politica- Pagina 410

Locatelli (Prc-Se): “vanno accertate responsabilità su emergenza Covid”

“Un diversivo la commissione di indagine bipartisan”

“Evitiamo di illudere i cittadini che si possa arrivare ad accertare errori e responsabilità su quanto accaduto in fase di emergenza Covid con un diversivo. L’insediamento bipartisan  di una commissione di indagine in seno alla commissione sanità della Regione Piemonte, dopo aver negato la costituzione di una commissione di inchiesta, è un’arma spuntata che porterà poco o nulla” dichiara Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino. “Lo dico – continua Locatelli – – anche alla luce della mia decennale esperienza di Consigliere regionale di opposizione alle Giunte Formigoni in Lombardia riguardo l’istituzione di commissioni  innocue destinate a non concludere nulla. Ragion per cui mi sembrano del tutto fuori luogo le dichiarazioni di soddisfazione rilasciate dal Pd che ha ottenuto con voto unanime la presidenza di una commissione priva di poteri effettivi, sottoposta al controllo numerico della maggioranza di centrodestra che governa la regione. Una commissione che è un contentino poco rispondente alla domanda di accertamento di errori e responsabilità riguardo la gestione dell’emergenza in Regione Piemonte e le scelte di taglio della sanità pubblica che sono state perseguite nel corso degli anni da schieramenti di centrodestra e centrosinistra. Errori e responsabilità che, per quanto ci riguarda, con particolare riferimento a quanto accaduto nelle Rsa, abbiamo chiesto di perseguire tramite un esposto su cui la Procura della Repubblica ha aperto un filone di inchiesta”.

Scuola, Ruffino (Fi): “Cambio di passo o sarà cataclisma”

“Sulla riapertura delle scuole regna il caos. Famiglie e studenti sono stati abbandonati a loro stessi, gli enti locali non hanno ancora avuto indicazioni precise per la ripartenza.

Il sindaco di Rivoli (Torino), Andrea Tragaioli – ad esempio – è stato costretto a scrivere nuovamente una lettera al premier Conte e al ministro Azzolina per chiedere immediati chiarimenti sulle regole per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Serve un percorso concordato, con il tempo scuola definito, con il tempo pieno garantito dal Ministero, con il servizio mensa e con un supporto ai costi di trasporto per la ‘Scuola Diffusa’ sul territorio.
Mancano meno di 50 giorni al 14 settembre e non abbiamo alcuna certezza, solo confusione, polemiche, un ministro presenzialista che non dà risposte chiare, un governo che persevera con la logica del rinvio.
Serve un cambio di passo immediato, oppure rischiamo di avvicinarci a grandi passi verso un vero e proprio cataclisma”.
Lo afferma in una nota Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia.

Eccola, la meglio gioventù di Barriera

Eccola, la meglio gioventù. Perlomeno un pezzo della meglio gioventù della Barriera di Milano anni 70 ed 80.

Circolo Risorgimento in piena Barriera rivitalizzato e reinventato, avamposto in terra di confine. Via Poggio e davanti, come legge del contrappasso la sede della Lega Nord. In fondo qualcosa in comune c’è, come Gipo Farassino, uomo di Barriera prima comunista e poi leghista.

Al circolo del Risorgimento c’era la 32^ sezione del PCI e storicamente sede dell Anpi e presidio di un antifascismo di vecchio stampo.

Bravi i ragazzi che gestiscono. Buona la cucina, qualcosa di più sulla qualità del vino sfuso si può fare. Eccoci qui, impossibile essere insensibile al richiamo di Laura Tori che nel circolo ha visto i natali, nel senso letterale del termine visto che 60 anni fa ne erano animatori madre e padre. Ma non solo Barriera. Flavia Bianchi e Claudio Malacrino architetti. Da più di 45 anni fidanzati e poi sposati con splendida famiglia e splendidi figli. E la passione per la politica e l’architettura.


L’assicuratore filosofo Elvio Balboni che ha fatto e testimoniato un pezzo di storia della Zona ovest, la Stalingrado di Torino. Appassionato di montagna e di Studi (appunto) filosofici e sociologici.

Davide Padroni funzionario e Presidente del Cna, grande capo degli studenti in zona centro del 1^ liceo artistico. Abitava in corso Palermo e lui la Barriera la “annusava ” tutti giorni. Le sorelle Pani talmente simili da assomigliarsi come gemelle. Mai una parola fuori luogo e mai un urlo, tra le animatrici della locale sezione. In ordine sparso. Riccardo Tecchiati, responsabile sicurezza in consiglio regionale del Piemonte, comunista doc.  Chissà se i leghisti sapessero che la loro sicurezza è in mano ad un “mangiatore di bambini”. Roberto Ferraris insegnante da Pinerolo, alias Sciampo per la fluttuante capigliatura di ieri e di oggi. Politicamente direi tra PD e Rifondazione.

Direi a metà. Claudio Mercandino giornalista a Repubblica partendo dall’Unità. Non incline al compromesso ha sbattuto la porta andando via da Repubblica diventando battitore libero. Mi è sempre stato simpatico.

Roberto Martin per 40 anni grande capo della coop Astra, felicemente in pensione. Ricordava quando quelli di Prima Linea lo minacciarono puntandogli una pistola. E li denunciò vivendo per un po’ sotto scorta del partito. Allora si facevano le cose sul serio. Non poteva mancare chi ha dedicato una vita al sindacato.

Serena Moriondo, dolcissima era e dolcissima è rimasta. Figlia d’arte nel sindacato  padre e madre ferventi ed attivisti) ha “vagato” da Torino, Rom , Asti tornado nella natia Torino.

Quando parla del figlio 20enne studente di Filosofia a Vercelli letteralmente si illumina. “Ammetto che questo sindacato mi ha un un po’ deluso e la pensione è vissuta con liberazione. Ma non mollo e continuo nell’impegnarmi”. In fondo Umberto Radin ora grande capo della categoria dei lavoratori del commercio.

Attivissimo durante il coronavirus per difendere la salute dei lavoratori dei supermercati. Ora alle prese con il normale il lavoro da casa. Intelligente ed arguto. Mi sfotte: “mi scavalcavi sempre a sinistra ed oggi vuoi l’esercito a presidio della Barriera. Io ci sono tornato e ci vivo benissimo”. Ed io replico : contenti voi che abitate in una “piccola Svizzera”, contenti tutti. Stimandoci siamo sempre stati due galli nello stesso pollaio.

Credo, e spero, che chi non ho citato non se ne abbia a male. Non credo proprio, anche in considerazione del bel clima che si respirava. Di nostalgia sicuramente.

Ma non di quelle laceranti ed angoscianti, preludio alla tragedia.

Siamo stati la meglio gioventù non solo per quello che eravamo ma anche, se non sopratutto, per quello che siano diventati. Respiravo un senso di complessivo appagamento. Sicuramente non ci si ritrova in questo presente. Sicuramente non lo si accetta.

Contemporaneamente non si vuole, o non si può mollare. Non si può e non si vuole portare il cervello all’ammasso.

Superati i 60 si continua nel leggere, studiare, sapere, confrontarsi come in passato, con la maggiore maturità del caso. Sempre al netto degli errori fatti.

Ci mancherebbe altro, viceversa saremmo stati perfetti, e la perfezione non è di questa terra.

Non eravamo perfetti e non lo siamo manco ora, come non lo saremo mai. Ci univa la politica e l’ idea di cambiare. Noi siamo cambiati, probabilmente in meglio. Siamo cambiati perché era nelle cose, siamo cambiati per necessità e possibilità.

Siamo cambiati in meglio per i nostri cari e, possibilmente, un po’ per noi stessi. Qualcuno disse dopo la Bolognina che  non sapevamo che cosa volevamo essere, ma sapevamo che cosa non potevamo più essere: quello che eravamo stati. Sono passati trent’anni. Sembra che siano passati secoli. Ma noi siamo ancora qui. Non è poco.

Ritrovarsi è d’obbligo. Non tanto e non solo per quello che eravamo, ma anche per quello che siamo diventati.

 

Patrizio Tosetto

Caso Manital, cosa sta succedendo?

“Il Governo ci ha comunicato l’avvio della procedura di amministrazione straordinaria nei confronti di Manitalidea spa a seguito della dichiarazione dello stato di insolvenza da parte del Tribunale di Torino il 4 febbraio scorso” afferma Jessica Costanzo, deputata M5S prima firmataria dell’interrogazione al Mise su Manitalidea spa a cui il Governo ha dato risposta.

“Per quanto riguarda quest’ultima – prosegue Costanzo – il quadro scoperto dal Tribunale è come sospettavamo sconcertante: erogazione dei pagamenti ai lavoratori e contabilità generale ferme al 30 settembre 2019, due sole unità operative rimaste (il direttore amministrativo e il responsabile della contabilità),  indisponibilità di tutti i conti correnti bancari oggetto di pignoramento da parte di oltre 100 creditori.
I Commissari hanno agito subito per aggiornare la contabilità generale e liberare, con grandi difficoltà, i conti correnti dai pignoramenti. Sono poi stati organizzati incontri con i clienti per migliorare la qualità dei servizi ed evitare, soprattutto, le rescissioni contrattuali.
Va detto che i dipendenti di Manitalidea a partire dal 4 febbraio 2020, ricevono regolarmente lo stipendio nonché le spettanze dovute, mentre per il pregresso, trattandosi di credito concorsuale, si dovrà attendere un po’ di lo stato passivo, la cui prima udienza di verifica si è tenuta il 9 luglio 2020″.

“Va poi chiarito – specifica Costanzo – che la procedura straordinaria ha riguardato solo Manitalidea SPA e non anche il Consorzio Manital, comunque controllato dalla prima per il 93 per cento. Questo purtroppo significa che i Commissari non dispongono attualmente di un alcun potere di gestione del Consorzio, ma solo di Manitalidea Spa. Il Consorzio è purtroppo una questione a parte, distinta da Manitalidea, e però di grande rilievo visto il suo peso in una serie di servizi erogati in tutt’Italia e fondamentali in epoca Covid (pulizie nelle scuole e in vari enti pubblici, ad esempio). Il problema è che dipendendo il consorzio da Manitalidea spa, le difficoltà finanziarie di quest’ultima si sono ripercosse sul Consorzio:  dall’insolvenza della controllante Manitalidea si è avuta a cascata l’insolvenza del consorzio, che a sua volta non ha quindi più regolarmente pagato i diversi consorziati coinvolti nelle attività produttive, i quali non hanno più potuto pagare le maestranze”.
“In ogni caso – chiarisce Costanzo – i Commissari hanno agito con tutte le loro prerogative e  dei risultati si sono ottenuti: Manitalidea ha provveduto innanzitutto a pagare le spettanze correnti ai consorziati, salvaguardandone l’operatività e scongiurandone il fallimento, e si è ottenuta la rimozione del consiglio di amministrazione in carica. E’ stato anche ristabilito un dialogo con importanti committenze (quali le scuole della Campania) per assicurare il riavvio delle attività ad oggi sospese. Infine, ottenendo provvedimento di sospensiva, si è  impugnato il procedimento di esclusione da importanti gare Consip («Caserme», «Beni Culturali» e «Sanità»).

“Ora – conclude Costanzo – il MiSE ha garantito che nell’ambito dei propri poteri di vigilanza e adottando ogni iniziativa di competenza, continuerà a monitorare la situazione al fine di rassicurare i lavoratori e mantenere i livelli occupazionali”.

Indagine Covid, Gallo-Valle (Pd): “Non è un tribunale”

 “Oggi finalmente si è insediato il Gruppo di Lavoro che si occuperà dell’indagine sul Covid-19, del quale sono stato designato coordinatore.

Sono molto soddisfatto perché, come ho più volte ribadito nei mesi scorsi, sarà uno strumento importante non solo per accertare i fatti, ma anche per elaborare linee guida importanti che ci consentiranno di affrontare il prossimo autunno e eventuali nuove ondate del contagio. Abbiamo una grande responsabilità nei confronti dei piemontesi e dobbiamo lavorare per costruire le migliori condizioni sanitarie possibili” afferma il Consigliere regionale Pd Daniele Valle, Coordinatore della Commissione.

“L’indagine – spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo – ci consentirà di confrontarci per migliorare la sanità nella nostra Regione e comprendere che cosa possa e debba essere modificato in questo campo. Potremo verificare lo stato dell’arte della nostra sanità e ridisegnarla. Abbiamo voluto con forza questa indagine perché capire che cosa non ha funzionato e quali errori sono stati commessi durante la pandemia potrà aiutarci a non ripeterli e a rispondere tempestivamente alle emergenze future. Nessun processo, quindi, ma una collaborazione costruttiva per migliorare il sistema sanitario”.

Verdi-Europa Verde verso il 2021

Riceviamo e pubblichiamo/ Le elezioni comunali di Torino sono ormai alle porte.

Nei giorni scorsi  noi Verdi – Europa Verde Torino insieme a Volt, abbiamo sfilato con uno striscione lungo 15 metri di colore verde e viola (colori delle due forze politiche) al Parco Michelotti, per denunciare lo stato di abbandono di quest’ultimo e per far conoscere ai torinesi, l’Onda” di rinnovamento e quindi la nostra proposta politica per far ripartire la città, dal 2021.

“Serve un nuovo piano di riqualificazione edilizia che punto all’efficientamento energetico, all’energia rinnovabile per arrivare alla riqualificazione della città, creando lavoro al tempo stesso e bloccando così anche il consumo di suolo”, dichiarano i due co-portavoce regionale dei Verdi, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.

Perché, nonostante gli slogan, tanto resta da fare e manca una strategia di lungo periodo che valorizzi e incrementi il capitale verde della città e possa rendere Torino, veramente sostenibile.

Da tempo, ormai, la città subalpina così come l’Italia e l’Europa intera, sta facendo i conti e sperimentando gli effetti dei cambiamenti climatici e la crisi economica innescata e, in alcuni casi, accentuata, dalla pandemia da coronavirus.

Dunque, il capoluogo piemontese, ha bisogno, come dicevamo, di un radicale cambio di rotta, una nuova classe politica che abbia davvero a cuore e metta in PRIMO PIANO i temi ambientali e sociali e non sia restia alle novità, ad esempio, dal punto di vista della mobilità.

I NOSTRI PUNTI PRINCIPALI:

1) un albero per ogni residente per adattare la citta ai cambiamenti climatici e abbattere l’inquinamento atmosferico;
2) green New deal metropolitano, creazione posti di lavoro tramite investimenti verdi;
3) ridisegnare la rete trasporto pubblico locale, incentivando elettrico e aumentando le linee tranviarie inglobando le periferie.
4) un posto negli asili nido PUBBLICI in modo da far ritornare soprattutto le donne nei posti di lavoro e aiutare i più piccoli ad intraprendere ed iniziare un percorso educativo.

“Crediamo che Torino abbia bisogno di un radicale cambio di rotta: una nuova classe politica che riesca ad attuare un Green New Deal metropolitano in grado di creare nuovi posti di lavoro investendo sull’economia sostenibile”, cosi i due commissari dei Verdi della provincia di Torino, Antonio Fiore e Angela Plaku.

Ci trovare su tutti i social “Facebook”, “Twitter” e “Instagram”.

Telefonia, Preioni (Lega): “disservizi e assenza di segnali. Montagna di serie B?”

 “Chi vive in montagna non sia considerato di serie B”. Il presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, ha scritto una lettera alla direzione regionale di Wind Tre, Telecom Italia Tim e Vodafone, per segnalare una serie di disservizi e assenza di segnali in alcuni territori del Vco e zone confinanti con la Svizzera.

In particolare, i centri interessati sono Borgomezzavalle, aree montane nel Comune di Montecrestese, la Val Agrasina e alpeggi dell’area di Toceno. “In queste zone – spiega Preioni – persiste d tempo la mancanza di un segnale stabile e ciò crea problemi, soprattutto in virtù del fatto che siamo nel periodo estivo e si registra un forte afflusso di turisti.
Gli stessi alpigiani – sottolinea il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte – hanno fatto giungere alla mia attenzione il loro grido d’allarme per la mancanza di un segnale stabile o, addirittura, per l’assenza dello stesso. Chi abita nei paesi di montagna non deve più essere considerato un cittadino di serie B, ma deve poter godere e usufruire di tutti i servizi di chi vive nelle metropoli. Si tratta infatti di servizi, quali per esempio la fibra e la telefonia mobile, che sono essenziali per lavorare e poter anche svolgere le più elementari mansioni quotidiane. Chiedo, pertanto, ai responsabili regionali delle principali compagnie telefoniche la risoluzione tempestiva del problema segnalato nel Vco anche perché – conclude Preioni – spesso chi abita o e in villeggiatura in quei territori, nei bivacchi, nelle baite e non soltanto, si trova in serie difficoltà in situazioni di emergenza, non potendo contattare i servizi di soccorso”.

Torino-Bardoneccha, Mpp: “Privatizzare è un passo indietro”

MPP: “L’Autostrada Torino Bardonecchia e la strada del traforo del Frejus sono state privatizzate ed acquisite da un importante gruppo privato, che così si aggiudica un tratto autostradale che nel 2019 ha garantito ricavi per 221 milioni di euro e utili per 125, una redditività notevole”

PRIVATIZZARE L’AUTOSTRADA TORINO-BARDONECCHIA ED IL TRAFORO DEL FREJUS: UN PASSO INDIETRO PER LA SOVRANITA’ E L’AUTONOMIA DEGLI ENTI LOCALI PIEMONTESI.

La quota che permetterà di arrivare al controllo è stata ceduta da Comune di Torino e dalla Città Metropolitana di Torino (ex Provincia ). Il Gruppo privato arriverà così a detenere tra partecipazioni dirette ed indirette quasi il 70% del capitale della Torino Bardonecchia e dell’importante traforo. Il controllo della tratta autostradale in questione costituiva un felice esempio di “monopolio naturale” – come la vecchia e sana economia chiamava infrastrutture come le strade e autostrade – controllato non tanto dallo Stato ma dalla comunità locale attraverso le quote di controllo in capo alla Città di Torino ed alla ex Provincia , oggi Città Metropolitana; con il passaggio delle quote di controllo ad una società privata, comunque esperta e maggiormente affidabile ad oggi quanto a garanzia di manutenzione rispetto ad altri tristemente famosi concessionari autostradali, la comunità locale cede il controllo dell’autostrada ad un importante gruppo finanziario.
Alla guida tanto del Comune quanto della Città metropolitana di Torino c’è Chiara Appendino esponente di punta del Movimento 5 Stelle, lo stesso partito che ha giurato e spergiurato, dopo la tragica vicenda del crollo del ponte Morandi di Genova, che mai e poi mai avrebbe permesso ad un privato di gestire le autostrade; ricordiamo il grillismo della prima ora che si scagliava con parole di fuoco contro un’economia schiava dei poteri finanziari che si accaparravano monopoli pubblici puntando a fare utili e non a garantire servizi idonei ai cittadini. Dobbiamo pensare che il grillismo di governo provi un certo piacere a manovrare ingenti capitali se la dottpressa.sa Appendino, nella sua duplice veste di Sindaco e Presidente della città metropolitana farà incassare ai due enti da lei guidati con questa operazione squisitamente finanziaria la bellezza di 272 milioni di euro; non male in tempo di crisi, e la comunità di Torino e Provincia si vede sfilato un bene gestito efficientemente a beneficio del traffico internazionale in transito sul proprio territorio. Alle comunità locali del torinese e al Piemonte in generale resta il ricordo di una buona ed importante linea autostradale ed un traforo strategico per il commercio con l’estero praticamente regalati alla speculazione finanziaria di borsa.

Massimo Iaretti, Presidente Movimento Progetto Piemonte
Gigi Cabrino, consigliere comunale aderente al Movimento Progetto Piemonte

Quarant’anni di amicizia e di politica

La maturità viene con gli anni. Si apprezzano cose che magari erano lì davanti da una vita, e fino in fondo non capite. Come il valore dell amicizia. Non sono frasi fatte. Prosaicamente è la riflessione che ti fa vedere le stesse cose da un punto di vista diverso, appunto più maturo

Conosco da più di 40 anni Tullio Monti e da 30 posso dire di essergli amico. La nostra amicizia è un fiume carsico che riemerge nel tempo, concretizzandosi in lunghe e retrospettive chiacchierate, mischiando il nostro passato tempo comune alle miserie attuali. Punti di partenza decisamente distanti. Direi di più, radicalmente distanti.

Conosciuto alla fine del 78 alle elezioni universitarie, Tullio è figlio della borghesia torinese con robuste radici in Val di Susa dove ora risiede. Per dieci anni ha fatto la spola con le isole greche dove ha costruito una villa in riva al mare. Sembrava che dovesse essere il suo ultimo approdo. Lui ha sempre qualcosa da dover fare. Chi si ferma è perduto. La stessa sua vita è questo suo insistente ricostruire qualcosa con qualcuno. Non è tutta farina del suo sacco. Ma piacendogli le scommesse le affronta con lo spirito giusto. Appassionato di politica inizia come giovane liberale di sinistra. Vi assicuro che alla fine degli anni ’70 non era di moda, ancorché Torino fosse una delle culle del liberalismo italiano. Diventa segretario ma il tutto gli sta stretto e passa ai socialisti. Convintissimo che il grande limite  della sinistra italiana fosse il dominio dei comunisti che offuscavano ogni prospettiva riformistica. Vedeva, e vede nei fratelli Rosselli come in Gobetti i suoi punti di riferimento teorici. Periodicamente ci si incontrava. Alla Consulta giovani del comune di Torino. Nel comitato per gli aiuti piemontesi ai terremotati Campani e una decina di anni dopo funzionari della Lega coop, settore abitazione. Fatto per la politica attiva, fu fermato da tangentopoli con la liquefazione del Psi e il tramonto di Bettino Craxi patteggiò per finanziamenti non regolari e per 7 anni fu socio di autostrasportatori vercellesi . Tutte le mattine in treno da Torino a Vercelli e ritorno. Non è da tutti, direi. Sparirono i vecchi partiti. Solo la maggioranza dei comunisti di allora rimase a sinistra mentre la dc come i socialisti si divisero in estimatori di Berlusca o in pds o Margherita. Tullio non ebbe dubbi e rimase a sinistra, nonostante il suo anticomunismo, grazie al suo essere profondamente laico, radicale e libertario. Diviso tra il nuovo Psi e i Ds , sempre controcorrente con la maggioranza. Questo mi è sempre piaciuto di Tullio, non far parte del coro. In questo, sottolineo, un po’ ci assomigliamo. Non sicuramente nella tignosità. Lui difficilmente molla, io se non avete capito è un problema vostro. Ed a questo punto la sua più originale creatura: la Consulta Laica con simbolo i sanculotti della Rivoluzione francese. Libero Stato in libere chiese. Chiese perché non c’è solo la Chiesa cattolica. Tullio è un po’ mangiapreti. Lo punzecchio:  ma non hai studiato dai preti? Appunto, mi risponde. Non ha più voglia di fare politica, non riconoscendosi in questo ciarpame. Ma la passione è dura a morire. Continua nell’ impegnarsi su due fronti. La libertà di espressione e dei diritti nei paesi come l’Iran. E i diritti per la comunità Lgbt. Il mondo delle diversità sessuali. Libertà su tutto regolata da regole precise con l’ entità dello Stato che fa applicare ed applica le regole in un insieme di valori condivisi. Dopo 42 anni di amicizia capisco che il vero utopico è lui. Assicuro, non molla, vorrebbe incontrare l’Appendino. Che sta sbagliando secondo lui il suo approccio con la comunità dell’Iran e con quello Stato. Praticamente subordina presunti interessi economici ai diritti umani. Non dovrebbe essere da lei. Ripeto, Tullio non molla. Con le mani in mano non ci sta proprio. Tra i vari tarli c’è anche quello dell’organizzazione. Tignoso com’ è. Anche sul buon gusto alimentare si è dato da fare. In particolare nella stagione dei tartufi. Ha organizzato comitive qualificate e concordato con i ristoratori prezzi abbordabili. Pullman e comitive a go- go. Le Langhe tutte per noi. Come a Neive, al Rondò con l’amico e  compagno Francarlo Negro. Del resto l’ecletticità e’ figlia dell intelligenza. Come la buona cucina è e figlia della buona politica. C’è sempre qualcosa di cui parlare, caro Tullio. C’è sempre qualcosa per poter continuare la nostra amicizia.

Patrizio Tosetto

Locatelli: “lo sgombero del presidio dei Mulini non fermerà la lotta”

Valsusa:  Il Prc con chi si oppone al Tav

Riceviamo e pubblichiamo/ Ieri forze di polizia e personale Telt (la società incaricata di costruire la linea di Alta Velocità Torino Lione) sono intervenuti per sgombrare e distruggere il presidio NoTav dei Mulini in Valsusa. All’operazione di forza si sono opposti, “ovviamente in modo pacifico”, attivisti NoTav che sono saliti sugli alberi e sui sui tetti degli edifici della zona. Per Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino ”siamo in presenza di un atto di forza, uno dei tanti, con cui si pensa di procedere nei lavori di realizzazione di un’opera la cui inutilità e distruttività è ormai acclarata da un sempre maggior numero di enti, organismi, esperti nazionali e internazionali. L’Alta Velocità Torino Lione non serve a nulla tranne a quanti la vogliono realizzare a tutti i costi per evidenti interessi economici affaristici. Interessi che hanno preso il sopravvento sull’interesse pubblico. La politica della repressione e delle ruspe perorata e messa in atto da Governo nazionale e Regione Piemonte non fermerà la resistenza e la lotta notav in Valsusa. La lotta andrà avanti fino a quando non sarà fermata la realizzazione di un progetto che è semplicemente dissennato. Rifondazione Comunista è a fianco di quanti conducono questa lotta”.