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Chieri e la “stanza degli abbracci”

Riceviamo e pubblichiamo / Io e il Consigliere Comunale Tommaso Varaldo ci siamo stupiti di leggere oggi on line che il Sindaco Sicchiero ha avuto l’idea di istituire nelle case di riposo locali una “stanza degli abbracci”.

Curioso, perché proprio questa mattina avevamo inviato e protocollato una mozione da discutere nel prossimo Consiglio Comunale del 26 novembre 2020, con oggetto proprio l’istituzione delle suddette stanze nelle Rsa di Chieri. Pensiamo, quindi, si sia trattato di un incredibile caso di telepatia e di lettura del pensiero, il fatto che il Sindaco abbia avuto la stessa nostra idea, contemporaneamente al deposito della nostra mozione. L’importante per noi è, soprattutto, che queste stanze vengano istituite e ne trovino giovamento i nostri concittadini più fragili, esposti alla solitudine ed alla malattia. Gli anziani hanno bisogno dopo mesi di isolamento di tornare a riabbracciare, in sicurezza, i loro cari. Sicchiero dice che farà appello alla Regione, noi ci aspettavamo un’azione più diretta: che proceda subito l’Amministrazione. Ho contattato personalmente un’azienda che si occupa di questi allestimenti, i costi variano dai 1.800 ai 2.000 euro cadauno. Una cifra decisamente sostenibile se si pensa che sarebbe investita per la Salute ed il benessere psicofisico dei chieresi più bisognosi. Visto la singolare contemporaneità speriamo che si replichi in futuro e che il Sindaco possa ancora proporre iniziative della minoranza al posto di cassarle a priori come è successo fino ad ora. Come sempre, cogliamo l’occasione per ribadire la nostra disponibilità a collaborare per il progetto e ne caldeggiamo la realizzazione senza attendere l’intervento regionale, vista l’urgenza e l’importanza dell’iniziativa.

Rachele Sacco – Consigliere comunale di Chieri (Progetto per Chieri – Salviamo l’Ospedale insieme)

Covid, Molinari (Lega): “bene priorità Camera a imprese e famiglie”

 “Il presidente Fico e la maggioranza hanno accolto la richiesta della Lega di anticipare la discussione del decreto Covid ad inizio prossima settimana e rinviare la riforma dei decreti sicurezza.

In questo momento gli italiani chiedono infatti di trovare soluzioni e risposte alla crisi e la Lega è pronta a dare il suo contributo con proposte concrete. Siamo contenti che finalmente si siano individuate le priorità di questo momento drammatico visto che lo stesso ministro Lamorgese ha affermato che non esiste un’emergenza immigrazione, anche se gli sbarchi sono quadruplicati e continuano a ritmo serrato. Serve quindi che la maggioranza faccia un altro atto di responsabilità e ritiri del tutto le modifiche ai dl Salvini”. Così Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera.

La Lega: “Il Decreto Ristori Bis contro l’agricoltura”

“Il Decreto Ristori Bis contro l’agricoltura” : questo quanto annunciato dall’Assessore all’Agricoltura del Piemonte Marco Protopapa a supporto dell’intervento del senatore Giorgio Maria Bergesio che ieri, 19 novembre, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Madama ha presentato gli emendamenti del Gruppo Lega Salvini Premier al Decreto Ristori bis.

“Ripristinare subito il contributo da 100 mln di euro a fondo perduto per le imprese della filiera agroalimentare, clamorosamente fatto sparire nel decreto ristori bis utile per riconoscere un bonus economico  per gli agricoltori delle zone rosse , estendere le agevolazioni contributive nelle aree montane e particolarmente svantaggiate, rinnovare la cambiale agraria, introdurre i  ‘voucher’” .
“Sono solo alcune delle nostre proposte di buonsenso per dare un aiuto concreto a imprese e famiglie” prosegue ancora Bergesio che sollecita il governo a fare di piu’ e piu’ velocemente.
“La Lega – in tutte le sedi – supporta e sostiene l’attivita’ delle imprese agricole, spina dorsale del nostro Paese” commenta Protopapa, che su iniziativa della Lega Salvini Premier sottolinea come: “Il lavoro degli agricoltori, con fatica ed impegno costante, garantisce alla filiera di proseguire e  sostenere economicamente  tutto il comparto e assicura la fornitura dei beni essenziali nonostante che il governo continui a penalizzare il settore a favore di interventi economici strumentali e non emergenziali”.
Un comparto quello del Piemonte fortemente penalizzato nell’ultimo anno oltre che dall’emergenza Covid, anche dalle intemperie che in alcuni territori si sono abbattute come catastrofi.
La Lega chiede che il governo emani i decreti attuativi mancanti e restituisca i fondi gia’ previsti e ad ora mancanti, necessari al sostentamento delle imprese.
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Cle. Ven.

Covid: Gariglio (Pd), incentivi e norme efficaci per salvare stagione sciistica

“L’obiettivo di governo e maggioranza è quello di consentire, non appena sarà possibile allentare le attuali restrizioni, lo svolgimento della stagione sciistica.

La risoluzione approvata all’unanimità in Commissione Trasporti della Camera va infatti in questa direzione chiedendo la definizione rapida di protocolli di sicurezza per l’utilizzo degli impianti di risalita da parte degli utenti, prorogando tutte le tipologie di revisione per le infrastrutture a fune e sostenendo anche economicamente il sistema ricettivo ed occupazionale di interi territori montani che hanno già subito perdite nella stagione estiva”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

“L’economia di interi territori, soprattutto dell’arco Alpino, dipende infatti dal turismo sportivo e sono necessarie misure efficaci e regole chiare per consentire agli operatori una programmazione certa degli interventi e degli investimenti”: conclude Davide Gariglio.

Costanzo (M5S): “Alla scuola ‘Olivetti’ il #PremioScuolaDigitale”

“Ivrea con la scuola ‘Olivetti’ si aggiudica il #PremioScuolaDigitale istituito dalla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e fa fede allo spirito innovativo olivettiano” lo dichiara in una nota la parlamentare  torinese Jessica Costanzo (Movimento 5 Stelle).

“Hanno partecipato al premio 784 scuole del primo ciclo e 536 scuole del secondo coinvolgendo 35.000 studentesse e studenti e oltre 2500 docenti in tutta Italia – spiega la parlamentare pentastellata – L’Istituto “Olivetti” di Ivrea si è aggiudicato il primo premio nella sezione del secondo ciclo grazie al progetto ‘PERLA’ (Programmable Exercises for Rehabilitation of Legs and Arms) che ha visto  gli studenti creare un ausilio capace di mobilizzare le articolazioni di quelle persone che, per problemi dovuti a incidenti, patologie degenerative o, semplicemente, a causa dell’età, hanno difficoltà nei movimenti di braccia e gambe”. Spiega Costanzo.
Grazie a due braccioli automatizzati, che vengono applicati su una sedia a rotelle e sono realizzati con materiali riciclati e di basso costo, gli utilizzatori potranno riacquistare capacità motorie di base.
“Ancora più importante – spiega Costanzo – che il progetto sia stato sviluppato in collaborazione con un fisioterapista (ex studente della scuola) e una persona con disabilità, promuovendo quindi una visione aperta e collaborativa di società e comunità propria dello spirito olivettiano” conclude Costanzo.

Formalizzata la candidatura di Boni alle primarie

Benedetto Della Vedova, segretario nazionale di +Europa ha inviato una nota formalizzando la candidatura alle primarie del centrosinistra torinese di Igor Boni.

Commenta Igor Boni (Presidente di Radicali Italiani e membro dell’Assemblea nazionale di +Europa):
“La formalizzazione della candidatura alle primarie è il primo passaggio per aprire un confronto in questa città che ha bisogno di un dibattito democratico aperto, per costruire il nuovo progetto di città per i prossimi 10 o 20 anni.
Non ci sarà possibilità di rinnovamento, di idee nuove e trasformazioni lungimiranti senza il pieno coinvolgimento dei cittadini di questa città, che per anni si sono sentiti raccontare di una partecipazione che gli è stata regolarmente negata. In questa fase difficilissima, dove oltre 100.000 persone hanno perso o perderanno il posto di lavoro nell’area torinese, sono convinto che nessuna riunione ristretta possa condurre a soluzioni. Io, che ho fatto politica per strada da oltre 30 anni, dialogando e discutendo di persona con migliaia di persone in ogni angolo della città credo di rappresentare un modo altro, diverso di fare politica.
Ho la piena consapevolezza che da solo non ho le capacità per risolvere i problemi gravissimi che Torino vive (chiunque creda di poter affrontare da solo questa sfida mente o non si rende conto della realtà). Ma so di essere capace di costruire una squadra di competenze, di passioni, di conoscenze senza avere paura di affiancarmi le migliori capacità e intelligenze. Oggi non c’è bisogno di un uomo solo al comando a cui aggrapparsi ma di una responsabilità collettiva da costruire”

Gallo (Pd): “Sostenere percorsi per minori disabili”

 “Sono perfettamente consapevole della pressione alla quale è sottoposto, attualmente il nostro sistema sanitario, impegnato a combattere la pandemia da Covid 19. Tuttavia, ritengo della massima importanza che le persone colpite da gravi patologie e da disabilità continuino a essere garantite e seguite, come ho più volte sottolineato nelle scorse settimane.

Malattie come la sordità infantile, per esempio, richiedono una diagnosi precoce che non può essere sospesa o rinviata, pena un recupero comunicativo e linguistico deficitario che trasformerebbe bambini nati sordi in adulti con gravi difficoltà linguistiche e relazionali” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Ho presentato, quindi – prosegue Gallo – un’interrogazione a risposta immediata con la quale chiedo all’Assessore alla Sanità di conoscere, nel dettaglio, come l’Amministrazione regionale intenda agire affinché venga attuato un piano di garanzia sanitaria per i disabili minori, come quelli affetti da ipoacusia infantile, che prescinda dall’emergenza in atto e assicuri loro ogni tipo di continuità terapeutica”.

“Ribadisco, infatti – afferma Raffaele Gallo – che l’attività di interi reparti e ambulatori specialistici , come quella svolta dal Centro Infantile di Audiologia ed Otologia dell’Ospedale Martini di Torino, non può essere toccata dall’emergenza, che i servizi specialistici, a maggior ragione quelli infantili, devono restare fruibili, che screening, monitoraggio e assistenza per ipocusia infantile, esattamente come per altre patologie importanti, non devono essere interrotti e che l’assistenza deve essere garantita in quanto necessaria per il futuro dei nostri bambini, ma anche per non congestionare ulteriormente la sanità pubblica, al termine dell’emergenza”.

“L’Assessore Icardi – conclude Gallo – nulla sua risposta, ha affermato che alcuni percorsi continuano a essere garantiti. Ci chiediamo se siano sufficienti per supportare i minori disabili che devono essere seguiti costantemente con interventi mirati. Nel caso dell’ipocusia infantile l’attività dell’ospedale Martini, diventato Covid Hospital, è stata ricollocata presso il Regina Margherita per quanto concerne gli interventi di chirurgia che dovrebbero riprendere la prossima settimana, e presso il Maria Vittoria per le attività ambulatoriali U e B. Tuttavia, per casi tanto delicati la garanzia delle prestazioni indifferibili e urgenti non ci sembra sufficiente”.

Mes, Ruffino (Fi): “Di Maio non sa fare i conti”

Il ministro Luigi Di Maio ha liquidato il ricorso al Mes perché i risparmi che si otterrebbero sugli interessi valgono “solo” (sic) 300 milioni ogni anno.

Io aggiungo: moltiplicati i 10 anni della durata si ottiene la discreta somma di 3 miliardi. Il ministro degli Esteri non ha grande dimestichezza con i conti. Dimentica infatti che ha stravolto gli equilibri del Parlamento imponendo il taglio di 345 parlamentari che fanno risparmiare alle casse dell’erario “solo” (questa volta lo dico io) 50 milioni ogni anno. Per ottenere dal taglio dei parlamentari gli stessi risparmi del Mes occorrono 60 anni, cioè 12 legislature. Di Maio ha avuto cattivi insegnanti di matematica.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Servono ancora le circoscrizioni?

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Se ne parla da sempre delle tanto vituperate circoscrizioni, non solo a Torino. Chi voleva eliminarle, chi accorparle, ora sono 8 ma erano 10 e si voleva ridurle a 5.Vengono percepite come un qualcosa di scarsa utilità e verso la quale si manifesta una pressoché assoluta mancanza di interesse per la maggior parte dei cittadini.

Vediamo quali sono le funzioni che svolgono le circoscrizioni; da un lato esse sono uno strumento di partecipazione, consultazione e coinvolgimento dei cittadini e, dall’altro, rappresentano un’articolazione organizzativa dei comuni per lo svolgimento di alcuni servizi e di altre attività amministrative delegate. Ora, riguardo al primo aspetto è innegabile che la partecipazione dei cittadini si sia ridotta alla mera elezione dei propri rappresentanti all’interno dei consigli.

Le circoscrizione non sono state un effettivo veicolo di partecipazione anche per via della inefficacia degli strumenti di cui i rappresentanti-Consiglieri hanno a disposizione. Decentramento amministrativo, poi, si è limitato spesso ad un’articolazione minima dei servizi amministrativi di base, come per esempio i servizi di anagrafe, strutture che i processi in corso di digitalizzazione della pubblica amministrazione renderanno ben presto obsolete. Il consigliere di quartiere, inoltre, quasi sempre non riesce a dare risposte alla complessità dei bisogni (scuola, welfare, sanità, sport) perché altri sono i soggetti demandati a risolvere tali criticità; e così la sua attività si esaurisce, nel migliore dei casi, in un’attività di ascolto e, nel peggiore dei casi, in quella di semplice referente “nullafacente”.

Cosa si può fare? Trasferire più competenza ed indipendenza ai consigli di quartiere aumentando i budget a disposizione del comune, il quale dovrebbe individuare e cancellare tutti gli sprechi che ancora ci sono. Trasformare e riorganizzare in municipalità le circoscrizioni, adottandole di facoltà decisionali e non solo di parere. Senza tutto questo sono inutili ed una perdita di tempo. Servono soltanto per agganciare voti soprattutto per i candidati consiglieri comunali, i quali,per la maggior parte, scompaiono dal territorio appena vengono eletti, lasciando da solo il “povero” consigliere di quartiere inerme ad ascoltare e ricevere le arrabbiature degli abitanti.

Vincenzo Grassano

Dal terrorismo alla democrazia perfettibile

Gli anni ‘70 a Torino furono tragicamente segnati dal terrorismo rosso. A mia memoria non ci furono eclatanti fatti prodotti da quel terrorismo.
Violenza di strada questo sì. Da Corso Francia 19 (sede del Msi) ogni tanto partivano squadre ben fornite per andare a fare danni in giro. Noi, giovani studenti, vedevamo il fenomeno crescere.
All inizio, francamente non capivamo perché non accettavamo.  Nel 74 arrestarono Curcio e Franceschini a Pinerolo. Ma chi erano? Solo chi era stato a Trento o Reggio Emilia ( forse ) qualcosa capiva. Dopo veniamo a conoscenza che dopo le riunioni a Palazzo Nuovo con il Filosofo Toni Negri raccoglievano soldi per le armi. A metà anni ‘70 , nei cortei di protesta comparvero i primi manici di piccone e chiavi inglesi e tutto fu tragicamente chiaro: comunisti assassini, perlomeno si su autodefinirono comunisti ed erano sicuramente  degli assassini.
Il 16 novembre sparano a Carlo Casalegno che morì il 29. Era colpevole di dire ciò che pensava. In particolare sosteneva che per combattere i terroristi non c’era bisogno di leggi speciali. Bastava applicare le esistenti.
Il figlio Andrea fondatore, dirigente e giornalista di Lotta Continua scrisse: non ci sto più nel giustificare chi in nome della rivoluzione diventa ed è solo un assassino. Dal 77 al 79 furono gli anni più duri  degli anni di piombo.
Furono gli anni anche della consapevolezza sociale e politica del fenomeno terroristico.
Sempre Andrea Casalegno una decina di anni fa disse: si puo’ diventare ex terroristi, si può diventare pentiti e collaborare con la giustizia, ma si rimane sempre assassasini. Il fine non giustifica i mezzi. Anzi, direi di più: i mezzi negano il fine. Altra considerazione. Chi dava legittimità morale a questi comportamenti?
Chi, ad esempio, parlava di compagni che sbagliano, o contro Stato e contro le Br o ne’ con lo Stato ne’ con le Br. Insomma, pur di non voler buttare via l’acqua sporca si buttava via il bambino negando l’esistenza dell’ideologia che accompagnava gli omicidi. Un salto di qualità avviene, perlomeno personalmente,  diventando io studente universitario. Scoprivo altri orizzonti.  Cerco di spiegarmi. Conoscevo altri ragazzi o ragazze come me che semplicemente la pensavano diversamente. Giovani liberali come Tullio Monti o giovani democristiani come GianPiero Leo o Beppe Accattino. Inoltre diventando Presidente della Consulta giovanile del comune di Torino capivo di aver più affinità con Donatella Genisio (democristiana ) che Silvio Viale di lotta continua. A Palazzo Nuovo non potevo andare perché fisicamente minacciato dagli Autonomi che mi volevano morto.
La violenza ed i terroristi ci facevano capire la diversità tra nemico ed avversario politico.
Ad ottobre perse la vita Roberto Crescenzio  che aveva la sola colpa di sorseggiare un aperitivo. I responsabili ammisero di avere qualche molotov in più e si inventarono che il bar Angelo Azzurro era frequentato da fascisti.
Mesi dopo fu rapito ed ucciso Aldo Moro.
Questi terroristi,  questi violenti,  erano anche utili idioti in mano, magari a distanza, dei vari servizi segreti dal Kgb  alla Cia passando da quelli inglesi e forse israeliani.
Io non riesco e  non voglio liberarmi di un sentimento di disprezzo verso questi personaggi. Debbo e voglio riconoscere, comunque,  che appartengono a quell’album di famiglia ammesso e teorizzato da Luciana Castellina decisamente più autorevole del sottoscritto. Quegli anni non sono passati invano ed hanno portato una intera generazione sulla sponda della democrazia. Verissimo che questo sistema è migliorabile. Che forse esiste un sistema migliore. Ma almeno per oggi non è dato sapere. Democrazia e confronto sono ancora unici strumenti e condizioni per potere e volere cambiare qualcosa ed eventualmente qualcuno. Il 29 novembre moriva Carlo Casalegno partigiano e combattente di questa democrazia che magari  non è perfetta ma sicuramente è perfettibile.
Patrizio Tosetto