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Pendolari piemontesi, Giachino: “Situazione inaccettabile”

“LE FERROVIE (RFI) INTERVENGANO CON UNA TASK FORCE”
 
I Pendolari non sono figli di un Dio minore. Ogni giorno si verificano guasti, interruzioni, ritardi pesanti, lavori in corso da mesi. Chi lavora arriva in ritardo al lavoro e alla sera a casa. Le persone anziane subiscono disagi pesanti.
Anche ieri la linea da Rivarolo a Chieri ha subito pesanti ritardi.
RFI era una azienda di eccellenza. In quindici anni è stata costruita una Rete ferroviaria AV di oltre 900 km ma le linee della provincia torinese da tempo son in una situazione incredibilmente pesante. Chiedo si intervenga con una task force dedicata.
 
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

No Tav, Forza Italia: “Non si confondano gli atti terroristici con le proteste”

QUANDO SI PRESENTERANNO I CONTI A CHI OSTACOLA L’OPERA?

«Credo che da troppo tempo si confondano in Val di Susa le proteste con veri e propri atti terroristici. Quanto avvenuto l’altra  sera non è una ‘passeggiata’ ma un atto eversivo che va condannato e perseguito senza alcun tipo di distinguo. Mi chiedo quanto dovremo ancora andare avanti con chi da decenni sta facendo lievitare i costi di un’opera per fini anarchici sia per il dilatare dei tempi nella sua realizzazione sia per gli agenti che bisogna schierare h24 a difesa del cantiere. Sarebbe ora di presentare loro il conto di questi costi». Ad affermarlo il presidente del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale di Piemonte Paolo Ruzzola.

Ruffino e Bartoli: Prima di costruire un nuovo carcere rendere dignitoso l’attuale e assumere personale”

IN VISITA AL ‘LORUSSO E CUTUGNO’ DI TORINO

Ieri mattina, martedì 3 settembre, la deputata di Azione, Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli della Lista Cirio hanno visitato i padiglioni delle “Vallette”, il carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

“Le problematiche del carcere torinese che riguardano il personale carcerario e le condizioni dei detenuti – commentano Ruffino e Bartoli – rispecchiano le difficoltà del sistema penitenziario nazionale. Da più parti si chiede la realizzazione di nuove carceri: intanto, però, è urgente ristrutturare adeguatamente l’esistente, renderlo vivibile. Il carcere di Torino dispone di ampi spazi che andrebbero rivisti e dedicati a nuovo uso, così come invece contiene aree anguste, docce insufficienti con carenza di acqua calda. Lo spazio per l’ora d’aria è un cortile troppo piccolo e bollente d’estate”.

“La funzione sociale e il percorso riabilitativo che il carcere dovrebbe offrire ai detenuti, molti dei quali chiedono di lavorare e di rendersi utili all’interno dell’istituto, sono esigenze indifferibili: anche il mondo del carcere è cambiato, così come le necessità di chi vi è ospitato, detenuti e personale, ci vuole una contaminazione sociale positiva tra persone”, osservano i due esponenti istituzionali.

“Nel carcere torinese – proseguono – ci sono punte di diamante come l’azienda interna che è in grado di occupare purtroppo solo un certo numero di persone piuttosto che il polo universitario. Quindi servono più opportunità anche dal punto di vista della formazione”.

“Tra le note dolenti – affermano Ruffino e Bartoli – qualche numero: i circa 500 detenuti oltre il numero previsto, che sovraffollano il carcere, a fronte di 612 agenti, oltre ai 96 per servizi esterni, senza contare i giorni di ferie e malattia. Inoltre circa il 70 per cento dei detenuti è in carcere per reati minori. Impossibile pensare a un reinserimento nella società, mancano gli educatori: gli stessi psicologi che iniziano un percorso con i detenuti, dopo un certo periodo non vengono rinnovati, interrompendo così un delicato iter che ha la continuità come prerogativa. Delicata la situazione nel reparto dei giovani detenuti, fino all’età di 25 anni, molti in carcere per reati di droga, che necessiterebbero di una maggiore assistenza”.

“Se le condizioni di vivibilità della struttura non verranno adeguate – evidenziano Ruffino e Bartoli -ogni percorso virtuoso verra’ bloccato ed aumenteranno le percentuali di recidiva. Le numerose successioni di direttori, la burocrazia, la carenza di personale educativo e di polizia penitenziaria, sono dunque ostacoli che vanno superati con l’intervento urgente delle istituzioni e con una continua sensibilizzazione dell’opinione pubblica”.

“Il DL Carceri ha fatto suo un mio ordine del giorno per nuove assunzioni di personale – aggiunge Ruffino – pertanto auspico che l’esecutivo agisca di conseguenza per dare un contributo all’assoluzione di problemi ormai annosi che riguardano tutte le carceri del Paese”.

“Per quanto riguarda la Regione – conclude Bartoli – ritengo che la significativa attività del Garante regionale e dei garanti delle diverse realtà territoriali vada supportata in ogni modo per dare risposte positive alla popolazione e al personale carcerario”.

Tav, Montaruli (Fdi): “Dl Sicurezza nuovo strumento contro chi ostacola lavori”

“In Val Susa si ripete ancora una volta il consumato copione dell’assalto violento al cantiere dell’Alta Velocità. Anche questa volta attendo parole di condanna della sinistra, che sono sicura tarderanno ad arrivare. Contro i violenti che combattono lo Stato non ci può essere ambiguità, se lo mettano in testa coloro che strizzano l’occhio agli antagonisti e tentano di regalare loro immobili pubblici come il centro sociale Askatasuna. Il pacchetto sicurezza che si esaminerà la prossima settimana in aula alla Camera ha quanto ancora manca per isolare chi opera una vera e propria azione di sabotaggio. La misura – osteggiata dalla sinistra, che prevede maggior rigore contro chi ostacola un cantiere per un’opera strategica – è fondamentale. Grazie a Giorgia Meloni per aver messo la sicurezza al primo posto: il disegno di legge che dovrebbe essere finalmente approvato in Parlamento nelle prossime settimane, potrà aiutare le forze dell’ordine, è la migliore risposta a chi compie atti eversivi e il miglior sostegno agli operai impegnati nel cantiere”.   Lo dichiara la vicecapogruppo di FDI alla Camera Augusta Montaruli

Centro sperimentale di cinematografia, Grimaldi (AVS): Ora archivio nazionale del cinema

“Tra i film bruciati nell’incendio del Centro sperimentale di cinematografia ci sono capolavori come Miracolo a Milano, certamente oggi duplicati, ma le cui copie d’epoca hanno un valore storico. Come anche i provini di ammissione al Csc negli anni ‘50, tra cui quello di Mastroianni e Lucia Bosè diretto da Luciano Emmer: bruciato proprio mentre si inaugurava la bella mostra per il centenario della nascita di Marcello Mastroianni.
Il presidente Castellitto è giustamente orgoglioso di tutte le iniziative culturali del Csc. Lo siamo anche noi. Immaginiamoci tuttavia se il Presidente di un museo o di una grande biblioteca nazionale dichiarasse che qualche centinaia di stampe antiche sono bruciate, ma magari ci saranno anche all’estero. Verrebbe giù il mondo. Mentre dei 17 lavoratori e lavoratrici lasciati in strada continua a non parlarne nessuno, pensiamo che sia giunto il momento di ragionare su una proposta: progettare un autonomo Archivio Nazionale del Cinema, come esiste in quasi tutti i Paesi europei, che non sia la semplice appendice di una, seppur prestigiosa, scuola di cinema”.  Così Marco Grimaldi, vice presidente di AVS alla Camera.

Anche in Valle d’Aosta ‘Estate in carcere’

Ha fatto tappa anche in Valle d’Aosta ‘Estate in carcere’, l’iniziativa di Forza Italia e del Partito Radicale per verificare le condizioni degli istituti penitenziari italiani. Questa mattina il senatore azzurro, e ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha visitato la Casa Circondariale di Brissogne. Ad accompagnarlo una delegazione di Forza Italia guidata dal segretario regionale del partito, Emily Rini.

“Rispetto alla mia ultima visita, che risale a qualche anno fa, ho trovato una situazione migliorata, a cominciare dal fatto che da alcuni mesi c’è un direttore titolare. La nomina della dottoressa Velia Nobile Mattei ha infatti messo fine a una vacanza che si protraeva ormai da un decennio – osserva il Ministro Zangrillo – Il quadro tracciato dalla direttrice e dalla polizia penitenziaria, con cui mi sono intrattenuto, ci permette di guardare al futuro con ottimismo, per quanto i problemi non manchino”.

Inaugurato nel 1984, il carcere di Brissogne detiene attualmente circa 140 detenuti, l’80% dei quali sono stranieri, a fronte di una capienza di quasi 160 posti. “Se in questo caso non abbiamo registrato la grave questione del sovraffollamento, presente in quasi tutti gli altri istituti di pena, c’è invece carenza di personale – spiega il Ministro Zangrillo –. Totalmente assente quello amministrativo-contabile, per cui occorre intervenire subito, hanno finalmente preso servizio oggi due educatrici, il cui ruolo è fondamentale se vogliamo fare del carcere un vero luogo di recupero e non di mera esecuzione della pena. Oggi sono qui in veste di senatore di Forza Italia, ma non dimentico di essere impegnato, come ministro per la Pubblica amministrazione, nel rinnovo dei contratti. Uno di questi è quello del comparto sicurezza e difesa, quindi anche della polizia penitenziaria; il suo rinnovo, che auspico avvenga in tempi rapidi, vuole essere un segnale di fiducia per le persone che lavorano nelle carceri”.

Punta all’umanizzazione della pena, nel rispetto della dignità della persona, e a un miglioramento delle condizioni dei detenuti, degli operatori e degli agenti di Polizia penitenziaria, il Dl Carceri approvato all’inizio di agosto. “Ringrazio il Ministro Zangrillo per averci illustrato le tante novità introdotte da questo provvedimento – afferma il segretario di Fi Valle d’Aosta, Emily Rini – e per aver confermato, con la sua presenza, la grande attenzione nei confronti della Valle d’Aosta. Sono sicura che ci saranno ancora altre occasioni di confronto con la direttrice Nobile, con la polizia penitenziaria e con tutto il personale di Brissogne: quella delle carceri italiane è infatti una emergenza su cui non intendiamo chiudere gli occhi”.

Ruffino e Bartoli in visita al carcere di Torino

Martedì 3 settembre, alle 10, la deputata di Azione, Daniela Ruffino e il consigliere regionale Sergio Bartoli visiteranno i padiglioni del carcere Lorusso e Cotugno di Torino (“Le Vallette”).

“La situazione delle carceri italiane è drammatica, confermata anche dai disordini avvenuti nei mesi precedenti proprio al Lorusso e Cotugno. Azione denuncia da tempo le numerose problematiche che riguardano il personale carcerario, le condizioni dei detenuti e il nostro sistema penitenziario.

Al DL Carceri è stato accolto un mio ordine del giorno per nuove assunzioni di personale. Mi auguro che il governo mantenga l’impegno” dichiara la deputata di Azione, Daniela Ruffino.