SALUTE

Assistenza territoriale, prestazioni sanitarie e posti letto: il piano entro il 15 dicembre

“I tempi di discussione – ha aggiunto – saranno purtroppo molto stretti perché entro il 15 dicembre dovrà essere approvato e inoltrato ad Agenas”.

Per quanto riguarda il Defr, le linee d’intervento sono essenzialmente due: il potenziamento dei posti letto di terapia intensiva e semintensiva secondo quanto previsto dagli standard post pandemia nazionali e regionali e lo sviluppo della sanità territoriale attraverso le Case e gli Ospedali di comunità e le Centrali operative territoriali.

“Gli standard precovid prevedevano un numero di posti letto di terapia intensiva pari a 0,07 ogni 1.000 abitanti, circa 320 in Piemonte – ha ricordato l’assessore –. La pandemia ha reso necessario incrementare gli standard allo 0,14 ogni mille abitanti e ridefinire i percorsi in ambito emergenziale. Tutte le Aziende hanno iniziato i lavori e al momento sono stati realizzati 77 posti letto in terapia intensiva e 127 in terapia semintensiva, per un totale di 204 posti letto che saranno ulteriormente incrementati di una quarantina di unità entro la fine del 2022. Entro la prima metà del 2023 si raggiungerà il numero programmato”.

“In Piemonte sono state individuate 91 Case, 31 Ospedali di comunità e 43 Centrali operative – ha aggiunto – e verranno finanziate 82 case con i fondi del Pnnr. Delle 9 che rischierebbero di rimanere fuori, 4 verranno finanziate tramite Inail e 5 con procedura prevista dalla della legge finanziaria 67/88 su edilizia e patrimonio sanitario”.

Il dibattito è stato aperto da Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Diego Sarno e lo stesso Rossi, che hanno chiesto ragguagli su coperture e finanziamenti di edilizia sanitaria.

Sarah Disabato (M5s) ha domandato delucidazioni sul reclutamento del personale, soprattutto per quanto riguarda i medici internisti.

Alberto Preioni (Lega) ha chiesto rassicurazioni sul fatto che il Piemonte, per parte sua, abbia fatto tutto ciò che era necessario per le Case di comunità.

La Commissione esprimerà il proprio parere dopo le relazioni degli assessori alle Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria Maurizio Marrone e all’Infanzia, genitorialità e ruolo della famiglia nelle politiche del bambino e Pari opportunità Chiara Caucino.

 

In avvio di mattinata le Commissioni Sanità e Sport, riunite in seduta legislativa, avevano espresso parere di massima favorevole alla proposta di legge 203 per l’istituzione dei “percorsi e delle palestre della salute e degli Stati generali dello sport e del benessere”, di cui è primo firmatario Daniele Valle (Pd).

Nella seduta, presieduta dal presidente della Commissione Sport Davide Nicco, alla presenza dell’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, sono stati esaminati gli emendamenti di Valle per adeguare il testo al quadro normativo nazionale. Il provvedimento passerà all’esame della Commissione Bilancio per la discussione della norma finanziaria.

Prima dell’espressione del parere l’assessoreMarrone ha definito il provvedimento “un atto importante per disciplinare i ‘percorsi della salute’ previsti nella legge regionale sull’invecchiamento attivo”.

Implantologia dentaria, focus a Chieri

Un punto di forza della sanità a Chieri: l’Accademia di implantologia dentaria del dottor Lorenzo Ravera

Gli impianti dentali sono il trattamento ideale per sostituire i denti perduti; infatti grazie alle moderne tecniche chirurgiche, è possibile ripristinare il dente con una metodologia indolore e minimamente invasiva. Tuttavia, nonostante sia un trattamento molto sicuro, alcuni pazienti sono riluttanti a sottoporvisi e optano per altre opzioni per risolvere la perdita dei denti.

L‘impianto dentale è costituito essenzialmente da una microvite in titanio che viene inserita nell’osso per fissare un elemento dentale in ceramica. A differenza di altre opzioni protesiche, come i ponti dentali, i neo elementi non devono essere fissati ai denti adiacenti, quindi non indeboliscono la dentatura residua, consentendo il ripristino della funzionalità dell’apparato masticatorio che risulterà sostanzialmente identico a quello naturale . Una volta posizionato l’impianto e fissato il dente, il paziente potrà infatti masticare e parlare normalmente, come se non avesse mai perso i suoi elementi naturali

Le viti vengono posizionate dal chirurgo odontoiatra direttamente nell’osso, cosa questa che, difficilmente presenta problemi nella parte inferiore del cavo orale, o mandibolare, mentre per la parte superiore, confinante con le cavità aeree dei seni mascellari, possono esservi problemi notevoli derivanti da un eccessivo assottigliamento della pare in cui la vite deve essere posizionata, ragion per cui è necessario provvedere al posizionamento chirurgico di un materiale appositamente ideato per rinforzare il pavimento del seno mascellare, aggiungendovi del materiale biocompatibile con le strutture ossee, nel punto in cui la vite dovrà essere posizionata.

Sabato 19 Novembre si è tenuto a Chieri un importante convegno  in cui è stato dibattuto lo stato dell’Arte della Implantologia dentaria,  dal titolo “Focus sui biomateriali: sostituti ossei, derma, collagene e loro applicazioni cliniche. Focus sul seno mascellare: tecniche chirurgiche e loro complicazioni.

L’incontro, a cui erano presenti circa cinquanta fra i migliori esperti del settore, provenienti da tutta Italia, è stato organizzato dal dottor Lorenzo Ravera, docente presso luniversità di Chieti con cui collabora nel campo della chirurgia ed implantologia orale, specializzato presso la New York University in implantologia orale e specialista in Anestesia e Rianimazione Il dottor Ravera  vanta inoltre i titoli di Graduated in “OralImplantology” presso la New York University.Visiting e Professore Università UCAM di Murcia, Spagna. Professore Ricercatore presso la Facoltà di Odontostomatologia, Università di Granada, Spagna. Membro attivo dell’American Academy of Osseointegration.

Il dottor Ravera si occupa di tutte le specialità nel campo odontoiatrico da oltre 30 anni ed è conosciuto per la sua elevata professionalità che gli permette di effettuare interventi allavanguardia anche in condizioni di scarso osso ed in pieno accordo con le esigenze del paziente

L’elegante ed ampia sala conferenze, presente all’interno del suo studio, ha visto alternarsi interventi riguardanti la qualità della terapia effettuata al paziente ed è stata illustrata in dettaglio la riabilitazione e l’evoluzione di quelle tecniche e procedure che hanno contribuito ad ottimizzare la terapia riabilitativa ed estetica.

Fra gli oratori meritano una menzione particolare il professor Adriano Piattelli, Professore Straordinario di Odontoiatria e Direttore Corso di Perfezionamento in Matrice Extracellulare e Collagene, e il dottor Pier Michele Mandrillo Medico Chirurgo-Odontoiatra-Medico Estetico, prof. a C. Università di Foggia, Chieti,Tor Vergata Roma, nel cui intervento ha sottolineato l’importanza dell’elastina, del collagene e dell’acido ialuronico per la buona riuscita della cura, elementi ottenibili mediante sintesi, ma in realtà facilmente rintracciabili in maniera omologa nel nostro organismo.  

Particolare attenzione è stata data anche alla descrizione dei biomateriali utilizzati per la ricostruzione del pavimento del seno mascellare grazie all’utilizzo dell’OsteoBiol, un mix di osso suino cortico-spongioso collagenato, tenuemente radiopaco che, introdotto nel seno mascellare rispettando il collagene tissutale, permette di ottenere un rimodellamento del biomateriale, capace di stimolare la formazione di nuovo tessuto dalle caratteristiche simili a quelle dell’osso naturale, consentendo in questo modo il corretto e stabile posizionamento di una vite che sarà esente da problemi di instabilità.


Il convegno si è dunque rivelato una fonte preziosa per tutti gli operatori del settore, un evento in cui si è discusso della implantologia e del suo futuro  che si presenta sempre più entusiasmante ed in costante evoluzione da cui emerge che, attualmente
, gli impianti dentali rappresentano la migliore soluzione per sostituire definitivamente i denti mancanti e non ci resta che aspettare quello che il futuro vorrà rivelarci con tutti gli sviluppi che continuano a presentarsi nella procedura implantare con i suoi miglioramenti che includono l’introduzione della chirurgia implantare assistita da robot, la stampa 3D e l’eliminazione dei biofilm batterici. Il tutto nell’ottica di un costante miglioramento tale da permettere una maggiore durata dell’impianto, con sempre minore tasso di insuccesso come è emerso dal dibattito fra specialisti tenuto a Chieri nello studio del dottor Ravera,  in cui è stato mostrato quanto di meglio si possa oggi ottenere dalle tecniche chirurgiche implantologiche, avendo sotto gli occhi l’esempio di quello che può essere avvertito come uno fra i più grandi successi dell’Odontoiatria nell’ultimo quarto di secolo

RODOLFO ALESSANDRO NERI

Più assistenza nelle Rsa grazie ai medici di medicina generale. Siglato accordo con la Regione Piemonte

 L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «SI VOLTA PAGINA, NON SOLO CURARE, MA PRENDERSI CURA DEGLI ANZIANI OSPITI DELLE STRUTTURE». I SINDACATI : «ACCORDO STORICO»

Sanità regionale e Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale hanno siglato un nuovo accordo sull’assistenza di medicina generale agli ospiti delle Residenze sanitarie assistenziali, con presa in carico dell’anziano in termini di continuità assistenziale h24.

L’accordo aggiorna e amplia i confini della precedente normativa regionale, risalente ormai al 1999, nel solco della riorganizzazione generale dell’assistenza territoriale messa in atto dall’Assessorato alla Sanità del Piemonte, con l’obiettivo di riportare al centro il ruolo del medico di medicina generale.

«Valorizziamo, anche sul piano economico – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, il lavoro che molti medici di medicina generale già svolgono all’interno delle Residenze sanitarie assistenziali, incentivando il più possibile l’impiego di nuovi medici per coprire completamente le esigenze di assistenza sanitaria degli ospiti delle Strutture. L’obiettivo non è solo curare, ma prendersi cura dei pazienti più fragili, garantendo interventi efficaci di prevenzione e assistenza, in modo da evitare dove possibile il ricorso all’ambito ospedaliero e ridurre i ricoveri inappropriati. Mettiamo a disposizione dei medici e delle Strutture anche gli strumenti che consentono il ricorso alle varie forme di assistenza domiciliare, sempre nell’ottica della migliore presa in carico del paziente sul territorio».

Attraverso le Aziende sanitarie locali, verranno raccolte le disponibilità dei medici necessari a soddisfare le esigenze assistenziali degli ospiti delle Rsa nei singoli territori, prevedendo un rapporto ottimale medio di un medico ogni 30 ospiti, con possibilità di deroga fino a 60 ospiti per medico. L’assistenza sarà svolta sia in presenza, sia in forma di disponibilità, sia attraverso strumenti di assistenza a distanza e di telemedicina, in orario diurno, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20. Durante le ore di assenza in struttura, i medici garantiranno la continuità dell’assistenza diurna feriale, concertando tra loro un calendario di turni di disponibilità. Dalle ore 20 alle 8 e nei giorni festivi e prefestivi, rimane attivo il Servizio di Continuità assistenziale (ex Guardia medica).

Gli ospiti delle Strutture sceglieranno il medico nell’ambito dell’elenco fornito dai bandi delle Asl, fino al raggiungimento dei rispettivi massimali. Una volta preso in carico, l’assistito verrà cancellato dall’elenco del medico di medicina generale a cui afferiva precedentemente all’inserimento in Struttura e, laddove il medico scelto non abbia più disponibilità, l’ospite sarà assegnato ad un medico operante in Struttura, che abbia tale disponibilità.

Nello specifico, il medico dovrà garantire al singolo assistito il controllo periodico sullo stato di salute; la tenuta della scheda sanitaria individuale in uso presso la Rsa, sulla quale sono annotati gli accessi, le considerazioni cliniche, la terapia, gli accertamenti diagnostici, le richieste di visite specialistiche, le indicazioni del consulente specialista e le prestazioni extra eseguite; le indicazioni al personale infermieristico per l’effettuazione delle terapie, da annotare sulla scheda unica di terapia; le indicazioni al personale di assistenza con riguardo alle peculiarità fisiche e psichiche dell’ospite; le indicazioni circa il trattamento dietetico, da annotare nella scheda sanitaria individuale; la partecipazione all’attuazione del Progetto individuale predisposto dall’Unità di valutazione di competenza e del Piano assistenziale individuale.

Soddisfatti per l’accordo anche i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami): «Con la firma di questo storico Accordo regionale – osservano i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali -, l’assistenza sanitaria domiciliare programmata (Adp), integrata (Adi) e residenziale (Adr), erogata dai medici di medicina generale, diventa finalmente un livello assistenziale garantito a tutti gli ospiti delle numerose Rsa presenti sul nostro territorio piemontese. Si colma un vuoto normativo non più tollerabile, che permetterà da subito una giusta assistenza, omogenea e qualificata a tutti gli ospiti delle Rsa. Confidiamo che la complessiva revisione normativa e la rivalutazione economica dell’Accordo contribuisca ad arrestare il fenomeno dell’abbandono delle Rsa da parte dei medici cui stiamo assistendo».

“Interrotta continuità delle cure ai non autosufficienti” I casi sottoposti alla Regione

LA FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE RECAPITA AL PRESIDENTE CIRIO E ALL’ASSESSORE ICARDI
“LE STORIE DEI PIEMONTESI AI QUALI NEGANO LE CURE”

Con il recapito della prima lettera nella sede della Giunta della Regione Piemonte, in piazza Castello a Torino, si è aperta la consegna al Presidente Cirio e all’assessore alla Sanità Luigi Icardi delle storie dei malati cronici non autosufficienti e delle loro famiglie che sono “vittima della interruzione/negazione delle cure”, spiegano gli esponenti della Fondazione,  per effetto delle delibere regionali 1-5265 del 28 giugno 2022 e 10-5445 del 29 luglio 2022.

LA DENUNCIA DELLA FONDAZIONE

Le disposizioni firmate dall’assessore Icardi interrompono la continuità delle cure post ospedaliere per i malati cronici non autosufficienti dopo 60 giorni di presa in carico da parte del Servizio sanitario (30 a totale carico, 30 pagati al 50% dall’utente).

Dopo questa scadenza – contro la legge nazionale e dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato in relazione ai Lea – i malati vengono valutati in base a criteri socio-economici (Isee, possesso di casa, conti in banca, presenza di parenti…) per valutare se erogare in loro favore la quota sanitaria, prevista dalle leggi nazionali come diritto esigibile e universalistico, come tutte le prestazioni sanitarie.

Il loro accesso alla continuità delle cure in Rsa, con il 50% della retta pagata dall’Asl, viene così negato nella maggioranza dei casi. Non perché non stiamo male – sono tutti talmente malati da aver perso l’autonomia, spesso hanno forme di demenza avanzatissime – ma perché, secondo gli illegittimi criteri della Regione, si devono pagare da sé le cure. La Giunta Cirio-Icardi ribadisce di voler mettere le mani nelle tasche dei cittadini piemontesi, intaccare i loro risparmi non riconoscendo il loro diritto alle cure (quota sanitaria, 50% della retta), contribuendo all’impoverimento delle famiglie.

I malati cronici non autosufficienti vengono esclusi dalla continuità delle cure e abbandonati dalla sanità piemontese a causa delle delibere regionali. Raccontano le loro storie e chiedono aiuto alla Fondazione promozione sociale (riuscendo a resistere alle minacce e pressioni dei gestori delle Rsa): è giusto che il Presidente Cirio e l’assessore Icardi sappiano quali sono gli effetti concreti, diretti sulle famiglie piemontesi, dei loro provvedimenti.

Com’è stato annunciato un mese fa, tre organizzazioni di rappresentanza e difesa dei diritti dei malati, l’Associazione Alzheimer Piemonte, l’Associazione Amici Parkinsoniani Piemonte e la Fondazione promozione sociale, hanno presentato ricorso al Tar del Piemonte contro le delibere. Mercoledì 9 novembre è convocata l’udienza per la sospensiva.

Noi sosteniamo che le delibere devono essere sospese dalla magistratura amministrativa:

  1. a) perché rappresentano un danno immediato e irreversibile alla salute dei malati non autosufficienti;
  2. b) perché senza le due delibere contestate il percorso di continuità terapeutica non verrebbe affatto interrotto, dato che è regolato dalla delibera 72/2004;
  3. c) perché le misure annunciate dalla Regione, per esempio la cosiddetta “Scelta sociale” del Voucher per i non autosufficienti, non hanno valenza sanitaria, cioè non riconoscono concretamente il diritto alle cure (anzi, ammettono che la Regione non fa il suo dovere in questa materia), e di fondano su criteri e risorse del tutto incerti.

FONDAZIONE PROMOZIONE SOCIALE

Accademia di Medicina di Torino, sarà un interessante anno accademico

Venerdì 18 novembre alle ore 17.30, si inaugura l’anno accademico 2022/2023 dell’Accademia di Medicina di Torino, sia in presenza, sia in modalità webinar.

La prolusione sarà a cura di Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia. Seguirà una relazione sul tema “Fisiopatologia, clinica e trattamento del Long Covid” tenuta da Giovanni Di Perri, Direttore della Struttura Complessa Malattie Infettive, Ospedale Amedeo di Savoia.

Il long COVID è una sindrome clinica che interessa una buona parte di coloro che hanno avuto COVID-19 e che dopo più di 4 settimane da un’infezione acuta da SARS-CoV-2 vede la persistenza o l’insorgenza di segni e sintomi legati all’infezione.

Verrà consegnato alla famiglia Dianzani il premio attribuito dal Collegium Historicorum Chirurgiae a motivo della monografia “Giacinto Pacchiotti: professore Universitario e uomo politico”, scritta dal Prof. Mario Umberto Dianzani. Verrà presentato il Giornale dell’Accademia dell’anno CLXXXIV (2022), che riporterà le relazioni tenutesi nell’anno precedente ed altre utili notizie societarie.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito www.accademiadimedicina.unito.it.

Novembre, mese della prevenzione urologica: visite gratuite a Torino

 Il Centro Medico Diagnostico (CeMeDi) e il Centro Medico Chiros di Torino, strutture del gruppo sanitario Lifenet Healthcare, propongono un’iniziativa per prevenire le malattie urologiche. Per tutto il mese di novembre sarà possibile sottoporsi a una visita urologica gratuita: basta prenotare qui.

L’iniziativa è rivolta a tutte le persone fumatrici adulte/anziane (uomini e donne dai 45 anni in su) perché, contrariamente al comune sentire, l’urologo non è solo il medico specialista di riferimento per il benessere maschile ma anche un medico che si occupa di urologia al femminile. Mentre prostatite, infertilità, tumore della prostata, disfunzione erettile, ipertrofia prostatica benigna sono alcune delle patologie che interessano l’apparato genitale maschile; cistite, incontinenza urinaria, calcolosi renale, tumore alla vescica sono patologie che interessano anche individui di sesso femminile e di solito sono a decorso cronico che alla lunga può diventare pericoloso anche per altre parti del corpo.

“Con questa campagna vogliamo contribuire a diffondere l’importanza di una cultura della prevenzione delle malattie urologiche – sottolinea Franco Perona, amministratore delegato di CeMeDi e Chiros – Un italiano su sei è colpito da un problema urologico serio. La prevenzione è lo strumento più utile alla diagnosi precoce e questa iniziativa rappresenta una preziosa opportunità per i cittadini”.

Tre dei primi sei tumori maschili più diffusi nel nostro paese riguardano l’apparato urinario (prostata, rene, vescica). In particolare il tumore alla prostata – seconda causa oncologica di decesso maschile – registra ogni anno 36mila nuovi casi e 7 mila morti. Il tumore della vescica è il secondo tumore urologico per frequenza, dopo quello della prostata, e registra 100mila nuove diagnosi e 6mila morti ogni 12 mesi. Seguono il cancro ai reni e al testicolo.

Per quanto riguarda le donne, la cistite colpisce quasi metà delle italiane (40%) mentre l’incontinenza urinaria riguarda circa il 20% delle pazienti con 45-50 anni, poi con l’aumentare dell’età il divario con gli uomini diminuisce fino a scomparire. Il tumore della vescica conta nelle donne 5mila nuovi casi ogni anno, con più di 1200 decessi, la calcolosi colpisce il 5% delle italiane.

Quanto più precocemente ci si affida alla prevenzione, che spesso passa anche da piccoli interventi nello stile di vita, tanto migliori saranno i risultati e le cure da adottare per contrastare un’eventuale patologia.

 

Liste attesa sanità, Cirio: “Entro dicembre tornare ai livelli pre-Covid”

DALL’AVVIO DEL PIANO STRAORDINARIO RECUPERATO L’80-90% SUL 2019

Il presidente Cirio e l’assessore Icardi: “Entro dicembre l’obiettivo è tornare ai livelli pre-Covid”

Partita anche la presa in carico attiva sperimentale su mammografia e visita cardiologica:

un sms avviserà il cittadino non appena disponibile l’appuntamento 

Prosegue secondo il percorso stabilito l’applicazione in Piemonte del Piano straordinario per le liste d’attesa della sanità: tra aprile e agosto 2022 il recupero rispetto allo stesso periodo 2019 ha raggiunto il 96% sui ricoveri programmati e l’81% sulle visite e prestazioni di primo accesso, con una punta del 104% sugli interventi di classe 1 come chirurgia oncologica e trapianti.

È partita inoltre la presa in carico attiva in modo sperimentale di due prestazioni, mammografia e visita cardiologica di primo accesso: qualora non disponibile subito l’appuntamento per il cittadino non sarà più necessario richiamare il Cup, ma sarà il sistema ad avvisare direttamente con un sms non appena disponibile data e ora, entro i tempi previsti dalla classe di priorità dell’impegnativa.

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Questo in estrema sintesi l’aggiornamento del Piano illustrato questa mattina in conferenza stampa dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e dall’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi

“Le prestazioni urgenti sono sempre state garantite anche in piena pandemia, ma era necessario riprendere la sanità perduta, ovvero le prestazioni programmabili rimandate a causa del Covid – hanno sottolineato il presidente Cirio e l’assessore Icardi -. Per farlo stiamo utilizzando un meccanismo scientifico sul modello di quello usato con successo per la nostra campagna vaccinale, che dà alle aziende obiettivi precisi, viene monitorato settimanalmente e dimostra che il durissimo lavoro messo in campo tutti insieme sta dando i suoi frutti. Va ricordato che per la prima volta nella storia del nostro sistema sanitario lo spazio di caricamento delle agende del Cup è stato ampliato con quelle delle aziende private accreditate e di questo le ringrazio perché è un cambiamento epocale indispensabile per raggiungere l’obiettivo. L’altra rivoluzione riguarda la presa in carico attività, che parte in modo sperimentale su due tra le prestazioni più comuni, ma che è nostra intenzione estendere al più presto a tutto il sistema, per rendere sempre più semplice e accessibile l’accesso alle cure di ogni cittadino”.

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Per quanto riguarda la presa in carico attiva di mammografie e visite cardiologiche, la sede su cui verrà effettuata la prenotazione sarà limitata all’area omogenea dell’ASL di competenza del cittadino, presso i centri pubblici e privati accreditati. Sarà possibile modificare o annullare l’appuntamento attraverso gli sportelli Cup delle aziende sanitarie, chiamando il numero verde 800.000.500 (da lunedì a domenica ore 8:00-20:00) oppure online sul sito Salute Piemonte (con tessera sanitaria e numero impegnativa o codice fiscale, anche senza Spid). Stesse modalità anche per rinunciare al servizio attivo di lista d’attesa, indispensabile per potersi rivolgere in autonomia ad altre strutture con la stessa impegnativa, che altrimenti risulterebbe indisponibile.

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A che punto siamo

Nei primi 8 mesi del 2022 sono stati eseguiti 116 mila ricoveri programmati, 21 mila più del 2021. L’obiettivo entro l’anno è di tornare ai 201 mila del 2019.

Guardando alle tipologie di interventi su quelli di classe 1 (maggiori, di chirurgia oncologica e trapianti) il recupero sul 2019 è già del 104%: ne sono stati effettuati 12.454 contro gli 11.998 degli stessi mesi pre pandemia. Su quelli di classe 2 (correlati a patologie di rilievo) il recupero è del 96% (32.794 contro 34.259), su quelli di classe 3 (patologie di minore complessità) il recupero è del 93% (30.172 contro 32.546).

Stesso discorso per le visite e prestazioni ambulatoriali di primo accesso: nei primi 9 mesi del 2022 ne sono state effettuate 2,4 milioni, 111 mila più del 2021. L’obiettivo entro l’anno è di tornare ai 3 milioni del 2019.

Ottimi risultati anche per gli screening oncologici: tra gennaio e settembre 2022 sono stati 303.000, con un recupero del 97% rispetto ai 313.000 dello stesso periodo 2019. In particolare sugli screening al seno il recupero nei primi 9 mesi è del 96%, su quelli all’utero del 98,5% e sul colon retto del 96,5%.

Riguardo ai tempi di attesa per le 42 prestazioni (non urgenti) di riferimento del Piano nazionale fornite dalle Aziende sanitarie locali (tra le quali ad esempio colonscopia, ecografia addome, elettrocardiogramma da sforzo, fondo oculare, mammografia, spirometria, visita cardiologica, visita chirurgia vascolare, visita oculistica, visita pneumologica) i dati dei primi nove mesi del 2022 registrano una media di 38 giorni, uguale a quella del 2018. In particolare, già su 20 prestazioni il tempo medio d’attesa nel 2022 è inferiore a quello del 2018 di 5 giorni. Sulle restanti, è in corso un recupero che porta a uno scostamento mediamente inferiore a 8 giorni.  

 

Si è anche ricordato che l’attuale CUP, creato nel 2014 è stato potenziato dall’attuale Giunta regionale con un investimento di 3 milioni di euro. Oggi i 100 operatori del call center gestiscono una media di 100.000 telefonate a settimana (4 milioni all’anno contro le 2,5 milioni iniziali).

Come imparare la rianimazione cardiopolmonare

Iniziative a Vinovo e Nichelino

Questo evento è stato organizzato da Cittadinanzattiva APS Piemonte, Sez di Vinovo, Coordinatore Territoriale Dottor Enrico Ferrario, dal Sindaco di Nichelino, dalla Dottoressa Maria Carmela Greco’, dalla presidente della Croce Rossa Italiana  di Nichelino Dottoressa  Adriana Sala. Presenta la Dottoressa Cristina Gho. Interverranno il Sindaco di Nichelino Dottor Giampietro Tolardo, l’Assessore alla Sanità Dottoressa Paola Rasetto , l’assessore all’istruzione Alessandro Azzolina, dell’Aslto5 il dottor Giovanni Messeri Ioli, la Dott Silvia Testa, Dott Elisa Berruto. Per Cittadinanzattiva il Presidente Regionale ing. Alessio terzi

Ci saranno 4 postazioni. Ogni postazione dovrà verificare i seguenti elementi:
1) verificare le condizioni del paziente e metterlo in sicurezza
2) chiamare i soccorsi
3) quali manovre eseguire per la Rianimazione Cardio Polmonare
4) come usare il defibrillatore


A Vinovo il 16 ottobre, cascina don Gerardo

Covid, la situazione. Confermata la dominanza di Omicron 5

In Piemonte i tassi di occupazione dei posti letto sono sostanzialmente in linea con quelli nazionali. L’andamento in crescita dei contagi è analogo a quello presente nelle altre regioni. Si registra una diminuzione nelle fasce di età scolastica (in particolare a partire dai 3 anni). Non si registrano allerte specifiche a livello locale.

Il Piemonte presenta un’incidenza di 740.3 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 3-9 ottobre), a fronte del valore nazionale di 486.4.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 10 ottobre si attesta al 9.7% (il valore nazionale è 9.4 %) e quella delle terapie intensive al 2,5% (il valore nazionale è 2.2%), mentre la positività dei tamponi è al 13%.

CONFERMATA LA DOMINANZA DI OMICRON 5

Dai dati diffusi da Arpa, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue su campioni prelevati il 3 ottobre nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara evidenziano la dominanza di Omicron 5 e la presenza di mutazioni appartenenti ad alcune sue sottovarianti.

Sono presenti anche mutazioni della sottovariante Omicron BA.4 e con bassa frequenza della sottovariante di Omicron BA.2.75.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 3 al 9 ottobre i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 4.519.

Suddivisi per province: Alessandria 342, Asti 185, Biella 257, Cuneo 564, Novara 372, Vercelli 140, VCO 213, Torino città 804, Torino area metropolitana 1.547.
In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 31.634 (+9.176).
Questa la suddivisione per province: Alessandria 2.396 (+615), Asti 1.296 (+249), Biella 1.797 (+512), Cuneo 3.949 (+802), Novara 2.602 (+612), Vercelli 980 (+229), VCO 1.490 (+480), Torino città 5.692 (+1968), Torino area metropolitana 10.832 (+3.434).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI
Nella settimana dal 3 al 9 ottobre l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 740.3 in aumento (+40.8%) rispetto ai 525.6 della settimana precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 420.8 (+54%).

Nella fascia 25-44 anni è 709.7 (+31,7%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 908 (+ 42,7%).

Nella fascia 60-69 anni è 952.6 (+54,7%).

Tra i 70-79 anni è 951.5 (+63,5%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 757.3 (+ 60,7%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE
In età scolastica, nel periodo dal 3 al 9 ottobre, l’incidenza rispetto alla settimana precedente è in diminuzione in tutte le fasce di età, tranne che in quella 0-2 anni.

Nel dettaglio: nella fascia di età 0-2 anni l’incidenza è 257.1 (+20%), nella fascia 3-5 anni si registra un’incidenza di 156.6 (-8%), nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 229.5 (-27,2%), nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 408.4 (-20%), nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 392.9 (-2,5%).

Mancano i medici in montagna. L’assessore: “pronti per gli iscritti a medicina generale”

«Per contrastare il più possibile la carenza di medici nelle zone montane, la Regione ha concluso il procedimento di assegnazione per le zone carenti di assistenza primaria 2022 lo scorso 20 settembre. Il 3 ottobre, è stato deciso di concedere a due ulteriori tipologie di candidati di concorrere per tutte le zone carenti non assegnate con il precedente procedimento. Qualora, anche dopo questo secondo intervento, alcune zone non dovessero essere assegnate, la Regione pubblicherà un nuovo provvedimento che consentirà agli iscritti al corso di formazione in medicina generale di diventare medici di base».

Così l’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, rispondendo ad un’interrogazione sulla mancanza di medici nelle zone di montagna.

«In aggiunta a ciò – ha spiegato l’assessore Icardi -, per fronteggiare la carenza di medici di medicina generale restano valide le misure adottate dal Piemonte lo scorso novembre. Per coprire il maggior numero possibile di pazienti si è disposto di autorizzare, per un periodo di sei mesi rinnovabile per tre volte, un tetto massimo di 1800 assistiti, contro i 1500 stabiliti a livello nazionale. Inoltre, nel caso in cui un medico che accetti l’incarico non apra effettivamente lo studio, la Regione procede alla riconvocazione dei medici che avevano inoltrato la richiesta per il medesimo ambito territoriale, dando la possibilità ad eventuali altri medici di concorrere».