Rispetto agli anni scorsi si intravvede una cosa che era da sempre "latitante": la difesa

Il basket visto “dalla curva”: Brindisi – Fiat Torino

La prima partita di campionato sembra finalmente essere arrivata per mettere d’accordo tutti i tifosi: anche chi è scettico contro chi è ottimista, alla fine, deve inchinarsi al risultato positivo del campo: Torino è una buona squadra con ampi margini di miglioramento ma che già così come gioca sembra dare buone nuove impressioni.

Rispetto agli anni scorsi si intravvede una cosa che era da sempre “latitante”: la difesa. A memoria di tifoso della curva è raro trovare negli score degli avversari un punteggio sotto i 70 punti, e, con maggiore intensità già in questa partita avrebbero potuto essere ancora meno. Inoltre esiste una possibilità che i “giochi” finalmente comincino a intravvedersi. Non è casuale, anzi, è assolutamente possibile che la mano di più persone, e soprattutto quella di coach Banchi, abbia dato un notevole contributo alla causa gialloblù. Inoltre Torino, così come gli altri anni, è comunque sempre una squadra con momenti di spettacolo puro come poche altre squadre in Italia sa fornire.

La squadra trova piacere nel passarsi la palla e in qualche caso la fluidità regala momenti di ottimo basket. Il perno su cui girare sembra finalmente il ruolo di centro che finalmente il buon Trevor Mbakwe dall’alto dei suoi 2.07 “virtuali” sa governare con grande abilità, sopperendo con abilità e potenza a quell’altezza che sembra diversa dal dichiarato. Garrett scivola via con movenze nuove per il nostro basket e sembra realmente di ottima levatura e se si adatterà ulteriormente al nostro basket potrebbe essere la nostra sorpresa più elevata.

Facile parlare di Vujacic, la classe non è “water” e pur giocando sul velluto in attesa di ulteriori sorprendenti, per noi, giocate, ma per lui “normali”, possiamo intravvedere qualità elevata in chi, d’altra parte, è un vincente da sempre.

Secondo Simone dai Rude Boys ” Un’ottima auxilium con qualche brivido finale… buon attacco con un giro palla che l’anno scorso non sempre si è visto e buona difesa. L’esperienza di Sasha si vede e si sente quando serve… buona la prova di tutti comunque, e soprattutto ottimo coach Banchi che utilizza quasi tutti (merce rara)…”

Secondo Sabrina dalla visione sui canali TV “La sensazione è che Torino giochi veramente bene, e fino a quando la condizione ha retto sembra veramente di un livello superiore. La bagarre scatenata alla fine grazie anche ad alcune decisioni arbitrali, non solo discutibili, ma sicuramente errate, come anche confermate dalle immagini TV, avrebbe potuto destabilizzare la squadra, come succedeva gli altri anni. Ma quest’anno sembrano più solidi in campo e senza isterismi e “favoritismi” in panchina la partita è rimasta in mano a Torino. La strada è iniziata bene. Speriamo.”

La squadra rivela proprio una volontà di vittoria, così come la qualità di Patterson, di Jones, di Stephens e di tutti gli altri che sono disposti a mettere in secondo piano le loro individualità in funzione del risultato.

“Washington è un giocatore unico, forse tra i più sottovalutati del campionato; si nasconde al tabellino degli scout, perché le sue innumerevoli giocate per sporcare un passaggio, difendere un istante “prima” per destabilizzare l’attacco avversario e tanto altro non può apparire sullo scout delle partite. Ma la sua presenza si sente”, e questo è il parere di S. Maria dalla visione della partita dal teleschermo.

A onor del vero, saper andare oltre le cifre è sempre obbligatorio per chi voglia capire bene lo sport della palla dorata, e in questo caso, il risultato può dare una sensazione errata di una partita giocata punto a punto, ma in realtà non è così. L’altr’anno Torino a Brindisi aveva iniziato con un primo quarto di 35 a 21 e poi aveva perso. Quest’anno sembrava uguale ma alla fine ha vinto. Qualità mentali che nei momenti di difficoltà non si sciolgono come neve al sole. E anche una panchina più lunga garantisce più lucidità nei finali, sempre che si possa definire panchina un gruppo di giocatori che non si distinguono “in senso buono” gli uni dagli altri e definirli “panchinari” non è proprio corretto.

Forse Torino era forte anche l’altr’anno e senza infortuni avremmo sicuramente raccontato un’altra storia. Ma quest’anno Torino sembra più solida.

La voce del commesso del negozio “Olimpia Basket” del Forum di Assago ci avvisa che “Banchi ha lasciato un ottimo ricordo a Milano, soprattutto con chi ha realmente lavorato con lui, gli assistenti e i giocatori. E’un gran motivatore ed è attento a tutti i particolari e a tutti coloro che gli sono intorno. Il pubblico può avere parere discordante, ma non ho dubbi sulle qualità tecniche. Complimenti a Torino che lo ha preso”.

Le valutazioni al momento anche “degli avversari” sembrano quindi dare fiducia ed ottimismo per il futuro prossimo del basket a Torino.

Staremo attenti a vedere ogni progresso e ogni momento di questa stagione: e, se chi vedrà le partite vorrà dare un suo parere potrà inviarcelo a torinesesport@yahoo.it .

L’appuntamento è per questo fine settimana: due anni fa, circa, Dyson segnava una bomba memorabile per vincere una partita incredibile contro Sassari; i ricordi belli non bastano, ma ora abbiamo anche il presente e speriamo in un ottimo e solido futuro.

Paolo Michieletto