STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto
Per lei è ancora tutto bianco o nero. “Ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Quando parla, sorridente, mi sembra un po’ marziana di questa realtà. Mi hanno criticato su una sorta d eccessivo pessimismo sul futuro e sul presente sociale. Vero. Ma quando incontro persone come lei fa capolino un po’ di ottimismo
Una storia di Barriera di Milano. Una storia rappresentata da un ritratto di donna. Anzi, per meglio dire un ritratto di donna italiana. Donna di questo tempo, di questo presente con qualcosa di atavico . Ovviamente di antico, non vecchio. L’architetto Patrizia Fortunata Chirico è nata a Bovalino e laureatesi a Reggio Calabria.
Solo da alcuni anni ho appreso che Reggio Calabria, prima dell Unità d’Italia, aveva un diverso fuso orario, un’ora avanti. Solo una convenzione ha unificato il tutto. Tante le diversità e le distanze. Specializzazione a Milano e Torino sull’ambiente. Poi un lavoro in Calabria nei parchi. Proprio così: vive nella nostra città per amore. Si sposa avendo due sportivi e studiosi figli. Femmina e maschio. Ultima segretaria della sezione del Pd di Barriera di Milano, ultima di ciò che si può chiamare il partito del pd. E in questa veste l’ho conosciuta, frammenti di una amicizia. Mi racconta molto dei suoi genitori, del loro rigore morale a cui si attiene: sono cinque figli, ognuno “studiato”.
Un episodio esemplificativo. A 11 anni si era opposta all’adozione di un orfana. Sua madre l’ha convinta di vivere per una settimana in orfanotrofio a Reggio. “Cara figlia, avremmo contributo ad aiutare un individuo”. Ora continua a fare volontariato sociale. Poi con me insiste sulla criminalità calabrese sottolineando la pigrizia dei calabresi anche come premessa per lo sviluppo della ‘ndrangheta. Per lei è ancora tutto bianco o nero. “Ognuno si assuma le proprie responsabilità”. Quando parla, sorridente, mi sembra un po’ marziana di questa realtà. Mi hanno criticato su una sorta d eccessivo pessimismo sul futuro e sul presente sociale. Vero. Ma quando incontro persone come lei fa capolino un po’ di ottimismo. In questo caso la società civile da lei rappresenta è migliore di chi ci governa.