Il dramma degli ospiti delle comunità delle congregazioni: centinaia di religiose, religiosi e consacrati anziani e non in grado di camminare attendono invano il vaccino anti-Covid dallo scorso gennaio; stessa situazione per il personale che fa assistenza. Situazione particolarmente grave a Torino e in altre zone del Piemonte.
Nessuna risposta certa dall’Asl, nonostante l’impegno del Dirmei: i religiosi anziani di varie congregazioni ospiti delle varie comunità continuano a essere abbandonati a se stessi, nella speranza di essere prima o poi vaccinati contro il Covid-19. Se chi, tra gli ospiti torinesi, è in grado di camminare ha la prospettiva di essere vaccinato entro l’estate al Cottolengo in virtù di un accordo tra lo stesso Cottolengo e l’Asl, per chi non è in grado di muoversi ancora non ci sono notizie certe.
L’Asl è attualmente in grado di effettuare a domicilio solo un numero molto limitato di vaccini ogni giorno; le strutture delle congregazioni religiose, strutture che tecnicamente non sono né RSA né RA, rischiano, in assenza dei vaccini, di diventare sede di focolai Covid-19 anche gravi. La situazione è particolarmente grave a Torino e in altre zone del Piemonte.
Con un solo intervento presso queste strutture alloggio si potrebbero vaccinare tutti gli ospiti, quindi decine di persone, potendo contare sul supporto professionale del personale infermieristico religioso e laico della stessa struttura. Al dramma dei vaccini che non arrivano si aggiunge la difficoltà di reperire dispositivi di protezione individuale, che il più delle volte sono le stesse strutture ad acquistare direttamente e a proprio carico.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.