Il razzismo è una malattia endemica che riemerge periodicamente come un virus mai sufficientemente domato
Come coordinamento interreligioso del Piemonte, chiediamo a tutti, soprattutto a chi ha responsabilità politiche, culturali, educative, nel mondo dell’informazione, di tenere alta la guardia perché anni di cattivi pensieri, di parole e propaganda dure, di facili demagogie, di antipolitica, di strumentalizzazione di povertà contro altre povertà, stanno producendo bullismi assurdi, atti violenti, assalti folli, enfatizzazioni della propria appartenenza culturale ed etnica, non come ricchezza da offrire all’altro, ma come muro e clava da opporre. Sullo straniero in particolare, si scarica l’insoddisfazione per problemi che hanno altra natura e che facciamo fatica ad affrontare. E anche fra noi credenti, non mancano sentimenti di intolleranza e di xenofobia, talora giustificati da un non meglio specificato ”dovere morale” di conservare l’identità culturale e religiosa originaria. Sentimenti che ci rendono ciechi all’amore e all’accoglienza che le nostre fedi, – insieme ad altri valori etici primari – ci insegnano essere per noi basilari e irrinunciabili. Il nostro impegno quotidiano è quello di costruire una società in cui tutti possano camminare a testa alta, una Società in pace con se stessa, in cui nessuno, autoctono o meno si debba sentire vittima di ingiustizie o di minacce fisiche, morali o “culturali”. Per queste ragioni noi donne e uomini aderenti al coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”, ci proponiamo di rilanciare – a partire da settembre – una campagna ed una mobilitazione educativa, volta a rafforzare e far crescere i valori positivi . Intendiamo farlo con tutte le realtà e le Istituzioni che condividono questa esigenza, a partire dal Comitato per i diritti umani del Consiglio Regionale del Piemonte, con cui abbiamo già intrapreso un comune, fecondo cammino. Perché non vogliamo mai dimenticare il monito di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”.
Giampiero Leo, Bruno Geraci, Walter Nuzzo, Younis Tawfik, Claudio Torrero
Coordinamento interconfessionale “Noi siamo con voi”
Appurare se la Russia è il datore di lavoro dei
mercenari italiani sul fronte del Donbass
Silvja Manzi (tesoriera di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):
L’inchiesta aperta dalla Procura di Genova è uno squarcio di luce sul mondo oscuro del neofascismo italiano e sui suoi rapporti con l’Internazionale nera, i secessionisti del Donbass e la Russia. Un
anno fa segnalammo alle Procure di Lucca e di Torino il contenuto della trasmissione televisiva “Nemo” (RAI2) dell’8 giugno 2017, in
cui appariva il lucchese Andrea Palmeri (ricercato dagli inquirenti
italiani) che si intratteneva a cena, nella città ucraina di Lugansk,
illegalmente occupata dalle forze separatiste, con vari esponenti
politici europei, fra cui Maurizio Marrone, allora capogruppo di
Fratelli d’Italia nel Consiglio Regionale del Piemonte.
Deve essere fatta piena luce sulle complicità e le connivenze italiane
che hanno permesso a decine di mercenari italiani di andare a
combattere al fianco dei separatisti filorussi.
Deve essere fatta piena luce su chi paga i mercenari. Esistono
numerosi riscontri sul web del “pendolarismo” di tali soggetti fra il
Donbass e la Russia, ma se venisse dimostrato in un’aula di tribunale
che il loro datore di lavoro è il regime di Putin si farebbe
finalmente giustizia delle falsità della propaganda russa, che ha
sempre negato un coinvolgimento diretto del Cremlino nella guerra di
secessione ucraina.
Segnalazione dei radicali torinesi alle Procure di Lucca e di Torino
(14 giugno 2017)
Per l’unità del “civismo” piemontese
Appello di Rete Bianca alle forze civiche del Piemonte
“Il voto del 4 marzo scorso ha modificato profondamente gli equilibri politici del nostro paese. È nata una nuova maggioranza di governo; sono saltati, forse definitivamente, i profili politici dei partiti tradizionali ma, al contempo, e’ ancora profonda la sfiducia dei cittadini nei confronti della politica e delle stesse istituzioni democratiche. Ora, anche in vista delle elezioni regionali piemontesi del 2019, e’ indispensabile – soprattutto per una realtà sociale e politica come quella piemontese – promuovere una alleanza del “civismo piemontese” nelle sue multiformi espressioni. Il civismo amministrativo con le sue liste civiche disseminate in tutto il territorio; il civismo culturale cattolico e laico; il civismo territoriale con le associazioni e i mondi vitali sfiduciati dai partiti ma ansiosi di partecipare ad una rinnovata attività politica ed amministrativa. Superando la tradizionale distinzione tra centro destra e centro sinistra – oggi quantomai in crisi e senza un preciso baricentro politico, culturale e programmatico – va avviata da settembre la “ricomposizione” di questo giacimento di energie, di impegno, di cultura, di radicamento territoriale e di espressività sociale e culturale. Rete Bianca, nata per ricomporre l’area del cattolicesimo politico italiano in vista di un rinnovato protagonismo politico a livello nazionale dei cattolici democratici e popolari, e’ disponibile – ovviamente con l’apporto di altre esperienze che già lavorano concretamente sul territorio da anni – a favorire questa ricomposizione del civismo piemontese in vista delle elezioni del 2019. Senza primogeniture e senza condizionare l’approdo politico finale di questa operazione. Un processo, comunque sia, necessario per ridare qualità alla politica, autorevolezza alla futura classe dirigente e per dare forza e peso ad una rinnovata rappresentatività territoriale. Per questi motivi, semplici ma importanti, e’ sempre più indispensabile promuovere la ricomposizione del civismo piemontese e favorirne un suo effettivo rilancio politico ed amministrativo”.
Giorgio Merlo
Mauro Carmagnola
Giampiero Leo.
Cinque giorni per festeggiare la Lega Piemont
Nell’alessandrino a Capriata d’Orba, dal 1° al 5 agosto, si terrà la Festa Nazionale della Lega Piemont. Ospiti importantissimi e temi all’ordine del giorno, per parlare del presente e del futuro del Piemonte
Cinque giorni importanti per festeggiare la Lega Piemont: si terrà a Capriata d’Orba, dal 1° al 5 agosto, la festa nazionale della Lega Piemont. Un’iniziativa ricca di appuntamenti e di dibattiti interessanti, che coinvolgeranno militanti e ospiti illustri, in una cornice – quella delle Cantine Produttori Insieme – davvero d’eccellenza.La festa inizierà mercoledì 1° agosto, alle 18.30, con l’inaugurazione alla presenza dei consiglieri regionali della Lega Piemont, e poi, dalle 21, con l’intervento di Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco di Alessandria, e di Alessandro Canelli, sindaco di Novara. Il giorno dopo, giovedì 2 agosto, dalle 21, avrà luogo un importante dibattito sull’immigrazione. Alla presenza dei parlamentari della Lega Piemont, il dibattito sarà l’occasione anche per l’intervento della professoressa Anna Bono e di Marco Zacchera, che presenteranno i propri libri. A moderare l’incontro, il giornalista Ettore Grassano.
Venerdì 3 agosto, a partire dalle 21, si affronterà, in compagnia del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, l’onorevole Erika Stefani, il tema di Piemonte e Autonomia, mentre sabato 4 agosto il dibattito – sempre con inizio alle ore 21 – verterà sui temi dell’agricoltura e del turismo, futuro del Piemonte, in compagnia del Ministro all’Agricoltura, Gianmarco Centinaio e Paolo Massobrio. Ospite della serata anche l’onorevole Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. La festa si concluderà domenica 5 agosto: a partire dalle ore 20, con l’intervento dell’onorevole Riccardo Molinari, Capogruppo alla Camera per la Lega – Salvini Premier e Segretario Nazionale Lega Piemonte, e del senatore Matteo Salvini, vice Premier e Ministro dell’Interno, segretario federale. “Sarà una festa ambiziosa – commenta l’onorevole Riccardo Molinari – organizzata su cinque giorni, con approfondimenti politici di grande rilievo e ben tre ministri ospiti, fra cui Matteo Salvini. Sarà il coronamento di un percorso lungo e faticoso, che ha visto la Lega passo dopo passo, elezione dopo elezione, arrivare al Governo del Paese. È proprio quando si governa che diventa ancora più importante stare in mezzo alla gente per confrontarsi coi cittadini, noi questo lo abbiamo sempre fatto e continuiamo a farlo perché la presenza sul territorio resta la principale forza della Lega”. Un appuntamento imperdibile, in cui i momenti di riflessione e dibattito, con nomi autorevoli del panorama politico italiano, si alterneranno a quelli di musica e festa. tutdurat della festa sarà inoltre presente il servizio ristoro.
LA UISP E’ VICINA A DAISY OSAKUE
Hanno fatto del male a un mio compagno di squadra, ad un’atleta dell’altra squadra, ad un’atleta di un’altra nazione, non importa di dove, avete colpito tutti noi, perchè lo sport è contro la violenza e il razzismo, ed è per il rispetto di tutti, indistintamente. Siamo vicini a Daisy Osakue, che ha iniziato a praticare sport in una delle società della nostra città. Tante sono affiliate Uisp, che ogni giorno lavorano per progetti di sport per i diritti, l’inclusione, la solidarietà, contro ogni forma di violenza. Ai suoi aggressori dedichiamo questa storia. James Owens, detto Jesse, era quell’americano nero, che volava come avesse le ali, aveva 23 anni. Luz (Ludwig) Long, tedesco, occhi azzurri, biondo con il ciuffo a onda, la pelle bianca. Era l’orgoglio di Hitler, uno dei motivi di orgoglio, ma solo fino a quel giorno. Dopo no, perchè quell’atleta aveva un difetto imperdonabile: era vaccinato contro il razzismo. Proprio in quelle Olimpiadi del ‘36 nella Berlino nazista che avrebbe dovuto celebrare la superiorità della razza bianca e sotto gli occhi furenti del Fuhrer, il bianco e il nero, parlavano tra loro da amici. E poi il podio, in cima al primo posto il nero che aveva fatto un salto in lungo come nessuno era mai riuscito a fare prima. E dietro di lui al secondo posto quel tedesco con il braccio teso, ma teso poco e senza convinzione. Le ambizioni di Hitler furono umiliate da quel nero e dal quel bianco, perchè dimostrarono di non saper essere nemici, nonostante le differenze che li dividevano. E rimasero amici tutta la vita. E fu quell’amicizia a dimostrare come il regime fosse fragile e quanto lo sport sa essere libero e forte.
Ufficio Comunicazione
UISP
Il Siulp sulla vicenda Polfer e sul caso Daisy
“Un poliziotto spara per difendersi dall’aggressione di un uomo di colore e nel contempo una donna italiana di colore, viene colpita in un occhio da un uovo lanciato dal finestrino di un auto in corsa: due fatti spiacevoli, ma guai a non distinguerli.”
E’ il Segretario del SIULP di Torino che nel commentare e giustificare la reazione del poliziotto della Polfer di Torino che si è visto costretto a sparare contro un giovane Somalo la cui intenzione era quella di colpirlo con una forchetta da barbecue, come aveva fatto poco prima con il suo collega, ribadisce l’importanza di dotare le forze dell’ordine di strumenti in grado di neutralizzare le aggressioni: il taser, opportunamente voluto in via sperimentale dal Ministro dell’Interno, è sicuramente uno di questi. “Si chiuda in fretta continua Eugenio Bravo, la sperimentazione del taser (anche per definire le sue potenzialità), si addestrino i poliziotti e i carabinieri all’uso e si distribuisca a tutti i pattuglianti questa “pistola elettrica”; siamo stufi di assistere a ferimenti continui di poliziotti e carabinieri impegnati a garantire il controllo del territorio”.Nello stesso tempo il Segretario del SIULP esprime la propria solidarietà all’atleta italiana di colore ferita all’occhio dal lancio di un uovo da parte di un “imbecille”; “ i due fatti sono chiaramente distinti e separati, dichiara Bravo, anche se il denominatore comune è il colore della pelle: in un caso trattasi di un malintenzionato di colore, nel caso dell’atleta ferita trattasi di una biasimevole comportamento dispregiativo verso una donna di colore che passeggiava in area equivoca. Tuttavia per il Segretario del SIULP di Torino, “Il peggior servizio che si possa fare verso chi lavora contro il razzismo è quello di dar sfogo ad errate istintive strumentalizzazioni dettate dalla schizofrenia di dimostrare che gli atteggiamenti avverso persone di colore debbano essere sempre e comunque interpretati come razzistici, senza capire che i pregiudizi possono rischiare di trasfigurare la realtà dei fatti e, una volta che questi siano smentiti dalle indagini, non potranno che ingenerare un pregiudizio al contrario, rendendo sempre meno credibili le denunce razzistiche e sempre più contestabili”. Gli atti razzistici vanno perseguiti e repressi senza indugi, purché siano realmente dettati dall’odio razziale e non da imbecillità comprovata e per questo, prima di pronunciarsi, è sempre meglio attendere l’esito delle indagini.
Siulp Torino
Lega, nuovo responsabile enti locali Piemonte
“La carenza di medici è un problema che da troppo tempo attende di essere affrontato e che, se non considerato nella sua completezza rischia di creare gravi ripercussioni sul sistema sanitario nazionale e sull’offerta territoriale e ospedaliera regionale. Per questo motivo ho scritto una lettera al ministro Grillo” lo dichiara il presidente del gruppo regionale del MNS, Gian Luca Vignale che stamane ha indirizzato una missiva al ministro della Salute e al presidente della Commissione Sanità della Conferenza Stato Regioni, Antonio Saitta.
“Secondo alcune stime – spiega Vignale – in Piemonte entro il 2030 ben 962.000 cittadini potrebbero non avere l’assistenza di base, mentre a livello nazionale tra pochi anni 14 milioni di italiani rimarranno senza medico di base e quasi 50 mila tra medici di base e ospedalieri lasceranno il lavoro per raggiunti limiti di età. È quindi evidente che serva un immediato, quanto concreto piano di intervento che riesca a programmare azioni che, se siamo fortunati, daranno i primi risultati entro il 2030”.
“Per questo ho solleciato il ministro Grillo – aggiunge – ad operare sostanzialmente due misure. Primo tra tutti chiedo di abolire un anacronistico e dannoso numero chiuso alle Facoltà di Medicina. Inoltre credo fondamentale rinnovare i percorsi formativi. Per questo serve l’istituzione di un Osservazione interdipartimentale e ministeriale finalizzato a verificare annualmente quante specializzazioni e figure mediche rischiano di essere senza un numero adeguato di coperture. Dai risultati emersi ciascuna Regione potrà programmare lo stanziamento delle borse di studio e decidere su quali figure puntare”.
“Infine – scrive Vignale – credo davvero importante dare seguito alla proposta avanzata dalle Regioni di dare l’opportunità ai laureati in medicina e chirurgia di accedere al servizio sanitario pubblico seguendo un percorso formativo finalizzato all’acquisizione della specialità presso le aziende sanitarie stesse”.
“ Mi auguro – conclude Vignale . che la mia lettera possa rappresentare un momento di riflessione per il ministro e dare spunti utili per un intervento immediato su quello che già oggi è un vero e proprio problema”.
“Insieme alla lotta contro il governo M5S-Lega”
Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in un’intervista radiofonica è stato molto chiaro: l’Alta Velocità Torino –Lione “è un’opera che abbiamo ereditato … il nostro obiettivo sarà quello di migliorarla, così come scritto nel contratto di governo …”. Dunque nessun blocco dei lavori per la realizzazione del Tav in Valsusa, così come per altre Grandi Opere previste in Italia, ma solo migliorie, ritocchi, se possibile abbattimento di costi. Un Tav infiocchettato da tante belle parole. Ora che qualche esponente locale del M5S continui a spacciare le parole del Ministro dei Trasporti per il loro contrario, per una sorta di stop o rallentamento del Tav, francamente è intollerabile, risulta essere una presa in giro. Il M5S, primo partito italiano al governo con la Lega, ha deciso di cambiare spartito. Ha deciso che non si vive solo di promesse elettorali ma del sostegno accordato dai poteri forti, gli stessi che non demordono dal perseguire la realizzazione del Tav in Valsusa. Contro questi poteri, contro un’opera inutile e dannosa occorre proseguire più che mai la mobilitazione e la lotta. Ma serve chiarezza non servono doppie parole. Nessuno pensi più di utilizzare il Movimento Notav per portare acqua al mulino del M5S e di un governo di destra il cui Ministro dei Trasporti, al pari di quello degli Interni, oltre che essersi convertito alle Grandi Opere non ha avuto ritegno alcuno nello sbarrare i porti italiani a quanti scappano dalle guerre e dalle violenze, ai disperati che muoiono a centinaia, a migliaia in mare. Ministri di questo genere e le forze politiche che lo sostengono meritano solo di essere cacciati a casa.
Ezio Locatelli Segretario provinciale