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Informazione di parte. E dov’è la notizia?

Francamente c’è da restare basiti. Verrebbe da dire, in altre parole, c’è da stupirsi dello stupore. Fuor di metafora, quale sarebbe la novità nel sottolineare che esiste una informazione nel nostro paese di parte, faziosa e politicamente schierata e quindi non affatto oggettiva, imparziale e neutrale? Lo chiedo, e senza alcuna polemica, perchè dopo l’intervento della Premier Giorgia Meloni rivolta ai “telespettatori de La 7” è partita una offensiva da parte dei soliti e ben noti sacerdoti del “politicamente corretto” che ha meravigliato quasi tutti gli operatori dell’informazione nonchè – almeno credo – ampi settori della pubblica opinione. Ma, di grazia, nel prendere atto che – e del tutto legittimamente – una emittente televisiva declina un prodotto giornalistico politicamente schierato e dichiaratamente contro uno schieramento, cioè quello di centro destra, dove sarebbe la novità rivoluzionaria? E, al contempo, qual è il segreto che si svela se si ricorda che ci sono organi di stampa che appoggiano pubblicamente e quotidianamente la sinistra e i 5 stelle e altri che simpatizzano per la maggioranza di governo e la sua Premier? Dobbiamo ricordarlo citando una ad una le testate come si farebbe alla scuola elementare per prenderne cognizione e fingendo che nessuno lo sappia?
Ora, e al di là della massiccia ipocrisia che circonda questo dibattito, credo si possa dire tranquillamente che, a volte, si creano e si confezionano notizie, e relative polemiche, che di fatto semplicemente non esistono. Perchè sono “non notizie” talmente evidenti e plateali che non meriterebbero neanche uno straccio di commento.
Ma, visto che se n’è parlato abbondantemente, credo che almeno su un punto vale la pena soffermarsi. E cioè, mentre i quotidiani che simpatizzano per il centro destra non si lamentano affatto se qualcuno lo ricorda, i protagonisti e i professionisti de La 7 – per fare l’esempio specifico – si rivoltano, e anche duramente, se si ricorda che sono politicamente schierati. Un elemento, questo, talmente noto ed evidente che farebbe notizia solo se si dicesse il contrario.
Ecco perchè, di conseguenza, mi stupisco dello stupore. Ovvero, e lo ripeto, dov’è la notizia se qualcuno lo ricorda?
Semmai, la vera notizia è un’altra. Ossia, la singolare reazione di alcuni conduttori televisivi e giornalisti quando si ricorda che declinano una informazione, peraltro condita di grande professionalità, smaccatamente di parte e militante. Ma veramente c’è ancora qualcuno in Italia che pensa che esiste sempre e comunque una informazione plurale, imparziale ed oggettiva? Ma davvero c’è ancora qualcuno che pensa che esistono trasmissioni o commenti che raccontano i fatti politici con la lente della non faziosità e del rispetto rigoroso di tutte le opinioni senza esprimere giudizi di parte? Francamente credo che si farebbe anche un torto plateale a questi professionisti se qualcuno ricordasse loro che fanno una informazione plurale e politicamente neutrale. Un torto anche grossolano perchè, e molto semplicemente, tutti sanno che si tratta di una informazione e di una lettura quotidiana dei fatti che capitano condizionati ed interpretati con criteri politici di parte.
Per questi motivi, almeno credo, è ancora necessario, anche se l’operazione è sempre molto difficile, conservare un barlume di pluralismo politico, culturale e sociale nel nostro paese che resta riconducibile alla presenza del servizio pubblico radiotelevisivo, cioè alla Rai. Operazione molto difficile, lo ripeto, per il semplice motivo che anche da quelle parti la faziosità politica attecchisce da sempre ed è arduo correggerla in corso d’opera. Anche perchè la volontà di accondiscendere il potere di turno – o, specularmente, di attaccarlo a prescindere – accompagnano da sempre il percorso e la storia dell’informazione del servizio pubblico radiotelevisivo in Italia.
Comunque sia, e se si può parlare di una regola deontologica, quello che conta è sapere come stanno realmente le cose senza lamentarsi di fatti e posizioni che sono talmente evidenti e plateali che, appunto, non fanno neanche notizia quando vengono richiamati e sottolineati alla pubblica opinione. Come, nello specifico, ha fatto recentemente la Premier Giorgia Meloni.

Giorgio Merlo

Giachino volantina davanti all’Iveco, Grimaldi protesta contro le “Manie repressive” del governo

Scampoli di campagna elettorale e gli esponenti di tutte le forze politiche – chi candidato, chi no –  sono impegnati nelle ultime fatiche.

Il candidato di Fratelli d’Italia in Regione Mino Giachino (nella foto di copertina) , ex sottosegretario alle Infrastrutture del governo Berlusconi, volantina davanti allo stabilimento Iveco di Lungo Stura Lazio “territorio”, come quello di tutte le fabbriche, un tempo dominio incontrastato delle sinistre: “Mirafiori non sarà più solo la fabbrica del riciclo o dei cambi – afferma Giachino – ma continuerà a produrre auto con l’arrivo della 500 ibrida. Merito del Governo Meloni che ha condizionato gli incentivi dello Stato all’aumento della produzione di auto in Italia scesa lo scorso anno a 460.000 per riportarla a un milione. I soldi per gli incentivi arrivano da una proposta dello stesso Giachino fatta propria dalla Mozione Molinari e sfociata nel fondo  Giorgetti.

Il deputato Marco Grimaldi (Verdi Sinistra), tuona contro le “Manie repressive e regressive, siamo arrivati all’iconoclastia. Se fosse vivo metterebbero in carcere pure Bob Marley” dice e aggiunge: ” Arrestateci tutti. Secondo Grimaldi “Non si ferma la stretta proibizionista del Governo, che alla proposta di modifica al ddl Sicurezza, che equipara la cannabis light a quella non light, vietando la coltivazione e la vendita dei fiori di canapa “ad eccezione di alcuni usi industriali”, aggiunge un nuovo, assurdo, emendamento: il divieto di utilizzare disegni o immagini che riproducano la pianta della canapa su insegne, cartelli e manifesti. Già è assurda la criminalizzazione di una sostanza pressoché innocua, la volontà di spazzare via un mercato che conta più di tremila imprese agricole a conduzione giovanile e dà lavoro a circa 15mila persone. Manie repressive e regressive che colpiscono un settore sano e in crescita per pura propaganda. Ma qui siamo al fondamentalismo iconoclasta, addirittura si prevede un reato penale, con una reclusione da sei mesi a due anni. Il Governo Meloni pensa di essere sotto l’impero bizantino dell’VIII secolo? Se fosse vivo Bob Marley lo sbatterebbero in galera per le copertine dei suoi album e le sue magliette? A quando la censura di ‘Maria Maria’ degli Articolo 31? ” – lo ha dichiarato il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera durante la conferenza stampa tenuta all’esterno della Camera dei Deputati, dove i parlamentari dell’opposizione hanno esposto cartelli con scritto “arrestateci tutti”.

OPI di Torino promuove “Vota un infermiere”

Elezioni Regionali 2024
Torino, 28 maggio 2024 – L’Ordine delle Professioni Infermieristiche (OPI) di Torino annuncia ufficialmente la campagna VOTA UN INFERMIERE in vista delle elezioni regionali dell’8-9 giugno 2024. La campagna mira a promuovere i candidati infermieri iscritti all’OPI di Torino e a sensibilizzare l’elettorato sull’importanza del ruolo infermieristico nella sanità pubblica. Per garantire una visibilità equa e favorire un dibattito informato, l’OPI di Torino ha organizzato due eventi nei quali sono stati invitati i tre infermieri candidati nelle elezioni regionali del Piemonte: Daniele Baldinu (Forza Italia), Marco Clari (Pentenero Presidente) e Cinzia Tortola (Movimento 5 Stelle).
«L’obiettivo è permettere agli iscritti di votare in modo consapevole il candidato che riflette meglio la propria idea politica riguardo la professione infermieristica – motiva Ivan Bufalo presidente OPI Torino – Al di là del colore politico vogliamo permettere ai nostri iscritti di conoscere i programmi delle diverse coalizioni garantendo la pluralità dell’informazione. La professione infermieristica, per sua natura, tutela ogni malato, nello stesso modo chiediamo che gli stessi candidati si facciano carico di rappresentare le istanze dei colleghi che rappresentano».
Il primo appuntamento si terrà online giovedì 30 maggio alle ore 16. I tre candidati infermieri saranno intervistati da un giornalista su 3-5 domande selezionate dall’OPI Torino. Le domande, uguali per tutti i candidati, verranno inviate il giorno prima, mercoledì 29 maggio. Le video interviste saranno pubblicate sul sito e sui social media dell’OPI Torino a partire dal 31 maggio e saranno programmate secondo la scaletta delle domande garantendo ugual spazio a ciascuno dei candidati.
Il secondo appuntamento sarà invece un “Confronto Pubblico” presso OPI Torino, in via Stellone 5, in programma lunedì 3 giugno dalle 18 alle 19.30
I tre candidati parteciperanno a un confronto pubblico moderato dal Presidente dell’OPI Torino, Ivan Bufalo. L’evento, aperto ai colleghi infermieri, sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’OPI Torino.
«Entrambi gli eventi sono organizzati nel rispetto della par condicio – sottolinea Bufalo – garantendo a tutti i candidati uguali opportunità di esprimere le proprie idee e proposte. La partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli iscritti all’OPI di Torino sono fondamentali per il successo della campagna. Invitiamo quindi tutti i colleghi e la cittadinanza a seguire gli eventi e a supportare i nostri candidati infermieri».

Un voto per gli animali

Il “Tavolo Animali e Ambiente” ha incontrato i candidati che hanno sottoscritto impegni precisi per la difesa degli animali e dell’ambiente naturale

Ieri, presso la sede di piazza Statuto 15, si è tenuta una conferenza stampa da parte del “Tavolo Animali e Ambiente”, che raggruppa le più importanti Associazioni ambientaliste e animaliste della nostra Regione. Lo scopo era quello di segnalare i candidati alle prossime elezioni regionali che hanno sottoscritto un decalogo per la difesa degli animali, garantendo in questo modo il proprio impegno per la tutela degli animali e dell’ambiente.

Il decalogo – ha affermato Rosalba Nattero, portavoce del Tavolo – riguarda un po’ tutte le minacce che gravano sugli animali: si va dall’abolizione della catena per i cani alla lotta contro il randagismo, dall’abolizione della caccia al divieto di uso di animali in sagre e fiere, dal divieto di fuochi artificiali rumorosi alla promozione di diete vegetali in mense scolastiche”.

Roberto Piana, sempre del “Tavolo Animali e Ambiente”, ha osservato come nessun candidato del centro-destra abbia aderito al decalogo, probabilmente per non scontentare i cacciatori, che rappresentano una tradizionale base elettorali per i partiti della coalizione che oggi governa il Piemonte. In realtà il Presidente uscente della Regione, Alberto Cirio, ha inviato, tramite il suo collaboratore Davide Balena, un messaggio, nel quale ha rivendicato alcune iniziative a favore degli animali approvate nel quinquennio che sta per concludersi. “Tuttavia – hanno risposto gli esponenti del Tavolo – si tratta di episodi sporadici e che non hanno mai rivestito questioni di interesse rilevante.

Hanno poi preso la parola i candidati presenti: Giorgio Bertola, Armando Monticone e Sabrina Mossetto (Piemonte ambientalista e solidale), Juri Bossutto, Alberto Unia, Margherita Settimo, Maria Grazia Malorzo (Movimento 5 Stelle), Nadia Conticelli (PD), Luisa Mondo e Alice Ravinale (Alleanza Verdi Sinistra). Va detto che altri candidati, non presenti alla conferenza stampa, hanno manifestato il loro appoggio alle posizioni animaliste: Marco Allegretti (Movimento 5 Stelle), Giuseppe Sammatrice (Piemonte ambientalista e solidale), Ivana Borsotto (PD).

Tutti questi candidati, sia pure con sfumature diverse, hanno garantito il loro appoggio alle battaglie animaliste che verranno condotte nei prossimi anni: in particolare è stato posto l’accento sulla necessità di coalizzare tutte le forze contrarie alle politiche filovenatorie palesemente manifestate dalla Regione Piemonte in questi ultimi 5 anni,. Grande importanza è stata riconosciuta alla necessità di far progredire una nuova cultura, che non veda più l’uomo come assoluto dominatore del pianeta, ma come una delle tante specie viventi (e senzienti, con buona pace del Ministro Lollobrigida…) in grado di coesistere con tutte le altre. Una nuova cultura che veda anche modificare le proprie abitudini alimentari, progredendo verso forme di nutrizione meno impattanti dal punto di vista ambientale e in grado di arrecare minori sofferenze agli animali da allevamento.

Tavolo Animali e Ambiente

Piemonte ambientalista e solidale per Pentenero si presenta

DemoS – Democrazia Solidale, Giorgio Bertola ed attivisti per l’ambiente ed il clima, AVEC – Alleanza Verde e Civica, Alleanza dei Democratici, Volt Europa  hanno avviato un nuovo progetto civico e politico per il Piemonte, con l’obiettivo di lavorare a un nuovo equilibrio territoriale, umano e ambientale in una prospettiva ecologica integrale,

Il primo passo di questo progetto è stata la costituzione di una lista a sostegno di Gianna Pentenero alle elezioni regionali di giugno, cui hanno contribuito formazioni politiche ed esperienze civiche territoriali.

I candidati della lista saranno presentati oggi alle 18.30 presso Ingrossominuto in Galleria Umberto I a Torino..

A presentare i candidati saranno
Elena Apollonio
Giorgio Bertola
Pino De Michele
Alberto Tani
Con la partecipazione della candidata presidente della coalizione di centro sinistra Gianna Pentenero.