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La Democrazia Cristiana e il partito di Conte

Caro Direttore, la Democrazia Cristiana, rappresentata dal suo Segretario politico Renato Grassi e dal suo Segretario amministrativo, legale rappresentante, Mauro Carmagnola, avuto sentore, da notizie diffuse dal Tg5, edizione pomeridiana, del 22 gennaio scorso, che l’Udc stia “trattando” la cessione del simbolo dello scudo crociato al premier prof. Conte, quale logo per un eventuale suo partito.

Ritenuto che proprietario del simbolo, caratterizzato dal logo con scudo crociato e la scritta
Libertas e Democrazia Cristiana, simbolo disegnato dal giovane avvocato Giuseppe Alessi,
che ne scrisse anche lo Statuto e nel cui studio a Caltanissetta, nell’ottobre 1943 , si svolse il
primo congresso regionale e nazionale, e che ha identificato da sempre, ossia dal momento
della sua nascita, il partito della DC , appunto da De Gasperi in poi, e che ne ha
accompagnato le attività politiche e le campagne elettorali, fino al 1993, è la Democrazia
Cristiana.

-Che la decisione presa il 26 luglio del 1993, Segretario Mino Martinazzoli, di non dare più
seguito alle attività statutarie e all’azione politica della DC, come sancito da consolidate
sentenze della magistratura, non è stata giudicata legittima, dichiarando che “la DC non si
è mai sciolta”.perché adottata da un organo non titolato, a norma di Statuto, a tale
deliberazione,

-Che gli anni successivi all’apparente scioglimento, per una serie di accidenti arbitrari e mai
riconducibili a deliberazioni statutarie del partito, hanno visto, pur in assenza di titolo
legittimo e di correlati legittimi poteri traslativi, l’adozione in uso di tale simbolo da parte
dell’Udc, approfittando della mancata partecipazione nelle competizioni elettorali della DC.
-Che,la DC, non essendosi mai sciolta, è rimasta titolata, in qualsiasi momento, a riprendere
la propria azione e rappresentanza politica.

-Che diversi sono stati in questi ultimi venti anni i tentativi esperiti e ,precipuamente in
quest’ultimo decennio, per la sua riorganizzazione.

-Che con asseverazione giudiziale del 2016, che ne ha indicato la conformità al proprio
Statuto e alla normativa in materia, la DC ha riavviato le attività statutarie e l’azione politica e
il connaturato uso del simbolo, con la celebrazione del XIX Congresso che ha visto eleggere
Renato Grassi, suo Segretario politico.

-Che pertanto, considerato che la ripresa dell’attività statutaria e politica della Democrazia
Cristiana non può avere piena espressione se non con l’uso del proprio simbolo, ossia
quello con cui è stata da sempre conosciuta e con cui elettoralmente veniva identificata e,
non essendosi mai sciolta, ha precipuo e legittimo diritto a identificarsi davanti agli elettori
con il medesimo simbolo con cui è storicamente conosciuta.

Tanto premesso, quali rappresentanti della DC,come sopra specificato, confidano nel
fatto che tali notizie siano il frutto di fraintendimenti sforniti di fondamento.
Esprimono comunque stupore e preoccupazione per il nocumento e grave danno che
un tale paventato atto crea al legittimo esercizio ed uso dell’ originario e mai traslato
diritto che vanta sul simbolo la Democrazia Cristiana.

Democrazia Cristiana

“Il Museo dell’Artiglieria deve tornare alla Cittadella (e farlo in tempi brevi)”

Magliano: “Lunedì in Consiglio Comunale la mia nuova interpellanza sul tema”

Caro direttore, centotrent’anni: da tanto dura il vincolo che impone di destinare la Cittadella a sede Museo Storico Nazionale d’Artiglieria.

Questa condizione fu posta al momento della cessione del bene al Comune di Torino (1891): dal 2008, tuttavia, data di inizio dei lavori di ristrutturazione, tutti gli allestimenti e i documenti sono sono stati trasferiti presso la Caserma “Carlo Amione” in piazza Rivoli. Qui, le condizioni di contesto non sono adatte non dico all’esposizione, ma forse neanche alla conservazione di un patrimonio storico-culturale di tale prestigio, natura e dimensione; lo stesso locale messo a disposizione dell’Associazione Amici del Museo (la cui attività è ferma da due anni) quale ufficio e archivio è stato dichiarato inagibile. Torno lunedì in Consiglio Comunale, dopo i quesiti da me discussi nel 2018, a presentare un’interpellanza sul tema. Non pare siano stati avviati studi per un riallestimento museale della parte già agibile della Cittadella: per il rifacimento, ritenuto indispensabile, del padiglione laterale manca ancora il finanziamento (circa 10 milioni di euro): tempi lunghi, dunque? Quanto esattamente? Urge sollecitare il Ministero della Difesa a utilizzare al più presto il Mastio per ripresentare al pubblico il patrimonio del Museo. Mi aspetto risposte puntuali e convincenti: il Museo dell’Artiglieria deve tornare a far parte a pieno titolo del patrimonio culturale e dell’offerta turistica di Torino.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino

“Led per Torino”, Mirafiori Nord brancola ancora… nel buio


In quattro anni e mezzo tante promesse e pochi risultati: alla “luce” della risposta possibilista ricevuta un anno fa alla mia precedente interpellanza sull’argomento, non avendo ancora visto risultati apprezzabili, torno lunedì a interrogare la Giunta. Il quartiere uscirà dal “cono d’ombra”?

Rispettare le promesse fatte in campagna elettorale è un dovere verso i propri elettori; garantire un’illuminazione adeguata è un dovere verso tutti i cittadini, nonché il modo migliore per garantire sicurezza. Lunedì discuterò in Consiglio Comunale una nuova interpellanza sul progetto “Led per Torino”. Dalle informazioni ricevute risulta che, a un anno dal mio precedente quesito sull’argomento (febbraio 2020), i residenti delle vie Pertinace, Don Grazioli, Dandolo e Fatebenefratelli non possano ancora usufruire delle nuove luci. Gli attuali impianti luce sono obsoleti da tutti i punti di vista (potenza, efficienza, efficacia, risparmio), con i disagi che si possono immaginare. Lo scorso febbraio avevo ricevuto dalla Giunta la garanzia che tale area di Mirafiori Nord sarebbe stata senz’altro “tenuta in debita considerazione nel piano degli interventi 2020”. Lunedì chiederò in Sala Rossa, con una nuova interpellanza, un aggiornamento circa lo stato dei lavori, nella speranza che, entro l’ormai prossima fine del mandato, i residenti possano uscire dal “cono d’ombra” e tornare a vedere qualche novità.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Parlamentari e consiglieri regionali denunciano la situazione al carcere di Torino

“Facciamo appello al Governo affinché siano garantite le ore di colloquio dei detenuti. Il diritto all’affettività non può essere negato”.

“Conosciamo purtroppo le condizioni difficili e le carenze strutturali del nostro sistema detentivo. Oggi il Covid rende la situazione dei carcerati ancora più penosa, perché i colloqui in presenza con i propri cari si sono trasformati in videochiamate. Eppure scopriamo che al Lorusso Cotugno di Torino le sei ore settimanali disposte per legge per ogni detenuto non sono garantite, ledendo duramente il loro diritto all’affettività” – è la denuncia proveniente da alcuni parlamentari, Nicola Fratoianni e Paola Nugnes (LEU), Doriana Sarli, Jessica Costanzo (M5S) e dai consiglieri regionali Marco Grimaldi (LUV) e Francesca Frediani (Movimento 4 Ottobre).

È cominciato per queste ragioni lo sciopero della fame di Dana Lauriola e altre due compagne, proprio mentre la Corte d’appello si è pronunciata sugli scontri del 2011 in Val di Susa tra le forze dell’ordine e il movimento No Tav, riducendo drasticamente le pene, ridimensionando in modo sostanziale la gravità del giudizio sulla manifestazione e concentrandosi invece sulle singole condotte degli imputati.

Pene dimezzate per gli imputati del processo d’appello bis, quindi, ma non per Dana, condannata invece per un atto dimostrativo avvenuto nel 2012: per lei, incensurata, resta in piedi una condanna a due anni da scontare in carcere, poiché le sono stati negati gli arresti domiciliari. Una pena reputata spropositata anche da Amnesty International.

“Dana Lauriola non dovrebbe essere lì, è assurda la pena che sta scontando. Chiediamo che almeno la voce delle detenute sia ascoltata e siano garantiti a chi è privato della libertà quei legami e quegli affetti senza i quali nessuno di noi può vivere” – proseguono parlamentari e consiglieri, e concludono: “La prossima settimana si apre l’anno giudiziario, ci appelliamo al Governo affinché risolva immediatamente questa situazione”.

Forza Italia: “Ecoisole san Salvario: quanti parcheggi in meno?”

La Consigliera di Forza Italia Federica Scanderebech insieme al Coordinatore Cittadino di Forza Italia Marco Fontana hanno recentemente incontrato diversi residenti e rappresentanti di San Salvario e alla vigilia della sperimentazione delle ecoisole, gli esponenti di Forza Italia On. Rosso, Fontana e Scanderebech dichiarano:

“Questo provvedimento rientra in una serie di provvedimenti a scapito dei posti auto a raso, come se ve ne fossero in abbondanza. Quanti posteggi toglieranno 72 ecoisole, agli occhi di tutti evidentemente ingombranti, non è dato saperlo, o forse si resta ignari del dato per non agitare il territorio, già stremato da una riduzione di circa 180 posti auto, dovuti al piano di Torino Mobility Lab e altri dalla delibera per l’ampliamento dei dehors, contestata dal territorio esclusivamente per la carenza appunto di posteggi”.

Continuano Rosso, Fontana e Scanderebech (Forza Italia): “Abbiamo depositato oggi in Comune un’interpellanza poiché la maggior parte di residenti e ristoratori non è stata minimamente coinvolto nelle trasformazioni in atto. Abbiamo recentemente incontrato diversi abitanti e un’associazione estremamente rappresentativa della zona anch’essa ignara dei progetti della circoscrizione e del comune”.

Aggiungono gli azzurri Rosso, Fontana e Scanderebech (Forza Italia Torino): “Non ci è dato sapere se si sia studiato l’impatto che può avere il rumore della caduta della bottiglie di vetro nei contenitori durante le ore della movida. Se sia stata studiata l’incidenza di percezione che tali ecoisole, così copiose, possono avere sulle strade di San Salvario. Ma soprattutto è stato valutato quanti posteggi in meno ci saranno in questa zona già al collasso e quale il piano di riassetto di tale riduzione?”

Concludono Rosso, Fontana e Scanderebech (Forza Italia): “La problematica del vetro nella zona di San Salvario è agli occhi di tutti, ma non si capisce come mai questa amministrazione preveda l’installazione di ecoisole adibite, quindi autorizzandone implicitamente la prassi della vendita appunto del vetro nella zona. Vi è l’ordinanza 3653 del 2019 che ne vieta la totale vendita per l’asporto, sia in forma fissa che in forma ambulante; il consumo in luogo pubblico e la detenzione in luogo pubblico di bevande contenute in bottiglie di vetro ed in lattine chiuse, anche ove dispensate da distributori automatici. Il divieto di vendita, consumo e detenzione si applica in San Salvario tutti i giorni dalle h. 19,30 alle h. 7,00. Non si comprende per quale motivo il Comune non proceda puntualmente con il semplice rispetto di tale ordinanza, implementando una forte azione di repressione dei trasgressori e sanzionando tutti quei numerosi minimarket spuntati come funghi che non adempiono alle regole. Anche questa è un’evidente sconfitta politica, è innegabili  che prevedendo l’installazione di ecoisole per il vetro fruibili dalla collettività si vada nella direzione di trasmettere un segnale implicito di resa al contrasto dell’uso del vetro”.

ON. ROBERTO ROSSO FORZA ITALIA

COORDINATORE CITTADINO FORZA ITALIA MARCO FONTANA

CONSIGLIERA COMUNALE FORZA ITALIA FEDERICA SCANDEREBECH

Costanzo (M5S): “Tavolo Cnh al Mise”

 “MONITORARE TRATTATIVA CON CINESI DI FAW, NON POSSIAMO PERMETTERCI SILENZIO DELLA REGIONE”
Dopo il question-time con il ministro Patuanelli, si è svolto anche il tavolo Cnh Industrial al Mise, in videoconferenza e con la partecipazione delle regioni coinvolte, dell’azienda e delle organizzazioni sindacali. “Ciò che può riassumere l’intento dell’incontro è il “monitoraggio” sul rispetto dell’accordo sottoscritto tra proprietà e parti sociali del 10 marzo 2020. Credo che il punto  – fa notare la deputata Jessica Costanzo,(M5S) – sia anche la necessità di monitorare l’andamento della trattativa tra Cnh Industrial e la cinese Faw. Nonostante le rassicurazioni, restano infatti diverse perplessità circa l’operazione di acquisto da parte della società cinese che, tuttora, non sono state rimosse; il governo in tal senso potrebbe scendere in campo con diversi strumenti per evitare che l’operazione diventi una delle tante azioni predatorie già fin troppo note. Nonostante le rassicurazioni e i timidi segnali positivi non abbassiamo la guardia in quanto in Piemonte CNH gioca una partita troppo importante e per la quale non possiamo certo permetterci il religioso silenzio dispensato dall’assessore piemontese Chiorino” conclude Costanzo.

Elezioni comunali: “vitale aprirsi alla partecipazione civile”

LEU, Sinistra Italiana, Articolo Uno e Possibile:  le primarie in sicurezza possono essere lo strumento per farlo.  

“Il nostro obiettivo è portare Torino fuori dalla crisi economica e sanitaria, sconfiggere le destre alle elezioni e diventare nuovamente una capitale europea della qualità della vita.
Per farlo crediamo sia vitale allargare il campo e aprirsi all’ascolto e alla partecipazione, per arrivare a una candidatura capace di creare consenso, passione e mobilitazione, dotata di una credibilità umana e politica che sconfini oltre la propria parte.

In quest’ottica, ci siamo sempre resi disponibili a trovare una sintesi nella coalizione, ma in assenza dei presupposti necessari le primarie, svolte in sicurezza, possono andare nella direzione sperata e ci sono stati segnali di partecipazione civile che suggeriscono di sceglierle” – è il commento di Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione, Matteo Cantamessa, Articolo Uno Torino, Elena Chinaglia, Sinistra Italiana Torino e Francesca Druetti, Possibile Torino, in merito alle candidature per il centro-sinistra a Sindaco di Torino.

Rossi-Gallo (PD): “La Giunta dia risposte sulle riduzioni di Pfizer ”

“Esprimiamo grande preoccupazione per la situazione della riduzione da parte di Pfizer delle dosi del vaccino contro il Covid-19 e riteniamo importante che venga fatta la massima chiarezza sulle conseguenze che questi tagli potrebbero avere per il Piemonte” dichiarano il Vicepresidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Domenico Rossi e il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo.

“Oggi abbiamo chiesto alla Giunta regionale un’informativa sul tema e ci dispiace non sia stata fatta immediatamente perché i cittadini hanno necessità di capire al più presto se questa situazione avrà conseguenze sulla campagna vaccinale e, in particolare, vogliamo avere rassicurazioni in merito alla somministrazione della seconda dose in tempi corretti” proseguono i Consiglieri dem.

“In questo contesto – concludono Rossi Gallo – assume un’importanza ancora maggiore l’utilizzo ottimale di tutte le dosi, evitando gli sprechi. A questo punto ci attendiamo che già domani la Giunta ci dia risposte su una vicenda tanto delicata. Inoltre, ci aspettiamo di conoscere i dettagli sugli accordi annunciati con i medici di base e i farmacisti sulle modalità di somministrazione delle prossime dosi dei vaccini”.

Forza Italia: “Dalla Regione boccata di ossigeno per la montagna”

“Esprimo la mia soddisfazione per l’approvazione della proposta di delibera n. 131 che prevede indirizzi per l’utilizzo delle risorse trasferite alla Regione Piemonte con DL 157/20 (Decreto Ristori Quarter).

La Regione grazie a questo atto rende disponibili 20,5 milioni di euro per gli operatori del settore del “turismo sulla neve”. Si tratta evidentemente di un comparto letteralmente in ginocchio visto che a differenza di altre attività quelle in oggetto continuano a subire chiusure mirate a causa del protrarsi della pandemia. Si tratta di una ulteriore boccata d’ossigeno per categorie duramente colpite dalla crisi, che integra importanti misure poste in essere dalla Regione a partire dalla primavera scorsa, quali il Bonus Piemonte, le misure per la riduzione dei costi su mutui e finanziamenti, il Bonus Cultura, il Bonus Vacanze. Si tratta di un pacchetto di misure, evidentemente a carattere emergenziale, che siamo consapevoli non poter costituire una risposta definitiva, ma che sicuramente rappresentano un elemento vitale per tante attività economiche che costituiscono la spina dorsale di interi comparti economici e per tante famiglie. A seguito dell’approvazione di questo provvedimento seguirà successivamente la definizione delle quote di riparto tra i beneficiari e i comuni sedi delle attività economiche individuate”. Ad affermarlo in una nota il capogruppo di Forza Italia della Regione Piemonte Paolo Ruzzola e i consiglieri regionali Alessandra Biletta, Franco Graglia e Carlo Riva Vercellotti.

Alla ricerca della credibilità perduta

I punti si contano quando le bocce sono ferme. Saggezza popolare. Mi sa che questa partita sul governo non è ancora finita. Ma ci sono già gli eroi del caso. Primo fra tutti il Senatore Ciampolillo.

Vota un po’ in ritardo ma il ragazzo ha imparato il mestiere. Da Bari vorrebbe fare il Ministro dell’Agricoltura. Mi sembra del tutto legittimo visto che fanno i ministri Di Maio e Bonafede. Altro eroe è Clemente Mastella. Manda avanti la moglie che ha come progetto politico essere la moglie di Clemente Mastella.  Tutti hanno già ottenuto qualcosa: ulteriore spostamento dell’asse del governo verso gli interessi del Sud. Ed infine lui: Nencini. 30 anni fa si è comprato il simbolo del Psi ( quello di Bettino Craxi , per capirci ) ed ha fatto la sua fortuna. Toscano e non dimentico delle sue origini, grande amico di Matteo Renzi. Ha perso Matteo Renzi? A me non pare proprio. Al di la’ delle ciance, contano i numeri.  Conte al senato deve sempre e necessariamente passare per le forche caudine di Italia  Viva. Vero,  non è andato a casa, ma mi sa che la resa dei conti è solo rinviata. Il toscanaccio continua ad avere un grande alleato: nessuno vuole andare a votare. Per Matteo Salvini altra caduta di stile.  Attacco frontale ai senatori a vita perché hanno votato la fiducia. Figura becera. Mentre la Senatrice Segre è stata stupenda e meravigliosa come la sua vita. E Matteo Salvini non è  stato meraviglioso come non è stata meravigliosa la sua vita,  almeno quella politica visto che , tra le altre cose era e vuole essere un epigono di Trump.
Così non ci siamo proprio ed intanto l’Europa boccia il progetto del ricoveri fine. Non è credibile. Non siamo proprio messi bene. Tanto rumore per nulla? Questo non si può dire in assoluto.
Direi un’altra cosa: tanto rumore per perdere ancora in credibilità. Le destre incalzano: impossibile che dietro Matteo Renzi non ci sia qualcuno di potente. Magari si è lasciato andare.  Se si fermava prima era meglio anche per lui. Oramai siamo al dopo. Come siamo al dopo a Torino per la scelta del candidato Sindaco del centro sinistra. Il tentativo di mediazione tra Salizzoni e Lo Russo è naufragato imponendo alla direzione del PD di dover scegliere tra i due. Dal Nazareno arriva ( forse ) il salvagente. Le primarie si faranno online. Come , dove , quando e soprattutto con chi non è dato sapere, almeno per ora. Ciò che si sa è il rinvio ad ottobre causa Covid. Cinquestelle e PD prendono la palla al balzo non sapendo che pesci prendere. Dispiace per la Sindachessa per la ennesima  minaccia ricevuta dagli antagonisti anarchici per lo sgombero dello stabile di Corso Giulio Cesare. La legalità è sempre un buon viatico per il fare e cambiare. Sullo sfondo come spendere i soldi che arriveranno. Anzi che dovrebbero arrivare e poi essere bene spesi. L’ulteriore spostamento verso gli interessi del Sud non depone a favore del rilancio economico della nostra Città. Grande can can per la quotazione in borsa di Stellantis.
Lontani, lontanissimi i tempi del dopo guerra quando Valletta trovava i fondi necessari per il rilancio produttivo della Fiat. Li trovava non solo con il piano Marshall. Volava a Londra ed anche lì trovava i fondi. Ora Torino,  Roma ed Europa dovrebbero essere un tutt’uno. Dovrebbero ma ho decisamente paura che non sia così. La nostra Città rischia di essere la Cenerentola di turno.
Vediamo. Sperando che il nostro pessimismo sia smentito dai fatti. Per ora i fatti al Senato come a Torino confermano i nostri timori.  Il nostro pessimismo.

Patrizio Tosetto