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Maxiemergenza Covid, è partita da Caselle la missione italiana per aiutare l’India

Un team italiano composto in gran parte da personale della Maxiemergenza 118 della Regione Piemonte, oltre che da un medico della Regione Lombardia e una rappresentante del Ministero della Salute è partito oggi pomeriggio dall’aeroporto di  Torino con aiuti e materiali per fornire supporto all’emergenza coronavirus in India.

A salutare la partenza del gruppo sulla pista dello scalo torinese sono intervenuti l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, rappresentanti del Dipartimento di Protezione civile, dell’Aeronautica militare e dell’Aeroporto di Torino.

La missione, coordinata dal Dipartimento della Protezione civile nell’ambito del Meccanismo europeo di Protezione civile e al comando del responsabile della Maxiemergenza del Piemonte, Mario Raviolo, consentirà di dotare le autorità sanitarie indiane di un sistema per la produzione di ossigeno messo a disposizione dalla Regione Piemonte, in grado di rifornire un intero ospedale, insieme a 20 respiratori polmonari donati dalla Struttura del Commissario straordinario per l’Emergenza coronavirus.

La destinazione finale sarà l’ITBP Hospital di Greater Noida, Delhi.

«Il Piemonte risponde con orgoglio alla chiamata dell’Italia in soccorso dell’India, stremata dalla pandemia – osservano in una dichiarazione congiunta il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi -, l’esperienza ci insegna che nella lotta al virus è fondamentale unire le forze. Il Piemonte, come l’Italia, non dimentica l’aiuto ricevuto in questi drammatici mesi da molti Paesi, come Cina, Cuba e Israele, ma nello stesso tempo, non esita appena possibile a mettere in campo le sue migliori strutture e professionalità dell’emergenza a disposizione della comunità internazionale. Esprimiamo la nostra gratitudine al personale che andrà ad operare in un contesto ora particolarmente critico come quello indiano, ma anche a chi combatte quotidianamente la stessa battaglia nelle nostre realtà locali e nazionali, altrettanto impegnative».

Un ringraziamento per la collaborazione è stato rivolto dall’assessore Icardi anche agli assessori regionali alla Cooperazione internazionale, Maurizio Marrone e alla Protezione Civile, Marco Gabusi.

«Portiamo in India un collaudato sistema di autoproduzione di ossigeno 93% PSA (Pressure Swing Adsorption) che produce 61.800 litri di ossigeno all’ora – spiega il capomissione Mario Raviolo -, con la capacità di rifornire in continua 68 pazienti intubati, oppure 17 pazienti in caschi Cpap ad alto flusso, oppure 103 pazienti che necessitino di ossigenoterapia. Lavoreremo all’installazione delle apparecchiature e alla formazione degli addetti locali, attraverso un team di dodici professionisti, tra cui tre medici specializzati, due infermieri, un anestesista, un infettivologo, un urgentista e quattro tecnici. Siamo abituati a intervenire negli scenari delle catastrofi internazionali, l’assistenza sanitaria non conosce confini. In Piemonte, disponiamo di un Emergency Medical Team Type 2 (EMT2) unico in Italia e tra le dodici analoghe strutture presenti in tutto il mondo».

Personale e materiali sono stati imbarcati su un C-130 messo a disposizione dell’Aeronautica Militare, grazie al supporto offerto dal Ministero della Difesa nelle attività di contrasto alla pandemia, disposte dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dirette dal Comando Operativo di vertice interforze.

La missione ha una durata prevista di un paio di settimane.

Con l’emergenza sanitaria triplicata la mortalità da infarto

“Durante la fase acuta dell’emergenza – ha denunciato Giuseppe Musumeci della Società italiana di cardiologia interventistica (Gise) – la mortalità per infarto in Italia è triplicata mentre i ricoveri sono pressoché dimezzati anche a causa della paura del contagio.

Una situazione che, per quanto in via di miglioramento, sembra ancora lontana dal garantire ai pazienti un’ordinaria capacità di offerta a causa della pressione cui le strutture ospedaliere e territoriali sono ancora sottoposte. Non va dimenticato, infatti, che un intervento tempestivo in caso di infarto incide significativamente sulla prognosi”.

La dichiarazione è stata rilasciata nel corso dell’audizione della Commissione Sanità della Regione , presieduta da Alessandro Stecco, con i rappresentanti delle associazioni che si occupano della presa in carico dei pazienti cardiovascolari.

“A differenza di altre regioni – ha aggiunto Andrea Gaggiano della Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare (Sicve) – nelle fasi acute della pandemia nessuna struttura complessa del Piemonte ha sospeso completamente l’attività, ma si sono verificate riduzioni valutabili tra il 50 e il 70% per le patologie di classe A. Trascurare, per esempio, le patologie subacute degli arti inferiori, ha portato a un aumento complessivo delle amputazioni”.

“Il Piemonte è senza dubbio tra le regioni che negli ultimi anni hanno investito con maggior convinzione e successo nella telemedicina, che ci consente di controllare a distanza e monitorare migliaia di pazienti per esempio per quanto riguarda il funzionamento dei pacemaker”. Lo ha dichiarato la rappresentante regionale dell’Associazione italiana di aritmologia e cardiostimolazione (Aiac) Caludia Amellone, rispondendo a una domanda di Sara Zambaia (Lega)

“Con uno sforzo organizzativo importante l’anno scorso siamo riusciti a convogliare in un unico database i dati delle 23 emodinamiche del Piemonte – ha aggiunto Andrea Rognoni (Gise) – per lasciare una traccia di quanto la pandemia abbia inciso sui pazienti”.

Il presidente Stecco si è impegnato, a nome della Commissione, a far presente alla Giunta l’urgenza di definire un percorso per rendere più versatile e competitiva la rete “Tempore”, che dovrebbe consentire di teletrasmettere immagini e dati dei pazienti per valutarne il trattamento più idoneo.

Nel corso del dibattito è anche intervenuta, per richieste di approfondimenti, la consigliera Sarah Disabato (M5s).

Con l’astensione dei gruppi di maggioranza e il voto favorevole dei gruppi di minoranza la Commissione ha anche approvato la proposta di legge 82, “Misure di sostegno per gli anziani vittime di delitti contro il patrimonio”, presentata dal primo firmatario Raffaele Gallo (Pd).

Dopo un veloce passaggio in Commissione Bilancio, in cui l’assessore al bilancio Andrea Tronzano ha espresso il parere della Giunta sulla norma finanziaria, la Commissione ha votato l’articolo relativo al finanziamento della legge, che prevede un contributo di 300 mila euro in tre anni per promuovere l’assistenza e il sostegno economico agli anziani vittime di delitti contro il patrimonio, e il testo finale.

Prima della votazione finale sul provvedimento Gallo (Pd) ha ringraziato la Giunta e la Commissione per averlo discusso e per aver contribuito a modificarlo. Ora il testo passerà all’esame dell’Aula e verrà illustrato dai relatori di maggioranza Zambaia (Lega) e di minoranza Gallo (Pd).

Agricoltura, in arrivo i bandi sul biologico

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopopapa, ha approvato la delibera che permette l’attivazione per l’anno 2021 dei bandi relativi alle misure 10.1 e 11 del Programma di sviluppo rurale del Piemonte, rispettivamente per interventi agroambientali e agricoltura biologica.

Nello specifico il provvedimento prevede:

– la proroga di un anno per i beneficiari dei bandi per i pagamenti agro-climatico-ambientali (operazioni misura 10);

– la richiesta alla Commissione europea di un nuovo bando di durata triennale sulla produzione integrata (misura 10.1.1) riservata ai giovani agricoltori che non hanno ancora aderito a questa operazione;

– l’attivazione di nuovi bandi di durata triennale sulla misura 11, agricoltura biologica

“Considerando l’urgenza e la necessità che hanno gli imprenditori agricoli nel rispettare gli impegni presi in ambito agroambientale, l’Assessorato regionale all’Agricoltura prosegue con l’iter per avviare la proroga dei bandi della misura 10 e i nuovi bandi per i due anni di transizione del Psr, nonostante a livello nazionale non sia stata ancora ufficializzata la ripartizione tra le Regioni dei fondi del Psr assegnati all’Italia.” precisa l’assessore regionale Marco Protopapa

Si specifica che l’attivazione dei bandi resta collegata all’approvazione da parte della Commissione europea della modifica al Psr 2014-2020 che la Regione Piemonte ha inoltrato per il biennio 2021-2022, e all’assegnazione delle risorse finanziarie al Piemonte sulla base del riparto dei fondi europei Feasr alle Regioni da parte del governo.

Covid-19, variante sudafricana in Piemonte. La Regione: «Fondamentale accelerare la campagna vaccinale»

L’assessore regionale Marnati: «Il sistema di sorveglianza piemontese sta funzionando».  Il virologo Di Perri: «Il vaccino protegge contro la malattia, si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche»

«La sorveglianza piemontese che abbiamo attivato dimostra la nostra capacità ad intercettare le varianti e a contenere il contagio».

Così l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati, dopo il primo caso di variante sudafricana isolato ieri in Piemonte nell’ambito del monitoraggio con sequenziamento su un campione dei test positivi.

Il soggetto, un cinquantenne cuneese del distretto sanitario di Saluzzo, è completamente asintomatico e si era sottoposto a tampone di screening preventivo per motivi di lavoro presso l’Asl TO4.

Si tratta di una persona già vaccinata a gennaio con doppia dose di vaccino Pfizer in quanto volontario del sistema di soccorso piemontese. Le sue condizioni di salute sono buone.

«Quello delle varianti – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – è uno scenario con il quale purtroppo siamo destinati a convivere, il contagio di persone già vaccinate non può lasciarci indifferenti. Il monitoraggio in Piemonte permette di avere la situazione sotto controllo, mentre con le vaccinazioni combattiamo lo svilupparsi della malattia. La campagna vaccinale rimane fondamentale per vincere la lotta contro il Covid-19».

«Il vaccino – spiega il professor Giovanni Di Perri, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo Savoia – protegge contro la malattia, protegge meno contro l’infezione ma si tratta di infezioni quasi sempre asintomatiche. In sostanza, in questo specifico caso, l’essere stato vaccinato può essere la verosimile causa del fatto che l’infezione è asintomatica. Le infezioni che si presentano nei vaccinati sono di durata più breve rispetto alle infezioni naturali».

«La variante – aggiunge Di Perri – circola a basso titolo in Italia da alcuni mesi e per il momento non ha preso alcuna prevalenza in quanto quella inglese evidentemente è più contagiosa. Nel caso specifico si tratta di un soggetto già vaccinato con il vaccino Pfizer, che è noto dare una protezione discreta contro la variante sudafricana. I vaccini Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson sembrano attivi contro questa variante. Il fenomeno non dovrebbe al momento crescere in misura particolare in funzione della permanenza della variante inglese che rimane pienamente sensibile agli effetti della vaccinazione».

«La circolazione delle varianti – conclude il direttore dell’Amedeo di Savoia – è sotto attento monitoraggio molecolare al fine di verificare il grado della loro diffusione nel tempo».

Riapre il servizio prestito libri della biblioteca regionale

Da mercoledì 21 aprile 2021 la Biblioteca Umberto Eco della Regione Piemonte riapre il servizio di prestito dei libri.

Per consentire l’accesso al prestito e la restituzione dei volumi si può accedere all’Ufficio relazioni con il pubblico (via Arsenale 14/G a Torino) esclusivamente il mercoledì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30.

Per prenotare un appuntamento per il prestito è necessario contattare la Biblioteca al numero 011.5757.371 o all’indirizzo mail: biblioteca@cr.piemonte.it

Libera invece – negli stessi orari – la restituzione dei volumi.
Il catalogo della Biblioteca Umberto Eco è consultabile all’indirizzo:

http://www.cr.piemonte.it/web/per-il-cittadino/biblioteca-della-regione/cataloghi-e-risorse

In arrivo i contributi per i caregiver: “il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno”

L’assessore regionale: «A dimostrazione della concreta vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, subendo gravi danni economici. Il Piemonte c’è e non lascia indietro nessuno».

La giunta regionale del Piemonte, su proposta dell’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino, ha deciso di destinare quasi 5,5 milioni di euro (5.465.172,96, per la precisione) per gli interventi a sostegno del ruolo di cura e di assistenza dei caregiver, ovvero i famigliari che assistono i propri cari portatori di disabilità o non auto sufficienti a domicilio.

I fondi verranno elargiti a una platea stimata in migliaia di persone, secondo l’indicazione del decreto ministeriale risalente a ottobre 2020. La figura dei caregiver è individuata e regolata da una legge del 2017.

A erogare i fondi saranno, previo richiesta, i Servizi sociali di zona dell’interessato. Il contributo potrà variare da 400 a 600 euro al mese fino ad esaurimento dei fondi che però, si auspica, potranno essere rifinanziati in futuro dal Ministero.

Le persone, prima di ricevere il contributo, dovranno essere valutate dalle unità competenti delle Asl che, in base al grado di non auto sufficienza dei pazienti, assegnerà un punteggio in base al quale, poi, verrà determinato il contributo.

La delibera ha anche approvato uno stanziamento straordinario di 5 milioni e 600 mila euro – erogato sempre tramite i Servizi sociali – e destinato sempre ai caregiver che hanno subìto problemi economici durante il periodo del Covid. Ad esempio tutte quelle persone che sono state costrette ad abbandonare il lavoro o ricorrere alla cassa integrazione.

Anche in questo caso la domanda che va presentata ai Servizi sociali di zona, che si occuperanno di valutare caso per caso la situazione attraverso un meccanismo di punteggi. Così come nella fattispecie di prima il contributo va da 400 euro a 600 euro al mese, fino ad esaurimento risorse e sarà determinato anche in base al valore del modulo Isee.

«Si tratta di due provvedimenti importanti – spiega Caucino – che dimostrano ancora una volta la vicinanza della Regione nei confronti dei più fragili e di coloro i quali hanno “combattuto” in prima linea la battaglia contro il Covid, anche assistendo in prima persona i propri parenti non auto sufficienti o portatori di disabilità. Si tratta di persone che hanno svolto un compito cruciale nell’assistenza dei più fragili e che spesso hanno dovuto subire danni e gravi rinunce per poter assistere i loro cari. Il mio auspicio è che il governo, in particolare per quanto riguarda la prima misura approvata, rifinanzi la misura. A tal proposito mi farò portavoce con il ministro alle Disabilità, Erika Stefani, affinché questo augurio diventi presto realtà. Perché nessuno deve essere lasciato indietro. Oggi, ma anche domani».

Verso la ripresa delle scuole: ma resta il nodo trasporti

Il prossimo 26 aprile ricomincerà la scuola al cento per cento in presenza nelle zone gialle e arancioni, resta però ancora da sciogliere la questione trasporto pubblico. Il tema è stato oggetto dell’interrogazione a risposta immediata che la consigliera del Movimento 4 Ottobre, Francesca Frediani, ha posto, nell’ambito dei question time, all’assessore ai Trasporti Marco Gabusi, che proprio nel pomeriggio, parteciperà al vertice tra Governo e Regioni in vista delle riaperture delle scuole.

“In vista della ripresa della didattica in presenza al 100% annunciata per lunedì prossimo dal presidente del Consiglio Draghi – ha puntualizzato l’assessore Gabusi –  siamo tutti in attesa di maggiori indicazioni e dell’ufficializzazione delle modalità di questa ripresa. Certamente, accanto alla mancanza di spazi nelle scuole, una delle problematiche principali della riapertura è rappresentata dal trasporto pubblico locale, che si trova nelle medesime condizioni di novembre 2020. Ovvero con l’obbligo, a livello nazionale, di rispettare il carico dei mezzi pubblici al 50% di quanto indicato nella carta di circolazione.Il 30 novembre scorso in funzione della ripresa della didattica in presenza della scuola superiore, avevamo proposto un piano per il trasporto scolastico che potesse consentire il trasporto del 100% degli studenti con ingressi su due turni. Il piano era, ed è, pronto a far fronte ad un doppio scenario di ripresa della didattica in presenza delle scuole superiori al 50% o al 75% su due turni. Potemmo anche trasportare il 100% degli studenti, ma, a maggior ragione, è necessaria una riorganizzazione oraria delle lezioni su due turni, che sappiamo essere un problema per molti istituti scolastici. Già per il rientro al 75% avevamo previsto servizi aggiuntivi in tutto il Piemonte: 30.580 corse autobus in più alla settimana in tutto il Piemonte, di cui 4.510 a Torino e 9.306 per la Città metropolitana di Torino, per un costo settimanale di 2.200.000 euro. Ribadisco – conclude –  che il trasporto scolastico per il 100% degli studenti si può realizzare solo a condizione di una riorganizzazione delle lezioni su due turni”.

“Riportare gli studenti in classe al 100% non è un rischio ragionato: è un azzardo inaccettabile sulla pelle di studenti, docenti e personale scolastico – ha dichiarato a consigliera  Frediani –  Chiedere alle scuole uno sforzo organizzativo per ridefinire gli orari in questo periodo dell’anno, poi, è pura utopia: l’ennesimo annuncio roboante in un momento che, invece, richiederebbe massima prudenza e decisioni condivise”.

Durante il question time sono state discusse anche le interrogazioni di Mauro Salizzoni (Pd) su Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta: quando e con che criteri verrà nominato il nuovo Direttore?; di Daniele Valle (Pd) su Risposte urgenti circa l’attivazione di un Centro Vaccinale per l’area dell’ex distretto San Mauro-Gassino; di Silvio Magliano (moderati) su Realizzazione della Tangenziale Est di Torino o Gronda Est; di Paolo Ruzzola (FI) su lavori di ammodernamento dell’Ospedale Infantile Cesare Arrigo (A.S.O. di Alessandria) e relativa riorganizzazione; di Marco Grimaldi (Luv) su quali azioni della Giunta per la Giga-Factory elettrica un

Consiglio regionale in presenza e tamponi in autonomia

I consiglieri regionali del Piemonte faranno i tamponi in autonomia e da martedì 20 aprile i lavori dell’Aula presieduta da Stefano Allasia riprenderanno in presenza.

Infatti Alessandro Stecco (Lega), Mauro Salizzoni (Pd), entrambi medici e Mario Giaccone (Monviso) farmacista, hanno dato la loro disponibilità a effettuare il test rapido sui colleghi nelle giornate di lunedì 19 e appunto martedì, prima dell’inizio della seduta, per garantire la massima sicurezza nello svolgimento dei lavori. L’analisi sarà eseguita nell’infermeria di Palazzo Lascaris.
Tra un seggio e l’altro dell’emiciclo sono stati installati divisori in plexiglas, per permettere di occupare tutti i posti disponibili in Aula e naturalmente i lavori si terranno indossando le mascherine Fpp2, come richiesto dalle normative nazionali e ricordato dalla Direzione Sanità e Welfare della Regione, che ha aggiunto: “Ai fini della prevenzione del contagio, si conferma che risultano apprezzabili, con le integrazioni proposte (sorveglianza mediante tamponi su base settimanale e adozione di mascherine Fpp2) le misure previste dal Consiglio Regionale per consentire lo svolgimento delle attività in aula del Consiglio stesso”.
La prossima settimana le sedute saranno tre, martedì, mercoledì e giovedì. Sono previste pause di 15 minuti ogni tre ore o mezz’ora ogni 4 ore per sanificare l’ambiente.

Fondi regionali per salariati nelle aziende agricole

125 mila euro complessivi per l’acquisto e affitto delle unità abitative temporanee

Per l’anno 2021 Comuni, Unioni di Comuni e Consorzi di Comuni del Piemonte potranno contare su una dotazione finanziaria complessiva di 125mila euro che la Regione assegna per la sistemazione temporanea dei salariati agricoli stagionali non fissi che operano nelle aziende agricole.

Lo ha stabilito oggi la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e Cibo Marco Protopapa e in applicazione della Legge regionale 12/2016, definendo i criteri di assegnazione dei contributi e le tipologie di strutture abitative prefabbricate per l’ospitalità dei lavoratori stagionali in agricoltura.

 Viene concesso un contributo forfettario di 1.500 euro per l’acquisto di strutture prefabbricate ad uso stagionale, e un contributo di 500 euro per la locazione (comprensivi di trasporto ed installazione) e viene finanziato l’adeguamento igienico-sanitario in strutture esistenti non residenziali che siano di proprietà pubblica o nella disponibilità effettiva degli Enti locali richiedenti. Per strutture prefabbricate si intendono container di tipo abitativo e prefabbricati modulari ad uso di servizi igienici. Il periodo di utilizzo non può essere superiore a centottanta giorni all’anno.

Il contributo massimo che può essere assegnato ad ogni ente locale è di 25mila euro e avranno priorità gli enti con minor numero di abitanti al fine di consentire una distribuzione capillare delle strutture abitative e limitare gli spostamenti degli stessi lavoratori stagionali.

“Anche per il 2021 dalla Regione Piemonte arriva un sostegno diretto ai Comuni per gestire l’ospitalità dei lavoratori stagionali non fissi in strutture conformi alle norme igienico-sanitarie, con più risorse e con regole modificate e migliorate dopo l’esperienza dello scorso anno e nel rispetto delle segnalazioni ricevute dai territori coinvolti – sottolinea l’assessore regionale Marco Protopapa – Inoltre la possibilità di collocare le strutture direttamente nelle aziende agricole per chi ne fa richiesta offre una disponibilità immediata di manodopera in azienda e garantisce maggior sicurezza in tempo di Covid, evitando concentrazioni di numeri elevati di persone in strutture centralizzate e limitando gli spostamenti tra comuni”.

 FdI: “Contrari a qualsiasi liberalizzazione del gioco d’azzardo”

Il Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia della Regione Piemonte prende posizione sulla Pdl 99: “Fermo restando il rispetto per il diritto di impresa e nella giusta e legittima diversa sensibilità delle forze partitiche che costituiscono la maggioranza, è opportuno anche da parte nostra chiarire il pensiero del nostro partito, fermamente contrario a qualunque forma di liberalizzazione o aumento delle disponibilità per quanto concerne le misure che regolano il gioco d’azzardo”.

D’altro canto, Fratelli d’Italia da sempre ha le idee chiare in merito alla battaglia contro la ludopatia. La Pdl 99, in questo momento e in questo contesto politico sociale ed economico, “non può avere il nostro sostegno – commentano il presidente Paolo Bongioanni e il segretario regionale, Fabrizio Comba –. Chiediamo al relatore di fermarsi e di non dividere in un frangente tanto delicato le forze di maggioranza su una tematica che non può certo essere considerata prioritaria per i piemontesi. Siamo sicuri che la maggioranza saprà trovare la giusta sintesi. Avevamo già detto e continuiamo a ripetere che un rinvio in commissione per consentire ulteriori approfondimenti sarebbe auspicabile”.

Una convinzione espressa “nel rispetto dei cittadini e delle singole persone e, soprattutto, affinché le forme di malavita organizzata non mettano le mani su strumenti in grado di riverberare poi in modo devastante i propri effetti sul tessuto sociale del nostro territorio”.

Il documento è stato sottoscritto anche dagli assessori Elena Chiorino e Maurizio Marrone e dal consigliere Davide Nicco.