politica- Pagina 73

Ospedale Moncalieri, Pompeo (Pd): “Roditori in pediatria”

 “ SANTA CROCE: CHE COSA INTENDE FARE LA REGIONE PER AMMODERNARE UNA STRUTTURA VETUSTA?”

29 ottobre 2024 – “Il 23 ottobre scorso il reparto di pediatria dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri è stato chiuso a causa della presenza di roditori e l’ASL TO5 ha disposto il trasferimento dei piccoli pazienti presso Ginecologia, nello stesso nosocomio. Nonostante la Direzione Sanitaria abbia comunicato che quanto accaduto rappresenta un problema recente e di avere già avviato tutte le operazioni necessarie per la derattizzazione, i genitori dei bambini ricoverati, tuttavia, avevano già segnalato da qualche tempo la presenza di escrementi vicino ai letti dei propri figli” spiega la Consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo.

“Questo episodio – prosegue la Consigliera regionale Pd – è soltanto l’ultimo in ordine cronologico di una serie di problemi e criticità che riguardano l’ospedale Santa Croce di Moncalieri, ma anche altre strutture sanitarie dell’ASL TO5, ormai vetuste. Nel settembre scorso avevo, altresì, sollevato, con un’interrogazione a risposta immediata, l’annosa vicenda della costruzione dell’Ospedale unico dell’Asl TO5 che dovrebbe rappresentare un importante presidio per l’intera zona e che, purtroppo, è stato interessato, negli anni, da continui rinvii. Oggi ho interrogato l’Assessore alla sanità chiedendogli, nello specifico, come intenda risolvere non solo la situazione emergenziale attuale, ma, in maniera strutturale, tutti i problemi relativi agli standard igienico-sanitari dell’Ospedale di Moncalieri, un presidio vetusto che richiede una ristrutturazione importante”. “Nella sua risposta, l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi, in merito all’episodio di infestazione murina ha confermato derattizzazione, disinfestazione e sanificazione del reparto che dovrebbe essere riaperto il 5 novembre prossimo. Per quanto concerne, poi, la risoluzione delle criticità strutturali del presidio, l’Assessore ha precisato che tra gli interventi già previsti dall’ASL TO5 vi sono il rifacimento dei tetti, quello dell’impianto elettrico e le verifiche sismiche al fine di individuare eventuali opere di adeguamento o miglioramento. Dati i problemi della struttura, auspico che queste opere vengano realizzate in tempi rapidi e ne monitorerò con attenzione l’esecuzione” conclude Laura Pompeo.

Addio a Matilde Lorenzi, il cordoglio del Gruppo Lista Cirio

Cordoglio per la scomparsa di Matilde Lorenzi, giovane sciatrice scomparsa durante gli allenamenti della Nazionale juniores
I Consiglieri del Gruppo Consiliare Lista civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Matilde Lorenzi, giovane sciatrice torinese, tragicamente scomparsa a seguito di un incidente avvenuto in Val Senales durante gli allenamenti della nazionale Juniores.
Siamo vicini alla famiglia, alla mamma, al papà e alla sorella: lo sport dovrebbe essere sinonimo di gioia, di correttezza, di rispetto dell’avversario ed è sempre uno strazio un po’ più grande quando a prendere il loro posto sono il dolore e il senso di vuoto.
Matilde Lorenzi era una promessa dello sport azzurro e prima ancora dei vent’anni, che avrebbe compiuto tra pochi giorni, il 15 novembre, si era già laureata campionessa italiana assoluta in SuperG e aveva ottenuto un piazzamento in Coppa del Mondo. Prima di tutto, però, era una figlia, una sorella, una ragazza con sogni, progetti, aspettative: rassegnarsi a una perdita così improvvisa alle soglie dei vent’anni non è certamente possibile. Come persone e come appartenenti alle istituzioni ci stringiamo, idealmente e con la preghiera, attorno alla famiglia di Matilde in questo momento così terribile.

Silvio Magliano, Capogruppo Lista Civica Cirio Presidente
Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio Regionale
Sergio Bartoli
Mario Salvatore Castello
Elena Rocchi
Daniele Sobrero

È Marco Bucci il nuovo presidente della Regione Liguria

GENOVA. È Marco Bucci il nuovo presidente della Regione Liguria. Secondo i dati parziali forniti dal ministero dell’Interno tramite il sito Eligendo, basati sui risultati di 1768 sezioni su 1785, Bucci ha ottenuto 288.082 voti, pari al 48,80%.

La nomina verrà formalizzata nei prossimi giorni dalla Corte d’Appello di Genova.

Sant’Anna, Canalis (Pd): “Nebbia fitta sulle prestazioni”

Molte dichiarazioni roboanti dalla Giunta Cirio, ma si rischia si disperdere uno storico patrimonio di competenze.

 Esattamente due settimane fa, il 14 ottobre, l’assessore regionale Riboldi dichiarava in commissione consiliare con toni roboanti: “istituiremo entro due settimane un tavolo interaziendale dedicato alle prestazioni ostetrico-ginecologiche”.

E’ infatti fortissima la preoccupazione per il futuro dell’ospedale Sant’Anna, che rischia di essere sacrificato sull’altare del distacco del Regina Margherita dalla Città della Salute. Due ospedali fortemente integrati, che difficilmente possono essere separati senza peggiorare il servizio. Ad oggi non abbiamo alcuna idea di come verranno scientificamente distribuite le prestazioni legate alla neonatologia e all’ostetricia.

“Il futuro non mi preoccupa ma l’obiettivo è velocizzare il più possibile il distacco” aggiungeva ancora Riboldi.

Sono passate le annunciate due settimane, ma non si conosce l’esito delle iniziative dell’assessore.

C’è il rischio concreto di disperdere uno storico patrimonio di competenze e cooperazione, soltanto per inseguire il progetto di un ospedale pediatrico autonomo, che peraltro continuerà ad avere bisogno degli altri ospedali non avendo sufficiente personale medico-sanitario e tecnico-amministrativo.

L’assessore esca dalla nebbia delle sue dichiarazioni e fornisca chiarimenti sulle reali prospettive del Sant’Anna. Questo ospedale non può essere svuotato o ridimensionato alla chetichella.

Monica CANALIS – consigliera regionale PD

 

Assemblea UI Torino, il rilancio dell’industria e dell’innovazione

Una importante Assemblea degli Industriali torinesi con gli interventi tutt’altro che formali della Premier Meloni , del Ministro del Made in Italy Adolfo Urso che hanno ribadito con forza di puntare sul rilancio della Torino capitale della industria e della innovazione . La Meloni ha rivendicato il risultato raggiunto dal nostro Paese che è diventata la quarta potenza commerciale a livello mondiale avendo superato a livello di Export il Giappone. Urso in particolare ha ricordato il contributo decisivo del Governo per far arrivare a Novara la Silicon chips, che darà lavoro a oltre 2000 persone, alla difesa del settore auto. L’impegno del Governo a livello europeo contro una decisione sbagliata che ha imposto  l’auto elettrica al 2035. Per Urso quella decisione ha messo in crisi la attuale produzione di motori endotermici senza che si ampliasse parallelamente la domanda di auto elettriche. Secondo il Ministro al 2035 non ci saranno i risultati sperati al contrario si rischia di veder sparire la industria dell’auto europea. Per Urso Torino deve difendere il settore auto che avrà una spinta dal Centro per la intelligenza artificiale collegata all’auto e all’aerospazio che il Governo Meloni ha assegnato a Torino con una dotazione di 20 milioni di euro . Urso sta lavorando in Europa sulla neutralità tecnologica come metodo per il futuro dell’auto europea. Il Vice Premier Taiani ha detto che coloro che in Europa hanno votato a favore della decisione di puntare solo sull’auto elettrica (PD e Lorusso) dovranno andare a spiegare agli elettori la loro scelta sbagliata che sta già provocando licenziamenti e messa in cassa integrazione. Taiani ha attaccato pesantemente la linea della Signora Lagarde che ha tenuto alti i tassi di interesse con costi importanti per gli interessi che paga lo Stato sui BTP e con un costo del denaro alto per gli interessi sul nostro Debito pubblico e per le aziende, il neopresidente Marco Gay in un bell’intervento ha confermato l’obiettivo di Torino Città della industria e della innovazione, ha lamentato il grave ritardo sulla TAV e ha sottolineato il problema dell’attraversamento delle Alpi come una priorità per il nostro Paese. Tra i temi non trattati quello della tangenziale, i ritardi per il trasporto di pendolari e studenti e la posizione di metà della classifica di Torino e Piemonte tra le Città e le Regioni.

Mino GIACHINO
SiTAV SILAVORO

Carrefour, Grimaldi (AVS): Si paghino i lavoratori attuali per i turni domenicali

“Carrefour annuncia una procedura di licenziamento collettivo nella nostra provincia: 90 esuberi fra i punti vendita di Moncalieri, Nichelino, Collegno, Grugliasco e Burolo. Significa in ogni ipermecato il 10% della forza lavoro in meno. Il paradosso? L’azienda lamenta carenza di organico nelle giornate di sabato e domenica, tutto perché non ha accolto la proposta dei sindacati di pagare chi vuole lavorare di domenica o aumentare le ore settimanali ai dipendenti con contratto part-time che lo chiedevano. Invece di incentivare all’esodo, l’azienda investa quelle risorse sui turni domenicali” – lo dichiara il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, che sulla vicenda ha pronta un’interrogazione.

Magliano (Lista Cirio): “E se 50mila studenti si riversassero nella scuola statale?”

Che cosa succederebbe al sistema scolastico piemontese se oltre 50mila studenti si riversassero contemporaneamente nella scuola statale?
Nella polemica strumentale sui voucher scuola si fa troppa confusione: una cosa è la libertà di educazione, una il diritto allo studio.

Nella polemica strumentale di questi giorni sul voucher scuola e sulla possibilità di abbassare la soglia ISEE per averne diritto, si dimentica che il diritto allo studio e il diritto alla libertà di educazione sono egualmente rilevantima distinti. Uno è il diritto di tutti i cittadini di avere la possibilità di studiare indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche, l’altro è il diritto dei genitori, a cui compete la scelta educativa per i figli, di scegliere quale tipo di educazione, anche scolastica, impartire loro.

 

Sfortunatamente, in altre Legislature, si è fatto l’errore di accomunare i due diritti nella stessa misura e nella stessa legge, mentre in realtà sarebbe necessario individuare misure distinte con atti differenti, in modo da non generare la confusione in cui sono caduti alcuni esponenti del Consiglio regionale.

 

Presenterò un Ordine del Giorno in Consiglio regionale nel quale si richiede alla Giunta regionale di reperire le risorse necessarie per erogare il contributo alle 1577 domande del voucher scuola di tipo A, legato alla libertà di educazione, ammesse in graduatoria ma ancora non finanziate e confido che l’Assessore competente vorrà accogliere questa mia istanza.

 

A tutto questo si aggiunge un’ulteriore considerazione: se il diritto alla libertà di educazione non fosse più sostenuto e oltre 50mila studenti delle 671 scuole paritarie, circa un decimo degli studenti piemontesi, si riversassero nelle scuole statali della nostra regione, che ne sarebbe del sistema scolastico? Quali maggiori costi dovrebbe affrontare? È bene ricordare che attualmente tali costi sono due volte a carico delle famiglie che fanno la scelta di mandare i propri figli nelle scuole paritarie: una prima volta attraverso la fiscalità generale da cui vengono prelevate anche le risorse per il sistema scolastico statale, la seconda volta quando pagano la retta delle scuole paritarie, sostenuti solo in parte, e non per tutti gli studenti, da questo voucher che ora viene contestato così duramente, ingiustamente e anche a sproposito.

 

Silvio Magliano

Presidente Gruppo Consiliare Regione Piemonte

Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale

Chiusura uffici postali, la preoccupazione di Pentenero e Conticelli

La presidente del gruppo del Pd a Palazzo Lascaris Gianna Pentenero e la consigliera Nadia Conticelli esprimono forte preoccupazione per l’annunciata chiusura di alcuni uffici postali che causerebbe, di fatto, l’impossibilità per molti cittadini di poter usufruire di un servizio indispensabile. E’ per questo che, a firma Conticelli, è stata presentatta un’interrogazione urgente che verrà discussa martedì pomeriggio in consiglio regionale e che, domani mattina, il gruppo consigliare del partito democratico sarà presente ai presidi che il sindacato CGIL ha organizzato a difesa degli sportelli minacciati dalla chiusura.
“ La chiusura di alcuni  uffici postali comporta innegabilmente l’eliminazione di alcuni servizi, creando un palese disagio alle fasce più fragili della popolazione – dichiara la presidente del gruppo Pentenero – Il piano di “razionalizzazione” del servizio territoriale di Poste Italiane, che dovrebbe entrare in vigore il dicembre prossimo, rappresenta anche una contrazione occupazionale. Chiudere degli uffici significa spostare i laboratori e non procedere così a nuove assunzioni”.
 “L’ufficio fisico è ancora molto utilizzato da un’ampia parte di popolazione che ha scarso accesso alla digitalizzazione, per età, condizioni socioeconomiche o culturali – sottolinea la firmataria dell’interrogazione urgente Nadia Conticelli – Nella sola Torino verranno chiusi ben 5 uffici postali, per la maggior parte in quartieri lontani dal centro città  e con una popolazione residente per lo più anziana.
“La presenza di servizi sui territori decentrati rappresenta un presidio, oltre che un ausilio per evitare la desertificazione – sostengono ancora Pentenero e Conticelli – Molti degli interventi con fondi nazionali o europei (Pnrr ma non solo) previsti, o in atto nella città di Torino, rispondono alla logica di una rivitalizzazione dei quartieri oggi in maggiore difficoltà; sottrarre nel contempo servizi a questi stessi territori rappresenta una contraddizione”.
“Per questo – conclude Conticelli – la nostra interrogazione chiederà alla Regione se si intenda intervenire presso il Ministero di riferimento e la Direzione nazionale di Poste Italiane, coinvolgendo il tavolo Stato Regioni”

La lezione dei grandi leader Dc

Malgrado la permanente e continua criminalizzazione politica, culturale ed istituzionale esercitata dai detrattori storici della Dc e della sua classe dirigente che proviene dalle forze populiste e di larga parte dell’universo delle sinistre, è indubbio che la lezione e il magistero dei principali leader di quel partito continuano ad essere di forte esempio per la politica contemporanea. Certo, una fase storica, quella che stiamo vivendo da ormai molti anni, che è caratterizzata da una crisi verticale della politica, dei partiti e in particolare di quella che viene comunemente chiamata classe dirigente. E questo per la semplice ragione che mancano i tasselli fondamentali che avevano qualificato quelle classi dirigenti. Ovvero, cultura politica, partiti democratici, progetto di società, cultura di governo e una rigorosa selezione delle classi dirigenti.
E proprio questi tasselli sono stati gli aspetti costitutivi che continuano, a tutt’oggi, ad essere largamente gettonati se vogliamo ridare forza ed autorevolezza ad una vera classe dirigente politica. Ed è propio su questo versante che l’esperienza dei grandi leader della Dc – al netto della strisciante contestazione dei noti detrattori che si sono esercitati anche in queste ultime settimane – non può non essere presa come esempio e come modello, pur senza anticipare nessun processo di beatificazione. E, al riguardo, sono almeno tre gli aspetti su cui continua a poggiare la solidità e l’autorevolezza di una classe dirigente.
Innanzitutto una spiccata cultura di governo. Nessuna indulgenza al populismo. A quel populismo che abbiamo, purtroppo, largamente sperimentato in questi ultimi anni: da quello grillino a quello della sinistra radicale e massimalista a quello della destra salviniana. Una cultura di governo che, del resto, ha permesso alla stessa Dc di poter guidare il nostro paese per quasi 50 anni con un forte consenso sociale e popolare respingendo sempre con forza e determinazione la logica e la deriva degli “opposti estremismi”. Una deriva che, purtroppo, oggi caratterizza e domina il confronto politico.
In secondo luogo l’importanza di avere una cultura politica di riferimento. Non si può dispiegare un credibile progetto politico e, al contempo, un progetto di società se quella proposta non è alimentata sotto il versante culturale. E, su questo versante, l’esperienza concreta dei leader delle Dc è stata quantomai significativa. Da Moro a Fanfani, da Donat-Cattin a Marcora, da Andreotti a De Mita, da Tina Anselmi a Forlani a molti altri uomini e donne, i leader della Dc hanno sempre ricavato la linfa vitale del loro progetto politico e di governo dalla cultura politica e storica di cui erano concreta espressione nella società. Per formazione e per profonda e convinta adesione.
In ultimo, ma non per ordine di importanza, la coerenza tra il progetto che annunciavano e la sua concreta traduzione nell’azione politica. Cioè quella che comunemente viene definita come onestà intellettuale. Senza alcuna deviazione moralistica – tranne poche eccezioni, come ad esempio, il comportamento politico di un autorevole esponente come Oscar Luigi Scalfaro – larga parte della classe dirigente della Dc era lontana da atteggiamenti dettati dal solo opportunismo parlamentare e trasformismo politico. Perchè, appunto, la politica aveva sempre il sopravvento rispetto a quella decadenza e a quel tatticismo che oggi caratterizzano, invece, la stragrande maggioranza della classe dirigente politica del nostro paese.
Ecco perchè anche dal passato si possono recuperare le linee fondamentali per rilanciare la credibilità della politica, la solidità delle istituzioni democratiche e l’autorevolezza delle classi dirigenti nella società contemporanea. E i leader storici della Dc ci aiutano, ancora oggi, a centrare questi obiettivi.

Giorgio Merlo

Pd, più attenzione ai collegamenti con la Francia

Ieri il parlamentare europeo Pierfrancesco Maran e i consiglieri regionali Gianna Pentenero, Nadia Conticelli e Daniele Valle hanno visitato il cantiere TELT della Torino – Lione di Chiomonte e il cantiere della frana del Frejus a Le Freney (dip. Savoie).
A Chiomonte, accompagnati dal d.g. Bufalini, è stato possibile visitare il tunnel geognostico e il punto d’attacco del tunnel di base, lato italiano: grande attenzione dedicata ai lavoratori e alla loro sicurezza (2500 persone addette), all’ambiente (oltre il 50% del materiale estratto viene riutilizzato) e al territorio (a breve infatti aprirà un nuovo svincolo autostradale che, a fine cantiere, resterà a servizio di Chiomonte e Exilles). L’arrivo della fresa per il tunnel di base è previsto per gennaio, a inizio 2026 arriverà la seconda fresa.
In Francia invece, accompagnati dai responsabili del dipartimento Savoia e di SNCF, gli esponenti dem hanno visitato la frana e la base del cantiere. I lavori prevedono di intervenire sui binari e sulla galleria da gennaio e la rimessa in funzione della ferrovia entro aprile. “I collegamenti Italia Francia sono fondamentali per lo sviluppo della nostra Regione nell’ambito europeo. Ora e in prospettiva. Abbiamo voluto sollecitare l’attenzione del governo nazionale e regionale perché il nostro sistema economico non può permettersi ulteriori ritardi” dichiarano gli esponenti PD. Sul punto, l’on. Maran ha presentato una interrogazione al Parlamento Europeo, ripresa da un atto analogo del gruppo PD del Consiglio Regionale del Piemonte.