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Clochards, umanità e decoro
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il blitz del Conune di Torino per “eliminare” i senza tetto dal centro, privandoli perfino delle loro coperte deve sollevare un dibattito e non può passare nell’indifferenza
Due o tre anni fa ci furono sindaci leghisti a fare questi “sfratti” considerati inumani, sollevando polemiche e condanne quasi unanimi e molto aspre. I modi usati in questi giorni a Torino non sono diversi , ma ricalcano certi sistemi leghisti che forse neppure molti seguaci di Salvini oggi condividerebbero. Indubbiamente il problema dei senza fissa dimora crea delle forti criticità in rapporto alla pandemia perché determina una parte di popolazione che viola le regole della prevenzione anti- COVID. Ma il problema non è nato ieri , ma da circa un anno, senza interventi tempestivi per risolvere il problema. I modi di rapportarsi verso una parte fragile della società non sono condivisibili perché hanno toni che ricordano quelli delle ronde squadristiche ai tempi di Borghezio. A nessuno piace vedere piazza san Carlo, via Roma, il centro aulico con accattoni disseminati ad ogni angolo per 24 ore al giorno. Il decoro della città imporrebbe il rispetto di certe regole , ma questo è un problema che tocca tutte le città italiane e straniere e si inserisce in una dinamica sociale che non si risolve con la polizia urbana . Il fenomeno drammatico dei senza tetto e‘ purtroppo una realtà sempre più frequente ed è destinata a crescere con la crisi economica in atto. Il nuovo governo dovrebbe affrontarlo con serietà ed umanità. Va rilevato che ci sono persone che scelgono quel tipo di vita randagia non per necessità, ma come un modo per sbarcare il lunario senza lavorare. Ma non va neppure mai dimenticato il fatto dell’emarginazione dovuta alle tragedie della vita che hanno condotto a vivere per strada non certo per scelta . Una società civile non può delegare alla forza pubblica la soluzione apparente del problema o delegarla alla buona volontà dei volontari della solidarietà che si dedicano ad alleviare la vita difficile dei clochards. Il togliere gli animali da compagnia ai senza tetto appare in molti casi un vero atto di crudeltà e non di tutela dei cani che vivono accanto a gente spesso sola. Bisogna distinguere tra chi ha scelto come “lavoro”stare con quattro stracci agli angoli delle strade, vivendo di questua, rispetto a casi umani che vanno
affrontati con la cultura della solidarietà. Non sono mai stato tenero con i professionisti del solidarismo demagogico e con le anime candide che non comprendono che certe regole devono valere per tutti, ma in particolare in questi tempi di pandemia vanno messi in atto provvedimenti eccezionali che tutelino i cittadini, anche quelli che vivono nel disagio. Per molti vivere per strada non è un’opportunità volontaria, ma la conseguenza di fallimenti esistenziali che vanno compresi. Ho letto dichiarazioni che rivelano insensibilità umana non degna delle tradizioni di Torino. Non sono per l’accoglienza ad ogni costo, anzi sono per il
suo contenimento, ma non c’è neppure bisogno di essere cristiani per sentire disagio, stando al caldo davanti al caminetto, leggendo i giornali su certi atti che non esito a definire contrari a valori umani irrinunciabili. Una città civile ha il dovere di farsi carico di questi problemi. I sistemi alla Trump vanno condannati come barbari e incivili. E gli americani li hanno condannati ed archiviati.
Mattarella per salvare l’Italia
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ieri sera è destinato a passare alla storia perché ha posto le basi per salvare la Nazione.
Era molto tempo che non mi sentivo più’ orgoglioso di essere italiano. Da stasera il pessimismo totale che il governo Conte aveva provocato in tanti Italiani, non ha più le giustificazioni di prima. Certo, ci troviamo in condizioni drammatiche perché la pandemia non affrontata adeguatamente e la crisi economica devastante rischiano di mandarci a fondo. Ma il richiamo del Quirinale di ieri sera è oggi l’unica ancora di salvezza. Mattarella ha preso atto del fallimento di Conte ed ha spiegato dettagliatamente e in modo inoppugnabile i gravi motivi per cui non si può in queste condizioni andare al voto. In altre condizioni la strada del voto sarebbe stata la più naturale, ma oggi non è materialmente praticabile. Chi afferma il contrario è in malafede. Solo un governo autorevole, espressione del Presidente, può salvare l’Italia.
Tutti i parlamentari che vogliano davvero esprimere la volontà dei cittadini, devono in coscienza votare il nuovo governo che sarà un nuovo governo Ciampi.
Non esistono uomini della Provvidenza, non sono certo riproponibili Monti e i suoi ministri che hanno aggravato i problemi, senza risolvere nulla. Ma la drammaticità dell’ora ci impone di accantonare le divisioni di parte e di riscoprire i valori nazionali, anzi, senza retorica, direi il valore della Patria, incarnato dalla figura del Presidente della Repubblica super partes. Nessuna polemica strumentale è accettabile, occorre disciplina da parte di tutti i cittadini, i casinisti di professione, gli amanti delle urla in piazza devono tacere. La politica ha fallito. Il Pd ha legato le sue sorti a Conte e ai responsabili: un suicidio. Pochi hanno capito che Renzi poneva dei problemi reali che erano stati trascurati ed erano incancreniti. La politica deve rifondarsi per salvare la democrazia. Una certa politica e’ morta e il presidente Mattarella ieri ha firmato ne ha firmato l’atto di morte.
Quell’atto di morte può segnare la rinascita dell’Italia e una nuova primavera della democrazia .Io continuo a credere nei partiti, ma non in questi partiti guidati da persone di bassissimo rango.
I politici che si mettessero di traverso, sarebbero dei traditori della Patria. Le polemiche vanno accantonate. L’obiettivo oggi è uno solo: impedire che la barca coli a picco.
Il Centro Pannunzio chiede il rinvio del Festival di Sanremo “perché una sua versione dimezzata guasterebbe la bella tradizione sanremasca.
Dopo piazza San Carlo è ora che Torino volti pagina
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
E’ sceso in campo anche l’ottantenne ex ministro Bassanini a sostenere la Appendino, oltre a sua sorella che le ha preparato una colazione speciale per affrontare il nuovo giorno dopo la condanna con rinnovata energia
Ricordo che Bassanini ha sconquassato la pubblica amministrazione per parare il culo ai politici, senza grandi successi, se i politici continuano ad essere condannati per le loro malefatte. Salvo una lineare dichiarazione di Enzo Ghigo che ha ricordato il giustizialismo feroce dei grillini i quali dopo aver seminato vento per anni non possono che raccogliere tempesta, ho solo letto reazioni scomposte e stupide alla sentenza di condanna di Appendino a 18 mesi per fatti gravissimi, con due morti e un numero altissimo dei feriti. La casta dei politicanti fa quadrato con frasi prive di significato giuridico. Consiglieri comunali, deputati, aspiranti sindaci si sono lasciati andare ad osservazioni che rivelano ignoranza giuridica e ignoranza tout – court. Lor signori pretendono di fare i sindaci, scaricando sui sottoposti le responsabilità, affidando a capi di gabinetto strampalati poteri incredibili. I cittadini hanno eletto i sindaci che devono quindi anche rispondere penalmente dei loro errori. Ricordate cosa accadde alla sindaca Vincenzi di Genova e nessuno si mosse? Appendino si è servita persino dell’avvocato della Fiat e della Juventus. Questo argomento meriterebbe un approfondimento, considerando che il sindaco e’ volata in Inghilterra a vedersi la partita della Juve, invece di rimanere a Torino a lavorare. Ciò che è accaduto non lo avrebbero fatto neppure i peggiori sindaci del passato. Vogliamo ricordare le cose non fatte ? I mancati controlli agli ingressi, le bottiglie di vetro, la troppa gente in piazza, il non sgombero del sotterraneo della piazza, le transenne che hanno impedito la fuga Ripeto, i teppisti hanno
fatto la loro parte e sono stati condannati , ma le omissioni e gli errori di sindaco e questore ed altri andavano sanzionati. Hanno scelto il rito abbreviato per evitare pene più dure. Chi è innocente non lo fa.
Mentre apprezzo la dignità del Questore, non posso non condannare i piagnistei del Sindaco sui social. Dicevano che era tanto meglio di Raggi, i fatti le hanno dato torto. Applichi le norme grilline e faccia le valigie. Fassino ha voluto generosamente difenderla, ma anche lui ha sbagliato. Torino deve davvero voltare pagina. Questo e’ un episodio che resterà nella storia più buia della città .
Piazza San Carlo, le responsabilità

La paranoia della politica che ha distrutto l’Italia
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni Finalmente Conte, che sintetizza nel suo volto il dramma della pandemia e del governo più a sinistra della storia italiana, ha dato le dimissioni.
Ma la crisi diventa un altro problema altrettanto irrisolvibile: si evidenzia un clima di sfascio che solo
Marco Pannella avrebbe la forza di denunciare con un digiuno. Gli ascari, i venduti diventano protagonisti di un governo che si rivelerà comunque inadeguato. L’Italia non garantita si trova allo stremo e nessuno si muove. E vengono fuori vere e proprie follie come Berlusconi futuro presidente della Repubblica ad 85 anni,
con un mandato settennale. Una boutade che rivela la non serietà di Salvini, un demagogo politicamente squallido e cinico che non sarebbe mai in grado di essere un premier. In questa crisi gli ex comunisti (in effetti sono rimasti comunisti) esaltano in modo sfacciato, anzi a volte osceno il Centenario del PCI che, dopo la sventura del fascismo, fu l’esperienza politica più nefasta della storia italiana. Noi cittadini sopportiamo tutto, anche i cretini che sono tornati protagonisti. Abbiamo un’informazione indecente e falsa che, combinata ad una tv pubblica e privata spregevole, incrina la stessa democrazia. E’ significativo che Travaglio e Ferrrara siano gli sponsor più accaniti di Conte. Siamo reclusi in casa come dei vecchi imbecilli che vengono considerati un problema da “risolvere” con sistemi che fanno pensare ai campi di sterminio, come dimostra un gravissimo episodio in un ospedale lombardo in cui sono stati ammazzati dei degenti per liberarne i letti. C’è gente che continua a circolare senza mascherine o le tiene abbassate, attentando alla vita altrui oltre che alla loro. Di fronte a questo sfascio dobbiamo trovare la forza morale e civile per ribellarci. Pensare che Casini sia un possibile salvatore della Patria , fa piangere . Farebbe sghignazzare se fossimo a Carnevale. L’Italia del COVID e del governo Conte sta andando a sbattere . Bisogna reagire e reagire subito. Per la salvezza d’Italia !
Una petizione che non convince
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni A regolare certe materie esistono ben due leggi: la legge Scelba del 1952 e a legge Mancino del 1993. Quella voluta da Scelba intendeva colpire la ricostituzione del disciolto partito fascista, dando attuazione a una norma transitoria della Costituzione, e a sanzionare l’apologia del fascismo . Il risultato fu legittimare il MSI che aveva eletti in Parlamento e che, al di là della propaganda, nessuno pensò di mettere seriamente al bando, se si eccettuano gli estremisti del terrorismo rosso durante gli anni di piombo che arrivarono ad ammazzare dei missini.

Sanremo: è lecito far festa?
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Uno degli infiniti segni di degrado anche morale oltre che intellettuale di questo paese è il festival di San Remo che vogliono che venga fatto ad ogni costo e con la partecipazione del pubblico.
Capisco che il festival muove forti interessi e che la città di Sanremo vive per il festival e il casinò. Capisco che occorre cautela prima di decidere, ma occorre ancora più cautela per un’ eccezione che riguarda le canzonette. Non ho nulla contro le canzonette, anzi mi piacciono.
Ma la tutela della salute delle persone supera ogni altro discorso, a partire da quella dei Sanremesi. Un rinvio del festival non provoca disastri in un’ Italia disastrata in cui teatri sono chiusi e tutto il mondo dello spettacolo è fermo.
Oppure una versione in tv senza pubblico in sala può’ essere la soluzione più ragionevole e praticabile ,lasciando al mezzo televisivo il compito preminente che poi ha sempre avuto nella storia del festival la cui fama è legata alla televisione .
Le polemiche di chi pretende che di fronte al Festival si debba fare un’eccezione sono chiaramente pretestuose. La Scala ha rinunciato alla prima , la Fenice al pubblico di Capodanno, soprattutto rinunciano e hanno dovuto rinunciare tutti gli operatori turistici ed alberghieri dopo un’estate scriteriata e senza regole che non è stata governata come sarebbe stato necessario.
Si ignora completamente il fatto che la cultura in Italia sta morendo per colpa anche di un ministero inetto che non fa nulla.
Il patrimonio culturale, quello tutelato dall’articolo 9 della Costituzione, è abbandonato a se’ stesso e c’è invece chi si occupa del Festival, adoperando argomentazioni capziose ed arroganti. Silenzio attorno alla cultura, il festival in prima pagina. Vogliamo continuare a passare anche in questa occasione come un popolo di mandolinisti, per di più portati al suicidio?
Chi pensate che sia tanto scemo da andare a riempire le poltrone dell’Ariston con il rischio del Covid? O vogliamo trasformare un teatro in un edificio di culto o in un ospedale?
Stiamo proprio perdendo il senso delle proporzioni anche di fronte a cose che non dovrebbero neppure essere oggetto di discussione. E anche in questo caso la politica è silente o dice stupidaggini. Ovviamente, senza chiamare in causa il rispetto dovuto ai Morti del Covid, rispetto che mal si concilia con il clima festaiolo di Sanremo. Un clima festaiolo falso ed apparente perché quando c’è gente ricoverata negli ospedali che soffre e muore e c’è’ gente che non ha il vaccino per l’insipienza di chi doveva provvedere, non è lecito fare festa. In questa Italia viene istintivo piangere, non cantare le canzonette. A volte viene anche qualche altra tentazione, ma poi la responsabilità democratica, finché sarà possibile, prevale.
La volgarità in Tv
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Se Mauro Corona e’ stato radiato dalla trasmissione “ Carta Bianca” per aver definito “gallina “ Bianca Berlinguer , immagino che ad Alan Friedman che ha rivolto alla moglie dell’ex presidente americano Trump il pesante e sessista insulto di “escort “, verrà comminata dalla Rai un’adeguata sanzione.
Corona e’ un montanaro ruspante e incolto, promosso dalla Berlinguer come opinionista. E’ un provinciale orgoglioso delle sue radici con dei vistosi limiti A suo modo è anche simpatico.
Friedman si considera un raffinato intellettuale , un protagonista del giornalismo televisivo e della carta stampata , un uomo di livello internazionale di ampie vedute. Soprattutto dice di odiare il maschilismo che forse il nostrano ruspante montagnino non ha mai superato del tutto. Io ho conosciuto ambedue i personaggi e potrei scriverne in modo abbastanza dettagliato, ma non sono abituato ad infierire sui perdenti. Sul
fatto che ambedue questi personaggi, apparentemente agli antipodi, siano al tramonto è infatti un dato di fatto che ho constatato da tempo . E la cosa mi intristisce sinceramente. Friedman in Tv alla 7 offese l’on. Mussolini, rifiutandosi di parlare con lei in quanto nipote del duce e non in base ad argomentazioni estranee al dato biografico, l’unico non imputabile alla Mussolini.
Friedman ha tutti i limiti dell’americano superficiale, e’ molto più trumpiano di quello che appare, pur essendo un fiero nemico dell’ex presidente americano. Non ha nessuna cultura storica per ciò che riguarda l’Italia e spesso vuole interloquire su cose italiane che non conosce in modo approfondito. E’ molto assoluto nei suoi giudizi e non si mette mai in discussione. Sono anni che lo conosco, ma non sono mai riuscito a capire perché si sia trasferito in Italia. La rozza e frequente accusa a lui rivolta e’ quella di “essere un americano che ha trovato l’America in Italia”, un’accusa certamente ingenerosa. Io ho commesso un grave errore a coinvolgerlo nelle attività del Centro Pannunzio qualche anno fa, anche se non esitai a vedere molto presto l’incogruita’ di un rapporto tra modi di pensare e culture troppo distanti. Friedman vive a Lucca , la città di Pannunzio, troppo poco in verità per essere un pannunziano. Il mio amico lucchese Marcello Pera, molto garbatamente, mi mise in guardia, ma anche lui che è un gran signore, non volle infierire.
Adesso c’è’ chi – pur non avendo avere nulla a che fare con il centro Pannunzio scioccamente pretenderebbe da me una sanzione nei suoi confronti, quasi si possano fare processi su cose che non riguardano il passato , ma il presente. Inoltre io non sono un seguace della Boldrini che non a caso con Friedman e’ stata dolcemente critica rispetto alle censure feroci del passato, perché sono un liberale e ritengo l’uomo “un legno storto”, come diceva Kant. Anzi, diffido da chi presume di non sbagliare mai e pretende dagli altri la perfezione. Gli atteggiamenti giacobini li ho sempre rifiutati sia come modelli virtuosi di vita, sia come modelli di persecuzione sanguinaria.
Spesso ci sono giornalisti che con parole paludate offendono chi la pensa diversamente in modo molto più pesante di Corona e Friedman.
Il “Fatto quotidiano “ e’ l’esempio di un killeraggio quotidiano parlato e scritto. Sul versante di destra ci sono conduttori televisivi e opinionisti insopportabili per la loro volgarità. Un personaggio come Signorini e’ espressione di una tv – “spazzatura” che ha contribuito a corrompere l’intelligenza degli italiani.
In tempi volgari e’ difficile che ci siano opinionisti raffinati. In tempi di politica inconsistente non si può pretendere una classe politica di livello appena decente. Ma la volgarità gratuita e’ un’aggravante in più che non trova giustificazione di sorte. E che si debba andarla ad importare in Italia dagli USA appare davvero sciocco. In ogni caso non sono gli USA patria della democrazia che lo stesso Friedman dice di amare. Si tratta di gente che non ha mai aperto Tocqueville e vive di una polemica quotidiana, nutrita di acredine e di improvvisazione. Il liberalismo e’ un’idea incompatibile con queste persone perché demonizzare addirittura i congiunti degli avversari politici con gli insulti più volgari, rivela una forma mentis intollerante. Togliatti accusava Gide di essere un pederasta, ma eravamo in tempi lontani e Togliatti era irrimediabilmente un comunista illiberale. Chi usa certi argomenti finisce di rivelare la fragilità delle sue posizioni. L’accusa di essere una gallina di Corona, al confronto, appare una leggerezza trascurabile e in fondo scusabile. Forse non doveva essere promosso a piccolo oracolo.