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Consumatori, Polliotto (Unc): “Per Natale alimenti sani e regali sicuri”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori stila un vademecum per evitare truffe e raggiri a tavola e sotto l’albero.

Per Natale regali originali e alimenti garantiti”. E’l’augurio di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. “Attenzione a giocattoli, fuochi d’artificio, addobbi natalizi, abbigliamento e accessori. Si tratta di oggetti utilizzati da tutti compresi i bambini, e non sempre si percepiscono i pericoli che possono annidarsi. Per tale motivo la legislazione dell’Unione Europea è molto rigorosa. Con la Direttiva 2009/48/CE è divenuto obbligatorio che i vari oggetti, sia quelli prodotti nell’interno della UE, sia quelli di importazione da Paesi terzi /USA, Cina, India, ecc.) siano controllati prima di essere messi in commercio e soltanto a quelli che li superano si può apporre il marchio CE (Conformità Europea). Tale marchio ha dimensioni standard e non deve essere confuso con altri marchi ingannevoli come quello del “China export”, che non assicurano il rispetto delle garanzie richieste dalla UE”, spiega il noto legale.

Profumi, creme, saponi e altri cosmetici sono tra i regali più diffusi. Si tratta di prodotti anche molto costosi e il rischio di contraffazioni è molto elevato. In questo genere di prodotti, la confezione riveste un ruolo molto importante e trattandosi di prodotti sigillati non sempre all’acquisto si possono apprezzare le caratteristiche qualitative come la fragranza o la consistenza”, prosegue Patrizia Polliotto.

Che riprende: “L’industria salumiera e quella casearia italiana producono una grande quantità di salumi di formaggi con caratteristiche organolettiche (e anche nutrizionali) diverse. Di particolare pregio sono quelli a denominazione di origine protetta (DOP) che vengono prodotti seguendo rigorosi disciplinari di produzione e il loro prezzo è più elevato. Proseguendo nell’analisi, “Il panettone e il pandoro sono tra gli alimenti più consumati. La loro produzione è regolamentata dal DM del 22/7/2005 e per evitare delle contraffazioni il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso una circolare il 3.12.2009. Sostanzialmente le norme vigenti stabiliscono gli ingredienti che possono essere utilizzati e che debbono essere riportati nelle etichette. Si ricorda che anche per quelli artigianali deve essere resa disponibile al consumatore la composizione

Le feste natalizie sono caratterizzate da abbondanti libagioni e la scelta dei vini e degli spumanti diviene molto complicata dalle numerosissime “etichette” e variabilità dei prezzi. Una delle contraffazioni più frequenti è quella di “spacciare” un vino comune per vino tipico. Si passa infatti dal semplice vino da tavola (VTD) a quello di origine controllata (DOC) passando per gli IGT, DOCG e VOPRD. Non sempre è facile districarsi tra le varie sigle anche perché può capitare che qualcuno spacci per tipico un vino comune. In ogni caso è bene sapere che le etichette di tipicità (DOC, IGT, ecc.) sono stampate in numero limitato sotto il controllo delle Autorità e possono essere apposte soltanto sui vini che rispondono ai requisiti richiesti”, conclude Patrizia Polliotto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Bonus mamme 2024, chi può averlo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

In arrivo dal 2024 la decontribuzione rivolta alle madri con due o più figli dipendenti a tempo indeterminato, per la durata rispettivamente fino a uno e tre anni. A partire da gennaio 2024 sarà disponibile il nuovo ‘Bonus mamme’ per le lavoratrici con almeno due figli. Si tratta dello sconto contributivo di massimo 3mila euro inserito nella Legge di Bilancio a sostegno delle famiglie e rivolto alle madri con due figli o più figli, con contratti a tempo indeterminato, indipendentemente dal livello della retribuzione, ma ad eccezione delle donne occupate nel lavoro domestico.

Secondo quanto previsto dalla norma sul ‘Bonus mamme’, a cominciare dalla prima busta paga del 2024 e fino al 2026 le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato a tempo indeterminato non dovranno versare nessun contributo, fino a un ammontare massimo di 3mila euro, e solo se in possesso di questi requisiti: essere madri di 3 o più figli, fino ai 18 anni del figlio più piccolo; essere madri con due figli, fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo e solo per il periodo di paga dall’1 gennaio al 31 dicembre 2024.

Nel corso dell’audizione di fronte alle Commissioni di Camera e Senato relativa alla legge di Bilancio in corso di approvazione, l’Istat ha calcolato che le italiane coinvolte nella misura saranno circa 800mila, considerando le circa 600mila mamme, con due figli per il solo 2024, e le oltre 214mila con tre e più figli.

Si tratta in generale del 27,8% delle madri lavoratrici dipendenti con almeno un figlio minore, il 10,0% delle donne lavoratrici dipendenti e l’8,4% delle donne occupate.

I dati differiscono lievemente nella relazione tecnica dell’Ufficio parlamentare di bilancio allegata alla Manovra, secondo la quale sarebbero 111mila le dipendenti del settore privato con almeno tre figli, di cui uno con meno di 18 anni.

Secondo quanto si legge dal documento redatto dai tecnici dello Stato, “gli sgravi contributivi non si traducono interamente in un incremento del reddito disponibile. Il beneficio al netto delle imposte crescerà progressivamente fino ad attestarsi su circa 1.700 euro, raggiunti in prossimità della retribuzione lorda di 27.500 euro, valore che resta pressoché costante per le retribuzioni superiori”.

Per i redditi fino a 35mila euro al ‘Bonus mamme’ andrà sommato il taglio del cuneo fiscale, per un aumento alle lavoratrici dipendenti che arrivano a questo livello di retribuzione che dovrebbe ammontare a circa 1.770 euro.

Sempre stando all’analisi dell’Ufficio parlamentare di bilancio, la decontribuzione per le mamme sarà destinata per il 57 per cento circa alle lavoratrici con meno di 35 mila euro di stipendio, mentre andrà per il 43 per cento a dipendenti che hanno retribuzioni più elevate.

La simulazione effettuata con il modello Upb su un campione rappresentativo di famiglie stima un costo per l’erario della decontribuzione specifica per le lavoratrici madri nel 2024, al netto della maggiore Irpef e addizionali locali, di circa 450 milioni.

Lo sconto del 100 per cento dei contributi previdenziali riguarda la copertura dell’Ivs (invalidità, vecchiaia, superstiti) per il privato e Fap per il pubblico, per una quota del 9,19 per cento normalmente a carico delle lavoratrici a spese dello Stato, sul 33 per cento di contributi da versare dallo stipendio.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Polliotto (UNC): “Attenzione a truffa finte mail accertamenti tributari”

La Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori mette in guardia dall’ennesima campagna malevola sul web.

Occhio alle finte mail degli accertamenti tributari. Lo rende noto l’Avvocato Patrizia Polliotto, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori. “Segnaliamo una recente campagna malevola veicolata tramite false comunicazioni e-mail relative a presunte incongruità nelle dichiarazioni. Il fine di queste comunicazioni è quello di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto dal quale successivamente instaurare un’azione fraudolenta”, esordisce il noto legale.

Che prosegue: “È possibile evidenziare che le e-mail di questo tipo, provenienti da un indirizzo non istituzionale (ad es. gmail.com), presentano l’oggetto “Accertamento Fiscale” e sono a firma del Direttore dell’Agenzia delle Entrate. Dello schema fraudolento fa parte anche un’immagine che viene allegata alle e-mail, una falsa comunicazione di accertamento fiscale tributario, che si caratterizza per: loghi di MEF e Agenzia Entrate; errori grammaticali, di punteggiatura ed omissioni; senso di urgenza; minaccia di eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie; firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria”, così come si legge in un comunicato ufficiale diramato dall’ente di riscossione, che altresì chiarisce testualmente come “L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di messaggi, rispetto ai quali si dichiara totalmente estranea e ricorda che, in caso di dubbi sull’autenticità di eventuali comunicazioni, si può far riferimento anche ai contatti reperibili sul sito istituzionale o all’Ufficio territorialmente competente. Si raccomanda in questi casi di non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare il mittente di eventuali comunicazioni”.

In caso di dubbi sulla veridicità di un messaggio ricevuto dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing” o rivolgendosi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente”, conclude Patrizia Polliotto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

 

Violazioni Iva, tutte le novità per mettersi in regola

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

I contribuenti hanno la possibilità di accedere al ravvedimento speciale anche per le violazioni Iva. Lo ha confermato l’Agenzia delle Entrate.

Si apre una nuova strada per quanti abbiano intenzione di usufruire del ravvedimento speciale. Sarà possibile beneficiare di questo strumento anche per l’omessa presentazione delle garanzie relative alla liquidazione Iva di gruppo: ancora per pochi giorni, infatti, si potrà seguire questa strada e beneficiare della riduzione delle sanzioni fino ad un diciottesimo. Deve essere stata, però, presentata la dichiarazione annuale Iva.

La possibilità di accedere al ravvedimento speciale è stata confermata direttamente dall’Agenzia delle Entrate attraverso l’interpello n. 475 dell’11 dicembre 2023, che ha avuto il merito di andare ad analizzare un caso pratico. Ricordiamo che la scadenza ultima per poter accedere al ravvedimento speciale è stata fissata al 20 dicembre 2023 dal Decreto Legge n. 132/2023.

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la propria posizione rispondendo ad un interpello di un contribuente. Una società con sede in Germania, che ne controlla una italiana, non ha rispettato gli obblighi relativi alla liquidazione Iva di gruppo che erano previsti per i seguenti periodi d’imposta: 2019; 2020; 2021.

La società ha intenzione di mettersi in regola beneficiando del ravvedimento operoso. Decide, però, di rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per appurare se sia possibile sanare la propria posizione attraverso il ravvedimento speciale.

Ricordiamo che questo strumento è stato attivato attraverso la Legge di Bilancio 2023 nell’ambito della tregua fiscale. Permette ai contribuenti di definire eventuali: inadempimenti;errori; provvedimenti; vertenze tributarie.

L’obiettivo dello strumento è quello di definire quali siano le violazioni commesse e sanarle attraverso il versamento di un diciottesimo della sanzione irrogabile. Nel caso preso in esame la società non ha provveduto a presentare le opportune garanzie patrimoniali.

L’Agenzia delle Entrate, attraverso la risposta all’interpello n. 475 dell’11 dicembre 2023 ha sostanzialmente dato via libera alla società.

L’azienda ha la possibilità di procedere con la regolarizzazione delle proprie posizioni. La violazione, infatti, non è ancora stata contestata. Per farlo dovrà presentare in maniera tardiva la garanzia richiesta per legittimare le compensazioni eseguite nell’ambito della liquidazione Iva di gruppo. Dovrà, successivamente, procedere con il pagamento degli interessi e della sanzione ridotta ad un diciottesimo.

Per poter procedere con il ravvedimento speciale, però, l’azienda deve aver presentato, in maniera valida, le dichiarazioni Iva.

A questo punto, i soggetti che non fossero riusciti ad intraprendere la strada del ravvedimento speciale entro lo scorso 30 settembre 2023, hanno la possibilità di rateizzare gli importi che devono al fisco entro il 20 dicembre 2023 in un’unica soluzione.

Nell’ambito di applicazione del ravvedimento speciale vi rientrano tutte quelle violazioni per le quali risulta possibile applicare il ravvedimento operoso. Le violazioni devono essere state commesse nel periodo d’imposta in corso fino allo scorso 31 dicembre 2021 e in quelli precedenti. È necessario, però, che le relative dichiarazioni siano state opportunamente presentate.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Bonus trasporti, la procedura per poterlo richiedere

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Tra le misure più apprezzate degli ultimi tempi (in particolare da parte degli studenti e dalle fasce economicamente più fragili della popolazione), il suo effetto viene così prorogato ben oltre i tempi previsti al momento della sua entrata in vigore, risalente al 2022.

Ben 35 milioni di euro: è questo l’ammontare complessivo che il dicastero ha destinato alla proroga del Bonus Trasporti, che potrà essere richiesto a partire da mercoledì 1° Novembre.

Fino all’esaurimento dei fondi statali previsti, sarà possibile richiedere il contributo previsto di 60 euro al mese da spendere per l’acquisto di biglietti e abbonamenti ai mezzi pubblici locali, a quelli regionali e a quelli interregionali. Tra le modalità di spostamento previste rientrano gli autobus, i filobus, i tram, i treni regionali, le corse intercity, per concludere con i Frecciarossa e i Frecciargento previsti da Trenitalia.

Ora, la domanda che ciclicamente tutti si fanno è una sola: come posso chiedere l’accreditamento del Bonus Trasporti? Ebbene, la procedura da seguire è molto semplice, visto che lo stesso dicastero ha diramato le linee guida sulla pagina dedicata all’interno del proprio sito web istituzionale.

In sostanza, i passaggi da svolgere sono i seguenti: collegarsi alla sezione dedicata del portale online, raggiungibile digitando lavoro.gov.it; accedere tramite le proprie credenziali SPID oppure utilizzando la Carta d’identità elettronica (CIE); indicare il codice fiscale dell’utente beneficiario; spuntare la casella riservata all’Isee; controllare i dati inseriti e inoltrare la domanda cliccando sul box con la dicitura INVIA DOMANDA.

Occorre fare una precisazione finale: il passaggio in cui viene richiesto il codice fiscale del soggetto beneficiario si rende necessario dal momento che posso o richiedere i 60 euro al mese del Bonus Trasporti anche i genitori con figli minorenni a carico (purché rientrino sempre nella fascia reddituale già specificata).

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format

Bonus benzina, le novità in arrivo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Il Governo sta per approvare un decreto che prevede l’erogazione del Bonus Benzina sulla carta “Dedicata a te”.

Per affrontare la crescente sfida rappresentata dai costi elevati dei carburanti, considerando che il prezzo medio della benzina nei distributori self-service ha raggiunto un picco di 2 euro al litro, il Governo ha istituito il Bonus Benzina, un contributo finanziario stimato intorno ai 80 euro.

I dettagli relativi all’assegnazione e all’utilizzo di questo bonus sulla carta elettronica saranno definiti attraverso un decreto interministeriale, programmato per essere emesso nei primi giorni di novembre, con le ricariche che dovrebbero avvenire il mese successivo.

Nel Decreto Energia (DL n. 131 del 2023), sono stati stanziati ben 100 milioni di euro per l’attivazione della social card “Dedicata a Te,” mirando a coprire due categorie di spese alternative: carburanti e abbonamenti ai mezzi pubblici. Questo bonus sarà accreditato direttamente sulla carta sotto forma di ricarica, ma il processo di accredito sarà ufficialmente avviato con l’emanazione del nuovo decreto attuativo.

Inizialmente, questa agevolazione era limitata all’acquisto di generi alimentari di prima necessità. La social card, distribuita gratuitamente durante l’estate tramite il servizio postale, funziona come una comune carta di pagamento elettronica, offrendo un’ampia gamma di possibilità di utilizzo.

Le persone in possesso di questa carta potranno usufruire di uno sconto del 15% su prodotti acquistati presso i punti vendita che hanno aderito all’accordo stipulato con il Masaf (Ministero dell’Agricoltura), la Grande Distribuzione e la Confesercenti, contribuendo così a alleviare il peso dei costi alimentari per le famiglie italiane.

Questo bonus è indirizzato alle stesse categorie di persone che sono eleggibili per ricevere la carta “Dedicata a Te,” come stabilito dalla legge n. 197/2022, ma con l’aggiunta della possibilità di utilizzare la carta per l’acquisto di carburante. Nello specifico, il bonus è destinato a circa 1,3 milioni di famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) che non superi i 15.000 euro, come dichiarato nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) alla data del 12 maggio 2023.

È fondamentale che tutti i membri della famiglia siano registrati nell’Anagrafe della Popolazione Residente del comune di residenza.

La carta può essere usata nei supermercati e nei negozi di alimentari che aderiscono all’iniziativa. Si può comprare quasi ogni genere alimentare di prima necessità, sono escluse fra le altre cose le bevande alcoliche. La lista completa è stata stabilita dal ministero dell’Agricoltura e include (per esempio) carne, pescato fresco, latte e derivati, uova, olio, prodotti di panetteria.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

2023, bonus vista e bonus bici ancora disponibili

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Tra gli sconti fiscali riconosciuti dallo Stato c’è anche il Bonus vista, anche detto Bonus occhiali, destinato all’acquisto di occhiali o lenti a contatto correttive ed è rivolto ai nuclei familiari con Isee non superiore ai 10mila euro.

L’agevolazione prevede un voucher una tantum pari a 50 euro sulle spese effettuate dall’1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2023, con una detrazione solo per la parte eccedente a questo contributo.

I fondi per il contributo sarebbero però in via di esaurimento e per questo è possibile chiedere lo sconto soltanto per gli acquisti fino a fine anno, ma non più per quelli già fatti.

Anche se non si tratta di una misura stabilita dal Governo, il Bonus bici è stato un contributo concesso da diverse Regioni nei mesi scorsi. Lo sconto è ormai scaduto, ma in Emilia-Romagna è ancora possibile inviare la richiesta.

Come comunica la Regione sul suo sito, il contributo può essere richiesto da “chi ha acquistato (a partire dal 7 agosto) o ha intenzione di acquistare una bicicletta o una cargo bike (bici da trasporto) a pedalata assistita dal 20 settembre 2023 e fino al primo luglio 2025.

Come abbiamo riportato qui spiegando chi ha diritto del bonus bici, in Emilia-Romagna lo sconto è previsto in due possibili importi, da 500 e da 1000 euro, in ogni caso inferiore al 50% del costo del mezzo scelto.

Per chiunque abbia rottamato una vecchia auto a partire dal primo gennaio 2023 le cifre salgono a 700 euro e a 1400 euro, ma soltanto per l’acquisto di una cargo bike e non oltre il 70% della spesa.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format

Polliotto: Legge 104 anche per il bonus smartphone

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Chi sia portatore di particolari forme di disabilità ha diritto a un forte sconto sugli smartphone e su una serie di device elettronici come tablet, pc, modem e di ogni altro sussidio tecnologico che possa favorire la comunicazione della persona con capacità ridotte.

La disciplina è dettata dalla legge 104 del 1992 relativa all’assistenza, ai diritti e all’integrazione dei portatori di handicap.

Lo sconto è duplice: l’Iva viene ridotta dal 22% al 4%; è poi possibile detrarre il 19% della somma spesa grazie alla deduzione Irpef. Lo sconto sul prezzo di listino, in definitiva, si aggira attorno al 30%.

Per accedere al beneficio del bonus smartphone previsto dalla normativa la persona interessata deve essere sotto la tutela della legge 104 e presentare handicap a livello motorio, visivo, uditivo o del linguaggio.

L’acquisto può essere effettuato anche da un soggetto diverso dal disabile, purché venga fatto in nome e per conto della persona interessata. A questo fine va presentata la documentazione attestante lo stato di disabilità. Ma l’attestazione dello stato di disabilità è condizione necessaria, ma non sufficiente: occorre infatti dimostrare che l’acquisto del device facilita attività altrimenti impossibili.

Lo strumento, insomma, deve essere utilizzato dal disabile per una di queste eventualità:

comunicare in qualsiasi maniera (tramite voce, tramite testo scritto o elaborazioni grafiche o lettore vocale);gestire l’ambiente domestico (servizi per la domotica come accensione e spegnimento delle luci, gestione del riscaldamento o dell’aria condizionata, gestione delle tapparelle elettriche, ecc…); accedere a informazione e cultura; assistenza alle attività di riabilitazione.

La misura si applica indistintamente a tutti i soggetti portatori di handicap: non è necessario indicare l’Isee.Lo sconto sull’Iva viene effettuato in fase di acquisto. Se si compra in un negozio fisico occorre presentare la certificazione medica. Se si compra tramite e-commerce occorre seguire le istruzioni specificate da ciascun servizio. Se le istruzioni non sono presenti sul sito è necessario contattare il servizio clienti prima di effettuare l’acquisto.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

2023, c’è ancora tempo per i bonus mobili ed elettrodomestici

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Uno dei bonus in vigore sia per il 2023 sia per il 2024 è lo sconto del 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici, con un massimo di spesa per quest’anno di 8mila euro e di 5mila per l’anno prossimo.

Si tratta di una detrazione Irpef per chi compra mobili e grandi elettrodomestici, nuovi, destinati ad arredare un immobile oggetto di lavori di ammodernamento.

Il bonus è vincolato alla realizzazione di interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal primo gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto degli elettrodomestici, che potranno essere comprati entro il 31 dicembre 2024.

Il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione, quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari potrà chiedere il contributo anche più di una volta.

In materia di elettrodomestici è attivo anche il Bonus condizionatori che permette di ottenere una detrazione dal 50 al 65% sia per l’acquisto di un nuovo dispositivo sia per la sostituzione di un vecchio impianto con uno a pompa di calore o a risparmio energetico, che vada a migliorare la classe energetica.

L’agevolazione è valida per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2023. Lo sconto fiscale a cui è possibile accedere varia a seconda della tipologia di intervento realizzato nonché dell’apparecchiatura acquistata.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format

Polliotto: gas, verso la fine del mercato di maggior tutela

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Ormai ci siamo: la fine del mercato tutelato del gas è sempre più vicina. La deadline è stabilita all’alba del 2024. Dopodiché resterà in piedi soltanto il regime di mercato libero, con conseguente cambiamento radicale delle abitudini di consumo energetico degli italiani.

Entro il 10 gennaio i clienti dovranno formalizzare il passaggio al mercato libero, pena la fine dell’utenza all’asta. Coloro che non effettueranno il passaggio non subiranno l’interruzione delle forniture, bensì avranno la possibilità di aderire al Servizio a tutele graduali (Stg, ne avevamo parlato qui) fino a un massimo di quattro anni. Discorso diverso per i clienti considerati vulnerabili, che rimarranno invece transitoriamente riforniti nell’attuale servizio di maggior tutela, in attesa di un provvedimento mirato dell’Autorità per l’energia.

Sono considerati tecnicamente clienti vulnerabili le seguenti categorie: chi ha un’età superiore ai 75 anni; chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio è percettore di bonus energia); chi versa in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica o i soggetti presso i quali sono presenti persone che versano in tali condizioni; chi è un soggetto con disabilità ai sensi della legge 104/92; chi si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi; chi si trova in un’isola minore non interconnessa.

Sul sito ufficiale dell’Arera si precisa cosa si intende con “servizio di maggior tutela” nell’ambito delle bollette energetiche. Si tratta di “servizi di fornitura di energia elettrica e gas naturale con condizioni economiche (prezzo) e contrattuali definite dall’Autorità destinati ai clienti finali di piccole dimensioni (quali famiglie e microimprese) che non hanno ancora scelto un venditore nel mercato libero”. Il prezzo è stabilito ogni trimestre sulla base di vari fattori, tra cui il costo dell’energia, le spese di rete e di distribuzione.

Ma come si passa concretamente al mercato libero nel 2024? La transizione è gratuita e può essere effettuata in qualsiasi momento. Bisognerà contattare un fornitore di energia elettrica del mercato libero e richiedere un’offerta. Se non si passa al mercato libero entro le date stabilite, si verrà automaticamente trasferiti a un fornitore del mercato libero che sarà scelto direttamente dall’Arera.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.