RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 32

ACTIONAID LANCIA UN APPELLO AI COMUNI

PER L’APPROVAZIONE DI UN ODG DI CONTRASTO AL DECRETO SICUREZZA E IMMIGRAZIONE

 ActionAid lancia un appello a tutti i Comuni d’Italia perché approvino un ordine del giorno per contrastare gli effetti del decreto immigrazione e sicurezza sul territorio.Il testo del Decreto legge modifica profondamente la gestione delle politiche migratorie in Italia, peggiorando in maniera significativa la condizione dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale. L’abolizione della protezione umanitaria, la drastica riduzione dell’accoglienza SPRAR e la nuova disciplina del funzionamento degli hotspot, che mette a rischio il sistema di garanzie, sono solo alcuni degli aspetti più preoccupanti. La rilevanza dei cambiamenti e il probabile impatto fortemente negativo sulle condizioni di vita delle persone e delle città, oltre che sull’esercizio effettivo dei diritti, determinano l’urgenza di mobilitarsi fin da subito. Per questo ActionAid ha scritto oggi una lettera all’ANCI, chiedendo aiuto nella diffusione dell’iniziativa a tutti gli enti locali associati, condividendo l’odg elaborato. L’Associazione ha espresso preoccupazione sugli effetti immediati del Decreto sui territori, evidenziando tra l’altro che solo in tema di assistenza ai soggetti vulnerabili sono stimati in oltre 280 milioni di euro i costi annui che ricadranno sui servizi sociali e sanitari dei Comuni. Il testo dell’Odg sarà inoltre disponibile sul sito dell’organizzazione (www.actionaid.it/odg) e gli attivisti di ActionAid si mobiliteranno per proporne l’adozione alle amministrazioni comunali che operano nei territori in cui sono attivi. L’iniziativa, sull’esempio di quanto hanno già fatto i Consigli comunali di Bologna e Torino, approvando due odg per chiedere la sospensione del Decreto immigrazione e sicurezza, punta a evitare che i cittadini stranieri siano ancora più esposti ai rischi della marginalità sociale, a scongiurare ricadute sugli enti locali dal punto di vista del peggioramento delle condizioni di accoglienza, e a salvaguardare i percorsi di integrazione strutturati nell’ambito dei centri SPRAR.

Tav, Ucid a favore

UCID Torino ha inviato ai presidenti delle associazioni produttive torinesi la propria adesione alle iniziative a favore della TAV, come da Consiglio Direttivo svoltosi martedì 30 ottobre 

Cari Presidenti, come credo sappiate l’UCID è l’Associazione che da settanta anni in Italia riunisce imprenditori e dirigenti di ispirazione cattolica. Il nostro impegno quotidiano è volto ad assicurare la centralità della persona, un comportamento etico e di utilità sociale delle nostre imprese secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa. Solitamente non entriamo in questioni politiche avendole delegate alle Vostre Associazioni, alle quali le nostre imprese sono iscritte, ciascuna per la propria competenza. Riteniamo però che in questo momento sia necessario far sentire la voce di tutti coloro che non condividono l’attuale gestione della città che, dopo aver buttato alle ortiche una opportunità forse unica come la ripetizione del sogno olimpico, adesso sembra schierarsi contro la linea ad alta capacità ferroviaria. Siamo convinti che queste non siano le posizioni della stragrande maggioranza dei nostri concittadini, i quali guardano come noi ad un futuro migliore per i propri figli, ad una riqualificazione industriale e turistica del Piemonte, al mantenimento e alla crescita delle tante eccellenze che ci distinguono e su cui i nostri padri hanno avuto la capacità di credere e di investire per svilupparle.Anche il Vangelo di Matteo nella famosa Parabola punisce chi, avendo ricevuto dei Talenti da custodire, anziché tentare di svilupparli li ha sotterrati, sperando che rimanessero inalterati. Per questo motivo giunga a tutti voi l’adesione dell’ UCID Torino alla protesta che avete rappresentato nei giorni scorsi e alle modalità che deciderete di attuare per portarla avanti in futuro.

Alberto Carpinetti Presidente UCID – Torino e Consiglio Direttivo all’unanimità

FORZA ITALIA GIOVANI: ” La maggior parte dei giovani dicono SI alla TAV”.

VARALDO (FI): “Dire NO significa costruire un muro che impedisce ai nostri territori e a noi giovani di guardare al futuro
“Proprio nel giorno in cui il Consiglio Comunale di Torino vota un Ordine del Giorno che richiede la sospensione dei lavori della nuova Linea Torino-Lione come movimento giovanile vogliamo dare un forte segnale: caro Governo e Sindaco Appendino state commettendo un grave errore perché gran parte dei giovani dicono SI alla TAV – esordisce TommasoVaraldo, coordinatore del movimento giovanile di Forza Italia a Torino – le teorie deliranti sulla visione del Paese da parte del M5S e dei loro sostenitori che negli anni ci hanno abituato a vedere a ferro e fuoco la Val Susa si combattono con l’informazione e con il progresso”. “Cominciamo con il dire che non fare la TAV costerebbe all’Italia più di 4 miliardi anziché i 2,9 previsti per avere un’opera nuova, aggiornata e competitiva – conclude Varaldo- dire NO TAV, per altro senza aver prima fatto l’attenta analisi dei costi-benefici che i M5S aveva promesso, significa dire NO ad un’Italia moderna, aperta, efficiente, competitiva, che punti sul turismo, sull’export, sulle infrastrutture, sul commercio, sui trasporti. Significa costruire un muro che impedisce ai nostri territori e a noi giovani di guardare al futuro. I cittadini che hanno a cuore il presente e il futuro del Paese, i lavoratori, il mondo dell’impresa e del commercio hanno il dovere di farsi sentire prima che i danni siano irreparabili: la TAV deve procedere senza indugi e con rapidità.”

“L’EUROPA CONTRO GLI AGENTI IMMOBILIARI”

Fiaip Piemonte: Normativa europea ci porta indietro di 30 anni

“Un ritorno ai sensali, un passo indietro nel processo di professionalizzazione degli agenti immobiliari, con la certificazione dell’abusivismo”. Il presidente di Fiaip Piemonte (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) Paolo Papi commenta così la nuova normativa europea “secondo cui gli iscritti a qualsiasi ordine professionale, dal 2019 potrebbero chiedere e ottenere di fare, insieme al loro mestiere, anche la nostra professione: alla faccia della specializzazione”.

A RISCHIO GARANZIE PER CONSUMATORI E MERCATO

“Permettere a geometri, avvocati, commercialisti, notai di svolgere contemporaneamente alla loro professione anche quella di agente immobiliare significa perdere l’imparzialità e l’assenza di conflitto di interessi che solo un mediatore che esercita in modo esclusivo può garantire”, aggiunge Papi, spiegando i rischi a cui ci si affaccerebbe se l’articolo 2 del Disegno di Legge Europea 2018 trovasse applicazione nel nostro Paese.

Nel 1989 con l’introduzione la legge 39, la figura dell’agente professionale assurge a un ruolo di tutela del mercato e soprattutto della clientela, ovvero i cittadini. Oggi un agente immobiliare non può essere al contempo un lavoratore dipendente a tempo pieno, pubblico o privato, né un imprenditore o un professionista che opera in altri settori. La professione di agente immobiliare deve essere svolta in modo esclusivo dopo un corso professionale e il superamento dell’esame per il rilascio della tessera di abilitazione.

I CONFLITTI DI INTERESSE DEL DISEGNO EUROPEO

“L’Unione europea invece ora vuole liberalizzare la professione di agente: così ingegneri, commercialisti, notai e architetti, figure che lavorano a stretto contatto con il campo immobiliare, potranno acquisire l’abilitazione e svolgere questa attività in contemporanea alla loro principale”, aggiunge Franco Repetto, responsabile comunicazione e rapporti istituzionali di Fiaip Alessandria, evidenziando come sia breve il passo verso un mercato senza regole in cui l’equidistanza dai soggetti coinvolti è compromessa. “E’ sufficiente pensare a un dipendente di un ufficio tecnico comunale o un dipendente di banca che con questa nuova legge avrebbe la possibilità di abbinare al suo lavoro quotidiano qualche affare come mediatore immobiliare”.

OBIETTIVO E’ QUALIFICARE, NON IL CONTRARIO

Da sempre Fiaip si batte per professionalizzare la propria categoria; si scontra con l’abusivismo di chi vende casa e chiede provvigioni senza averne i titoli; lotta affinché gli operatori del settore siano identificati come professionisti qualificati, responsabili e conoscitori delle norme che regolano il mercato.

“L’obiettivo è qualificare sempre più la nostra professione, tant’è che stiamo portando avanti la proposta di un corso di laurea come mediatore immobiliare al pari di quello di mediatore culturale. Fiaip oggi propone a tutti i suoi iscritti un modello applicativo professionale ‘UNA FIAIP’ per far crescere il livello qualitativo professionale dell’agente immobiliare. Ora invece ci vediamo arrivare una direttiva europea che ci porta indietro di trent’anni. Assurdo”, commenta Papi.

CHI L’HA FATTO SE N’E’ PENTITO

Del resto, chi ha applicato il disegno di legge europea se n’è già pentito, perché i risultai sono stati disastrosi. Belgio, Svezia, Francia e Germania al momento non hanno recepito la normativa: “Si guardano bene dal depotenziare la nostra professione per non finire come la Spagna (dove la deregulation è in vigore dal 2006) che si ritrova con circa 5 milioni di cause civili giacenti nei tribunali”.

PRESENTATA MODIFICA DI LEGGE

Fiaip, insieme con le altre associazioni di categoria, ha presentato al Ministero dello Sviluppo economico una proposta di modifica della legge 39/89. “Un documento che enfatizza le responsabilità professionali, etiche e formative e che apre a compatibilità con altre attività solo per fornire servizi strumentali e propedeutici alla professione di mediatore immobiliare. Le specificità del mediatore immobiliare – conclude il presidente regionale – non devono indebolirsi, devono diventare più chiare, premianti e riconosciute per proteggere gli interessi delle persone”.

FINE VITA: A TORINO TAVOLO INFORMATIVO IN VIA GARIBALDI

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“Tavolo informativo #LiberiFinoAllaFine” è l’iniziativa che vedrà impegnati +Europa Torino e Associazione Radicale Adelaide Aglietta domani, domenica 28 ottobre, a Torino

L’evento segue la proposta di Associazione Luca Coscioni (di cui Marco Cappato è il tesoriere) che ha organizzato per il weekend decine di tavoli distribuiti sul territorio nazionale.

A Torino la manifestazione si terrà dalle 11 alle 13 in Via Garibaldi angolo Via San Dalmazzo. In caso di pioggia il luogo dell’iniziativa si sposterà in Piazza Castello angolo Via Roma. La data non è casuale. Infatti in settimana la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza senza precedenti, dando 11 mesi di tempo al Parlamento per colmare i vuoti normativi sul fine vita. Proprio quel Parlamento che da ben 5 anni non discute la nostra proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia Legale è ora chiamato a rispondere. Ad oggi le firme raccolte superano le 120.000, ma non abbiamo intenzione di fermarci qui. L’obiettivo è essere #LiberiFinoAllaFine. Durante il tavolo si potrà venire a conoscenza delle numerose battaglie che l’Associazione Luca Coscioni sta portando avanti (dal fine vita alla libertà di ricerca scientifica e di abolizione della Legge 40), nonché reperire il modulo per compilare il proprio testamento biologico. Inoltre sarà possibile firmare per la nostra ICE “Welcomingeurope.it-Per un’Europa che accoglie”, il cui oggetto è una nuova politica migratoria europea di accoglienza. All’evento saranno presenti Igor Boni (coordinatore +Europa Torino e Associazione Radicale Adelaide Aglietta), Silvja Manzi (amministratrice di +Europa e tesoriere di Radicali Italiani), Emilio Coveri (presidente di Exit Italia) e Silvio Viale (ginecologo e membro della Direzione Nazionale Associazione Luca Coscioni). È proprio Viale a dichiarare: “Vittoria! La Consulta fa fare un passo avanti verso nuovi diritti sul fine vita. Ora il Parlamento non ha più scuse, tanto meno la litania sul contratto di governo”.

 

Bagnetto verde: “Rinviamo il festival a marzo”

E’ con grande dispiacere che ci troviamo costretti a posticipare il Festival mondiale del bagnetto verde di domenica 28 ottobre, al mese di marzo. Il meteo avverso (ci sono forti probabilità di pioggia nella giornata di domenica) ci costringe a spostare l’evento che si sarebbe tenuto alla Casa del quartiere di San Salvario, lo annunciamo oggi, con largo anticipo perché ci saranno squadre che verranno da lontano e che si stanno preparando con l’acquisto di cibo ed ingredienti e vorremmo evitare lo spreco di cibo.Daremo informazioni precise sulla data della 5° edizione del festival, non appena possibile.

CASA DEL QUARTIERE DI SAN SALVARIO 

via Morgari 14 

EUTANASIA: “DALLA CONSULTA, AL PARLAMENTO, ALLA PIAZZA”

MOBILITAZIONE ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI IN 30 PIAZZE DAL 26 AL 28 OTTOBRE

 

Nel fine settimana dal 26 al 28 ottobre in oltre 30 piazze italiane saranno presenti tavoli di raccolta firme per sollecitare il Parlamento a calendarizzare la discussione in aula della proposta di legge di iniziativa popolare “Eutanasia Legale” e i Parlamentari all’adesione all’intergruppo per le scelte di fine vita. Tutte le informazioni su  https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/eutanasia-ora-tornare-piazza/

 

Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni: “È necessario rendere obbligatoria la pronuncia del Parlamento sui disegni di legge di iniziativa popolare, con puntuale calendarizzazione – come recita il Contratto di Governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Questo è il momento, dunque, di dare seguito a questo proposito. Ora infatti il Parlamento ha la strada spianata per affrontare finalmente il tema, e per discutere la nostra proposta di legge di iniziativa popolare per l’eutanasia legale, depositata nel 2013, sull’esempio di quanto sta accadendo anche nel Parlamento spagnolo. Questa sentenza è un grande successo della nonviolenza e della disobbedienza civile, che trasmette a ciascuna e ciascun Parlamentare la forza necessaria per finalmente approvare buone regole per vivere liberi fino alla fine. Mi auguro che già da oggi arrivino nuove adesioni al nostro intergruppo per l’eutanasia legale e il finevita”.  

 

L’avv. Filomena Gallo, segretario dell’associazione Luca Coscioni: Quello della Corte costituzionale non è solo un rinvio, e meno che mai una decisione pilatesca, come alcuni affermano di ritenere. La Corte ha infatti evidenziato con ordinanza che l’attuale, che l’assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti”. La Corte ha dunque emanato una ordinanza di incostituzionalità accertata, ma non dichiarata, e ha indicato un termine preciso al Parlamento per emanare una legge. Se il Parlamento non farà la legge, la Consulta giudici interverrà con sentenza il prossimo 24 settembre 2019. Si tratta dunque di una decisione storica e senza precedenti da parte della Corte Costituzionale.  Attendiamo le motivazioni, ma possiamo già dire che la Costituzione ha prevalso sulle istanze paternalistiche del codice penale del 1930 e sulla grave inerzia del legislatore, che nonostante le varie sollecitazioni, non si è mai determinato a regolare la materia del suicidio medicalmente assistito.  La Corte ha esercitato a pieno il ruolo giudici delle leggi. E’ esattamente quanto la disobbedienza civile di Marco Cappato si prefiggeva”

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PIEMONTE

28 ottobre – Torino, dalle 11:00 alle 13:00, in Via Garibaldi angolo via San Dalmazzo (in caso di pioggia, via Roma angolo Piazza Castello). Nell’occasione si raccoglieranno firme anche per l’iniziativa dei cittadini europei “Welcoming Europe“.

Maccanti e Caffaratto (Lega): Avanti tutta sulle tratte Pinerolo Torre Pellice e Pinerolo Torino

“Quel che promettiamo noi manteniamo” 

Parere favorevole delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato ad inserire nel Contratto di Programma tra il Ministero dei Trasporti ed RFI (Rete Ferroviaria Italiana) lo studio di fattibilità sulla riattivazione della tratta Pinerolo Torre Pellice ed il potenziamento della tratta Pinerolo Torino.  “Siamo da sempre favorevoli alle opere infrastrutturali atte a migliorare la vita dei cittadini e lo stiamo dimostrando con i fatti: quel che la Lega promette, lo mantiene sempre”. Lo dichiarano il parlamentare torinese Elena Maccanti, capogruppo Lega in Commissione Trasporti alla Camera e il deputato pinerolese Gualtiero Caffaratto. 

“Condizioni inaccettabili degli infermieri nel carcere di Vercelli”

Il Nursing Up: “Ora basta, si è arrivati ad un solo infermiere per 370 detenuti”

A Vercelli si sta trascinando da anni una situazione assurda e inaccettabile che non può più attendere per essere sanata. Si tratta della drammatica carenza di personale infermieristico assegnato alla Sanità Penitenziaria, presso la Casa Circondariale di Vercelli. Stiamo parlando di una realtà in cui, spesso, si ha un solo infermiere per 370 detenuti (quando la capienza massima della struttura dovrebbe essere di 230 unità). Una condizione di lavoro ingestibile, che si somma a gravi carenze strutturali e igienico-sanitarie, climatiche, organizzative e del lavoro in carcere. Tutto ciò senza la minima considerazione da parte della Direzione dell’Asl di tutti gli appelli inviati in passato. “Il Nursing Up denuncia la grave mancanza di risposte della Direzione della ASL di Vercelli nei confronti di questo enorme disagio più volte manifestato, cui costringe quotidianamente gli infermieri – sottolineaClaudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, sindacato degli Infermieri -. Nonostante la normativa regionale definisca i requisiti minimi di personale infermieristico stabiliti in rapporto al numero dei ristretti, secondo la DGR n. 29-3386 del 30 maggio 2016, con un organico di almeno due unità per una capienza massima di 230 detenuti. Invece, ed è gravissimo, a Vercelli sono mediamente presenti ben 370 persone e spesso un solo infermiere in servizio. Manca inoltre un coordinatore dedicato che, sempre secondo il modello organizzativo della Regione, dovrebbe fare riferimento al responsabile infermieristico del territorio che non c’è”.

Gariglio (PD) “Nel DL Ponte di Genova ennesimo schiaffo al Piemonte”

“Il Decreto Legge recante disposizioni urgenti per la Città di Genova, in discussione oggi alla Camera, contiene un ennesimo attacco al Piemonte e alle imprese piemontesi. L’articolo 7 del Decreto, infatti, prevede l’istituzione della Zona logistica semplificata “Porto e retroporto di Genova” comprendente i territori portuali e retroportuali del Comune di Genova e i retroporti di Rivalta Scrivia, Arquata Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Castellazzo Bormida e Ovada Belforte (tutti in provincia di Alessandria, il vero retroporto di Genova), nonché i retroporti di Piacenza, Dinazzano e Milano Smistamento” ha spiegato il parlamentare piemontese del Partito Democratico Davide Gariglio.

“Curiosamente sono stati esclusi da questo elenco sia l’interporto di Orbassano, sia quello di Novara, quest’ultimo collocato proprio sulla direttrice Genova-Milano; è, invece, presente Milano.
L’essere inclusi nella Zona logistica semplificata consente alle imprese del settore operanti su quei siti di godere di procedure semplificate (e quindi di avere minori costi), nonché di contributi pubblici” ha proseguito Davide Gariglio.

“Alla mia domanda di chiarimenti, in Commissione, al viceministro ai Trasporti, l’on. Rixi, mi é stato risposto che il Governo ha fatto una valutazione e che poi, in futuro, si vedrà se correggerla. Questa scelta é l’ennesimo schiaffo che il Piemonte riceve da questo Esecutivo. Dopo il blocco degli appalti TELT per realizzare il tunnel internazionale di base per collegare Torino a Lione, dopo il blocco del Terzo Valico (il DL Genova non ha finanziato i lavori per completare l’opera), dopo la vicenda del furto delle Olimpiadi invernali a vantaggio di Milano, ecco un’altra offesa alla nostra Regione, che Lega e Cinquestelle stanno umiliando a vantaggio di Lombardia e Veneto, nel silenzio colpevole dei Cinquestelle, che hanno abbandonato al suo destino anche la sindaca Appendino.Chiederò in Aula alla Camera che tutti i parlamentari piemontesi insorgano contro la volontà del Governo gialloverde di marginalizzare la nostra Regione” ha concluso l’on. Gariglio.