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Dei delitti e delle pene

Quando si ricorda Cesare Beccaria viene alla mente immediatamente la sua opera più famosa ‘Dei delitti e delle pene’ e l’autore viene subito associato alla sua presa di posizione contro la condanna a morte e la tortura

Ma sarebbe riduttivo limitarsi a questo che ormai è un luogo comune perché si associa sempre questa presa di posizione all’opera sua. Del resto un giurista insigne quale Stefano Rodotà, nella prefazione all’edizione ‘Dei delitti e delle pene’ edita nel 2018 per i tipi di Feltrinelli evidenzia che ‘Cesare Beccaria non fu così assoluto nella negazione come l’abitudine delle citazioni farebbe pensare. Il ricorso alla pena di morte non è da lui sempre e comunque condannato’. Anzi, in due casi, il ricorso alla pena di morte viene ammesso e giustificato da Beccaria: “quando un cittadino, per le sue ‘relazioni’ e ‘potenza’, “interessi la sicurezza della nazione” e “la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governa stabilita” e quando “la di lui morte fosse il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti”. Il testo di Beccaria, però, va letto nel suo insieme da un lettore moderno comunque rivela quella profondità di analisi che è alla base del diritto penale italiano e dalla quale non hanno potuto fare a meno i codici penali dell’Italia unita, dallo Zanardelli al Rocco. Con un argomentare colto, ma al tempo stesso semplice e senza tanti giri di parole (naturalmente parametrato al 1764, anno in cui venne scritto) l’autore affronta vari aspetti del diritto penale di cui ricordiamo, tra i tanti ed in ordine sparso il ‘fine delle pene’, i ‘testimoni’, gli ‘indizi e forme di giudizio’, le ‘accuse segrete’, la ‘dolcezza delle pene’ sino agli attualissimo ‘processi e prescrizione’, ‘delitti di prova difficile’, ‘interrogazioni suggestive e deposizioni’, al modo di ‘prevenire i delitti’. Sono tutti argomenti, prescrizione docet, che nel dibattito politico, giudiziario e forense tornano abitualmente. Viene, dunque, da chiedersi, perché non introdurre, come parte integrante dei programmi  scolastici di ‘Cittadinanza e Costituzione’, di ‘Diritto’ o di quella che sarà ‘Educazione Civica’, una lettura del Beccaria a trecentosessanta gradi, assegnata ai docenti di diritto. Anche questo potrebbe fornire elementi di riflessione e di educazione alla cittadinanza per gli allievi. E perché non inserirlo nei programmi universitari del primo o del secondo anno delle Facoltà di Giurisprudenza ? Alla politica ed alla scuola adesso la palla.

Massimo Iaretti

Foibe, Montaruli (Fdi): “Mattarella chiaro contro il negazionismo”

“Il richiamo del Presidente Mattarella sia ascoltato da tutti coloro che in questi giorni hanno negato il ricordo dei martiri delle foibe”

“DAL CAPO DELLO STATO  PAROLE NETTE. DENUNCEREMO CHI NEGA IL RICORDO DEI MARTIRI”

“Finalmente parole nette sui tentativi di negazionismo. Il richiamo del Presidente Mattarella sia ascoltato da tutti coloro che in questi giorni hanno negato il ricordo dei martiri delle foibe” a dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, che ricorda: “Dal comune di Druento nel torinese fino al convegno della mistificazione ospitato al Senato. Ricordare è un dovere che va adempiuto con rispetto dei martiri e della verità. Esiste peraltro una legge dello Stato e tutti devono attenersi senza tentativi di fuga. Sono troppi peraltro i casi simili verificatisi in maniera sparsa in tutta Italia che stiamo raccogliendo e che intendiamo denunciare con tutta la nostra determinazione perché dopo decenni di omertà su quanto avvenuto non si apra una stagione altrettanto vergognosa”.

Commiato ai defunti, modificata la legge regionale

 “Nella seduta dei giorni scorsi la Commissione Bilancio del Consiglio regionale ha liberato all’unanimità per l’esame dell’Aula il testo unificato delle proposte di legge che modificano la legge 15/2011 in materia di disciplina delle attività e dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali”

Così il Consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle, primo firmatario della proposta di legge n. 5.

“Le modifiche – conclude Valle – agevoleranno, attraverso il superamento di alcune difficoltà burocratiche legate a una normativa vetusta, la possibilità per le famiglie di dare l’ultimo commiato al defunto in casa o presso le case del commiato che stanno aprendo sul territorio, nel caso in cui il decesso avvenga in ospedale, in linea con quanto già avviene in Emilia Romagna e Lombardia”.

Destra e dintorni secondo Forza Nuova

A volte è proprio vero che le cose accadono per caso. Così avviene che, entrando in un bar a Casale Monferrato per prendere un caffè, si trovi tutto lo ‘stato maggiore’ di Piemonte e Valle d’Aosta di Forza Nuova

 

Sono reduci dalla commemorazione dei Martiri delle Foibe, davanti alla lapide che le ricorda vicino all’ospedale Santo Spirito, contestatissima dall’Anpi e da altre realtà che hanno organizzato nelle stesse ore una manifestazione antifascista.

L’occasione è dunque ghiotta per scambiare quattro chiacchiere con il coordinatore regionale piemontese di Forza Nuova, Luigi Cortese, che sono diventate un’intervista vera e propria

Cortese qual è la vostra consistenza sul piano amministrativo in Piemonte ?

Abbiamo otto consiglieri, dei quali uno in un centro di medie dimensioni, gli altri in piccoli e piccolissimi comuni.

Spesso vi accusano di essere fascisti o, quanto meno, di richiamarvi al fascismo ….

Siamo un partito politico nazionalista che riprende alcuni aspetti sociali del fascismo, ma fa politica oggi, con lo sguardo al futuro e non al passato.

Dicono anche che siete violenti nella vostra politica. Cosa risponde ?

Ad oggi non vi è nessuna condanna per violenza.

Come valuta la reazione che ha prodotto l’annuncio della vostra presenza a Casale Monferrato ?

La reazione è stata assolutamente spropositata perché la nostra non voleva essere una presenza politica ma di commemorazione. Queste reazioni dimostrano che la sinistra italiana  non ha fatto ancora i conti con il passato.

Oggi chi è e che cosa è la destra ?

La destra oggi è un agglomerato borghese che ha perso la sua identità, i vati movimenti e partiti sono stati colonizzati da vecchi democristiani in cerca di poltrone, per questo noi chiamiamo fuori da questo assembramento.

Ma che rapporto c’è con l’Mfn di Gariglio e Casa Pound ?

Il primo non si sente più, Casa Pound ha lasciato la lotta politica per tornare alle sue origini come associazione culturale, decisione che rispettiamo.

Quali sono le vostre priorità, nel concreto, sia sul piano nazionale che su quello regionale ?

Sul piano nazionale i nostri otto punti del 1997 sono ancora quelli e molti di questi sono oggi cavalcati da Salvini e Meloni. A livello regionale noi ci battiamo sul sociale e la nostra politica è sempre improntata verso il benessere collettivo dei piemontesi e degli italiani.

Massimo Iaretti

 

Lapide Foibe, la condanna del presidente del Consiglio regionale

Il presidente dell’Assemblea regionale del Piemonte, Stefano Allasia, ha condannato l’atto vandalico nei confronti della lapide di Casale Monferrato, dedicata alle vittime delle Foibe. Ecco le sue parole

“Condanno con fermezza l’indegno atto compiuto questa notte in corrispondenza della lapide che ricorda le vittime delle foibe a Casale Monferrato. Le ideologie fondate sulla discriminazione e sulla negazione dell’altro, di qualunque colore politico o religioso esse siano, inevitabilmente conducono alla negazione dei valori dell’uomo. Chi oltraggia il ricordo della tragedia delle Foibe profana la memoria del martirio di tutte le vittime istriane, fiumane, dalmate e di tutti gli italiani. Questo ignobile gesto dimostra ancora una volta, la mancanza di conoscenza della storia e l’ignoranza che ne consegue”.

Politica in affanno, ci vorrebbero Fiorello e Amadeus

Giorgia Meloni stacca Matteo Salvini per una incollatura. Lei è negli States e lui è rimasto a casa. Non se ne preoccupa. Sempre presente nei social, sempre pimpante  contro nuovi nemici. I cinesi sono il suo nuovo obbiettivo. Bontà sua

Gli dicono che piace così al popolo e lui continua ad essere così. Perché cambiare? Nel mentre Giggino mobilita le masse preventivamente contro l’eventuale sentenza della magistratura sulle pensioni dei parlamentari.

Strana idea della democrazia e probabilmente nessuno ha detto a Giggino che i pentastellati sono in caduta libera. Il Ministro Bonafede sulla prescrizione ne sta prendendo da tutte le parti. Persino Gherardo Colombo dice che Davigo “straparla”. Sono curioso di vedere come Zingaretti, PD e Conte ne escono. Pur non essendo esperto nel settore l’ argomento è simile ad una donna incinta o non incinta. Non ci sono vie di mezzo. Fortunatamente c’è in Festival di Sanremo, partito tra molte polemiche, che  sta navigando in buone acque mietendo consensi. Mi sembra che il conduttore sia diventato Fiorello con Amadeus un po’ defilato ma comunque intelligente, preoccupato nel raddrizzare la barra riuscendoci. Cosa che non sta capitando ai nostri governanti. Il compito è più gravoso, ma accidenti , stanno esagerando. Vero che non ci sono più i soldi di una volta. Vero che il bilancio dello Stato sta in piedi con numeri dati a casaccio. Vero tutto, ma è altresì vero che si è affacciata una nuova classe politica che sta facendo cilecca su tutti i fronti. Su Torino inutile ripetersi.

È sotto gli occhi di tutti. Ultimamente ho rivisto amici tassisti che confessando il voto dato all’ Appendino hanno ammesso il grave errore, oggi terrore. Ma persino una città come Biella sta dando il suo contributo alla ignavia amministrativa. Cric e Croc non ne infilano una, alias  Sindaco Corradino e il suo vice Moscarola che prima fanno delle cose e poi si danno degli stupidi. Bontà loro, peccato che la quasi calvinista Biella non ci fa una bella figura. Intanto il Governatore Cirio su bilancio e relativi numeri va un po’ in affanno. Manda avanti Andrea Tronzano, bravo e competente che – come Amadeus –  cerca di raddrizzare la barra. Poi? Mi sa che finisce qui. Grandi speranze per Elena Chiorino da Ponderano (Biella). Addirittura laurea alla Bocconi in economia. Ora decisamente defilata. Su formazione ed istruzione siamo in alto mare. Non è di questa terra fare miracoli. Ma garantire maggiore presenza sarebbe utile. Sulla Tav, francamente mi sono perso non capendo come e se procedono i lavori. Voci di corridoio dicono che le quote delle gallerie esistenti non tornano.

Asti -Cuneo: notizie non pervenute e sul terzo valico buio assoluto. Lega e Fratelli d’ Italia si contendono lo stesso assessorato. Poi, sempre da quello che intuisco, anche sulla questione FinPiemonte calma assoluta. ‘L attesa è snervante con la domanda: che cosa si aspetta? Forse come andranno le altre amministrative e come, forse, andrà il referendum. … o forse… forse…. Accidenti quanti, fin troppi, forse. Nella Buona Novella, Fabrizio De André canta E mentre te ne vai stanco d’essere stanco, si riferisce a San Giuseppe. Noi siamo quella cosa lì, sia come italiani che come torinesi. Siamo stanchi, stanchi che nulla di positivo avvenga.

 

Patrizio Tosetto

Italia dei Valori: “Cerchiamo persone per la nostra squadra”

Riceviamo e pubblichiamo

 “Italia dei Valori” c’è e continua a fare politica nel territorio. Nonostante le difficoltà siamo presenti e ci stiamo rinnovando. Crediamo che il nostro partito possa con le proprie battaglie ancora dire qualcosa

Oggi ancor di più rispetto al passato. La situazione politica incerta ci dice che c’è ancora uno spazio per noi.

Noi da sempre riteniamo opportuno la lotta contro le illegalità e vogliamo continuare a farlo.

Se intendente darci una mano contattateci.

ignaziomessinaidv@gmail.com

 

Referendum, Partito Radicale sotto la Rai

 Riceviamo e pubblichiamo

SABATO 8 ALLE ORE 15 MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA SEDE REGIONALE 

Dopo anni di informazione a senso unico, senza dibattito, senza alcun contraddittorio, è iniziata la campagna referendaria sul taglio del numero dei parlamentari nel silenzio assoluto dei media e in particolare del servizio pubblico.

Perché la campagna di informazione inizi al più presto, dirigenti e militanti del Partito Radicale manifesteranno davanti alle sedi RAI domani, sabato 8 febbraio dalle ore 15.00 alle ore 16.00 a Roma alla sede RAI di Viale Mazzini e alle sedi regionali di Torino, Milano, Bologna, Bari, Cosenza, Genova, Palermo, Firenze, Napoli.

A Torino prenderanno parte al sit-in in via Verdi n. 16 dirigenti e militanti del Partito Radicale e dell’Associazione Marco Pannella di Torino e con loro hanno comunicato la loro adesione il Comitato NoiNO di Torino e Provincia, i Liberali per il NO e la Federazione Regionale PSI Piemonte.

 

(foto: il Torinese)

Fdi in memoria di Norma Cossetto: “Celebrazioni 10 febbraio dovere nazionale”

Riceviamo e pubblichiamo

MONTARULI-MARRONE (FDI): SPREGEVOLE NEGARE RICORDO A RAGAZZA SEVIZIATA SOLO PERCHÉ ITALIANA, NEGAZIONISMO SU FOIBE VIOLA UNA LEGGE DELLO STATO

“Esprimiamo massimo sostegno all’ordine del giorno presentato dalla consigliera Morucchio a Druento per intitolare uno spazio pubblico cittadino a Norma Cossetto, vera e propria martire di quel genocidio anti italiano rappresentato dalle foibe.

Siamo inorriditi dal pensiero che a sinistra ancora si voglia negare per pregiudizio ideologico il ricordo a una ragazza violentata, seviziata e uccisa solo perché italiana” così Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, e Maurizio Marrone, capogruppo FDI in Consiglio Regionale del Piemonte, commentano l’annuncio del Sindaco di Druento Carlo Vietto di bocciare l’odg. Montaruli annuncia “Ricordiamo al Sindaco Vietti che la celebrazione del 10 febbraio è un dovere istituzionale sancito da una legge dello Stato: sarà il caso di segnalare questo triste episodio alla Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza e istigazione all’odio”.

Aggiunge Marrone «Posso garantire alle associazioni degli esuli e delle famiglie degli infoibati che la Regione Piemonte darà segnali forti e concreti per consentire al Giorno del Ricordo dei martiri come Norma Cossetto, finora celebrato un po’ sottotono, di raggiungere il cuore dei piemontesi, a partire dalle giovani generazioni”.

Sanità, Rifondazione: “Cosa devono sopportare ancora i cittadini?”

“… La situazione è drammatica e ci vede già con un piede nel prossimo Piano di rientro”

“… Ogni Azienda sarà chiamata a mettere in campo misure per stare dentro il budget assegnato”

L’Assessore Icardi sa bene che in Piemonte, con l’assenso della Giunta Chiamparino prima e di quella di centrodestra ora,  la Sanità è già rientrata dai deficit pregressi attraverso misure come riduzione di servizi, chiusura di ospedali, riduzione delle risorse destinate a prevenzione, servizi territoriali, assistenza ai soggetti deboli.

Oltre ai problemi legati alle liste di attesa, negli ospedali oggi esiste una vera e propria emergenza dovuta alla crescente carenza di medici e infermieri. Si stima infatti che lasceranno il lavoro per raggiunti limiti di età, dal 2019 fino al 2025, circa 2.004 medici – evidenziando le carenze maggiori in settori come medicina di emergenza e medicina di urgenza – e 1.260 infermieri. Anche il pensionamento di molti medici di base rischia di lasciare tantissimi pazienti “scoperti”.

Il Piano Sanitario Regionale presentato dalla precedente maggioranza politica e confermato da quella attuale di centro-destra, prevede progetti di edilizia ospedaliera a Verbania, Moncalieri, Veruno, Cuneo e, in particolare, a Torino e Novara, con la formula del partenariato pubblico e privato, dove si stima che gli interessi sarebbero altissimi. A Novara è prevista la costruzione di un nuovo ospedale dove la partecipazione finanziaria privata ammonterebbe al 70%.

La scelta di finanziamento attraverso il cosiddetto partenariato pubblico-privato, oltre a un grosso impegno finanziario a carico della Sanità piemontese, porterà all’individuazione di un soggetto privato che per 26 anni sarà “proprietario” dell’ospedale e che, di fatto, potrebbe anche cedere a uno speculatore finanziario la riscossione del canone di affitto (in Toscana sono già tre gli ospedali che, con questo sistema, sono finiti nelle mani di un Fondo speculativo americano).

Cosa devono accettare ancora i cittadini e gli operatori del settore per soddisfare l’ingordigia di una politica fatta di tagli alla sanità pubblica che vanifica senza soluzione di continuità l’elementare diritto delle persone alla salute?

L’appetito dei privati trova inoltre una sponda talmente diretta in questa Giunta, che l’Assessore ha già promesso loro il prelibato piatto dei Pronto Soccorso, scegliendo Alessandria come “laboratorio” nazionale.

Icardi è stato molto chiaro: “Perchè no? … una svolta nel rapporto con il privato che rimetta in discussione vecchie certezze…”,  chiarendo che la scelta ricadrà anche su reparti come Cardiologia, Traumatologia e Ortopedia. Anche se, di fronte ad alcune, timide perplesssità,  ora sembra rallentare: “… assegnare ai privati la gestione dei Pronto soccorso è un’idea ancora tutta da valutare…”, in attesa dell’approvazione dell’Autonomia Differenziata, di fatto una vera e propria secessione dal S.S.N.

Facciamo appello alle Associazioni di settore, ai Sindacati: in Sanità, più che mai, meglio una decisa prevenzione da attuare con la lotta, perchè, se si permette che il processo inizi, sarà molto difficile fermarlo.

 

Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Segreteria regionale del Piemonte