso, Fabio Nistri, Davide Piciucco e Matteo Zemello sono i sei studenti dell’ASP che hanno ideato il pannello. Le strutture labirintiche presenti all’interno fanno riflettere più volte l’onda acustica, che lentamente si riduce fino ad auto cancellarsi. È come se il rumore acustico si “perdesse” all’interno del labirinto. Queste strutture sono in grado di smorzare più tipologie di rumore: dai suoni a media frequenza, tipici del parlato e di alcuni strumenti musicali, fino a quelli a bassa frequenza, causati dai motori.

Il lavoro ha dimostrato che i metamateriali labirintici hanno un elevato potenziale, in quanto la loro struttura leggera, poco ingombrante e fabbricata al 100% tramite la stampa 3D, rende possibile la costruzione di prodotti acustici con plastiche di scarto, senza compromettere le performance del pannello, ma riuscendo ad abbattere i costi finali. Un possibile settore d’impiego potrebbe essere quello dell’aeronautica. L’applicazione del pannello nella fusoliera di un aereo consentirebbe sia di isolare i passeggeri all’interno dal rumore esterno, sia di ridurre l’inquinamento acustico ambientale provocato dal velivolo.

Il progetto è stato testato e validato al Dipartimento Energia-DENERG “Galileo Ferraris” del Politecnico di Torino, con il supporto dei professori Federico Bosia, Louena Shtrepi e Antonio Gliozzi. Inoltre è stato coinvolto come partner industriale Phononic Vibes, impresa nata nel 2018 come spin-off del Politecnico di Milano. Il progetto proseguirà nell’ambito del percorso di ricerca europeo FET – Boheme, coordinato dall’Università di Trento e in cui sono coinvolti tra gli altri, il Politecnico di Torino, l’Imperial College di Londra e il Politecnico Federale di Zurigo (ETH).

ASP

L’Alta Scuola Politecnica (ASP) è un percorso biennale di eccellenza, parallelo alla Laurea Magistrale, avviato nell’autunno del 2004 dai Politecnici di Milano e di Torino. Ogni anno ASP seleziona, sulla base di merito e capacità individuali, 150 giovani di talento (90 al Politecnico di Milano e 60 al Politecnico di Torino) tra gli studenti che hanno terminato il percorso di laurea triennale nei tempi previsti, e che si iscrivono a un corso di Laurea Magistrale del Politecnico di Milano o di Torino. Gli studenti ASP formano una community proveniente da circa 20 paesi diversi; più di un terzo di loro sono donne. La lingua ufficiale di ASP è l’inglese.

In gita al Museo Craveri

Mentre i lavori al Museo delle Scienze Naturali di Torino continuano a protrarsi tardando così la tanto attesa riapertura, a meno di un’ora dal capoluogo piemontese c’è una chicca che merita la gita: è il Museo di Storia Naturale Craveri di Bra, un museo unico e sorprendente che sa restituire a grandi e piccini tutto il fascino delle esplorazioni d’oltreoceano dell’Ottocento.

Nel centro storico della cittadina, all’interno di un suggestivo palazzo ottocentesco, il Museo Craveri è composto da 11 sale dedicate a coloro che amano la scienza ma soprattutto a famiglie e bambini, permettono ai visitatori di immergersi nella natura alla scoperta delle sue meravigliose creature.

 

Fossili, minerali, rettili, farfalle, piante, mammiferi e soprattutto uccelli, al Museo Craveri c’è un intero mondo da scoprire, nuovo come doveva apparire nuovo e stupefacente il Messico agli occhi di Federico Craveri e del fratello Ettore che, nella prima metà dell’800, partirono da Bra per esplorarlo.

Dai viaggi avventurosi, dei quali ci restano numerosi diari, Federico Craveri spedì e riportò a Bra tantissimo materiale da studiare che oggi trova posto nelle sale del museo che egli stesso iniziò ad allestire. Non solo, di quasi ogni specie di volatile trovata in Messico e California, gli studiosi erano soliti donarne un esemplare proprio al Museo di Scienze Naturali di Torino, che ancora oggi conta, nella sua collezione, diversi reperti provenienti dalle esplorazioni dei due fratelli braidesi. Un esempio: l’olotipo dell’Uria Craveri, specie di uccello simile a un piccolo pinguino, si trova proprio nel museo di Torino, dove venne studiato e riconosciuto come esemplare di nuova specie, scoperta proprio da Federico (di cui prende il nome) durante uno dei suoi viaggi oltreoceano.

 

Visitare il museo è un viaggio che parte dalla sala storica – che conserva il modellino della nave che Federico condusse nell’esplorazione delle coste della Bassa California; il suo binocolo, il suo sestante, i suoi strumenti scientifici che lo hanno accompagnato nei viaggi in Messico, Canada, Cuba e Stati Uniti; le sue ricerche e le sue invenzioni realizzate dopo il rientro in patria.

 

I fossili della Sala di Scienza della Terra raccontano di un tempo lontanissimo nel quale buona parte del Piemonte era ricoperto dal mare. Fra gli oltre 100 reperti esposti spiccano i resti del cranio e di una costola del Sirenio di Bra l’ultimo “dugongo” vissuto nel Mediterraneo e ormai estinto da 3 milioni di anni.

Il museo custodisce animali di un mondo tutto da esplorare, quello che si svelava agli occhi dei pochi esploratori temerari che nell’Ottocento partivano per studiarlo.

 

Alle collezioni americane dei Craveri si sono aggiunti nel tempo molti animali provenienti da altri continenti. Grandi mammiferi, come tigre, puma, orso, canguro, formichiere, ed uccelli esotici, come struzzi, tucani, pappagalli, colibrì; e poi ancora coccodrilli, serpenti, scorpioni, farfalle… Centinaia di animali conservati al museo affascinano i visitatori e li guidano in un percorso che unisce lo stupore alla didattica.

 

Da non perdere la Sala degli Uccelli europei – dove, dei circa 300 esemplari esposti, è possibile ascoltarne il canto, dal gufo reale al pulcinella di mare, dal gallo cedrone al pellicano – e la Sala degli Habitat dei Braidese, dove 4 diorami ricostruiscono la fauna e la flora degli ambienti naturali del circondario, dalle zone umide fra Tanaro e Stura di Demonte all’ambiente collinare del Roero. Diorami che, all’ombra di salici, querce, castagni e pini silvestri, ospitano cinghiali, caprioli, volpi, tassi, nutrie, aironi, poiane, salamandre, libellule e molte altre specie, permettendo al visitatore di osservare uno spaccato del territorio con le sue piante ed i suoi animali.

 

Da qualche mese il museo ha messo a disposizione gratuita delle famiglie che lo visitano un gioco divertente e interattivo, scaricabile tramite un QR code su tablet e smartphone, nel quale, di sala in sala, genitori e figli devono rispondere a domande e cercare oggetti, in un gioco di squadra che permette a tutti di imparare divertendosi. Non solo, attraverso una nuova estensione della app, grazie al QR code sarà anche possibile usufruire gratuitamente di un’audioguida in tre lingue (IT, ENG, DH) che permetterà di ascoltare le informazioni direttamente dal proprio cellulare in modalità privata (tenendo il telefono poggiato all’orecchio) o in audio diffuso in condivisione con amici e famiglia

 

Il museo dispone anche di un laboratorio didattico, nel quale vengono organizzate attività per le scuole e per le famiglie e di un bel giardino che al suo interno, in un’apposita serra, ospita una ricca collezione di piante grasse, che prende origine proprio da alcuni cactus e fichi d’India riportati a Bra dal Messico da Federico Craveri.

 

Come molti naturalisti dell’800, Federico Craveri, oltre che per l’esplorazione, era interessato a molte delle discipline scientifiche che studiano il mondo della natura. Fu chimico, geologo, alpinista, botanico e zoologo, ma soprattutto fu uno dei primi meteorologi italiani. A lui si deve l’invenzione dell’Eliofotometro, che storicamente fu il primo strumento in grado di misurare l’irraggiamento solare. Fu fondatore dell’Associazione Meteorologica Italiana così come lo era stato del Club Alpino Italiano, La sua collezione d’erbario, insieme alle altre conservate nel museo, è oggi iscritta nell’Index Herbariorum del New York Botanical Garden, indice mondiale che raggruppa le collezioni botaniche di pregio, accessibili agli studiosi e ai ricercatori. Il Museo Craveri è il racconto di tutti questi mondi meravigliosi.

 

MUSEO CRAVERI

Via Craveri 15. Bra (CN)

Orario: da lunedì a giovedì 15-18 |Domenica 10-00-12.30 e 14.30-17.30

Biglietto: € 3. La domenica visita guidata gratuita.

Gratuito per disabili e accompagnatore, minorenni e over 65.

Visite didattiche su prenotazione.

www.museidibra.it/museocraveri

 

Il Museo Craveri fa parte dei Musei Civici di Bra insieme a Palazzo Traversa, Museo del giocattolo, La Zizzola.