RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 48

Giornata internazionale della famiglia

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani, in occasione del 15 maggio, Giornata internazionale della famiglia, intende promuovere momenti di condivisione, svago e reciprocità tra le generazioni, mediante incontri all’interno delle scuole da programmare all’inizio dell’anno scolastico e a ridosso di festività importanti. Tali giornate potrebbero svolgersi attraverso una serie di momenti culturali – ricreativi (picnic all’aperto ove possibile; tornei di vario genere, recital e mostre tenuti dai ragazzi, laboratori interattivi guidati dai docenti) da condurre dalla mattina al pomeriggio. Gli scopi sono molteplici: far conoscere alle famiglie il funzionamento della didattica digitale nell’apprendimento della Generazione Z; incrementare le relazioni sociali e il senso d’appartenenza alla medesima agenzia formativa, incentivare forme di solidarietà e inclusione, ridurre l’abbandono scolastico. “Happy Family School”, titolo del “pacchetto didattico” a tema che ogni istituto potrebbe calibrare e studiare in funzione delle proprie esigenze territoriali e di utenza, può diventare un appuntamento gradito e un’occasione per creare sinergicamente, attraverso eventuali suggerimenti provenienti anche da parte di genitori e studenti, nuovi itinerari culturali. In tale circostanza, inoltre, il Coordinamento rivolge la propria attenzione e solidarietà agli insegnanti che stanno vivendo, anche con i propri cari, giornate drammatiche a causa del provvedimento di licenziamento di cui sono stati oggetto. Ci auguriamo che possa essere trovata una soluzione differente, atta a tutelare professionisti che si sono spesi con dedizione e serietà nell’ espletare le proprie funzioni e hanno diritto al riconoscimento del loro impegno e alla serenità. Tutelare le famiglie comporta “la copertura” di molti aspetti nevralgici; tra essi un posto centrale occupa la dignità della persona, che stenta a preservarsi in condizioni di precarietà. Tutelare le famiglie significa attuare tutta una serie di strategie funzionali a garantirne l’integrità; pensiamo a tutti i docenti collocati in aree geografiche assai distanti dalla propria sede di riferimento, con conseguenziale malessere psicologico, fisico ed “economico”. La famiglia costituisce la prima cellula della società; cellule malate, spesso, portano al cattivo funzionamento dell’organismo e, in casi estremi, al deterioramento dell’intera struttura. Tutelare la famiglia significa consolidare lo Stato e la democrazia. Non si tratta di “pietismo assistenzialista”, ma di lungimiranza politica, ancora prima che di solidarietà sociale. Ricordiamocene e non solo il15 maggio.

Prof. Romano Pesavento

presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

Spina Reale tra spaccio e degrado, ora voce ai cittadini

Ho chiesto di poter audire in Commissione i diversi portavoce dei residenti, che per Madonna di Campagna chiedono sicurezza e decoro, ma ottengono indifferenza. Chiedono anche pulizia, ma l’Amiat ha un’idea diversa: “Nulla di particolarmente grave, da questo punto di vista”.

Venerdì sera la mia presenza alla “Sesta passeggiata per la legalità”. Oggi la discussione in Consiglio Comunale della mia interpellanza sui problemi di Spina Reale. Nelle prossime settimane, come da mia richiesta, l’audizione in Commissione dei portavoce dei cittadini. Un impegno necessario, dal momento che i diversi problemi del quartiere sono lungi dall’essere risolti. I cittadini vogliono telecamere, chiedono attenzione per il quartiere, pretendono impegno per la sicurezza. Non si può lasciare allo spontaneismo e all’improvvisazione un tema tanto importante: in molti, specialmente di sera, hanno paura a uscire di casa. Madonna di Campagna non era tra le cosiddette “periferie” tanto coccolate in campagna elettorale? Mancanza di sicurezza, mancanza di pulizia, carenza nella manutenzione degli spazi comuni, del verde e degli arredi urbani. Questi i principali problemi della zona. Dall’Assessore Finardi (la cui risposta in Aula, peraltro, comprendeva contenuti prodotti dagli Assessori competenti per le diverse deleghe coinvolte) mi sarei aspettato una replica più precisa e attenta. Mi sono dichiarato non soddisfatto. Amiat e io, in particolare, continuiamo ad avere una diversa percezione dei fatti, o perlomeno una diversa concezione del significato del termine “pulizia”. “In seguito a un recente sopralluogo, Amiat non ha rilevato particolari condizioni di sporcizia, e le foto allegate lo testimoniano”, ha letto in Aula l’Assessore. Evidentemente, io faccio sempre sopralluoghi e foto un attimo prima del passaggio di Amiat, e Amiat un attimo dopo, quando il problema non c’è più.

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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

FIGLIO DI DUE MAMME,  FDI: “APPENDINO PERSEVERA IN PROPAGANDA DIABOLICA”

 <<Torino persevera a calpestare i diritti dei bambini con la trascrizione di genitori dello stesso sesso. A distanza ormai di settimane dal primo provvedimento del sindaco ancora aspettiamo le risposte di ministero e prefetto da noi sollecitate. I provvedimenti vanno annullati.>> dichiara Augusta Montaruli deputato di Fratelli d’ Italia << Se non vi è intenzione il Ministero dica il perché e qualcuno si prenda le responsabilità di questa violazione del diritto dei minori di avere una mamma e un papà. Non intendiamo cedere sul fronte dei diritti di chi non ha voce. C è anche un’interrogazione parlamentare a mia firma. Il Ministro prenda carta e penna.>>  Maurizio Marrone dirigente nazionale di FDI prosegue: <<Che nella mentalità grillina i bambini siano oggetto di capricci ideologici invece che soggetti di diritto, esattamente come per il PD, lo abbiamo capito da tempo: ma siamo in uno Stato dove la legge e le istituzioni contano ancora qualcosa? Questa è l’occasione per Prefettura e Governo di dimostrarlo>>

 

Parte la Commissione regionale sugli incendi di rifiuti

Si è svolta la prima seduta della Commissione di indagine sugli incendi di siti di rifiuti che stanno investendo il Piemonte, fortemente richiesta dai consiglieri di LeU Marco Grimaldi e Valter Ottria e presieduta dalla Presidente della Commissione Ambiente Silvana Accossato. I dirigenti di Arpa Piemonte, auditi in questa occasione, hanno illustrato il programma di prevenzione e azioni nella fase operativa per la gestione delle emergenze e nella fase post-operativa successiva alle emergenze. Da una panoramica sugli eventi occorsi negli ultimi anni, risulta che gli incendi su impianti di trattamento rifiuti siano stati sei nel 2015, otto nel 2016, nove nel 2017, ma già sette a maggio del 2018. Nel biennio 2016-2018, su 100 sopralluoghi effettuati, 45 hanno determinato atti di polizia giudiziaria e in 11 casi si ipotizza un reato. Le  tabelle presentate da Arpa (comprensive di data dell’evento, Comune, soggetto interessato, tipo di impianto e riferimenti autorizzativi, durata dell’incendio, tipo e quantità di rifiuti interessati, danni e azioni svolte dall’Agenzia) mostrano però una pluralità di casi entro i quali occorre distinguere. Ci sono situazioni legate a eventi fortuiti, che nulla hanno a che vedere con il traffico illecito di rifiuti: fatalità, errori umani, deterioramento dei macchinari o scarsa sicurezza degli impianti possono avere causato molti degli incendi; nell’80 per cento dei casi le cause non sembrano infatti essere criminogene.   Tuttavia esistono altri fenomeni: vi sono a livello nazionale criticità legate alla difficoltà di collocamento dei materiali di raccolta differenziata non di qualità, generate da una chiusura da parte della Cina. Ciò potrebbe avere invogliato alcuni gestori a commettere reato bruciando i loro stessi depositi. Infine, la situazione può avere accentuato le azioni criminali da parte di soggetti che hanno approfittato dei provvedimenti di procedura semplificata e dell’assenza di fideiussioni per acquisire capannoni senza costi, facendo pagare per riempirli di rifiuti e poi dileguandosi. L’Arpa ha informato che, nel caso di eventi di natura dolosa, è in atto un’attività di intelligence in sinergia con le altre agenzie regionali e con le forze dell’ordine, grazie a un protocollo con la Procura della Repubblica, per controllare i passaggi di rifiuti illeciti. Si è inoltre impegnata a raccogliere i dati in maniera più statistica e a costituire una commissione tecnica regionale con i vigili del fuoco e i carabinieri, per approfondire meglio i fenomeni. “Bisogna circoscrivere le diverse vicende” – dichiara Grimaldi. – “La Commissione di indagine nasce proprio dagli ultimi fatti avvenuti e dalla notizia delle indagini estese a tutto il territorio piemontese. Occorre capire se e dove vi siano pressioni da parte del mondo criminoso, e se e dove vi siano invece gravi illeciti che tuttavia provengono da un mondo imprenditoriale danneggiato dai costi dello smaltimento. Per questo la vicenda va iscritta in un quadro nazionale: la Commissione antimafia e una Commissione sui reati ambientali dovranno indagare in modo mirato su alcuni settori”.

Sentenza Foodora, Grimaldi (LeU): le motivazioni non fermeranno la richiesta di giustizia

Sono state rese pubbliche le motivazioni della sentenza con cui, l’11 aprile, il Tribunale del Lavoro di Torino ha respinto il ricorso dei sei fattorini di Foodora “sloggati” dalla piattaforma in seguito a critiche delle condizioni di lavoro.
La controversia aveva in particolare per oggetto “la domanda di accertamento della natura subordinata del rapporto di lavoro intercorso tra le parti (con le connesse domande di corresponsione delle differenze retributive e di accertamento della nullità, inefficacia o illegittimità del licenziamento)”. Fin dall’inizio la sentenza ha fatto discutere, perché di fatto ha negato la natura subordinata del rapporto di lavoro avvalorata da molti elementi concreti, rifiutando di riconoscere come licenziamenti illegittimi i provvedimenti nei confronti dei rider. Come si legge nelle motivazioni, il Tribunale ha scelto di non prendere in considerazione “le questioni relative all’adeguatezza del compenso e al presunto sfruttamento dei lavoratori da parte dell’azienda, né tutte le altre complesse problematiche della c.d. Gig Economy”.


In precedenza, numerosi tribunali di diverse giurisdizioni (la California Labor Commission nel 2015, la United States District Court Norther District of California nel 2015, il Tribunale del Lavoro di Londra nel 2015, la Vara do Trabalho de Belo Horizonte il 13 febbraio 2017, la Corte di Giustizia Europea il 26 dicembre 2017) hanno riconosciuto tra i drivers/rider e la piattaforma un rapporto di lavoro subordinato, così come nel caso di Lyft, sempre con sentenza del 2015 dello United States District Court Northern District of California. Analogamente, il Consiglio di Stato in Italia ha evidenziato l’originalità del rapporto con l’utente, irriducibile a una semplice intermediazione. Ciò che accomuna le sentenze richiamate è l’applicazione del principio della prevalenza della sostanza sulla forma.
“Ci prenderemo il tempo necessario per leggere a fondo e con attenzione le motivazioni delle sentenza su Foodora e per sentire il parere dei ricercatori e dei giuslavoristi con cui da anni collaboriamo” – dichiara il Consigliere di LeU Marco Grimaldi. – “La mia impressione a caldo, tuttavia, è che siamo di fronte a un’impostazione in parte datata, che non tiene conto del dibattito di un intero trentennio, cominciato quando fu negata la natura subordinata del mestiere di pony espress, un esito successivamente ampiamente criticato dalla dottrina giuslavoristica. Inoltre mi sfugge come ‘l’esclusione dalla chat aziendale o dai turni di lavoro’, vale a dire dal lavoro e dal reddito, possa non essere considerata una sanzione disciplinare. Comunque la si pensi” – ha concluso il segretario regionale di Sinistra Italiana, da anni impegnato al fianco dei fattorini di Foodora – ”non credo che le motivazioni della sentenza possano fermare la richiesta di diritti e giustizia che arriva dai lavoratori delle piattaforme digitali”.

Giornata della Legalità

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione del 23 maggio, Giornata della Legalità, ricorrenza del XXVI Anniversario della strage di Capaci (23 maggio 1992) in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i loro agenti di scorta, intende promuovere un’importante iniziativa scolastica a carattere nazionale: la creazione di una banca dati delle aziende rispettose dei principi relativi ai Diritti Umani e alla Legalità, denominata “Aziende giuste”. L’iniziativa, elaborata sulla scorta di un’idea progettuale del Coordinamento, sarà sviluppata dagli studenti dell’ISI Pertini di Lucca, con il supporto della prof.ssa Daniela Provenzano, nel mese di maggio ed avrà seguito nel corso dell’a.s. 2018/2019. La novità dell’azione didattica consiste nel fatto che il database verrà strutturato, gestito ed aggiornato interamente da un team di discenti guidati da un tutor di riferimento. Le aziende individuate o che faranno esplicita richiesta saranno inserite su un’apposita pagina web del sito del Coordinamento (https://sites.google.com/view/docentiperidirittiumani). Tutti gli istituti scolastici, intenzionati a partecipare alla creazione della banca dati, possono inviare il proprio contributo all’indirizzo mail coordinamentodirittiumani@gmail.com.

 

prof. Romano Pesavento

Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani

 

Lav interviene sul Circo Martin a Susa

Dal 4 al 14 maggio, Susa (TO) ospita il  Circo Martin. LAV: « Da anni ormai la scienza riconosce l’inadeguatezza di queste strutture per il benessere animale, in attesa del bando nazionale ai circhi con animali, il Comune di Susa incentivi spettacoli alternativi e le famiglie scelgano per i loro figli il divertimento senza crudeltà».Da  venerdì 4 maggio, va in scena a Susa (TO) il Circo Martin, salito alle cronache nel 2014 per aver subito il sequestro di tutti gli animali presenti nel circo per ipotesi di maltrattamento (link http://www.lav.it/news/circo-martin-sequestrati-per-maltrattamento-tutti-gli-animali ) e il cui processo è ancora in corso. In passato questo stesso circo aveva ospitato un numero, diventato famigerato rispetto alle Linee Guida della Commissione Scientifica CITES (che sono i criteri per il mantenimento degli animali nei circhi) in quanto comprendeva un cavallo, con in sella una tigre, che trasportava un carretto con dentro un orso bruno (Linkhttps://www.youtube.com/watch?v=Tif1lklh7oU ). 

“Sollecitiamo l’ASL e tutti gli organi competenti ad effettuare i controlli necessari affinché  venga verificato il rispetto della legge e dei parametri di detenzione degli animali presso il circo Martin – dichiara Marco Francone, responsabile LAV TorinoGli animali hanno diritti e dignità che nessuno dovrebbe calpestare, tantomeno per ragioni ludiche o commercialiIl circo con animali è fuori dal tempo, e non incontra più la sensibilità della maggioranza delle persone. Per questo sono sempre di più gli stati nel mondo che hanno deciso di dire basta all’uso di animali nei circhi. I Comuni incentivino spettacoli alternativi e il pubblico scelga il divertimento senza crudeltà” – conclude Francone.

La LAV sottolinea come i circhi non rappresentino solo un’inaccettabile ingiustizia a danno di individui innocentima anche un problematico insegnamento per i più giovani, in quanto – come spiegato da un documento sottoscritto da oltre 650 psicologi (link:http://www.lav.it/cpanelav/js/ckeditor/kcfinder/upload/files/files/Documento%20di%20psicologi.pdf ), – può diventare veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi” poiché induce “al disconoscimento dei messaggi di sofferenza” e ostacola “lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, 

alla pena, al disagio”. 

L’obiettivo della LAV non è quello di abolire l’attività circense, che fin dall’antichità affascina e diverte persone di ogni età, ma sostenere il nuovo circo contemporaneo, fondato sul rispetto per gli individui in quanto mera manifestazione delle capacità e delle abilità che l’essere umano mette volontariamente in gioco.

La LAV invita tutti i commercianti di Susa e dintorni a non esporre le locandine del circo: «affiggendole si renderebbero complici di un’attività  che non protegge gli animali, anzi!». 

L’associazione ricorda infine che non appena si installerà il nuovo esecutivo, riprenderanno le attività volte a dare attuazione alla delibera del Parlamento che lo scorso anno ha stabilito che anche l’Italia ponga per sempre fine, così come già altre decine di stati in tutto il mondo, all’uso di animali nei circhi.

(foto archivio)

“Gestione del Verde, per le Ciroscrizioni il danno e la beffa”

I Cinque Stelle continuano a tagliare fondi e risorse per gli Enti decentrati, ma pretendono gli stessi standard in termini di tempismo e qualità. Avendo pure a che ridire sulla professionalità dei tecnici. Come se un committente tagliasse  in corsa il budget a un proprio fornitore, pretendendo però lo stesso servizio e lo prodotto. E avendo pure da ridire sulla professionalità di coloro che stanno lavorando per lui. Immaginiamo che un committente affidi a un servizio di catering l’organizzazione di un pranzo per 100 persone, per un budget di 2.000 euro. A un certo punto, lo stesso committente taglia improvvisamente il budget a mille euro, continuando però a pretendere lo stesso numero di portate cucinate con materie prime della stessa qualità da chef dello stesso livello per lo stesso numero di commensali. Quando l’azienda di catering fa notare che non è possibile, il committente si lamenta del disservizio e mette in dubbio il valore professionale di cuochi, camerieri e staff. Per la Gestione del Verde a Torino sta succedendo all’incirca la stessa cosa. L’Amministrazione taglia fondi e risorse (finanziarie e umane) alle Circoscrizioni pretendendo, per la stessa cifra, lo stesso servizio. Non solo i Cinque Stelle mettono in atto nella maniera peggiore tutta la loro ideologia dirigista e accentratrice, ma lo fanno nella maniera peggiore. È inoltre inaccettabile l’attacco ai tecnici delle Circoscrizioni, le cui competenze e la cui professionalità sono, al contrario, unanimemente riconosciute. Dai Moderati massima e assoluta solidarietà alle otto Circoscrizioni cittadine e ai loro Presidenti, vittime dei continui tagli di questa Giunta.

 

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Partiti i lavori della V commissione per le indagini conoscitive sugli incendi nei depositi rifiuti

“Come richiesto dal gruppo di Liberi e Uguali in Consiglio Regionale”

 

È iniziato il lavoro della Commissione regionale ambiente presieduta da Silvana Accossato sul tema dei numerosi incendi ai magazzini di impianti di trattamento rifiuti differenziati verificatisi negli ultimi mesi in Piemonte. «La mattinata – è il commento del Presidente Accossato – è stata incentrata sulla programmazione dei lavori in seguito alla richiesta dei Consiglieri di LeU Marco Grimaldi e Walter Ottria al fine di condurre indagini conoscitive anche da parte degli organi regionali dirette ad acquisire notizie, informazioni e documenti relativi ai diversi casi di incendio avvenuti presso alcuni depositi di rifiuti del torinese e al confine col Piemonte, negli ultimi mesi».

 

Il dibattito è servito principalmente a identificare quali saranno gli enti e le associazioni chiamate ad interloquire con il Consiglio Regionale e a stabilire le modalità ed i tempi di svolgimento dell’indagine prevedono l’approfondimento del fenomeno sia attraverso incontri con i soggetti interessati quali Arpa, uffici di controllo di Città metropolitana e Province, Ato rifiuti, Confindustria e Confeservizi, i rappresentanti del Noe (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri) e dei Carabinieri forestali, della Città metropolitana, delle Province, degli Ato rifiuti, delle aziende di settore, associazioni nazionali quali Legambiente e Libera, sia acquisendo documentazione degli stessi soggetti.

 

Nella prossima seduta sarà convocato, quale primo soggetto interpellato l’Arpa Piemonte, cui seguiranno gli altri incontri tutti i giovedì’ per i prossimi 4 mesi. A questo proposito, e come richiesto anche dalla lettera di richiesta di Ottria e Grimaldi, la Commissione V condurrà l’indagine congiuntamente alla Commissione speciale d’indagine, presieduta dal Consigliere Giorgio Bertola.

 

«Gli incendi ai magazzini di impianti di trattamento rifiuti è un tema davvero preoccupante che interessa certamente questioni di legalità ma che ha un impatto molto forte sulla salute dei cittadini; i fumi sprigionati – conclude Accossato – causano infatti ingenti danni ambientali. Per noi è importante capire quali interventi normativi e regolamentari potrebbero essere utili per contrastare il fenomeno».

 

HEINER BLUDAU CONFERMATO DECANO DELLA CHIESA EVANGELICA LUTERANA IN ITALIA

SINODO 2018. IN CARICA PER I PROSSIMI QUATTRO ANNI. FRANZISKA MÜLLER ELETTA VICEDECANO

 

Sono i pastori, rispettivamente, delle comunità di Torino e Firenze

 

 La Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI), che riunisce le comunità luterane dell’intera penisola, annuncia che  è avvenuta l’elezione dei suoi nuovi Decani per i prossimi quattro anni. L’Assemblea sinodale attualmente in corso a Roma ha così scelto di confermare il pastore della comunità di Torino Heiner Bludau nel ruolo di Decano della CELI e di designare la pastora Franziska Müller quale suo Vicedecano: il Decano è una figura fondamentale per i luterani in Italia, in virtù del suo duplice ruolo di capo spirituale della Chiesa e, quale Presidente del Concistoro, di guida del suo governo. Diversamente da quanto avviene in altre confessioni cristiane, i vertici della CELI sono cariche a carattere temporaneo (4 anni) ed eventualmente rinnovabili per una volta sola. “Desidero farmi interprete e portavoce di tutti i sinodali, esprimendo le più sincere congratulazioni e un caloroso augurio al Decano Heiner Bludau e alla nuova Vicedecano Franziska Muller. Sono fiducioso che, anche con la loro guida, nostra Chiesa saprà proseguire il suo percorso di crescita nella società italiana e affrontare le sfide odierne e del prossimo futuro” dichiara Georg Schedereit, Presidente del Sinodo.

 

Heiner Abbas Bludau, 62 anni, tedesco, è cresciuto in Baviera ma è nativo di Baghdad in Iraq, dove la sua famiglia si trasferì temporaneamente per ragioni lavorative del padre ingegnere

Sposato con la signora Annette, da cui ha avuto 2 figlie (Marie, 34 anni, e Hanna 27), è pastore dal 1991 e, dal 2010, è alla guida della Comunità luterana di Torino. Tra le esperienze, precedenti al suo ruolo di Decano ma sempre nell’ambito della CELI, si annoverano l’incarico di rappresentarla nella GEKE/CCPE, la comunità delle chiese protestanti in Europa, nonché il suo ruolo di membro della Commissione Ecumenica sul battesimo. Heiner Bludau è giunto in Italia dopo aver svolto le sue funzioni di pastore in una casa di meditazione della Chiesa Luterana di Sassonia. Prima di dedicarsi agli studi teologici e all’attività pastorale, da giovane aveva lavorato per un triennio come muratore, prestato servizio sociale in Israele per un anno e mezzo circa e preso parte, negli anni 80, al Movimento per la Pace dove ebbe l’opportunità di conoscere la sua futura moglie Annette.

 

“Quando venni eletto per la prima volta quattro anni fa, dissi che avrei seminato impegno e dedizione nel giardino della CELI per far crescere la nostra Chiesa, soprattutto con l’indispensabile aiuto delle nostre comunità. Questa nuova elezione la interpreto come una conferma di essere riuscito a tradurre in pratica quest’idea, per quanto mi sia stato possibile. E di questo riconoscimento sono profondamente grato a ogni sinodale. Come fatto finora, e con prezioso supporto della Vicedecano Müller, continuerò a svolgere il mio incarico all’insegna di cooperazione, trasparenza ed ecumenismo. E, soprattutto, continuerò a confidare nella guida di Dio col suo Spirito Santo. Non è questa una formula retorica, ma un vero orientamento e un aiuto concreto che ho sperimentato in molte situazioni difficili” commenta il Decano, pastore Heiner Bludau.

 

Franziska Müller, 49 anni, tedesca del Württemberg, è sposata dal 2012 con il pastore Friedemann Glaser ed è mamma del piccolo Felix Raphael di 5 anni. Con il marito, nel 2014, è diventata pastora della Comunità luterana di Firenze ed Emilia Romagna, occupandosi – per la CELI – anche dell’Accademia delle Comunità e diventando inoltre responsabile per i predicatori laici.

Prima di giungere in Toscana, è stata in servizio dal 2010 al 2014 presso il Decanato di Muehlacker e, dal 2007 al 2010, è stata pastora a Oberndorf-Lindenhof. Nel quadriennio precedente è stata pastora nella Casa della Spiritualità della Chiesa Evangelica Luterana a Stift Urach, partecipando contemporaneamente a un Master in International Management per le ONG presso l’Università Cattolica di Scienze Applicate di Friburgo. Dal 2001 al 2003 ha lavorato nel Vicariato di Oppenweiler (Decanato di Backnang) e, nel triennio precedente, ha compiuto studi sulla persona nell’ambito del corso di Pedagogia Sociale presso l’Università di Scienze Applicate di Francoforte, svolto un tirocinio presso il Centro media evangelico di Stoccarda, collaborato presso la Missione Ferroviaria di Francoforte e operato come consulente giovanile presso la EJW (Gioventù Evangelica) di Francoforte. In precedenza, per quattro anni, è stata Assistente presso l’Istituto per la Dottrina Sociale della Chiesa. La pastora Müller, dopo aver concluso un apprendistato bancario biennale, ha iniziato nel 1990 i suoi studi di teologia con permanenze a Stoccarda, Magonza, Roma e Tübingen.

 

È un incarico di cui sono onorata e che accolgo con grande gioia. Ringrazio la mia famiglia per il sostegno che quotidianamente mi dà e sono davvero grata ai sinodali per la fiducia che hanno deciso di accordarmi. Cercherò di adempiere al meglio al mio nuovo ruolo con grande senso di responsabilità, traendo energie dal mio interesse per le persone e anche per le comunità che, in questi anni di permanenza in Italia, ho avuto modo di incontrare e che voglio conoscere molto più approfonditamente. E sono lieta di poter collaborare con il Decano Bludau, consapevole che il nostro compito non sarà sempre facile ma che adempiremo al meglio grazie alla nostra Fede”” afferma la Vicedecano, pastora Franziska Müller.

 

Il Sinodo si concluderà domani 1° maggio con il Culto celebrato presso la Christuskirche di via Sicilia 70, nel corso del quale si insedieranno ufficialmente i nuovi Decani e durante il quale si omaggerà il pastore Paolo Poggioli che dopo 25 anni di guida della comunità luterana di Torre Annunziata si congederà dalla CELI avendo raggiunto l’età pensionabile.

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Chiesa Evangelica Luterana in Italia (CELI)

La Chiesa Evangelica Luterana in Italia, CELI, statutariamente bilingue, italiana e tedesca, è un ente ecclesiastico che attualmente raggruppa 15 comunità, dalla Sicilia all’Alto Adige. I suoi rapporti con la Repubblica Italiana sono regolati dalla legge n° 520 del 1995 (Intesa secondo l’art. 8 della Costituzione). La più antica comunità luterana in Italia è quella di Venezia, risalente alla Riforma attuata dal monaco agostiniano Martin Lutero nel 1517. Capace di evolvere con la società, oggi la CELI è fortemente impegnata non solo nella cura delle anime, ma anche in numerosi ambiti quali cultura, sanità, scuola, assistenza a poveri e immigrati, educazione ambientale, pari opportunità uomo-donna, difesa delle diversità e lotta alle discriminazioni, partecipazione al dibattito etico, religioso e politico. Proprio per questo impegno, la Chiesa Luterana – una chiesa senza grandi patrimoni – riceve ogni anno la fiducia e il sostegno di tantissimi italiani che scelgono di destinarle l’otto per mille sulla dichiarazione dei redditi: così, dal riepilogo delle scelte espresse – pubblicato sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) – emerge che nel 2015 (ultimo dato disponibile) le firme a favore della CELI sono state oltre 66.000.

www.chiesaluterana.it